Vladimir Kirillovič Romanov e Massimo Campigli: differenze tra le pagine

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{{F|pittori italiani|aprile 2019}}
{{Avvisounicode}}
{{Citazione|C'è sempre una forma ad otto che mi vien fatta: può diventare un busto a clessidra o anche una testa sopra una scollatura. (citato in Carlo Giacomazzi, ''Amava il numero 8'', ''La Fiera Letteraria'', n. 17, aprile 1973)}}
{{Monarca
 
|nome = Vladimir Kirillovič
|immagine = Vladimir Cyrillovich da Rússia.JPG
|legenda =
|stemma =
|titolo = [[Romanov|Capo del Casato dei Romanov]]
|sottotitolo =
|regno = 12 ottobre 1938 – 21 aprile 1992
|inizio regno =
|fine regno =
|incoronazione =
|investitura =
|predecessore = [[Kirill Vladimirovič Romanov|Granduca Kirill Vladimirovič]]
|erede =
|successore = ''disputato''<br />[[Nicola Romanovič Romanov|Principe Nicola Romanovič]]<br />[[Marija Vladimirovna Romanova|Granduchessa Marija Vladimirovna]]
|nome completo =
|trattamento =
|onorificenze =
|altrititoli =
|data di nascita = 30 agosto [O.S. 17 agosto] 1917
|luogo di nascita = [[Porvoo]], [[Finlandia]]
|data di morte = 21 aprile 1992
|luogo di morte = [[Miami]], [[Florida]], [[Stati Uniti]]
|sepoltura =
|luogo di sepoltura = Cripta Granducale, [[Fortezza di Pietro e Paolo]], [[San Pietroburgo]]
|casa reale =
|dinastia =
|padre = [[Kirill Vladimirovič Romanov|Kirill Vladimirovič, Granduca di Russia]]
|madre = [[Vittoria Melita di Sassonia-Coburgo-Gotha|Principessa Vittoria Melita di Sassonia-Coburgo e Gotha]]
|consorte = [[Leonida Bagration-Mukhrani|Principessa Leonida Bagration di Mukhrani]]
|consortedi =
|coniuge 1 =
|coniuge 2 =
|coniuge 3 =
|coniuge 4 =
|coniuge 5 =
|figli = [[Marija Vladimirovna Romanova|Marija Vladimirovna, Granduchessa di Russia]]
|religione =
|motto reale =
|firma =
}}
{{Bio
|Nome = Massimo
|Titolo = [[Granduca]]
|Cognome = Campigli
|Nome = Vladimir Kirillovič
|PostCognomeVirgola = [[pseudonimo]] di '''Max Ihlenfeldt'''
|Cognome = Romanov
|PreData = {{Russo|Влад́имир Кир́иллович Ром́анов}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = PorvooBerlino
|GiornoMeseNascita = 174 agostoluglio
|AnnoNascita = 19171895
|LuogoMorte = MiamiSaint-Tropez
|GiornoMeseMorte = 2131 aprilemaggio
|AnnoMorte = 19921971
|AttivitàEpoca = 1900
|Attività = pittore
|Nazionalità = russo
|Nazionalità = italiano
|Categorie = no
|Immagine = Massimo Campigli 1967.jpg
|FineIncipit = è stato pretendente al trono [[impero russo|imperiale russo]] e Capo della Famiglia [[Romanov]] dal [[1938]] fino alla morte
|Didascalia = Massimo Campigli nel 1967
}}
 
== InfanziaBiografia ==
Nacque come principe Vladimir Kirillovič di Russia a Porvoo, nel [[Granducato di Finlandia]], unico figlio maschio del granduca [[Kirill Vladimirovič Romanov]] e della granduchessa Viktoria Feodorovna (nata principessa [[Vittoria Melita di Sassonia-Coburgo-Gotha]]): i suoi nonni paterni erano il granduca [[Vladimir Aleksandrovič Romanov]] e la granduchessa Maria Pavlovna (nata [[Maria di Meclemburgo-Schwerin]]), quelli materni [[Alfredo di Sassonia-Coburgo-Gotha]] e la granduchessa [[Marija Aleksandrovna Romanova]].
 
