[[File:Sammarinese ID card 2017 (front).jpg|thumb|upright=1.4|Carta d'identità sammarinese elettronica in uso dal 2017 {{simbolo|EPassport logo.svg}}]]
{{F|Bibbia|giugno 2017}}
[[File:Sammarinese ID card 2017 (back) 1.jpg|thumb|upright=1.4|Carta d'identità sammarinese (retro) non valida per l'espatrio.]]
{{P|Appiattita sul dettato biblico. La conquista appare come un dato storico scontato, ciò che non è.|Bibbia|maggio 2018}}
[[File:Sammarinese ID card 2017 (back) 2.jpg|thumb|upright=1.4|Carta d'identità sammarinese (retro) valida per l'espatrio.]]
[[File:Dore joshua sun.jpg|thumb|''Giosuè prega Dio per il popolo ebraico affinché il sole non venga oscurato'', illustrazione di [[Gustave Doré]].]]
La '''carta d'identità sammarinese''' è un documento di riconoscimento della [[Repubblica di San Marino]], dal gennaio [[2017]] è in uso la [[carta d'identità elettronica]].
'''Giosuè''' è una personalità biblica, la cui storia è narrata nella Bibbia, dal [[Libro di Giosuè|libro omonimo]] e dal [[Libro dell'Esodo]].
== Storia ==
È venerato come santo dalla [[Chiesa ortodossa|Chiesa Ortodossa]]<ref>{{cita web | url = https://oca.org/saints/lives/2007/09/01/102456-righteous-joshua-the-son-of-nun-navi | titolo = Righteous Joshua the son of Nun (Navi) | sito = Chiesa Ortodossa d'America | accesso = 12 Novembre 2018 | lingua = en}}</ref><ref>{{cita web | url = https://www.goarch.org/chapel/saints?contentid=729 | titolo = Jesus (Joshua) of Navi | lingua = en | sito = Arcidiocesi greco-ortodossa d'America | accesso = 12 Novembre 2018}}</ref>, e quale [[patriarca (ebraismo)|patriarca]] dalla [[Chiesa cattolica]]<ref>{{cita web | url = http://www.santiebeati.it/dettaglio/92446 | titolo = San Giosuè Patriarca | sito = santiebeati.it | lingua = it | accesso = 12 Novembre 2018}}</ref>. La memoria ricorre il [[1º settembre]] di ogni anno.
Il rilascio della carta d'identità sammarinese venne disciplinato solo con la legge 20 gennaio [[1963]], n.3, la legge prevedeva che le carte d'identità non dovevano essere più rilasciate dalla [[Corpo della gendarmeria della Repubblica di San Marino|Gendarmeria]] ma dalla Direzione di Servizi di Stato Civile e quelle ancora presenti dovevano essere sostituite entro l'anno; la carta d'identità aveva un valore di tre anni per i sammarinesi e di un anno per i cittadini stranieri residenti<ref>[http://www.consigliograndeegenerale.sm/on-line/home/archivio-leggi-decreti-e-regolamenti/scheda17011081.html Legge 20 gennaio 1963, n.3]</ref>.
La legge 25 gennaio [[1990]], n. 12 la carta d'identità viene rilasciata anche agli stranieri residenti che hanno compiuto quattordici anni e viene istituito uno schedario presso la sede della Gendarmeria e la durata della carta d'identità passa a cinque anni<ref>[http://www.consigliograndeegenerale.sm/on-line/home/archivio-leggi-decreti-e-regolamenti/scheda17013561.html Legge 25 gennaio 1990, n. 12]</ref>.
Con la legge 17 giugno [[2004]] n.83 i dati dello schedario vengono immessi nel database informatico dell'Ufficio di Stato Civile e trasmessi alla Gendarmeria<ref>[http://www.consigliograndeegenerale.sm/on-line/home/archivio-leggi-decreti-e-regolamenti/scheda17015611.html Legge 17 giugno 2004, n.83]</ref>
Il Decreto Delegato 16 agosto [[2016]], n.105 prevede il rilascio della [[Carta d'identità elettronica]] (CIE) per tutti i cittadini sammarinesi e per quelli stranieri residenti in Repubblica, la firma non è richiesta per i minori di 12 anni e il documento ha una validità di cinque anni e di tre anni per i minori di sei anni d'età<ref>[http://www.consigliograndeegenerale.sm/on-line/home/archivio-leggi-decreti-e-regolamenti/scheda17149910.html Decreto Delegato 16 agosto 2016 n.105 - Disposizioni relative alle caratteristiche e al rilascio della carta d’identità munita di microprocessore]</ref>, il Decreto viene ratificato il 18 gennaio [[2017]]<ref>[http://www.consigliograndeegenerale.sm/on-line/home/archivio-leggi-decreti-e-regolamenti/scheda17151877.html Decreto Delegato 18 gennaio 2017 n.8 - Ratifica Decreto Delegato 16 agosto 2016 n.105 - Disposizioni relative alle caratteristiche e al rilascio della carta d’identità munita di microprocessore]</ref>.
