Spedizione Endurance e Peter Strohm: differenze tra le pagine

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{{FictionTV
[[File:TheEnduranceInFullSail.jpg|thumb|Il tre [[albero (vela)|alberi]] ''[[Endurance (nave)|Endurance]]''.]]
|titolo italiano=Peter Strohm
{{Antartide XX secolo}}
|titolo originale=Peter Strohm
La '''spedizione Endurance'''<ref>Letteralmente: ''spedizione resistenza''</ref> (in [[lingua inglese|inglese]] ''Endurance Expedition'', pron. {{IPA|[ɪnˈdjʊərəns ˌekspɪˈdɪʃn]|en}}), conosciuta anche come '''spedizione imperiale trans-antartica''' (''Imperial Trans-Antarctic Expedition''), è stata una missione [[esplorazioni geografiche|esplorativa]] finanziata in gran parte da donazioni private, da sir [[James Key Caird|James Caird]] per 24.000&nbsp;£, Frank Dudley Docker ha dato {{formatnum:10000}}&nbsp;£, [[Janet Stancomb-Wills]] ha dato una cifra sconosciuta ma generosa, dal governo del [[Regno Unito]] per 10.000&nbsp;£, dalla [[Royal Geographical Society|Società Geografica Reale]] per 1.000&nbsp;£<ref>[http://www.south-pole.com/p0000098.htm ''The Trans-Antarctic Expedition 1914-1917'']. South Pole.</ref> e diretta verso le regioni [[Antartide|antartiche]].
|titolo alfabetico=
|tipo fiction= serie TV
|immagine=
|didascalia=
|paese= Germania
|genere =thriller
|genere 2 = giallo
|anno prima visione=[[1989]]-[[1996]]
|durata= 45 min (episodio)
|lingua originale= [[Lingua tedesca|tedesco]]
|aspect ratio= 1,33 : 1
|ideatore=
|produttore= Thilo Kleine, Dieter Meichsner
|produttore esecutivo = Dieter Limbek
|sceneggiatore=
|casa produzione = [[Bayerischer Rundfunk]], [[Norddeutscher Rundfunk]], [[Sender Freies Berlin]]
|attori=
*[[Klaus Löwitsch]]: Peter Strohm
|doppiatori italiani=
|fotografo=
|montatore=
|musicista=[[Frank Luchs]], [[Jürgen Wolter]], [[Roland Baumgartner]], [[Martin Haas]], [[Robert Sattler]]
|inizio prima visione =4 gennaio 1989
|fine prima visione =2 aprile 1996
|rete TV =[[ARD]]
|opera originaria=
|precedenti=
|seguiti=
|remake=
|spin-off=
|altre opere=
}}
'''''Peter Strohm''''' è una [[serie televisiva]] [[Germania|tedesca]] in 63 episodi trasmessi per la prima volta nel corso di 5 stagioni dal [[1989]] al [[1996]].
 
È una serie del genere thriller incentrata sui casi affrontati da Peter Strohm, ex detective ad [[Amburgo]] poi diventato investigatore privato.
Svoltasi negli anni [[1914]]-[[1917]]<ref>Il gruppo dell<nowiki>'</nowiki>''[[Endurance (nave)|Endurance]]'' terminò il viaggio nell'agosto [[1916]], mentre quelli dell<nowiki>'</nowiki>''[[Aurora (nave)|Aurora]]'' finirono la propria missione nel gennaio [[1917]].</ref> la missione era comandata da [[Ernest Henry Shackleton|Ernest Shackleton]] a bordo dell<nowiki>'</nowiki>''[[Endurance (nave)|Endurance]]'' ed aveva come obiettivo l'attraversamento a piedi dell'[[Antartide]] partendo dal [[mare di Weddell]]. Il gruppo avrebbe poi dovuto essere recuperato dalla nave ''[[Aurora (yacht)|Aurora]]'' nell'altro lato del continente, sulla [[costa]] del [[mare di Ross]].
 
==Trama==
L<nowiki>'</nowiki>''Endurance'' venne però distrutta dalla [[banchisa]] a migliaia di [[chilometro|chilometri]] dalle più vicine terre abitate, inabissandosi nei pressi del 70º [[parallelo (geografia)|parallelo]] di [[latitudine]] Sud: i 28 uomini dell'[[equipaggio]] furono costretti a lottare per sopravvivere, con limitate provviste e in un ambiente in cui la [[temperatura]] oscillava da -22[[grado (geometria)|°]][[Celsius|C]] a -45&nbsp;°C.
{{...|fiction televisive}}
Tutti gli uomini riuscirono comunque ad arrivare all'[[isola Elephant]] nelle [[isole Shetland Meridionali|Shetland Meridionali]], da cui Shackleton salpò alla guida di una [[Lancia di salvataggio|scialuppa]] di sette [[metro|metri]] salvata dal [[naufragio]] dell<nowiki>'</nowiki>''Endurance'' nel tentativo di raggiungere una [[caccia alla balena|base baleniera]] situata nella [[Georgia del Sud]]. Con l'aiuto di un [[sestante]] e di un [[cronometro]] l'imbarcazione riuscì a percorrere {{formatnum:1600}} km ed a raggiungere [[Grytviken]], dove Shackleton organizzò una spedizione di soccorso per gli uomini rimasti ad attendere all'isola dell'Elefante.
Nessun uomo del gruppo di Shackleton morì in Antartide<ref>Per molti anni nessuno riuscì a compiere l'impresa ideata da Shackleton. Soltanto nel [[1958]] la [[spedizione Fuchs-Hillary]] attraversò l'Antartide, mentre si dovette attendere la missione [[Transantarctica]] del [[1989]]-[[1990|90]] perché qualcuno facesse lo stesso senza l'ausilio di mezzi [[motore|motorizzati]].</ref>.
 
==Personaggi e interpreti==
L'equipaggio dell<nowiki>'</nowiki>''Aurora'' dovette affrontate situazioni altrettanto critiche. La loro avventura, al contrario di quella di Shackleton, costò la vita a tre persone.
*Peter Strohm (63 episodi, 1989-1996), interpretato da [[Klaus Löwitsch]].
*Wegener (6 episodi, 1989-1996), interpretato da [[Ulrich von Dobschütz]].
*Maria Callari (3 episodi, 1991-1995), interpretato da [[Michèle Marian]].
*Empfangschef (3 episodi, 1989-1991), interpretato da [[Emilio De Marchi (attore)|Emilio De Marchi]].
*Hanna Kriebeck (2 episodi, 1989-1991), interpretata da [[Katrin Schaake]].
*dottor Hans Galm (2 episodi, 1991-1995), interpretato da [[Hans-Jörg Assmann]].
*Faber (2 episodi, 1989-1991), interpretato da [[Holger Mahlich]].
*Jean-Paul Brubeck (2 episodi, 1989-1991), interpretato da [[Matthias Ponnier]].
*Heike Jensen (2 episodi, 1989), interpretata da [[Angelika Bartsch]].
*Herta Meier (2 episodi, 1991-1996), interpretata da [[Constanze Engelbrecht]].
*Bechtler (2 episodi, 1991-1995), interpretato da [[Falk Schweikhardt]].
 
==Produzione]==
Anche se all'epoca erano disponibili [[Radio (apparecchio)|apparecchi radio]], l'eccessiva distanza da una qualsiasi stazione ricevente rendeva questa tecnologia inutilizzabile per esplorazioni tanto remote. Inoltre il [[Regno Unito]], che era impegnato nella [[prima guerra mondiale]], non volle destinare denaro, uomini e mezzi ad una spedizione di soccorso.
La serie fu prodotta da [[Bayerischer Rundfunk]], [[Norddeutscher Rundfunk]] e [[Sender Freies Berlin]]<ref name="companycredits">{{cita web|url=https://www.imdb.com/title/tt0094524/companycredits|titolo= Peter Strohm - Crediti compagnia|accesso=8 marzo 2012 }}</ref> Le musiche furono composte da [[Frank Luchs]], [[Jürgen Wolter]], [[Roland Baumgartner]], [[Martin Haas]] e [[Robert Sattler]].
 
===Registi===
Dopo il salvataggio vennero scritti numerosi [[libro|libri]] sull'avventura, spesso a cura degli stessi partecipanti<ref>Prima di partire Shackleton aveva già ceduto i diritti commerciali sulle opere derivanti dalla missione. Aveva infatti fondato l'''Imperial Trans-Antarctic Film Syndicate Ltd'' per i diritti sulle fotografie e [[Cinema|cinematografici]] mentre i suoi racconti erano già stati ceduti al ''Daily Chronicle''. {{cita libro|Caroline|Alexander|The Endurance: Shackleton's Legendary Antarctic Expedition|1998|Knopf Edition|New York}} ISBN 0-375-40403-1 p. 17.</ref>. Inoltre durante la spedizione furono realizzate numerose [[Fotografia|fotografie]] ad opera di [[Frank Hurley]]<ref>Esistono in particolare venti [[diapositiva|diapositive]] a colori che testimoniano uno dei primi utilizzi di tale tecnica. Caroline Alexanders, ''op. cit.'', p. 159.</ref>. A queste testimonianze vanno aggiunti diversi [[film]] e [[Documentario|documentari]] che hanno trattato della spedizione, considerata come l'ultimo atto dell<nowiki>'</nowiki>''epoca eroica delle spedizioni antartiche'' ([[1895]]-[[1922]])<ref>{{cita libro|Tom|Griffiths|Slicing the Silence: voyaging to Antarctica|2007|New South Books|Sydney}} ISBN 0-674-02633-0.</ref>.
Tra i registi della serie sono accreditati:<ref name="fullcredits">{{cita web|url=https://www.imdb.com/title/tt0094524/fullcredits|titolo=Peter Strohm - Cast e crediti completi |accesso=8 marzo 2012 }}</ref>
 
*[[Pete Ariel]] (8 episodi, 1991-1992)
== Contesto storico ==
*[[Sigi Rothemund]] (6 episodi, 1989-1991)
*[[Ilse Hofmann]] (5 episodi, 1989)
*[[Martin Gies]] (3 episodi, 1991)
*[[Franz Novotny]] (3 episodi, 1995)
*[[Lutz Büscher]] (2 episodi, 1989-1991)
*[[Werner Woess]] (2 episodi, 1989-1991)
*[[Rainer Bär]] (2 episodi, 1991-1996)
*[[Sylvia Hoffmann]] (2 episodi, 1991-1995)
*[[Kurt W. Oehlschläger]] (2 episodi, 1991-1995)
*[[Peter Kahane]] (2 episodi, 1995-1996)
*[[Kai Wessel]] (2 episodi, 1995)
*[[Hans Noever]] (2 episodi, 1996)
 
==Distribuzione==
{{citazione|Dopo la conquista del [[Polo Sud]] da parte di [[Roald Amundsen|Amundsen]] che, per pochi giorni, aveva preceduto la [[spedizione Terra Nova|spedizione britannica]] di [[Robert Falcon Scott|Scott]], restava una sola grande impresa dell'esplorazione antartica -- l'attraversamento del continente bianco da mare a mare.|Ernest Shackleton, ''South!'', prefazione|After the conquest of the South Pole by Amundsen, who, by a narrow margin of days only, was in advance of the British Expedition under Scott, there remained but one great main object of Antarctic journeyings--the crossing of the South Polar continent from sea to sea.|lingua=en}}
La serie fu trasmessa in [[Germania]] dal 4 gennaio 1989 al 2 aprile 1996 sulla rete televisiva [[ARD]].<ref name="companycredits" /> In [[Italia]] ne sono stati trasmessi 27 episodi nel [[1998]] su [[Rete 4]]<ref name="mondo">{{cita web|url=http://www.antoniogenna.net/doppiaggio/telefilm/peterstrohm.htm|titolo=''Peter Strohm'' - Il mondo dei doppiatori |accesso=8 marzo 2012 }}</ref> con il titolo ''Peter Strohm''.<ref name="mymovies">{{cita web|url=http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=54201|titolo=''Peter Strohm'' - MYmovies |accesso=8 marzo 2012 }}</ref>
 
==Episodi==
La spedizione Endurance fu la prima missione con destinazione Antartide organizzata dal [[Regno Unito]] dopo che [[Roald Amundsen]] aveva battuto [[Robert Falcon Scott]] nella ''corsa al [[Polo Sud|Polo]]'' nel dicembre [[1911]]. La sconfitta e la tragica fine di Scott e dei suoi uomini erano state un grande smacco per il Regno Unito che aveva tentato, con ben tre spedizioni nel [[decennio]] precedente<ref>Si tratta delle spedizioni [[spedizione Discovery|Discovery]] ([[1901]]-[[1904]]), [[spedizione Nimrod|Nimrod]] ([[1907]]-[[1909]]) e [[spedizione Terra Nova|Terra Nova]] ([[1910]]-[[1913]]).</ref>, di essere il primo paese a raggiungere il [[Polo Sud]].
{| class="wikitable" style="text-align:center"
 
|-
Ernest Shackleton era un esploratore di grande esperienza: aveva partecipato alla [[spedizione Discovery]], la prima missione britannica nel continente, e comandato la seconda, la [[spedizione Nimrod]] dove aveva stabilito il record di ''[[Furthest South]]'' spingendosi sino a 88[[grado (geometria)|°]] 23[[primo (geometria)|']] sud. Pur trovandosi a soli 180&nbsp;km dal Polo lui ed i suoi uomini erano stanchi ed i viveri talmente scarsi che decisero di tornare indietro<ref>L'amico-rivale Scott morirà invece con i suoi uomini nel gennaio [[1912]] a causa della [[fame]] dopo aver sì raggiunto il [[Polo Sud]], ma con provviste insufficienti per il viaggio di ritorno.</ref>. La missione consentì comunque a Shackleton di guadagnare una discreta fama in patria.
!Stagione!! Episodi!! Prima TV Germania
 
