Cupola del Brunelleschi e Unione Sportiva Cremonese 1965-1966: differenze tra le pagine

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{{Torna a|Unione Sportiva Cremonese}}
{{Edificio religioso
{{Stagione squadra
|Immagine = Florence duomo fc10.jpg
|Club = Unione Sportiva Cremonese
|SiglaStato = ITA
|stagione = 1965-1966
|Città = {{simbolo|FlorenceCoA.svg}} [[Firenze]]
|allenatore1 = [[Teodoro Zanini]], poi, Giovanni Persico
|Religione = [[Cattolicesimo|cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|presidente = Guido Maffezzoni
|Architetto = [[Filippo Brunelleschi]]
|campionato = [[Serie C 1965-1966]]
|InizioCostr = 1420
|campionato posizione = 14º posto - girone A
|FineCostr = 1436 (1471 inclusa la lanterna)
|coppa2 =
|coppa2 posizione =
|presenze campionato = Attilio Tassi (32)
|marcatore campionato = Attilio Tassi (10)
|marcatore totale =
|spettatori max =
|spettatori min =
|spettatori media =
|stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
|stagione prima = [[Unione Sportiva Cremonese 1964-1965|1964-1965]]
|stagione dopo = [[Unione Sportiva Cremonese 1966-1967|1966-1967]]
}}
Questa pagina raccoglie le informazioni riguardanti l''''Unione Sportiva Cremonese''' nelle competizioni ufficiali della stagione '''1965-1966'''.
{{Citazione|''Chi mai sì duro o sì invido non lodasse Pippo architetto vedendo qui struttura sì grande, erta sopra e' cieli, ampla da coprire con sua ombra tutti e' popoli toscani, fatta sanza alcuno aiuto di travamenti o di copia di legname, quale artificio certo, se io ben iudico, come a questi tempi era incredibile potersi, così forse appresso gli antichi fu non saputo né?
|[[Leon Battista Alberti]], ''[[De pictura]]''}}
La '''cupola di Brunelleschi''' è la copertura della [[Crociera (architettura)|crociera]] del [[Duomo di Firenze]]; al momento della costruzione era la cupola più grande del mondo e rimane tuttora la più grande [[cupola]] in muratura mai costruita (il diametro massimo della cupola interna è di 45,5 metri, mentre quello dell'esterna è di 54,8). Grazie alla fondamentale rilevanza che essa ha rivestito per il successivo sviluppo dell'architettura e della moderna concezione del costruire, essa è tutt'oggi la più importante opera architettonica mai edificata in [[Europa]] dall'[[epoca romana]].<ref>Storia dell'architettura europea, ed. Laterza, 2006</ref>
 
==Stagione==
La sua grandezza impedì il tradizionale metodo costruttivo mediante l'ausilio di [[centina|cèntine]], facendo sì che venissero formulate molte ipotesi sulla tecnica costruttiva impiegata.
Nella stagione 1965-1966 la Cremonese ha disputato il campionato di Serie C, girone A, classificandosi quattordicesima con 28 punti, nel torneo che ha portato in Serie B il Savona, primo con 45 punti, e retrocesso in Serie D il Parma e l'Ivrea.
 
L'allenatore scelto per guidare la Cremonese in questa stagione è una vecchia gloria della squadra di Via Persico, [[Teodoro Zanini]], mentre Eugenio Bergonzi si occupa del settore giovanile. La formazione grigiorossa è ringiovanita e rinnovata. Sul campo i problemi abbondano, per il secondo anno consecutivo il Piacenza vìola lo Zini, dopo una decina di giornate la squadra è penultima, si dimette l'allenatore che torna ad affiancare Eugenio Bergonzi nel settore giovanile, in panchina al suo posto viene chiamato Giovanni Persico. Una reazione della squadra si vede e la salvezza viene raggiunta con un turno di anticipo, con tre punti di vantaggio sul Parma retrocesso. Si è distinta nel torneo la mezz'ala Attilio Tassi autore di dieci reti.
==Cenni storici==
[[File:Andrea di bonaiuto, dettaglio dal cappoellone degli spagnoli.jpg|thumb|left|[[Andrea di Bonaiuto]], rappresentazione di [[Santa Maria del Fiore]] ([[1355]] circa), [[Cappellone degli Spagnoli]], Firenze]]
L'attuale edificio del Duomo fu iniziato nel [[1294]]-[[1295]] e la base del [[tamburo (architettura)|tamburo]] della cupola fu pronta già nel [[1314]]-[[1315]]; tuttavia all'inizio del [[XV secolo|'400]] ancora nessuno si era posto seriamente il problema di trovare una soluzione per la copertura.
 
==Rosa==
Il problema della sua costruzione affannava da tempo gli operai del Duomo. Non era infatti impresa semplice costruire e individuare dove appoggiare le enormi [[centina|centine]] di legno che avrebbero dovuto sostenerla fino alla sua chiusura definitiva con la chiave di volta.
{{Calciatore in rosa/inizio|col1=Gray|col2=White}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=[[Luigi Bartolomei]]|ruolo=C}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Costantino Belloni|ruolo=C}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Paolo Canevari|ruolo=D}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Ettore Capoani|ruolo=D}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Giuseppe Caraffini|ruolo=C}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Antonio De Jaco|ruolo=P}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Emilio Del Bianco|ruolo=A}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Fabrizio Denari||ruolo=A}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Ernesto Feroldi|ruolo=D}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Eugenio Frassi|ruolo=A}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Luigi Gibellini|ruolo=A}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Giampietro Michelini|ruolo=P}}
{{Calciatore in rosa/medio|col1=Red|col2=White|stemma= Rosso e Grigio (Strisce)}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Enrico Mizzi|ruolo=D}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=[[Nicola Novali]]|ruolo=C}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=[[Angelo Ottani]]|ruolo=C}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Franco Ravani|ruolo=C}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Giacomo Rossi|ruolo=A}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=[[Gianfranco Sarchi]]|ruolo=A}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Paolo Sudati|ruolo=D}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Attilio Tassi|ruolo=A}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Franco Tumiati|ruolo=D}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Giovanni Vecchi|ruolo=D}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=Sergio Velmini|ruolo=C}}
{{Calciatore in rosa|nazione=ITA|nome=[[Giovanni Zavaglio]]|ruolo=A}}
{{Calciatore in rosa/fine}}
 
==Risultati==
Certamente l'architetto, [[Arnolfo di Cambio]], doveva averlo previsto se aveva immaginato la conclusione del suo edificio con una cupola, un organismo ben diverso e ben più ampio del tradizionale tiburio delle cattedrali medievali. Che poi la Cupola dovesse avere nel suo progetto un aspetto assai più convenzionale è provato da un noto affresco di [[Andrea Bonaiuti]] da Firenze che si può ancora oggi ammirare nel [[Cappellone degli Spagnoli]] in [[Basilica di Santa Maria Novella|Santa Maria Novella]]. L'affresco, che è del [[1355]] circa, mostra sul fondo una chiesa in cui è chiaramente riconoscibile [[Cattedrale di Santa Maria del Fiore|Santa Maria del Fiore]], solo che la cupola, priva del tamburo, è immaginata a tutto sesto. Ma una cupola semisferica, sia pure più piccola e priva di tamburo avrebbe avuto enormi difficoltà a reggere il peso della [[lanterna (architettura)|lanterna]] di cui è dotata la cupola nell'affresco.
{{Vedi anche|Serie C 1965-1966}}
 
