Macedonia (provincia romana) e Temptation Island (Italia): differenze tra le pagine

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{{Programma
{{Provincia storica
|titolo italiano = Temptation Island
| nomeCorrente = Macedonia
|titolo originale =
| nomeUfficiale = {{la}}Macedonia
|altri titoli = ''Vero amore'' (2005)
| linkLocalizzazione = Macedonia SPQR.png
|immagine = TemptationIsland.jpg
| didascalia localizzazione = La provincia romana (in rosso cremisi)
|anno prima visione = [[2005]], [[2014]] – in produzione
| linkMappa =
|paese = Italia
| didascalia mappa =
|lingua originale = [[Lingua italiana|italiano]]
| motto =
|genere = reality show
| capitale principale = ''[[Tessalonica]]'' ([[Salonicco]])
|edizioni = 7
| capitaleAbitanti =
|puntate = 32
| capitaleAbitantiAnno =
|durata = 160 min
| altre capitali =
|conduttore = [[Maria De Filippi]] <small>(2005)</small><br />[[Filippo Bisciglia]] <small>(2014 - in corso)
| superficie =
|regista = [[Andrea Vicario]]
| superficieAnno =
|casa produzione = [[Fascino PGT]] ed Ambra Banijay Italia
| popolazione =
|rete TV = [[Canale 5]]
| popolazioneAnno =
| dipendente da = [[Repubblica romana]], [[Impero romano]], [[Impero bizantino]]
| suddiviso in =
| formaAmministrativa = [[Provincia romana]]
| titoloGovernatori = [[Governatore provinciale romano|Governatori]]
| elencoGovernatori =
| organiDeliberativi =
| inizio = [[148 a.C.]]<ref name="Campanile841"/>
| primo governatore =
| provincia precedente = [[regno di Macedonia]]
| evento iniziale = [[Quarta guerra macedonica]]
| fine = [[395]]-[[VII secolo]]
| ultimoGovernatore =
| provincia successiva = [[Impero bizantino]]
| evento finale = divisione tra [[Impero romano d'Occidente|Occidente]] ed [[Impero romano d'Oriente|Oriente]]
}}
La '''Macedonia''' fu una [[provincia romana]] istituita nel [[148 a.C.]] dopo l'annessione del [[regno di Macedonia]], ridotto in precedenza a quattro semplici repubbliche fin dal [[167 a.C.]].<ref name="Campanile841"/>
 
'''''Temptation Island''''' è un [[programma televisivo]] prodotto da Fascino PGT e Ambra Banijay Italia, trasmesso da [[Canale 5]] nel [[2005]] e poi dal [[2014]]. Il programma è legato a filo doppio con [[Maria De Filippi]] perché spesso i protagonisti di questo reality sono volti già visti in altre trasmissioni da lei condotte (su tutti [[Uomini e donne|Uomini e Donne]]).
==Statuto==
{{Vedi anche|Province romane|Governatori romani di Macedonia}}
 
La [[Temptation Island (prima edizione)|prima edizione]] (intitolata ''Vero amore'') è andata in onda nel 2005 con la conduzione di Maria De Filippi.
La nuova provincia venne creata nel [[148 a.C.]] e comprendeva le quattro precedenti repubbliche, ora semplici circoscrizioni provinciali,<ref name="Campanile841"/><ref>[[Polibio]], ''Storie'', XXXVI, 10; XXXVI, 17. [[Diodoro Siculo]], XXXI, 40a; XXXII, 9a-b; XXXII, 15. [[Tito Livio]], ''Periochae'', 49-50.</ref> le coste della [[Tracia]] e forse anche l'[[Epiro]] e l'[[Illiria]]. Vi si aggiunsero quindi anche la [[Tessaglia]] e parti della [[Grecia]]. La provincia venne governata da un [[proconsole (storia romana)|proconsole]].
 
Dopo nove anni, viene prodotta la [[Temptation Island (seconda edizione)|seconda edizione]] (la prima con il nome ''Temptation Island'') che è andata in onda nel 2014 con la conduzione di [[Filippo Bisciglia]]; negli anni sono seguite altre edizioni e Bisciglia è il conduttore rimasto in carica.
Con la riforma [[Augusto (imperatore romano)|augustea]] la provincia fu ascritta tra quelle senatorie ed ebbe un governatore di rango [[Propretore (storia romana)|pretorio]]. La Grecia venne tuttavia staccata dalla Macedonia e divenne una provincia senatoria separata con il nome di [[Acaia (provincia romana)|Acaia]] e lo stesso accade per l'[[Illiricum|Illirico]].
 
La sigla del programma è la canzone ''[[Love the Way You Lie]]'' di [[Eminem]] e [[Rihanna]].
== Storia ==
 
Un mese dopo ogni edizione del reality viene fatto il punto della situazione sentimentale dei concorrenti mandando in onda su [[Canale 5]] ''Temptation Island e poi''<ref>{{Cita web|url=http://www.leichic.it/eventi/tv-chic/temptation-island-e-poi-ecco-cosa-si-nasconde-dietro-la-partecipazione-di-cristian-e-tara-57459.html|titolo=Temptation Island e poi}}</ref> chiamato anche ''Temptation Island - Qualche mese dopo'' trasmesso nel dicembre del [[2014]].<ref>{{Cita web|url=http://www.panorama.it/televisione/temptation-island-coppie-che-fine-hanno-fatto/|titolo=Temptation Island - Qualche mese dopo}}</ref> Invece una settimana dopo l'ultima puntata di Temptation island 2018 ci fu una sesta puntata speciale intitolata ''Il viaggio nei sentimenti,'' in onda lunedì 6 agosto.
=== La Macedonia prima del dominio romano (III secolo - 168 a.C.) ===
[[File:Macedonia and the Aegean World c.200.png|left|thumb|upright=1.3|Situazione politica di Macedonia e mondo greco nel [[200 a.C.]], alla vigilia della [[seconda guerra macedonica]]: in verde il [[Regno di Pergamo]], in arancio il [[Regno di Macedonia]], in giallo il regno dei [[Seleucidi]].]]
{{Vedi anche|Regno di Macedonia|Prima guerra macedonica|seconda guerra macedonica|terza guerra macedonica}}
 
Dal 18 settembre 2018 va in onda [[Temptation Island VIP|la versione VIP]] del programma la cui prima edizione viene condotta da [[Simona Ventura]] per poi passare nelle mani di [[Alessia Marcuzzi]], composta da coppie celebri.
[[Repubblica romana|Roma]] entrò in contatto con il [[regno di Macedonia]] durante la [[seconda guerra punica]], quando il re [[Filippo V di Macedonia|Filippo V]] si alleò con [[Annibale]], mentre i Romani strinsero alleanza con i suoi nemici, la [[Lega etolica]] e il [[regno di Pergamo]] degli [[Attalidi]].
 
== Il programma ==
Un [[seconda guerra macedonica|secondo conflitto]] scoppiò in seguito all'alleanza della Macedonia con la [[seleucidi|Siria dei Seleucidi]] e alla minaccia che questa portava a [[Rodi]] e al regno di Pergamo, tuttora alleati dei Romani. Filippo V venne sconfitto nel [[197 a.C.]] a [[battaglia di Cinocefale|Cinocefale]] da [[Tito Quinzio Flaminino]], che proclamò nel [[196 a.C.]] la libertà per le città greche<ref>[[Polibio]] (''Historiae'', 18,44) riporta il [[senatoconsulto]] con le condizioni del trattato di pace, che nella premessa riporta una generica dichiarazione di libertà per tutte le città greche, da cui dovevano essere evacuate le truppe del sovrano.</ref>. Nel [[194 a.C.]] le legioni abbandonarono la regione, dove i Romani continuarono comunque ad intervenire, formalmente come arbitri esterni, nelle contese tra le città greche o tra i Macedoni e le tribù confinanti.
Basato sul format statunitense dal titolo ''Temptation Island''<ref>[http://www.publiweb.com/service/vero_amore_de_filippi.html ''Vero amore'' - Il reality di Maria De Filippi]</ref>, la trasmissione racconta la storia, gli avvenimenti, i sentimenti e il destino di sei [[Coppia (sociologia)|coppie]] (cinque nelle precedenti edizioni) non sposate e senza figli chiuse per cinque (tre nelle prime due edizioni) [[settimana|settimane]] in un villaggio. Le coppie, sistemate in gruppi separati (uomini da una parte, donne dall'altra), vengono ''tentate'' rispettivamente da dodici donne e dodici uomini single (tredici nelle precedenti edizioni).
 
Successivamente, ogni settimana i membri delle rispettive coppie vengono chiamati nel falò per far vedere dei filmati sul rispettivo partner e farsi un'idea sulle decisioni da prendere nell'ultimo falò dove al termine dei '''21''' '''giorni''' essi decideranno se continuare o interrompere la loro storia d'amore.
In [[Grecia romana|Grecia]] le città rimasero indipendenti, spesso associate in leghe, sia già esistenti ([[Lega etolica]], [[Lega achea]], [[Lega tessala]]) sia di nuova formazione (come quella che riunì le città dell'isola di [[Eubea]]). Nel [[192 a.C.]] il re [[Dinastia seleucide|seleucide]] [[Antioco III]] era intervenuto in Tracia, ma era stato sconfitto nel [[190 a.C.]] dalle forze romane passate in [[Asia Minore]] nella [[battaglia di Magnesia]] e la Lega etolica, che era stata sua alleata, perse la supremezia sull'[[anfizionia]] [[delfi]]ca.
 
=== Location ===
Quando Perseo divenne re nel 179 a.C., si premurò di ottenere da Roma il rinnovo del trattato del 196 a.C. e il riconoscimento del suo titolo di re. Il senato romano, soddisfatto dello ''status quo'', accordò entrambe le richieste al re macedone, nella speranza che l'intera area venisse pacificata in un equilibrio favorevole a Roma. L'errore fatale a Perseo fu di voler ingraziarsi le popolazioni del mondo greco, ponendo l'accento sull'impopolarità e l'odio nei confronti dei Romani. L'egemonia imposta da Roma minacciava di crollare.<ref>Adalberto Giovannini, ''La disintegrazione politica del mondo ellenistico'', p. 761.</ref>
{| class="wikitable" style="text-align:center;"
|-
! Edizione !! Location
|-
| [[Temptation Island (prima edizione)|1ª]] || Un villaggio turistico a [[Castellaneta Marina]] - [[provincia di Taranto]]
|-
| [[Temptation Island (seconda edizione)|2ª]] || Resort ''Aeneas Landing'' nel [[Golfo di Gaeta]]
|-
| [[Temptation Island (terza edizione)|3ª]] || rowspan="6" | Resort ''Is Morus Relais'' a [[Santa Margherita di Pula]] - [[città metropolitana di Cagliari]]
|-
| [[Temptation Island (quarta edizione)|4ª]]
|-
| [[Temptation Island (quinta edizione)|5ª]]
|-
| [[Temptation Island (sesta edizione) |6ª]]
|-
| [[Temptation Island (settima edizione) |7ª]]
|-
|}
 