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In questo contesto Shackleton iniziò la sua raccolta di finanziamenti per organizzare una missione che doveva consentire ad un gruppo di [[regno Unito|britannici]] di attraversare l'[[Antartide]], dal [[mare di Weddell]]<ref>Il mare porta il nome del britannico [[James Weddell]] che lo scoprì nel [[1823]].</ref>, ([[oceano Atlantico]]), al [[mare di Ross]] ([[oceano Pacifico]]), passando per il Polo. Soltanto un altro esploratore aveva tentato di realizzare un'impresa del genere. Si trattava del [[Impero tedesco|tedesco]] [[Wilhelm Filchner]] che nel [[1911]] raggiunse con la [[spedizione Filchner|sua spedizione]] la [[costa Luitpold]] sino a spingersi nella [[baia di Vahsel]] a 78° sud. Il fallimento dei tentativi di realizzare una base sul continente lo obbligarono però a tornare in [[Europa]] ancor prima di iniziare la traversata<ref>{{cita web|lingua=en|http://www.south-pole.com/p0000103.htm|Articolo su Wilhelm Filchner dal sito South-Pole.com|accesso=08-09-07}}</ref>.
| [[Episodi di Peter Strohm (prima stagione)|Prima stagione]]
 
| 13
Il piano di Shackleton prevedeva che l'''Endurance'' raggiungesse la baia di Vahsel per poi utilizzare questo territorio già conosciuto dai resoconti di Filchner come luogo di partenza per la traversata. Un'altra spedizione, partendo dalla [[barriera di Ross]], avrebbe dovuto predisporre dei depositi con provviste e materiali ad uso dei gruppo del mare di Weddell per rendere possibile il viaggio trans-continentale di oltre 3&nbsp;000 chilometri. La prima difficoltà di questo piano consisteva nel raggiungere la parte meridionale del mare di Weddell bloccato per buona parte dell'anno dalla [[banchisa]] e sbarcare uomini e materiali in condizioni [[clima polare|climatiche]] avverse.
| 1989
 
|-
[[File:Antarctica1914.jpg|thumb|upright=1.4|L'Antartide, così come era conosciuto nel [[1914]].]]
| [[Episodi di Peter Strohm (seconda stagione)|Seconda stagione]]
 
| 13
== Obiettivi scientifici ==
| 1991
Oltre a rappresentare la prima spedizione ad attraversare il continente antartico con la conseguente scoperta (e rivendicazione per il [[Regno Unito]]) dei territori sconosciuti che sarebbero stati incontrati durante il tragitto, Shackleton aveva stabilito anche diversi obiettivi [[scienza|scientifici]]<ref>{{cita libro|cognome= Shackleton|nome= Ernest|wkautore= Ernest Shackleton|titolo= L'Odyssée de l'Endurance|anno= 1988|editore= Phébus|città= Parigi|lingua= francese |pp= 25-27|isbn= 2-85940-650-6}}</ref>:
|-
* dalla base stabilita nel mare di Weddell il gruppo doveva studiare la [[fauna]] terrestre e marina ed effettuare rilevazioni [[meteorologia|meteorologiche]];
| [[Episodi di Peter Strohm (terza stagione)|Terza stagione]]
* sempre partendo dal mare di Weddell due spedizioni dovevano dirigersi verso la [[terra di Graham]] e la [[terra di Enderby]], per effettuare osservazioni essenzialmente di natura [[geologia|geologica]];
| 11
* dal mare di Ross alcuni geologi dovevano raggiungere il [[ghiacciaio Beardmore]] con lo scopo di migliorare la conoscenza della formazione del continente;
| 1991-1992
* infine entrambe le navi avevano in programma diversi rilievi [[idrografia|idrografici]], tra cui la misurazione della [[Profondità (dimensione)|profondità]] dei [[Piattaforma Continentale|fondali marini]] attraversati.
|-
 
| [[Episodi di Peter Strohm (quarta stagione)|Quarta stagione]]
== Preparazione e finanziamento della spedizione ==
| 14
Shackleton deve bussare a numerose porte per trovare i fondi necessari all'impresa. Il maggior contributore lo trova nel ricco [[imprenditore|industriale]] [[James Key Caird]] che lo finanzia con 24&nbsp;000 [[Sterlina britannica|sterline]]<ref name="Shackleton">Ernest Shackleton, ''op. cit.'', p. 29.</ref>. Tra i maggiori [[benefattore|benefattori]] vi sono poi [[Janet Stancomb-Wills]] [[figlia]] di un magnate del [[Nicotiana tabacum|tabacco]] e Dudley Docker della [[Birmingham Small Arms Company]]. Il [[Governo del Regno Unito|governo britannico]] contribuisce con 10&nbsp;000 sterline e 1&nbsp;000 vengono dalla [[Royal Geographical Society]]. Ulteriori fondi sono ottenuti mediante una sottoscrizione tra alcune [[scuola|scuole]] del Regno Unito cui Shackleton intitolerà i [[Canis lupus familiaris|cani]] della spedizione<ref>Caroline Alexanders, ''op. cit.'', p. 17.</ref>.
| 1995
 
|-
Per reclutare l'equipaggio il 1º gennaio [[1914]] viene pubblicato un annuncio sul giornale grazie al quale Shackleton può scegliere i 56 uomini di cui ha bisogno tra oltre 5&nbsp;000 candidati<ref name="Shackleton"/>.
| [[Episodi di Peter Strohm (quinta stagione)|Quinta stagione]]
 
| 11
Shackleton acquista due navi, l<nowiki>'</nowiki>''[[Endurance (nave)|Endurance]]'' per la spedizione nel [[mare di Weddell]] e l'''[[Aurora (nave)|Aurora]]'' per il gruppo diretto nel [[mare di Ross]]. Entrambe incontreranno serie difficoltà durante il loro viaggio, ma la storia del gruppo dell<nowiki>'</nowiki>''Endurance'' è la più conosciuta.
| 1996
 
== La spedizione nel mare di Weddell ==
=== Il viaggio dell{{'}}''Endurance'' ===
Shackleton rimanda la data di partenza per completare gli ultimi preparativi, ma [[Winston Churchill]], allora [[First Lord of the Admiralty]], gli impone di salpare<ref name="decouverte">
{{cita libro|cognome=Imbert |nome= Bertrand |autore2=Claude Lorius|titolo= ''Le grand défi des pôles|anno= 2006|editore= Découverte Gallimard|lingua= francese |isbn= 2-07-076332-3}}</ref>. L'''[[Endurance (nave)|Endurance]]'' parte da [[Plymouth]] il 9 agosto [[1914]] e fa una breve sosta a [[Buenos Aires]] per poi raggiungere [[Grytviken]] nella [[Georgia del Sud]]. A causa di un [[pack]] insolitamente esteso<ref name="decouverte" />, la nave ed i 28 uomini di [[equipaggio]] devono attendere sino al 5 dicembre per spingersi più a sud. La spedizione incontra i primi [[iceberg]] prima del nuovo anno, ma Shackleton ritiene che l<nowiki>'</nowiki>''Endurance'' sia in grado di [[Navigazione|navigare]] sino al luogo di sbarco prefissato<ref>Ernest Shackleton, ''op. cit.'', p.44.</ref>.
 
Il 10 gennaio [[1915]] sono avvistati dei grandi muri di [[ghiaccio]] [[Altezza (geometria)|alti]] oltre 30 [[metro|metri]] che coprono una porzione di costa antartica. Si tratta della [[terra di Coats]], scoperta nel [[1904]] da [[William Speirs Bruce]], l'ultimo esploratore britannico che si era spinto in quei luoghi.
 
Due giorni più tardi la nave raggiunge la [[latitudine]] di 74°sud ed entra in una regione inesplorata a nord della [[costa di Luitpold]]. Shackleton decide di chiamare il territorio appena scoperto [[costa di Caird]], in onore di uno dei finanziatori della spedizione, [[James Key Caird]]<ref>Almeno tre luoghi della costa di Caird furono battezzati in quell'occasione da Shackleton: il promontorio di Stancomb-Wills, il ghiacciaio Dawson-Lambton ed il canyon McDonald.</ref>.
 
[[File:Endurance trapped in pack ice.jpg|thumb|upright=1.6|L'''Endurance'' intrappolata nei ghiacci. Febbraio [[1915]].]]
Più la nave avanza verso sud, più la navigazione si fa difficoltosa a causa dell'ispessimento della [[banchisa]], ma Shackleton resta fiducioso. A metà gennaio l'''Endurance'' riesce a percorrere giornalmente una [[Distanza euclidea|distanza]] variabile: talvolta lo [[scafo]] è totalmente immobilizzato dal ghiaccio ed allora l'equipaggio non può fare altro che attendere, ma in altre occasioni la [[banchisa]] è sufficientemente frammentata da permettere di avanzare con una certa libertà. Con grande difficoltà la spedizione tenta di raggiungere il suo obiettivo a 78°sud.
 
Verso il 19 gennaio [[1915]] l'''Endurance'' riesce a muoversi un'ultima volta prima di essere definitivamente bloccata dal ghiaccio a {{coord|76|34|S|31|30|W}}. Shackleton scrive:
{{citazione|La nostra posizione al mattino del 19 era lat. 76°34´S., long. 31°30´O. Il tempo era buono, ma era impossibile avanzare. Durante la notte il ghiaccio aveva circondato la nave e dal ponte non era possibile vedere mare libero.|Ernest Shackleton, ''South!'', cap. II.|Our position on the morning of the 19th was lat. 76° 34´ S., long. 31° 30´ W. The weather was good, but no advance could be made. The ice had closed around the ship during the night, and no water could be seen in any direction from the deck.|lingua=en}}
 
Nel corso delle [[settimana|settimane]] seguenti il ghiaccio si spezza a circa 180 metri dalla nave, anche se gli uomini tentano di liberare lo scafo per permettere all'imbarcazione di raggiungere l'apertura, il pack puntualmente si richiude prima che la frattura arrivi allo scafo che resta quindi permanentemente bloccato dalla banchisa<ref>[[Frank Worsley]] scriverà più tardi che la nave si trovò circondata dal pack ed un forte [[vento]] da [[nord]]-[[est]] compattò il ghiaccio intorno allo scafo. Frank Worsley, ''op. cit.''</ref>. Vista l'inutilità di ogni ulteriore sforzo verso la fine di febbraio del [[1915]] l'equipaggio inizia i preparativi per affrontare l'[[inverno]] sul ghiaccio.
 
=== Alla deriva ===
Anche se oggi la posizione della spedizione può apparire disperata Shackleton scriverà più tardi che all'inizio non si era preoccupato eccessivamente dell'immobilità dell'''Endurance''. Pur conoscendo che il ghiaccio intorno alla nave poteva diventare un problema era confortato dall'esperienza di altri esploratori che, rimasti imprigionati nella banchisa delle [[regioni polari]], avevano trovato più tardi una via d'uscita<ref>Ad esempio durante la [[spedizione Filchner]] la ''[[Deutschland (nave)|Deutschland]]'' si trovò in una situazione analoga a causa di un tentativo di stabilire una base nella [[baia di Vahsel]]. La nave rimase intrappolata nel ghiaccio ed andò alla [[Deriva (moto)|deriva]] verso nord per oltre 300&nbsp;km. Se questo mise fine alle speranze di [[Wilhelm Filchner|Filchner]] di stabilire una base sul continente, sei mesi più tardi il ghiaccio si spezzò e l'imbarcazione fu in grado di riprendere la navigazione senza danni. Ref. articolo su [[Wilhelm Filchner]] di {{cita web|http://www.south-pole.com/p0000103.htm|www.southpole.com|accesso=10-09-06}}</ref>. Inizialmente dunque Shackleton è soltanto contrariato del fatto che la nave si fosse fermata in un luogo che non gli consentiva di iniziare la programmata traversata continentale.
 
Le misurazioni della posizione della nave effettuate dagli uomini evidenziavano che l'''Endurance'' stava [[Deriva (moto)|derivando]] verso [[ovest]] ed al tempo stesso verso nord. [[Frank Worsley]], il capitano della nave, registra minuziosamente gli spostamenti che risultano essere di soli pochi chilometri durante il mese di febbraio, ma già in marzo il pack accelera il suo movimento e porta la spedizione sempre più lontano dalla [[costa di Luitpold]]. Le [[Speranza|speranze]] di Shackleton di iniziare la traversata la stagione seguente si fanno ogni giorno più lievi.
 
Il 1º maggio [[1915]] il [[sole]] [[Tramonto|tramonta]] un'ultima volta sull'Antartico: è l'inizio del lungo [[inverno]] [[Emisfero australe|australe]]. Shackleton scrive:
 
[[File:TryingToCutAWayForTheShip.jpg|thumb|L'equipaggio tenta di liberare la nave.]]
{{citazione|Il primo maggio diciamo addio al sole ed entriamo nel [[crepuscolo]] che sarà seguito dall'[[oscurità]] del pieno inverno. Il sole, grazie alla [[rifrazione]] rischiara l'[[orizzonte]] da [[mezzogiorno (parte del giorno)|mezzogiorno]] sino alle 2.|Ernest Shackleton, ''South!'', cap III|We said good-bye to the sun on May 1 and entered the period of twilight that would be followed by the darkness of midwinter. The sun by the aid of refraction just cleared the horizon at noon and set shortly before 2 p.m.|lingua=en}}
 
L'''Endurance'' è vincolata ad un pezzo di banchisa di una [[Superficie (matematica)|superficie]] di alcuni [[chilometro quadrato|chilometri quadrati]]. In quel periodo Shackleton riteneva che il ghiaccio si sarebbe frantumato al sopraggiungere dell'estate o, nella peggiore delle [[ipotesi]], quando la deriva avrebbe spinto la nave sino all'estremità settentrionale del mare di Weddell. Tuttavia, con l'avvicinarsi della [[primavera]] l'equipaggio si rende conto che non sarà tanto semplice liberare l'imbarcazione: mentre il ghiaccio inizia a rompersi, enormi blocchi di banchisa vanno alla deriva, per poi scontrarsi di nuovo e ricompattarsi con violenza rendendo inutile ogni tentativo di aprire un varco per raggiungere il mare aperto.
 
