Santuario di Santa Maria di Piazza e Luciano Conati: differenze tra le pagine

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{{S|ciclisti italiani}}
{{torna a|Monumenti di Busto Arsizio|Chiese di Busto Arsizio}}
{{Sportivo
{{Edificio religioso
|Nome= Luciano Conati
|DedicatoA = [[Maria (madre di Gesù)|Maria]]
|Immagine = Luciano Conati - Tour 1976.jpg
|NomeEdificio= Santuario di Santa Maria di Piazza
|Sesso = M
|Immagine= La piazza di S. Maria.jpg
|CodiceNazione = {{ITA}}
|Didascalia= Santuario di Santa Maria di Piazza
|Disciplina= Ciclismo
|Larghezza =
|Specialità= [[Ciclismo su strada|Strada]]
|Città= [[Busto Arsizio]]
|TermineCarriera= 1979
|Regione= [[Lombardia]]
|Squadre=
|SiglaStato = ITA
{{Carriera sportivo
|Latitudine = 45.61182
|1973-1979|{{Ciclismo Scic}}|
|Longitudine = 8.850399
|Religione= [[Chiesa cattolica]] di [[rito ambrosiano]]
|AnnoConsacr=
|StileArchitett=
|InizioCostr= [[1517]]
|FineCostr=
|Website= [http://www.santamariadipiazzabustoarsizio.it http://www.santama...sizio.it]
}}
|Vittorie =
{{citazione|[...] la bellissima e gentile (cartolina) "illustrata" del 31 ottobre con la magnifica immagine di Santa Maria a Busto mi hanno sollevato l'animo e direi tolto l'angoscia [...]|[[Carlo Emilio Gadda]] - da una lettera all'amico Ambrogio Gobbi datata Roma 7 novembre 1958<ref>{{Cita|Magini|p. 5}}</ref>}}
|Allenatore=
|Aggiornato=
}}
{{Bio
|Nome = Luciano
|Cognome = Conati
|Sesso = M
|LuogoNascita = Marano di Valpolicella
|GiornoMeseNascita = 17 marzo
|AnnoNascita = 1950
|LuogoMorte = Verona
|GiornoMeseMorte = 6 febbraio
|AnnoMorte = 2016
|NoteMorte = <ref>[http://www.gazzetta.it/Ciclismo/07-02-2016/morto-conati-vinse-tappa-giro-76-140589852725.shtml È morto Conati, vinse una tappa al Giro ‘76]</ref>
|Attività = ciclista su strada
|Nazionalità = italiano
}}
Professionista dal [[1973]] al [[1979]], conta la vittoria di una tappa al [[Giro d'Italia]].
 
==Carriera==
Il '''santuario di Santa Maria di Piazza''' (detto anche santuario della Beata Vergine dell'Aiuto) è situato nel centro storico di [[Busto Arsizio]], dove sorgeva una precedente chiesa dedicata alla Madonna, che a sua volta aveva sostituito una cappella risalente all'epoca della cristianizzazione. Questo splendido santuario mariano fu costruito rapidamente tra il [[1515]] e il [[1522]].
Corse per la [[Scic (ciclismo)|Scic]] ed ottenne una sola vittoria, la ventesima tappa del [[Giro d'Italia 1976]] da [[Vigo di Fassa]] a [[Stenico|Terme di Comano]]. Fu secondo nella quinta tappa del [[Giro di Svizzera]] nel [[1973]] e nella prima semitappa della seconda tappa del [[Tour Méditerranéen]] nel [[1975]].
 
==Palmarès==
Due nomi compaiono nei documenti che trattano la costruzione del tempio: quello di [[Antonio da Lonate]] (autore del modello per il [[Vigevano#Duomo|duomo di Vigevano]]) e quello di "magistro Tomaxio ingeniero", probabilmente [[Tommaso Rodari]], il noto scultore e architetto attivo nel duomo di Como, allievo di [[Giovanni Antonio Amadeo]]. Il primo avrebbe impostato la pianta centrale, per la quale si è ipotizzata l'esistenza di un disegno bramantesco, "Bramanti secutus exemplar"; il secondo avrebbe eseguito i due portali a ovest e a sud, e forse l'elegante loggiato nel tamburo sotto la cupola simile al tiburio del [[santuario della Beata Vergine dei Miracoli]] a [[Saronno]], attribuito all'Amadeo.
*[[1976]]
:20ª tappa [[Giro d'Italia 1976|Giro d'Italia]] ([[Vigo di Fassa]] > [[Stenico|Terme di Comano]])
 