===Girone di andata===
Nel [[1418]] l'[[Museo dell'Opera del Duomo (Firenze)|Opera del Duomo]] bandì un concorso pubblico per la costruzione della cupola. In seguito al concorso, che pure ufficialmente non ebbe vincitori, [[Filippo Brunelleschi]] e [[Lorenzo Ghiberti]] furono nominati capomaestri. Il 7 agosto [[1420]] ebbe inizio la costruzione della cupola, che fu completata fino alla base della [[lanterna (architettura)|lanterna]] il 1º agosto [[1436]].
{{Incontro di club
|Giornomese = 19 settembre
|Anno = 1965
|Turno = 1ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Entella
|SquadraCalcio 2 = Cremonese
|Punteggio 1 = 3
|Punteggio 2 = 2
|Città = Chiavari
|Stadio = [[Stadio comunale di Chiavari|Stadio Comunale]]
|Arbitro = [[Silvano Manetti|Manetti]]
|Cittarbitro = [[Firenze]]
|Marcatori 1 = Pantani {{Goal|30||67}}<br/>Dossena {{Goal|35}}
|Marcatori 2 = {{Goal|7}} Belloni<br/>{{Goal|39}} Tassi
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 26 settembre
|Anno = 1965
|Turno = 2ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Cremonese
|SquadraCalcio 2 = Mestrina
|Punteggio 1 = 4
|Punteggio 2 = 1
|Città = Cremona
|Stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
|Arbitro = [[Luciano Lupi|Lupi]]
|Cittarbitro = [[Genova]]
|Marcatori 1 = Rossi {{Goal|8||40}}<br/>Tassi {{Goal|60}}<br/>Denari {{Goal|83}}
|Marcatori 2 = {{Goal|13}} Brocchi
|Sfondo = on
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 3 ottobre
|Anno = 1965
|Turno = 3ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Marzotto Valdagno
|SquadraCalcio 2 = Cremonese
|Punteggio 1 = 1
|Punteggio 2 = 0
|Città = Valdagno
|Stadio = [[Stadio dei Fiori]]
|Arbitro = [[Giorgio Simoncini|Simoncini]]
|Cittarbitro = [[La Spezia]]
|Marcatori 1 = [[Renato Mola|Mola]] {{Goal|82}}
|Marcatori 2 =
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 10 ottobre
|Anno = 1965
|Turno = 4ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Cremonese
|SquadraCalcio 2 = Ivrea
|Punteggio 1 = 2
|Punteggio 2 = 1
|Città = Cremona
|Stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
|Arbitro = [[Agnello Trucillo|Trucillo]]
|Cittarbitro = [[Venezia]]
|Marcatori 1 = Mizzi {{Goal|56}}<br/>Rossi {{Goal|68}}
|Marcatori 2 = {{Goal|60}} Santoro
|Sfondo = on
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 17 ottobre
|Anno = 1965
|Turno = 5ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Cantieri R.D.A. Monfalcone
|SquadraCalcio 2 = Cremonese
|Punteggio 1 = 3
|Punteggio 2 = 1
|Città = Monfalcone
|Stadio = Stadio Cantieri Riuniti dell'Adriatico
|Arbitro = [[Giancarlo Concina|Concina]]
|Cittarbitro = [[Novara]]
|Marcatori 1 = [[Giovanni Galeone|Galeone]] {{Goal|13}}<br/>Ive {{Goal|79}}<br/>[[Paolo Ciclitira|Ciclitira]] {{Goal|88}}
|Marcatori 2 = {{Goal|55}} Belloni
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 24 ottobre
|Anno = 1965
|Turno = 6ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Cremonese
|SquadraCalcio 2 = Udinese
|Punteggio 1 = 2
|Punteggio 2 = 0
|Città = Cremona
|Stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
|Arbitro = [[Italo Falchi|Falchi]]
|Cittarbitro = [[Terni]]
|Marcatori 1 = Tassi {{Goal|23}}<br/>Denari {{Goal|82}}
|Marcatori 2 =
|Sfondo = on
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 31 ottobre
|Anno = 1965
|Turno = 7ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Solbiatese
|SquadraCalcio 2 = Cremonese
|Punteggio 1 = 3
|Punteggio 2 = 1
|Città = Solbiate Arno
|Stadio = [[Stadio Felice Chinetti]]
|Arbitro = [[Mario Beretta (arbitro)|Beretta]]
|Cittarbitro = [[Milano]]
|Marcatori 1 = [[Adelio Crespi|Crespi]] {{Goal|25}}<br/>Carminati {{Goal|56||76}}
|Marcatori 2 = {{Goal|22}} Tassi
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 7 novembre
|Anno = 1965
|Turno = 8ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Cremonese
|SquadraCalcio 2 = Piacenza
|Punteggio 1 = 0
|Punteggio 2 = 1
|Città = Cremona
|Stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
|Arbitro = [[Giovanni Caligaris|Caligaris]]
|Cittarbitro = [[Alessandria]]
|Marcatori 1 =
|Marcatori 2 = {{Goal|31}} Callegari
|Sfondo = on
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 14 novembre
|Anno = 1965
|Turno = 9ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Rapallo Ruentes
|SquadraCalcio 2 = Cremonese
|Punteggio 1 = 1
|Punteggio 2 = 0
|Città = Rapallo
|Stadio = Stadio Umberto Macera
|Arbitro = [[Alfonso Magnani|Magnani]]
|Cittarbitro = [[Firenze]]
|Marcatori 1 = Tumiati {{Goal|36|aut.}}
|Marcatori 2 =
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 21 novembre
|Anno = 1965
|Turno = 10ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Cremonese
|SquadraCalcio 2 = Treviso
|Punteggio 1 = 0
|Punteggio 2 = 1
|Città = Cremona
|Stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
|Arbitro = [[Franco Sabattini|Sabattini]]
|Cittarbitro = [[Finale Emilia]]
|Marcatori 1 =
|Marcatori 2 = {{Goal|6}} [[Maurizio Simonato|Simonato]]
|Sfondo = on
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 28 novembre
|Anno = 1965
|Turno = 11ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Savona
|SquadraCalcio 2 = Cremonese
|Punteggio 1 = 4
|Punteggio 2 = 0
|Città = Savona
|Stadio = [[Stadio Valerio Bacigalupo]]
|Arbitro = [[Francesco Lo Giudice|Lo Gidice]]
|Cittarbitro = [[Torino]]
|Marcatori 1 = [[Giuseppe Calzolari|Calzolari]] {{Goal|28}}<br/>[[Giuliano Taccola|Taccola]] {{Goal|69||90}}<br/>[[Marco Fazzi|Fazzi]] {{Goal|77}}
|Marcatori 2 =
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 5 dicembre
|Anno = 1965
|Turno = 12ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Cremonese
|SquadraCalcio 2 = Biellese
|Punteggio 1 = 4
|Punteggio 2 = 1
|Città = Cremona
|Stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
|Arbitro = [[Luciano Scolari|Scolari]]
|Cittarbitro = [[Verona]]
|Marcatori 1 = Tassi {{Goal|12|rig.}} {{Goal|63}}<br/>[[Gianfranco Sarchi|Sarchi]] {{Goal|30}}<br/>[[Giovanni Zavaglio|Zavaglio]] {{Goal|81}}
|Marcatori 2 = {{Goal|8}} Costanzo
|Sfondo = on
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 12 dicembre
|Anno = 1965
|Turno = 13ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Legnano
|SquadraCalcio 2 = Cremonese
|Punteggio 1 = 1
|Punteggio 2 = 0
|Città = Legnano
|Stadio = [[Stadio Giovanni Mari|Stadio Comunale]]
|Arbitro = [[Mario Cardelli|Cardelli]]
|Cittarbitro = [[Carrara]]
|Marcatori 1 = [[Giovanni Brenna|Brenna]] {{Goal|23}}
|Marcatori 2 =
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 19 dicembre
|Anno = 1965
|Turno = 14ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Cremonese
|SquadraCalcio 2 = Triestina
|Punteggio 1 = 1
|Punteggio 2 = 0
|Città = Cremona
|Stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
|Arbitro = [[Giuseppe Varnero|Varnero]]
|Cittarbitro = [[Alessandria]]
|Marcatori 1 = [[Giovanni Zavaglio|Zavaglio]] {{Goal|73}}
|Marcatori 2 =
|Sfondo = on
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 2 gennaio
|Anno = 1966
|Turno = 15ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Trevigliese
|SquadraCalcio 2 = Cremonese
|Punteggio 1 = 3
|Punteggio 2 = 2
|Città = Treviglio
|Stadio = Stadio Mario Zanconti
|Arbitro = [[Ugo Ottonello|Ottonello]]
|Cittarbitro = [[Firenze]]
|Marcatori 1 = Passera {{Goal|16}}<br/>Donadelli {{Goal|25||53}}
|Marcatori 2 = {{Goal|21}} [[Gianfranco Sarchi|Sarchi]]<br/>{{Goal|60}} Tassi
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 9 gennaio
|Anno = 1966
|Turno = 16ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Cremonese
|SquadraCalcio 2 = Parma
|Punteggio 1 = 0
|Punteggio 2 = 0
|Città = Cremona
|Stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
|Arbitro = [[Renato Cicconetti|Cicconetti]]
|Cittarbitro = [[Pordenone]]
|Sfondo = on
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 16 gennaio
|Anno = 1966
|Turno = 17ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Cremonese
|SquadraCalcio 2 = Como
|Punteggio 1 = 0
|Punteggio 2 = 0
|Città = Cremona
|Stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
|Arbitro = [[Umberto Branzoni|Branzoni]]
|Cittarbitro = [[Pavia]]
}}
 