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6361508.jpg|thumb|Massimo Campigli fotografato da [[Paolo Monti]] (Fondo Paolo Monti, [[BEIC]])]]
La famiglia di Vladimir fuggì in Finlandia<ref>{{Cita news |titolo=Soviet Turmoil; Dust Off the Throne? Shine Up the Crown? A Romanov Muses |url=http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9D0CEED61E3CF933A0575BC0A967958260 |editore=[[New York Times]] |data=30 agosto 1991 |accesso=1º agosto 2008 }}</ref> dopo la [[Rivoluzione russa]] del 1917 e da qui, nel 1920, si trasferì a [[Coburgo]], in Germania. L'8 agosto 1922 il padre di Vladimir si proclamò Protettore del Trono e due anni dopo, il 31 agosto 1924, assunse il titolo di Imperatore ed Autocrate di tutte le Russie<ref name=adg>{{Cita libro |anno=1998 |editore=Almanach de Gotha |edizione=182nd |titolo=[[Almanach de Gotha]] |pagine=214 }}</ref>: in seguito all'assunzione paterna del titolo imperiale Vladimir fu proclamato zarevic e granduca con il trattamento di [[Altezza Imperiale]]. Nel 1930 la famiglia lasciò la Germania per Saint-Briac, Francia, dove il padre installò la propria corte<ref name=Cyril>{{Cita news |titolo=Grand Duke Cyril Dies In Paris Exile |editore=New York Times |pagina=23 |data=13 ottobre 1938 }}</ref>. Negli [[Anni 1930|anni trenta]] Vladimir visse per un periodo in Inghilterra studiando all'Università di Londra e lavorando nell'azienda agricola industriale Blackstone in Lincolnshire<ref name=Cyril/>.
 
Max Ihlenfeldt (poi Massimo Campigli) nasce a [[Berlino]] il 4 luglio [[1895]] da Anna Paolina Luisa Ihlenfeldt, ragazza madre appena diciottenne di origine alto borghese. Viene allevato dalla nonna materna a [[Settignano]], presso [[Firenze]], dove le due donne si sono trasferite. Agli occhi del mondo Anna Paolina risulta essere una sua zia.
== Erede nella Seconda Guerra Mondiale ==
Il 12 ottobre 1938, morto suo padre, Vladimir assunse la guida della Famiglia Imperiale<ref name=adg/>: nel 1938 ci furono voci sulla possibilità di una sua reggenza in [[Ucraina]]<ref name=obit>{{cita web|nome=Dennis |cognome=Hevesi |titolo=Grand Duke Vladimir Dies at 74; Pretender to the Throne of Russia |url=http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9E0CEED8113AF931A15757C0A964958260 |editore=[[New York Times]] |data=22 aprile 1992|accesso=1º agosto 2008}}</ref>, ma egli respinse l'idea dicendo che non avrebbe contribuito a dissolvere la Russia. Durante la Seconda Guerra Mondiale Vladimir visse a Saint-Briac-sur-Mer in Bretagna, da cui nel 1942 con il suo entourage venne portato in un campo di concentramento a Compiegne per essersi rifiutato di pubblicare un manifesto che invitava i rifugiati politici russi a sostenere la Germania nazista nella guerra contro l'Unione Sovietica<ref name=obit/>. Nel 1944 l'esercito tedesco spostò lui e la sua famiglia verso l'interno del paese per il timore di un'invasione dal mare: i tedeschi stavano portandoli a Parigi quando giunse un ordine per portarli a [[Wittel]], ma anche questa risultò non sicura e quindi vennero trasferiti in Germania.
 
Il 10 febbraio, Anna Paolina sposa Giuseppe Bennet, cittadino [[Inghilterra|britannico]], rappresentante di una ditta di colori inglese. Si trasferiscono in [[piazza Beccaria]] a [[Firenze]], dove vanno a vivere portando con loro il piccolo Max sempre sotto mentite spoglie. La famiglia si trasferisce prima in via Cittadella, poi, nel [[1909]] a [[Milano]], in via Guerrazzi. Solo nel [[1910]] Max apprende di essere il figlio naturale di "zia" Anna.
Vladimir visse in un castello che apparteneva al marito di sua sorella maggiore [[Maria Kirillovna Romanova|Maria Kirillovna]] ad [[Amorbach]], in Baviera, fino al 1945. Dopo la sconfitta tedesca, temendo che continuando a vivere in Germania i sovietici l'avrebbero catturato, fuggì in Austria e giunse al confine con il [[Liechtenstein]], ma né questi né la Svizzera gli concessero un visto per uscire dal paese, cosicché tornò in Austria, vivendo nella zona di occupazione americana. Sua zia materna l'Infanta Beatrice di Borbone-Orléans gli fece ottenere un visto spagnolo, permettendogli di trasferirsi in Spagna, a [[San Lucar]].
 