A partire da agosto ed ancor di più durante settembre ed ottobre gli uomini osservano pericolose fenditure che si aprono nel ghiaccio e poi si richiudono, spesso in prossimità della nave. Fin dal luglio Shackleton aveva informato il capitano Worsley di considerare l'''Endurance'' perduta<ref name="Worsley_Endurance">Frank Worsley, ''op. cit.''</ref>. Benché la nave fosse infatti in grado di resistere a [[pressione|pressioni]] elevate come qualunque altra nave polare dell'epoca, la situazione era effettivamente irrecuperabile. Il 24 ottobre la nave finisce in una frattura della banchisa. Sottoposta alla pressione del ghiaccio il [[Coperta (nave)|ponte]] inizia a [[torsione|torcersi]] ed a scomporsi. A questo punto l'[[acqua]] inizia ad entrare nella stiva, mentre il legno si spezza con rumori terrificanti successivamente descritti dai [[marinaio|marinai]] come simili a quelli ''di grandi [[fuochi d'artificio]] e alla [[detonazione]] di [[cannone|cannoni]]''<ref>Ernest Shackleton, ''op. cit.''</ref>.
 
[[File:Endurance sink.jpg|thumb|left|upright=1.2|L'''Endurance'' ormai perduta.]]
L'equipaggio tenta di [[pompa]]re fuori l'acqua, tuttavia il 27 ottobre Shackleton è costretto a dare l'ordine di abbandonare la nave.
{{citazione|... nell<nowiki>'</nowiki>''Endurance'' avevo riposto ambizione, speranza e [[Desiderio (filosofia)|desiderio]]. Adesso, gemendo e stridendo, mentre i suoi legni si spezzano e le sue ferite sanguinano, sta lentamente morendo, proprio ora che la sua carriera era appena iniziata.|Ernest Shackleton, ''South!'', cap IV.|..in the Endurance I had centred ambitions, hopes, and desires. Now, straining and groaning, her timbers cracking and her wounds gaping, she is slowly giving up her sentient life at the very outset of her career.|lingua=en}}
 
Gli uomini si [[Accampamento|accampano]] sul ghiaccio, portando con sé i [[cane|cani]], i materiali, le provviste e tre [[scialuppa|scialuppe]] di salvataggio<ref name="The_Endurance">Film [[Documentario (film)|documentario]], ''The Endurance: Shackleton's Legendary Antarctic Expedition'' ([[2000]]).</ref>. La temperatura esterna è intorno ai -25&nbsp;°C e le [[settimana|settimane]] seguenti saranno utilizzate per salvare tutto quanto possibile dalla nave, in particolare verranno recuperate le [[Fotografia|fotografie]] ed il [[Macchina fotografica|materiale fotografico]], in un primo tempo abbandonato. Nel frattempo la nave continua ad essere sottoposta alle violente pressioni della banchisa che provocano numerose rotture tanto che, il 15 novembre [[1915]] l'''Endurance'' si inabissa definitivamente a {{coord|69|00|S|51|30|W}}.
 
=== A piedi in Antartide ===
Senza le provviste e l'equipaggiamento stivati nell'''Endurance'' non era più possibile continuare la spedizione come programmato. Shackleton fa sapere ai suoi uomini che adesso devono pensare soltanto a come far ritorno nel [[Regno Unito]].
 
[[File:WildAndShackletonInTheHeavyPressure.jpg|thumb|upright=1.4|Wild e Shackleton fotografati vicino agli ammassi di ghiaccio creati dalle pressioni orizzontali del pack.]]
Inizialmente il gruppo si dirige verso l'[[isola Paulet]]<ref>Shackleton prende questa decisione il 20 dicembre [[1915]]. Ernest Shackleton, ''op. cit.'', p. 109.</ref> che quindici anni prima aveva dato rifugio ai naufraghi della [[spedizione Nordenskjöld-Larsen]]<ref>Nel [[1915]] [[Carl Anton Larsen]] stava andando con la sua nave ''Antarctic'' verso la costa occidentale dell'[[Antartide]] per recuperare la spedizione di [[Otto Nordenskjöld]] che aveva passato l'inverno nel continente. Come per l<nowiki>'</nowiki>''Endurance'', la nave di Larsen viene stritolata dal [[pack]] ed i naufraghi trovano rifugio sull'isola Paulet. Sia il gruppo di Nordenskjöld che quello di Larsen verranno poi recuperati da una nave militare argentina. {{cita web|http://www.south-pole.com/p0000091.htm|Biografia di Nordenskiöld|sito=south-pole.com|accesso=11-09-07}}</ref>. Shackleton crede infatti che una distanza di 450 chilometri sia tutto sommato ragionevole e che le provviste, calcolate per attraversare un continente, siano sufficienti agli uomini per raggiungere la meta. Una volta intrapreso il viaggio esso si rivela però molto più difficile del previsto. La superficie del [[pack]] non ha infatti molto in comune con quella del continente: a causa della pressione orizzontale il ghiaccio si solleva creando ammassi alti anche tre [[metro|metri]] che rendono la progressione difficile e faticosa tanto più che il gruppo deve trascinare le scialuppe e le slitte con l'attrezzatura.
 
Inoltre man mano che il [[meteorologia|tempo]] migliora il moto ondoso fa spezzare la banchisa più a nord e rende quella dove si trova la spedizione via via più sottile e fragile contribuendo ad aumentare difficoltà e pericoli. Muoversi sul ghiaccio diventa presto un rischio perché esso spezzandosi può separare gli uomini o far rovesciare una barca, danneggiandola seriamente. Shackleton tenta per due volte di far avanzare i suoi uomini, ma il gruppo si rivela troppo lento: in occasione di uno di questi tentativi riescono infatti a percorrere soltanto 18 chilometri in sette giorni di sforzi intensi. A questo ritmo sarebbero serviti 200 giorni per raggiungere l'isola Paulet e le provviste non consentono una tale autonomia. Scoraggiato, Shackleton rinuncia all'obiettivo<ref>È il solo momento in cui Shackleton dovrà fare i conti con un tentativo di [[ammutinamento]], pare ad opera di [[Harry McNish]]. Shackleton non fa comunque menzione dell'episodio nel suo libro. Cfr. Caroline Alexander, ''op. cit.'', pp. 88–89.</ref> ed ordina ai suoi uomini di montare le [[tenda (abitazione)|tende]] sul ghiaccio<ref>Ernest Shackleton, ''op. cit.'', p. 115.</ref>.
 
[[File:Hurley shackleton at camp.jpg|thumb|left|[[Frank Hurley]] ed Ernest Shackleton al campo sul continente antartico.]]
La conseguenza immediata di questo seppur piccolo spostamento è la sensibile riduzione dello ''stock'' di provviste disponibili. Oltre ad aver bisogno di più [[caloria|calorie]] per trascinare le barche, il gruppo si è anche allontanato dalla zona del naufragio, nei pressi della quale gli uomini avevano accumulato tutto quanto erano riusciti a salvare dall'''Endurance''. Vista l'impossibilità di portare tutto con loro avevano infatti pensato di abbandonare parte dei rifornimenti per ridurre il peso delle slitte. [[Phocidae|Foche]]<ref>In particolare [[Leptonychotes weddellii|foche di Weddell]], [[Lobodon carcinophagus|foche carnivore]] ed [[Mirounga|elefanti marini]].</ref> e [[Spheniscidae|pinguini]] dapprima utilizzati come variante nei [[pasto|pasti]] diventano ora la portata principale dato che Shackleton preferisce conservare le razioni per un impiego futuro. Anche il [[combustibile]] necessario per riscaldarsi, [[cucina]]re o semplicemente per [[Fusione (fisica)|fondere]] della [[neve]] per dissetarsi può essere ricavato esclusivamente dall'[[olio animale|olio]] di foca per cui, quando foche e pinguini iniziano inspiegabilmente a scomparire dal paesaggio gli uomini iniziano a preoccuparsi e le razioni vengono immediatamente ridotte<ref>Ernest Shackleton, ''op. cit.'', p. 121.</ref>. Per sopravvivere devono essere abbattuti anche i [[cane da slitta|cani da slitta]]<ref>Era abbastanza comune per le spedizioni polari di consumare la [[carne]] dei cani e dei [[pony]]: [[Roald Amundsen|Amunden]], [[Robert Falcon Scott|Scott]] e lo stesso Shackleton lo avevano già fatto durante precedenti missioni. Oltre a fornire provviste supplementari la carne fresca è utile per prevenire lo [[scorbuto]]. Come l'[[Citrus sinensis|arancio]] essa è infatti ricca di [[vitamina C]].</ref>.
 
=== Sino all'isola Elephant ===
Il 9 aprile [[1916]] gli uomini, notato che il ghiaccio inizia a frantumarsi, salgono a bordo delle scialuppe faticosamente trasportate sulla banchisa. Il mare consente infatti una maggiore mobilità e Shackleton, che si era preparato da tempo ad una simile evenienza, ha già in mente dove dirigere il gruppo. La destinazione migliore sembra essere l'[[isola Desolation (Shetland Meridionali)|Isola Desolation]], circa 300&nbsp;km ad ovest che, oltre ad avere vaste [[Colonia (animali)|colonie]] di foche e pinguini, è provvista di una piccola [[chiesa (architettura)|chiesa]] in [[legno]] che potrebbe essere utilizzata dal [[falegname|carpentiere]] del gruppo per migliorare le caratteristiche delle barche<ref>Un altro vantaggio offerto dall'isola, che comunque Shackleton non segnala sul suo libro ''South'', consiste nella presenza di sorgenti [[geotermia|geotermali]] che permetterebbero gli uomini di procurarsi acqua senza utilizzare [[combustibile]]. L'isola Deception è oggi una meta obbligata della [[Crociera|crociere]] antartiche poiché i [[turismo|turisti]] possono, facendo attenzione a non [[ustione|scottarsi]], fare il bagno nella sorgente ''Pendulum Cove''. Sull'isola è presente anche un [[vulcano]] la cui ultima [[Eruzione vulcanica|eruzione]] risale al [[1969]].</ref>. Le altre possibili destinazioni sono l'[[isola Elephant]] e l'[[isola Clarence]], più vicine tanto da essere state a portata di [[vista]] durante il mese di marzo.
 
Una volta salpati, anche se la carne di foca non manca, risulta essere molto difficile alimentare il fuoco per riscaldarsi, cucinare e fondere il ghiaccio indispensabile per placare la sete che attanaglia l'equipaggio. Alcune [[notte|notti]] la temperatura scende anche sino a -20&nbsp;°C e gli uomini sono continuamente bagnati dalla gelida acqua del mare. Gran parte delle riserve di cibo si congelano ed il morale scende al minimo<ref>Caroline Alexander, ''op. cit'', pp. 100–101</ref>. Per la prima volta infatti il gruppo conosce la mancanza di protezione contro le intemperie, Shackleton capisce che non ha altra scelta che far [[Rotta navale|rotta]] verso la più vicina terraferma. Dopo sette giorni di [[navigazione]] tutte e tre le imbarcazioni riescono a raggiungere l'isola Elephant. È il 14 aprile del [[1916]].
 
[[File:LaunchingTheJamesCaird2.jpg|thumb|upright=1.3|La partenza della ''[[James Caird (scialuppa)|James Caird]]'' dall'isola Elephant. 24 aprile [[1916]].]]
 
=== Il viaggio della ''James Caird'' ===
L'isola Elephant non è il luogo ideale dove attendere soccorsi. L'isola è infatti inospitale: la maggior parte della superficie è ricoperta da neve e ghiaccio mentre il resto è costituito esclusivamente da rocce. Nonostante la relativa abbondanza di foche e pinguini, il gruppo teme che gli animali possano spostarsi così come era avvenuto per quelli nei pressi del campo sul continente da poco abbandonato. L'arrivo dell'inverno è un'ulteriore fonte di preoccupazione tanto più che il clima del [[Canale di Drake]] conferma la sua terribile reputazione. Per ultimo l'isola si trova distante dai luoghi che la spedizione aveva previsto di esplorare<ref>E quindi lontana dall'area di ricerca di un'eventuale spedizione di soccorso.</ref> e lontana dalle rotte marittime dell'epoca rendendo quindi scarsamente probabile l'avvistamento casuale di una nave.
 
Shackleton capisce rapidamente che è indispensabile ripartire al più presto e ritiene che la destinazione migliore sia la [[Georgia del Sud]], anche se questo significa navigare per oltre 1&nbsp;500 chilometri in pieno [[mari antartici|oceano]] con la ''James Caird'', una delle [[scialuppa|scialuppe]] salvate dal naufragio dell'''Endurance''.
 
