Museo di geologia e paleontologia e Ninja Scroll: differenze tra le pagine

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{{MuseoFilm
|titolo italiano = Ninja Scroll
|Nome= Museo di storia naturale, sezione di geologia e paleontologia
|titolo originale = 獣兵衛忍風帖<br />Jūbee Ninpūchō
|Località = [[Firenze]]
|immagine = ninjascroll.png
|Indirizzo = via La Pira 4
|didascalia = Il protagonista Jubei
|Tipologia= [[Geologia]], [[paleontologia]]
|lingua originale = Giapponese
|Immagine= Museo di Storia Naturale di Firenze - paleontology.JPG
|paese = [[Giappone]]
|Didascalia= Una sala con gli scheletri dei mastodonti toscani.
|anno uscita = [[1993]]
|Larghezza= 250px
|durata = 87 min.
|Sito= http://www.msn.unifi.it/CMpro-l-s-9.html
|aspect ratio =
|genere = Azione
|regista = [[Yoshiaki Kawajiri]]
|soggetto =
|sceneggiatore = [[Yoshiaki Kawajiri]]
|produttore = [[Kazuhiko Ikeguchi]], [[Masako Fukuyo]], [[Shigeru Kitayama]]
|produttore esecutivo =
|art director =
|character design = [[Yutaka Minowa]]
|animatore =
|doppiatori originali = * [[Kōichi Yamadera]]: Jubei Kibagami
* [[Emi Shinohara]]: Kagero
* [[Takeshi Aono]]: Dakuan
|doppiatori italiani = * [[Claudio Moneta]]: Jubei Kibagami
* [[Sergio Masieri]]: Dakuan
* [[Jasmine Laurenti]]: Kagero
* [[Marco Balzarotti]]: Hanza
* [[Caterina Rochira]]: Benisato
* [[Paolo Marchese]]: Himuro Genma
* [[Aldo Stella]]: Mushizo
* [[Pietro Ubaldi]]: Tessai
* [[Patrizia Salmoiraghi]]: Zakuro
* [[Luca Semeraro]]: Yorimaru
* [[Alberto Sette]]: Utsutsu Mujuro
* [[Maurizio Scattorin]]: Sakaki Hyobu
* [[Diego Sabre]]: Emissario dello shogun del buio
|fotografo =
|montatore =
|effetti speciali =
|musicista = [[Kaoru Wada]]
|scenografo =
|costumista =
|truccatore =
|sfondo =
|casa produzione = [[Body Taing]]
|casa distribuzione italiana =
}}
{{nihongo|'''''Ninja Scroll'''''|獣兵衛忍風帖|Jubei Ninpūchō}} è un [[film]] d'[[animazione giapponese]] del [[1993]], scritto e diretto da [[Yoshiaki Kawajiri]] (già noto per ''[[La città delle bestie incantatrici]]''), ispirato dai racconti ''Ninpūchō'' di [[Futaro Yamada]]; l'[[anime]] infatti è ambientato nel [[Giappone feudale]] e narra delle vicende del [[ninja]] Jubei.
Il '''Museo di geologia e paleontologia''' di [[Firenze]] si trova in via Giorgio La Pira ed è una delle sei sezioni del [[Museo di storia naturale di Firenze]]. Possiede fra le più ricche raccolte di [[fossili]] e [[rocce]] in Italia con oltre 300.000 pezzi.
 
Il film venne proiettatato per la prima volta il 5 giugno 1993 in [[Giappone]] e il 6 dicembre [[1996]] negli [[Stati Uniti]].
==Storia==
Sebbene alcuni fossili facessero già parte del nucleo dell<nowiki>'</nowiki>''Imperial regio museo di fisica e storia naturale'' istituito dal [[granduca Pietro Leopoldo]] alla Specola nel [[1775]], è solo nel [[1845]] che grazie allo studioso fiorentino [[Filippo Nesti]] fu fondata una collezione vera e propria di vertebrati fossili, in gran parte provenienti dal [[Valdarno]] superiore, molti dei quali esposti per la prima volta al mondo. Fra i maggiori paleontologi e geologi che arricchirono il museo si ricordano [[Igino Cocchi]], [[Antonio Stoppani]], [[Cesare D'Ancona]] e [[Carlo De Stefani]].
 