===Girone di ritorno===
Il grandioso cantiere aprì i battenti all'indomani della stesura del cosiddetto "dispositivo" del [[1420]], attribuito allo stesso Brunelleschi, in cui si esponeva il modo con il quale si sarebbe dovuto chiudere il tamburo e si precisavano per punti salienti le modalità di costruzione. In sostanza, si trattava di un singolare "programma dei lavori" che sintetizzava in poche righe la struttura, la forma e le dimensioni del manufatto, ma più che esprimere un'intenzionalità programmatica, Brunelleschi enunciava il progetto impartendo disposizioni esecutive. In quei dodici punti da lui elencati non solo era contenuta già l'opera finita, ma vi erano persino indicate quelle variazioni, incidenti e aggiunte che si sarebbero dovute fare: era stato previsto, per esempio, l'inserimento nelle pareti della Cupola di numerosi anelli di ferro per sostenere le impalcature sulle quali avrebbero lavorato gli autori degli affreschi.
{{Incontro di club
 
|Giornomese = 23 gennaio
Nel [[1425]] Ghiberti venne estromesso dai lavori, che passarono interamente in mano a Brunelleschi. Il cantiere procedette così senza apprezzabili interruzioni, fino a quando, nell'agosto del 1436, venne infine celebrato ufficialmente, con la solenne benedizione di [[papa Eugenio IV]], il completamento della fabbrica. La consacrazione fu solennizzata dall'esecuzione in prima mondiale del celebratissimo [[mottetto]] [[Isoritmia|isoritmico]] di [[Guillaume Dufay]] ''[[Nuper rosarum flores]]'', con riferimento appunto allo stemma di Firenze e alla dedicazione della basilica a Santa Maria del Fiore.
|Anno = 1966
 
|Turno = 18ª giornata
Terminata la costruzione della cupola venne indetto un altro concorso pubblico per la lanterna, vinto sempre da Brunelleschi. I lavori iniziarono però solo nel [[1446]], pochi mesi prima della morte dell'architetto; essi proseguirono allora sotto la direzione dell'amico e seguace [[Michelozzo]] di Bartolomeo, per essere infine terminati da [[Antonio Manetti]] il 23 aprile [[1461]].
|SquadraCalcio 1 = Cremonese
 
|SquadraCalcio 2 = Entella
==Forma e struttura==
|Punteggio 1 = 2
 
|Punteggio 2 = 0
[[File:Il Duomo Florence Italy.JPG|thumb|upright=1.4|Il Duomo di Santa Maria del Fiore di Firenze]] [[File:Giovanni di gherardo da prato, disegno con osservazioni sul tracciamento della Cupola di SMF, 1426, archivio di stato di Fi, inv. mostra 158.jpg|thumb|[[Giovanni di Gherardo da Prato]], Disegno con osservazioni sul tracciamento della Cupola, [[1426]]]] A partire da un tamburo ottagonale la Cupola si erge su otto spicchi, le vele, organizzati su due calotte separate da uno spazio vuoto. Il motivo di questa scelta è senz'altro da attribuire a un alleggerimento della struttura che altrimenti sarebbe stata troppo pesante, probabilmente, per essere sostenuta dai quattro pilastri sottostanti. Lo spazio fra le due calotte misura circa 1,20 metri ed è attraverso il suo percorso che si giunge fino alla Lanterna. Una catena lignea formata da 24 travi collegate tra loro da staffe e perni di ferro circonda tutta la costruzione. Sulla sua efficacia si è discusso a lungo. Sinteticamente, oggi, possiamo affermare che, in linea di principio, una cupola è tanto più stabile quanto più è saldo il suo tamburo (e la sua base) d'imposta: dunque un sistema di cerchiatura efficace è utile alla stabilità. Questo anello, infatti, serve per “stringere” la costruzione alla base, in modo da contrastare le pericolose forze dirette verso l'esterno. Per quanto riguarda invece l'impiego di catene lignee o di pietra si resta dubbiosi, se non altro per l'elasticità del legno e per l'incapacità della pietra di lavorare a trazione. Fra gli elementi che compongono la Cupola esistono [[Proporzione aurea|proporzioni auree]] com'era in uso a quel tempo. La sensazione che si ha, infatti, osservando questo capolavoro, è di sostanziale equilibrio e armonia nelle sue parti. La sua base d'imposta si trova a circa 55 metri dal suolo, la lanterna è alta 21 metri, il tamburo misura 13 metri e l'altezza della Cupola è, in media, 34 metri. L'elevazione totale dell'intera struttura, compresa la palla dorata e la croce che la sormontano, è di metri 116,50. Va ricordato, tuttavia, che le misure reali della Cupola vanno calcolate in braccia fiorentine e non secondo il sistema metrico decimale, pertanto ogni suggestiva elucubrazione riferita all'appartenenza dei numeri 13, 21, 34, 55 alla famosa successione di Fibonacci è del tutto erronea e priva di senso. Quando la Cupola fu consacrata nel [[1436]], un famoso musicista fiammingo, [[Guillaume Dufay]], compose per l'occasione il mottetto ''Nuper rosarum flores'', composizione che riproduceva in musica i rapporti della costruzione.
|Città = Cremona
Anche il [[contorno apparente]] della Cupola rispetta regole ben precise: il profilo angolare esterno è un sesto di quarto acuto, mentre quello interno è un sesto di quinto acuto. Ciascuna diagonale dell'ottagono esterno, che misura circa 54 metri, è stata suddivisa in quattro parti uguali: da qui la definizione di "quarto acuto". Il profilo della Cupola, in ogni caso, assume una forma d'estrema importanza per la sua stabilità: infatti, si avvicina molto a quella di una [[arco catenario|catenaria]] rovesciata. Questo nome deriva dal fatto che la sua forma è quella che assume una catena appesa, tenendo fermi i suoi due estremi. Come avrebbe dimostrato Bernoulli solo alla fine del seicento, tale forma è la più adatta per sostenere una cupola che si regge col proprio peso. Arrivati alla sommità troviamo la Lanterna, completata con l'intervento di più artisti dopo la morte del Brunelleschi sopraggiunta nel 1446. Per realizzarla, furono utilizzate macchine che l'architetto stesso aveva progettato. Queste macchine, necessarie per sollevare verso l'alto i materiali durante la costruzione della Cupola, e che da sole segnano un formidabile progresso nella scienza delle costruzioni sono generalmente viste da quasi tutti gli autori che si occupano della costruzione, da Vasari a Ross King (vedi bibliografia) come una applicazione delle tecniche elaborate da Brunelleschi per i suoi celebri orologi, dei quali a quanto pare resta un solo esemplare superstite, quello della torre del palagio di [[Scarperia]]. Anche la Lanterna ha una funzione molto importante per la statica globale. I costoloni, infatti, convergono verso il serraglio, la base della [[Lanterna]], il cui diametro è circa 6 metri. Le forze che agiscono sulla Cupola sono tali che gli stessi costoloni tendono a piegarsi verso l'interno per effetto dei carichi e del peso proprio. La Lanterna, con il suo enorme peso (circa 750 tonnellate) ha la funzione di contrastare queste forze pericolose incuneandosi nella struttura e annullando le spinte che si generano alla sua base. Nel [[1472]], il [[Verrocchio]] costruì la palla di bronzo che fu posta sulla sua cima usata per stabilizzare l'anello di congiunzione della cupola.<ref>{{cita web|url=https://prezi.com/y9v41esghcco/la-cupola-del-brunelleschi/|accesso=31 dicembre 2016|titolo=La Cupola del Brunelleschi}}</ref> Anche per questo furono necessarie le macchine di Brunelleschi. Fra i ragazzi di bottega che aiutarono il Verrocchio in questa difficile operazione c'era un giovane da [[Vinci]], [[Leonardo da Vinci|Leonardo]]. La notte fra il 26 ed il 27 gennaio 1600 intorno alle 5 di mattina, a causa di un fulmine, la palla cadde, danneggiando in più punti la cupola<ref>sulle cinque ore di notte simile accidente con grandissimo strepito, e danno; venne a terra la palla e la croce con infiniti marmi con tal veemenza e forza scheggiati, che corsero fino a mezzo la via dei Servi [http://archive.org/stream/ilfiorentinois4647cava/ilfiorentinois4647cava_djvu.txt Full text of "Il Fiorentino istruito nelle cose della sua patria"]</ref> (venne riposizionata nel [[1602]]; dietro la piazza sotto la cupola un disco di marmo ancora testimonia il punto esatto in cui la sfera originaria si schiantò al suolo).
|Stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
 