== Caratteristiche ==
Il [[Giosuè (nome)|nome Giosuè]] deriva dall'[[lingua ebraica|ebraico]] '''יְהוֹשֻׁעַ''' (''Yehoshùaˁ''), e significa "YHWH salva", di cui'' Ἰησοῦς'' (Iesoùs, [[Gesù]]) è la trascrizione in greco.
La nuova carta d'identità sammarinese è elettronica e [[Sistema di riconoscimento biometrico|biometrica]]. È di plastica e ha il formato di una [[carta di credito]]. Nella parte frontale si trova l'immagine digitale che si replica anche lateralmente e i dati sono espressi in [[lingua italiana|italiano]] e [[lingua inglese|inglese]]: cognome, nome, nazionalità, luogo e data di nascita, data di rilascio e scadenza, il numero della carta, il sesso, il numero di carta e il numero personale. Nel retro è presente anche una microstampa olografica.
== Come ottenerla ==
Giosuè, figlio di Nun della [[Efraim (tribù)|tribù di Efraim]], succedette a [[Mosè]] come capo degli Israeliti. Guidò le [[Dodici tribù di Israele|dodici tribù ebraiche]] nelle prime conquiste in terra di [[Israele]], dopo l'esodo dall'[[Egitto]].
Bisogna recarsi con la carta d'identità scaduta o con un documento di riconoscimento presso l'Ufficio di Stato Civile - Servizi Demografici ed Elettorali di [[Borgo Maggiore]] e pagare 30 [[euro]], per i minori di 6 anni ha un costo di 15 euro.
== Carta d'identità come documento di viaggio ==
== Racconto biblico ==
Paesi dove è possibile entrare mostrando solo la carta d'identità sammarinese<ref>[http://www.esteri.sm/on-line/home/affari-esteri/trattati-internazionali/convenzioni-bilaterali/accordi-bilaterali-con-altri-stati.html Trattati Internazionali - Accordi Bilaterali con altri Stati]</ref>:
=== Successione di Mosè ===
* Paesi dell'[[Area Schengen]] (eccetto la Repubblica Ceca, l'Islanda, la Lettonia, la Svezia e l'Ungheria)
[[File:JoshuaSun Martin.jpg|thumb|''Giosuè ordina al sole di fermarsi sopra a Gabaon'', dipinto di [[John Martin (pittore)|John Martin]] ([[1816]]).]]
* {{ALB}}
Nasce in [[Egitto]] al tempo della schiavitù degli [[ebrei]]. Partecipa all'[[Esodo (evento)|uscita dall'Egitto]] degli ebrei sotto il comando di [[Mosè]]. Si distingue come comandante militare quando le tribù ebraiche sono attaccate dagli Amaleciti a [[Refidim]] (cfr. [[Libro dell'Esodo|Esodo]] {{passo biblico|Es|17,8-16}}).
* {{AND}} <ref>{{Cita web|url =https://andorraguides.com/visa/schengen/}}</ref>
* {{BIH}}
* {{HRV}}
* {{FRO}}
* {{Bandiera|FRA}} [[Francia d'oltremare]]
* {{KOS}}
* {{MDA}}
* {{MNE}}
* {{MSR}} (È possibile l’ingresso con qualsiasi prova di identità, ma per un massimo di 14 giorni)<ref>{{Cita web|url =http://visados.com/en/visa-for-Montserrat}}</ref>
* {{ROU}}
== Note==
Assiste Mosè e lo accompagna un tratto nella salita al [[Monte Sinai]], dove Mosè riceve le tavole dei [[dieci comandamenti]] (cfr. Esodo {{passo biblico|Es|32,17}}). È uno dei dodici esploratori che Mosè manda a perlustrare il paese di [[Canaan]]. In questa occasione prende il nome di Giosuè, chiamandosi in precedenza Osea (cfr. [[Numeri (Bibbia)|Numeri]] {{passo biblico|Nu|13,16-17}}). Solamente [[Caleb (Bibbia)|Caleb]] e Giosuè portano notizie incoraggianti riguardo alla loro perlustrazione. Essi saranno dunque i soli di quella generazione ad entrare nella [[terra di Israele|terra promessa]] dopo che il popolo ha errato per quarant'anni nel deserto.
Prima di morire sulla riva orientale del [[Giordano (fiume)|Giordano]], Mosè designa Giosuè come suo successore e lo incarica di attraversare il fiume e di condurre il popolo alla conquista del paese di Canaan.