Dieci anni dopo, nel [[2003]], è stata pubblicata una serie animata di 13 episodi dal medesimo titolo, ancora sotto la supervisione di Yoshiaki Kawajiri.
Il Museo, « nel suo ordinamento attuale, è stato aperto al pubblico nel [[1963]] ».<ref>Amedeo Benedetti – Bruno Benedetti, ''Gli archivi della Scienza. Musei e Biblioteche della Scienza e della Tecnologia in Italia'', Genova, Erga, 2003, p. 254.</ref>
 
==Collezioni Trama ==
La vicenda narra del ninja vagabondo Jubei Kibagami (chiaro omaggio a [[Yagyū Jūbei]]), guerriero abilissimo con la spada, che si ritrova, suo malgrado, a combattere contro i Demoni di Kimon, guidati dall'immortale Genma il quale è alla ricerca di una miniera d'oro che gli servirà per creare un enorme esercito di ninja con lo scopo di sottomettere il noto [[clan Toyotomi]] e l'intero Giappone.
Vi si conserva una delle più importanti raccolte di [[fossili]] esistente al mondo. Questa importanza non è esclusivamente numerica (250.000 campioni circa) ma soprattutto qualitativa: esemplari unici ed oggetto di confronto e studio da parte di ricercatori di tutte le maggiori istituzioni scientifiche mondiali. Le collezioni si sono arricchite grazie alle raccolte effettuate per quasi tre secoli da famosi studiosi: [[Niccolò Stenone]], [[Pier Antonio Micheli]], [[Giovanni Targioni Tozzetti]], [[Filippo Nesti]], [[Igino Cocchi]], [[Carlo De Stefani]] e, in tempi più vicini, [[Giotto Dainelli]], [[Giovanni Merla]], [[Augusto Azzaroli]], solo per citarne alcuni.
 
== Personaggi ==
L'esposizione segue in linea generale un criterio temporale e le sale del piano terra sono dedicate ai vertebrati fossili, mentre una bella selezione di [[invertebrati]] e piante fossili trova spazio nel corridoio centrale.
=== Eroi ===
* '''Jubei Kibagami''': il [[protagonista]] dell'anime. È un [[rōnin]] che fa dell'onestà e del sacrificio le sue armi migliori; è disinteressato alle vicende politiche che lo circondano, comprese quelle di Dakuan, ma si vede costretto a combattere i Demoni di Kimon anche per prendersi una rivincita su Genma. La sua arma è una katana, molto affilata e resistente, che questo rōnin generalmente tiene attaccata ad un cavo molto lungo, sottile e resistente, dandogli la possibilità di estrarre la spada anche se si trova a diversi metri da lui. Jubei, oltre ad essere un combattente abilissimo con la spada, ha anche l'abilità di colpire gli avversari a distanza usando l'energia cinetica tagliente della sua spada.
* '''Kagero''': assaggiatrice di veleni nel clan ninja ''Koga'', Kagero è di animo gentile, ma tenta di nasconderlo per dimostrarsi forte. S'innamora di Jubei, ma si dichiarerà solamente prima di morire per mano di Genma e lo salverà dal veleno. Tra le sue armi c'è un [[wakizashi]]. Ha l'abilità di avvelenare tutti coloro che hanno contatti intimi con lei, inoltre è immune a qualsiasi veleno conosciuto.
* '''Dakuan''': spia del governo [[Tokugawa]]. È un vecchietto arrivista nella sua professione, che sfrutta le doti di Jubei per arrivare al suo scopo, ovvero evitare il colpo di Stato da parte dei Demoni; per convincere Jubei nell'intraprendere la lotta ai Demoni di Kimon lo avvelena garantendogli l'antidoto a missione compiuta. Ha diverse abilità: capacità manipolative, abile stratega (anche se cinico e senza scrupoli), esperto di veleni, capacità metamorfico-mimetiche e straordinari riflessi (ma con scarse capacità marziali).
 