== Edizioni e ascolti ==
[[File:The Triumph of Aemilius Paulus (detail).jpg|thumb|upright=1.3|Trionfo di [[Lucio Emilio Paolo]] (dipinto di [[Carle Vernet]])]]
{| class="wikitable" style="text-align:center;"
!Edizione
!Inizio
!Fine
!Conduzione
!Giorno di programmazione
!Numero puntate
!Telespettatori
!Share
|-
|[[Temptation Island (prima edizione)|1ª]]|| 19 maggio [[2005]] ||9 giugno [[2005]]
| rowspan="1" |[[Maria De Filippi]]|| rowspan="2" | giovedì || rowspan="2" | 4 ||style="background:#00FF00"|4.742.000
|style="background:#00FF00"|23,48%
|-
|[[Temptation Island (seconda edizione)|2ª]]|| 3 luglio [[2014]] || 24 luglio [[2014]]
| rowspan="6" |[[Filippo Bisciglia]]||3.057.000
|bgcolor="#ffaaaa| 16,11%
|-
|[[Temptation Island (terza edizione)|3ª]]|| 25 giugno [[2015]] || 28 luglio [[2015]] || giovedì, martedì || rowspan="4" | 6 ||3.333.000
|17,61%
|-
|[[Temptation Island (quarta edizione)|4ª]]|| 28 giugno [[2016]] || 27 luglio [[2016]] || martedì, mercoledì ||bgcolor="#ffaaaa| 3.051.000
|16,53%
|-
|[[Temptation Island (quinta edizione)|5ª]]|| 26 giugno [[2017]] || 31 luglio [[2017]] || lunedì || 3.551.000
|19,41%
|-
|[[Temptation Island (sesta edizione)|6ª]]|| 9 luglio [[2018]] || 6 agosto [[2018]]|| lunedì, mercoledì || 3.874.000
|22,63%
|-
|[[Temptation Island (settima edizione)|7ª]]
|24 giugno [[2019]]|| 30 luglio [[2019]]
|lunedì
|7
|3.733.000
| 23,23%
|-
|}
 
== Coppie, tentatrici e tentatori ==
Il senato romano, avendo capito quanto stava accadendo, inviò in Grecia un suo ''[[legatus]]'' per placare gli animi e mettere un po' d'ordine, ma nel [[172 a.C.]] il senato fece approvare ai comizi la [[terza guerra macedonica|dichiarazione di guerra]] contro il re macedone. Il senato comunicò a Perseo le sue condizioni, estremamente dure, per evitare lo scontro: resa incondizionate e abolizione della monarchia macedone. La guerra scoppiò e si risolse in una sola [[battaglia di Pidna|battaglia, a Pidna]]. Il re fu sconfitto irreparabilmente, fatto prigioniero e inviato a Roma assieme a due suoi figli per il [[trionfo]] del [[Console (storia romana)|console]] [[Lucio Emilio Paolo Macedonico|Lucio Emilio Paolo]]. Contemporaneamente il senato rese inoffensiva la Macedonia: i consiglieri del re, i suoi generali e funzionari furono deportati in [[Italia romana|Italia]].<ref>Tito Livio, ''Ab Urbe condita libri'', XLV, 32.3-6; Adalberto Giovannini, ''La disintegrazione politica del mondo ellenistico'', p. 762.</ref> La Macedonia fu smantellata e divisa in [[regno cliente (storia romana)|quattro repubbliche autonome e tributarie a Roma]], alle quali venne imposto di non intraprendere più tra loro relazioni commerciali. I Macedoni, seppure proclamati "liberi", dovettero rinunciare alle proprie risorse naturali, come le miniere d'argento, il legname per la costruzione di navi commerciali; venne inoltre loro vietato di importare sale; l'[[esercito macedone]] fu smantellato, lasciando attive le sole postazioni fortificati lungo le frontiere per prevenire gli attacchi dei barbari, ma senza mantenere ''in loco'' un contingente romano.<ref>Adalberto Giovannini, ''La disintegrazione politica del mondo ellenistico'', p. 763; [[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', 45.18 e 29.</ref><ref name="Ferrary820">Jean-Louis Ferrary, ''La resistenza ai Romani'', p. 820.</ref>
'''N.B. :''' In grassetto è riportato chi ha richiesto il falò di confronto anticipato. Il colore rosa indica l'abbandono delle coppie uscite separate dal programma, mentre il colore verde indica le coppie uscite insieme.
 
=== ''Vero Amore'' ===
Lo stesso storico [[Polibio]] venne deportato a Roma e molti altri messi a morte.<ref name="Giovannini764">Adalberto Giovannini, ''La disintegrazione politica del mondo ellenistico'', p. 764.</ref> Lo storico greco riconobbe che era ormai necessario per il mondo greco sottomettersi al dominio dei Romani.<ref>[[Polibio]], ''Storie'', III, 4.3; XXIV, 13.6; XXXI, 25.6.</ref> Contemporaneamente il senato romano si impegnò negli anni successivi ad appoggiare continue rivolte di palazzo, usurpazioni, secessioni non solo nel vicino regno seleucide, ma dell'intero mondo ellenistico, per accelerarne la sua disgregazione e caduta.<ref name="Giovannini764"/><ref name="Giovannini765">Adalberto Giovannini, ''La disintegrazione politica del mondo ellenistico'', p. 765.</ref>
{| class="wikitable" style="text-align:center;font-size:80%;width: 100%;"
! width="8%" |Edizione
! width="23%" | Tentatrici
! colspan="2" width="46%" href="Temptation Island (terza edizione)" |Coppie!! width="23%" | Tentatori
|-
| rowspan="5" |[[Temptation Island (prima edizione)|'''<span style="font-size: 120%;">1</span>''']]|| rowspan="5" |Erminia Castriota - Valentina Riccardi
| style="background:#00FF00" |Edoardo
| style="background:#00FF00" |Bianca Baier
| rowspan="5" |Cristiano Angelucci - Salvatore Angelucci - Alessandro Genova - Raffaello Zanieri - Franklin Santana
|-
| style="background:#00FF00" |Emanuele Archimio
| style="background:#00FF00" |Karina Cascella
|-
| style="background:pink" |Giuseppe Lago
| style="background:pink" |Francesca Morana
|-
| style="background:pink" |Igor Cetrangolo
| style="background:pink" |Nunzia Sammarco
|-
| style="background:#00FF00" |Andrea
| style="background:#00FF00" |Michela
|}
 
=== ''Temptation Island'' ===
===I quattro distretti macedonici (168-150 a.C.)===
{| class="wikitable" style="text-align:center;font-size:80%;width: 100%;"
 
! width="8%" |Edizione
La Macedonia venne suddivisa in quattro repubbliche (''merídes'', μερίδες; nel [[167 a.C.]]), ciascuna governata da magistrati locali e da un sinedrio:<ref name="Campanile841">Maria Domitilla Campanile, ''Il mondo greco verso l'integrazione politica nell'impero'', p.841.</ref>
! width="23%" | Tentatrici
* la prima occupava le regioni della [[Sintica]] e della [[Bisaltia]], all'estremità orientale del regno macedone, nella [[Tracia]], ad est del fiume [[Strimone (fiume)|Strimone]], con capitale [[Anfipoli]];
! colspan="2" width="46%" href="Temptation Island (terza edizione)" |Coppie!! width="23%" | Tentatori
* la seconda, immediatamente ad ovest, tra i fiumi Strimone e [[Axios]], comprendente la penisola [[Calcidica]], con capitale [[Tessalonica]];
|-
* la terza a ovest del fiume Axios e limitata a nord dal massiccio del [[monte Olimpo]], con capitale [[Pella (città)|Pella]];
| rowspan="5" |[[Temptation Island (seconda edizione)|'''<span style="font-size: 120%;">1</span>''']]
* la quarta, più estesa e meno popolata, comprendente le regioni montuose nord-occidentali ([[Eordia]], [[Orestide]] e [[Lincestide]]), la [[Pelagonia (regione)|Pelagonia]] a nord e forse anche l'[[Epiro]] e l'[[Illiria]], con capitale Pelagonia (oggi [[Bitola]]).
| rowspan="5" |Agata Alonzo - Natalia Angelini - [[Laura Forgia]] - Chiara Valentini - Teresa Cilia - Chiara Giorgianni - Desireè Ferlito - Germana Meli - Benedetta "Benny" Pastore Falghera - Veronica Valà - Romina Pierdomenico
 
| style="background:pink" | Andrea Pietroni
I terreni di proprietà regia (''agri regii'') non entrarono a far parte dell'''[[ager publicus]] populi Romani''; la metà delle imposte fondiarie che in passato erano dovute al re, furono versate a Roma.<ref name="Ferrary820"/> L'economia locale era tuttavia pesantemente condizionata da imposizioni e divieti stabiliti dai Romani: venne negato lo ''[[ius connubii]]'' e lo ''[[ius commercii]]'' con i citadini delle altre μερίδες. Vi è da aggiungere che, dopo i primi anni molto travagliati,<ref>[[Polibio]], ''Storie'', XXXI, 2.12 e XXXI, 17.2.</ref> il governo romano autorizzò la riapertura delle miniere nel [[158 a.C.]], certamente dovuto ad una stabilizzazione della situazione.<ref name="Campanile841"/><ref name="Ferrary821">Jean-Louis Ferrary, ''La resistenza ai Romani'', p. 821.</ref><ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', XLV, 17-18; XLV, 29-30; XLV, 32-33; [[Diodoro Siculo]], XXXI, 8; [[Giustino]], XXXIII, 2.7.</ref>
| style="background:pink" | Vittoria Magagnini
 
| rowspan="5" |Mattia Morelli - Attilio Barletta - Simone Ravanelli - Pietro Guida - Giuseppe Valletti - Filippo Tizzani - Nicolò Raniolo - Alessandro Muriglio - Andrea Damante - Salvatore Di Carlo - Andrea (Pablo Andreis Romeo)
===Rivolta di Andrisco (150-146 a.C.)===
|-
{{Vedi anche|Quarta guerra macedonica}}
| style="background:#00FF00"| Cristian Gallella
 
| style="background:#00FF00" | Tara Gabrieletto
Nonostante la nuova riorganizzazione territoriale e amministrativa della Macedonia, ci fu un [[quarta guerra macedonica|ultimo tentativo di ribellione]] alla dominazione romana nel [[150 a.C.]]. Si racconta di un avventuriero di nome [[Andrisco]], mercenario dei [[Seleucidi]],<ref name="Ferrary821"/> finse di essere figlio di Perseo, re di Macedonia, allo scopo di ricostituire l'[[Regno di Macedonia|antico regno]]. Egli aveva radunato attorno a sé un esercito. La facilità con cui aveva conseguito un tale risultato dopo quasi vent'anni di dominio romano, lasciò sconcertati i Romani, che avevano dovuto constatare quanto i Macedoni fossero ancora legati alla loro antica forma di monarchia. Roma fu costretta ad inviare un nuovo esercito, e dopo alcuni e iniziali successi dei rivoltosi, Andrisco fu battuto dal console [[Quinto Cecilio Metello]] (nel [[148 a.C.]]) e costretto a riparare in [[Tracia]]. Sempre nel [[148 a.C.]] la Macedonia fu riunificata e ricevette lo statuto di [[provincia romana]], includendo ora anche [[Epiro]] e [[Tessaglia]], mentre le quattro repubbliche andarono a costituire le quattro circoscrizioni provinciali. Roma aveva ora l'obbligo di organizzare e difendere anche militarmente la nuova provincia.<ref name="Giovannini765"/><ref name="Campanile841"/>
|-
 
| style="background:#00FF00" | Emanuele Cirilli
Contemporaneamente il conflitto tra la [[Lega achea]], guidata da [[Corinto]], e [[Sparta]], con il rifiuto di Corinto di accettare l'arbitrato della commissione senatoriale inviata da Roma, portò alla distruzione della città da parte di [[Lucio Mummio]] nello stesso 146 a.C. Non è chiaro tuttavia se la Grecia sia stata annessa immediatamente alla nuova provincia di Macedonia, ovvero se si conservò il regime precedente fino alla riforma [[Augusto (imperatore romano)|augustea]] del [[27 a.C.]] Probabilmente venne effettivamente annessa solo una parte del territorio, quello della distrutta Corinto e dei suoi principali alleati.
| style="background:#00FF00" | Debora Onorato
 
