== Collegamenti esterni modificati ==
{{Nota disambigua}}
{{F|centri abitati del Piemonte|ottobre 2018}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Saluzzo
|Panorama = Saluzzo veduta.jpg
|Didascalia = Veduta
|Bandiera = Saluzzo-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Saluzzo-Stemma.png
|Voce stemma = Stemma di Saluzzo
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Piemonte
|Divisione amm grado 2 = Cuneo
|Amministratore locale = Mauro Calderoni
|Partito = [[lista civica]]-[[centrosinistra]]
|Data elezione = 26-5-2014 (2^ mandato dal 27-5-2019)
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Superficie = 76.59
|Note superficie =
|Abitanti = 17259
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 giugno 2018.
|Aggiornamento abitanti =
|Sottodivisioni = Bronda, [[Castellar (Saluzzo) |Castellar]], [[Cervignasco]], [[Colombaro dei Rossi]], Paracollo, Paschere, [[Ruata Eandi]], Ruata Re, San Lazzaro, Stella, [[Torrazza di Saluzzo|Torrazza]], Via dei Romani, Via della Croce
|Divisioni confinanti = [[Cardè]], [[Lagnasco]], [[Manta (Italia)|Manta]], [[Moretta (Italia)|Moretta]], [[Pagno]], [[Revello]], [[Savigliano]], [[Scarnafigi]], [[Torre San Giorgio]], [[Verzuolo]]
|Zona sismica = 3A
|Gradi giorno =
|Diffusività =
|Nome abitanti = Saluzzesi
|Patrono = [[san Chiaffredo]]
|Festivo = il lunedì successivo alla prima domenica di settembre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Mappa_provincia_IT-CN_Saluzzo.png
|Didascalia mappa = Posizione di Saluzzo nella provincia di Cuneo
}}
Gentili utenti,
'''Saluzzo''' (''Salusse'' in [[Lingua piemontese|piemontese]], ''Saluces'' in [[Lingua francese|francese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 17.259<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/piemonte/40-saluzzo/statistiche/popolazione-andamento-demografico/|titolo=Popolazione Saluzzo (2001-2017) Grafici su dati',sommato alla popolazione dell'ex comune di castellar, incorporato nel territorio comunale di saluzzo dal 2019 ISTAT|sito=Tuttitalia.it|lingua=it-IT|accesso=2018-12-03}}</ref> abitanti della [[Provincia di Cuneo]], in [[Piemonte]].
Capitale per oltre quattro secoli, dal 1142 al 1548, del [[Marchesato di Saluzzo|marchesato]] a cui diede il nome, Saluzzo è uno dei borghi medievali meglio conservati del [[Piemonte]],<ref>{{Cita news|lingua=it|url=https://www.borghiautenticiditalia.it/borgo/saluzzo|titolo=Saluzzo|pubblicazione=Borghi Autentici d'Italia|data=2016-02-26|accesso=2018-12-03}}</ref> situata ai piedi della catena del [[Monviso]], allo sbocco delle valli [[Valle Po|Po]] e [[Valle Varaita|Varaita]], e sede dell'[[Parco del Monviso|omonimo parco]].
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Dal primo gennaio 2019 ha incorporato il comune limitrofo di [[Castellar (Saluzzo)|Castellar]].
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20100227053424/http://tvrage.com/person/id-7345 per http://www.tvrage.com/person/id-7345
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
{{Citazione|V'è un sol Monviso sulla terra, un solo gruppo di monti come quello, un solo Pian che s'agguagli di Saluzzo al piano.|[[Silvio Pellico]]}}
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 18:07, 29 lug 2019 (CEST)
Saluzzo abbraccia un vasto territorio, dando l'ingresso alla [[Valle Po]] in [[provincia di Cuneo]], la valle che porta al [[Monviso]] e alle sorgenti del fiume [[Po]], e pertanto ospita la sede dell'[[Ente di gestione delle aree protette del Po cuneese|Ente Parco del Po cuneese]]. Un po' più a sud, Saluzzo dà anche l'ingresso alla [[Valle Varaita|Val Varaita]]. Tuttavia, essendo già in una zona semi-pianeggiante, non fa parte delle relative [[Comunità montana Valli Po, Bronda, Infernotto e Varaita Valle Bronda|comunità montane]].