La conquista del paese di Canaan è descritta nel [[libro di Giosuè]]. Secondo il testo, Dio incoraggia Giosuè ad essere forte e ad appoggiarsi sulle leggi della [[Torah]] per condurre il popolo.
=== Attraversamento del Giordano ===
Giosuè ottiene l'appoggio delle due tribù e mezza ([[Ruben (Bibbia)|tribù di Ruben]], [[Gad (tribù)|tribù di Gad]] e la metà della [[Manasse (tribù)|tribù di Manasse]]), che si erano insediate all'est del Giordano, per aiutare le altre tribù a conquistare il paese.
Il primo ostacolo è il fiume Giordano. Giosuè fa avanzare l'[[Arca dell'Alleanza]] portata dai sacerdoti davanti al popolo. Il fiume arresta miracolosamente il suo scorrere e permette l'attraversamento dei conquistatori israeliti. Giosuè erige un monumento di dodici pietre sulla riva ovest a [[Galgala]]. Galgala sarà il punto di partenza per tutte le conquiste successive.
Giosuè fa [[circoncisione|circoncidere]] tutti gli uomini ebrei nati nel deserto, non ancora circoncisi. Così può celebrare la [[Pesach|Pasqua]], commemorazione dell'uscita dall'Egitto.
=== Conquiste di Giosuè ===
[[File:JSC the battle of Jericho.png|thumb|Giosuè davanti alle mura di [[Gerico]].]]
L'antica città di [[Gerico]] costituisce la prima conquista degli Israeliti sotto il comando di Giosuè. Il testo della Bibbia racconta che le mura della città caddero dopo che i sacerdoti avevano girato sette volte per sette giorni attorno alla città, suonando lo [[Shofar]]. La città viene rasa al suolo e una maledizione è pronunciata contro tutti gli abitanti di Gerico. Tutti gli abitanti sono uccisi, ad eccezione della famiglia di Rahab, una prostituta che aveva ospitato le spie ebraiche.
In seguito, Giosuè conquista Ai e [[Gabaon]]. Le conquiste continuano per molti anni sempre più ad ovest fino a [[Gaza]] e a nord fino alla costa [[fenici]]a.
=== Insediamento delle Tribù ===
[[File:Joshua's Tomb at Kifl Hares.jpg|thumb|[[Tomba]] di Giosuè a [[Kifl Haris]], [[Cisgiordania]].]]
Dopo la conquista della quasi totalità del paese di Canaan, Giosuè amministra l'insediamento delle tribù e la divisione del territorio. Inizia dalle [[Giuda (tribù)|tribù di Giuda]], di [[Efraim (tribù)|Efraim]] e di [[Manasse (tribù)|Manasse]]. [[Caleb (Bibbia)|Caleb]] ottiene la città di [[Hebron]]. L'[[Arca dell'Alleanza]] è trasportata da Guilgal, dove si trovava dopo il passaggio del Giordano, a [[Silo (città)|Silo]]: sarà spostata poi a [[Gerusalemme]] dal re [[Davide]].
Giosuè crea le città-rifugio per i [[leviti]]. Ottiene per sé la città di Timnath-serah. Le due tribù e mezza ritornano alle loro terre all'est del Giordano.
=== Ultimi discorsi di Giosuè ===
Giosuè convoca gli anziani, i capi, i [[giudici biblici|giudici]] e [[scriba#Lo scriba ebreo|scribi]] del popolo. Riassume la sua opera, e li esorta a non imparentarsi e fraternizzare con la popolazione locale (cap. 23, v. 12), e li ammonisce a non servire altri dei, per non perdere la vita e la terra loro date (v. 16).
Quindi raduna le tribù israelite in [[Sichem]], convocando nuovamente i rappresentanti del popolo "davanti a Dio" (cap. 24, v. 1).
Giosuè esorta più volte il popolo a restare fedele a [[Dio]], che numerose volte si era loro manifestato in battaglia contro i nemici, e nell'opera dei [[patriarca (ebraismo)|patriarchi]] (vv. 2-12). Li invita ad abbandonare gli dei adorati dai loro padri "oltre il fiume e in Egitto" e gli dei degli [[Amorrei]], che abitavano in quella terra (vv. 14-15).
Esprime la propria scelta famigliare di fedeltà al Signore (v. 15).<br />
Il popolo promette di servire soltanto Dio e di non essere fedele ad altri che a lui (vv. 16-18, 22, 24).
=== Morte di Giosuè e di Eleazaro ===
La morte di Giosuè e Eleazaro, e la sepoltura dei resti di Giuseppe sono narrati al termine del [[Libro di Giosuè|libro]], che così si conclude:
<blockquote>{{quote|Dopo queste cose, Giosuè figlio di Nun, servo del Signore, morì a centodieci anni e lo seppellirono nel territorio di sua proprietà a [[Timnat Heres|Timnat-Serach]], che è sulle montagne di [[Efraim]], a settentrione del monte [[Gaas]]. Israele servì il Signore per tutta la vita di Giosuè e tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè e che conoscevano tutte le opere che il Signore aveva compiute per Israele.