|Arbitro = [[Mariano Pilotto|Pilotto]]
==La costruzione==
|Cittarbitro = [[Roma]]
 
|Marcatori 1 = [[Gianfranco Sarchi|Sarchi]] {{Goal|44}}<br/>Cella {{Goal|69}}
=== Il problema della cupola e le centine ===
|Marcatori 2 =
[[File:Giovan battista nelli (attr.), ricostruzione dei ponteggi interni della cupola di brunelleschi, seconda metà del XVII sec., gabinetto disegni e stampe.jpg|thumb|[[Giovan Battista Nelli]], ricostruzione dei ponteggi interni della cupola di Brunelleschi, seconda metà del XVII secolo]]
|Sfondo = on
[[File:Cupola di santa maria del fiore dal campanile di giotto, 02.JPG|thumb|Veduta dal [[Campanile di Giotto]] |sinistra]]
}}
Il tamburo, di forma ottagonale imperfetto, su cui avrebbe dovuto poggiare la cupola misurava circa 43 metri di ampiezza e si trovava a 54 metri di altezza. Queste dimensioni erano notevolmente maggiori di quelle previste all'inizio. Le ragioni di questo aumento, che portava le dimensioni dell'edificio a superare quelle della cupola del [[Pantheon (Roma)|Pantheon]], fino allora la più grande cupola del mondo tanto che la leggenda la considerava opera del demonio, vanno ricercate non tanto nella volontà di primato, quanto nella necessità di rinforzare al massimo il tamburo della cupola. Il tamburo infatti era stato rialzato rispetto al modello originale mediante un piano in cui si aprono otto grandi occhi, che favorivano l'illuminazione del triconco absidale della Cattedrale. Con questo espediente si rialzava anche il piano di imposta della cupola al di sopra di tutte le volte fino allora costruite. Le altissime volte della [[cattedrale di Beauvais]] in [[Francia]], che per la loro arditezza crollarono poco dopo la loro costruzione, raggiungevano infatti "solo" i 48 metri di altezza. Ma il tamburo di forma ottagonale irregolare<ref>Il lato massimo, rilevato durante un'accurata misurazione nel 1939, misura 17,60 m, mentre quello minimo è pari a 16,98 m. Cfr ''Il restauro della cupola di Santa Maria del Fiore'', in "Enciclopedia Curcio di Scienza e Tecnica", annuario, 1992, pp. 94-98.</ref> creava anche il principale ostacolo all'erezione della cupola. Brunelleschi calcolò con precisione ogni dettaglio, dall'inclinazione delle pareti alla disposizione dei mattoni a spina di pesce. In questo modo la cupola era in grado di sorreggersi da sola, senza poggiare sulle tradizionali impalcature di legno solfureo.
{{Incontro di club
 
|Giornomese = 30 gennaio
==Una cupola che non è una cupola==
|Anno = 1966
[[File:Cupola simmetria.jpg|miniatura|304x304px|La cupola vista dal [[Campanile di Giotto]].]]
|Turno = 19ª giornata
Una cupola emisferica (o parabolica, o ellissoidale, come nel [[duomo di Pisa]]) è una figura o luogo di punti individuata come un [[Arco (geometria)|arco]] "ruotato" attorno al proprio asse. Si parla in questo caso di ''cupola di rotazione''. Costruire una cupola di rotazione è teoricamente sempre possibile, in quanto la cupola è costituita da infiniti archi, ciascuno dei quali una volta completato si reggerà da solo. Cominciando a costruire la cupola dai bordi si realizzeranno piccoli archi in grado di reggersi da soli che a loro volta potranno sostenere archi più ampi addossati ai precedenti, che una volta completi saranno autoreggenti.
|SquadraCalcio 1 = Mestrina
 
|SquadraCalcio 2 = Cremonese
La preoccupazione dei capomastri che si succedettero nei cantieri del Duomo era motivata dal fatto che il progetto prevedeva una cupola ottagonale a facce piane, che non è un solido di rotazione. La cupola del Duomo di Firenze ''non è una cupola'' ma una volta ottagonale, descrivibile come l'intersezione a 45° di due volte a pianta quadrata (molto simili, in effetti, alle volte della navata della stessa Cattedrale). A differenza di una cupola di rotazione, una volta non è autoreggente. L'impiego di centine, cioè di impalcature lignee cui affidare il sostegno delle murature in costruzione fino alla presa delle malte, era in questo caso indispensabile. Fra l'altro in Italia non era possibile ottenere le gigantesche travi disponibili invece in Nord Europa. Ma anche le immense travi usate per le cattedrali di Francia e [[Inghilterra]] non sarebbero bastate a sostenere volte come quelle che si dovevano costruire.
|Punteggio 1 = 0
 
|Punteggio 2 = 0
==Il concetto della cupola==
|Città = Mestre
[[File:Brunelleshi-and-Duomo-of-Florence.png|thumb|left|Alzato e sezione]]
|Stadio = [[Stadio Francesco Baracca]]
Filippo Brunelleschi era famoso a Firenze, oltre che come artista poliedrico, come possessore di un caratteraccio e di un senso dell'umorismo un po' perverso; una sua burla, giocata ai danni di un povero [[ebanista]] di nome Grasso, fu celebre nel mondo delle brigate della società fiorentina: mediante una serie di testimonianze sapientemente orchestrate, Filippo fece credere al poveraccio di essere diventato un'altra persona, uno scapestrato perennemente in cattive acque di nome Matteo. Il successo della burla fu tale che il Grasso finì col fuggire dalla città, e la storia della burla feroce, col titolo di ''[[Novella del Grasso legnaiuolo]]'' fu un vero e proprio successo editoriale, giungendo fino a noi in numerose versioni.
|Arbitro = [[Bruno Accomazzo|Accomazzo]]
 
|Cittarbitro = [[Vercelli]]
Brunelleschi, pare suggerire la favola, era maestro nel far credere una cosa per un'altra; non per niente Brunelleschi è il padre della [[prospettiva]], che è una rappresentazione illusionistica di una [[realtà]] tridimensionale con mezzi bidimensionali. Orbene, Filippo con la sua cupola sembra abbia giocato a noi una burla di questo genere, ancora più straordinaria dell'altra; dopo anni di dibattiti su quale fosse il "magico artificio" che aveva permesso il risultato che è davanti a tutti, non si era andati avanti di un passo. La cupola ottagonale a facce piane, da costruirsi senza centine e con le malte a lenta presa dell'epoca ''non poteva reggersi''. L'uso dell'orditura a ''spina di pesce'' dei mattoni, visibile a tutti nei corridoi dell'intercapedine fra le due cupole, era indicata generalmente come una componente del "segreto" ma senza che se ne comprendesse la reale funzione.
}}
 