A nord invece, Saluzzo confina con [[Cardè]] e con la Riserva del [[Bronda|torrente Bronda]], [[Torre San Giorgio]], [[Moretta (Italia)|Moretta]] e [[Scarnafigi]]. A est confina con [[Lagnasco]], mentre a sud con [[Manta (Italia)|Manta]] e [[Savigliano]], a ovest con [[Revello]], [[Castellar (Italia)|Castellar]] e [[Pagno]].
Dal punto di vista storico e culturale, Saluzzo rappresenta un esempio di [[architettura medievale]] piemontese conservando, stretta nel circuito delle antiche mura, le caratteristiche di diverse epoche. Capitale per ben quattro secoli di un [[Marchesato di Saluzzo|marchesato indipendente]], le numerose testimonianze del suo nobile e ricco passato ne confermano il ruolo di città d'arte. {{sf|Tutt'oggi la cittadina svolge una funzione di riferimento di servizi ai comuni circostanti, fiere e manifestazioni a carattere artistico, culturale, ortofrutticolo ed enogastromico.}}
Oltre che ad alcuni nobili [[Marchesi di Saluzzo|marchesi]], Saluzzo ha dato il natale a molte personalità, tra le quali lo scrittore [[Silvio Pellico]] ([[XIX secolo]]) e, in tempi più recenti, il generale [[Carlo Alberto dalla Chiesa]], ucciso dalla mafia nel [[1982]].
{{vedi anche|Marchesi di Saluzzo}}
Nel [[2017]] il quotidiano statunitense ''[[USA Today]]'' ha inserito Saluzzo tra le undici località italiane da visitare prima che siano scoperte dalla folla.<ref>[http://www.targatocn.it/2017/10/23/mobile/leggi-notizia/argomenti/targato-curiosita/articolo/il-terzo-quotidiano-piu-letto-negli-stati-uniti-inserisce-saluzzo-tra-le-11-localita-italiane-da-s.html Il terzo quotidiano più letto negli Stati Uniti inserisce Saluzzo tra le 11 località italiane da scoprire]</ref>
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Saluzzo}}
Saluzzo ha un [[clima continentale|clima tipicamente continentale]], con una concentrazione di foschia e nebbia nei mesi autunnali e invernali, precipitazioni a carattere nevoso in inverno e miti primavere. Particolarmente afosa l'estate.
In base ai dati forniti dalla locale stazione meteorologica, la temperatura media del mese più freddo (gennaio) si attesta a +1,1 °C; quella del mese più caldo (luglio) è di +21,8 °C.
== Origini ==
Le prime notizie certe si hanno in merito a reperti d'[[epoca romana]]; tuttavia, si hanno forti ipotesi di antichi insediamenti [[Liguri|celto-liguri]].
A tal proposito, il toponimo potrebbe derivare da ''Saliis'', nome dato dagli [[Italia (epoca romana)|antichi romani]] intorno al [[II secolo a.C.]] a una preesistente popolazione [[Liguri|ligure]] delle [[Alpi Marittime]] (chiamati anche ''Capillati''). Alla tribù, fu poi aggiunto il termine germanico-longobardo ''hutzen'',=''capanne''. Altre ipotesi lo farebbero derivare dalla ''curtes''<ref>{{cita web |url=http://www.comune.saluzzo.cn.it/content/citta/origine-e-nome |titolo=Copia archiviata |accesso=19 marzo 2015 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150316015421/http://www.comune.saluzzo.cn.it/content/citta/origine-e-nome |dataarchivio=16 marzo 2015 }}</ref> padronale [[Regno longobardo|longobarda]] ([[VI secolo]] circa), chiamata nella loro lingua ''sala'', ''salucula''. Altre ipotesi ancora lo farebbero derivare da ''acquae salutiarum'', in riferimento a una fonte termale non ben precisata (forse lo stesso vicino fiume [[Po]]).