Nel [[1911]] muore Giuseppe Bennet, la madre rimane sola con Max e le due figlie avute dal suo matrimonio con Bennet.
== Dopoguerra e matrimonio ==
Dopo la guerra passò gran parte della sua vita a Madrid, tornando comunque con frequenza nella proprietà in Bretagna e a Parigi. A [[Losanna]], il 13 agosto 1948 sposò la principessa [[Leonida Bagration-Mukhrani]]: la legge di Famiglia dei Romanov sancisce che solo i figli di un matrimonio tra pari -cioè fra un Romanov ed una principessa di sangue reale, non solo nobile- possono essere inclusi nella linea di successione imperiale, mentre i frutti di un [[matrimonio morganatico]] ne sono esclusi. Benché la dinastia cui apparteneva Leonida, i [[Bagration]], aveva regnato sulla [[Georgia]] fin dal Medioevo, il ramo collaterale cui apparteneva la donna non era più stato sul trono dal 1505 ed era stato considerato semplice nobiltà russa fin da allora<ref>Massie, p 268</ref>.
 
===Gli esordi===
Si sviluppò così una certa polemica se il matrimonio avvenuto fosse o meno morganatico e quindi se le pretese al trono imperiale potessero passare alla figlia Marija o andare ad un altro ramo della famiglia dopo la morte di Vladimir: naturalmente questi e la figlia sostennero che le nozze erano tra uguali. I capi degli altri rami della famiglia imperiale, i principi Vsevolod Ivanovič ([[Romanov#Genealogie|Konstantinovič]]), [[Roman Petrovič Romanov|Roman Petrovič]] ([[Romanov#Genealogie|Nikolaevič]]) e [[Andrej Aleksandrovič Romanov|Andrej Aleksandrovič]] ([[Romanov#Genealogie|Mihailovič]])<ref>discendenti diretti e legittimi nell'ordine del granduca [[Konstantin Nikolaevič Romanov]] (1827-1892), secondo figlio maschio di Nicola I, del granduca [[Nikolaj Nikolaevič Romanov (1831-1891)|Nicola il Vecchio]] (1831-1891), terzo figlio maschio di Nicola I e del granduca [[Michail Nikolaevič Romanov]] (1832-1909), quarto figlio maschio di Nicola I</ref> gli scrissero dicendogli che ritenevano quel proclama illegale<ref name="Massie269"/> e che egli si era sposato morganaticamente e che quindi sua moglie non era di lignaggio maggiore di alcuna delle altre mogli dei principi Romanov<ref name=Massie269>Massie p 269</ref>.
Max viene assunto nel [[1914]] al [[Corriere della Sera]] come segretario particolare di [[Renato Simoni]]. Max in quel periodo si avvicina alla [[corrente futurista]] milanese e con lo [[pseudonimo]] di Massimo Campigli pubblica sulla rivista [[Lacerba]] un saggio, "Parole in libertà", che lui stesso definirà anni dopo, nel manoscritto "Scrupoli", essere stato uno "sciocchezzaio futurista".
 
===L'esperienza bellica===
Infatti il 23 dicembre 1969 Vladimir divulgò un decreto, molto discusso, con cui stabiliva che in caso di sua morte dopo tutti gli altri membri indiscutibilmente legittiimi dei Romanov, veniva considerata come unico altro membro sicuramente dinastico la figlia [[Marija Vladimirovna Romanova]] (in quanto figlia di matrimonio non morganatico), e ciò ne avrebbe fatto la futura "Protettore del Trono Imperiale"<ref name=MariaI>{{Cita web |url=http://www.imperialhouse.ru/eng/imperialhouse/chipdom/maria.html |titolo=Maria I Wladimirovna |accesso=11 agosto 2008 |editore=imperialhouse.ru }}</ref>. Ciò parve un tentativo di Vladimir per fare in modo che la successione rimanesse nel suo ramo della famiglia<ref>Massie p 263</ref>. Vladimir poté tornare in Russia nel novembre 1991, caduto il comunismo, quando venne invitato a visitare [[San Pietroburgo]] dal sindaco [[Anatolij Sobčak]]<ref name=obit/>.
All'ingresso in [[prima guerra mondiale|guerra]] dell'[[Italia]] contro gli "[[Imperi Centrali]]", Campigli si arruola volontario avendo prima fatto la domanda per ottenere la [[cittadinanza (diritto)|cittadinanza]] italiana. Inviato prima presso il 54º Fanteria ad [[Ivrea]], combatte con il grado di sottotenente col 133º Fanteria sull'[[Isonzo]] e sul [[Carso]].
 