[[File:InSightOfOurGoal-NearingSouthGeorgia.jpg|thumb|left|upright=1.4|Un disegno della ''James Caird'' in viaggio verso la Georgia del Sud pubblicato nel libro di Shackleton ''South!'' del [[1919]].]]
Le acque che gli uomini devono affrontare a bordo di una barca lunga sette metri<ref>{{cita web|url=http://www.dulwich.org.uk/Document_1.aspx?id=1:29396&id=1:29089&id=1:29083|titolo=L'imbarcazione è attualmente conservata presso il ''Dulwich College''|accesso=14-09-07|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110812093905/http://www.dulwich.org.uk/Document_1.aspx?id=1:29396&id=1:29089&id=1:29083|dataarchivio=12 agosto 2011}}</ref> riempita di mezza tonnellata di [[Biscotto|gallette]] e sacchi di sabbia<ref>Ernest Shackleton, ''op. cit.'', p. 172.</ref> per fare da [[zavorra]] sono conosciute per essere tra le più tempestose del mondo. Shackleton ha scritto più tardi che le raffiche di vento sono moneta corrente in quei luoghi e Worsley riporta che espressioni come «eight bells» (cioè un vento forza otto nella [[Scala di Beaufort|scala Beaufort]]) sono assai comuni. Le [[stazione meteorologica|stazioni meteorologiche]] moderne installate nel [[passaggio di Drake]] registrano venti da 60 a 70 [[chilometro orario|km/h]] ed onde di oltre sette metri in media per 200 giorni all'anno. Diverse fonti confermano inoltre che non sono rare onde di oltre 20 metri<ref>{{cita web|autore=Paolo Venanzangeli|url=http://www.nautica.it/charter/capehorn.htm|titolo=Cape Horn the terrible|lingua=en||anno=1998|accesso=14-09-07}}</ref><ref>Worsley descrive onde alte dai 13 ai 16 metri, cresta a cresta, che si spostano ad una velocità di 40&nbsp;km/h in mare aperto e si abbattono sulla costa ad 80&nbsp;km/h. {{cita libro|cognome=Worsley |nome=Frank |titolo=Shackleton's Boat Journey |edizione=W. W. Norton & Company |anno=1998 |mese=agosto|lingua=inglese |isbn=0-393-31864-8}}</ref>, le condizioni sono così estreme che i marinai, nei secoli, hanno dato un nome ai venti che si possono incontrare alle diverse [[latitudine|latitudini]] dell'area<ref>Si parla infatti di [[quaranta ruggenti]], [[cinquanta urlanti]] e [[sessanta stridenti]] {{cita web|url=http://www.aad.gov.au/default.asp?casid=4356|titolo=
The Roaring Forties sometimes purr|lingua=en|accesso=15-09-07}}</ref>. Il viaggio della ''[[James Caird (scialuppa)|James Caird]]'' resta a tutt'oggi uno dei più temerari viaggi marittimi mai effettuati.
 
Dato che Shackleton inizia la sua navigazione dall'isola Elephant a 61°S con destinazione intorno a 54°S la ''James Caird'' si sarebbe trovata ad attraversare in pieno la furia dell'oceano. Conscio di dover affrontare onde più alte della stessa lunghezza della barca e delle scarse speranze di successo, decide di caricare viveri per non più di quattro settimane consapevole del fatto che, se non avranno raggiunto la [[Georgia del Sud]] entro quel periodo, significherà che sono affondati o irrimediabilmente persi nei [[mari antartici]].
 
Per questo viaggio Shackleton si fa accompagnare dai [[marinaio|marinai]] [[Tim McCarthy]] e [[John Vincent]] e dall'ufficiale pluridecorato [[Thomas Crean]]. Viene inoltre imbarcato il carpentiere della spedizione, [[Harry McNish]]<ref>Caroline Alexander, che nel suo libro ha parlato del presunto tentativo di ammutinamento di McNish, giustifica la presenza a bordo del carpentiere dalla volontà di Shackleton di allontanarlo dal resto del gruppo. Caroline Alexander, ''op. cit.''</ref>, che inizia subito a lavorare alla ''James Caird'' alzandone i bordi, rafforzando la [[chiglia]] e costruendo un ponte improvvisato in legno e tessuto intriso di olio e sangue di foca per renderlo impermeabile<ref>Ernest Shackleton, ''op. cit.'', pp. 170-171.</ref>. Il navigatore sarà Frank Worsley cui spetta il difficile compito di verificare la [[Rotta navale|rotta]] con il solo ausilio di un [[sestante]] e di un [[cronometro]], conscio che mancare il bersaglio significherà condannare l'equipaggio<ref>L'utilizzo del sestante prevede infatti l'osservazione del [[sole]] o della [[luna]] ed il calcolo della loro altezza relativa all'orizzonte. Le pessime condizioni meteorologiche, i venti, le nuvole che spesso coprono il cielo ed il continuo [[rollio]] e [[beccheggio]] della piccola imbarcazione resero dunque estremamente difficile il calcolo della posizione che infatti potrà essere determinata soltanto per quattro volte durante l'intera navigazione.</ref>.
 
Il 24 aprile [[1916]] la nave lascia l'isola Elephant. Successivamente Shackleton scriverà:
{{citazione|A mezzanotte ero al [[timone]] ed improvvisamente ho notato una linea nel cielo tra il sud ed il sud-ovest. Ho chiamato gli altri uomini ed ho detto loro che il cielo si stava schiarendo ma un momento dopo ho capito che avevo visto non un varco tra le nubi, ma la cresta di un'enorme onda. In tutti i miei 26 anni di esperienza negli oceani non avevo mai incontrato un'onda così gigantesca. Era un poderoso sollevamento dell'oceano, superiore al solito mare schiumoso, nostro nemico instancabile da giorni. Ho gridato, “In nome di Dio, tenetevi! È sopra di noi!” Poi venne il momento dell'attesa, che è sembrato durare ore. La bianca schiuma del mare era tutta intorno a noi. Abbiamo sentito la nostra barca sollevarsi e vacillare come un [[sughero]] sulla cresta dell'onda. Eravamo in balia del mare, ma in qualche modo la barca è riuscita a resistere mezza piena d'acqua incurvandosi sotto il peso e fremendo al colpo. Abbiamo utilizzato l'energia degli uomini che combattono per la vita, lanciando l'acqua fuoribordo con ogni mezzo e dopo dieci minuti di incertezza abbiamo sentito la barca ritornare alla vita.| |At midnight I was at the tiller and suddenly noticed a line of clear sky between the south and south-west. I called to the other men that the sky was clearing, and then a moment later I realized that what I had seen was not a rift in the clouds but the white crest of an enormous wave. During twenty-six years’ experience of the ocean in all its moods I had not encountered a wave so gigantic. It was a mighty upheaval of the ocean, a thing quite apart from the big white-capped seas that had been our tireless enemies for many days. I shouted, “For God’s sake, hold on! It’s got us!” Then came a moment of suspense that seemed drawn out into hours. White surged the foam of the breaking sea around us. We felt our boat lifted and flung forward like a cork in breaking surf. We were in a seething chaos of tortured water; but somehow the boat lived through it, half-full of water, sagging to the dead weight and shuddering under the blow. We baled with the energy of men fighting for life, flinging the water over the sides with every receptacle that came to our hands, and after ten minutes of uncertainty we felt the boat renew her life beneath us.<ref>Ernest Shackleton, ''op. cit.'', p. 185.</ref>|lingua=en}}
 
[[File:Imperial Trans-Antarctic Expedition, map and timeline.svg|thumb|upright=1.3|Mappa con la cronologia della spedizione dall'intrappolamento dell'''Endurance'' al salvataggio degli uomini sull'isola Elephant.]]
L'8 maggio [[1916]], dopo 15 giorni di navigazione l'equipaggio, stanco ed assetato, avvista alcune isole della [[Georgia del Sud]]. Il morale si riprende ma Shackleton, per evitare un attracco di notte su una costa sconosciuta e non cartografata preferisce restare al largo ed attendere l'alba. Dopo poche ore scoppia una violenta tempesta con venti paragonabili a quelli di un [[uragano atlantico|uragano]]<ref name="Worsley_SBJ">{{cita libro|cognome=Worsley |nome=Frank |titolo=Shackleton's Boat Journey |annooriginale=1933 |anno=1998 |mese=agosto|editore=W.W. Norton & Company |città=New York |lingua=inglese |isbn=0-393-31864-8}}</ref>. Per nove pericolosissime ore l'equipaggio lotta per non essere spinto contro gli [[Scogliera|scogli]] e riesce finalmente a toccare terra il 10 maggio<ref>Altre navi non furono così fortunate, Worsley scriverà più tardi che un [[Nave a vapore|vapore]] di 500 [[tonnellata|tonnellate]] che viaggiava da [[Buenos Aires]] verso la Georgia del Sud affondò a causa della tempesta. Il piccolo gruppo Shackleton l'aveva affrontato le stesse avversità con successo con un'imbarcazione di soli sette metri. Frank Worsley, ''op. cit.''</ref>.
 
Shackleton scriverà:
{{citazione|Tuttavia, assicurai la fune che teneva la barca, ed in pochi minuti eravamo tutti in salvo sulla spiaggia, con la barca che galleggiava nell'acqua agitata a pochi metri da riva. Abbiamo sentito uno scroscio che era musica per le nostre orecchie e, guardato intorno abbiamo scorto un piccolo ruscello d'acqua dolce quasi ai nostri piedi. Un istante dopo eravamo in ginocchio che bevevamo acqua pura, acqua gelata a grandi sorsi che infondeva nuova vita dentro di noi. Fu un momento splendido.| |However, I made fast the line, and in a few minutes we were all safe on the beach, with the boat floating in the surging water just off the shore. We heard a gurgling sound that was sweet music in our ears, and, peering around, found a stream of fresh water almost at our feet. A moment later we were down on our knees drinking the pure, ice-cold water in long draughts that put new life into us. It was a splendid moment<ref>Ernest Shackleton, ''op. cit.'', p. 190.</ref>.|lingua=en}}
 
=== Lungo la Georgia del Sud ===
Shackleton sa che non può circumnavigare la Georgia del Sud per raggiungere le [[caccia alla balena|stazioni baleniere]] sull'altro lato perché i venti dominanti renderebbero il viaggio ad alto rischio di naufragio. Decide quindi di lasciare la ''James Caird'' nella [[baia di re Haakon]] e di attraversare l'isola a piedi. Il gruppo è vicino alla meta, ma l'interno dell'isola è praticamente inesplorato e solcato da [[montagna|montagne]] perennemente [[neve|innevate]] e [[ghiacciaio|ghiacciai]]. La necessità di Shackleton di raggiungere l'altro lato dell'isola coincide dunque con la prima traversata in assoluto della Georgia del Sud.
 
Il 19 maggio [[1916]] alle due del mattino, dopo aver lasciato i tre membri più stanchi nella baia di re Haakon, Shackleton, Worsley e Crean arrivano a [[Stromness (Georgia del Sud)|Stromness]]. Dopo 36 ore di marcia, improvvisando dei [[ramponi]] conficcando [[chiodo|chiodi]] nelle suole delle loro [[Scarpa|scarpe]] e senza l'ausilio di altro equipaggiamento né [[tenda (abitazione)|tenda]] percorrono la trentina di chilometri in linea d'aria che separano Stromness dal punto di partenza, ma seguendo ovviamente un percorso non certo rettilineo e tornando più volte sui loro passi dato che non disponevano di una [[mappa|cartina]] dell'area<ref>{{cita web|url=http://www.pbs.org/wgbh/nova/shackletonexped/1999/nowgeorgia.html|titolo=Una mappa con il percorso di Shackleton|lingua=en|accesso=18-09-07}}</ref>. Il tempo di attraversamento risultò così breve che anche [[alpinista|alpinisti]] esperti e ben equipaggiati, al giorno d'oggi, hanno difficoltà a fare altrettanto<ref name="AEBiography">''Biography: Ernest Shackleton'', [[Documentario (film)|documentario]] [[televisione|televisivo]], A&E Television Networks, 2002.</ref>.
 
[[File:PanoramaOfSouthGeorgia.jpg|thumb|upright=1.4|right|Tipiche montagne della [[Georgia del Sud]].]]
Arrivati a Stromness Shackleton e gli altri sono accolti dall'amministratore della stazione che li alloggia nella sua [[casa]]. Più tardi viene allestito un [[banchetto]] in onore degli esploratori dove balenieri stupefatti ascoltano il racconto della traversata nei [[mari antartici]]<ref name="Worsley_SBJ"/>.
 
McNish, McCarthy e Vincent rimasti alla baia di re Haakon saranno recuperati il giorno seguente da alcuni marinai guidati da Worsley. A proposito Shackleton scrive:
 
{{citazione|Curiosamente non riconobbero Worsley, che li aveva lasciati [[barba|barbuto]] e sporco ed era ritornato pulito e [[Rasatura|rasato]]. Pensavano che fosse uno dei balenieri. [...] Successivamente capirono che stavano parlando con l'uomo che era stato loro compagno di avventura per un anno e mezzo.| |Curiously enough, they did not recognize Worsley, who had left them a hairy, dirty ruffian and had returned his spruce and shaven self. They thought he was one of the whalers. [...] Then it suddenly dawned upon them that they were talking to the man who had been their close companion for a year and a half<ref>Ernest Shackleton, ''op. cit.'', p. 217 e 218</ref>.|lingua=en}}
 
=== Sull'isola Elephant ===
Come detto, Shackleton aveva lasciato 22 [[Homo sapiens sapiens|uomini]], gran parte dell'equipaggio dell'''Endurance'', sull'isola Elephant, al comando del suo secondo, [[Frank Wild]]. L'isola appare immediatamente inospitale: Shackleton ha scritto nei suoi racconti che prima di salpare con la ''James Caird'' i venti, che soffiavano tra i 112 ed i 145 chilometri orari, avevano ridotto a brandelli le [[tenda (abitazione)|tende]] che avevano egregiamente riparato gli uomini della spedizione durante la permanenza sulla banchisa.
 