== Storia ==
Dell'epoca romana, risale il culto di [[Chiaffredo di Saluzzo|san Chiaffredo]], un soldato tebeo martirizzato in [[Piemonte]] nel [[III secolo]], e le cui le reliquie furono traslate a Saluzzo soltanto nel [[XVII secolo]]. È poi certo che i [[epoca romana|romani]] vi costruirono un [[castrum]]. Durante il [[Medioevo]], si unirono al questo anche le comunità agricole sparse, quali le ''Pieve di Santa Maria'', ''San Dalmazzo di Cardè'', ''San Lorenzo'', ''San Martino'', ecc.<ref>[http://www.giovannibenedetto.it/Saluzzo_La_Storia.htm Giovanni Benedetto: Saluzzo la storia<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150402100337/http://www.giovannibenedetto.it/Saluzzo_La_Storia.htm |data=2 aprile 2015 }}</ref>. Nel [[1028]], si attestò il territorio come parte della [[marchese di Torino|Marca di Torino]], in proprietà al marchese [[Olderico Manfredi II|Olderico Manfredi]], della famiglia degli [[Arduinici]].
{{vedi anche|Marchesato di Saluzzo}}
Da quel momento, Saluzzo acquistò potere in quel che sarebbe diventato, alla fine dell'[[XI secolo]], il prestigioso [[Marchesato di Saluzzo|marchesato omonimo]]. Da allora, una dinastia di quattordici marchesi si succederà alla guida del piccolo Stato di confine mantenendo, anche grazie ai legami politici con la vicina [[Francia]] e con il [[Ducato di Mantova|Marchesato di Mantova]], la propria autonomia politica e giungendo perfino a contendere con i [[Casa Savoia|Savoia]] il predominio dello stesso Piemonte.
Dal [[1142]], con [[Manfredo I di Saluzzo|Manfredo]], figlio del marchese [[Bonifacio del Vasto|Bonifacio di Savona]], diede inizio ad una dinastia marchionale che portò la piccola curtis a diventare fiorente capitale. Il Marchesato raggiunse l'apice della propria fortuna nel [[XV secolo]], sotto i successivi governi di [[Ludovico I di Saluzzo|Ludovico I]] e [[Ludovico II di Saluzzo|Ludovico II]] quando, insieme alla prosperità economica garantita da un lungo periodo di pace, corrisponde il crescente splendore di arti e lettere. Nel [[1511]] ottiene da [[Papa Giulio II]] l'istituzione della [[diocesi di Saluzzo|Diocesi]]. In questi anni, Saluzzo assunse le sembianze tipicamente rinascimentali, con un borgo distribuito a ventaglio sulla collina, racchiuso da una cerchia di mura, conservate in parte fino ai giorni nostri. Al massimo della sua espansione, il controllo si estendeva su una vasta sezione dell'arco alpino occidentale, con le valli [[Valle del Po|Po]], [[Val Varaita|Varaita]], [[Val Maira|Maira]], [[Val Grana|Grana]] e [[Valle Stura|Stura]], alle quali concesse ampie autonomie, come nel caso dell'[[Alta Val Mayra]] a monte di [[San Damiano Macra]]. Tra i suoi domini in pianura invece, figuravano [[Carmagnola]], [[Isolabella]] e [[Valfenera]], mentre sulle [[Langhe]] facevano parte del nobile marchesato i castelli e borghi di [[Castiglione Falletto]], [[Lequio Berria]], [[Dogliani]] con [[Belvedere Langhe|Belvedere]], [[Roddino]], [[Cissone]] e [[Bonvicino]], quindi [[Marsaglia]], [[Mombarcaro]] e [[Camerana]].
Fatale fu la mancata conquista del vicino [[libero comune]] di [[Savigliano]], alleato dei Savoia e del [[Marchesato del Monferrato]], altrettanto importante, e che venne invece annesso al [[Ducato di Mantova]]. La sua acquisizione avrebbe potuto contenere l'espansionismo sabaudo nel Basso Piemonte. Dunque, la figura politica dei suddetti marchesi perse d'importanza, fin ad assoggettarsi a [[Francesco III Gonzaga]]. La progressiva perdita d'indipendenza, ridusse Saluzzo a periferico borgo a partire dalla seconda metà del [[XVI secolo]]. Indebolito da lotte intestine tra i discendenti di Ludovico II, nel [[1548]] Saluzzo fu annesso alla Francia di [[Enrico II di Francia|Enrico II di Valois]], con la deposizione dell'ultimo marchese [[Gabriele di Saluzzo|Gabriele Ludovico]]. Approfittando delle guerre intestine che imperversavano nella Francia del cugino [[Enrico III di Francia|Enrico III]], al finire del [[1588]] il Duca [[Carlo Emanuele I di Savoia]] occupò militarmente il marchesato, ancora soggetto alla protezione francese. L'anno successivo, il nuovo Re di Francia (già Re di Navarra fino al 1589), [[Enrico IV di Francia|Enrico IV]], gli intimò la restituzione del territorio, ma Carlo Emanuele I si oppose, iniziando una guerra contro i francesi. La maggior parte delle battaglie si svolsero in [[Valle di Susa|Alta Val Susa]] e in [[Val Chisone]], ma non durarono molto e si conclusero il 2 maggio 1598 con la cosiddetta [[Pace di Vervins]]. A mitigare le successive dispute interverrà anche [[Papa Clemente VIII]] ma, col [[Trattato di Lione]] del [[1601]], Carlo Emanuele I ottenne il dominio del marchesato, annettendolo ai domini di casa Savoia.
