Palude Brabbia e Rocca dei Conti Guidi (Modigliana): differenze tra le pagine

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{{Infobox struttura militare
{{Massa d'acqua
|Struttura = Rocca
|Nome = Palude Brabbia
|Nome= Rocca dei Conti Guidi (Modigliana)
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|Immagine= Rocca dei Conti Guidi sotto la neve.jpg
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|Didascalia= La "Roccaccia" sotto la neve
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La '''palude Brabbia''' è una [[zona umida]] di 459 [[Ettaro|ettari]] situata a sud del [[lago di Varese]], con i vicini laghi di [[Biandronno]], di [[Comabbio]] e [[Varese]] congiunti dal canale Brabbia costituisce un insieme ecologico di enorme importanza naturalistica. Nel 1981 viene compresa nel primo elenco dei [[Biotopo|biotopi]] e [[Geotopo|geotopi]] approvato dal consiglio regionale. Dal 1983 è stata dichiarata [[Riserva naturale Palude Brabbia|Riserva regionale]] ed affidata alla gestione dell’Amministrazione provinciale di Varese; nel 1984 viene riconosciuta  con decreto del ministero dell’Agricoltura come zona umida di importanza internazionale.
 
La '''rocca dei Conti Guidi''', detta anche "Roccaccia" è una fortificazione dominante il paese di [[Modigliana]].
Un tempo le paludi erano considerate luoghi malsani, nel 1884 un ricercatore quale il Quaglia<ref>{{Cita libro|autore=G. Quaglia|titolo=Laghi e torbiere del circondario di Varese|anno=1884|editore=Macchi e Brusa|città=Varese}}</ref> descriveva la Brabbia come fonte di “esalazioni miasmatiche, letali e febbrigene [...] con le sue acque limacciose e scialbamente lucenti”. Oggi si considera la palude un ecosistema unico e necessario per l’equilibrio globale; mutando il concetto di “paesaggio” si è giunti a riconoscere la qualità estetica del patrimonio naturalistico riconsiderandolo nel contesto più vasto del patrimonio culturale globale.
 
==Storia==
== Il Catasto Teresiano ==
L'8 settembre 896 la contessa Ingelrada dona [[Modigliana]] al figlio Pietro, diacono di [[Ravenna]]. Nel 925 il castello di [[Modigliana]] è soggetto a Ingelrada II, figlia del duca Martino di [[Ravenna]]. Nel X secolo Guido, capostipite dei [[conti Guidi]], è fatto conte palatino dall'imperatore [[Ottone I di Sassonia]] e riceve da questi il contado di Modigliana in Romagna.
L’evoluzione delle forme del paesaggio storico in relazione alle vicende umane hanno determinato l’aspetto attuale della [[palude]]. Il [[Catasto Teresiano]] 1734 è il primo documento storico che indica l’estensione e i limiti della Brabbia, in esso i terreni vengono catalogati come “aratorio”, “palude” , “bosco”, “[[pascolo]]”, “[[brughiera]]”. Gli studi <ref>{{Cita libro|autore=Gianluca Larroux|autore2=Cristina Broggi|titolo=La palude Brabbia|anno=1992|editore=Pubblinova Edizione Negri, LIPU|città=Varese|p=11-25|capitolo=Spunti per una ricerca storica}}</ref> hanno evidenziato un uso del territorio a bassissima intensità di lavoro, segnale di un’[[economia di sussistenza]] e di scarsità di popolazione. [[Borghi (famiglia)|Borgo Zaccaria]] possedeva ampie zone coltivate  in territorio di [[Varano Borghi]], altri proprietari erano il Visconte di [[Cairate]] e Visconte Litta;  nei comuni di [[Cadrezzate]] e [[Inarzo]]  la palude era appartenente alle comunità locali che raccoglievano la [[Schoenoplectus lacustris|lisca]], pescavano il pesce e cacciavano la selvaggina; la brughiera era invece proprietà del conte Biglia. I tracciati viari congiungevano i paesi descrivendo il periplo della palude ma non la attraversavano.
 
Il 28 settembre 1164 l'imperatore [[Federico I Barbarossa]] conferma il possesso del castello di Modigliana a [[Guido Guerra III Guidi|Guido Guerra]]. Nel 1166 il castello di Modigliana ospita l'imperatore Federico I Barbarossa con l'imperatrice, la quale vi partorisce un figlio chiamato [[Federico VI di Svevia|Corrado]]. Il 25 maggio 1191 l'imperatore [[Enrico VI di Svevia]] conferma il possesso del castello di Modigliana ai [[conti Guidi]]. Il 29 novembre 1220 l'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]] conferma il possesso del castello di Modigliana ai conti Guidi. Il 21 marzo 1230, per divisione patrimoniale sancita tra i conti Guidi, Modigliana viene assegnata a Guido e Tegrimo.
== Il Catasto lombardo-veneto ==
La mappa del [[catasto]] lombardo-veneto del 1856 mostra uno sfruttamento più intenso delle risorse con una [[Lottizzazione (urbanistica)|lottizzazione]] estesa e differenziata in diverse tipologie dovute alle politiche delle amministrazioni locali. La [[torba]] estratta dalla palude comincia a diventare una risorsa molto importante per l’industria. Venne impiegata dalla [[filatura]] impiantata dai [[Borghi (famiglia)|Borghi]] sulla riva del Canale Brabbia per sfruttarne originariamente l’energia. La produzione venne incrementata dai moderni macchinari importati dalla [[Gran Bretagna]].
 