<br />
Le ossa di Giuseppe, che gli Israeliti avevano portate dall'Egitto, le seppellirono a Sichem, nella parte della montagna che Giacobbe aveva acquistata dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d'argento e che i figli di Giuseppe avevano ricevuta in eredità. Poi morì anche [[Eleazaro (figlio di Aronne)|Eleazaro]], figlio di Aronne, e lo seppellirono a [[Gabaa#Città della tribù di Levi|Gàbaa di Pincas]], che era stata data a suo figlio [[Fineas|Pincas]], sulle montagne di Efraim.|Libro di Giosuè, cap. 24, vv. 29-33<ref>{{cita web | url = https://www.maranatha.it/Bibbia/2-LibriStorici/06-GiosuePage.htm | titolo = Libro di Giosuè, capitolo 24, versi da 29 a 33 | lingua = it | sito = maranatha.it | urlarchivio = | dataarchivio = | urlmorto = no}}</ref>}}</blockquote>
Il luogo di sepoltura di Giosuè e Caleb è localizzato nella città araba di ''Kifl Haris'', mentre la [[tomba di Giuseppe]] e quella di Eleazaro si trovano rispettivamente nelle vicinanze di [[Nablus]] (antica Sichem) e di Awarta, alcuni km a sud-est<ref>Conder and Kitchener, 1882, pp. [https://archive.org/stream/surveyofwesternp02conduoft#page/218/mode/1up 218] -
[https://archive.org/stream/surveyofwesternp02conduoft#page/219/mode/1up 219]</ref>.
Dopo la morte di Giosuè, inizia per il popolo ebraico il periodo dei [[Giudici biblici|Giudici]].
== Proposte di interpretazione storica ==
{{Vedi anche|Faraoni nella Bibbia}}
Alcuni studiosi tentano di collocare cronologicamente la conquista israelita della terra di Canaan nel periodo di crisi del [[Nuovo Regno]] [[Egitto antico|Egizio]], conseguentemente alle invasioni dei [[Popoli del Mare]] e l'indebolimento del potere egizio in medio oriente con gli ultimi faraoni della XIX dinastia. Anche durante il regno di [[Merneptah]] (1212-1202 a.C.) vi sarebbe già la presenza di Israele in Canaan e la cosiddetta [[Stele di Merenptah|Stele d'Israele]] sembra ne dia prova certa. Inoltre, è notevole il fatto che in quest'ultima iscrizione, il termine "''Ys''rael" viene richiamato come se fosse un'entità tribale ben definita e già stanziata in Oriente da tempo, come le altre popolazioni sottomesse dall'Egitto.
In passato si pensava di collocare le conquiste bibliche di Giosuè in periodi precedenti, in particolare durante la [[XVIII dinastia egizia]] nel periodo in cui le città-stato di Canaan, come ad esempio [[Tell es-Sultan|Gerico]], furono disturbate da saccheggi e incursioni da parte degli [[habiru]], tribù semi-nomadi assimilabili, secondo alcune ipotesi, ai progenitori degli antichi ebrei del [[Età del bronzo|Medio Bronzo]]. Tutto ciò è attestato dalle [[Lettere di Amarna|Lettere di Tell el-Amarna]] redatte e inviate in Egitto in tale periodo.