Nonostante l'isola Elephant si trovi oltre 1&nbsp;500 chilometri a [[nord]] dal luogo da dove la spedizione ha dovuto abbandonare l'''Endurance'' le [[temperatura|temperature]] sono rigide. Per poter sopravvivere gli uomini costruiscono una rudimentale [[capanna]] con [[roccia|pietre]] per [[Muratura|pareti]] e gli [[scafo|scafi]] rovesciati delle due scialuppe rimaste come [[tetto]]. Quel che resta delle tende è cucito insieme ed utilizzato, insieme alla [[neve]] compattata, per tentare di [[Isolamento termico|isolare]] il riparo. La struttura regge bene ai violenti [[Blizzard (meteorologia)|blizzard]] che si abbattono sull'isola. Paradossalmente le basse temperature offrono migliori condizioni di vita per gli uomini perché se la temperatura esterna supera gli zero [[Celsius|gradi]] la neve inizia a [[Fusione (fisica)|sciogliersi]] provocando l'[[Inondazione|allagamento]] della capanna mentre la carne di foca accumulata inizia a scongelarsi ed a [[Putrefazione|marcire]]<ref>Ernest Shackleton, ''op. cit''</ref>.
 
[[File:AllSafeAllWell.jpg|left|upright=1.3|thumb|Shackleton fa ritorno sull'isola Elephant il 30 agosto [[1916]] ed apprende che tutti i 22 uomini rimasti sono sopravvissuti.]]
 
=== Il salvataggio ===
Appena in salvo nella Georgia del Sud Shackleton inizia ad organizzare la spedizione di soccorso per recuperare gli uomini rimasti sull'isola Elephant. Il primo tentativo viene effettuato soltanto tre giorni dopo l'arrivo a Stromness. Il 23 maggio [[1916]] il [[peschereccio]] ''The Southern Sky'' che si trovava nella [[baia]] salpa con destinazione isola Elephant. Questo primo tentativo operato grazie all'aiuto dei [[Pesca (attività)|pescatori]] locali non ha però successo poiché la nave, sebbene giunta in prossimità dell'obiettivo è costretta a tornare indietro a causa dello spessore della [[banchisa]].
 
Shackleton fa rotta allora verso [[Port Stanley]] nelle [[isole Falkland]]. Arrivato in [[porto]] il 31 maggio [[1916]] riceve un [[Telegrafo|telegramma]] da [[Monarchia britannica|re]] [[Giorgio V del Regno Unito|Giorgio V]]:
 
{{citazione|Deliziati di sapere che siete arrivato sano e salvo alle isole Falkland e confidiamo che i vostri camerati sull'isola Elephant saranno presto tratti in salvo.|Giorgio V|Rejoice to hear of your safe arrival in the Falkland Islands and trust your comrades on Elephant Island may soon be rescued<ref>Ernest Shackleton, ''op. cit.'', p. 223</ref>.|lingua=en}}
 
Una volta capito che il [[Regno Unito]], impegnato nella [[prima guerra mondiale]] contro gli [[imperi centrali]], non avrebbe inviato soccorsi ai naufraghi ancora in [[Antartide]] per almeno sei [[mese|mesi]], Shackleton decide di cercare aiuto in [[Sud America]]. Arrivato in [[Uruguay]] il governo locale gli fornisce una barca, la ''Instituto de Pesca No. 1'' e successivamente, grazie all'aiuto finanziario del britannico Allan McDonald<ref>Shackleton gli intitolerà in segno di riconoscenza il [[ghiacciaio McDonald]].</ref>, ha a disposizione anche la nave privata ''Emma''. Entrambi i tentativi sono però vani poiché la banchisa risulta essere ancora troppo spessa e le condizioni meteorologiche si inaspriscono con il proseguire della stagione invernale. Tuttavia, il 30 agosto, quattro mesi dopo la partenza dall'isola Elephant, Shackleton riesce a raggiungere tutti i 22 naufraghi e ad imbarcarli su una nave militare [[cile]]na, la ''[[Yelcho]]'', comandata da [[Luis Pardo]]. Seppur provati dalla dura esperienza, tutti gli uomini del gruppo del [[mare di Weddell]] sono in salvo.
 
[[File:SouthMapShackleton.jpg|thumb|upright=1.3|Il viaggio dell'''Endurance''.]]
[[File:Drift of the Endurance.png|thumb|upright=1.3|La deriva dell'''Endurance''.]]
 
=== Membri della spedizione nel mare di Weddell ===
Di seguito è riportata la lista dei membri della spedizione del mare di Weddell<ref>{{cita web|url=http://www.coolantarctica.com/Antarctica%20fact%20file/History/antarctic_whos_who_endurance.htm|titolo=Imperial Trans-Antarctica Expedition 1914-17|lingua=en|accesso=20 settembre 2007|postscript=nessuno|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927190237/http://www.coolantarctica.com/Antarctica%20fact%20file/History/antarctic_whos_who_endurance.htm|dataarchivio=27 settembre 2007}} e {{cita web|url=http://www.visitandlearn.co.uk/factfiles06/obit1.asp|titolo=HMS Endurance Tracking Project 2005/2006 Obituary|lingua=en|4=accesso20-09-07|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070105013310/http://visitandlearn.co.uk/factfiles06/obit1.asp|dataarchivio=5 gennaio 2007}} Una biografia dei membri del gruppo del mare di Weddell è presente anche nel già citato libro di Caroline Alexander, pp. 146–155.</ref>:
* [[Ernest Henry Shackleton|Sir Ernest Henry Shackleton]] ([[1874]]-[[1922]]), [[comandante (nautica)|comandante]] - {{IRL}}
* [[Frank Wild]] ([[1873]]-[[1939]]), secondo<ref name="wildbrothers">[[Frank Wild]] (del gruppo del mar di Weddell) e [[Ernest Wild]] (del gruppo del mare di Ross) sono [[Fratello|fratelli]] {{cita web|http://www.pbs.org/wgbh/nova/shackleton/1914/lostmen.html|titolo=Shackleton's Lost Men|lingua=en|accesso=20-09-07}}</ref> - {{ENG}}
* [[Frank Worsley]] ([[1872]]-[[1943]]), [[capitano]] della nave ''[[Endurance (nave)|Endurance]]'' - {{NZL}}
* [[Frank Hurley]] ([[1885]]-[[1962]]), [[fotografia|fotografo]] - {{AUS}}
* [[Huberht Hudson]] ([[1886]]-[[1942]]), [[Ufficiale militare|ufficiale]] di [[Rotta navale|rotta]] - {{ENG}}
* [[Lionel Greenstreet]] ([[1889]]-[[1979]]), primo ufficiale - {{ENG}}
* [[Thomas Crean]] ([[1877]]-[[1938]]), secondo ufficiale - {{IRL}}
* [[Alfred Cheetham]] ([[1867]]-[[1918]]), terzo ufficiale - {{ENG}}
* [[Lewis Rickinson]] ([[1883]]-[[1945]]), [[ingegnere]] capo - {{ENG}}
* [[Alexander Kerr]] ([[1892]]-[[1964]]), ingegnere - {{ENG}}
* Dr. [[James McIlroy]] ([[1879]]-[[1968]]), [[chirurgo]] - {{IRL}}
* Dr. [[Alexander Macklin]] ([[1889]]-[[1967]]), chirurgo - {{ENG}}
* [[Robert Clark]] ([[1882]]-[[1950]]), [[biologo]] - {{SCO}}
* [[Leonard Hussey]] ([[1891]]-[[1964]]), [[meteorologo]] - {{ENG}}
* [[James Wordie]] ([[1889]]-[[1962]]), [[geologo]] - {{SCO}}
* [[Reginald James]] ([[1891]]-[[1964]]), [[fisico]] - {{ENG}}
* [[George Marston]] ([[1882]]-[[1940]]), [[artista]] - {{ENG}}
* [[Thomas Orde-Lees]] ([[1877]]-[[1958]]), magazziniere e [[Motore|meccanico]] - {{ENG}}
* [[Harry McNish|Henry "Chippy" McNish]] ([[1874]]-[[1930]]), [[falegname|carpentiere]] navale - {{SCO}}
* [[Charles Green (esploratore)|Charles Green]] ([[1888]]-[[1974]]), [[cuoco]] - {{ENG}}
* [[Perce Blackborow]] ([[1894]]-[[1949]]), cambusiere<ref>Il cambusiere, a differenza del cuoco, ha il compito della distribuzione del cibo all'equipaggio.</ref> ([[passeggero clandestino]])<ref>Blackborrow, a causa della giovane età e della mancanza di esperienza non viene accettato da Shackleton come membro della spedizione. Si imbarca però clandestinamente con la complicità dell'amico William Blakewell e di Walter How. Viene scoperto quando la nave è già vicina all'[[Antartide]] e Shackleton è costretto ad ammetterlo a bordo. A dimostrazione del suo valore è stato insignito al pari di quasi tutti altri membri della spedizione della [[medaglia polare]]</ref> - {{WAL}}
* [[William Stephenson]] ([[1889]]-[[1953]]), [[pompiere]] e [[fuochista]] - {{ENG}}
* [[Albert Holness]] ([[1892]]-[[1924]]), pompiere e fuochista - {{ENG}}
* [[John Vincent]] ([[1879]]-[[1941]]), [[marinaio]] scelto (''Able Seaman'')<ref>''Able Seaman'' è un termine [[lingua inglese|inglese]] che indica un marinaio con meno di due anni di esperienza.</ref> - {{ENG}}
* [[Timothy McCarthy]] ([[1888]]-[[1917]]), marinaio scelto - {{IRL}}
* [[Walter How]] ([[1885]]-[[1972]]), marinaio scelto - {{ENG}}
* [[William Bakewell]] ([[1888]]-[[1969]]), marinaio scelto - {{USA}}
* [[Thomas McLeod]] ([[1869]]-[[1960]]), marinaio scelto - {{SCO}}
* ''[[Mrs. Chippy]]'', [[gatto]] [[mascotte]] della nave
 
Sir [[Daniel Gooch (esploratore)|Daniel Gooch]] ([[1869]]-[[1926]]) si occupò dell'addestramento e della cura dei 69 [[cane da slitta|cani da slitta]] durante il viaggio dell'''Endurance'' sino alla Georgia del Sud senza però proseguire in Antartide.
 
Oltre Shackleton altri cinque membri della spedizione avevano già esperienze antartiche avendo partecipato alle spedizioni [[spedizione Discovery|Discovery]] ([[1901]]-[[1904]]), [[spedizione Nimrod|Nimrod]] ([[1907]]-[[1909]]), [[spedizione Terra Nova|Terra Nova]] ([[1910]]-[[1913]]) ed [[spedizione Aurora|Aurora]] ([[1911]]-[[1914]]). Alcuni parteciperanno anche alla successiva [[spedizione Quest]] ([[1921]]-[[1922]])
 
Soltanto quattro membri dell'equipaggio dell'''Endurance'' non sono stati insigniti della [[medaglia polare]]. Si tratta di Harry McNish, John Vincent, William Stephenson e Albert Holness.
 
== La spedizione nel mare di Ross ==
=== L'arrivo in Antartide ===
[[File:The aurora.jpg|thumb|La nave ''[[Aurora (nave)|Aurora]]'' prima di salpare per l'Antartide.]]
La nave ''[[Aurora (nave)|Aurora]]'' salpa da [[Londra]] per [[Sydney]] al comando di [[Æneas Mackintosh]]. Il gruppo, conosciuto anche come ''Ross Sea Party'' fa poi scalo ad [[Hobart]] da dove riparte il 24 dicembre [[1914]] disegnando una rotta per l'[[isola di Ross]] ([[mare di Ross]]), in [[Antartide]]. Shackleton, che conosce bene l'area dove opererà il gruppo di Mackintosh perché l'ha già esplorata durante la [[spedizione Nimrod]] del [[1908]]. scrive:
 
{{citazione|La spedizione transcontinentale sarà guidata da sir Ernest Shackleton e consisterà in sei uomini. Utilizzerà 100 [[cane|cani]] da [[slitta]] e due [[motoslitta|motoslitte]] a [[Carburante|propellente]] aereo. Una volta al [[Polo Sud|Polo]], dopo 800 miglia di territorio sconosciuto si dirigeranno verso l'inizio del [[ghiacciaio Beardmore]] dove si spera potranno incontrare il gruppo del mare di Ross. I due gruppi insieme andranno verso la base del mare di Ross, dove la spedizione precedente ha passato l'inverno.| |The Trans-continental party will be led by Sir Ernest Shackleton, and will consist of six men. It will take 100 dogs with sledges, and two motor-sledges with aerial propellers [...] When this party has reached the area of the Pole, after covering 800 miles of unknown ground, it will strike due north towards the head of the Beardmore Glacier, and there it is hoped to meet the outcoming party from the Ross Sea. Both will join up and make for the Ross Sea base, where the previous Expedition had its winter quarters.<ref>Ernest Shackleton, ''op. cit.'', pp.26-27</ref>.|lingua=en}}
 
[[File:AuroraCrewRoss.jpg|thumb|left|Alcuni membri dell'equipaggio dell'''Aurora''.]]
Arrivata in Antartide la nave fa una breve sosta a [[capo Crozier]] per cacciare [[pinguino|pinguini]] ed ormeggia il 21 gennaio [[1915]] ad [[Hut Point]] dove l'equipaggio scarica rapidamente la nave al fine di completare entro l'estate l'installazione dei primi depositi alimentari e di carburante per la slitta a motore sino a 80[[grado (geometria)|°]]S ad uso del gruppo di Shackleton che dovrà arrivare dall'altro lato del continente<ref>È prevista la costruzione degli altri rifugi sino al ghiacciaio Beardmore durante la stagione [[1915]]-[[1916|16]].</ref>. Il 24 gennaio [[Ernest Joyce]], [[Irvine Gaze]] ed [[Andrew Jack]] partono con parte degli approvvigionamenti seguiti il giorno seguente da Mackintosh e [[Arnold Spencer-Smith]] e da un altro gruppo di sei uomini con una slitta a motore il 30 gennaio. Mackintosh utilizza i cani da slitta senza lasciar loro il tempo di riposare. A Joyce che glielo fa notare risponde che vuole fare in fretta perché è preoccupato che Shackleton possa aver bisogno dei rifornimenti sin dalla prima stagione<ref>Del resto le stesse istruzioni di Shackleton prevedevano la costruzione dei primi rifugi appena giunti in Antartide.</ref>. Il 20 febbraio [[1915]] raggiungono 80°S, dove costruiscono l'ultimo dei rifugi previsti. Il gruppo di sei uomini con la motoslitta partito dal campo base è già tornato indietro, Mackintosh, Jack, Joyce, Gaze e Spencer-Smith si trovano dunque a dover affrontare il viaggio di rientro da soli. Il gruppo soffre enormemente per il freddo ed il [[vento]], per la mancanza di cibo, per le malattie ed il rapido [[morte|decesso]] di 16 dei 18 cani che li accompagnano.
 