=== Demoni di Kimon ===
L'allestimento dei reperti è studiato in modo tale da costituire una vera e propria storia paleontologica d'Italia. Tutta la storia dell'[[evoluzione]] è testimoniata, seppur con sezioni più o meno ricche. I fossili più antichi conservati nel Museo sono le [[stromatoliti]], delle strutture organiche legate all'attività dei batteri, una delle più antiche testimonianze di vita sulla Terra, risalenti a 3,5 miliardi di anni fa. Al [[Paleozoico]] (circa 600 milioni di anni fa) risalgono numerosi fossili di molteplici nuovi organismi marini [[invertebrati]]. Nel successivo periodo [[Ordoviciano]] fanno la loro prima comparsa i [[Vertebrati]], con dei pesci privi di mandibola, dotati di uno scheletro interno ancora imperfetto e protetti da una specie di guscio corazzato. Del periodo [[Siluriano]] sono esposti numerosi fossili che testimoniano l'evolversi di tutte le specie precedenti e la colonizzazione delle alghe anche sul suolo, con la nascita delle prime piante vere e proprie e, in seguito delle [[felci]]. I primi fossili di [[anfibi]] risalgono al periodo [[Devoniano]], mentre con il periodo [[Carbonifero]] si diffondono a dismisura le piante e fanno la loro comparsa i [[rettili]], i primi vertebrati esclusivamente terrestri; al successivo periodo [[Permiano (geologia)|Permiano]] risalgono i primi fossili di vegetali trovati in Toscana, nella [[provincia di Lucca]] e qui esposti.
* '''Himuro Genma''': il capo dei Demoni di Kimon, che vuole divenire il nuovo [[shōgun]] del Giappone. Un tempo collaborò proprio con Jubei e lo tradì, venendo decapitato da Jubei stesso. La sua presenza è indice del fatto che è immortale, e qualsiasi parte amputatagli si ricollega al corpo automaticamente. È abilissimo nelle arti marziali, e sfrutta un braccio di metallo per parare i colpi di spada; riesce anche a trasformare il proprio volto. A causa dei suoi poteri guaritivi mette Jubei in seria difficoltà, tuttavia quest'ultimo lo ucciderà scaraventandolo in un lago d'oro fuso.
* '''Tessai''': demone della roccia. È un energumeno fisicamente fortissimo che riesce a trasformare il proprio corpo in roccia, rendendo inefficaci le [[armi bianche]]. È armato con una spada doppia da lancio, che torna indietro come un boomerang. È il meno riflessivo ed il più impulsivo dei demoni. Viene prima avvelenato da Kagero, poi ucciso da Jubei.
* '''Benisato''': demone del veleno. È una donna che riesce a controllare un gran numero di serpenti che si nascondono nel suo corpo. Ha doti di [[ipnosi]], e riesce a fuggire lasciando sul posto la propria pelle. Appare sempre completamente [[Nudità|nuda]] davanti agli avversari e non sembra provare alcuna vergogna per questo. Ha una relazione puramente sessuale con Gemma. Viene tradita da Yorimaru.