Nel [[1690]], dopo aver sconfitto [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]] a [[Staffarda]], Nicolas de Catinat de la Fauconnerie occupò nuovamente Saluzzo, ma fu soltanto una breve parentesi; ben presto la città e il suo territorio rientrarono nell'ambito dei domini sabaudi. Con una nuova occupazione francese nel [[1798]], Saluzzo divenne la sede della Sottoprefettura del [[Dipartimento della Stura]]. Poi, a seguito della [[Primo Impero francese#La caduta dell'Impero|caduta dell'Impero francese]] con la restaurazione da parte dei Savoia nel [[1814]], Saluzzo divenne [[capoluogo di provincia]] fino al [[1859]], anno in cui il titolo passò a [[Cuneo]].
{{immagine grande|1=Saluzzo panorama.jpg|2=800px|3=<div align="center">Panorama della città moderna</div>}}
=== Stemma ===
[[File:Saluzzo-Stemma.png|thumb|upright=0.7|Stemma di Saluzzo]]
{{Vedi anche|Stemma di Saluzzo}}
Lo '''stemma della Città di Saluzzo''' è costituito da uno [[scudo ovale]] diviso orizzontalmente a metà con la parte superiore di colore [[azzurro (araldica)|azzurro]] e la parte inferiore di colore [[argento (araldico)|argento]]. Al di sopra del tutto è presente una lettera [[S]] costituita da due [[Delfino (araldica)|delfini]] che mordono un [[pomo]]. Lo scudo è timbrato da una [[corona (araldica)|corona]] [[Marchese|marchionale]], circondato da un ramo di [[Olivo (araldica)|olivo]] e da uno di [[Palma (araldica)|palma]] [[Decussato|decussati]].
== Monumenti e luoghi di interesse ==
=== Duomo ===
{{vedi anche|Duomo di Saluzzo}}
[[File:Duomo di Saluzzo Maria Vergine Assunta.jpg|thumb|Il duomo]]
La [[Duomo di Saluzzo|cattedrale di Saluzzo]], altresì nota come ''Duomo'', dedicato a Maria Vergine Assunta, si distingue per le sue forme [[Tardo gotico|tardo-gotiche]]; costruito fuori dalle mura appena oltre ''Porta Santa Maria'' tra il [[1491]] ed il [[1501]], fu sede vescovile a partire dal [[1511]]. La facciata è in mattoni a vista, ornata da tre portali sormontati da ghimberghe in terracotta che ospitano statue degli apostoli (portale centrale), mentre sopra i laterali vi sono il patrono ''San Chiaffredo'' e ''San Costanzo''. L'interno presenta una copertura composta da volte a crociera, mentre di grande impatto è l'altar maggiore barocco con ''undici statue lignee'' di [[Carlo Giuseppe Plura]] e collaboratori<ref>[http://books.google.ch/books?id=xqspC1E0f3QC&pg=PA141&lpg=PA141&dq=carlo+giuseppe+plura&source=bl&ots=I42YKHJynK&sig=0zes0XMq2uibXLRA5oJO3tk0nXI&hl=it&sa=X&ei=ioj0Tv78OpSO4gTqgMWNCA&ved=0CC0Q6AEwAjgK#v=onepage&q=carlo%20giuseppe%20plura&f=false TCI - Saluzzo, Duomo: statue di Carlo Giuseppe Plura]</ref>. Nella navata centrale si può ammirare un prezioso crocefisso ligneo trecentesco. A sinistra dell'altare maggiore c'è la ''Cappella del SS. Sacramento'', con un polittico dell'artista fiammingo di origini francesi [[Hans Clemer]], meglio noto come ''Maestro d'Elva''.
