== Collegamenti esterni modificati == ▼
{{Bio
|Nome = Antonio
|Cognome = Ligabue
|PostCognomeVirgola = nato '''Antonio Laccabue'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Zurigo
|GiornoMeseNascita = 12 dicembre
|AnnoNascita = 1899
|NoteNascita = <ref>[http://www.raistoria.rai.it/articoli/ligabue-maestro-naif/11606/default.aspx Filmato in cui viene mostrato il documento d'identità dell'artista]</ref>
|LuogoMorte = Gualtieri
|GiornoMeseMorte = 27 maggio
|AnnoMorte = 1965
|Epoca = 1900
|Attività = pittore
|Nazionalità = italiano
|FineIncipit = è stato un [[pittore]] italiano la cui arte è generalmente classificata come [[arte naïf|naïf]]
|Immagine = Antonio Ligabue.jpg
}}
Gentili utenti,
== Biografia ==
Antonio Ligabue nacque a [[Zurigo]] il 12 dicembre [[1899]] da Elisabetta Costa, originaria di [[Cencenighe Agordino]], e da [[Nomen nescio|padre ignoto]]: venne registrato anagraficamente come ''Antonio Costa''. Il 18 gennaio [[1901]] Bonfiglio Laccabue, emigrato in [[Svizzera]] dal comune di [[Gualtieri]], sposò Elisabetta e il 10 marzo successivo riconobbe il bambino che assunse così il cognome del patrigno. Antonio, però, divenuto adulto, preferì, nel [[1942]], essere chiamato ''Ligabue'' (presumibilmente per l'odio che nutriva verso Bonfiglio, da lui considerato come l'[[Uxoricidio|uxoricida]] della madre Elisabetta, morta tragicamente nel [[1913]] insieme a tre fratelli in seguito a un'[[intossicazione alimentare]]<ref>Cesare Zavattini cit.</ref>)
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Nel settembre del [[1900]] venne affidato agli svizzeri Johannes Valentin Göbel ed Elise Hanselmann che lo denunceranno varie volte per i suoi strani comportamenti. A causa delle disagiate condizioni economiche e culturali sono costretti a continui spostamenti: Ligabue rimarrà con i Göbel fino al [[1919]]. Il carattere difficile e le problematicità di apprendimento lo portarono a cambiare scuola: prima a [[San Gallo]], poi a [[Tablat (San Gallo)|Tablat]] e infine a [[Marbach (Svizzera)|Marbach]] da dove venne allontanato nel maggio del [[1915]] per cattiva condotta. Si trasferì quindi con la sua famiglia adottiva a [[Staad]].
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20100227053424/http://tvrage.com/person/id-7345 per http://www.tvrage.com/person/id-7345
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
Tra il gennaio e l'aprile del [[1917]], dopo una violenta crisi nervosa, fu ricoverato per la prima volta in un ospedale psichiatrico a [[Pfäfers]]. Nel [[1919]], su denuncia della Hanselmann, venne espulso dalla Svizzera. Da [[Chiasso]] fu condotto a [[Gualtieri]], luogo d'origine di Bonfiglio Laccabue ma, non sapendo una parola di italiano, fuggì tentando di rientrare in Svizzera. Riportato al paese, visse grazie all'aiuto dell'ospizio di mendicità Carri. Nel [[1920]] ricevette l'offerta di un lavoro presso gli argini del [[Po]]: proprio in quel periodo iniziò a dipingere. Nel [[1928]] incontrò [[Renato Marino Mazzacurati]] che ne comprese l'arte genuina e gli insegnò l'uso dei colori ad olio, guidandolo verso la piena valorizzazione del suo talento. In quegli anni si dedicò completamente alla [[pittura]], continuando a vagare senza meta lungo il fiume Po.
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 18:07, 29 lug 2019 (CEST)
Nel [[1937]] fu ricoverato in [[manicomio]] a [[Reggio nell'Emilia|Reggio Emilia]] per atti di autolesionismo. Nel [[1941]] lo scultore [[Andrea Mozzali]] lo fece dimettere dall'ospedale psichiatrico e lo ospitò a casa sua a [[Guastalla]]. Durante la guerra fece da interprete alle truppe tedesche. Nel [[1945]], per aver percosso con una bottiglia un militare tedesco, dovette rientrare in manicomio rimanendovi per tre anni. Nel [[1948]] si fece più intensa la sua attività artistica tanto che giornalisti, critici e mercanti d'arte si interessarono a lui. Nel [[1957]] [[Severo Boschi]], firma de ''[[Il Resto del Carlino]]'' e il fotoreporter [[Aldo Ferrari (fotografo)|Aldo Ferrari]] gli fecero visita a Gualtieri: ne scaturì un servizio sul quotidiano con immagini tuttora celebri.