{{citazione|Mentre Wild accendeva il fornello da campo ci ha detto ad alta voce che credeva che il suo [[orecchio]] fosse andato. Era l'ultima parte della sua [[viso|faccia]], dopo l'intero [[Naso (anatomia)|naso]], le [[guancia|guance]] ed il [[collo]] a non essere stata ancora compromessa dal freddo. Sono entrato nella [[tenda (abitazione)|tenda]] a vedere. Il suo orecchio era [[verde]] pallido. Vi ho poggiato rapidamente il palmo della mia [[mano]] per massaggiarlo. Poi è arrivato il turno delle sue [[dito|dita]] che per far tornare la [[Apparato circolatorio|circolazione]] sono state messe direttamente sulla [[fiamma]], con terribile dolore.| |While Wild was getting the Primus lighted he called out to us that he believed his ear had gone. This was the last piece of his face left whole—nose, cheeks, and neck all having bites. I went into the tent and had a look. The ear was a pale green. I quickly put the palm of my hand to it and brought it round. Then his fingers went, and to stop this and bring back the circulation he put them over the lighted Primus, a terrible thing to do<ref>Shackleton, ''op. cit.'', p. 272.</ref>.|lingua=en}}
 
[[File:IledeRossit.jpg|thumb|upright=1.3|Mappa dell'[[isola di Ross]].]]
 
=== Tempesta e deriva dell{{'}}''Aurora'' ===
Il 7 maggio [[1915]] una [[Temporale|tempesta]] nei pressi di [[capo Evans]] rompe gli ormeggi dell<nowiki>'</nowiki>''Aurora''. Mackintosh ed il suo gruppo composto da Joyce, Jack, [[John Cope]], [[Ernest Wild]] e [[Victor Hayward]] sono già sulla banchisa quando vedono la nave al comando di [[Joseph Stenhouse]] andare alla [[Deriva (moto)|deriva]] trascinata dal forte vento. L<nowiki>'</nowiki>''Aurora'', come l'''Endurance'', è successivamente immobilizzata dai [[ghiaccio|ghiacci]] e riesce a riprendere il mare soltanto il 14 marzo [[1916]]. Necessita però di importanti riparazioni e fa rotta verso [[Port Chalmers]] in [[Nuova Zelanda]] dove arriva il 12 aprile. Nel frattempo 10 uomini sono lasciati al loro destino in [[Antartide]].
 
Gli uomini di Mackintosh, rimasti a terra insieme ad altri quattro uomini che al momento della tempesta non erano sulla nave trovano riparo ad [[Hut Point]], il rifugio costruito durante la [[spedizione Terra Nova]] di [[Robert Falcon Scott]]. Decidono comunque di continuare la loro missione nella [[barriera di Ross]] per costruire i depositi che dovranno essere utilizzati dal gruppo di Shackleton. Il [[geologo]] [[Alexander Stevens]], il [[fisico]] [[Richard Richards]], Spencer-Smith e Gaze rimangono ad Hut Point per effettuare osservazioni [[scienza|scientifiche]], ma soffrono di una grave mancanza di provviste, di [[Abbigliamento|vestiti]] e di combustibile poiché quasi tutto si trovava ancora a bordo della nave. Erano state scaricate infatti soltanto le razioni di [[biscotto|biscotti]], di [[tè]] e di [[Theobroma cacao|cacao]] destinate ai depositi per Shackleton.
 
=== Nuovi depositi ===
Gli altri uomini si dedicano invece alla costruzioni dei depositi. Il primo, ''Minna Bluff'', è realizzato in febbraio, ma il gruppo non riesce a tornare indietro sino a [[capo Evans]] poiché dovrebbe attraversare il [[canale McMurdo]] e la stagione fa supporre che il ghiaccio non sia abbastanza spesso per reggere il peso degli esploratori. Trovano dunque riparo ad [[Hut Point]] e raggiungono capo Evans solo il 2 giugno dove rimangono sorpresi di non trovare l'''Aurora''. Alla fine della stagione [[1914]]-[[1915|15]] sono stati costruiti dunque soltanto la metà dei depositi preventivati e gli uomini sono caricati della responsabilità della sopravvivenza del gruppo di Shackleton che credono in procinto di arrivare nel loro lato del continente. Ad Hut Point gli uomini realizzano da soli i vestiti a partire da [[tessuti]] non utilizzati, fabbricano [[scarpa|scarpe]] e [[Borsa (oggetto)|borse]] con tutto quanto riescono a recuperare ed addirittura sopperiscono alla scarsità di [[Nicotiana tabacum|tabacco]] con un miscuglio di [[alga|alghe]], [[Segatura (materiale)|segatura]], [[foglia|foglie]] di tè e [[caffè]].
 
[[File:Terra nova hut inside.jpg|thumb|left|upright=1.8|Il rifugio ad [[Hut Point]] costruito durante la [[spedizione Terra Nova]].]]
Durante tutto l'inverno, non senza contrasti, continuano ad organizzare la stagione [[1915]]-[[1916|16]] dove contano di terminare la costruzione dei depositi lungo tutta la barriera sino al [[ghiacciaio Beardmore]]. Economizzando per quanto possibile il combustibile ed i prodotti alimentari che dovranno essere lasciati nei rifugi, sopravvivono grazie alla carne di [[foca]], l'unica risorsa virtualmente illimitata della zona. Nel settembre [[1915]] il gruppo tenta, con scarso successo, di spostare i materiali da capo Evans (sull'[[isola di Ross]]) ad Hut Point, più vicino al continente. Il piano di Mackintosh consiste nel continuare poi senza i cani e di trascinare le slitte a mano, ma Joyce è convinto che gli animali siano la sola speranza di successo. Il 9 ottobre nove uomini con quattro cani e tre slitte si mettono in marcia, pur tentando di restare raggruppati, spesso si disperdono<ref>Il 26 ottobre Joyce scorge un oggetto sul ghiaccio: si tratta di una [[piccozza]] con un [[Carta|foglio]] attaccato:
 
{{citazione|19 marzo [[1912]].<br />Egregio signore,<br />siamo partiti da qua questa mattina con i cani verso Hut Point. Non abbiamo lasciato alcun deposito lungo il nostro cammino. Non ho avuto la possibilità di lasciare note prima.}}
 
Tale appunto proviene dal gruppo condotto da [[Apsley Cherry-Garrard]] che nel [[1912]] era impegnato nella ricerca del disperso Robert Scott. Il fatto ricorda al gruppo di Mackintosh che non riceveranno aiuto da nessuno. {{cita web|http://www.pbs.org/wgbh/nova/shackleton/1914/lostmen.html|titolo=Shackleton's Lost Men|lingua=en|accesso=26-09-07}}</ref>. Inizialmente il gruppo prevede di fare diversi viaggi tra ''Corner Camp'' e ''One Ton Depot'' al fine di avvicinare gli approvvigionamenti per il trasporto finale. Poiché Shackleton ha designato Mackintosh come responsabile della spedizione e Joyce, il [[musher]] più esperto, come responsabile della [[logistica]] i due si trovano spesso in disaccordo.
 
[[File:discoveryhut inside.jpg|thumb|upright=1.8|Il rifugio ad Hut Point costruito durante la [[spedizione Discovery]].]]
Dopo un incidente avvenuto appena dopo l'inizio del [[1916]], Cope, Jack e Gaze tornato a capo Evans mentre gli altri sei continuano verso sud. A metà strada per il ghiacciaio Beardmore, Mackintosh raccomanda il trasporto manuale dei materiali. Il gruppo è perplesso perché questo ulteriore sforzo è associato ad una [[Nutrizione|dieta]] poco [[caloria|calorica]] dove gli ultimi alimenti freschi consumati risalgono all'ottobre precedente. In aggiunta a questo Spencer-Smith e lo stesso Mackintosh soffrono per diverse [[ferita|ferite]] che si sono procurati durante il percorso. Arrivati nei pressi del ghiacciaio Beardmore, Spencer-Smith [[Collasso cardio-circolatorio|collassa]] ed è incapace di continuare. Gli altri lo lasciano indietro nella tenda più piccola sperando che il riposo lo aiuti a riprendere le [[energia|forze]] mentre proseguono la marcia per altri 60 [[chilometro|chilometri]] per costruire l'ultimo deposito (''Mont Hope''). Nonostante tutte le difficoltà riescono dunque ad erigere tutti i rifugi per Shackleton che vengono riempiti di provviste conservando soltanto le razioni minime per il viaggio di ritorno. Quando il gruppo torna sui suoi passi e raggiunge Spencer-Smith lo trova però sensibilmente peggiorato, anche a causa dello [[scorbuto]].
 
[[File:Mackintosh and Spencer-Smith.jpg|thumb|left|upright=1.3|[[Æneas Mackintosh|Mackintosh]] e [[Arnold Spencer-Smith|Spencer-Smith]], incapaci di camminare, sono caricati sulle slitte e trascinati dai compagni.]]
 
=== Il viaggio di ritorno ===
Il gruppo inizia immediatamente il viaggio di ritorno. Spencer-Smith, incapace di camminare, viene trasportato su una slitta. Anche Mackintosh deve esservi presto caricato e trascinato dai compagni. Il gruppo lotta per ogni tappa, che corrisponde ai depositi siti a 82°, 81° e 80°. In ognuno prendono abbastanza provviste per una settimana ma, passato il deposito a 80°, dopo 5 giorni il loro cammino è fermato da una forte [[Blizzard (meteorologia)|tempesta di neve]]. Per sopravvivere riducono le già scarse razioni, tanto che al 22 febbraio ad ogni uomo spettano soltanto otto zollette di [[zucchero]] e mezzo biscotto<ref>Ernest Shackleton riporta le opinioni di Mackintosh in data 27 febbraio: "Ci siamo ridotti ad un pasto ogni ventiquattro ore. E la privazione del cibo ci rende più sensibili al freddo. ''op. cit.'', p. 264.</ref>. Mackintosh chiede ai compagni di abbandonarlo e di continuare. Nella disperazione Joyce, Richards e Hayward lasciano Mackintosh e Spencer-Smith con Wild ad assisterli sul posto ed avanzano per cercare nuove provviste in un deposito che dista una quindicina di chilometri. Tutti sono ormai colpiti da [[scorbuto]].
 
Lottando contro venti ad oltre 130&nbsp;km/h, i cani restano tre giorni senza mangiare, mentre gli uomini sopravvivono con tè e quel che resta del cibo per gli animali<ref name="novalostmen" />. A causa del freddo, della stanchezza e del forte vento per percorrere i quindici chilometri sono costretti ad accamparsi due volte. Nonostante la scarsa visibilità riescono ad individuare il più fornito dei depositi costruiti dove possono nutrire sé stessi ed i cani con [[farina]] di [[Avena sativa|avena]]. Dopo un giorno di riposo in cui viene anche riparata la tenda strappata dal vento, si rimettono in marcia per recuperare i compagni che raggiungono una settimana dopo averli lasciati. Wild che era rimasto con Spencer-Smith e Mackintosh è molto preoccupato per i compagni, ma la scarsità di viveri di cui dispongono impone un severo razionamento. Quando vede tornare Joyce, Richards e Hayward si precipita fuori dalla tenda per aiutarli a tirare la slitta mentre Mackintosh, che non riesce a stare in piedi, striscia all'esterno per ringraziare il gruppo di Joyce per l'aiuto. Il gruppo ha ora nuove provviste prese dal deposito, ma difetta sempre di prodotti alimentari freschi necessari per curare lo scorbuto.
 
=== La morte di Spencer-Smith ===
I due invalidi sono caricati sulle slitte per il viaggio di ritorno. Mackintosh è sempre molto debole e durante il percorso cade per due volte dalla slitta senza che il gruppo se ne accorga immediatamente. La carovana deve quindi tornare indietro per recuperarlo. Troppo deboli per continuare a trasportare due persone e con Hayward sul punto di crollare gli uomini decidono di lasciare Mackintosh in tenda, mentre Joyce, Wild e Richards si affrettano a raggiungere ''Hut Point'' con Spencer-Smith e Hayward. Alle 5:45 del mattino del 9 marzo Spencer-Smith muore a solo alcuni giorni di distanza dall'obiettivo<ref>Ernest Shackleton, ''op. cit.'', p. 305.</ref>. Dopo averlo [[sepoltura|sepolto]] i quattro superstiti ripartono e raggiungono [[Hut Point]] l'11 marzo da dove, dopo essersi nutriti con carne fresca di foca, ripartono per recuperare Mackintosh e lo trasportano al rifugio.
 
[[File:RossSeaPartyCarteit.png|thumb|upright=1.4|Il percorso del gruppo del mare di Ross raffigurato su una mappa moderna.<br /><span style="color:33fdfd">'''Turchese'''</span>: il tragitto che avrebbe dovuto compiere Shackleton.<ref name="project" /><br /><span style="color:ff9900">'''Arancio'''</span>: il viaggio dell<nowiki>'</nowiki>''Aurora''<br /><span style="color:ff99ff">'''Rosa'''</span>: l<nowiki>'</nowiki>''Aurora'' alla deriva.<br /><span style="color:ff3333">'''Rosso'''</span> : il percorso seguito per la costruzione dei depositi.]]
 