Attualmente, invece, la maggioranza<ref>Il quotidiano israeliano "[[Haaretz]]", nell'ottobre 2017, riportava nella sua sezione archeologica le considerazioni sullo stato attuale della ricerca, inclusi i commenti del sotto citato archeologo israeliano Ze'ev Herzog: "la maggior parte di coloro che sono impegnati in un lavoro scientifico nei campi connessi alla Bibbia, all'archeologia e alla storia del popolo ebraico - e che una volta cercavano sul campo le prove per corroborare la storia della Bibbia - ora concordano che gli eventi storici relativi al popolo ebraico sono radicalmente diversi da ciò che racconta la storia [biblica]" e "anche se non tutti gli studiosi accettano i singoli argomenti che formano gli esempi che ho citato, la maggioranza concorda sui loro punti principali"; "in ogni caso, la maggior parte degli archeologi ora concorda sul fatto che l'identità ebraico-israelita sia nata da tradizioni sviluppatesi tra gli abitanti di Canaan. Non è stato portato da invasori esterni [la conquista ebraica di Canaan]".</ref> degli studiosi considera non storici molti degli eventi narrati nella Bibbia relativi a Giosuè e alla conquista israelita della terra di Canaan. Si ritiene, infatti, che l'occupazione di tali territori avvenne come graduale e pacifico inserimento, amalgamandosi con le popolazioni locali e molti popoli vinti dagli Ebrei, citati nella Bibbia, non sono esistiti o non erano stanziati in quelle zone<ref>Inesistenti risultano i popoli Perizziti, Gebusei, Refaiti, Hiwiti, Girgashiti e Amorrei (i quali - a differenza dei precedenti nomi, che furono semplicemente inventati - sono citati in modo anacronistico, in quanto furono una popolazione pastorale della Siria scomparsa già nel 1800 a.C., di cui gli Ebrei avevano verosimilmente sentito parlare durante l'esilio in Babilonia del VI secolo a.C.), mentre invece gli [[Ittiti|Hittiti]] non si sono mai stabiliti in Palestina. Osserva, in merito, lo storico e archeologo [[Mario Liverani]]: "Si stermina chi non c'è - e il fatto che non ci sia dimostra che lo si è sterminato".</ref>, mentre alcune città conquistate erano già abbandonate da secoli; inoltre i territori di Canaan erano sotto controllo Egiziano<ref>L'enorme massa di ebrei dell'Esodo non sarebbe riuscita a passare inosservata attraverso le maglie delle numerose fortificazioni egizie presenti al confine tra l'Egitto e Canaan (oltre che a quelle nella stessa Canaan) e di tale passaggio, infatti, non è pervenuta traccia in alcun documento. Come osserva ancora l'archeologo Ze'ev Herzog: "Un altro intoppo è che l'Egitto stesso governava la Terra di Israele nel momento del presunto Esodo. Anche se i Figli di Israele fossero fuggiti dall'Egitto, avrebbero comunque raggiunto un altro territorio sotto il controllo Egiziano. È difficile trovare un archeologo della corrente di maggioranza che difenda la descrizione biblica degli eventi. Qui, in 18 anni [anno 2017], nulla è cambiato".</ref>. Ad evidenziare tali osservazioni sono gli stessi archeologi israeliani, molto attivi nel campo della ricerca storico-biblica, come [[Israel Finkelstein]]<ref>Finkelstein, direttore dell'Istituto di archeologia dell'università di Tel Aviv, afferma che "il testo biblico va solo considerato una guida della fede" e non come testo storico.</ref> e Ze'ev Herzog, il quale afferma che "questo è ciò che gli archeologi hanno scoperto dai loro scavi nella Terra di Israele: gli Israeliti non sono mai stati in Egitto, non hanno vagato nel deserto, non hanno conquistato i territori in una campagna militare e non li hanno dati alle 12 tribù di Israele"<ref>Lo storico e archeologo [[Mario Liverani]] aggiunge: "Due filoni della ricerca, da una parte l'analisi filologica dei testi biblici, dall'altra l'archeologia arrivano alle stesse conclusioni. E le conclusioni sono che non possono essere considerati storici i racconti più celebri del Vecchio Testamento, come le vicende di Abramo e dei Patriarchi, la schiavitù in Egitto, l'Esodo e la peregrinazione nel deserto, la conquista della Terra Promessa, la magnificenza del regno di Salomone".</ref>.<ref>[https://archive.li/YKCNL "Is The Bible a true story?" - Haaretz URL consultato il 25 settembre 2018]</ref><ref>Mario Liverani, Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele, Laterza, 2007, pp. VII, 275-321, ISBN 978-88-420-7060-3.</ref><ref>[https://archive.li/SP3xn "Deconstructing the walls of Jericho" - Ze'ev Herzog URL consultato il 25 settembre 2018]</ref><ref>Ivana Zingariello e Giorgio Gabbi, La Bibbia è piena di bugie?, in Quark, n° 50, marzo 2005, pp. 79-87.</ref><ref>Israel Finkelstein e Neil Asher Silberman, Le tracce di Mosé. La Bibbia tra storia e mito, Carocci, 2002, pp. 71-136, ISBN 978-88-430-6011-5.