Nel 1278 Modigliana viene assediata dai Fiorentini. Il 14 giugno 1362 Fiore di Guido di Domestico dei conti Guidi da Modigliana si accomanda a Firenze con i suoi castelli, tra i quali c'è anche quello di Modigliana. Il 7 agosto 1377 Modigliana si sottomette a [[Firenze]]. Nel 1415 Modigliana è castellaneria di primo grado nel distretto fiorentino. Nel 1440 il castello di Modigliana viene preso dalle truppe di [[Guidantonio Manfredi]] che ne ottiene la donazione dalla famiglia [[Visconti]].
== Il Cessato catasto nazionale ==
Il Cessato catasto nazionale del 1949 evidenzia un impoverimento della palude a favore di terreni coltivati con tecniche intensive, i seminativi e di prati irrigui. La paventata bonifica studiata dai tecnici  dal 1778 fino al 1945 in nome del miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, rimane un progetto sulla carta contrastato da innumerevoli fattori. La filatura Borghi con il nuovo opificio, terminato nel 1904, raggiunge la massima espansione modificando anche l’urbanistica del paese con la costruzione di edifici pubblici e privati per i lavoratori: creando in tal modo un [[villaggio operaio]] su esempio delle Company towns inglesi. I Borghi potenziarono anche il lavoro nelle campagne dando vita a un regime di doppia economia: coltivazione e allevamento da un lato e dall’altro la [[produzione industriale]], che occupava sempre più la [[manodopera]] locale. Le grandi proprietà si stavano sgretolando a favore di una parcellizzazione in piccole proprietà private.
 
Nel 1445 Firenze rientra in possesso del castello di Modigliana. Nel 1502 [[Vitellozzo Vitelli]] espugna il castello di Modigliana e lo saccheggia. Successivamente la perdita della funzione militare, il terremoto del 1661, seguito da altre forti scosse nel 1773, ne determinarono l'abbandono. Nel 1918 avvenne il grande crollo di parte del mastio circolare, che ne risultò sezionato verticalmente.
== Il dibattito sulla bonifica della palude ==
Don Stefano Monteggia  ex parroco di [[Ternate (Italia)|Ternate]] <ref>{{Cita libro|autore=Gianluca Larroux|autore2=Cristina Broggi|titolo=La Palude Brabbia|editore=Pubblinova Negri|p=23-24}}</ref> nel 1774 fu il primo a dare l’idea di bonificare la palude abbassando il livello delle acque del lago di Varese per far riaffiorare le terre. Si creò un [[consorzio]] per l’abbassamento delle terre del lago e tra il 1799 e il 1801 l’Amministrazione pubblica,  con l’ingegner Taddini prima e  poi  con gli ingegneri Giussani e De Vecchi proposero un abbassamento del livello  di 2,40 metri, ma il costo elevato fece desistere dall’operazione. L’ingegner Giovanni Speroni tra il 1806 e il 1809, intervenendo sul corso dei torrenti  [[Bardello (fiume)|Bardello]], Cocquio e Fignano, riuscì ad abbassare di qualche centimetro il livello del lago, a questo fece seguito un suo progetto di abbassamento di 3,40 metri che non ebbe seguito perché in quegli anni si cominciò a sfruttare la torba del fondo della palude come [[combustibile]].  I Borghi, i [[Litta (famiglia)|Litta]], i Quaglia, i Moroni cominciarono a sfruttare la palude  e profonde escavazioni, capannoni per l’essiccazione, rotaie, vagoni e solchi dei carri, ne mutarono l’aspetto. Nel 1853 l’ingegner Speroni propose di eliminare il mulino di Cocquio e il cotonificio Crespi per poter ridurre di 4,60 metri il livello delle acque, I Crespi e il conte Litta, proprietari del lago, non lo permisero perché godevano dei diritti di pesca e fecero fallire il tentativo del Consorzio di acquistare il lago. Non ebbero seguito le due proposte dell’ingegner Arcellazzi, rispettivamente del 1872 e del 1875, che, per ovviare ai contrasti tra i proprietari del lago, aveva disegnato  la possibilità di abbassare il canale Brabbia che avrebbe incontrato,  a 5,45 metri sotto il livello del lago, le acque della palude convogliate in una galleria artificiale per sfociare poi in un torrente immissario del [[lago Maggiore]]. Nel 1895 riprese, senza successo, questo stesso progetto l’ingegner Bellati. Nel 1896 Castiglioni e Ciceri proposero di costruire una [[diga]] servendosi del [[lago di Varese]] come di un serbatoio artificiale. L’ingegner Torelli nel 1898  pensò di innalzare il livello delle acque del lago incrementandone la superficie di 1,7 chilometri, sommergendo la palude e risolvendo in tal modo i problemi igienico-sanitari.
 