=== La morte di Mackintosh e di Hayward ===
Mackintosh, Joyce, Richards, Hayward e Wild sono dunque sopravvissuti al duro viaggio di ritorno, ma adesso il gruppo è bloccato a Hut Point con scarsi viveri. Nonostante che il ghiaccio sia ritenuto troppo sottile per rischiare il viaggio finale sino a [[capo Evans]], Mackintosh, che può nuovamente camminare, annuncia, tra le obiezioni dei compagni, che tenterà la traversata insieme a Hayward. Poche ore dopo la partenza si scatena però una forte tempesta di neve. Joyce, Richards e Wild attendono la fine della tormenta per iniziare le ricerche, ma il 10 maggio riescono soltanto ad individuare le tracce della slitta di Mackintosh e Hayward che terminano sul bordo della banchisa rotta. I due sono molto probabilmente caduti nelle gelide acque del [[mari antartici|mare antartico]] quando il ghiaccio troppo sottile si è rotto al loro passaggio<ref>Ernest Shackleton, ''op. cit.'', p. 309.</ref>.
 
Richards, Joyce e Wild decidono di attendere sino al giugno, il mese più freddo, per intraprendere l'analogo viaggio<ref>Gli uomini volevano approfittare della visibilità data dalla [[Plenilunio|luna piena]] per attraversare il ghiaccio del [[canale McMurdo]], ma la loro marcia venne turbata da un'inattesa [[eclissi lunare|eclissi]]. Ernest Shackleton, ''op. cit.'', p. 310.</ref>. Giunti finalmente a cape Evans non trovano ad attenderli alcuna barca e si uniscono a Jack, Gaze, Cope e Stevens. Completamente all'oscuro del destino di Shackleton e del suo gruppo del mare di Weddell e colpiti dalla tragica fine di Mackintosh e Hayward che erano sopravvissuti alla marcia lungo [[barriera di Ross]], i sette si preparano a trascorrere un altro inverno in [[Antartide]].
 
=== L'arrivo di Shackleton ===
Nel dicembre [[1916]], dopo aver salvato gli uomini rimasti sull'isola Elephant, Shackleton si mette in viaggio per la [[Nuova Zelanda]], e salpa con l<nowiki>'</nowiki>''[[Aurora (nave)|Aurora]]'' (che ha appena terminato le riparazioni) alla volta dell'[[isola di Ross]] alla ricerca degli uomini dispersi ormai da oltre un anno.<br />Il 10 gennaio [[1917]] Richards, che era impegnato a cacciare foche, vede la barca all'orizzonte: è l<nowiki>'</nowiki>''Aurora''. Shackleton si informa subito delle cause di [[morte]] di Mackintosh, Hayward e Spencer-Smith ed imbarca i superstiti per [[Wellington (Nuova Zelanda)|Wellington]].
 
=== Un'avventura dimenticata ===
Gli uomini del gruppo del mare di Ross hanno trascorso più giorni in Antartide di chiunque altro prima di loro in condizioni difficilmente immaginabili con [[temperatura|temperature]] sino a -45 [[Celsius|°C]] e venti estremamente violenti, sottoposti a lunghe privazioni di [[Alimento|cibo]] e di [[acqua]]. Hanno subito [[congelamento|congelamenti]] e sofferto per la mancanza di [[sonno]] e la [[cecità da neve]] affrontando l'Antartide con [[tenda (abitazione)|tende]] e [[scarpa|calzature]] inadatte. Pur di compiere la loro missione si sono privati dei pochi generi alimentari di cui disponevano per lasciarli nei depositi che sarebbero dovuti essere utilizzati da Shackleton ed i suoi uomini in arrivo dall'altro lato del continente.
 
Solo quattro cani sono sopravvissuti alla [[barriera di Ross]]: Oscar, Gunner, Con e Towser, ma Con è stato ucciso dagli altri tre poco prima dell'arrivo dei soccorsi. Gli altri sono stati alloggiati nello [[Giardino zoologico|zoo]] di Wellington<ref name="novalostmen">{{cita web|http://www.pbs.org/wgbh/nova/shackleton/1914/lostmen.html|titolo=Shackleton's Lost Men|lingua=en|accesso=20-09-07}}</ref>. Nel complesso la storia del gruppo del mare di Ross è trascurata rispetto a quella del gruppo del mare di Weddell benché Shackleton vi dedichi una larga parte del suo libro ''South!''<ref>Le pagine 252 - 325 dell'edizione [[Francia|francese]].</ref>. Sull'isola di Ross si trovano a tutt'oggi due stazioni di ricerca scientifica<ref>La [[stazione McMurdo]] degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e la [[base Scott]] della [[Nuova Zelanda]]</ref> ed i rifugi utilizzati dal gruppo sono ancora presenti, preservati dalle autorità [[Nuova Zelanda|neozelandesi]] che rivendicano il territorio con il nome di [[dipendenza di Ross]]. È ancora visibile l'iscrizione che Richards ha fatto su un muro del rifugio con un elenco dei dispersi.
 
[[File:RossSeaParty.jpg|thumb|upright=1.8|Il gruppo del mare di Ross prima della partenza.]]
 
=== Membri della spedizione nel mare di Ross ===
Di seguito è riportata la lista, incompleta, dei membri della spedizione del mare di Ross<ref name="novalostmen" />.
 
Gruppo rimasto in Antartide:
* [[Æneas Mackintosh]] ([[1879]]-[[1916]]), comandante - {{ENG}}
* [[Ernest Joyce]] ([[1875]]-[[1940]]), secondo di Mackintosh, [[musher]] ed addestratore dei 18 [[cane da slitta|cani da slitta]] - {{ENG}}
* [[John Cope]] ([[1893]]=[[1947]]) [[medico]] e [[biologo]] - {{ENG}}
* [[Irvine Gaze]] - {{AUS}}
* [[Victor Hayward]] ( -[[1916]]) - {{ENG}}
* [[Andrew Jack]] ([[1885]]-[[1966]]), [[fisico]] - {{AUS}}
* [[Richard Richards]] ([[1893]]-[[1985]]), [[fisico]] - {{AUS}}
* [[Arnold Spencer-Smith]] ([[1883]]-[[1916]])<ref>{{cita web|url=http://www.queens.cam.ac.uk/default.asp?MIS=978|titolo=Heroism and Tragedy in the Antarctic|lingua=en|accesso=28-09-07|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080309120003/http://www.queens.cam.ac.uk/default.asp?MIS=978|dataarchivio=9 marzo 2008}}</ref>, [[fotografo]] e [[cappellano]] - {{ENG}}
* [[Alexander Stevens]], ([[1886]]-[[1965]]) [[geologo]] e responsabile [[scienza|scientifico]]- {{ENG}}
* [[Ernest Wild]]<ref name="wildbrothers" /> ([[1879]]-[[1918]])- {{ENG}}
 
Gruppo alla deriva con l'''Aurora'':
* [[Joseph Stenhouse]] ([[1887]]-[[1941]]), [[capitano]] della nave - {{SCO}}
* Aitken
* Grady
* Lionel Hooke
* Kevenagh
* Alfred Larkman
* Mauger, [[falegname|carpentiere]]
* Mugridge
* Howard Ninnis
* Smith
* Thompson
ed altri sette uomini dell'equipaggio.
 
== Ritorno in patria ==
[[File:Shackleton-Captain-1917.jpg|right|frame|''The Captain'', marzo [[1917]]. La copertina della popolare rivista inglese è dedicata a Ernest Shackleton, di ritorno dalla spedizione Endurance.]]Portati in salvo, agli uomini impegnati del mare di Weddell e mare di Ross è concessa soltanto una breve sosta a casa. Molti infatti sono richiamati negli [[esercito|eserciti]] dei rispettivi paesi ed impiegati nei [[Fronte (polemologia)|fronti]] della [[prima guerra mondiale]]. Il bilancio di tre morti e cinque [[ferita|feriti]] per cause belliche viene redatto dallo stesso Shackleton<ref>Ernest Shackleton, ''op. cit.'', p. 329.</ref>. Tra tutti vale la pena di ricordare la prima vittima del conflitto, [[Timothy McCarthy]], che dopo essere sopravvissuto al viaggio con la ''James Caird'' morirà nel [[1917]] in un combattimento navale.
 
Durante la pianificazione della missione non era previsto che equipaggio e scienziati convivessero per così tanto tempo. Si ritiene che le qualità di organizzatore di Shackleton e la gestione di Frank Wild sull'isola Elephant abbiano impedito che la situazione degenerasse o che gli uomini si abbandonassero alla disperazione dopo il naufragio dell'''Endurance''. Durante questa missione Shackleton ha conquistato la stima di diversi uomini che non aveva mai incontrato e che non esiteranno a ripartire sotto il suo comando pochi anni dopo per la [[spedizione Quest]].
 
Delle osservazioni scientifiche condotte sono sopravvissuti soltanto pochi materiali. Dopo la perdita della nave Shackleton è infatti costretto a fare scelte rigorose, scelte che si ripetono ad ogni trasloco sul ghiaccio. Ha però cura che Hurley conservi un congruo numero di [[Pellicola fotografica|pellicole]] e che ogni membro del gruppo mantenga il suo [[diario]], consapevole che gli sarebbero servite prove per dimostrare la sua impresa. A tutt'oggi i diari dei membri della spedizione non sono ancora stati interamente pubblicati.
 
== L'annuncio del ''Times'' ==
Spesso la spedizione Endurance viene messa in relazione con un annuncio pubblicato su [[The Times]]:
{{citazione|Cercasi uomini: per una spedizione pericolosa. Bassa [[Salario|paga]], freddo pungente, lunghi mesi nella più completa oscurità, pericolo costante, nessuna garanzia di ritorno. Onori e riconoscimenti in caso di successo. | |Men Wanted: For hazardous journey. Small wages, bitter cold, long months of complete darkness, constant danger, safe return doubtful. Honour and recognition in case of success.|lingua=en}}
Benché esso sia attribuito allo stesso Ernest Shackleton che lo avrebbe scritto per selezionare gli uomini per la sua missione, si tratta di un falso, che non è mai stato pubblicato. Alcuni ritengono che sia stato scritto da Julian Watkins, l'autore del libro ''100 Greatest Advertisements'' pubblicato nel [[1958]], poiché esso, a differenza degli altri avvisi riportati, non è accompagnato da alcuna fotografia dell'originale. Un sito internet ha messo in palio 100 [[dollaro americano|dollari]] a chi sarà in grado di ritrovare l'avviso originale. Al momento nessuno ha ancora rivendicato il premio, ma l'iniziativa è servita a recuperare l'annuncio che Shackleton pubblicò per la [[spedizione Nimrod]] sul ''Geographical Journal''<ref>{{cita web|url=http://www.antarctic-circle.org/advert.htm|titolo=$100 contest!|lingua=en|accesso=29-09-07}}</ref>.<br />Ad ogni modo la [[memoria collettiva]] associa talmente tanto l'annuncio de ''The Times'' a Shackleton che esso è riportato in molte opere riguardanti l'esploratore, con l'indicazione che probabilmente si tratta di un falso.
 