</ref> <br>Anche gli esegeti del cattolico ''Nuovo Grande Commentario Biblico'' precisano che "pochi, ammesso che ce ne siano, sono gli episodi importanti di Giosuè che possono essere considerati storici. Per esempio, né Gerico né Ai né Gabaon erano abitate nel periodo in cui la maggior parte degli studiosi colloca l'emergere di Israele in Canaan (ca. 1200). [...] Per lo più, quindi, i reperti archeologici contraddicono la narrazione. Il che è vero anche a livello di piccoli dettagli: non ci sono usanze, elementi geopolitici o manufatti specifici menzionati in Giosuè che possono essere datati solo alla fine del secondo millennio, e molti di essi sono ancora presenti nel primo. D'altra parte, Giosuè riflette il tempo in cui fu composto. Così, la lista delle città levitiche del c. 21, non poté essere compilata prima del sec. VIII, perché è questo il periodo in cui la maggior parte di esse esisteva"; analogamente gli studiosi della [[École biblique et archéologique française]] (i curatori della cattolica [[Bibbia di Gerusalemme]]) commentano come "il libro di Giosuè ha riallacciato a Giosuè fatti ai quali egli era estraneo o che furono a lui posteriori, per dare un quadro d'insieme della conquista"<ref>Anche gli esegeti della interconfessionale [[Bibbia TOB]] concordano come "l'idea proposta in questo documento [Il Libro di Giosuè], che la conquista completa di Canaan sia stata opera della lega di tutte le tribù, non resiste di fronte alla critica storica." (Bibbia TOB, Elle Di Ci Leumann, 1997, p. 397, ISBN 88-01-10612-2).</ref>.<ref>{{Cita|Brown, 2002|p. 145}}.</ref><ref>Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, pp. 446-447, ISBN 978-88-10-82031-5.</ref> <br>Anche in merito al crollo delle mura di [[Gerico]], uno degli episodi più noti della storia di Giosuè, gli studiosi del citato Commentario - concordemente a quelli della Bibbia di Gerusalemme, della Bibbia Edizioni Paoline e della interconfessionale [[Bibbia TOB]]<ref>La Bibbia di Gerusalemme commenta che "l'archeologia non offre alcun indizio di una distruzione di Gerico verso la fine del XIII sec. a.C." e la Bibbia Edizioni Paoline riporta come "grande imbarazzo crea il fatto che secondo gli scavi archeologici Gerico non esisteva come città nel sec. 13°", mentre la Bibbia TOB conclude come "nel caso di Gerico, i risultati archeologici si sono rivelati molto deludenti per questo periodo e il racconto Gs 6 si presenta piuttosto come una liturgia di guerra e non tanto come un rapporto circostanziato sulla presa della città. Bisogna pur ammettere che non sempre il testo biblico fornisce una risposta alle domande che gli poniamo." (Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, p. 437, ISBN 978-88-10-82031-5 ; La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, p. 273, ISBN 88-215-1068-9 ; Bibbia TOB, Elle Di Ci Leumann, 1997, p. 399, ISBN 88-01-10612-2.).</ref> - precisano che "tutto questo è racconto, non storia, conclusione questa che trova un sostegno anche nei risultati degli scavi di Gerico (Tell es-Sultàn, a circa 16 km dalla confluenza del Giordano e del Mar Morto). L'ultima occupazione del luogo durante il Tardo Bronzo è del XIV secolo e, da allora fino al secolo IX, non si verificarono ulteriori stanziamenti. Quindi, al tempo di Giosuè, nessuno viveva a Gerico".<ref>{{Cita|Brown, 2002|p. 150}}.</ref>
== Esegesi ebraica ==
{{vedi anche|Libro dell'Esodo|Mosè}}
Dio fece che Mosè aggiungesse la lettera [[Lingua ebraica|ebraica]] [[Jodh]] al suo nome. ''Yehoshuah'', ovvero ''Giosuè'', ebbe soltanto "figlie-femmine" (cfr [[Dodici tribù di Israele]] per le appartenenze etniche o tribali ebraiche): per esempio la profetessa [[Chuldah]] (cfr [[Zaddiq]]) ed il [[Profeta (ebraismo)|Profeta]] [[Neviìm|Geremia]], dei [[Sacerdote (ebraismo)|Kohanim]], vi discendono (''[[Talmud]], [[Moed|Meghillah]]'').
== Nell'Islam ==
Giosuè ({{lang-ar|يُوشَعُ بْنُ نُونٍ|Yūshaʿ b. Nūn}}) non è nominato esplicitamente nel Corano, ma esiste un chiaro riferimento storico a lui e Caleb nella narrazione della conquista di Canaan presente nella Sura V<ref>Abdullah Yusuf Ali, ''The Holy Qur'an: Text, Translation and Commentary'', Nota n. 726 al verso 23</ref>.
Il suo nome ricorre comunque nella letteratura dell'Islam, che lo considera uno dei [[Personaggi presenti nella Bibbia e nel Corano|messaggeri di Allah]]<ref>{{cita web | autore = Ahmad Michelangelo Guida | url = https://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:Yu-XVeF27TwJ:www.huda.it/books/libri_fede_islamica_04.htm+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it | titolo = I Fondamenti dell'Islam e La Fede Islamica | lingua = it | sito = huda.it | accesso = 12 Novembre 2018 | urlarchivio = | datarchivio = | urlmorto = no}}</ref>. Gli eventi narrati nella letteratura islamica comprendono l'attraversamento del fiume Giordano e la conquista di ''[[Gerusalemme|Bayt al-Maqdis]]''<ref>M. A. S. Abdel Haleem (traduzione di), ''The Qur'an'', Oxford University Press. 2005, p. 70.</ref>.