|-
=== La provincia romana (146 a.C.-VII secolo) ===
| style="background:pink" | Manfredi Ferlicchia
==== Età repubblicana ====
| style="background:pink" | Giorgia Lucini
{{Vedi anche|Repubblica romana|guerre mitridatiche}}
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| style="background:pink" | Gabriele Caiazzo
La regione visse in seguito una rivolta fomentata da un altro presunto figlio di Perseo, Alessandro, nel [[143 a.C.]] e incursioni delle tribù sul confine (nel [[92 a.C.]] una degli [[Scordisci]] giunse a saccheggiare il santuario di [[Dodona]]).
| style="background:pink" | Sonia Carbone
 
|-
[[File:Bellum mithridaticum 85aC.png|thumb|upright=1.4|Il quinto anno di guerra (85 a.C.) della [[prima guerra mitridatica]] si svolsero anche in Macedonia. In evidenza: gli incontri tra [[Silla]] e [[Archelao (generale)|Archelao]], prima a [[Delio (Beozia)|Delio]]<ref name="PlutarcoSilla22.3">[[Plutarco]], ''Vita di Silla'', 22.3.</ref> e poi a [[Filippi]];<ref name="PlutarcoSilla23.5">[[Plutarco]], ''Vita di Silla'', 23.5.</ref> tra Silla e [[Mitridate VI|Mitridate]] a [[trattato di Dardano|Dardano]];<ref name="PlutarcoSilla24.1">[[Plutarco]], ''Vita di Silla'', 24.1.</ref> lo scontro tra Silla e [[Flavio Fimbria]] presso [[Thyatira]].<ref name="PlutarcoSilla25.1">[[Plutarco]], ''Vita di Silla'', 25.1.</ref>]]
| rowspan="6" |[[Temptation Island (terza edizione)|'''<span style="font-size: 120%;">2</span>''']]
 
| rowspan="6" |Roberta Festa - Emilia Tamburrino - Chiara Napoli - Laura Cafiso - Fabiola Cimminella - Valeria Ancona - Martina Latini - Marinella Rusnaciuc - Rossana Vasta - Marta Krevsun - Marina Cela
La provincia fu occupata da [[Ariarate IX]], un figlio di [[Mitridate VI del Ponto|Mitridate VI]] re del [[Ponto (geografia)|Ponto]], durante la [[prima guerra mitridatica|prima]] delle [[guerre mitridatiche]] e fu rioccupata da [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] solo nell'[[85 a.C.]], ma, nonostante l'adesione alla parte avversa di molte città, la situazione non sembra fosse modificata in senso punitivo. La guerra pesò tuttavia sulle risorse locali dal punto di vista economico. Ricordiamo a tal proposito che durante l'inverno dell'88/87 a.C., la flotta pontica, sotto la guida dell'ammiraglio [[Archelao (generale)|Archelao]], invadeva [[Delo]]<ref name="FloroI,40.8">[[Floro]], ''Compendio di Tito Livio'', I, 40.8.</ref> (che si era ribellata ad [[Atene]]), ne uccideva 20.000 dei suoi abitanti, molti dei quali erano [[popoli italici|Italici]], e restituiva tutte le sue roccaforti agli Ateniesi. In questo modo Mitridate sperava di ottenere l'alleanza degli Ateniesi, inviando loro anche il tesoro sacro dell'isola appena conquistata, con una delegazione affidata all'ateniese [[Aristione]] e 2.000 soldati circa.<ref name="AppianoMitridatiche28">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 28.</ref> Il successo della missione portò a Mitridate nuove alleanze oltre che tra gli [[Achei]], anche tra [[Lacedemoni]] e [[Beoti]] (tranne la città di ''Thespiae'', che fu subito dopo stretta d'assedio). Allo stesso tempo, [[Metrofane]], che era stato inviato da Mitridate con un altro esercito, devastò i territori dell'[[Eubea]],<ref name="FloroI,40.8"/> Il grosso delle armate romane non poté intervenire in [[Acaia (provincia romana)|Acaia]], se non ad anno inoltrato,<ref name="Piganiol393">André Piganiol, ''Le conquiste dei Romani'', Milano 1989, p. 393.</ref> a causa dei [[Guerra civile romana (83-82)|difficili scontri interni]] tra la fazione dei ''[[populares]]'', capitanate da [[Gaio Mario]], e quella degli ''[[optimates]]'', condotta da [[Lucio Cornelio Silla]].<ref name="FloroI,40.9">[[Floro]], ''Compendio di Tito Livio'', I, 40.9.</ref>
| style="background:#00FF00" | '''Salvatore Di Carlo'''
 
| style="background:#00FF00" | Teresa Cilia
Va ricordato però, che un primo timido intervento era stato fatto in precedenza da parte del vice-governatore della provincia romana di Macedonia, [[Quinto Bruzzio Sura]],<ref name="Brizzi324">[[Giovanni Brizzi]], ''Storia di Roma. 1.Dalle origini ad Azio'', Bologna 1997, p. 324.</ref> il quale si diresse contro [[Metrofane]] con un piccolo esercito, e con lo stesso ebbe uno scontro navale, dove riuscì ad affondare una grossa nave ed una ''[[hemiolia (nave)|hemiolia]]'' (tipo di galea greca per il trasporto di truppe), oltre ad uccidere tutti coloro che si trovavano a bordo di queste imbarcazioni. Poi continuò la sua navigazione facendo irruzione nel porto dell'isola di [[Skiathos]], covo di pirati, dove crocifisse gli schiavi e tagliò le mani dei liberti che lì si erano rifugiati. Poi rivolse il suo piccolo esercito contro la [[Beozia]], dopo aver ricevuto rinforzi per 1.000 armati tra cavalieri e fanti dalla Macedonia. Vicino a Cheronea fu impegnato in [[battaglia di Cheronea (87 a.C.)|battaglia per ben tre giorni]] contro [[Archelao (generale)|Archelao]]<ref name="PlutarcoSilla11.4-5">[[Plutarco]], ''Vita di Silla'', 11.4-5.</ref> ed [[Aristione]], senza che nessuna delle due parti potesse prevalere sull'altra. Quando [[Lacedemoni]] ed [[Achei]] vennero in aiuto delle truppe mitridatiche, Bruzzio preferì ritirarsi al [[Pireo]], fino a quando Archelao non si avvicinò con la sua flotta e ottenne la resa anche di questa località.<ref name="AppianoMitridatiche29">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 29.</ref>
| rowspan="6" |Giorgio Nehme - Fabio La Notte - Pietro Tagliaferri - Andrea Zolli - Massimo Ferranti - Federico Michele - Nicolò Giuseppe - Emiliano De Cesaris - Riccardo Saracà - Marco Adamo - Davide Farina - Alessandro Cisternino
 
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Quando giunse [[Lucio Cornelio Silla]] sul teatro delle operazioni militari, decise di porre sotto [[Assedio di Atene (87 a.C.)|assedio Atene]]. [[Appiano di Alessandria]] ci racconta che, contemporaneamente ''[[Arcatia]]''<ref name="AppianoMitridatiche35">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 35.</ref> (o [[Ariarate IX]]<ref name="PlutarcoSilla11.1-2">[[Plutarco]], ''Vita di Silla'', 11.1-2.</ref>), figlio di Mitridate, a capo di un altro esercito proveniente dalla [[Tracia]],<ref name="PlutarcoSilla11.1-2"/> invase la Macedonia, battendo un esercito romano che gli era andato incontro, e soggiogò l'intera [[provincia romana]]. Egli poi nominò nuovi satrapi per governare i nuovi territori, ma nell'avanzata verso sud che seguì, per prestare soccorso ad Archealo contro Silla, si ammalò e morì nei pressi [[Tisaeo]].<ref name="AppianoMitridatiche35"/> Nell'[[85 a.C.]], Silla dopo aver sconfitto ripetutamente le armate mitridatiche, dettò le sue condizioni di pace:
| style="background:pink" | '''Gianmarco Valenza'''
{{Citazione|“Se Mitridate consegna a noi tutta la flotta in vostro possesso, se ci consegnerà tutti i nostri generali, gli ambasciatori, i prigionieri, i disertori e gli schiavi fuggitivi; se restituirà le loro case agli abitanti di [[Chio (isola)|Chio]] ed a tutti gli altri che egli ha condotto nel [[regno del Ponto|Ponto]]; se rimuoverà i suoi presidi da tutti i luoghi, ad eccezione di quelli dove era già presente dello scoppio delle ostilità; se vorrà pagare il costo della guerra sostenuta per causa sua, e rimanere contento dei domini che aveva in precedenza, io spero di convincere i Romani a dimenticare le ferite che ha fatto loro.”|[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 55.}}
| style="background:pink" | Aurora Betti
 
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Queste furono le condizioni che Silla offrì. Archelao si ritirò velocemente da quei luoghi e sottopose tutte le condizioni della resa a Mitridate. Frattanto Silla decise di marciare contro [[Eneti]], [[Dardani (Balcani)|Dardani]], [[Sinti (popolo antico)|Sinti]] e [[Maedi]]<ref name="PlutarcoSilla23.5">[[Plutarco]], ''Vita di Silla'', 23.5.</ref> popolazioni che abitavano lungo i [[limes romano|confini]] della provincia di Macedonia, che in passato avevano invaso ripetutamente i territori romani, e ne devastò i loro villaggi. In questo modo egli mantenne i suoi soldati in esercizio e li rese ricchi allo stesso tempo, in attesa della risposta del re del Ponto.<ref name="AppianoMitridatiche55">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 55.</ref><ref name="LivioPeriochae83.3">[[Tito Livio|Livio]], ''Periochae [[ab Urbe condita libri]]'', 83.3.</ref>
| style="background:#00FF00" | Mauro Donà
 
| style="background:#00FF00" | Isabella Falasconi
Nel [[72 a.C.]] fu governata dal proconsole [[Marco Terenzio Varrone Lucullo]], che sconfisse i [[Bessi]].<ref>Sallustio, ''Storie'', iv.18; J. Harmatta, ''Studies in the History and Language of the Sarmatians'', [http://www.kroraina.com/sarm/jh/jh1_6.html 6].</ref> Si racconta anche che nel corso della [[terza guerra mitridatica]] il re [[Mitridate VI]], una volta ritiratosi a svernare a ''[[Dioscurias]]'' nella Colchide, progettò una spedizione militare per attaccare i Romani dall'Europa, mentre il grosso delle armate romane era ancora concentrato in Asia Minore, e tra di loro c'era il canale del [[Bosforo]].<ref name="AppianoMitridatiche101">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 101.</ref> Il suo piano strategico era assai ardito: egli aveva previsto di marciare attraverso la [[Regno di Tracia|Tracia]], la Macedonia, la [[Pannonia]], e poi attraverso le Alpi, per giungere in [[Italia romana|Italia]] come aveva fatto solo Annibale centocinquant'anni prima.<ref name="AppianoMitridatiche102">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 102.</ref>
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| style="background:#00FF00" | Dario Loda
Nel [[57 a.C.|57]]-[[55 a.C.]] fu governatore della provincia [[Lucio Calpurnio Pisone Cesonino (console 58 a.C.)|Lucio Calpurnio Pisone Cesonino]], contro le cui malversazioni venne scritta l'orazione [[Marco Tullio Cicerone|ciceroniana]] ''In L. Calpurnium Pisonem''.
| style="background:#00FF00" | Claudia Merli
 