=== Chiesa di San Giovanni ===
{{Vedi anche|Chiesa di San Giovanni (Saluzzo)}}
[[File:Saluzzo SanGiovanni.jpg|thumb|Chiesa di San Giovanni]]
Questo esempio di costruzione gotica fu la chiesa principale della città fino al 1501. Inserita nel contesto architettonico medievale del borgo antico, fu sede dei [[domenicani]] dal 1325 e, nel corso dei secoli, subì numerosi rimaneggiamenti.
=== La Castiglia ===
{{Vedi anche|La Castiglia}}
[[File:Castiglia, residenza dei Marchesi di Saluzzo.jpg|thumb|La "Castiglia"]]
La Castiglia fu la residenza fortificata dei [[Marchesi di Saluzzo]], dinastia secolare che giunse a contendere ai Savoia il dominio del [[Piemonte]]. Edificato inizialmente come roccaforte dal marchese Tommaso I tra il 1271 e il 1286 insieme al primo sistema di mura cittadine per sostituire l'antico Castel Soprano, il castello viene ampliato nel corso dei secoli, dotandolo nel tempo di ben quattro torri, bastioni, ponte levatoio e fossato.
Nel corso del XV secolo, a seguito di un favorevole periodo di pace e prosperità, viene trasformato in dimora signorile dal marchese Tommaso III e dal nipote Ludovico II. Nella seconda metà del Cinquecento la Castiglia, estinta la dinastia marchionale, vede un primo declino divenendo sede del presidio militare, nonché sede di autorità governative, ricovero di malati e temuta prigione.
A partire dal 1825, da abbandonata rovina romantica decantata da artisti e poeti, viene riconvertito a carcere, funzione che conserverà fino al 1992. I lavori necessari all'adattamento alle nuove esigenze comporteranno una radicale trasformazione della struttura, con la distruzione di molte decorazioni originali.
Dal 2002 l'agenzia del [[demanio]] l'ha concessa in comodato al comune di Saluzzo che ha intrapreso un'impegnativa opera di restauro finalizzato a un pieno riutilizzo culturale e sociale. Dove sorgevano gli antichi bastioni vi è ora un'ampia area verde atta ad ospitare spettacoli ed eventi culturali all'aperto. Il vecchio percorso di ronda dell'ex carcere lungo la cinta muraria consente invece di percepire la Castiglia nella sua interezza.<ref>[http://www.saluzzonline.com/castiglia-saluzzo-vecchia.html La Castiglia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101107104357/http://www.saluzzonline.com/castiglia-saluzzo-vecchia.html |data=7 novembre 2010 }}</ref>
Dal 2014 la Castiglia è sede di due musei: il Museo della Civiltà Cavalleresca e il Museo della memoria carceraria (primo museo italiano interamente dedicato alla storia del carcere nell'età moderna).<ref>{{Cita web|url=http://www.saluzzoturistica.it/monumenti_scheda.php?id=3865&itin=425|titolo=Museo della Memoria Carceraria - Saluzzo|sito=www.saluzzoturistica.it|accesso=2016-07-24}}</ref>
La Castiglia è inserita nel sistema storico-museale dei "[[Castelli Aperti]]" del [[Basso Piemonte]].<ref>[http://www.castelliaperti.it/pagine/ita/scheda.lasso?-id=120 Castelli Aperti] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100421231031/http://www.castelliaperti.it/pagine/ita/scheda.lasso?-id=120 |data=21 aprile 2010 }}</ref>
=== Torre Civica ===
[[File:Torre Civica di Saluzzo.JPG|thumb|Veduta della Torre Civica]]
Inglobata nella massiccia mole del Palazzo Comunale, è il simbolo del rinnovamento epocale che vide Saluzzo divenire una piccola ma ambiziosa capitale rinascimentale.
Edificata intorno al 1460, è alta 48 metri, con una sommità ottagonale scandita da archi a tutto sesto, sormontata da una cupola aggiunta nel 1556. Ospita la storica campana che per secoli ha scandito la vita della città.