== StoriaPiazzamenti ==
=== Grandi Giri===
La prima citazione di un edificio religioso dedicato a [[Maria (madre di Gesù)|Santa Maria]] a [[Busto Arsizio]] risale all'incirca al 1300: si tratta della frase "''Busti Arsizia. eccelsia Sancte Marie''" nel ''[[Liber Notitiae Sanctorum Mediolani]]'' dove la chiesa risulta una delle 200 chiese mariane della diocesi e delle cinque presenti nel territorio della [[Pieve di Olgiate Olona]]<ref name=Bertolli6>{{Cita|Bertolli|p. 6}}</ref>.
{{Colonne}}
*[[Giro d'Italia]]
:[[Giro d'Italia 1973|1973]]: 25º
:[[Giro d'Italia 1974|1974]]: 26º
:[[Giro d'Italia 1975|1975]]: 21º
:[[Giro d'Italia 1976|1976]]: ''ritirato''
:[[Giro d'Italia 1977|1977]]: 41º
:[[Giro d'Italia 1978|1978]]: 46º
{{Colonne spezza}}
*[[Tour de France]]
:[[Tour de France 1976|1976]]: 37º
{{Colonne fine}}
 
===Classiche monumento===
L'antico edificio, secondo testimonianze seicentesche, aveva una pianta quadrata di 5&nbsp;m per lato, ma si trattava già probabilmente di un rifacimento trecentesco dell'edificio originario. La chiesa, nelle sue forme tipiche dell'[[architettura romanica]], fu consacrata nel 1346 da un vescovo di nome Francesco, delegato dell'arcivescovo [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni Visconti]]<ref name=Bertolli6/>. Di questo antico edificio oggi rimane solo il rondello in pietra collocato alla sommità dell'attuale [[presbiterio]] e raffigurante in un rilievo la Madonna col Bambino.
*[[Milano-Sanremo]]
:[[Milano-Sanremo 1974|1974]]: 26º
:[[Milano-Sanremo 1978|1978]]: 26º
 
== Note ==
Qui nel 1358 fu istituita una [[cappellania]] da parte di Antonio Crespi: venivano dunque celebrate messe ogni giorno da parte di un sacerdote scelto dalla famiglia Crespi. Tale cappellania prese il nome di Santa Caterina e alla santa fu intitolato un altare. Un'altra cappellania, intitolata a Santa Maria, fu istituita nel 1485 da Donato Crespi<ref name=Bertolli6/>. A questa seconda cappellania nel 1504 la curia di Milano assegnò il sacerdote Francesco Crespi de Robertis, che successivamente divenne rettore della [[Basilica di San Giovanni Battista (Busto Arsizio)|basilica di San Giovanni Battista]]<ref name=Bertolli7>{{Cita|Bertolli|p. 7}}</ref>.
 
Nel libro della Decima (un testo che riportava l'elenco degli enti privati che possedevano beni immobili soggetti a tributo) del 1399, compare per la prima volta il Consorzio di Santa Maria di Piazza. Questo, come gli altri otto consorzi di Busto Arsizio, aveva sede in una chiesa (in questo caso quella di Santa Maria) e i membri si riunivano periodicamente portando un'offerta; queste offerte sarebbero poi state cedute ai soci in difficoltà, in beneficenza ai poveri o in aiuto alle chiese<ref name=Bertolli7/>.
 
Tra il [[XIV secolo|XIV]] e il [[XVI secolo]] il borgo di Busto Arsizio crebbe in termini di ricchezza, dimensioni e influenza all'interno del [[ducato di Milano]]. Questo portò alla volontà di erigere un nuovo edificio religioso all'altezza di questa ascesa. La prima pietra di questa nuova chiesa, che andò a sostituire quella romanica di Santa Maria, su posata nel 1517 ed è ancora visibile incastonata nella facciata orientale<ref name=Bertolli7/>. A promuovere questo rifacimento furono diverse persone, soprattutto appartenenti alla parte più colta della popolazione bustocca: tra questi, i rettori della basilica e fondatori della [[biblioteca capitolare di San Giovanni Battista]] Francesco e Bernardino Crespi, il primo dei quali era anche cappellano di Santa Maria; la [[Scuola dei Poveri]] e il Comune. È probabile, anche se non accertato, che Galeazzo Visconti, feudatario di Busto dal 1488, appoggiasse l'iniziativa. Furono molti anche i lasciti da parte del clero e della popolazione civile, risalenti in particolare al 1524, anno in cui il borgo fu colpito da un'epidemia di [[peste]]<ref>{{Cita|Bertolli|pp. 9-10}}</ref>.
 
