Lega beotica e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 luglio 28: differenze tra le pagine

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La '''Lega beotica''' era una [[Stato federale|federazione]] di città della [[Beozia]], una [[regione storica]] dell'[[antica Grecia]].
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==Storia==
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[[File:Boeotia ancient-it.svg|upright=1.3|thumb|Beozia antica]]
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Le più antiche testimonianze sulla Lega Beotica sono fornite dal cosiddetto ''[[Catalogo delle navi]]'' dell’''[[Iliade]]''<ref>''Ιλιάς'', [http://el.wikisource.org/wiki/%CE%99%CE%BB%CE%B9%CE%AC%CF%82/%CE%92#490 B, 494-516] della versione in [[lingua greca|greco]]; ''Iliade'', [[s:Iliade/Libro II#640|Libro II, vv. 644-677]] della versione in [[lingua italiana|italiano]] del [[Vincenzo Monti|Monti]]</ref>. Il Catalogo delle Navi in realtà non era presente nelle più antiche versioni del poema; si presume sia stato composto verso l'[[VIII secolo a.C.|VIII]]-[[VII secolo a.C.]] e, secondo alcuni studiosi, in Beozia<ref>Paul Mazon, ''Introduction à l'Iliade''. Avec la collaboration de Pierre Chantraine, Paul Collart et René Langumier. Paris : Société d'édition "Les Belles lettres", 1943</ref>. In ogni modo, nel ''Catalogo'' sono elencati i nomi di 29 diverse località della [[Beozia]] ([[Iria (Grecia)|Iria]], [[Aulide]], [[Scheno (Grecia)|Scheno]], [[Scolo]], [[Eteono]], [[Thespies|Tespie]], [[Micalesso]], [[Grea]], [[Arma (Beozia)|Arma]], [[Ilesio]], [[Eritre]], [[Eleone]], [[Peteone]], Ila, [[Ocalea]], [[Medeone]], [[Cope (Grecia)|Cope]], [[Eutresi]], [[Thisvi|Tisbe]], [[Coronea]], [[Aliarto]], [[Glissa]], [[Platea (città)|Platea]], [[Ipotebe]], [[Onchesto]], [[Arne (Beozia)|Arne]], [[Midea]], [[Nisa (città)|Nisa]], [[Antedone]]); i guerrieri della Beozia, guidati da 5 capi ([[Arcesilao (Iliade)|Arcesilao]], [[Leito]], [[Peneleo]], [[Protenore]] e [[Clonio]]), occupavano 50 [[nave|navi]], ciascuna delle quali trasportava 120 uomini. Si osservi che fra le località del catalogo non erano presenti [[Orcomeno (Beozia)|Orcomeno]] e [[Aspledone]]; non era elencata neanche [[Tebe (Grecia)|Tebe]], ma Ipotebe, essendo evidentemente Tebe nel periodo della composizione del Catalogo una località non molto popolosa.
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Si ritiene che la lega beotica si sia costituita inizialmente per difesa dalle mire espansionistiche di [[Orcomeno (Beozia)|Orcomeno]]: una federazione, fondata sulla comunanza della [[stirpe]], che comprendeva 13 o 14 città, nessuna delle quali predominava sulle altre. Alla fine del [[VII secolo a.C.]], tuttavia, Tebe cominciò ad affermarsi nella lotta contro Orcomeno e [[VI secolo a.C.]] divenne, all'interno della Lega beotica, la ''[[egemonia|città egemone]]'', ossia la città a cui spettava il comando in caso di guerra. Tebe minacciava ormai con la sua [[egemonia]] l'uguaglianza effettiva dei membri, suscitando i tentativi separatistici delle città più importanti, in particolare di [[Platea (città)|Platea]], che ottenne fin dal [[519 a.C.]] l'appoggio di [[Atene]]<ref>[[Marta Sordi]], "Mitologia e propaganda nella Beozia arcaica" in Scritti di storia greca in Marta Sordi, ''Scritti di storia greca'', Milano: Vita e Pensiero, 2002, pp. 271-82, ISBN 9788834306833</ref><ref>Cinzia Bearzot, ''Federalismo e autonomia nelle Elleniche di Senofonte''. Milano: Vita e Pensiero, 2004, ISBN 9788834311134</ref>.
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All'epoca della spedizione di [[Serse I di Persia|Serse]] contro la [[Grecia]] ([[480 a.C.]]), la lega beotica, con l'eccezione di [[Thespies|Tespie]] e Platea, si schierò a fianco dei Persiani. Pertanto, dopo la vittoria greca nella [[battaglia di Platea]] ([[479 a.C.]]) la lega beotica non fu sciolta, come comunemente si crede, ma indebolita con l'abolizione dell'egemonia tebana.
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Caduta sotto il controllo di Atene dopo la [[battaglia di Enofita]] ([[457 a.C.]]), la lega beotica riacquistò l'autonomia dopo la vittoria tebana a [[Battaglia di Coronea|Coronea]] ([[447 a.C.]]) e, sembra per impulso di Orcomeno, recuperò la propria unità sulla base dell'uguaglianza effettiva di tutti i membri. Conosciamo la costituzione oligarchica della lega beotica del periodo compreso fra la seconda metà del [[V secolo a.C.|V]] e gli inizi del [[IV secolo a.C.]] attraverso l'anonimo delle ''[[Elleniche di Ossirinco]]'': la Beozia venne divisa in 11 distretti (erano 9 prima della sottomissione di Platea), ognuno dei quali eleggeva sessanta buleuti alla [[bulè]] federale, per un totale quindi di 660 membri (di cui 240 forniti da Tebe che aveva 4 distretti).<ref>''[[Elleniche di Ossirinco]], op. cit.''</ref>. Ciascun distretto inoltre forniva cento cavalieri e mille opliti all'esercito federale e contribuiva proporzionalmente alle spese comuni. Esso era quindi formato da 10/12.000 [[opliti]] diviso in [[lochos]] di 300 uomini e caratterizzato fin prima dell'arrivo di [[Epaminonda]], da schieramenti più profondi che nelle altre [[poleis]].
Due di questi lochoi furono veramente importanti per la città di Tebe: quello permanente sulla [[rocca Cadmea]] e quello [[battaglione sacro|Hieros lochos]].
Gli ufficiali dei reparti vennero chiamati:
*[[grammateus]], stato maggiore che operava da collegamento per i comandi di armata, i cui ordini venivano impartiti con un nastro (Tainia) legato ad una lancia;
*[[beotarca]], comandante supremo dei lochos;
*polemarco, comandante delle unità di fanteria pesante dette [[taxis]].
 