==Galleria d'immagini==
== I paesi che circondano la palude Brabbia ==
<gallery>
[[File:Comabbio0001.jpg|miniatura|Palude Brabbia ]]
Immagine:Paolo Monti - Servizio fotografico (Modigliana, 1971) - BEIC 6338888.jpg|Veduta del mastio della Rocca di Modigliana in una foto di [[Paolo Monti]] del 1971. Fondo Paolo Monti, [[BEIC]]
Sei comuni sorgono intorno alla conca della palude Brabbia: [[Inarzo]], [[Bernate]] (frazione di [[Casale Litta]]), [[Varano Borghi]], [[Ternate (Italia)|Ternate]], [[Cassinetta Rizzone]] (frazione di [[Biandronno]]), [[Cazzago Brabbia]]. L’attuale [[ecosistema]] della palude è il frutto di eventi naturali e influssi [[Antropizzazione|antropici]]. Varano Borghi, situato a Sud-ovest della Palude, sulle rive del lago di Comabbio,  ha avuto uno sviluppo storico di tipo industriale (a partire dal 1819 con il capostipite Pasquale Borgo) dovuto alla famiglia che ha legato il suo nome (1906) all’originaria denominazione pre-romana Var (zona con presenza d’acqua). Varano divenne un [[villaggio operaio]], anticipando di alcuni decenni il più famoso [[Crespi d'Adda|Crespi D’Adda]] e i Borghi, a differenza di altri casi analoghi, potenziarono una doppia economia: industriale e agricola. Fecero fruttare al massimo il territorio con l’allevamento [[Zootecnica|zootecnico]] nello “stallone”, la troticoltura e la [[itticoltura]] di [[specie]] pregiate nel lago di Comabbio insieme alla coltivazione di [[Nelumbo|fiori di loto]], l’estrazione e la commercializzazione della torba di palude.
Immagine:Modigliana-Rocca-Porta.JPG|Porta di accesso della Rocca
</gallery>
 
== Bibliografia ==
Cassinetta Rizzone, piccolo paese che si incontra dirigendosi a nord verso il lago di Varese, non ha influito sulla storia della palude, così come Cazzago Brabbia, la cui amministrazione svendette a un prezzo minore del valore effettivo le terre della Palude e l’attività produttiva si orientò prevalentemente verso la piscicoltura praticata nel lago di Varese. Ad [[Angelo Quaglia]], cittadino di Cazzago, si devono i ritrovamenti [[Archeologia|archeologici]] nella Torbiera: Mara, Fosso di Mezzo e Ponti, nel territorio di Cazzago, sono tre dei 14 [[Palafitta|insediamenti palafitticoli]] rinvenuti tra il lago di Varese e la palude; i numerosi oggetti rinvenuti in questi siti, risalenti dall’[[Neolitico|età neolitica]] fino a quella del [[Età del bronzo|bronzo]], sono custoditi  nei Musei Civici di Varese e nel museo Pigorini di [[Roma]].
* Emanuele Repetti ''Dizionario geografico fisico storico della Toscana, Volume 4''. Firenze, 1841.
* Domenico Berardi ''Rocche e castelli di Romagna, Volume 2''. Edizioni ALFA, 1970.
 
== Altri progetti ==
Costeggiando la Palude Torbiera e ridiscendendo verso sud si entra nei territori di Inarzo, Bernate e Casale Litta. Dai documenti<ref>{{Cita libro|autore=Amministrazione comunale|titolo=Inarzo e la sua storia|editore=|p=}}</ref> risulta che nel 1725 a Casale Litta appartenevano gli altri due borghi costituendo un unico comune. Inarzo, di probabile fondazione [[Galli|gallica]], ha nel suo [[gonfalone]] due [[Nymphaea|ninfee]] della palude Brabbia: segno dell’importanza che essa esercitava per l’economia del paese. L' estrazione della torba, il taglio della “lisca” insieme all’agricoltura rappresentarono le attività principali fino a quando nei primi anni del XX secolo fu fondata da Luigi Daverio la “Tessitura di Inarzo” che contribuì a dare sviluppo al paese, tanto che molti abitanti abbandonarono l’attività agricola per lavorare nella fabbrica.
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti Note esterni==
*{{cita web|titolo=Castello di Modigliana|url=http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=7829|accesso=29 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181030035403/http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=7829|dataarchivio=30 ottobre 2018|urlmorto=sì}}
<references/>
*{{cita web|titolo=Castello dei Conti Guidi (Modigliana)|url=http://www.mondimedievali.net/castelli/emilia/forli/modigliana.htm}}
 
{{Castelli della Romagna}}
==Altri progetti==
{{Portale|Architettura|Guerra|Storia}}
{{Interprogetto|commons=Category:Palude Brabbia}}
 
[[Categoria:GeografiaCastelli della provincia di VareseForlì-Cesena]]
[[Categoria:Guidi]]