La ricostruzione della chiesa fu affidata ad [[Antonio da Lonate]] che, come riporta il cronista [[Antonio Crespi Castoldi]], seguì un disegno [[Bramante|bramantesco]]. I seguito a successivi studi e ricerche operate da [[Pio Bondioli]], si può affermare che Antonio da Lonate si occupò della progettazione della struttura muraria di base, mentre il completamento e gli abbellimenti furono opera di [[Tommaso Rodari]]<ref>{{Cita|Bertolli|p. 10}}</ref>. Presentano caratteri tipici dell'opera di Rodari i portali delle facciate sud e ovest.
 
==Architettura==
{{doppia immagine verticale|sinistra|Santuario di Santa Maria di Piazza 2.jpg|Santuario di Santa Maria di Piazza 3.jpg|200|Incroci di geometrie fra corpo inferiore e tamburo superiore}}
[[File:Santa maria mercato.jpg|thumb|Il santuario con la torre campanaria prima del suo innalzamento; nella piazza antistante, il mercato]]
Internamente, la parte bassa, quadrata, che è tagliata negli angoli da archi diagonali formanti nicchie e cuffie, rimanda ai numerosi studi di chiese a pianta centrale compiuti da [[Leonardo]] mentre il tamburo ottagonale con una ghiera di nicchie (la corona dei 12 santi) e le otto unghie della volta di copertura riecheggiano gli esempi di [[Chiesa di Santa Maria di Canepanova|Santa Maria Incoronata di Canepanova]] a [[Pavia]] e dell'[[Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata|Incoronata]] a [[Lodi]] e di Santa Maria della Croce a [[Crema (Italia)|Crema]]).
 
Il rigoroso volume cubico scandito da lesene è sormontato da un tiburio con gugliotti e lanterna che interpreta in forme più leggere ed eleganti la tipologia della tradizione lombarda (come già nel non lontano [[Santuario della Beata Vergine dei Miracoli|santuario di Saronno]]).
 
Del santuario di Santa Maria esiste una copia esatta, ma più piccola, a [[Crespi d'Adda]], paese annoverato tra i patrimoni dell'umanità dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura|UNESCO]]. Della statua della Madonna esiste una copia esatta in [[Uruguay]] a [[Montevideo]], nella chiesa del quartiere popolare del Cerro.
 
Il campanile in mattoni risale al 1584. Tra il 1886 e il 1889 fu innalzato dall'architetto Carlo Maciachini, che fece lo fece rivestire di pietra chiara.<ref>{{cita web|url=http://www.bustosgb.it/santuario%20s%20maria%20di%20piazza.htm|titolo=Santuario santa Maria di piazza|accesso=27 giugno 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150630165638/http://www.bustosgb.it/santuario%20s%20maria%20di%20piazza.htm|dataarchivio=30 giugno 2015}}</ref>
 
==Interno==
<ref>{{cita web|url=http://www.artevarese.com/av/view/news.php?sys_tab=2000d&sys_bcb=2&sys_docid=7712|titolo=Il Santuario di Busto|accesso=26 giugno 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150629063523/http://www.artevarese.com/av/view/news.php?sys_tab=2000d&sys_bcb=2&sys_docid=7712|dataarchivio=29 giugno 2015}}</ref>
 
La cupola fu affrescata da [[Giovan Pietro Crespi]], nonno di Giovan Battista Crespi detto [[Il Cerano]], nel [[1531]].
 
Gli affreschi del presbiterio [[1542]] sono di [[Giovan Battista della Cerva]] allievo di [[Gaudenzio Ferrari]] [[1542]]: ''Annunciazione'' sui pilastri; ''Adorazione del Magi'' sulla parete di sinistra; ''Adorazione dei pastori'' sulla parete di destra. Al della Cerva sono anche attribuiti gli ''Angeli musicanti'' nella vela dell'arco d'angolo, a destra del presbiterio, nonché gli angeli, le grottesche e le lesene della decorazione.
 
''L'Ultima cena'', nell'altare a destra dell'altar maggiore è di, [[Gaudenzio Ferrari]] e [[Giovan Battista della Cerva]].
 
Nell'altare a sinistra del presbiterio una copia della perduta ''Madonna delle Vittorie'' di [[Giovan Paolo Lomazzo]].
 
Sulla parete di destra, una ''Madonna con Bambino e santi'' di [[Francesco Melzi]].
 
Sulla parete di sinistra La ''Madonna con Bambino, San Gervaso e Protaso, Santa Caterina e Giustina'' ([[1544]]) è di [[Giacomo Francia]], mentre il magnifico ''Polittico dell'Assunta'' è di [[Gaudenzio Ferrari]].
 