Nell'agosto del [[1916]] viene fatto prigioniero e rinchiuso nella fortezza di "Sigmundsherberg", a nord di [[Vienna]]. Riesce a fuggire dalla prigionia e raggiunge [[Mosca (Russia)|Mosca]] nel giugno [[1917]], dopo aver attraversato l'[[Ungheria]], la [[Moldavia]] e l'[[Ucraina]]. Da [[Mosca (Russia)|Mosca]], allo scoppio della "[[Rivoluzione d'Ottobre]]", si trasferisce a [[Murmansk]] da cui raggiungerà in ottobre [[Londra]].
== Morte e disputa sulla successione ==
{{vedi anche|Linea di successione al trono di Russia}}
Il granduca Vladimir morì di un apparente attacco di cuore mentre parlava ad una riunione dei banchieri ed investitori di lingua spagnola a Miami, in [[Florida]] il 21 aprile 1992. Il suo corpo venne portato in Russia e sepolto con tutti gli onori di un membro della famiglia imperiale (per la prima volta dalla Rivoluzione d'ottobre) nella [[Fortezza dei santi Pietro e Paolo]] a [[San Pietroburgo]]. Tuttavia la stampa fu attenta a dichiarare che gli onori funebri furono "considerati dalle autorità civili russe un obbligo verso la famiglia di Romanov piuttosto che un punto in favore del ripristino della monarchia." Secondo un portavoce di governo, fu un segno di "pulizia della nostra coscienza". Poiché non era un nipote di un imperatore il titolo assegnatogli dal padre di granduca di Russia creò problemi su cosa scrivere sulla lapide<ref>{{Cita news |nome=Serge |cognome=Schmemann |titolo=With Old-World Pageantry, Russians Bury a Romanov |url=http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9E0CE0D6173DF933A05757C0A964958260&sec=&spon=&pagewanted=1 |editore=[[New York Times]] |data=30 aprile 1992 |accesso=1º agosto 2008 }}</ref>.
 
===Il primo impiego===
Dopo la sua morte, la figlia Marija assunse la guida della famiglia imperiale di Russia secondo l'interpretazione paterna della Legge di Famiglia dei Romanov. Ciò venne contestato da [[Nicola Romanovič Romanov]], principe di Russia, che pretese per sé la guida della famiglia imperiale alla morte del granduca Vladimir<ref>{{Cita web |url=http://www.nikolairomanov.com/presentation/index.html |titolo=Nikolai Romanov Prince of Russia Presentation |data=26 settembre 2002 |accesso=1º agosto 2008 |editore=nikolairomanov.com }}</ref><ref>{{Cita news |titolo=Letter: A Romanoff perspective on Russian pretenders |url=http://www.highbeam.com/doc/1P2-4681177.html |editore=[[The Independent]] |data=13 ottobre 1994 |accesso=1º agosto 2008 }}</ref>. Egli sostiene infatti di essere il più prossimo e legittimo congiunto maschio di Vladimir poiché sostiene che mentre i granduchi di Russia devono sposare donne di sangue reale perché il matrimonio sia tra pari, ai principi della Russia basta sposare donne di condizione nobile perché i loro figli siano considerati frutto di nozze dinastiche: in questo è supportato ed appoggiato dalla [[Associazione della Famiglia Romanov]], fondata dai capi degli altri rami della famiglia imperiale, i [[Romanov#Genealogie|Konstantinovič, i Nikolaevič e i Michailovič]]<ref>{{Cita web |url= http://www.chivalricorders.org/royalty/gotha/russuclw.htm |titolo=The Russian Imperial Succession |accesso=1º agosto 2008 |cognome=Horan |nome=Brien Purcell |data=settembre 1998 }}</ref>.
Tornato a [[Milano]], gli viene concessa la cittadinanza italiana per valor militare e viene riassunto dal [[Corriere della Sera]].
Nel mese di giugno del [[1919]] viene inviato dal [[Corriere della Sera]] a [[Parigi]] e in qualità di corrispondente si appoggia alla redazione del "Matin". Il giornale gli passava uno stipendio decoroso, ma per poter vivere la sua vita da giornalista la notte e da [[pittore]] di giorno ed aiutare anche la famiglia a [[Firenze]], è costretto ad abitare prima in uno squallido studio in Rue Daguere e poi in Rue d'Alesia.
Abitando a Montparnasse, frequenta il ''Cafè "Dôme"'', ritrovo di artisti.
 