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La provincia venne coinvolta, inoltre, nella [[guerra civile tra Cesare e Pompeo]], combattuta nelle sue fasi finali tra [[battaglia di Durazzo (48 a.C.)|Durazzo]] e [[battaglia di Farsalo|Farsalo]]<ref>Jean-Louis Ferrary, ''La resistenza ai Romani'', p. 836.</ref> e [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] vi dedusse alcune [[Colonia romana|colonie]] di veterani: [[Butrinto]] in [[Epiro]] e ''Dymae'' e [[Corinto]] (''Laus Iulia Corinthiensis'') in [[Grecia]]. Nuovamente la provincia fu coinvolta nella lotta tra il [[Secondo triumvirato|triumviri]] e i [[Cesaricidi]] e nuovi stanziamenti di veterani si ebbero dopo la [[battaglia di Filippi]] nel [[42 a.C.]] (''Dyrrachium'' a [[Durazzo]], in Epiro, ''Augusta Arae Patrae'' a [[Patrasso]], [[Filippi]] e [[Pella (città)|Pella]], che godettero dello ''[[ius italicum]]'').
| style="background:#00FF00" | Amedeo Andreozzi
 
| style="background:#00FF00" | Alessia Messina
==== Età imperiale ====
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===== La guerra gotica (376-382) =====
| style="background:#00FF00" | Emanuele D'Avanzo
[[File:Test Adrianopoli -- 376.png|thumb|left|upright=1.4|Movimenti dei Goti nel [[376]].]]
| style="background:#00FF00" | '''Alessandra De Angelis'''
{{vedi anche|Guerra gotica (376-382)|Battaglia di Adrianopoli (378)}}
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| rowspan="6" |[[Temptation Island (quarta edizione)|'''<span style="font-size: 120%;">3</span>''']]
Tra l'estate e l'autunno del [[376]], decine di migliaia di profughi,<ref>Le fonti antiche esagerano il numero: [[Eunapio]] afferma che erano 200.000, [[Ammiano Marcellino]] parla di moltitudini (Burns, p. 23).</ref> [[Goti]] e di altri popoli, scacciati dalle proprie terre dalle invasioni [[Unni|unne]], giunsero sul [[Danubio]], confine dell'[[Impero romano]], chiedendo asilo. [[Fritigerno]] e [[Alavivo]], capi dei [[Tervingi]], si appellarono all'[[imperatore romano]] [[Valente (imperatore)|Valente]], chiedendo che alla propria gente venisse permesso di stabilirsi sulla sponda meridionale del Danubio: il fiume li avrebbe infatti protetti dagli Unni, che non avevano l'equipaggiamento necessario per attraversarlo in forze. L'imperatore concesse l'asilo in termini estremamente favorevoli,<ref>Lenski, p. 342.</ref> permettendo che i Goti attraversassero il Danubio nei pressi di [[Durostorum]] (moderna [[Silistra]], [[Bulgaria]]), in [[Mesia seconda]], che una strada collegava direttamente al quartier generale operazionale romano di [[Marcianopoli]].<ref>Burns, p. 23.</ref> Valente aveva promesso ai Goti terre da coltivare,<ref>Ai Goti vennero destinate zone separate della [[Tracia]] ([[Ammiano Marcellino]], ''Storie'', xxi.4.5).</ref> razioni di grano e l'inclusione nell'[[esercito romano]] con la funzione di ''[[foederati]]'': secondo le fonti dell'epoca, l'imperatore accettò di accogliere le popolazioni barbare allo scopo di rafforzare il proprio esercito e per aumentare la base imponibile del fisco.<ref>Wolfram, pp. 81-82.</ref>
| rowspan="6" |Irene Casartelli - Melissa Castagnoli - Diana Danilescu - Barbara Francesca Ovieni - Alessia Messina - Francesca Serra - Silvia Coluccia - Monica Liccardo - Marianna Palmiotto - Karyna Bondar - Luli Hitche - Indiana Santander
 
| style="background:#00FF00" | Luca Lantieri
La presenza di un popoloso stanziamento in un'area ristretta causò una penuria di viveri tra i Goti, che l'Impero non fu in grado di contrastare né con i rifornimenti di viveri né con le terre da coltivare promessi.<ref>Si trattava, del resto, di organizzare gli approvvigionamenti per un intero popolo (Wolfram, p. 82).</ref> La struttura logistica romana, che distribuiva gli approvvigionamenti in più centri allo scopo di ottenere una maggiore capillarità, venne messa sotto stress: i Goti, senza più approvvigionamenti, si diedero a mangiare carne di cane, che veniva loro fornita al prezzo di un cane per ogni bambino goto ceduto come schiavo. [[Fritigerno]] e [[Alavivo]] si appellarono nuovamente all'imperatore, il quale concesse loro di andare a rifornirsi al mercato della lontana città di [[Marcianopoli]]. Mentre Fritigerno e Alavivo entrarono in città con il consenso del ''comes'' [[Lupicino]] e vi si stabilirono con poche guardie del corpo, il grosso dei Goti, a causa del persistente rifiuto di permettere ai Goti di entrare in città per fare acquisti, scatenarono una serie di incidenti in cui diversi soldati romani furono uccisi e depredati. Lupicino, venuto a conoscenza dei fatti mentre era a banchetto con i suoi ospiti, decise di evitare una rivolta aperta ordinando la morte della guardia del corpo di Fritigerno e Alavivo, ma la notizia delle uccisioni giunse ai Goti fuori città che si prepararono a prendere Marcianopoli d'assalto; fu Fritigerno che consigliò a Lupicino di calmarli mostrando che almeno lui era ancora vivo e così accadde, con i Goti che accolsero trionfalmente il loro comandante.<ref>Kulikowski, p. 133. Non è noto cosa accadde ad Alavivo, che scompare dalle cronache a questo punto.</ref><ref name="burns26">Burns, p. 26.</ref> Scampato al tentativo di uccisione di Lupicino, Fritigerno decise che era giunto il momento di rigettare i termini dell'accordo con Valente e ribellarsi ai Romani, che avevano lungamente approfittato delle condizioni difficili dei Goti; divenuto unico capo dei Tervingi, volle guidarli lontano da Marcianopoli, nella Scitia. Lupicino e le sue truppe seguirono da presso il nemico e riuscirono a costringerlo a battaglia ([[battaglia di Marcianopoli]]) a quattordici kilometri dalla città, ma furono sonoramente sconfitti: tutti i sottufficiali di Lupicino furono uccisi, le insegne militari furono perse e i cadaveri dei morti romani fornirono ai Goti le armi necessarie a proseguire la lotta; Lupicino di salvò fuggendo e rinchiudendosi a Marcianopoli.<ref name="kulikowski1334">Kulikowski, pp. 133-134.</ref>
| style="background:#00FF00" |'''Mariarita Salino'''
 
| rowspan="6" |Luca Onestini - Claudio D'Angelo - Michele Grimaldi - Leonardo Silvestri - Simone Cipolloni - Andrea Franchini - Riccardo Friso - Edoardo Boscolo Nata - Francesco Marinelli - Gabriele Pompei
[[File:Guerra gotica 376-382 - anno 377.png|upright=1.4|thumb|Campagna del 377.]]
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| style="background:pink" |'''Ernesto Carnevale'''
Tra la fine del [[376]] e l'inizio del [[377]] le zone a ridosso del Danubio vennero saccheggiate dai Goti; ai Tervingi di Fritigerno si unirono tutti i Goti entrati in territorio romano, come pure schiavi, minatori e prigionieri.<ref name="kulikowski1334" /> Le guarnigioni romane dell'area riuscirono a difendere i centri fortificati, ma la maggior parte delle campagne furono alla mercé dei Goti, i quali si trasformarono in breve tempo da gruppi separati di profughi ribelli in una massa organizzata per la guerra e il saccheggio; si procurarono persino una serie di carri atti a contenere le vettovaglie razziate via via nei territori attraversati.<ref name="kulikowski136">Kulikowski, p. 136.</ref> A questo punto la situazione per i Romani era difficile: Valente aveva sottovalutato la minaccia dei Goti rispetto al nemico di sempre, i [[Sasanidi]], e teneva impegnato l'esercito ''presenziale'' in oriente, né le truppe in Tracia potevano reggere alla pressione di [[Unni]], [[Alani]] e altre popolazioni germaniche lungo i confini e, al tempo stesso, infliggere una sconfitta decisiva ai Goti. Al tempo stesso i Goti si trovavano in una posizione altrettanto difficile, profondamente in territorio nemico e con la necessità di procacciarsi notevoli quantità di cibo, cosa che li costringeva a muoversi in gruppi di numero ridotto, possibile preda di attacchi di forze romane.<ref>MacDowall, p. 45.</ref> La reazione di [[Valente (imperatore)|Valente]] fu quella di inviare il proprio generale anziano, [[Vittore (generale romano)|Vittore]], a trattare la pace con i Sasanidi; in attesa di completare le preparazioni per il trasferimento dell'esercito presenziale in Tracia, mandò avanti a precederlo due suoi generali, [[Traiano (magister peditum)|Traiano]] e [[Profuturo]]. A testimonianza della gravità della situazione, c'è anche l'intervento dell'imperatore d'Occidente, [[Graziano]], nella guerra: l'imperatore ''iunior'' inviò infatti due propri generali, il ''[[comes domesticorum]]'' [[Ricomere]] e Frigerido, in Tracia, sia per impegnare i Goti che per assicurarsi che non passassero in Occidente.<ref name="burns26" /><ref name="kulikowski136" />
| style="background:pink" | Gabriella Teodosio
 