* '''Mushizo''': demone del vento. Pur non essendo dotato né di particolari poteri né di un gran fisico o tecnica nel combattimento con le armi, Mushizo è in grado di controllare sciami di vespe. La sua schiena forellata è difatti un enorme alveare dove risiedono parecchie vespe, e la schiena stessa è indistruttibile per le lame. Nasconde in bocca un pugnale avvelenato che può sputare contro i nemici. Buttato da Jubei in acqua, muore dilaniato dalle sue stesse vespe.
* '''Utsutsu Mujuro''': demone della luce. È uno spadaccino dalla tecnica perfetta, con la caratteristica di essere cieco, e di riuscire a percepire gli attacchi avversari con i suoni e gli spostamenti d'aria. La sua spada può riflettere il sole abbagliando chiunque nelle vicinanze, disturbo che non ha effetto su un cieco. Durante il duello con Jubei sembra avere la meglio, ma la lama di Kagero lo trae in inganno e quindi resta impotente all'attacco del [[rōnin]].
* '''Shijima''': demone dell'ombra. È il classico ninja totalmente coperto da una veste scura, in grado di sparire nell'ombra. È armato con un artiglio munito di una catena, che può essere lanciato, oltre che con degli [[shuriken]]. Può manipolare i cadaveri, dare l'impressione di moltiplicarsi ed è insensibile al dolore. Per sconfiggere Jubei prende in ostaggio Kagero, ma rimane comunque ucciso nel combattimento.
* '''Yorimaru''': demone del fulmine. È il più composto ed intelligente dei demoni, e forse per questo è gerarchicamente frapposto tra il capo Genma e gli altri demoni, che gli obbediscono. È armato con una serie di cavi estremamente sottili che riesce a posizionare ovunque, anche a diversi chilometri di distanza, riuscendo a tendere trappole in stile ragnatela e a far passare attraverso di essi la corrente elettrica, fulminando così nemici. Riguardo alle sue caratteristiche personali: è [[omosessuale]] (è attratto da Gemma) e non accetta fallimenti da parte dei demoni subordinati. Per questi motivi, un po' per gelosia e un po' per imporre la sua disciplina, uccide Benisato. Viene però a sua volta tradito da Zakuro.
* '''Zakuro''': demone del fuoco. È molto ambiziosa e vorrebbe il posto di vice a scapito di Yorimaru. Sa maneggiare in maniera invidiabile la [[polvere pirica]], imbottendo corpi umani e animali con tale polvere e facendoli esplodere. È abile anche con i kunai. Attratta da Yorimaru, ma egli la rifiuta perché attratto da Gemma. Il rifiuto di Yorimaru le creerà un certo rancore nei suoi confronti e lo porterà ad ucciderlo. Cercando di uccidere Dakuan perde la vita rimanendo coinvolta in un'esplosione causata da Jubei.
 