In tal modo la Beozia si organizzò come uno stato sovrano. Dopo la [[battaglia di Delio]] ([[424 a.C.]]), [[Tebe (Grecia)|Tebe]] riconquistò il ruolo egemonico in seno alla lega beotica; pertanto nel corso del [[IV secolo a.C.]] la storia della lega si identifica con quella di Tebe e della sua egemonia<ref>[[Mario Attilio Levi|M.A. Levi]], "XIV, Le istituzioni della polis" in [[Peter Levi]] et al., ''La Grecia e il mondo ellenistico, op. cit.'', pp. 306-357</ref>.
 
Le vicende che coinvolsero la lega beotica nel [[IV secolo a.C.]] sono alquanto movimentate, con frequenti cambiamenti delle alleanze in politica estera e frequenti cambiamenti di fortuna. Durante la [[guerra di Corinto]] ([[395 a.C.|395]]-[[386 a.C.]]) la lega fu alleata di [[Atene]] contro [[Sparta]]; la successiva [[pace comune]] di [[Pace di Antalcida|Antalcida]] ([[386 a.C.]]), in base al ''principio dell'autonomia'', che affermava che tutte le città greche avrebbero dovuto essere libere e indipendenti e pertanto si proibiva la formazione di leghe, Sparta negò a Tebe l'egemonia sulla Beozia e ordinò lo scioglimento della lega beotica<ref>[[Plutarco]], ''Vita di Agesilao'' in ''[[Vite parallele|Vite degli uomini illustri]]'', volgarizzate da [[Girolamo Pompei]] con note di M. Dacier, Tomo V, Firenze : Piatti, 1823, Vol. IV pp. 388 e segg. ([http://books.google.it/books?id=RL8TAAAAYAAJ&pg=PA388 on-line])</ref>.
 