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La [[battaglia di Ad Salices]] interruppe momentaneamente le ostilità aperte: [[Ricomere]] tornò, all'inizio dell'autunno, in [[Gallia]], dove si trovava [[Graziano]], per raccogliere altre truppe per la campagna dell'anno successivo, mentre Valente nominò [[Flavio Saturnino|Saturnino]] ''magister equitum'' e lo inviò in Occidente con un contingente di cavalleria a prendere il comando da [[Traiano (magister peditum)|Traiano]].<ref>Ammiano Marcellino, <small>XXXI VIII</small>,3.</ref> Saturnino e Traiano riuscirono a bloccare i Goti nei passi dell'Haemus, in [[Tessaglia]], erigendo una linea di avamposti che respinsero i tentativi di sfondamento dei Goti: lo scopo dei generali romani era quello di sottoporre il nemico ai rigori dell'inverno e alla mancanza di cibo e di costringerlo alla sottomissione; in alternativa, avrebbero tolto successivamente le sentinelle, attirando Fritigerno in una battaglia in campo aperto nelle pianure tra il monte [[Haemus]] e il [[Danubio]], in cui contavano di sconfiggerlo.<ref>Ammiano Marcellino, <small>XXXI VIII</small>,1, 5, <small>IX</small>,1.</ref> Fritigerno, però, non avanzò verso nord accettando battaglia, ma arruolò contingenti di [[Unni]] e [[Alani]] in suo rinforzo; Saturnino, resosi conto di non poter più fronteggiare il nemico, abbandonò il blocco dei passi ed arretrò.<ref>Ammiano Marcellino, <small>XXXI VIII</small>,4-6.</ref> Davanti ai Goti si aprirono allora vasti spazi e poterono invadere e saccheggiare un vasto territorio che giungeva sino ai [[monti Rodopi]] a sud e che andava dalla [[Mesia]] all'[[Ellesponto]]. Le devastazioni furono così totali che Valente abbassò le tasse dovute dalle popolazioni delle Tracia già dal 377.<ref>Ammiano Marcellino, <small>XXXI VIII</small>,6; Zosimo, 4.20.7; Eunapio, frammento 44.1; Libanio, ''Orazioni'', 1.179; Girolamo, ''Cronaca'', ''s.a.'' 377. Kulikowski p. 138; Lenski pp. 330-331.</ref> Intanto Valente decise di non attendere l'arrivo delle truppe di [[Graziano]] e di dare battaglia ai Goti in campo aperto. La sua sconfitta e morte nella [[battaglia di Adrianopoli (378)]] fu un momento cruciale della storia romana.
| style="background:#00FF00" | Flavio Zerella
 
| style="background:#00FF00" |'''Roberta Mercurio'''
[[File:Battle of Adrianople 1.png|thumb|left|upright=0.9|La [[battaglia di Adrianopoli (378)|battaglia di Adrianopoli]] che vide una delle più cocenti sconfitte [[Storia delle campagne dell'esercito romano|subite da parte dell'esercito romano]].]]
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| style="background:pink" | Roberto Ranieri
Nel frattempo la [[Tracia (provincia romana)|Tracia]] continuava ad essere saccheggiata dai Goti, come anche la [[Pannonia (provincia romana)|Pannonia]] e la [[Mesia (provincia romana)|Mesia]], e, dovendo Graziano occuparsi della [[limes renano|frontiera del Reno]], anch'essa minacciata dai Barbari, decise di associare al trono un certo [[Teodosio I|Teodosio]], affidandogli il controllo dell'[[Impero bizantino|Oriente romano]] (gennaio 379).<ref>Zosimo, IV, 24.4.</ref><ref name=SocV2>Socrate Scolastico, ''Storia Ecclesiastica'', V,2.</ref><ref name=Gib26>Gibbon, ''Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano'', [[s:Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano/26|Capitolo 26]]</ref> Avendo affidato a Teodosio la conduzione diretta della guerra contro i Goti ed essendo le [[diocesi (impero romano)|diocesi]] di [[Dacia (diocesi)|Dacia]] e [[Macedonia (diocesi)|Macedonia]], fino a quel momento appartenute all'Impero d'Occidente, minacciate proprio dai Goti, Graziano decise di separare quelle due diocesi dalla [[prefettura del pretorio dell'Illirico|prefettura d'Illirico]] (fino a quel momento interamente appartenente all'Occidente), aggregandole all'Impero d'Oriente.<ref name=Gib26/>
| style="background:pink" | Valeria Vassallo
 
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Mentre il nuovo imperatore, [[Teodosio I|Teodosio]], era a [[Tessalonica]], egli si preparava a ricostituire un nuovo esercito romano in modo da prendersi la rivincita sui Goti, che intanto avevano occupato una gran parte della Tracia, mentre le guarnigioni delle città e delle fortezze non osavano scontrarsi in campo aperto con il nemico.<ref>Zosimo, IV, 25.1.</ref> Avendo constatato dello stato disastrato in cui si trovava l'esercito, Teodosio permise a molti dei Barbari provenienti da oltre [[Danubio]] di entrare nell'[[esercito romano]]: molti di essi entrarono nelle [[legione romana|legioni]].<ref>Zosimo, IV, 30.1.</ref> L'imperatore, dubitando della fedeltà di questi fuggitivi, così numerosi che eccedevano in numero gli altri soldati, stabilì, per prudenza, di collocare alcuni di loro tra le legioni a difesa dell'[[Egitto (diocesi)|Egitto]], e richiamò le legioni dell'Egitto nei Balcani.<ref>Zosimo, IV, 30.2-5.</ref> Quando gli Egiziani arrivarono in Macedonia, nessun ordine veniva osservato in campo, né qualsiasi distinzione tra romano e barbaro, venendo entrambi mischiati insieme promiscuamente. Fu permesso ai Barbari di fare ritorno nella propria nazione, e inviare altri al loro posto per servire nelle legioni.<ref>Zosimo, IV, 31.1.</ref>
| style="background:#00FF00" | Davide Tresse
 
| style="background:#00FF00" | Georgette Polizzi
I Barbari, apprendendo lo stato di disordine in cui si trovava l'[[esercito romano]] di cui erano stati informati dai fuggitivi, nel 380, penetrarono in Macedonia senza trovare opposizione. Quando ebbero notizia che l'Imperatore stava avanzando per scontrarsi con loro con tutte le sue forze, assaltarono la tenda dell'Imperatore.<ref>Zosimo, IV, 31.2-3.</ref> Venendo raggiunti dai loro connazionali, trovarono opposizione solo dai Romani, che, essendo in piccolo numero, poterono solo permettere all'Imperatore di fuggire, mentre essi venivano tutti massacrati dal nemico, dopo aver combattuto con vigore ed aver ucciso un grande numero di barbari.<ref>Zosimo, IV, 31.4.</ref> I barbari, soddisfatti della vittoria, non provarono a lanciarsi all'inseguimento di coloro che erano fuggiti con l'Imperatore, ed, avendo sotto il loro potere la Macedonia e la [[Tessaglia]], esposte ai loro saccheggi senza alcuna protezione, decisero di lasciare le città non danneggiate, sperando di ricevere tributi da esse.<ref>Zosimo, IV, 31.5.</ref>
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| style="background:#00FF00" | Fabio Ferrara
[[File:Theod1.jpg|upright=0.9|thumb|Il nuovo Imperatore d'Oriente, [[Teodosio I]].]]
| style="background:#00FF00" | Ludovica Valli
 
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L'Imperatore, nel frattempo, rinforzò le fortezze e le città con le guarnigioni, e procedette a [[Costantinopoli]], inviando lettere all'Imperatore d'Occidente [[Graziano]] per informarlo della recente disfatta e pregandolo di inviargli rinforzi.<ref>Zosimo, IV, 32.1.</ref> Nel frattempo, inviò in Macedonia e Tessaglia, esposte ai saccheggi nemici, degli esattori rapaci che fecero rimpiangere agli abitanti di queste province gli assalti dei barbari.<ref>Zosimo, IV, 32.2-3.</ref> Tale era lo stato della Macedonia e della Tessaglia, quando l'Imperatore entrò con grande fasto a Costantinopoli come se avesse ottenuto un grande trionfo invece che una disfatta.
| rowspan="6" |[[Temptation Island (quinta edizione)|'''<span style="font-size: 120%;">4</span>''']]
 
| rowspan="6" |Elisa Scheffler - Antonella Fiordelisi - Celeste Rigo - Mila Suarez - Desirée Maldera - Roberta Carluccio - Carmen Rimauro - Simona Solimeno - Jessica Guazzotti - Irene Giovani - Annet Lee - Giulia Risari - Melissa Turone
Zosimo narra che Graziano inviò nei Balcani dei rinforzi sotto il comando dei [[Franchi]] [[Bautone]] e [[Arbogaste]].<ref>Zosimo, IV, 33.1.</ref> Quando i rinforzi dall'Impero d'Occidente giunsero in Macedonia e Tessaglia, i Goti, intenti nei saccheggi, ricevuta la notizia dell'arrivo dei rinforzi romani, decisero prudentemente di ritirarsi in Tracia, che avevano già in precedenza saccheggiato.<ref>Zosimo, IV, 33.2-3.</ref> Nel frattempo l'Imperatore Graziano affidò a Vitaliano il comando delle legioni illiriche,<ref>Zosimo, IV, 34.1.</ref> ma questi non ottenne successi di rilievo, e, vista l'impossibilità di scacciare del tutto i Goti dal suolo imperiale, Teodosio fu costretto a negoziare con i Goti rimanenti una nuova pace di compromesso.
| style="background:#00FF00" |'''Riccardo Gismondi'''
 
| style="background:#00FF00" | Camilla Mangiapelo
Il 3 ottobre 382 fu firmata la pace tra Impero e Goti.<ref>''Consularia Constantinopolitana'', [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000798_00255.html?sortIndex=010%3A010%3A0009%3A010%3A00%3A00 s.a. 382].</ref> [[Tervingi]] e [[Grutungi]] divennero [[Foederati]] dell'Impero, e ottennero terre in Mesia e Scizia Inferiori, e forse anche in Macedonia; fu loro permesso di stabilirsi all'interno dell'Impero, e di mantenere la loro coesione tribale: in cambio i Goti avrebbero dovuto fornire contingenti alleati all'[[esercito romano]].<ref>Heather 2005, p. 232.</ref> [[Temistio]], retore di Costantinopoli, in un discorso pronunciato nel gennaio 383 al [[senato bizantino]], cercò di raffigurare come "vittoria romana" il trattato di pace ([[foedus]]) tra l'Impero e i Goti, nonostante ai Goti fossero state concesse condizioni favorevoli senza precedenti. In tale discorso, Temistio argomentò che Teodosio, mostrando come virtù il perdono, invece di vendicarsi dei Goti sterminandoli in battaglia, decise invece di stringere un'alleanza con essi, ripopolando così la Tracia, devastata dalla guerra, di contadini goti al servizio dell'Impero; Temistio concluse il discorso rammentando come i [[Galati]] fossero stati assimilati, con il passare dei secoli, dalla cultura greco-romana ed esprimendo la convinzione che sarebbe accaduto lo stesso con i Goti.<ref>Heather 2005, pp. 233-237.</ref>
| rowspan="6" |Andrea Melchiorre - Riccardo Ciappesoni - Andrea Luceri - Mauro Cutolo - Paolo Crivellin - Gianfranco Fresegna - Gian Marco Guido - Nicolò Fabbri - Luca Bardella - Diego Sechi - Daniele Bonazzi
 
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===== Le incursioni di Alarico (395-397) =====
| style="background:pink" | Ruben Invernizzi
Gli avvenimenti successivi diedero torto a Temistio: finché Teodosio visse, i Goti rimasero in pace con l'Impero, aiutando l'Imperatore persino a reprimere le usurpazioni in Occidente di [[Magno Massimo]] e [[Flavio Eugenio]].
| style="background:pink" |'''Francesca Baroni'''
 