{{Incontro di club
[[File:Firenze -Cupola del Brunelleschi, costoloni e nervature tra le due calotte-.jpg|thumb|Costoloni e nervature tra la cupola interna ed esterna]]
|Giornomese = 6 febbraio
[[File:Parco dell'anconella, ricostruzione parziale della cupola del brunelleschi, con laterizi a spina di pesce 03.JPG|thumb|Un modello della muratura a spina di pesce della cupola]]
|Anno = 1966
Una delle spiegazioni più generalmente accettate è quella espressa separatamente dal professor [[Salvatore Di Pasquale]] (già preside della Facoltà di Architettura di Firenze) e dal professor Mainstone. Questi e altri studiosi furono aiutati dalla scoperta, durante la rimozione delle tegole da uno dei settori della cupola per lavori di restauro, che i letti di posa dei mattoni non erano affatto orizzontali, ma seguivano una curva aperta verso l'alto, detta ''a corda blanda''. Questo fatto, mai notato prima, indusse a esaminare la disposizione dei mattoni, che negli studi precedenti era sempre data per scontata, con oscuri e generici riferimenti alle tecniche murarie romane, o addirittura arabe. Si poté quindi osservare come le facce dei mattoni non siano parallele, ma sistemate lungo rette originate da un punto situato al centro dell'ottagono di base della cupola. La conclusione era sconcertante; i mattoni erano sistemati come se fossero stati disposti per costruire una cupola di rotazione. Per semplificare quanto più possibile, era come se la cupola a facce piane fosse stata costruita tagliando via parti di muratura costruite come una cupola classica; perché la struttura fosse autoreggente era quindi sufficiente che nello spessore delle murature fosse possibile inscrivere una cupola di rotazione di spessore adeguato alle necessità statiche.
|Turno = 20ª giornata
 
|SquadraCalcio 1 = Cremonese
Non potendo, però, costruire la cupola di uno spessore così grande da contenerne una di rotazione, il Brunelleschi introdusse la doppia calotta e i costoloni intermedi attraverso i quali la forma circolare della cupola di rotazione poteva passare dalla calotta interna (dove raggiunge l'intradosso negli angoli dell'ottagono) a quella esterna (dove raggiunge l'estradosso nei punti mediani dei lati).
|SquadraCalcio 2 = Marzotto Valdagno
I mattoni a spina pesce servivano quindi per misurare la costruzione della cupola di rotazione, quest'ultima aveva lo scopo di sorreggere la struttura durante la costruzione fino a quando non fosse stata chiusa in chiave evitando così l'utilizzo di immense centine. Filippo grazie allo studio delle cupole Romane, della geometria ma soprattutto grazie a una progettazione minuziosa durata anni, riuscì a costruire senza ausilio di centine la cupola ottagonale che rimane a tutt'oggi la più grande struttura in muratura mai costruita.
|Punteggio 1 = 2
 
|Punteggio 2 = 2
La teoria più nota è quella formulata e pubblicata dal prof. Massimo Ricci.<ref>(M. Ricci, ''Il Fiore di Santa Maria del Fiore'', Firenze, Alinea 1983; Massimo Ricci, "Bollettino Ingegneri di Firenze", nº 1/2001</ref> Secondo questa teoria la tecnologia della cupola non risponderebbe affatto, nemmeno nelle strutture interne, a una cupola di rotazione: i mattoni a ''spinapesce'' non sarebbero apparecchiati secondo ''corsi circolari'', ma ''paralleli'' alle superfici delle vele.
|Città = Cremona
 
|Stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
In questa ricostruzione, la struttura della cupola è concepita come una successione di piattabande radiali orizzontali. Recenti verifiche su questa ipotesi costruttiva, fatte nell'intradosso delle calotte, attestano che la struttura della cupola fu sviluppata in senso radiale-verticale e non orizzontale, come l'ipotesi ''di rotazione'' richiederebbe.
|Arbitro = [[Paolo D'Amico|D'Amico]]
L'utilizzo di un sistema radiale orizzontale è limitato all'assetto dei mattoni a ''spinapesce''; Brunelleschi avrebbe fatto uso di una ''curva pseudocircolare'' posta sull'impalcato d'imposta della cupola e di un centro sulla verticale del monumento, materializzato mediante corde incrociate piombate sulle diagonali di base e fissate negli angoli relativi.
|Cittarbitro = [[Loreto]]
 
|Marcatori 1 = [[Luigi Bartolomei|Bartolomei]] {{Goal|78}}<br/>[[Angelo Ottani|Ottani]] {{Goal|87}}
In questo modo fu possibile tracciare gli angoli della cupola utilizzando piccole centine mobili, e allo stesso tempo (con la curva pseudo circolare a cui viene riferita una cordicella mobile fissata da un lato su questa e passante per il centro sulla verticale) offrire ai muratori un riferimento in ogni punto della costruzione per porre in opera i mattoni. Questo sarebbe, secondo Ricci, l'effettivo ruolo dei mattoni a ''spinapesce'', il che spiegherebbe la muratura a ''corda blanda'' vista da Di Pasquale nella famosa foto della vela della Cupola senza le tegole. Questa teoria è stata messa in pratica nel modello parziale in muratura (scala 1:5) eretto sotto la direzione del prof. Massimo Ricci nel parco dell'Anconella a Firenze, dove sono state utilizzate le tecnologie di costruzione e il metodo costruttivo suddetto.<ref>[http://brunelleschi.imss.fi.it/genscheda.asp?appl=LIR&xsl=filmato&chiave=100986 Video] sulla costruzione della struttura della cupola sul sito del museo Galileo.</ref>
|Marcatori 2 = {{Goal|14}} Cattani<br/>{{Goal|63}} [[Livio Ferraro|Ferraro]]
 
|Sfondo = on
L'esperimento ha anche permesso di precisare gli aspetti più raffinati della tecnologia della cupola, come ad esempio la tessitura strutturale degli arconi angolari, il ruolo della spinapesce e la possibilità da parte di Brunelleschi di controllarne l'andamento via via che la costruzione si sviluppava in elevazione. L'importante ruolo della muratura a ''spinapesce'' aveva stupito, e convinto, anche l'architetto [[Giovanni Michelucci]] nel corso di una sua visita al modello nel 1989.
}}
 
{{Incontro di club
==Le possibili ispirazioni di Brunelleschi==
|Giornomese = 13 febbraio
[[File:Santa maria del fiore, lanterna ok.JPG|thumb|La [[lanterna (architettura)|lanterna]]]]
|Anno = 1966
Nel lungo dibattito sulle possibili fonti d'ispirazione del Brunelleschi nella costruzione della cupola sono state avanzate diverse ipotesi, fatta salva l'assoluta novità della tecnica finale utilizzata:
|Turno = 21ª giornata
* i precedenti fiorentini;
|SquadraCalcio 1 = Ivrea
* le strutture voltate di epoca romana;
|SquadraCalcio 2 = Cremonese
* la pratica costruttiva persiana.
|Punteggio 1 = 0
In realtà Brunelleschi non aveva alcun riferimento tecnologico per risolvere il problema di costruire una cupola a spicchi (cioè una volta a botte sestiacuta a pianta ottagonale); egli dovette letteralmente inventare il procedimento costruttivo in tutta la sua meccanica. Tutte le altre cupole che si è cercato di proporre come modelli del Brunelleschi o erano cupole di rotazione (autoportanti) o centinabili e armabili, mentre quella di Santa Maria del Fiore non permetteva questi espedienti e quindi la sua costruzione fu un assoluto unicum nella storia dell'architettura.
|Punteggio 2 = 1
 
|Città = Ivrea
È indubbio che Brunelleschi avesse ben presente la geometria e la tecnica costruttiva della copertura del [[Battistero di San Giovanni (Firenze)|Battistero di San Giovanni]], costruita su una calotta con profilo a sesto acuto da una pianta ottagonale. Ma essa non è voltata a spinapesce.
|Stadio = Stadio Gino Pistoni
Per quanto concerne la seconda fonte di ispirazione, ci spinge a [[Roma]] la notizia del più importante biografo dell'architetto, Antonio di Tuccio Manetti nella cui opera si legge che il Brunelleschi vi avrebbe trascorso anni di studio, richiamato forse dai ritrovamenti di oggetti e sculture propri di quegli anni. Agli inizi del Quattrocento la città eterna era uno sterminato campo archeologico. È qui che respirò le suggestioni dell'architettura classica ed ebbe conferma delle teorie di [[Vitruvio]], secondo le quali tutta l'architettura è governata da un modulo e da una griglia geometrica. Ma la cupola più famosa della romanità, quella del Pantheon, è una cupola di rotazione realizzata in calcestruzzo con casseforme. La tecnica di realizzazione non era riproducibile e anzi doveva essere del tutto incomprensibile nell'Italia del Primo Rinascimento, che aveva perso memoria delle tecniche romane del [[calcestruzzo]].
|Arbitro = [[Dionisio Pontini|Pontini]]
 
|Cittarbitro = [[Ferrara]]
Dallo studio dell'esterno, Brunelleschi si sarebbe al massimo potuto accorgere che la forma gradonata si innalzava da una forma circolare e, quindi, che le cupole romane generalmente contengono sempre un anello circolare completo ad ogni livello nel loro spessore. Forse Brunelleschi ha apprezzato la cupola della [[Domus Aurea]], innalzata su un padiglione ottagonale limitatamente alla parte bassa e costruita con una sorta di calcestruzzo fresco, richiedente centinature durante la presa.
|Marcatori 1 =
 
|Marcatori 2 = {{Goal|53}} Belloni
L'ipotesi del viaggio romano di Brunelleschi è generalmente accettata da tutta la critica, ma recentemente è stato fatto notare<ref>Giuseppe Rocchi Coopmans de Yoldi, ''Santa Maria del Fiore - Piazza, Battistero, Campanile.'' Firenze, Università degli Studi, 1996</ref> che, una volta che si rinunci (com'è necessario) alla derivazione della cupola del duomo da quella del Pantheon, nulla nell'opera del grande architetto deve per forza essere ricondotto ad elementi architettonici che erano visibili solo a Roma. Il viaggio a Roma è quindi possibile, ma non indispensabile per la comprensione della formazione dei canoni architettonici brunelleschiani.
}}
 