Pochi anni dopo, nel [[379 a.C.]], [[Epaminonda]] e [[Pelopida]] ripristinarono lo stato tebano e la lega beotica; l'adozione della tecnica della [[falange obliqua]], ideata da Epaminonda, permise a Tebe e alla lega l'[[Egemonia tebana|egemonia]] sul resto della Grecia. Le morti di Pelopida e di Epaminonda, rispettivamente nel [[364 a.C.]] e nel [[362 a.C.]], segnarono tuttavia la fine all'effimera egemonia tebana e l'inizio della decadenza della Beozia: alleata di [[Filippo II di Macedonia]] nella [[Terza guerra sacra]] (conclusa nel [[346 a.C.]]), la lega fu sua avversaria e alleata di [[Atene]] nella [[battaglia di Cheronea (338 a.C.)]]; tre anni dopo la sconfitta a Cheronea, nel [[335 a.C.]], Tebe fu addirittura distrutta da [[Alessandro Magno]].
 
La lega continuò invece a sussistere per tutto il [[III secolo a.C.]] secondo [[Polibio]] fu dissolta dai [[Repubblica Romana|Romani]] solo nel [[171 a.C.]], all'inizio della [[Terza guerra macedonica]]<ref>[[Polibio]], ''Storie'', XXVII, 2, 7</ref>. Fu poi certamente ricostituita più tardi, essendo ancora attestata in iscrizioni di [[Impero romano|età imperiale]], ma non ebbe naturalmente più alcuna importanza politica e militare. Nel [[II secolo d.C.]] [[Pausania il Periegeta]] riferisce che tutta la Beozia era ormai disabitata, tranne la "[[rocca Cadmea]]" di Tebe dove ormai abitavano solo poche decine di persone<ref>[[Pausania il Periegeta|Pausania]], ''Descrizione della Grecia op. cit'', Libro IX</ref>.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* Georg Busolt e Heinrich Swoboda, ''Griechische Staatskunde'', vol. II, Munchen: C. H. Beck, 1926
* Domenica Paola Orsi, ''Sull'ordinamento della Beozia da Coronea alla pace di Antalcida''. Bari: Carlucci, 1974
* [[Luigi Moretti (storico)|Luigi Moretti]] (a cura di), ''Iscrizioni storiche ellenistiche, Vol. 1, Attica, Peloponneso, Beozia''. Firenze: La nuova Italia, 1967
* [[Peter Levi]], Riccardo Giglielmino, [[Mario Attilio Levi]], Giovanni Giorgini, ''La Storia: 2. La Grecia e il mondo ellenistico''. Milano: Mondadori, 2004
* [[Pausania il Periegeta]], ''Descrizione della Grecia'', Libro IX; traduzione di [[Antonio Nibby]], Roma: Poggioli, 1817, vol. III, pp.&nbsp;212–304 ([http://books.google.it/books?id=Zf4KAAAAYAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_book_other_versions_r&cad=1_1#PRA1-PA212,M1 on-line])
* ''[[Elleniche di Ossirinco]]'', post Victorium Bartoletti edidit Mortimer Chambers, 19, 2-4. Stutgardiae et Lipsiae: in aedibus B. G. Teubneri, 1993, pp.&nbsp;32–33.
 
==Voci correlate==
*[[Beozia]]
*[[Tebe (Grecia)]]
 
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|url=http://rivista.ssef.it/site.php?page=20040503202426892&edition=2006-05-01|titolo=Elleniche di Ossirinco, Costituzione della Beozia}}
* {{cita web|http://xoomer.virgilio.it/giampib/sordipagine/sordi0810.html|Marta Sorsi, "Il federalismo? è nato prima della polis". ''Avvenire'', 8 ottobre 2000}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Antica Grecia|Guerra}}
 
[[Categoria:Leghe dell'antica Grecia]]