===La carriera artistica===
Secondo il noto studioso [[Guy Stair Sainty]] "la posizione della granduchessa Marija Vladimirovna come capo della Casa Imperiale è riconosciuta dalla maggior parte delle organizzazioni russe monarchice serie e dalla maggior parte di quei capi di case reali che continuano a mantenere rapporti con la Casa Imperiale<ref>[http://www.chivalricorders.org/royalty/gotha/russucc.htm The Russian Succession<!--Bot generated title-->]</ref>"
[[Immagine:Builders by Massimo Campigli.JPG|thumb|Palais des Nations, Ginevra]]
Nel [[1921]] partecipa al ''Salon d'Automne'' con il dipinto "L'arrotino". Nel [[1922]] vende alcune sue opere al noto mercante d'arte parigino Leonce Rosenberg.
 
Nel gennaio del [[1923]] per la prima volta espone a [[Roma]], con una prefazione di [[Emilio Cecchi]], alla "Casa d'aste Bragaglia". Partecipa a Parigi al "Salon d'Automne" del 1923.
Vladimir era anche duca titolare di [[Ducato di Holstein-Gottorp|Holstein-Gottorp]], titolo di ogni zar dal 1773: poiché quel ducato non accetterebbe discendenza in linea femminile, Marija ne sarebbe esclusa, a favore del cugino principe Dimitri Romanovsky-Ilyinsky (cittadino americano che preferirebbe usare il nome di Paul Ilyinski)<ref>L'ultimogenito di Alessandro II era il granduca [[Pavel Aleksandrovič Romanov|Paolo]], il cui primogenito [[Dmitrij Pavlovič Romanov|Dmitrij Pavlovič]] ebbe un figlio da [[Audrey Emery]], il cittadino americano [[Paul Dimitrievič Romanovsky-Ilyinsky]] (1928-2004), padre di Dimitri Romanovsky-Ilyinsky.</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.angelfire.com/realm/gotha/gotha/russia.html |titolo=Russia ||accesso=1º agosto 2008 |cognome=Theroff |nome=Paul |editore=Online Gotha }}</ref>. Il granduca Vladimir sembra comunque essere stato l'ultimo ad avere impiegato tale titolo.
 
Nel 1925 sarà presente al "Salon des Indèpendants", al "Salon des Tuileries", e al" Salon d'Automne ". Nel [[1926]] espone a [[Milano]] alla "Prima Mostra del Novecento".
== Titoli ==
* Sua [[Altezza (titolo)|Altezza]] il principe Vladimir Kirillovič di Russia (17 agosto 1917 – 30 agosto)
* Sua [[Altezza Imperiale]] lo zarevic Vladimir Kirillovič di Russia (30 agosto 1924 – 12 ottobre 1938)
* Sua Altezza Imperiale il granduca Valdimir Kirillovič di Russia (12 ottobre 1938 – 21 aprile 1992)
 
Nel mese di dicembre si sposa con la prima moglie, la pittrice [[romania|rumena]] Magdalena Radulesco detta: "Dutza".
Inoltre era "Protettore della Union des Descendants des Commandeurs Hereditaires et Chevaliers du Grand Prieure Russe de l'Ordre de St. Jean de Jerusalem.
 
Nel [[1927]] ormai può vivere della sua [[pittura]]; lascia l'incarico che aveva al "[[Corriere della Sera]]" ed espone a [[Parigi]], [[Zurigo]], [[Dresda]], [[Amburgo]] e [[Amsterdam]].
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Most Holy Annunciation BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata
|collegamento_onorificenza=Ordine Supremo della Santissima Annunziata
|motivazione=
|luogo=[[1976]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere di gran Croce SSML BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione=
|luogo=[[1976]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Gran croce OCI BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia
|collegamento_onorificenza=Ordine della Corona d'Italia
|motivazione=
|luogo=[[1976]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Eagle of Georgia - ribbon bar.png
|nome_onorificenza=Gran Collare dell'Ordine dell'Aquila di Georgia e della Tunica Senza Cuciture di Nostro Signore Gesù Cristo (Casa Bagrationi - Georgia)
|collegamento_onorificenza=Dinastia Bagrationi
|motivazione=
|luogo=<ref>[http://www.royalhouseofgeorgia.ge/es/order-history Royal House of Georgia]</ref>
}}
 
Nel mese di agosto fa un viaggio con la moglie Dutza in Italia per visitare i parenti a [[Firenze]]. Sempre in estate si reca a Roma e visitando il [[Museo nazionale etrusco di Villa Giulia]] sarà sconvolto dall'[[arte etrusca]], tanto da fargli rinnegare le opere dipinte negli anni precedenti, che lui stesso definirà "tentativi contraddittori".
== Albero genealogico ==
 