Nel [[1961]] si procedette all'allestimento della sua prima mostra personale alla Galleria La Barcaccia di [[Roma]]. Subì un incidente in motocicletta e l'anno successivo rimase vittima di una [[paresi]]. Nel [[1963]] Guastalla gli dedicò una grande rassegna antologica, organizzata dal gallerista e amico [[Vincenzo Zanardelli]]. Chiese di essere [[Battesimo|battezzato]] e [[Confermazione|cresimato]]: morì il 27 maggio [[1965]] all'età di 65 anni. Fu sepolto nel cimitero di Gualtieri e sulla sua lapide venne posta la maschera funebre in bronzo realizzata da Mozzali. Era denominato ''Al Matt'' (il matto) o ''Al tedesch'' (il tedesco).
Nel [[1965]], all'indomani della sua morte, gli venne dedicata una retrospettiva nell'ambito della [[IX Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma|IX Quadriennale di Roma]].
Su iniziativa di [[Augusto Agosta Tota]] e con il patrocinio della [[regione Lombardia]], della [[Provincia di Milano|provincia]] e del [[Milano|comune di Milano]], fu allestita una grande mostra antologica al [[Palazzo dell'Arengario]], dal 28 novembre [[1980]] all'11 gennaio [[1981]]. Nella [[Palazzo Reale di Milano|sala delle Cariatidi]] furono esposte oltre 150 opere tra [[Dipinto|dipinti]], [[Scultura|sculture]], [[Disegno|disegni]] e [[Puntasecca|puntesecche]], poi raccolte in un dettagliato catalogo con testi di vari critici e intellettuali, come [[Cesare Zavattini]], [[Alberto Bevilacqua]], [[Mario De Micheli]] e [[Raffaele De Grada (scrittore)|Raffaele De Grada]].<ref>Floriano de Santi, ''Il mistero Ligabue'', La Stampa, 2 gennaio 1981, pag.3</ref> La suddetta mostra antologica, nello stesso anno e in quello successivo, verrà poi replicata a [[Bordighera]], [[Lugano]], [[Parigi]], [[Strasburgo]] e altre località.
Nel [[2002]] [[Sergio Negri]], tra i maggiori esperti delle opere di Ligabue, pubblicò il ''Catalogo generale dei dipinti'' (casa editrice Electa Mondadori). Al [[Palazzo Reale di Milano]], tra il 20 giugno e il 4 novembre [[2008]], si tenne una mostra monografica sul pittore organizzata dal Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma, presieduto da Augusto Agosta Tota. Presso la [[Fondazione Magnani Rocca]] a [[Mamiano]] di [[Traversetolo]], in [[provincia di Parma]], lo stesso Centro Studi predispose, dall'11 marzo al 26 giugno [[2011]] la mostra ''Antonio Ligabue. La follia del genio''.
Nel [[2015]], a [[Gualtieri]], a 50 anni dalla sua morte, nasce la ''Fondazione Museo Antonio Ligabue'' che realizza un'antologica con 180 opere dell'artista tra dipinti, disegni, incisioni e sculture. La mostra ''Ligabue, Gualtieri. Il ritorno'' è allestita nel Salone dei Giganti di Palazzo Bentivoglio ed è aperta dal 31 maggio all'8 novembre 2015<ref>[http://www.fondazionemuseoligabue.it/ Fondazione Museo Ligabue]</ref>. A fronte dell'enorme successo ottenuto dalla mostra, al 31 ottobre 24.000 ingressi, l'apertura è stata prorogata a martedì 8 dicembre 2015.
== Antonio Ligabue nella cultura di massa ==
=== Filmografia e musica ===
* Un primo filmato su Ligabue viene realizzato nel 1960 dal regista Rai Pier Paolo Ruggerini col titolo: “Il paese del sole a picco”.
* Un secondo documentario su Ligabue (''[[Antonio Ligabue, pittore]]'') fu realizzato nel [[1965]], l'anno della morte, da [[Raffaele Andreassi]].