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Nel 395, tuttavia, sotto il comando di [[Alarico I]], loro capo e re, i ''[[Foederati]]'' [[Visigoti|Goti]] si rivoltarono, devastando la Grecia e la Tracia. Secondo [[Giordane]] i motivi della rivolta sarebbero da ricercare nel fatto che i figli di [[Teodosio I]] e nuovi Imperatori, [[Arcadio]] e [[Onorio (imperatore romano)|Onorio]], avessero interrotto i sussidi e i doni che inviavano ai loro alleati Goti per i loro servigi.<ref name=Gio146>Giordane, ''Getica'', XXIX,146.</ref> I guerrieri Goti, inoltre, dopo aver subito diverse perdite combattendo al servizio dell'Impero nella battaglia del Frigido, probabilmente temettero che i Romani intendessero indebolirli facendoli combattere in prima linea per loro conto, per poi, una volta che i Goti avessero subito pesanti perdite, attaccarli per sottometterli e togliere loro ogni autonomia all'interno dell'Impero.<ref>JB Bury, p. 109.</ref> I Visigoti, volendo quindi mettere al sicuro la loro autonomia all'interno dell'Impero (garantita dallo status di ''Foederati''), decisero di rivoltarsi eleggendo come loro capo e re [[Alarico I]], che secondo Giordane discendeva dalla famiglia dei [[Balti (dinastia)|Balti]].<ref name=Gio146/>
| style="background:pink" | Nicola Panico
 
| style="background:pink" |'''Sara Affi Fella'''
Nel frattempo, spentosi Teodosio in Italia agli inizi del 395, [[Stilicone]] divenne reggente dell'Impero d'Occidente.<ref name=ZosV5>Zosimo, V,5.</ref> Secondo [[Zosimo (storico)|Zosimo]], Stilicone mirava ad assumere il controllo anche dell'Impero d'Oriente, cospirando contro [[Flavio Rufino|Rufino]], reggente e tutore di Arcadio, Imperatore d'Oriente.<ref name=ZosV5/> Stilicone, infatti, asseriva che l'Imperatore Teodosio, mentre stava per spirare, lo avrebbe nominato reggente e tutore sia di Arcadio che di Onorio.<ref name=ZosV5/> Quando Rufino ne venne a conoscenza, cercò in tutti i modi di impedire una spedizione di Stilicone in Oriente, e allo stesso modo indebolire la forza militare di Arcadio.<ref name=ZosV5/> Zosimo accusa infatti Rufino di aver eletto [[proconsole]] della Grecia un greco di nome Antioco, noto per la sua malizia, per fare in modo che i Barbari, nel compiere incursioni, non potessero trovare una seria opposizione, e allo stesso scopo affidò la guarnigione alle [[Termopili]] a un certo Geronzio, che a dire di Zosimo "sarebbe stato al suo servizio in tutti i suoi progetti a danni dello stato".<ref name=ZosV5/> Secondo Zosimo, inoltre, quando Rufino venne a sapere del malcontento di Alarico e dei Goti nei confronti dell'Impero, dovuto al fatto che Alarico non era stato promosso ''[[magister militum]]'' come gli aveva promesso Teodosio quando il capo visigoto lo aiutò nella campagna contro Eugenio, il reggente di Arcadio lo avrebbe addirittura incitato ad invadere la Tracia, secondo almeno le insinuazioni di Zosimo.<ref name=ZosV5/>
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| style="background:#00FF00" | Alessio Bruno
I Goti di Alarico, essendosi rivoltati e sfruttando forse il presunto tradimento di Rufino insinuato da alcune fonti, marciarono dalla [[Tracia]] fino in [[Macedonia (regione storica)|Macedonia]] e in [[Tessaglia]], devastandole.<ref name=ZosV5/> Una volta avvicinatosi alle [[Termopili]], Zosimo narra che Alarico inviò messaggeri al proconsole Antioco e al governatore della guarnigione delle Termopili Geronzio, per informarli del suo arrivo.<ref name=ZosV5/> Geronzio, accusato da Zosimo di tradimento, essendosi a quanto pare accordato con Alarico, avrebbe ordinato alla guarnigione delle Termopili di far passare Alarico e i suoi Goti, permettendo loro di penetrare in [[Grecia]].<ref name=ZosV5/> Per il tradimento di Rufino, e dei suoi complici Antioco e Geronzio, Alarico poté così devastare l'intera Grecia, compresa la [[Beozia]], saccheggiando la città, massacrando vecchi e bambini, e deportando come prigionieri donne e bambini, insieme ad un ampio bottino di guerra.<ref name=ZosV5/> Solo [[Tebe (Grecia)|Tebe]] fu risparmiata dal saccheggio in parte per la resistenza delle mura, in parte per l'impazienza di Alarico di dirigersi verso [[Atene]], che sperava di conquistare.<ref name=ZosV5/>
| style="background:#00FF00" | Valeria Bigella
 
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A questo punto Zosimo, essendo appunto superstizioso e pagano, narra la storia completamente inattendibile e leggendaria che le divinità pagane (la dea [[Minerva]]) sarebbero accorse in soccorso della città, facendo sì che Alarico desistesse dall'assedio, e decidesse invece di inviare messaggeri per negoziare una pace.<ref name=ZosV6>Zosimo, V,6.</ref> Essendo stata la proposta di Alarico accettata, Alarico entrò ad Atene con pochi soldati, dove furono trattati con molta ospitalità, e, dopo aver ricevuto alcuni doni, partì, lasciando la città e l'intera [[Attica]] indenne da saccheggi e procedendo invece verso Megaris, che espugnò al primo tentativo, e poi verso il [[Peloponneso]], senza incontrare resistenza.<ref name=ZosV6/> Zosimo, che parla ancora di tradimenti, narra che Geronzio avrebbe permesso ad Alarico di attraversare l'Istmo, oltre il quale tutte le città, senza fortificazioni perché già protette dall'Istmo, potevano essere espugnate con estrema facilità.<ref name=ZosV6/> A causa del tradimento di Geronzio, Alarico poté così espugnare [[Corinto]] e tutte le cittadine nelle sue vicinanze, nonché [[Argo (Grecia)|Argo]], [[Sparta]] e le città circostanti.<ref name=ZosV6/>
| style="background:#00FF00" | Antonio Lenti
 
| style="background:#00FF00" | Veronica Bagnoli
Nella primavera dell'anno successivo, tuttavia, intervennero in soccorso dell'Impero d'Oriente le armate di [[Stilicone]], che lasciò l'Italia portando con sé nell'Illirico le truppe occidentali ed orientali a sua disposizione per liberare i Balcani dai saccheggi di Alarico.<ref name=ClaII>Claudiano, ''Contro Rufino'', Libro II.</ref> Secondo JB Bury e le fonti antiche, un altro motivo politico spinse Stilicone a muoversi in Oriente: nel 379, l'Imperatore d'Occidente Graziano aveva ceduto all'Impero d'Oriente le diocesi di Macedonia e Dacia, e Stilicone pretendeva che l'Impero d'Oriente restituisse quelle due diocesi all'Occidente romano, sostenendo che queste fossero state le ultime volontà di Teodosio.<ref>JB Bury, pp. 110-111.</ref> Probabilmente Stilicone intendeva riguadagnare il controllo dell'Illirico orientale perché aveva bisogno di soldati per fronteggiare le minacce esterne e l'Illirico aveva da sempre fornito all'Impero ottimi soldati.<ref>JB Bury, p. 111.</ref> A questo punto, secondo Claudiano, il panico colse anche [[Flavio Rufino|Rufino]], quando seppe dell'avvicinarsi di Stilicone, suo nemico politico.<ref name=ClaII/> Temendo che Stilicone, più che a liberare l'Illirico dai Goti di Alarico, intendesse, invece, marciare a [[Costantinopoli]] per deporre Rufino e impossessarsi del controllo anche dell'Impero d'Oriente, si recò da [[Arcadio]] e lo convinse a scrivere a Stilicone per indurlo a tornarsene in Italia rimandando in Oriente le truppe dell'esercito d'Oriente che erano nell'esercito di Stilicone.<ref name=ClaII/> Stilicone, dopo aver letto l'ordine di Arcadio di tornare in Italia, per rispetto dell'ordine dell'Imperatore, ordinò alle truppe orientali che erano nel suo esercito di tornare a servire Arcadio e tornò con il resto del suo esercito in Italia.<ref name=ClaII/> Le truppe orientali che Stilicone rispedì in Oriente, condotte da [[Gainas]], avevano ricevuto però l'ordine da parte di Stilicone di uccidere al loro arrivo Rufino, e così fecero: indotto Rufino a uscire dalla città per riceverli, lo assaltarono all'improvviso uccidendolo.<ref name=ZosV7>Zosimo, V,7.</ref> Al posto di Rufino fu eletto come primo ministro e reggente dell'Imperatore [[Eutropio]], un eunuco di corte.<ref name=ZosV7/>
|-
 
| style="background:#00FF00" | Francesco Chiofalo
[[Eutropio]] negoziò un trattato di pace con Alarico e i Visigoti: i Visigoti ottennero nuove terre da coltivare e Alarico divenne ''[[magister militum]] [[Prefettura del pretorio dell'Illirico|per Illyricum]]''.<ref>JB Bury, p. 120.</ref> Claudiano, panegirista di [[Stilicone]], espresse indignazione per il trattato, scrivendo che, a causa dello stesso trattato, "il devastatore dell'[[Acaia (provincia romana)|Acaia]] e dell'[[Epiro]] privo di difese [Alarico] è ora signore dell'Illiria; ora entra come amico dentro le mura che un tempo assediava, e amministra la giustizia a quelle stesse mogli che aveva sedotto e i cui bambini aveva assassinato. E questa sarebbe la punizione di un nemico...?"<ref>Claudiano, ''Contro Eutropio'', Libro II.</ref>
| style="background:#00FF00" | Selvaggia Roma
 
|-
Successivamente, quando a Costantinopoli si seguì una politica di antigermanizzazione dell'[[esercito bizantino|esercito romano-orientale]], con conseguentemente epurazione dei soldati barbari dell'esercito, Alarico, compreso di non essere più accettato in Oriente, decise di invadere con tutto il suo popolo l'Italia, in modo da costringere l'Imperatore d'Occidente Onorio a consentire ai Goti di insediarsi come ''foederati'' in una provincia dell'[[Impero romano d'Occidente|Impero d'Occidente]].
| rowspan="6" |[[Temptation Island (sesta edizione)|'''<span style="font-size: 120%;">5</span>''']]
 
| rowspan="6" |Teresa Langella - Valentina Lenzo - Afef Sommur - Carolina Schiavi - Nikita Pelizon - Rita Cardinale - Stefanì Nobile - Emanuela Bosio - Vanessa Dangeli - Federica Vesce - Margherita Badami
==Difesa ed esercito==
| style="background:#00FF00" |'''Oronzo Carinola'''
{{Vedi anche|Esercito romano|limes renano}}
| style="background:#00FF00" | Valentina De Biasi
 