Oggetto di un restauro già nel corso dell'Ottocento, nel 1993 un importante recupero conservativo ha permesso di tornare a salire i 130 gradini per raggiungere la sommità, da dove di può godere un ampio panorama sul borgo antico, sulla campagna circostante e sulla catena delle Alpi Occidentali.
==== Casa Cavassa ====
{{vedi anche|Casa Cavassa}}
[[File:Casa Cavassa lato.jpg|thumb|Casa Cavassa]]
Casa Cavassa è un significativo esempio di dimora signorile rinascimentale. Risalente al XV secolo, fu residenza dei Marchesi di Saluzzo fino al 1464 quando il marchese Ludovico II lo dona al Vicario Generale Galeazzo Cavassa, esponente di una nobile famiglia di Carmagnola.
La facciata presenta cornici in cotto e affreschi arricchiti da decorazioni bugnate. Il ricco portale in marmo bianco con tarsie di marmi policromi incornicia un portone in legno finemente scolpito, mentre il cortile interno riporta un ciclo di affreschi à ''grisaille''. Degna di nota è la pala della Madonna della Misericordia ad opera di [[Hans Clemer]].
Nell'Ottocento viene acquistata dal marchese Emanuele Tapparelli d'Azeglio che si occupa del restauro e la lascia in dono alla città.
Attualmente l'interno dell'edificio ospita la sede del museo civico e raccoglie un'apprezzabile collezione di arredi d'epoca, nonché molti reperti archeologici e cimeli di [[Silvio Pellico]], distribuiti in una quindicina di sale.
Casa Cavassa è inserita nel sistema storico-museale dei "[[Castelli Aperti]]" del [[Basso Piemonte]].
=== Villa Belvedere ===
Posta sulla collina, in direzione di [[Manta (Italia)|Manta]], risale al XIV secolo ed è nota anche come villa Radicati. Rappresenta un esempio di dimora rinascimentale nata con funzione di avamposto grazie alla favorevole ubicazione sulla collina.
Nel corso del XV secolo i Marchesi la utilizzarono come casino di caccia ma, alcuni decenni dopo, il marchese Ludovico II la trasforma in residenza nobiliare, per fuggire dall'austerità e dalle scomodità della vicina Castiglia.
La villa diviene poi residenza della reggente marchesa di Foix che vi si stabilì definitivamente dopo la morte del marito Ludovico II. Estintasi la dinastia marchionale, nella metà del XVI secolo diviene residenza del governatore [[Ludovico Birago]] a cui si deve l'aspetto attuale.
All'inizio del Settecento viene acquistata dalla nobile famiglia [[Radicati di Marmorito]] che la conservano pressoché inalterata fino al 1977 anno in cui, per volontà testamentaria, viene donata al comune di Saluzzo.
La villa ha una pianta a croce e si sviluppa su tre piani, coronati da una piccola loggia con decori e beccatelli sui quattro angoli. L'interno dispone di ampi saloni con volte a vela, grandi camini e ali porticate. Di particolare pregio sono gli affreschi raffiguranti [[allegorie]], [[grottesche]] e scene di guerra.
Dall'ampio parco di impostazione romantica si gode un vasto panorama e si può notare anche il particolare pozzo ricoperto da maioliche colorate.
Villa Belvedere è inserita nel sistema storico-museale dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte.
=== Casa Pellico ===
{{vedi anche|Casa Pellico}}
==Frazioni==
===Ruata Eandi===
'''Ruata Eandi''' è una frazione di Saluzzo. Si trova sulla strada provinciale che collega Saluzzo con [[Scarnafigi]]. Confina a nord con la frazione [[Torrazza di Saluzzo|Torrazza]]; a est con il Comune di [[Scarnafigi]], a sud con la frazione [[Colombaro dei Rossi]], a ovest con il concentrico della città .
La frazione si presenta oggi come un centro rurale a vocazione agricola, ricca di insediamenti produttivi legati alla coltivazione di frutta, cereali e all'allevamento.
Nella frazione si trova anche una cappella dedicata a [[Eurosia di Jaca|sant'Eurosia]], edificata nel XVIII secolo.
=== Cervignasco ===
Cervignasco è una frazione di Saluzzo. La frazione, nota soprattutto per la valorizzazione e l'allevamento della gallina bianca di Saluzzo, è la più grande del comune, un tempo anche servita da una scuola elementare.