* Nel [[1977]] il regista [[Salvatore Nocita]] dedicò uno sceneggiato di tre puntate che narrava la vita di Ligabue, intitolato proprio ''[[Ligabue (film)|Ligabue]]'', che lo fece conoscere al grande pubblico; interpretò il pittore il trentenne [[Flavio Bucci]].<ref>[http://www.pagine70.com/vmnews/wmview.php?ArtID=180 Ligabue - Televisione anni 70<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> La serie completa è disponibile sul sito [[Rai]].<ref>[http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5ff1a3bf-64ca-4de7-9329-0cb6b058b6e3.html?p=0 Ligabue (serie a puntate)] dal sito della Rai</ref>
* [[Augusto Daolio]], dei [[Nomadi]], gli dedicò una canzone intitolata ''Dammi un bacio'', presente nell'album ''[[Gente come noi (Nomadi)|Gente come noi]]'' del [[1991]].
* [[Marco Ongaro]], all'interno dell'album ''[[Dio è altrove]]'' ([[2002]]), ha inciso una canzone dedicata al pittore, ''Ligabue''.
* La canzone ''Sfogati'' di [[Caparezza]], contenuta nell'album ''[[Museica]]'' del [[2015]], è accomunata al quadro di Ligabue ''Testa di tigre'' sul libretto dei testi.
* La canzone ''Il Rap Nel Mio Paese'' di [[Fabri Fibra]], tratta dall'album ''[[Squallor (album)|Squallor]]'' del [[2015]], nel verso «Artista come Ligabue, solista dal 2002» fa un riferimento al pittore e non al cantautore [[Luciano Ligabue]].
* Nel 2015 viene realizzato il docu-film ''Antonio Ligabue, L'Uomo'' a cura del regista Ezio Aldoni il quale, attraverso le testimonianze dirette di chi l'ha conosciuto e dalle interviste a personaggi famosi, ricrea e narra la vita drammatica del pittore.[http://www.antonioligabueluomo.it/index.htm]
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Mario De Micheli (a cura di), ''Il bestiario di Ligabue scultore'', Edizioni Galleria della Steccata, Parma 1972.
* ''Dizionario Biografico degli Italiani'', LXIII, Istituto dell'Enciclopedia italiana, Roma 2004.
* Matteo Smolizza (con il coordinamento di), ''Tutto Ligabue. Catalogo ragionato dei dipinti'', II vol., pp. 560, Augusto Agosta Tota Editore, Parma 2005.
* Matteo Smolizza (con il coordinamento di), ''Antonio Ligabue, La follia del genio'', pp. 476, Augusto Agosta Tota Editore, Parma, 2011. Catalogo della mostra presso la Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo, 12 marzo - 26 giugno 2011, a cura di Augusto Agosta Tota.
* Sergio Terzi, ''Forestiero sul Po''<ref>Scheda libro{{Cita web|autore = |url = http://www.relapsus.it/index.php?route=product/product&path=59_60&product_id=64|titolo = Forestiero sul Po|accesso = |editore = |data = }}</ref>, Relapsus, 2015, ISBN 978-88-99096-09-0.
* [[Cesare Zavattini]], ''[https://books.google.it/books?id=_WzhAAAAQBAJ&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false Ligabue]'', introduzione di [[Giovanni Raboni]], saggio introduttivo di [[Marco Vallora]], Bompiani, Milano 1984/2014.
* Nel [[Compact disc|CD]] singolo "Il Rap Nel Mio Paese" il [[rapper]] [[Fabri Fibra]] si definisce ''artista come Ligabue'' (riferendosi al pittore).
* Elena Villani, ''Antonio Ligabue: incisioni '', in Catalogo della grafica in Italia n.17, Giorgio Mondadori, Milano 1987, pp. 23–37 (catalogo dell'opera incisa).
== Voci correlate ==
* [[Arte naïf]]
* [[Gualtieri]]
▲== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.archimagazine.com/bligabu.htm|Antonio Ligabue su Archimagazine}}
* {{cita web|http://www.fondazioneitalia.it/2004/NOTIZIARIO/Sezione_ARTE/Ligabue_nel_quarantesimo_anniversario_della_sua_scomparsa.htm|Scheda della mostra del 2005 a Reggio Emilia e Gualtieri}}
* Recensione della mostra [http://mostreemusei.sns.it/index.php?page=_layout_mostra&id=863&lang=it Antonio Ligabue. La follia del genio] (Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo (PR), 12 marzo - 26 giugno 2011)
* {{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-laccabue_(Dizionario_Biografico)/|Biografia di A. Ligabue sul dizionario biografico della Treccani}}
* {{cita web|http://www.marcomarcucci.com/LIGABUE/Ligabue-Biografia/Ligabue-Biografia.html|Biografia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|pittura}}
[[Categoria:Pittori naïf]]
[[Categoria:Espressionismo]]
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