<center>
Trascorre poi la fine dell'estate in [[Romania]]. Espone a: [[Lipsia]], [[Parigi]], [[Madrid]] e a [[Mosca (Russia)|Mosca]]. Il suo dipinto del [[1925]] "Le cucitrici" viene acquistato ed esposto a [[Mosca (Russia)|Mosca]] al "Museo d'Arte Occidentale", sarà quindi esposto a partire dal [[1948]] al Museo "[[Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo]]".
{| class="wikitable"
 
|-
Campigli nel [[1936]] a [[Milano]] sposa, in seconde nozze, la [[scultura|scultrice]] Giuditta Scalini. In gennaio espone a [[New York]] alla "Julian Levy Gallery" e il successo ottenuto gli procura una serie di ritratti da parte dei suoi collezionisti americani.
|-
 
| rowspan="16" align="center"| '''Vladimir Kirillovič Romanov'''
Nel mese di marzo, inizia la decorazione del padiglione italiano dell'"Esposizione Universale". Durante l'estate rientra da [[New York]] con il transatlantico "Vulcania", per eseguire a Milano un grande affresco al Palazzo di Giustizia.
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Kirill Vladimirovič Romanov]]
 
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Vladimir Aleksandrovič Romanov]]
Campigli, aiutato da Giuditta, lavora per più di cinque mesi a [[Padova]] per decorare l'atrio del "[[Palazzo Liviano|Liviano]]" con un [[affresco]] di trecento metri quadrati. L'artista scriverà nel [[1940]]:
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Alessandro II di Russia]]
 
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Nicola I di Russia]]
{{Citazione|... Ho preferito trattare l'[[archeologia]] come fonte di conoscenze storiche, artistiche e di pensiero politico. Il mio [[affresco]] rappresenta infatti una idealizzazione del sottosuolo d'Italia, materiato di cose antiche, opere d'arte monumenti e anche di combattenti accatastati. Gli archeologi scavano trovano oggetti e libri, nell'[[affresco]] del Liviano io rinuncio ad ogni partito preso formale polemico e ciò perché mi rendo conto della funzione sociale della pittura monumentale...}}
|-
 
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Carlotta di Prussia]]
Campigli e Giuditta aspettano un figlio. Per sottrarsi ai bombardamenti di [[Milano]] si recano a [[Venezia]] ospiti del poeta [[Diego Valeri]].
|-
 
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Maria d'Assia-Darmstadt (1824-1880)|Maria d'Assia-Darmstadt]]
A [[Venezia]] Giuditta darà alla luce il 23 gennaio [[1943]] il figlio Nicola. Ritornati a [[Milano]] Campigli si dedica molto alla [[litografia]]. Illustra le "Poesie" di [[Paul Verlaine]] per le edizioni della "Conchiglia". Prepara la personale alla "Galleria del Cavallino" a [[Venezia]]. Partecipa all'"Esposizione d'Arte Contemporanea" alla "Galleria d'Arte Moderna" di [[Roma]].
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Luigi II d'Assia]]
 
|-
===Il secondo periodo parigino===
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Guglielmina di Baden]]
Nel mese di giugno [[1949]] lascerà [[Milano]] per trasferirsi con tutta la famiglia a [[Parigi]] in Rue Delambre, nel cuore di Montparnasse. Nel mese di maggio espone per la prima volta alla "Galerie de France". A [[New York]] in giugno espone al "[[Museum of Modern Art di New York]]" sei importanti dipinti e compare accanto ai nomi più prestigiosi dell'arte italiana nella rassegna: ''"Twenty-century Italian Art"''.<ref>{{Cita web|url=http://www.moma.org/d/c/checklists/W1siZiIsIjMyNTY2OCJdXQ.pdf?sha=fb710b1f993b19fe |titolo=Twentieth-Century Italian Art |autore=James THRALL SODY and Alfred H. DAUR, JR. |sito=moma.org |data= |lingua=En |accesso=5 marzo 2017}}</ref>
|-
 
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Maria di Meclemburgo-Schwerin]]
Nel periodo [[1949]]-[[1950]], accetta di partecipare alla formazione dell'importante [[collezione Verzocchi]] sul tema del lavoro, e realizza, insieme ad un autoritratto, ''L'architrave''. La [[collezione Verzocchi]] è conservata oggi alla [[Pinacoteca Civica di Forlì]].
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Federico Francesco II di Meclemburgo-Schwerin]]
 