Vari studiosi condividono la tesi secondo la quale Giosuè fu il successore di Mosè. Giosuè è menzionato quale profeta nelle Storie di [[Ibn Kathir]]. Il commento tradizionale ''al-Jalālayn'' afferma che "[[Ahmad ibn Hanbal|Aḥmad]] [b. Ḥanbal] inserì nel suo ''[[Ahmad ibn Hanbal#opere|Musnad]]'', il [seguente] ''[[ḥadīth]]'': 'Il sole non fu mai fermato per nessun essere umano, ad eccezione di Giosuè nei giorni in cui avanzava in direzione della Santa Casa [di Gerusalemme]' "<ref>{{cita web|url=https://quranx.com/Tafsirs/5.26|titolo =Q uranX.com The most complete Quran / Hadith / Tafsir collection available! | sito = quranx.com|accesso = 15 agosto 2018}}</ref>.
La letteratura islamica ha arricchito il racconto biblico di Giosuè, affermando che egli fu presente alle esequie funebri di Mosè e che indossò le sue vesti il giorno della ripartenza degli ebrei<ref>''[[The Encyclopaedia of Islam]]'', Vol. XI, p. 351, ''«Ya<u>sh</u>aʿ ibn Nun [Joshua, son of Nun]»</ref>. Dal ''Saḥīḥ'' di Bukhari e dal [[Sahih Muslim|''Saḥīḥ'' di Muslim]] Giosuè è chiamato Yusha' bin Nun e assiste Mosè nell'incontro con il misterioso [[Khidr]].<ref>Bukhari, Book 6, Volume 60, Hadith 249, 250, 251: Prophetic Commentary on the Qur'an (Tafseer of the Prophet (pbuh))</ref><ref>Bukhari, Book 1, Volume 3, Hadith 124: Knowledge</ref><ref>Muslim, Libro 30, Hadith 5864: The Book Pertaining to the Excellent Qualities of the Holy Prophet (may Peace be upon them) and His Companions (Kitab Al-Fada'il)</ref>. <br />
[[ʿAlī ibn Abī Ṭālib]], cugino di Maometto, interrogato su quali fossero i profeti che avevano un nome particolare, rispose che Yusha' ibn Nun era noto come Dhu al-Kifl<ref name = Qaim2007>{{cita libro |cognome = Qa'im| nome = Mahdi Muntazir | titolo = Jesus Through the Qur’an and Shi’ite Narrations | anno = 2007| editore = Tahrike Tarsile Qur'an| città = Queens, New York | isbn = 978-1879402140 | pagina = 26 | edizione = bilingue | accesso =}}</ref>.
In merito al luogo di sepoltura di Giosuè, una parte dell'islam accredita la moschea edificata nel [[distretto di Beykoz]], a [[Istanbul]]<ref>{{cita web | url = https://culturecityistanbul.blogspot.com//2009/11/yusa-joshua-tomb.html | titolo = ISstanbul, Extended On Two Continents| accesso = 8 Gennaio 2018}}</ref>, mentre altra parte l-Nabi Yusha'), [[Giordania]] (An-Nabi Yusha’ bin Noon, a Sunni vicino alla città di [[Al-Salt]] Mazar Hazrat Yusha’ bin Noon,<ref>secondo il sito web dell' ''Islamic Supreme Council'' canadese [http://www.islamicsupremecouncil.com/islamic-heritage-tabarrukat/]</ref><ref>Tomb of Prophet Yusha' (photo of the tomb; Islamic view on Prophet Yusha'/Joshua)[http://www.islamiclandmarks.com/jordan/tomb-of-yusha-as]</ref>), in [[Iran]] ([http://isfahanology.com/?page_id=54/ Cimitero monumentale di Takht e Foolad, a Esfahan]) e in [[Iraq]] (l'edificio di culto di Nabi Yusha, a [[Baghdad]]).
== Ricorrenze ==
L'[[Morte nell'ebraismo#Rimembranze annuali|anniversario della morte]] (''yahrtzeit'') di Giosuè è celebrato il giorno 26 del mese di ''[[Nisan]]'', secondo il calendario ebraico. In tale occasione, migliaia di persone si recano in pellegrinaggio alla Tomba di Giosuè nella località palestinese di Kifl Haris, situata nella [[Cisgiordania]] settentrionale, a 18 km da [[Nablus]] e a nord-est dell'insediamento israeliano di [[Ariel (città)|Ariel]].
La vita di Giosuè è inoltra ricordata in occasione dello ''Yom HaAliyah'' (lett. "Giorno di [[Aliyah]]"), festa nazionale che si celebra il decimo del mese di ''Nisan'' per ricordare gli eventi storici dei quali fu protagonista il popolo eletto fino all'ingresso nella [[Terra Promessa]], in conformità alla narrazione biblica. Fra questi eventi, viene commemorato l'attraversamento del fiume Giordano, con i sacerdoti che portavano l'[[Arca dell'Alleanza]] davanti al popolo, premessa dell'insediamento degli Israeliti nella Terra Promessa,.<br />
Le scuole locali celebrano una seconda volta la ricorrenza, nel settimo giorno del mese di ''[[Cheshvan]]''.