== Riconoscimenti ==
Con l'arrivo del [[Mesozoico]] compaiono i primi [[mammiferi]], mentre i rettili dominano la scena con i mastodontici [[dinosauri]]. Al [[Cenozoico]] risalgono i vari ordini dei Mammiferi, che si evolvono gradualmente verso le forme attuali, e le piante più simili a quelle odierne, fino al [[Quaternario]], con numerosi ritrovamenti italiani di fauna cavernicola, cioè di animali che si rifugiavano nelle grotte per sfuggire alle avverse condizioni climatiche delle [[glaciazioni]].
* 1993 - [[Yubari International Fantastic Film Festival]]
** [[Citizen's Award]]
 
== Cinema ==
Fra i fossili del [[Cenozoico|Terziario]] spiccano i grandi mammiferi [[Suiformes|suiformi]] simili agli attuali ippopotami, rinvenuti vicino a [[Savona]] e due scheletri di [[sirenii]], mammiferi acquatici simili ai trichechi, che probabilmente stanno all'origine delle leggende sulle sirene.
Il 27 ottobre [[2008]], la [[Warner Bros.|Warner Bros]] ha annunciato di aver acquistato i diritti di produzione cinematografica.
 
== Collegamenti esterni ==
Nel [[Miocene]] (circa 9 milioni di anni fa) la Toscana era coperta di foreste e alle specie locali vivevano affiancate specie che definiremmo ''africane'' come le antilopi, i coccodrilli e le scimmie. Tra i materiali più importanti sono da segnalare « lo scheletro e il cranio del primate antropoide ''Oreopithecus bambolii'', reperto unico al mondo e di particolare interesse per lo studio sull'origine dei [[primates|Primati]], proveniente dalla miniera di [[Baccinello]] (GR) »,<ref>''Idem''.</ref> e simile ad un odierno [[gibbone]]. Risalgono al [[Pliocene]] i fossili dei primi canidi, il ''Canis etruscus'' simile al lupo, la cui comparsa segnerà il tramonto di altre specie.
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Portale|anime e manga|cinema}}
Pezzi forti del museo sono gli scheletri di due mastodonti che abitavano la Toscana nel [[Pleistocene]]. La prima è il cosiddetto ''Anancus arvernensis'' trovato nel [[1986]] nel Valdarno Superiore, con lunghe zanne, una corporatura robusta e tozza e i piedi slargati. Il secondo [[mastodonte]] è un ''Archidiskodon meridionalis'', soprannominato ''"Pietro"'' dai rinvenitori che lo trovarono durante i lavori di preparazione di una vigna presso [[Borro al Quercio]] nel Valdarno. Si tratta di uno scheletro pressoché completo di un elefante maschio adulto alto quasi quattro metri alla spalla del peso stimato di 16 tonnellate, con zanne originali.
 
[[Categoria:Film diretti da Yoshiaki Kawajiri]]
Altri fossili provengono dall'[[Americhe|America]] (parti di scheletri di grandi dinosauri, [[maldentati]] e mammiferi), dall'Africa (resti di un ''[[Lystrosaurus]]'' e di un ''[[Aepyornis]]'', un uccello non volatore del [[Madagascar]]), dalla [[Cina]] (numerosi crani e mandibole di dinosauri, resti di canidi simili a quelli europei), dall'[[India]] e dalla [[Siberia]] (resti di rinoceronte lanoso e di [[mammut]], dove si assiste alla fossilizzazione per congelamento che permette di preservare anche parti più delicate).
[[Categoria:Film d'animazione giapponesi]]
 
[[Categoria:Anime e manga sui samurai]]
===Antropomorfi e mammiferi===
[[Categoria:Anime e manga sui ninja]]
Di fondamentale rilievo, nella prima sala, l'associazione fossile del Miocene della Maremma, tra cui si segnala il primate antropomorfo ''[[Oreopithecus bambolii]]''. Tale reperto fu recuperato nel [[1958]] nella miniera di [[lignite]] di [[Baccinello]], un piccolo paese minerario nell'area maremmana a circa 30&nbsp;km a est di [[Grosseto]].
[[Categoria:Film che trattano il tema della bisessualità]]
 
Proseguendo, il panorama espositivo si apre con imponenti scheletri montati di mammiferi vissuti in Toscana nel Villafranchiano superiore, circa 1,5 milioni di anni fa: [[elefanti]], [[ippopotami]], [[rinoceronti]], [[bovidi]] e [[Equus caballus|cavalli]]. Questa importante fauna fossile, studiata anche da [[Georges Cuvier]], comprende molte altre specie qui in esposizione, come [[Cane|cani]], [[Iena|iene]], [[Orso|orsi]], [[Lince (animale)|linci]], [[Volpe|volpi]], [[Machairodontinae|tigri dai denti a sciabola]], [[Cervidae|cervi]], [[Cinghiale|cinghiali]], [[Scimmia|scimmie]], [[roditori]]. Dallo studio di questa grande varietà di specie recuperate è possibile ricostruire l'ambiente presente in Toscana in quel periodo.
 
Infine sono presenti curiosi resti fossili di faune extraeuropee e alcuni [[dinosauri]].
 