| rowspan="6" |Michael Terlizzi - Gianmarco Onestini - Andrea Dal Corso - Giuseppe Santamaria - Luca Daffrè - Giovanni Longobardi - Manuel Galiano - Antonio Moriconi - Luca Petris - Davide Evangelista - [[Davide Matteini]] - Marco Di Micco
{{Infobox struttura militare
|-
|Nome = ''Limes'' della Macedonia
| style="background:#00FF00" |'''Riccardo Maria Guarnieri'''
|Nome originale =
| style="background:#00FF00" | Ida Platano
|Parte di = [[Limes danubiano|<span style="color:#FFA257;">''limes danubiano meridionale''</span>]]
|-
|Posizione geografica =
| style="background:#00FF00" |Francesco Branco
|Struttura = Strada militare
| style="background:#00FF00" |'''Giada Giovanelli'''
|Immagine =
|-
|Didascalia =
| style="background:pink" |Gianpaolo Quarta
|Stato =
| style="background:pink" |'''Martina Sebastiani'''
|Stato attuale = {{GRC}} {{BUL}} {{MKD}}
|-
|Suddivisione =
| style="background:#00FF00" |Andrea Celentano
|Tipologia = [[Strade romane|strada militare romana]] affiancata da [[fortezza legionaria|fortezze legionarie]], [[castrum|forti e fortini]], [[burgus|burgi]], ecc.
| style="background:#00FF00" |Raffaela Giudice
|Utilizzatore = [[Impero romano]]
|-
|Lunghezza =
| style="background:pink" |Michael De Giorgio
|Inizio = [[Apollonia (Albania)|Apollonia]]
| style="background:pink" |Lara Zorzetto
|Fine = [[Cipsela]]
|-
|Stile = [[Via Egnazia]]
| rowspan="6" |[[Temptation Island (settima edizione)|'''<span style="font-size: 120%;">6</span>''']]
|Funzione strategica = a protezione della [[provincia romana]] della Macedonia
| rowspan="6" |Federica Lepanto - Alessia Calierno - Annalisa Torbilio - Cristina Rescigni - Marianna Vertola - Elena Cianni - Maddalena Vasselli - Federica Mazza - Noemi Malizia - Vanessa Cinelli - Sabina Bakanaci - Sonia Onelli - Sara Tozzi
|Termine funzione strategica =
| style="background:pink" |Arcangelo Bianco
|Inizio costruzione = [[146 a.C.]]
| style="background:pink" |'''Nunzia Sansone'''
|Termine costruzione =
| rowspan="6" |Giulio Raselli - Rodolfo Salemi - Alessandro Cannataro - Nicolas Bovi - Alessandro Zarino - Giovanni Arrigoni - Jacopo Poncini - Gaetano Martelli - Javier Martinez - Mattia Birro - Moreno Merlo - Sammy Hassan - Marco Mazza
|Costruttore =
|-
|Altezza =
| style="background:pink" |'''Andrea Filomena'''
|Demolizione =
| style="background:pink" |Jessica Battistello
|Condizione attuale = numerosi resti antichi rinvenuti in varie località.
|-
|Proprietario attuale =
| style="background:#00FF00" |'''David Scarantino'''
|Percorribile =
| style="background:#00FF00" |Cristina Incorvaia
|Azioni di guerra =
|-
|Eventi =
| style="background:pink" |Massimo Colantoni
|Note =
| style="background:pink" |Ilaria Teolis
|Sito web =
|-
|Ref = vedi bibliografia sotto
|style="background:pink" |Nicola Tedde
}}
|style="background:pink" |Sabrina Martinengo
 
|-
=== Legioni romane ===
|style="background:pink" |Vittorio Collina
{{Vedi anche|Legione romana}}
|style="background:pink" |Katia Fanelli
 
Sappiamo di una ''legio XXVII'' (forse la [[legio XXVII (Cesare)|XXVII di Cesare]]<ref>J.R.González, ''Historia de las legiones Romanas'', p.720.</ref> trasformata poi in [[legio XXVII (Marco Antonio)|XXVII di Antonio]]<ref>J.R.González, ''Historia de las legiones Romanas'', p.721.</ref>) che si trovava in Macedonia al tempo delle guerre civili.<ref>{{AE|1986|154}}.</ref>
 
Nel [[44 a.C.]], alla [[cesaricidio|morte di Cesare]], c'erano 37 [[legione romana|legioni romane]].<ref name="Keppie201">L.Keppie, ''The making of the roman army, from Republic to Empire'', Oklahoma 1998, p.201.</ref> Di queste, sei si trovavano in Macedonia: le legioni [[legio II Gallica|II ''Gallica'']], [[legio IIII (Cesare)|IV]],<ref name="Keppie206">L. Keppie, ''The making of the roman army, from Republic to Empire'', Oklahoma 1998, p. 206.</ref> ''[[legio Martia|Martia]]''<ref>[[Cassio Dione Cocceiano|Dione]], ''Storia romana'', XLV, 9.3.</ref><ref>[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerra civile'', III, 9 e 43.</ref> e [[legio XXXV (Cesare)|XXXV]].<ref name="Keppie112">L. Keppie, ''The making of the roman army, from Republic to Empire'', Oklahoma 1998, p. 112.</ref> Poco dopo [[Marco Antonio]] ottenne per sé la provincia di Macedonia e le legioni che Cesare vi aveva ammassato per la spedizione contro i [[Parti]], mentre per un suo valido collaboratore, [[Publio Cornelio Dolabella]], la provincia di [[Siria (provincia romana)|Siria]] e le sue armate. Con la [[lex Titia]] del 27 novembre del [[43 a.C.]], nasceva il [[secondo triumvirato]], in seguito alla quale furono messe in campo ben 43 legioni per combattere i [[cesaricidio|cesaricidi]], come accadde nel [[42 a.C.]] con la [[battaglia di Filippi]].<ref name="Parker70">H. Parker, ''Roman legions'', p. 70.</ref><ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', Epitome CXXII.</ref>
 
=== ''Auxilia'' e ''Classis'' ===
{{Vedi anche|Truppe ausiliarie dell'esercito romano|Classis}}
 
Sappiamo che nel [[120]], al tempo dell'imperatore romano [[Adriano]], vi era un'[[truppe ausiliarie romane|unità ausiliaria]] a difesa della provincia di Macedonia: si trattava della ''cohors I Flavia Bessorum''.<ref>{{AE|1909|105}}.</ref>
 
=== Fortezze, forti e fortini lungo il ''limes'' macedonico ===
{{Vedi anche|Limes romano|Elenco delle fortezze legionarie romane}}
 
*ad [[Anfipoli]], nella latina ''[[Amphipolis]]'', durante il principato di [[Augusto (imperatore romano)|Augusto]].<ref>{{AE|1936|18}}, {{CIL|10|4723}} e {{CIL|10|8241}}.</ref><ref>M.S.Kos, ''The military role of Macedonia from the civil wars to the estabilishment of the moesian limes'', p.286-290.</ref>
 
==Geografia politica ed economica==
In Macedonia poche furono le città libere: [[Tessalonica]] (metropoli della Macedonia), [[Anfipoli]], [[Abdera]] ed [[Eno (antica città greca)|Eno]], oltre alle isole di [[Taso]] e di [[Samotracia]] e alle città di [[Apollonia (Albania)|Apollonia]] e [[Epidamno]] (oggi [[Durazzo]]) in [[Illiria]], mentre moltissime mantennero tale condizione in [[Grecia]], oltre alle alleate [[Atene]], [[Rodi]] e forse la [[Lega etolica]] e oltre a [[Sparta]], che come le precedenti ebbe alcune altre città sotto il proprio dominio.
 
Tutte le altre città della Macedonia e quelle che avevano fatto parte della [[Lega achea]] in Grecia furono soggette a tributo come ''civitates stipendiariae''. Tutte le città conservarono tuttavia le proprie autonomie interne, come già era accaduto nei confronti del sovrano all'interno del regno macedone, ma persero il diritto di battere moneta, che rimase invece ad alcune città libere della Grecia. Roma appoggiò inoltre ovunque i regimi oligarchici. Probabilmente i terreni di proprietà regia in Macedonia vennero incorporati nell'''ager publicus'', di cui entrò a far parte anche il territorio di Corinto, mentre i territori cittadini rimanevano in possesso delle diverse città.
 
===Maggiori centri provinciali===
;[[Abdera]]
 
;[[Anphipolis]]
''Anphipolis'' ([[Anfipoli]]) divenne capitale di uno dei quattro distretti in cui fu divisa la Macedonia, dopo la [[battaglia di Pidna]] ([[168 a.C.]]), vinta da [[Lucio Emilio Paolo Macedonico|Lucio Emilio Paolo]]. Nell'[[82 a.C.]] venne presa da [[Mitridate VI del Ponto]], in appoggio a [[Lucio Cornelio Silla]]. [[Gneo Pompeo Magno]] vi cercò rifugio dopo la sconfitta subita nei pressi di [[Battaglia di Farsalo|Farsàlo]] nel [[48 a.C.]]. Dopo la [[battaglia di Filippi]] del [[42 a.C.]], ebbe lo statuto di ''civitas libera'', ed emise monete che commemoravano l'evento. Nel [[31 a.C.]] fu base per la flotta di [[Marco Antonio]] prima della sua sconfitta ad [[battaglia di Azio|Azio]]. Crebbe di prosperità in epoca [[Augusto|augustea]] e venne visitata da [[Paolo di Tarso]] nel [[50|50 d.C.]] La prosperità della città nel corso dei primi tre secoli dell'impero romano è attestata da una ricca emissione di monete.
 
;[[Apollonia (Albania)|Apollonia]]
 
;[[Berea]]
Le sue origini sono incerte. I primi abitanti, probabilmente appartenenti a tribù frigie, furono cacciati dai Macedoni intorno al [[VII secolo a.C.]]. La città situata alle falde del Monte Vermion si trova a 65&nbsp;km a sud-ovest di [[Tessalonica]] a circa 40&nbsp;km dal [[Mare Egeo]]. L'[[Olimpo]], il monte che nella mitologia era la sede del pantheon ellenico, si trova a sud. La prima menzione della città si ha in un passaggio dello storico greco [[Tucidide]]<ref>[[Tucidide]], ''[[Guerra del Peloponneso (Tucidide)|Storie]]'', I, 61,4.</ref>, che riferisce di un fallito tentativo di assedio da parte degli [[Atene|Ateniesi]] nel [[432 a.C.]]. La città ricevette probabilmente un impianto [[urbanistica|urbanistico]] regolare di tipo [[Ippodamo da Mileto|ippodameo]] durante il regno di [[Cassandro I|Cassandro]] e dovette svilupparsi ulteriormente sotto gli [[Antigonidi]]. Nel [[288 a.C.]] fu assediata e riconquistata da [[Demetrio Poliorcete]] dopo essere stata presa da [[Pirro]]. In epoca [[Ellenismo|ellenistica]] la città era governata da magistrati chiamati "politarchi", e gli abitanti erano suddivisi in "tribù". Dopo la [[battaglia di Pidna]] del [[168 a.C.]] dopo la sconfitta dell'ultimo sovrano macedone [[Perseo di Macedonia|Perseo]], il [[regno di Macedonia]] fu conquistato dai [[Roma antica|Romani]] e la città appartenne dal [[148 a.C.]] alla [[Province romane|provincia]] di Macedonia. Subì la presenza delle armate di [[Gneo Pompeo Magno|Pompeo]] subito prima della [[battaglia di Farsalo]] del [[48 a.C.]] e intorno all'anno [[50]] fu visitata da [[Paolo di Tarso|san Paolo]] e [[Sila (apostolo)|Sila]] nel suo secondo viaggio missionario ({{passo biblico|At17,10}}). A Berea l'apostolo Paolo trovò un folto gruppo di giudei tanto che dopo aver predicato nella loro [[sinagoga]] [[Ebraismo|ebraica]] presente in città 'molti divennero credenti insieme a persone di nazionalità greca ({{passo biblico|At17,12}}). Fu a capo del ''koinon'' (associazione provinciale) di Macedonia, ospitandone il [[sinedrio]] e organizzava giochi e celebrazioni in onore degli imperatori, con competizioni sportive o letterarie ed era sede del [[culto imperiale]]. Nel [[56]] ottenne il titolo onorifico di "metropoli". Nel [[III secolo]] al culto imperiale del ''koinon'' macedone fu collegato al culto di [[Alessandro Magno]]. I premi per i vincitori dei giochi erano costituiti da medaglioni d'oro con raffigurati episodi della vita di Alessandro. Con la riforma [[Diocleziano|dioclezianea]], la città appartenne alla provincia di Macedonia nella [[Diocesi (impero romano)|diocesi]] di [[Mesia (diocesi)|Mesia]]. Nel [[473]] fu forse brevemente occupata dagli [[Ostrogoti]].
<gallery>
File:Bepoia Archaelogical Museum.JPG|Museo archeologico dell'antica ''Berrhoea''
</gallery>
 
;[[Eno (antica città greca)|Eno]]
 
;[[Filippi]]
 
;[[Pella (città)|Pella]]
 
;[[Pidna]]
 
;[[Stobi]]
La città viene menzionata per la prima volta da [[Livio]] nel [[197]] e con [[Augusto]] conosce un periodo di grande incremento demografico. I cittadini di Stobi godettero addirittura dello [[ius italicus]] e la città fu a capitale della provincia romana Macedonia Salutaris, l'imperatore [[Teodosio I]] si stabilì addirittura a Stobi nel [[388]].
Lo sviluppo della città fu però stroncato nel V secolo da due eventi: il saccheggio da parte degli [[Ostrogoti]] di [[Teodorico il Grande|Teodorico]] nel [[479]] ed il terremoto del [[518]]. Le invasioni degli [[Avari]] nel VI secolo contribuirono a far decadere definitivamente l'economia e lo sviluppo della città.
 