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Paolo Federico di Meclemburgo-Schwerin]]
La mostra più importante del [[1963]] sarà una grande Antologica a [[Venezia]] nelle sale dell'"Ala Napoleonica" in [[Piazza San Marco]]. Nel mese di giugno [[1958]] alcune opere saranno visibili prima a [[Copenaghen]] e poi alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di [[Roma]].
|-
Ormai Campigli frequenta sempre più lo studio di [[Saint-Tropez]].
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Alessandrina di Prussia]]
 
|-
===I riconoscimenti===
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Augusta di Reuss-Köstritz]]
Nel mese di ottobre viene nominato dal Presidente della Repubblica [[Giovanni Gronchi]] "Commendatore al Merito della Repubblica".
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />Principe Enrico LXIII di Reuss-Köstritz
Nel mese di maggio [[1961]] a [[Parigi]] esce la monografia di A. Chastel intitolata "Les Idoles de Campigli" e Marcel Arland espone le ultime litografie alla "Galerie La Hune". La rassegna biennale "France - Italie" dedica a Campigli il posto d'onore con una grande antologica. Dopo le personali di [[Monaco di Baviera]], di [[Melbourne]], di [[Sydney]] e di [[Parigi]] prepara con entusiasmo l'Antologica che [[Milano]] gli dedicherà al "Palazzo Reale".
|-
Già da tempo Accademico della "Reale Accademia del Belgio", gli viene conferita a [[Roma]] nel [[1965]] la nomina di: "Accademico di San Luca".
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Contessa Eleonora di Stolberg-Wernigerode
 
|-
Il [[1966]] è un anno molto difficile per Campigli: Giuditta muore, in luglio, a Saint-Tropez, dopo una lunga malattia. Il successo è ormai cosa acquisita, mostre personali a: [[Tokyo]], [[Osaka]], [[Parigi]], [[Roma]] e [[Milano]]. Le sue opere sono esposte nelle principali rassegne internazionali. Dal [[1967]] Campigli divide la sua vita tra lo studio di Saint-Tropez e quello di [[Roma]], mentre [[Parigi]] viene sempre più abbandonata.
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Vittoria Melita di Sassonia-Coburgo-Gotha]]
 
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Alfredo di Sassonia-Coburgo-Gotha]]
La sera del 31 maggio [[1971]] è stroncato da [[infarto|attacco cardiaco]] a Saint-Tropez.
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha]]
 
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Ernesto I di Sassonia-Coburgo-Gotha]]
== Massimo Campigli nei musei ==
|-
 
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Luisa di Sassonia-Gotha-Altenburg]]
=== Musei in Italia ===
|-
==== Emilia-Romagna ====
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Vittoria del Regno Unito]]
* [[Galleria d'arte moderna Ricci Oddi]] di [[Piacenza]], 1 opera
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Edoardo Augusto di Hannover (1767-1820)|Edoardo Augusto di Hannover]]
* [[Palazzo Romagnoli (Forlì)|Palazzo Romagnoli]] di [[Forlì]], 1 opera
|-
 
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld]]
==== Friuli Venezia Giulia ====
|-
* [[Museo di Arte Moderna e Contemporanea]] di [[Udine]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Marija Aleksandrovna Romanova]]
 
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Alessandro II di Russia]]
==== Lazio ====
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Nicola I di Russia]]
* [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea]] di [[Roma]]
|-
 
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Carlotta di Prussia]]
==== Lombardia ====
|-
* [[Museo del Novecento]] di [[Milano]], 2 opere
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Maria d'Assia-Darmstadt (1824-1880)|Maria d'Assia-Darmstadt]]
* [[Pinacoteca di Brera]] di [[Milano]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Luigi II d'Assia]]
* [[Casa-museo Boschi Di Stefano]] di [[Milano]], 4 opere
|-
* [[Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea (Bergamo)|Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea]] di [[Bergamo]]
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Guglielmina di Baden]]
 
|}
==== Liguria ====
</center>
 
* [[Museo d'arte di Palazzo Gavotti]] di [[Savona]]
 
==== Sicilia ====
* [[Galleria d’arte moderna]] di [[Palermo]]
 
====Toscana====
* [[Galleria d'arte moderna (Firenze)|Galleria d'arte moderna]] di [[Firenze]]
* [[Museo Novecento]] di [[Firenze]], 1 opera
* [[Collezione Roberto Casamonti]] di [[Firenze]], 1 opera
* [[Palazzo delle Muse|GAMC]] di [[Viareggio]], 1 opera
 