{{Incontro di club
Per la fonte persiana, qualcuno vuole ipotizzare che l'architetto sia venuto a conoscenza delle tecniche costruttive dei mausolei orientali, dati gli intensi scambi commerciali col Medio Oriente. La doppia cupola girata senza centine del mausoleo di [[Soltaniyeh]], in [[Iran]], costruito fra il [[1302]] e il [[1312]], o l'apparecchio murario a spinapesce degli antichi edifici selgiuchidi ([[X secolo]]) o le più tarde moschee di Isfahan e Ardistan sono paragonabili al linguaggio strutturale e alla tecnica del Brunelleschi, pur differendone sostanzialmente nei materiali, nell'apparecchio murario e nelle dimensioni.
|Giornomese = 20 febbraio
 
|Anno = 1966
==Affreschi==
|Turno = 22ª giornata
[[File:Giorgio Vasari - The Last Judgment - WGA24313.jpg|thumb|Affreschi della cupola interna]]
|SquadraCalcio 1 = Cremonese
 
|SquadraCalcio 2 = Cantieri R.D.A. Monfalcone
Pur costruita con tecniche rivoluzionarie la cupola era pur sempre nata su diretta ispirazione della cupola del [[Battistero]], cui doveva il grande sviluppo, e la forma ottagonale. In origine era previsto un altro elemento di richiamo alla veneranda cupola [[Architettura romanica|romanica]]; infatti la decorazione interna era prevista a [[mosaico]]. Brunelleschi realizzò numerosi affacci a cui i decoratori avrebbero potuto ricorrere per avventurarsi nel pauroso vuoto per lavorare.
|Punteggio 1 = 0
 
|Punteggio 2 = 0
Ma la tecnica del mosaico era ormai pochissimo praticata, e considerata estremamente costosa. Oltretutto il mosaico destava preoccupazioni per il grande peso che la preparazione necessaria per affondarvi le tessere avrebbe aggiunto alla cupola; questa preoccupazione non sembra molto importante oggi, conoscendo il peso immane della cupola (circa 25000 [[tonnellate]]) e la sua resistenza, ma all'epoca fu considerata una ragione non secondaria per abbandonare il progetto in favore di una decorazione ad [[affresco]].
|Città = Cremona
 
|Stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
I lavori cominciarono solo nel [[1572]], in pieno [[manierismo]] e ben un secolo dopo la conclusione dei lavori di muratura. Il granduca [[Cosimo I de' Medici]] scelse il tema del ''Giudizio Universale'' per affrescare l'enorme calotta, e affidò il compito a [[Giorgio Vasari]], affiancato da don [[Vincenzo Borghini]] per la scelta del tema iconografico. Alla morte del Vasari però solo il primo giro delle fasce concentriche previste era compiuto, quello più piccolo, attorno all'oculo ottagonale alla sommità, coperto dalla [[Lanterna (architettura)|Lanterna]]. Gli successe [[Federico Zuccari]], che in pochi anni e, a suo dire, quasi senza aiuti, portò a termine a [[tempera]] l'immenso ciclo figurativo, uno dei più grandi del mondo per superficie, e uno dei capolavori del manierismo; il pittore stesso, nel suo testamento, ricordava non senza orgoglio di avere concepito e portato a termine l'opera, di cui menziona soprattutto il grande lucifero, alto ben 13 braccia fiorentine (circa 8 metri e mezzo). Si avvalse naturalmente di molti aiutanti, tra cui un giovane [[Domenico Cresti]].
|Arbitro = [[Vincenzo Cappelluti|Cappelluti]]
 
|Cittarbitro = [[Bari]]
I contenuti del ciclo erano quelli emersi dal [[Concilio di Trento]], che aveva revisionato la dottrina cattolica medievale ordinandola in una sistemazione chiara. La cupola è così divisa in sei registri e 8 spicchi. Ogni spicchio comprende dall'alto verso il basso a partire dalla finta lanterna centrale circondata dai 24 vegliardi dell'Apocalisse (tre in ogni spicchio), quattro scene:
|Sfondo = on
*un coro angelico con strumenti della Passione (secondo registro);
}}
*una categoria di santi ed eletti (terzo registro);
{{Incontro di club
*una triade di personificazioni, raffiguranti un [[dono dello Spirito Santo]], le sette virtù, e le sette beatitudini;
|Giornomese = 27 febbraio
*una regione dell'Inferno dominata da un [[peccato capitale]].
|Anno = 1966
 
|Turno = 23ª giornata
Sullo spicchio est, quello di fronte alla navata centrale, i quattro registri diventano tre per far posto al grande Cristo in Gloria fra la Madonna e san Giovanni Battista, sopra alle tre [[Virtù Teologali]] (''Fede, Speranza e Carità'') seguite in basso da figure allegoriche del Tempo (personaggio con la clessidra, e due bambini che rappresentano la natura e le stagioni) e della Chiesa trionfante. Tra gli Eletti il pittore raffigurò una viva galleria di personaggi contemporanei: i committenti medicei, l'imperatore, il re di Francia, Vasari, Borghini, Giambologna e altri artisti, e perfino se stesso e molti suoi parenti e amici e mette anche la sua firma con la data.
|SquadraCalcio 1 = Udinese
 
|SquadraCalcio 2 = Cremonese
Il ciclo fu concluso nel [[1579]].
|Punteggio 1 = 4
 
|Punteggio 2 = 2
== La ''gabbia per grilli'' ==
|Città = Udine
[[File:Modello per il ballatoio, attr. simone del pollaiolo, baccio d'agnolo, giuliano e antonio da sangallo.JPG|thumb|Modello ligneo del tamburo e ballatoio di Simone del Pollaio, Baccio d'Agnolo e Giuliano da Sangallo]]
|Stadio = [[Stadio Moretti]]
[[File:Modello per il ballatoio, attr. antonio da sangallo.JPG|thumb|Modello ligneo attribuito a Giuliano e Antonio da Sangallo il Vecchio]]
|Arbitro = [[Alberto Ferrari (arbitro)|Ferrari]]
[[File:Duomo di Firenze dall'Oblate.JPG|thumb|Vista della cupola con l'unico ballatoio ultimato]]
|Cittarbitro = [[Rovereto]]
Terminata la costruzione della cupola, restava da decorare la parte superiore esterna del [[tamburo (architettura)|tamburo]] ottagonale.
|Marcatori 1 = [[Franco De Cecco|De Cecco]] {{Goal|11||64}}<br/>[[Arrigo Dolso|Dolso]] {{Goal|16}}<br/>[[Ivano Bosdaves|Bosdaves]] {{Goal|40}}
Il tema, sotto il profilo dimensionale, era già stato accennato da Brunelleschi nel modello ligneo a lui attribuito (conservato presso il [[Museo dell'Opera del Duomo (Firenze)|Museo dell'Opera del Duomo]]). A questo fece seguito il modello realizzato da Antonio Maria Ciaccheri tra il [[1452]] e il [[1460]], che recepisce, probabilmente, alcune indicazioni dello stesso Brunelleschi; sempre alla fase quattrocentesca risale quello attribuito a [[Giuliano da Maiano]].<ref>''Il progetto di completamento del tamburo della cupola di Santa Maria del Fiore'', in P. Ruschi, ''Michelangelo architetto'', Cinisello Balsamo 2011, p. 27.</ref>
|Marcatori 2 = {{Goal|20}} Belloni<br/>{{Goal|30}} [[Gianfranco Sarchi|Sarchi]]
 