;[[Tessalonica]]:
Tessalonica fu sede di un importante porto militare fin dall'[[regno macedone|epoca macedone]], disponendo anche di un arsenale.<ref>{{Cita|Livio, Ab Urbe condita libri|XLIV, 6.2; 10.1}}.</ref> Ebbe una sua importanza strategica a partire dal [[tetrarchia|periodo tetrarchico]], quando [[Galerio]], Cesare d'Oriente, la utilizzò come una delle sue capitali imperiali ([[298]]-[[299]]) oltre a ''Sirmium'', presso il Danubio. Morto Galerio nel [[311]], Tessalonica tornò ad essere residenza imperiale negli anni tra il [[317]] ed il [[323]],<ref name="Horst215-219">{{Cita|Horst, 1987|pp. 215-219}}.</ref> quando [[Licinio]] [[guerra civile romana (306-324)|dovette cedere]] a Costantino I l'[[Illirico (diocesi)|Illirico]].<ref name="ZosimoII,20,1">{{Cita|Zosimo|II, 20.1}}.</ref> In questo periodo Costantino potenziò le flotte sull'Adriatico e sull'Egeo, rafforzando i porti marittimi di Aquileia, Pireo e Tessalonica, con la costruzione di nuovi arsenali e cantieri navali, oltre a migliorare l'armamento delle squadre navali.<ref name="Horst215-219"/>
<gallery>
File:Thessaloniki urban growth 2.svg|Sviluppo di Tessalonica e del suo porto, a partire dal periodo tetrarchico.
</gallery>
 
===Risorse economiche provinciali===
{{Vedi anche|Zecche romane}}
 
La [[crisi del III secolo]] dell'Impero romano e la sua militarizzazione provocarono un primo decentramento e moltiplicarono le [[zecche romane|zecche]] vicine alle zone ad alta concentrazione di militari, zone in cui la richiesta di monete era elevata.
 
La [[riforma monetaria di Diocleziano]] iniziata dal [[294]] vide una seconda ondata di creazione di zecche, che erano distribuite nelle diverse province, ad eccezione della Hispania: Londra, Cartagine, Aquileia, [[Zecca di Tessalonica|Tessalonica]], Nicomedia e Alessandria. Infine le successive capitali imperiali della [[tetrarchia]] favorirono l'apertura di qualche zecca supplementare.
 
Le invasioni del [[V secolo]] posero fine all’attività delle zecche occidentali e della zona danubiana.
 
{| class="prettytable" width="100%"
! width="15%" | [[Zecca (moneta)|Zecca]]
! width="15%" | [[Province romane|Provincia]]
! width="25%" | Periodo di attività
! width="45%" | Segno di zecca
|-align=’’center’’
|[[Zecca di Tessalonica|Tessalonica]]</br>([[Salonicco]])||Macedonia|| dal [[302]]<ref>RIC VI 16b; RSC 223d.</ref> (o poco prima) fino al [[VI secolo]]|| SMTS, TS, TES, TESOB, THS, THSOB, TSA
|}
 
== ''Temptation Island VIP'' ==
===Principali vie di comunicazione===
{{Vedivedi anche|StradeTemptation romaneIsland VIP}}
Oltre alla versione classica, da martedì 18 settembre 2018 va in onda anche la [[Temptation Island VIP (prima edizione)|prima edizione VIP]], condotta da [[Simona Ventura]] per quattro puntate nella prima edizione. La seconda edizione sarà condotta invece da [[Alessia Marcuzzi]].
Poco dopo l'istituzione della provincia venne sistemata la [[via Egnazia]], che da Apollonia ed Epidamno, sulla costa [[mar Adriatico|adriatica]], raggiungeva Pella e quindi Tessalonica.
 
===Arte e architettura provinciale===
 
== Note ==
{{<references|2}} />
{{Temptation Island}}
 
{{portale|televisione}}
== Bibliografia ==
<div class="references-medium" style="-moz-column-count: 2; column-count: 2;">
;Fonti primarie
* [[Ammiano Marcellino]], ''Storie'', xxxi
* {{cita libro |autore=[[Appiano di Alessandria]]|titolo=Historia Romana (Ῥωμαϊκά) |cid=Appiano|lingua=grc}} Versione in inglese [http://www.livius.org/ap-ark/appian/appian_0.html qui].
*{{cita libro |autore=[[Cassio Dione Cocceiano]]|titolo=Historia Romana |url=https://it.wikisource.org/wiki/Autore:Cassio_Dione_Cocceiano|cid=Cassio Dione|lingua=grc}} LXIX-LXXIII [[File:Wikisource-logo.svg|15px]] Versione in inglese [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/home.html qui].
*[[Claudiano]], ''Contro Rufino''.
*[[Claudiano]], ''Contro Eutropio''.
*{{Cita libro|autore=[[Erodiano]]|titolo=Storia dell'impero dopo Marco Aurelio (Τῆς μετὰ Μάρκον βασιλείας ἰστορίαι)|url=|cid=Erodiano|lingua=grc}} Versione in inglese [http://www.livius.org/he-hg/herodian/hre000.html qui].
* [[Eunapio]], ''Storia''
* [[Giordane]], ''[[De origine actibusque Getarum]]''.
* {{cita libro|autore=Livio|wkautore=Tito Livio|titolo=Ab Urbe condita libri|url=https://la.wikisource.org/wiki/Ab_Urbe_Condita_libri|cid=Livio|lingua=la}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]].
* {{cita libro|autore=Livio|wkautore=Tito Livio|titolo=Periochae|url=https://la.wikisource.org/wiki/Ab_Urbe_Condita_%E2%80%93_Periochae|cid=Livio|lingua=la}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]].
* {{cita libro |autore=Marco Aurelio|wkautore=Marco Aurelio|titolo=Colloqui con se stesso|url=https://el.wikisource.org/wiki/%CE%A4%CE%B1_%CE%B5%CE%B9%CF%82_%CE%B5%CE%B1%CF%85%CF%84%CF%8C%CE%BD|cid=Marco Aurelio| lingua=grc}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]] I-XII.
* {{cita libro|autore=Ovidio|wkautore=Publio Ovidio Nasone|titolo=Epistulae ex Ponto|url=http://la.wikisource.org/wiki/Epistulae_ex_Ponto|cid=Ovidio|lingua=la}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]];
* {{cita libro |autore=Plutarco|wkautore=Plutarco|titolo=Vite parallele (Βίοι Παράλληλοι)|url=http://el.wikisource.org/wiki/%CE%92%CE%AF%CE%BF%CE%B9_%CE%A0%CE%B1%CF%81%CE%AC%CE%BB%CE%BB%CE%B7%CE%BB%CE%BF%CE%B9|cid=Plutarco| lingua=grc}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]] (Versione in inglese disponibile [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Plutarch/Lives/home.html qui]).
* {{cita libro|autore=Strabone|wkautore=Strabone|titolo=Geografia|volume=XII|cid=Strabone|lingua=grc}} [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Strabo/home.html QUI la versione inglese].
* {{cita libro|autore=Zonara|wkautore=Giovanni Zonara|titolo=Epitome delle storie (Ἐπιτομή Ἱστορίων)|cid=Zonara|lingua=grc}} [http://www.documentacatholicaomnia.eu/30_20_1050-1150-_Ioannes_Zonaras.html QUI la versione inglese]
* [[Zosimo (storico)|Zosimo]], ''Storia nuova'', iv
 
;Letteratura critica
*A. Aichinger,''Die Reichsbeamten der römischen Provinz Macedonia 44 n. Chr.-284 n. Chr'', Wien 1977
* Alessandro Barbero, ''9 agosto 378, il giorno dei barbari'', Roma-Bari 2005. ISBN 88-420-7765-8
*{{cita libro | cognome=Brizzi | nome=Giovanni | wkautore=Giovanni Brizzi | titolo=Storia di Roma. 1. Dalle origini ad Azio | città=Bologna |anno=1997 | lingua=italiano }}
* Burns, Thomas Samuel, ''Barbarians Within the Gates of Rome'', Indiana University Press, 1994, ISBN 0-253-31288-4.
*JB Bury, ''History of the Later Roman Empire'', Volume I, 1923.
*{{cita libro|nome=Maria Domitilla|cognome=Campanile|titolo=Il mondo greco verso l'integrazione politica nell'impero|opera=Storia Einaudi dei Greci e dei Romani|editore=Il Sole 24 ORE|città=Milano|anno=2008|volume=8| pagine=pp. 839-856| lingua=italiano }}
*{{cita libro|nome=JeanLouis|cognome=Ferrary|titolo=La resistenza ai Romani|opera=Storia Einaudi dei Greci e dei Romani|editore=Il Sole 24 ORE|città=Milano|anno=2008|volume=8| pagine=pp. 803-837|lingua=italiano }}
*{{cita libro|nome=Adalberto|cognome=Giovannini|titolo=La disintegrazione politica del mondo ellenistico|opera=Storia Einaudi dei Greci e dei Romani|editore=Il Sole 24 ORE|città=Milano|anno=2008|volume=8| pagine=pp. 745-772| lingua=italiano }}
*{{cita libro|autore=Erich S.Gruen|titolo=«Egemonia» romana e continuità ellenistiche|opera=Storia Einaudi dei Greci e dei Romani|editore=Il Sole 24 ORE|città=Milano|anno=2008|volume=8| pagine=pp. 773-801| lingua=italiano }}
* Peter Heather, ''La caduta dell'Impero romano: una nuova storia'', Garzanti, Milano, 2006. ISBN 978-88-11-68090-1
* Wolfram, Herwig, ''The Roman Empire and Its Germanic Peoples'', University of California Press, 1997, ISBN 0-520-08511-6.
*Thomas Hodgkin, ''Italy and her Invaders'', Volume I.
* Kulikowski, Michael, ''Rome's Gothic Wars: From the Third Century to Alaric'', Cambridge University Press, 2006, ISBN 0-521-84633-1
* Lenski, Noel Emmanuel, ''Failure of Empire: Valens and the Roman State in the Fourth Century'', University of California Press, 2002, ISBN 0-520-23332-8, pp. 342-343.
* Simon MacDowall & Angus McBride, ''Germanic warrior: AD 236-568'', Oxford 1996. ISBN 1-85532-586-1
*{{Cita libro|nome=Franco|cognome=Montanari|wkautore=Franco Montanari|titolo=La letteratura greca in età imperiale|opera=Storia Einaudi dei Greci e dei Romani|editore=Il Sole 24 ORE|città=Milano|anno=2008|volume=17| lingua=italiano }}
*{{cita libro | cognome=Piganiol | nome=André | titolo=''Le conquiste dei Romani | città=Milano |anno=1989 | lingua=italiano }}
* {{Cita libro||[[Ernest Renan]]|Marco Aurelio e la fine del mondo antico|1937|Corbaccio|Milano|cid=Renan 1937| lingua=italiano }}
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