=== Castellar ===
Comune autonomo fino al 31 dicembre 2018, è stato incorporato a seguito del referendum del 15 luglio 2018.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Saluzzo}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati [[Istituto nazionale di statistica|Istat]] al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Saluzzo sono {{formatnum:2073}}<ref>{{Cita web |url=http://demo.istat.it/str2017/index.html |titolo=Dato Istat al 31/12/2017 |accesso=25 agosto 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170806142909/http://www.demo.istat.it/bil2016/index.html |dataarchivio=6 agosto 2017 |urlmorto=sì }}</ref>, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative<ref>Dati superiori alle 20 unità</ref>:
{{div col}}
# [[Albania]], {{formatnum:880}}
# [[Romania]], {{formatnum:338}}
# [[Marocco]], {{formatnum:269}}
# [[Cina]], {{formatnum:128}}
# [[Perù]], {{formatnum:47}}
# [[India]], {{formatnum:41}}
# [[Repubblica Dominicana]], {{formatnum:33}}
# [[Costa d'Avorio]], {{formatnum:27}}
# [[Bolivia]], {{formatnum:27}}
# [[Egitto]], {{formatnum:20}}
# [[Brasile]], {{formatnum:20}}
{{div col end}}
=== La comunità Ebraica ===
{{Vedi anche|Comunità ebraica di Saluzzo|Sinagoga di Saluzzo}}
Saluzzo fu sede, fino alla seconda guerra mondiale, di una fiorente comunità ebraica. A testimonianza della sua storia rimangono la sinagoga ottocentesca, con i suoi arredi originari e il cimitero di via Lagnasco. Il colpo mortale fu inferto però dalle persecuzioni razziali durante la seconda guerra mondiale quando 29 ebrei di Saluzzo (ovvero i due terzi dell'intera comunità) furono deportati e trucidati.<ref>Annie Sacerdoti, ''Guida all'Italia ebraica'', Marietti, Genova, 1986.</ref>
== Cultura ==
{{...|centri abitati|arg2=cultura}}
=== Stampa ===
Le principali [[Testata giornalistica|testate giornalistiche]] locali sono:
<!-- ORDINE ALFABETICO -->
; ''Settimanali''
* Corriere di Saluzzo;
* La Gazzetta di Saluzzo;
* La Pagina (non più in attività);
* Saluzzo Oggi.
; ''Mensili''
* La Strada (non più in attività).
== Economia ==
=== Artigianato ===
Per quanto riguarda l'[[artigianato]], importante è la lavorazione locale del ferro battuto, finalizzata soprattutto alla produzione di mobili, tra i quali si distingue il tipo saluzzese, caratterizzato da uno stile composito.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=8}}</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Ferrovie ===
La [[stazione di Saluzzo]] è posta lungo la [[Ferrovia Savigliano-Saluzzo-Cuneo]], inaugurata fra il [[1857]] e il [[1892]].
Sono iniziati a fine giugno [[2018]] i lavori propedeutici alla riapertura al traffico ferroviario passeggeri consistenti nell'allungamento della banchina fra i binari due e tre atta ad accogliere i convogli 'minuetto' che dal 7 gennaio [[2019]] sono tornati a servire la linea Saluzzo-Savigliano.
Fra il [[1884]] e il [[1986]] la stazione fungeva altresì da capolinea della [[Ferrovia Airasca-Saluzzo]].
=== Tranvie ===
Tra il [[1880]] e il [[1950]] Saluzzo fu il centro di una vasta rete di tranvie interurbane, che comprendeva le linee per:
* [[Tranvia Torino-Saluzzo|Torino]] (1882-1950);
* [[Tranvia Saluzzo-Cuneo|Cuneo]] (1880-1948);
* [[Tranvia Saluzzo-Revello-Paesana|Revello e Paesana]] (1881-1935);
* [[Tranvia Saluzzo-Pinerolo|Cavour e Pinerolo]] (1882-1935).
=== Mobilità urbana ===
I trasporti urbani e interurbani di Saluzzo vengono svolti principalmente con autoservizi di linea gestiti da [[Bus Company]] articolati su due linee urbane, una attiva tutto l'anno, e l'altra solo nel periodo scolastico. La città è anche servita nei collegamenti con i comuni limitrofi e [[Torino]] dalle società Allasia di [[Savigliano]], e Sav di [[Villafalletto]].