== Cronologia ==
{|bgcolor="#f7f8ff" cellpadding="3" cellspacing="3" border="1" align="center" style="font-size: 95%; border: gray solid 1px; border-collapse: collapse;" width="90%"
|- bgcolor="eeeeee" align="center"
! &nbsp; || [[Calendario|Data]]|| Descrizione<ref>{{cita web|url=http://www.coolantarctica.com/Antarctica%20fact%20file/History/Ernest_Shackleton_map_time_line.htm|titolo=Ernest Shackleton, Endurance Voyage, time line and map|lingua=en|accesso=29-09-07|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121016131004/http://coolantarctica.com/Antarctica%20fact%20file/History/Ernest_Shackleton_map_time_line.htm|dataarchivio=16 ottobre 2012}}</ref> || Mappa
|- align="center"
| bgcolor="ff3333" | || 5 dicembre [[1914]] || L'''[[Endurance (nave)|Endurance]]'' lascia il [[porto]] di [[Grytviken]] ([[Georgia del Sud]]).
|rowspan=25| [[File:ShackletonEndurancecarta it.jpg|center|450px]]<br />Il percorso della spedizione Endurance mostrato su una moderna carta dell'Antartide.<br />''Gruppo del mare di Weddell:''<br><span style="color: #ff3333">'''Rosso'''</span>: il viaggio dell<nowiki>'</nowiki>''Endurance''.<br><span style="color: #f9f997">'''Giallo'''</span>: la deriva dell<nowiki>'</nowiki>''Endurance'' bloccata dai ghiacci.<br><span style="color: #66cc66">'''Verde'''</span>: il percorso, a piedi ed in scialuppa, degli uomini di Shackleton dopo il naufragio della nave sino all'isola Elephant.<br><span style="color: #2255ff">'''Blu'''</span>: il viaggio della ''James Caird'' sino alla Georgia del Sud.<br /><span style="color: #33fdfd">'''Turchese'''</span>: il percorso originale della spedizione trans-antartica<ref name="project">il piano prevedeva di raggiungere la [[baia di Vahsel]] nel dicembre [[1914]], installarvi un campo base ed abitarvi sino al novembre [[1915]] quando un gruppo guidato da Shackleton sarebbe dovuto partire alla volta del [[Polo Sud]] per raggiungerlo nei giorni di [[Natale]] 1915. Gli uomini avrebbero poi proseguito verso il mare di Ross dove si sarebbero dovuti imbarcare sull<nowiki>'</nowiki>''Aurora'' nel marzo [[1916]] e, appena le condizioni [[meteorologia|meteorologiche]] lo avrebbero permesso, far rotta per [[Hobart]]. Nell'ultimo tratto del viaggio il gruppo di Shackleton avrebbe dovuto utilizzare provviste lasciate in appositi depositi lungo la [[barriera di Ross]]. {{Cita news|titolo = Plan of the Shackleton expedition |url = http://www.xefer.com/image/shackletonx.jpg |pubblicazione = The Daily Telegraph |data = 25 marzo 1916 |accesso = 29-09-07}}</ref>.<br>''Gruppo del mare di Ross'':<br><span style="color: #ff9900">'''Arancio'''</span> : il viaggio dell<nowiki>'</nowiki>''Aurora''<br><span style="color: #ff99ff">'''Rosa'''</span>: l’''Aurora'' rompe gli ormeggi e va alla deriva lasciando 10 uomini in Antartide.<br><span style="color: #996633">'''Marrone'''</span> : percorso per l'installazione dei depositi di provviste.
|- align="center"
| bgcolor="ff3333" | || 7 dicembre 1914 || L'''Endurance'' ha il primo contatto con il [[pack]].
|- align="center"
| bgcolor="ff9900" | || 24 dicembre 1914 || L'''[[Aurora (nave)|Aurora]]'' salpa da [[Hobart]].
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| bgcolor="ff9900" | || 16 gennaio [[1915]] || L'''Aurora'' raggiunge [[capo Evans]].
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| bgcolor="f9f997" | || 19 gennaio 1915 || L'''Endurance'' è bloccata dal ghiaccio.
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| bgcolor="ff9900" | || 24 gennaio 1915 || Il gruppo del mare di Ross guidato da [[Æneas Mackintosh]] sbarca sul ghiaccio ed installa i primi depositi di provviste sino a 80°S.
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| bgcolor="ff9900" | || 28 febbraio 1915 || Mackintosh inizia il viaggio di ritorno per il campo base.
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| bgcolor="ff9900" | || 25 marzo 1915 || Il gruppo di Mackintosh arriva ad [[Hut Point]] ed attende.
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| bgcolor="ff99ff" | || 7 maggio 1915 || L'''Aurora'' rompe gli ormeggi e va alla [[Deriva (moto)|deriva]].
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| bgcolor="996633" | || 1º settembre 1915 || Mackintosh lancia una nuova campagna di costruzione di depositi partendo da capo Evans.
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| bgcolor="f9f997" | || 27 ottobre 1915 || L'[[equipaggio]] dell'''Endurance'' abbandona la nave.
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| bgcolor="66cc66" | || 21 novembre 1915 || L'''Endurance'' affonda.
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| bgcolor="996633" | || 18 gennaio 1916 || Mackintosh costruisce un deposito a 82°S.
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| bgcolor="996633" | || 27 gennaio 1916 || Il gruppo di Mackintosh realizza l'ultimo deposito a 83°30'S ed inizia il viaggio di ritorno verso il campo base.
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| bgcolor="bbbbbb" | || 9 marzo 1916 || Muore [[Arnold Spencer-Smith]], del gruppo del mare di Ross.
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| bgcolor="996633" | || 11 marzo 1916 || Il gruppo di Mackintosh si ferma provvisoriamente ad [[Hut Point]].
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| bgcolor="66cc66" | || 9 aprile [[1916]] || Gli uomini di Shackleton mettono in mare le [[scialuppa|scialuppe]] dell'''Endurance''.
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| bgcolor="2255ff" | || 14 aprile 1916 || Il gruppo del mare di Weddell arriva all'[[isola Elephant]]
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| bgcolor="2255ff" | || 24 aprile 1916 || Shackleton salpa a bordo della ''[[James Caird (scialuppa)|James Caird]]'' in cerca di soccorsi.
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| bgcolor="bbbbbb" | || 8 maggio 1916 || Morte di Mackinstosh e [[Victor Hayward]] del gruppo del mare di Ross.
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| bgcolor="2255ff" | || 10 maggio 1916 || Shackleton arriva nella Georgia del Sud.
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| bgcolor="2255ff" | || 20 maggio 1916 || Shackleton raggiunge [[Stromness (Georgia del Sud)|Stromness]].
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| bgcolor="996633" | || 15 luglio 1916 || Ritorno dei superstiti del gruppo del mare di Ross a capo Evans ed attesa dei soccorsi.
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| bgcolor="bbbbbb" | || 30 agosto 1916 || La nave ''[[Yelcho]]'' raggiunge l'isola Elephant e salva gli uomini del gruppo del mare di Weddell.
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| bgcolor="996633" | || 10 gennaio [[1917]] || Shackleton arriva a capo Evans e porta in salvo gli uomini rimasti del gruppo del mare di Ross.
|}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
 
=== Audio ===
* {{cita web|url=http://www.gutenberg.org/etext/10229|titolo=My South Polar Expedition, di Ernest Shackleton|lingua=en|accesso=29-09-07}}
 
=== Documentari ===
* {{en}} ''South'', a cura del fotografo della spedizione [[Frank Hurley]], ([[1919]]). {{Imdb|tt0198559|South}}.
* {{en}} ''The Endurance: Shackleton's Legendary Antarctic Expedition''. ([[2000]]). {{Imdb|tt0264578|The Endurance: Shackleton's Legendary Antarctic Expedition}}.
* {{en}} ''Shackleton's Antarctic Adventure'', ([[2001]]). {{Imdb|tt0280105|Shackleton's Antarctic Adventure}}.
* {{en}} ''Shackleton's Voyage of Endurance'', ([[2002]]). Trasmesso presso il [[cinema]] sferico della ''Cité des Sciences et de l'Industrie'' alla Villette (Parigi).
 
=== Film ===
* {{en}} ''Shackleton'', ([[2002]]). Un film per la [[televisione]] in due parti con [[Kenneth Branagh]] nel ruolo di Ernest Shackleton. {{Imdb|tt0272839|Shackleton}}
 
=== Libri scritti da membri della spedizione ===
* {{cita libro|cognome=Hurley|nome=Frank |wkautore=Frank Hurley|titolo=Shackleton's argonauts: A saga of the Antarctic ice-packs |annooriginale=1948 |anno=1956|mese=maggio|editore=Angus and Robertson |città=Sydney |lingua=inglese |id=ASIN B0007J1WKQ }}
* {{cita libro|cognome=Hurley|nome=Frank |titolo=South with Endurance: Shackleton's Antarctic Expedition, 1914-1917 |anno=2001|mese=settembre|editore=Simon & Schuster |città=New York |lingua=inglese |isbn=978-0-7432-2292-1}}
* {{cita libro|cognome=Hussey|nome=Leonard |wkautore=Leonard Hussey|titolo=South with Shackleton |annooriginale=1949 |anno=2001|mese=settembre|editore=Sampson Low |città=Londra |lingua=inglese |id=ASIN B0006AS8TE }}
* {{cita libro|cognome=Richards |nome=Richard |wkautore=Richard Richards |titolo=The Ross Sea Shore Party, 1914-17 |annooriginale=1962 |anno=2003 |editore=The Erskine Press |città=Norwich |lingua=inglese |isbn=1-85297-077-4 }}
* {{cita libro|cognome=Shackleton |nome=Ernest |wkautore=Ernest Shackleton |titolo=South: The Story of Shackleton's Last Expedition, 1914-17 |url=http://www.gutenberg.org/etext/5199 |editore=Trafalgar Square Publishing |città=Londra |lingua=inglese |isbn=1-57076-131-0}}
* {{cita libro|cognome=Worsley |nome=Frank |wkautore=Frank Worsley |titolo=Endurance An Epic Of Polar Adventure |anno=1999 |mese=maggio|editore=WW Norton |città=New York |lingua=inglese |isbn=0-393-04684-2}}
* {{cita libro|cognome=Worsley |nome=Frank |titolo=Shackleton's Boat Journey |anno=1998 |mese=agosto|editore=WW Norton |città=New York |lingua=inglese |isbn=0-393-31864-8}}
* {{cita libro|cognome=Worsley |nome=Frank |titolo=First voyage in a square-rigged ship |anno=1938|editore=G.Bles |città=New York |lingua=inglese |id=ASIN B0006AOIC0}}
 
=== Libri scritti da altri autori ===
* {{Cita libro|autore=[[Alfred Lansing]]|titolo=Endurance. L'incredibile viaggio di Shackleton al Polo Sud (Endurance: Shackleton's Incredible Voyage, 1959)|editore=Corbaccio|città=Milano|anno=1999|isbn=978-88-502-0393-2}} - Milano, TEA, 2003.
* {{Cita libro|cognome=Alexander|nome=Caroline|titolo=Endurance. La leggendaria spedizione di Shackleton al Polo Sud (1998)|anno=1999|editore=Sperling & Kupfer|città=Milano|isbn=978-88-200-2900-5}} [in collaborazione col Museo americano di storia naturale in occasione dell'esposizione sulla spedizione Endurance realizzata a New York nel 1999]
* {{Cita libro|cognome=Alexander|nome=Caroline|titolo=L'ultima spedizione di Mrs. Chippy. Il mirabile diario di bordo del gatto di Shackleton|anno=2005|editore=Il Saggiatore|città=Milano|isbn=978-88-428-1278-4 }}
* {{Cita libro|lingua=en|cognome=Armstrong|nome=Jennifer|titolo=Shipwreck at the Bottom of the World: The Extraordinary True Story of Shackeleton and the Endurance|anno=1998|editore=Crown Books for Young Readers |città=New York|isbn=978-0-375-81049-7}}
* {{Cita libro|lingua=en|cognome=Bickel|nome=Lennard|titolo=Shackleton's Forgotten Argonauts|anno=1982|editore=Macmillan|città=New York|isbn=978-0-333-33867-4}}
* {{cita libro|lingua=fr|cognome=Imbert|nome=Bertrand|autore2=Claude Lorius|titolo=Le grand défi des pôles|anno=2006|editore=Découverte Gallimard|città=Paris|isbn=978-2-07-076332-0}}
* {{Cita libro|lingua=en|cognome=Lansing|nome=Alfred|titolo=Endurance: An Illustrated Account|altri=F. Jack Hurley (Photographer)|anno=2000|editore=Weidenfeld & Nicolson |città=London|isbn=978-0-297-64680-8}}
* {{Cita libro|autore=Mirella Tenderini|titolo=La lunga notte di Shackleton|anno=2004|editore=CDA & Vivalda|città=Torino|isbn=88-7480-047-9}}
* {{Cita libro|lingua=en|cognome=Tyler-Lewis|nome=Kelly|titolo=The Lost Men: The Harrowing Story of Shackleton's Ross Sea Party|anno=2006|editore=Bloomsbury Publishing PLC|città=London|isbn=978-0-7475-8414-8}}
 
== Voci correlate ==
* [[Ernest Shackleton]]
* [[Storia dell'Antartide]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Imperial Trans-Antarctic Expedition|commons_preposizione=sulla|wikisource=en:Shackleton's diaries|wikisource_preposizione=sulla}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.pbs.org/wgbh/nova/shackleton/|titolo=Scheda della spedizione|lingua=en|accesso=29-09-07}} Dal sito della [[Public Broadcasting Service|PBS]].
* {{cita web|url=http://www.visitandlearn.co.uk/factfiles05/obit1.asp|titolo=Biografia dei membri del gruppo del mare di Weddell|lingua=en|accesso=21-09-07}}
* {{cita web|url=http://www.coolantarctica.com/Antarctica%20fact%20file/History/antarctic_whos_who_endurance.htm|titolo=Ulteriore biografia dei membri del gruppo del mare di Weddell|lingua=en|accesso=29-09-07|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927190237/http://www.coolantarctica.com/Antarctica%20fact%20file/History/antarctic_whos_who_endurance.htm|dataarchivio=27 settembre 2007}}
* {{cita web|url=http://www.amnh.org/exhibitions/shackleton/|titolo=Mostra sull'''Endurance'' a cura del museo americano di storia naturale|lingua=en|accesso=29-09-07}}
* {{cita web|url=http://main.wgbh.org/imax/shackleton/|titolo=Sito sulle esplorazioni antartiche di Shackleton|lingua=en|accesso=29-09-07}}
* {{cita web|url=http://www.kodak.com/US/en/corp/features/endurance/|titolo=Sito sull'avventura dell'''Endurance''|lingua=en|accesso=29-09-07|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070128080554/http://www.kodak.com/US/en/corp/features/endurance/|dataarchivio=28 gennaio 2007}} A cura della [[Eastman Kodak|Kodak]].
* {{cita web|url=http://images.rgs.org/search.aspx?EventCategoryID=1|titolo=Raccolta di foto della spedizione|lingua=en|accesso=29-09-07}}
* {{cita web|url=http://www.spri.cam.ac.uk/library/archives/shackleton/|titolo=Virtual Shackleton|lingua=en|accesso=29-09-07}} A cura dell'[[Università di Cambridge]].
* {{cita web|url=http://bbs.keyhole.com/ubb/download.php?Number=151193|titolo=File della spedizione Endurance per "Google Earth"|lingua=en|accesso=29-09-07}} Una visita guidata ai luoghi della spedizione.
* {{Cita TV |trasmissione = Superquark |wktrasmissione = Superquark |titolo = Shackleton, l’eroe dell’Antartide |stagione = Speciali Superquark 2011, 2ª puntata |canale = Rai 1 |wkcanale = Rai 1 |url = http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-88673d9d-78ea-4a0d-885f-7ae2cae7af59.html |accesso = 13 dicembre 2013 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120222031718/http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-88673d9d-78ea-4a0d-885f-7ae2cae7af59.html |dataarchivio = 22 febbraio 2012 }}
 
{{Portale|televisione}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Antartide|Regno Unito|storia}}
{{vetrina|18|12|2007|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Spedizione_Endurance|arg=Antartide}}
 
[[Categoria:SpedizioneSerie Endurance|televisive ambientate ad Amburgo]]