}}
La questione rimase tuttavia irrisolta fino all'inizio del Cinquecento, quando fu indetto un concorso per il completamento del tamburo. Al concorso presero parte diversi architetti, ognuno con propri modelli lignei: [[Andrea Sansovino]] (che prevedeva un coronamento con ballatoio schermato da colonne ioniche), [[Giuliano da Sangallo|Giuliano]] e [[Antonio da Sangallo il Vecchio]] (in cui il ballatoio è assente), [[Simone del Pollaiolo|Il Cronaca]] assieme a Giuliano da Sangallo e a [[Baccio d'Agnolo]], nonché [[Michelangelo Buonarroti]].<ref>''Il progetto di completamento del tamburo della cupola di Santa Maria del Fiore'', cit., pp. 27-28.</ref>
{{Incontro di club
 
|Giornomese = 6 marzo
In particolare, nell'estate [[1507]] Michelangelo fu incaricato dagli Operai di Santa Maria del Fiore di presentare, entro la fine del mese di agosto, un disegno o un modello per il concorso del tamburo. Secondo Giuseppe Marchini, Michelangelo avrebbe inviato alcuni disegni a un legnaiolo di Firenze per la costruzione del modello, che lo stesso studioso ha riconosciuto nel modello identificato con il numero 143 nella serie conservata presso il Museo dell'Opera del Duomo.<ref>G. Marchini, ''Il ballatoio della Cupola di Santa Maria del Fiore'', in "Antichità viva", XVI, 1977, 6, pp. 36-48.</ref> Esso presenta un'impostazione sostanzialmente filologica, tesa a mantenere una certa continuità con la preesistenza, mediante l'inserimento di una serie di specchiature rettangolari in marmo verde di Prato allineate ai capitelli delle paraste angolari; era prevista un'alta trabeazione, chiusa da un cornicione dalle forme analoghe a quello di [[Palazzo Strozzi]]. Tuttavia questo modello non fu accolto dalla commissione giudicatrice.
|Anno = 1966
 
|Turno = 24ª giornata
Nel [[1512]] fu presa la decisione di far partire i lavori per il completamento del tamburo secondo il progetto approntato da Baccio d'Agnolo insieme al Cronaca e a Giuliano da Sangallo.
|SquadraCalcio 1 = Cremonese
Lo stesso Baccio d'Agnolo, allora capomastro dell'Opera di Santa Maria del Fiore, fu incaricato di seguire il cantiere; il progetto prevedeva l'inserimento di un massiccio ballatoio sorretto da colonne in marmo bianco alla sommità del tamburo, con nove arcate per lato (poi portate a undici in fase di costruzione).
|SquadraCalcio 2 = Solbiatese
Tuttavia i lavori furono interrotti nel [[1515]], con il ballatoio ultimato solo sul lato della cupola rivolto verso [[via del Proconsolo]], sia per lo scarso favore ottenuto, sia a causa dell'opposizione di Michelangelo.<ref>''Il progetto di completamento del tamburo della cupola di Santa Maria del Fiore'', cit., pp. 28-29.</ref>
|Punteggio 1 = 1
 
|Punteggio 2 = 1
E qui l'aneddoto. Baccio decise di fermarsi e di chiedere un parere al popolo di Firenze. Soggiornava in città Michelangelo Buonarroti, il quale fu naturalmente chiamato in causa. Guardando l'opera, dopo un po' pare abbia esclamato: ''"Mi pare una gabbia per grilli!!!"''. Baccio d'Agnolo, artista sensibilissimo, si sentì offeso e lasciò il tamburo incompiuto, proprio come lo vediamo noi oggi (resta solamente il lato di [[via del Proconsolo]]). {{Citazione necessaria|Molto probabilmente l'enorme peso di tutto il ballatoio così finito avrebbe creato problemi di stabilità all'intera cupola.}}
|Città = Cremona
 
|Stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
Intorno al [[1516]] Michelangelo eseguì comunque alcuni disegni per il completamento del tamburo (conservati presso [[Casa Buonarroti]]) e fece costruire, probabilmente, un nuovo modello ligneo, identificato, seppur con ampie riserve, col numero 144 nell'inventario del Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore.<ref>''Il progetto di completamento del tamburo della cupola di Santa Maria del Fiore'', cit., p. 28.</ref> Ancora una volta si registra l'abolizione del ballatoio, a favore di un maggiore risalto degli elementi portanti; in particolare un disegno mostra l'inserimento di alte colonne binate libere in corrispondenza degli angoli dell'ottagono, sormontate da una serie di cornici fortemente aggettanti (uno schema che sarà successivamente elaborato anche per la [[cupola di San Pietro|cupola]] della [[basilica di San Pietro in Vaticano]]). Le idee di Michelangelo rimasero su carta e il tamburo fu lasciato incompleto su sette degli otto lati.
|Arbitro = [[Sergio Beccaria|Beccaria]]
 
|Cittarbitro = [[Lecco]]
==Curiosità==
|Marcatori 1 = Rossi {{Goal|10}}
*A [[Barberino Val d'Elsa]], in località [[Semifonte]], esiste la [[Cappella di San Michele Arcangelo (Semifonte)|Cappella di San Michele Arcangelo]], una copia 1:8 della cupola del Brunelleschi, edificata da [[Santi di Tito]] nel [[1597]].
|Marcatori 2 = {{Goal|25}} Ridolfi
*Leggenda popolare vuole che [[Michelangelo Buonarroti]], in una lettera al padre, poco prima della sua partenza per Roma avesse scritto, riferendosi alla Cupola che poco dopo avrebbe progettato per la Basilica di san Pietro, "Vo' a Roma a far la su' sorella, più grande sì, ma non più bella"<ref>Guide Suber (ristampate come Oscar Mondadori negli [[anni 1970|anni settanta]]) dell<nowiki>'</nowiki>''Italia leggendaria, misteriosa, insolita, fantastica''.</ref>.
|Sfondo = on
*La cupola del Brunelleschi pesa 37.000 tonnellate, la cupola di San Pietro 14.000 tonnellate, anche se le dimensioni sono simili. La differenza è nello spessore della muratura.
}}
 