Il tratto della S.P. 662 (Roreto - Saluzzo) che va da Savigliano a Saluzzo, di 16,2 km., completamente pianeggiante, contiene un rettilineo che, con i suoi 13,8 km., è uno dei più lunghi d'Italia su strada extraurbana, non considerando quelli autostradali né quelli ferroviari.
== Amministrazione ==
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Marco Piccat |Inizio = 11 marzo 1988 |Fine = 13 luglio 1990 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Marco Piccat |Inizio = 13 luglio 1990 |Fine = 27 gennaio 1993 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Enrico Cornaglia |Inizio = 25 febbraio 1993 |Fine = 4 novembre 1993 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Roberto Reali |Inizio = 10 dicembre 1993 |Fine = 24 aprile 1995 |Partito = [[Partito Repubblicano Italiano]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Giovanni Greco |Inizio = 8 maggio 1995 |Fine = 28 giugno 1999 |Partito = popolari-civica |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Stefano Quaglia |Inizio = 28 giugno 1999 |Fine = 28 giugno 2004 |Partito = centro |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Paolo Allemano |Inizio = 28 giugno 2004 |Fine = 22 giugno 2009 |Partito = [[centro-sinistra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Paolo Allemano |Inizio = 23 giugno 2009 |Fine = 27 maggio 2014 |Partito = [[centro-sinistra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Mauro Calderoni |Inizio = 27 maggio 2014 |Fine = ''in carica'' |Partito = [[centro-sinistra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Polonia|Łowicz}}{{Cn}}
* {{Gemellaggio|Argentina|Silvio Pellico}}{{Cn}}
== Sport ==
=== Calcio ===
La principale società calcistica della città è l'[[Associazione Calcio Sportiva Dilettantistica Saluzzo]], nata nel 1901, che milita in [[Eccellenza Piemonte-Valle d'Aosta]]. Dal [[1991]] disputa le gare interne presso lo Stadio Comunale "A. Damiano".
Altra compagine calcistica cittadina è [[A.S. Olimpic Saluzzo 1957]] (militante in [[Prima Categoria]]).
A Saluzzo è inoltre presente una squadra di calcio femminile: la [[SC Musiello 1990]] che disputa il campionato di Serie B dalla stagione 2014/15.<ref>{{Cita web|url = http://www.lastampa.it/2014/05/11/edizioni/cuneo/sport/musiello-saluzzo-batte-le-rivali-biellesi-ed-promosso-nella-serie-b-femminile-RzUHv0r21jaz4Ui8Tvqs1O/pagina.html|titolo = Musiello Saluzzo batte le rivali biellesi ed è promosso nella serie B femminile|accesso = 2015-12-12|sito = LaStampa.it}}</ref>
=== Basket ===
La principale compagine cittadina è la CR Saluzzo che milita nella [[Serie C regionale]].
=== Rugby ===
Nel rugby Saluzzo è rappresentata dalla A.S.D. Saluzzo Verzuolo Rugby, fondata nel [[2010]], disputa le gare interne presso il campo comunale di [[Verzuolo]]. Milita in [[Serie C (rugby a 15)|serie C]].
=== Pallavolo ===
La squadra di pallavolo femminile è l'''A.S.D.Volley Saluzzo''<ref>http://www.volleysaluzzo.com/</ref>.
=== Atletica Leggera ===
Dal [[2002]] ha sede in città la scuola mondiale di marcia, creata dai fratelli Damilano in collaborazione col Comune e la Federazione Italiana di Atletica Leggera. Presso questo centro sportivo si preparano per le competizioni atleti italiani e stranieri di fama internazionale.
=== Fitwalking ===
[[File:J031798 J03.jpg|miniatura|center|Fitwalking del cuore, gennaio 2017]]
{{...|centri abitati}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
{{...}}
== Voci correlate ==
* [[Marchesato di Saluzzo]]
* [[Marchesi di Saluzzo]]
* [[Comunità ebraica di Saluzzo]]
* [[Circondario di Saluzzo]]
* [[Stazione di Saluzzo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{comuni della provincia di Cuneo}}
{{controllo di autorità}}
{{portale|Cuneo}}
[[Categoria:Saluzzo| ]]
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