===Sezione degli [[equidi]]===
La più completa del museo permette di confrontare l'evoluzione in varie specie di questa famiglia vissute in diversi periodi geologici, dall'[[Eocene]] (''Eohippus'', equide di piccola taglia diffuso nel Nord America e in misura minore in Europa, con ancora più dita negli arti), all'[[Oligocene]] (''Mesohippus'', alto quasi il doppio, diffuso solo in America, con una dentatura più sviluppata e il terzo dito che inizia ad essere più sviluppato degli altri), al [[Miocene]] (''Merychippus'', alto già 80&nbsp;cm al [[garrese]] con forme più allungate e con gli arti che iniziano a posare solo sull'ultima falange e una dentatura più robusta a testimoniare il cambiamento di dieta dalle fronde delle foreste agli arbusti delle praterie), al [[Pliocene]] (''Equus'' che dall'America settentrionale invade l'[[Eurasia]] 2,5 milioni di anni fa prima di estinguersi, restando solo in Eurasia, da dove verrà poi reintrodotto nel mondo).
 
===Invertebrati===
La collezione degli invertebrati fossili, sistemata nei depositi al secondo piano è aperta al pubblico su appuntamento. Vi si trovano pezzi di elevato valore storico e scientifico, provenienti da tutti i continenti e relativi a tutte le ere geologiche: dai resti di trilobiti, graptoliti e brachiopodi della [[Sardegna]], del [[Friuli]] e della [[Sicilia]] alla fauna paleozoica europea ([[Inghilterra]], [[Svezia]], [[Germania]], [[Spagna]], [[Francia]]) ed extraeuropea ([[Cina]], [[Siberia]], [[Tibet]], [[Caracorum]], [[Stati Uniti]]), dalle ammoniti mesozoiche italiane ([[Veneto]], [[Friuli]], [[Toscana]], [[Umbria]]) e straniere ([[Inghilterra]], [[Francia]], [[Austria]]) alla ricchissima collezione di [[molluschi]] [[pliocene|pliocenici]] toscani.
 
===Paleobotanica===
La collezione paleobotanica comprende più di 8000 reperti che documentano significativamente l'evoluzione del mondo vegetale: la ricca flora palustre paleozoica del [[Monte Pisano]], dominata da forme arboree di grandi dimensioni e lianiformi, come felci arboree, equisetali e licopodiali; quella della [[Germania]]; quella mesozoica, eocenica ed oligocenica del [[Veneto]] e di altre località europee, quella mio-pliocenica e quaternaria toscana.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* [[Amedeo Benedetti]] – [[Bruno Benedetti]], ''Gli archivi della Scienza. Musei e Biblioteche della Scienza e della Tecnologia in Italia'', Genova, Erga, 2003.
 
== Voci correlate ==
Le altre sezioni del [[Museo di Storia Naturale di Firenze]] sono:
 
**[[Museo di storia naturale sezione di zoologia La Specola]] in [[via Romana]], collezione [[zoologia|zoologica]] e [[anatomia|anatomica]]
**[[Museo di storia naturale sezione di antropologia ed etnologia]], in via del Proconsolo, collezione [[antropologia|antropologica]] ed [[etnologia|etnologica]]
**[[Museo di storia naturale sezione di botanica]], in via La Pira, collezione [[botanica]]
**[[Museo di storia naturale sezione di mineralogia e litologia]], in via La Pira, collezione di [[mineralogia|minerali]] e [[litologia|litologica]]
**[[Museo di storia naturale sezione orto botanico]], in via Micheli, [[orto botanico]]
**[[Museo di storia naturale sezione biomedica]], in viale Morgagni, collezioni di [[anatomia]] e [[medicina legale]]
**[[Villa il Gioiello]]
*[[Musei di Firenze]]
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www3.unifi.it/msn/CMpro-v-p-121.html|Il sito ufficiale}}
 
{{San Marco}}
 
{{Portale|Musei|Toscana}}
 
[[Categoria:Musei di scienze della Terra d'Italia|Geologia]]
[[Categoria:Musei paleontologici italiani]]
[[Categoria:Musei di Firenze|Geologia]]
[[Categoria:Museo di storia naturale di Firenze]]
[[Categoria:Musei di geologia]]