{{Incontro di club
==Note==
|Giornomese = 13 marzo
<references/>
|Anno = 1966
 
|Turno = 25ª giornata
==Bibliografia ==
|SquadraCalcio 1 = Piacenza
*Rowland Mainstone, ''Brunelleschi's Dome of S. Maria del Fiore and some related Structures'', «Transactions of the Newcomen Society», 42, 1969-70.
|SquadraCalcio 2 = Cremonese
*Rowland Mainstone, ''Brunelleschi's Dome'', «Architectural Rewiew», Sett. 1963.
|Punteggio 1 = 0
*Salvatore Di Pasquale, Pier Luigi Bandini, Giacomo Tempesta, ''Rappresentazione analitica e grafica della cupola di Santa Maria del Fiore'', Edizioni CLUSF, Firenze 1977.
|Punteggio 2 = 0
*Corrado Brogi, ''Su alcuni aspetti delle curve funicolari'', «Bollettino Ingegneri della Toscana», n.10, 1972; n.12, 1972; n.2-3, 1977; n.12, 1977; n.7-8, 1981.
|Città = Piacenza
*Piero Sanpaolesi, ''La Cupola di Santa Maria del Fiore. Il progetto; la costruzione'', Edam, Firenze 1977.
|Stadio = [[Stadio comunale (Piacenza)|Barriera Genova]]
*Paolo Alberto Rossi, ''Principi costruttivi della cupola di Santa Maria del Fiore'', «Critica d'Arte», n. 157-159, 1978.
|Arbitro = [[Gianfranco Menegali|Menegali]]
*Howard Saalman, ''Filippo Brunelleschi: the cupola of Santa Maria del Fiore'', (Studies in architecture; 20) Zwemmer, London 1980. ISBN 030202784X.
|Cittarbitro = [[Roma]]
*Paolo Alberto Rossi, ''Le cupole del Brunelleschi'', Calderini, Bologna 1982.
}}
*Massimo Ricci, ''Il fiore di Santa Maria del Fiore: ipotesi sulla regola di costruzione della cupola''; appendice: ''Verifica matematica della regola'', di Adriano Bassignana; Dipartimento di progetto dell'architettura, Università degli studi di Firenze, Alinea, Firenze 1983.
{{Incontro di club
*Massimo Ricci, ''Il Segreto della Cupola di Santa Maria del Fiore'', «Le Scienze», n.227, luglio 1987.
|Giornomese = 20 marzo
*Lando Bartoli, ''Il disegno della cupola del Brunelleschi'', Olschki, Firenze 1994. ISBN 8822242157
|Anno = 1966
*Francesco Gurrieri, ''La Cattedrale di Santa Maria del Fiore'', volume primo, Cassa di Risparmio di Firenze, Firenze 1994.
|Turno = 26ª giornata
*''Cupola di Santa Maria del Fiore: il cantiere di restauro, 1980-1995'', a cura di Cristina Acidini Luchinat e Riccardo Dalla Negra,Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Firenze, Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze, Opificio delle Pietre Dure, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 1995. ISBN 8824039561.
|SquadraCalcio 1 = Cremonese
*''La cupola di Santa Maria del Fiore'', a cura di Timothy Verdon, Centro Di, Firenze 1995.
|SquadraCalcio 2 = Rapallo Ruentes
*Giuseppe Rocchi Coopmans de Yoldi, ''Santa Maria del Fiore. La Cupola'', Università degli Studi, Firenze 1999.
|Punteggio 1 = 2
*Catherine Boyer-Le Treut, ''Le Jugement Dernier de Giorgio Vasari et Federico Zuccari à Santa Maria del Fiore'', étude historique et iconographique, sous la direction de Philippe Morel, Paris 1 Panthéon-Sorbonne, INHA, 2000.
|Punteggio 2 = 1
*Ross King, ''Brunelleschi's Dome. The Story of the great'', Penguin, 2001 (trad. it. ''La cupola di Brunelleschi'', Rizzoli, Milano 2001).
|Città = Cremona
*Massimo Ricci, ''La Cupola di Santa Maria del Fiore ed il suo modello'', «Bollettino Ingegneri della Toscana», n.1-2, anno 2001.
|Stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
*Salvatore di Pasquale, ''Brunelleschi. La costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore'', Marsilio, Venezia 2002.
|Arbitro = [[Carmine Rodomonte|Rodomonte]]
*Giuseppe Conti, Roberto Corazzi, ''La Cupola di Santa Maria del Fiore raccontata dal suo progettista Filippo Brunelleschi'', Sillabe, Livorno 2005.
|Cittarbitro = [[Teramo]]
*Giuseppe Conti, Roberto Corazzi, Stefania Marini, ''La Cupola di Santa Maria del Fiore, tra ipotesi e realtà'', Pitagora, Bologna 2005.
|Marcatori 1 = [[Luigi Bartolomei|Bartolomei]] {{Goal|26}}<br/>Belloni {{Goal|61}}
*Graduate School of Design Harvard University (con la collaborazione di Massimo Ricci), ''Brunelleschi's Dome'', Harvard 2006.
|Marcatori 2 = {{Goal|56}} [[Virginio Canzi|Canzi]]
*R. Corazzi e G. Conti, ''Il segreto della Cupola del Brunelleschi a Firenze - The Secret of the Brunelleschi's Dome in Florence'', PONTECORBOLI EDITORE, Firenze 2011. [http://www.pontecorboli.com/scheda.php?codice=cupola]
|Sfondo = on
*M.Ricci , ''il Genio di Filippo Brunelleschi e la costruzione della Cupola di Santa Maria del Fiore . LE SILLABE - Livorno 2014''
}}
 
{{Incontro di club
==Voci correlate==
|Giornomese = 27 marzo
[[File:Il Duomo Florence.JPG|thumb|Veduta dal lato sud]]
|Anno = 1966
*[[Santa Maria del Fiore]]
|Turno = 27ª giornata
*[[Filippo Brunelleschi]]
|SquadraCalcio 1 = Treviso
*[[Architettura rinascimentale]]
|SquadraCalcio 2 = Cremonese
*[[Rinascimento]]
|Punteggio 1 = 1
*[[Repubblica di Firenze]]
|Punteggio 2 = 2
* [[Lista delle più grandi cupole]]
|Città = Treviso
 
|Stadio = [[Stadio Omobono Tenni]]
==Altri progetti==
|Arbitro = [[Luigi De Marco|De Marco]]
{{Interprogetto|commons=Category:Santa Maria del Fiore (Florence) - Dome|commons_preposizione=sulla}}
|Cittarbitro = [[Torre del Greco]]
|Marcatori 1 = [[Giuseppe Galtarossa|Galtarossa]] {{Goal|45}}
|Marcatori 2 = {{Goal|44}} Tassi<br/>{{Goal|72}} Rossi
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 3 aprile
|Anno = 1966
|Turno = 28ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Cremonese
|SquadraCalcio 2 = Savona
|Punteggio 1 = 0
|Punteggio 2 = 1
|Città = Cremona
|Stadio = [[Stadio Giovanni Zini]]
|Arbitro = [[Maurizio Ciulli|Ciulli]]
|Cittarbitro = [[Roma]]
|Marcatori 1 =
|Marcatori 2 = {{Goal|51}} Corucci
|Sfondo = on
}}
{{Incontro di club
|Giornomese = 10 aprile
|Anno = 1966
|Turno = 29ª giornata
|SquadraCalcio 1 = Biellese
|SquadraCalcio 2 = Cremonese
|Punteggio 1 = 2
|Punteggio 2 = 1
|Città = Biella
|Stadio = [[Stadio Lamarmora]]
|Arbitro = [[Enzo Fuschi|Fuschi]]
|Cittarbitro = [[Pescara]]
|Marcatori 1 = Costanzo {{Goal|26}}<br/>Mosca {{Goal|83}}
|Marcatori 2 = {{Goal|77}} Tassi
}}
 
==Bibliografia==
==Collegamenti esterni==
{{Cita libro|autore=Alexandro Everet e Carlo Fontanelli|titolo=1903-2005 Unione Sportiva Cremonese, oltre un secolo di storia|editore=GEO Edizioni|anno=2005|pp=238-240}}
*{{cita web|http://www.operaduomo.firenze.it/|Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze}}
*{{cita web|http://www.duomofirenze.it/|Sito del Duomo}}
*{{cita web|http://www.pontecorboli.com/|Il Segreto della Cupola del Brunelleschi a Firenze - The Secret of the Brunelleschi’s Dome in Florence - Pontecorboli Editore}}
*{{cita web|http://brunelleschi.imss.fi.it/itinerari/luogo/CupolaSantaMariaFiore.html|Istituto e Museo di Storia della Scienza: Cupola di Santa Maria del Fiore}}
*{{cita web|http://www.filippodiserbrunellesco.org|Unità di Ricerca Tecnologie Strutturali Antiche}}
*{{cita web|http://spazioinwind.libero.it/corradobrogi/Conferenza.wma|Corrado Brogi - Conferenza su Cupola del Brunelleschi}}
*{{cita web|http://spazioinwind.libero.it/corradobrogi/articoli.htm|Bollettino Ingegneri della Toscana:Su alcuni aspetti delle Curve Funicolari -}}
*{{cita web|http://coupoledebrunellesch.wix.com/santamariadelfiore|Sur les traces de Filippo Brunelleschi, l'invention de la coupole de Santa Maria del Fiore à Florence}}
 
{{OperaCalcio delCremonese Duomostorico}}
{{Calcio in Italia 1965-1966}}
{{Portale|architettura|Firenze|scultura}}
{{Portale|calcio}}
 
[[Categoria:ArchitettureStagioni rinascimentalidell'U.S. di FirenzeCremonese|1965-1966]]
[[Categoria:ArchitettureStagione di Filippocalcio Brunelleschi1965-1966|Cremonese]]
[[Categoria:Cattedrale di Santa Maria del Fiore]]
[[Categoria:Cupole d'Italia|Brunelleschi]]
[[Categoria:Dipinti di Giorgio Vasari]]