== Nell'arte e nella letteratura ==
Nella tradizione letteraria dell'Europa medioevale, Giosuè è uno dei [[Nove Prodi]].<br />
Nella ''Divina Commedia'' di Dante, l'anima di Giosuè appare al divin poeta nel [[Cieli del Paradiso#Quinto cielo (Marte) - Spiriti militanti|quinto Cielo del Paradiso (Marte)]], nel quale dimorano i "militi della fede". Il [[Paradiso - Canto diciottesimo|Canto XVIII]] dice di lui:
{{quote|Fra loro vi sono Giosuè, il successore di [[Mosè]] come condottiero del popolo di Israele, che conquistò la città di [[Gerico]] e la [[Terra Promessa]]|Divina Commedia, Canto XVIII del Paradiso}}
Nel [[1747]], [[Georg Friedrich Händel]] compose ''[[Joshua (oratorio)#Organico orchestrale|Joshua]]'', [[oratorio (musica)|oratorio musicale]] in tre atti, il cui racconto segue gli Israeliti dal loro passaggio sul il Giordano fino a Canaan e attraverso la Battaglia di Gerico. Il lavoro comprende una storia di fantasia su un amore fra Achsah, figlia di Caleb ed Othniel, un giovane soldato.
Nel [[1959]], il compositore ebreo-tedesco [[Franz Waxman]] fu l'autore di ''Joshua'', oratorio drammatico per solisti, voce narrante, con la presenza di coro ed orchestra<ref>{{cita web | url = https://trove.nla.gov.au/work/33464740?q&versionId=41119729 | titolo = Joshua [music]. A dramatic oratorio: for soloists, narrator, mixed chorus and orchestra. | lingua = en | sito = trove.nla.gov.au | accesso = 12 Novembre 2018 | urlarchivio = | dataarchivio = | urlmorto = no}}</ref>.
== Nelle scienze ==
Una leggenda vuole che i primi pionieri di religione mormone emigrati negli Stati Uniti, diedero al ''[[Yucca brevifolia]]'' il nome di "albero di Giosuè" poiché i rami di questa pianta agavecea ricordavano loro Giosuè che distende le braccia al cielo in segno di preghiera, mentre guida il suo popolo a occidente<ref>{{cita web | url = http://www.nps.gov/jotr/naturescience/jtrees.htm | titolo = Joshua Trees | sito =National Park Service | accesso = 27-05-2013 |lingua = en}}</ref>.
Giosuè ha ispirato il nome scientifico del ''Trilepida joshuai'' (setto anche il "serpente cieco di Giosuè"), una specie diffusa in [[Colombia]], il cui [[olotipo]] è stato documentato a [[Jericó (Antioquia)|Jericó]], nel [[Dipartimento di Antioquia]]<ref>{{cita libro | autore = Beolens, Bo | autore2 = Watkins, Michael | autore3 = Grayson, Michael |anno = 2011 | titolo = The Eponym Dictionary of Reptiles | lingua = en | editore = Johns Hopkins University Press | città = Baltimora | isbn = 978-1-4214-0135-5 | pagina = 136}}</ref>.
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
*{{cita testo
|curatore-nome1 = Raymond Edward
|curatore-cognome1 = Brown
|wkcuratore1 = Raymond Edward Brown
|curatore-nome2 = Joseph A.
|curatore-cognome2 = Fitzmyer
|curatore-nome3 = Giuseppe
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|etalcuratori=
|titolo= Nuovo Grande Commentario Biblico
|url=https://books.google.it/books?id=XSlJPQAACAAJ&dq=Nuovo+Grande+Commentario+Biblico%27&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiOv9fJ9-3hAhUR_aQKHUNFDL4Q6AEIKTAA
|editore= [[Queriniana (casa editrice)|Queriniana]]
|città=Brescia
|anno= 2002
|pagina =
|ISBN = 88-399-0054-3
|cid = Brown, 2002}}
== Voci correlate ==
* [[LibroPassaporto di Giosuèsammarinese]]
* [[Storia degli Ebrei]]
* [[Storia della Palestina nella tarda età del bronzo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.sanmarino.sm/on-line/home/articolo44010956.html Emissione nuova carta d'identità sul portale ufficiale della Repubblica di San Marino]
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.consilium.europa.eu/prado/IT/SMR-BO-02001/index.html Caratteristiche della carta d'identità sammarinese] sul sito del [[Consiglio dell'Unione europea]]
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