==Polittico dell'Assunta==
[[File:SantaMaria3 (1 di 1).jpg|thumb|left|Il polittico dell'Assunta]]
[[File:Santuario di Santa Maria di Piazza 1939-42.jpg|thumb|La cupola del Santuario durante i lavori di restauro del 1939-1943]]
Dipinto tra il [[1539]] e il [[1540]] da [[Gaudenzio Ferrari]], il grande [[polittico]] dell'[[Assunzione di Maria|Assunta]] fu offerto nel [[1541]] al santuario da Donato Prandoni, consigliere della comunità bustese. Originariamente esso fu collocato sulla parete di fondo del presbiterio, dove copriva un oculo, per poi essere trasferito nella posizione odierna (sulla parete settentrionale) in occasione dei lavori di restauro compiuti tra il [[1939]] e il [[1943]].
 
Il polittico è dominato dal Padre Eterno, raffigurato con le braccia aperte per accogliere Maria, portata in cielo da angeli che accompagnano il nimbo su cui siede e la incoronano regina.
 
Negli scomparti laterali vi sono i santi maggiormente venerati in quel tempo a Busto Arsizio. A sinistra si trovano le immagini di [[san Giovanni Battista]] con l'Agnus Dei e di [[san Gerolamo]], titolare del convento femminile che sorgeva presso la [[Basilica di San Giovanni Battista (Busto Arsizio)|chiesa di San Giovanni Battista]]; a destra vi sono invece [[san Michele Arcangelo]] che alza la spada contro il demonio e [[san Francesco d'Assisi]]. La ricca cornice dorata appoggia le quattro colonne, fasciate di rami e di foglie, su una predella con dipinti ed è divisa in tre parti da due piedritti: a sinistra è raffigurata la [[natività di Maria]], al centro la [[Presentazione della Beata Vergine Maria|presentazione al tempio]] e lo sposalizio, a destra si vede invece la [[Sacra Famiglia]].<ref>{{Cita|Magini|pp.119-126}}</ref>
 
==Statua della Madonna dell'Aiuto==
[[File:MadonnaSantaMaria.jpg|thumb|La statua della [[Madonna dell'Aiuto (Busto Arsizio)|Madonna dell'Aiuto]]]]
La statua in legno policromo della [[Madonna dell'Aiuto (Busto Arsizio)|Madonna dell'Aiuto]] è collocata sopra l'altare al centro dello spazio dell'[[abside]]. Il simulacro, risalente al [[1602]], è opera di [[Fabrizio De Magistris]]. La statua, che venne incoronata nel [[1895]] dal [[Andrea Carlo Ferrari|beato cardinale Andrea Ferrari]], è protetta da una teca affiancata da due angeli marmorei cinquecenteschi.
La simmetria e centralità della figura di Maria (sottolineata dai torciglioni della cattedra) evidenziano il dinamismo asimmetrico del Bimbo, che è messo di lato, come scivolante sul ginocchio della Madre. È dunque evidente lo stacco tra la ieraticità dell'immagine della Madonna e quella del Bambino che sembra venire incontro all'astante. In questa particolarità, l'opera del De Magistris costituisce una innovazione rispetto all'iconicità tradizionale.<ref>{{Cita|Magini|pp.129-153}}</ref>
 
Le statue nelle nicchie sono anch'esse di [[Fabrizio De Magistris]].
 
==Note==
<references/>
 
==BibliografiaAltri progetti==
*{{cita libro|autore=Giuseppe Magini|titolo=Santa Maria di Piazza, un simbolo per Busto Arsizio|editore=Mariani Artigrafiche s.r.l.|città=Busto Arsizio|anno=1997|cid=Magini}}
*{{Cita libro|autore=Franco Bertolli|capitolo=Santa Maria di Piazza. Il monumento, l'arredo artistico, il culto|titolo=[[Almanacco della Famiglia Bustocca|Almanacco della Famiglia Bustocca per l'anno 2017]]|editore=La Famiglia Bustocca|città=Busto Arsizio|anno=2017|pagine=4-39|cid=Bertolli}}
 
==Voci correlate==
* [[Chiesa di Sant'Antonio abate (Busto Arsizio)|Chiesa di Sant'Antonio abate]]
* [[Chiese di Busto Arsizio]]
* [[Monumenti di Busto Arsizio]]
* [[Storia di Busto Arsizio]]
* [[Tommaso Rodari]]
* [[Giovanni Antonio Amadeo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://temi.provincia.mi.it/bramante/schede_lombardia/scheda2.html|Santa Maria di Piazza}}
*{{LombardiaBeniCulturali}}
 
{{Busto Arsizio}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Chiese di Busto Arsizio|Maria di Piazza]]
[[Categoria:Santuari cattolici della provincia di Varese|Maria di Piazza]]
[[Categoria:Edifici di culto dedicati a Maria]]