==== Trentino-Alto Adige ====
* [[Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto|Museo d'arte moderna e contemporanea]] di [[Trento]] e di [[Rovereto]]
 
==== Veneto ====
* [[Peggy Guggenheim Collection|Galleria Peggy Guggenheim]] di [[Venezia]]
* [[Ca' Pesaro|Ca' Pesaro]] di [[Venezia]], 6 opere
* [[Galleria d'arte moderna Carlo Rizzarda|Galleria d'arte moderna Carlo Rizzarda]] di [[Feltre]], 3 opere
 
 
=== Musei all'estero ===
==== Europa ====
* Musei del Vaticano, Città del Vaticano
* Museo de Bellas Artes, Bilbao, Spagna
* Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris, Parigi, Francia
* Musée National d'Art Moderne, Centre Pompidou, Parigi, Francia
* Kunsthaus Zurich, Zurigo, Svizzera
* Von der Heydt-Museum, Wuppertal, Germania
* Kröller-Müller Museum, Oterlo, Paesi Bassi
* Stedelijk Museum, Amsterdam, Paesi Bassi
* Estorick Collection of Modern Italian Art, Londra, Regno Unito
* Moderna Museet, Stoccolma, Svezia
* Finnish National Gallery, Ateneum Art Museum, Helsinki, Finlandia
* Narodna Galerija, Moderna Galerija, Lubiana, Slovenia
* [[Museo Nazionale (Varsavia)|Museo Nazionale]], Varsavia, Polonia
* Museo dell'Eremitage, San Pietroburgo, Russia
* Tel Aviv Museum of Art, Tel Aviv, Israele
 
==== Resto del mondo ====
* Boca Raton Museum of Art, Boca Raton, USA
* Philadelphia Museum of Art, Philadelphia, USA
* The University of Michigan Museum of Art, Michigan, USA
* The City Art Museum, St. Louis, USA
* Virginia Museum of Fine Art (The Catesby Jones Collection), Richmond, USA
* MOMA (Museum of Modern Art), New York, USA
* MAC USP (Museu de Arte Contemporânea da Universidade de São Paulo), São Paulo, Brasile
* Ikeda Museum of 20th Century Art, Shizuoka, Giappone
 
== Note ==
<references />
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|q}}
 
== AltriCollegamenti progettiesterni ==
* {{cita web | 1 = http://www.campigli.org/ | 2 = Sito ufficiale | accesso = 2 gennaio 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120913063817/http://www.campigli.org/ | dataarchivio = 13 settembre 2012 | urlmorto = sì }}
{{Interprogetto}}
* {{cita web | 1 = http://campigli.org/scrupoli-book.lit | 2 = "Scrupoli" di Massimo Campigli E_Book | accesso = 6 gennaio 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110725132908/http://campigli.org/scrupoli-book.lit | dataarchivio = 25 luglio 2011 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://video.google.com/videoplay?docid=9151925208434599324#|titolo=(Video Massimo Campigli il grande solitario, prodotto dalla 3M Italia a cura di Nicola Campigli)}}
* {{cita web|url=http://www.campigli.org/cgi-bin/news_frontend.cgi?operation=nadji&find_=./|titolo=news e curiosità|accesso=21 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160309180714/http://www.campigli.org/cgi-bin/news_frontend.cgi?operation=nadji&find_=.%2F|dataarchivio=9 marzo 2016|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.hermitagemuseum.org/fcgi-bin/db2www/descrPage.mac/descrPage?selLang=English&indexClass=PICTURE_EN&PID=GJ-9138&numView=1&ID_NUM=1&thumbFile=%2Ftmplobs%2FDT8IVFMUNTTP9G8Y6.jpg&embViewVer=last&comeFrom=quick&sorting=no&thumbId=6&numResults=2&tmCond=campigli&searchIndex=TAGFILEN&author=Campigli%2C%26%2332%3BMassimo|titolo=The State Hermitage Museum|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.mart.tn.it/gallery.jsp?area=42&ID_LINK=96&page=68|titolo=Museo d'Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110810035039/http://www.mart.tn.it/gallery.jsp?area=42&ID_LINK=96&page=68|dataarchivio=10 agosto 2011}}
* {{cita web|url=http://legislature.camera.it/frameset.asp?content=%2Faltre_sezionism%2F8180%2F8187%2F8239%2F8551%2Falbum_nuovo.asp%3F|titolo=Camera dei deputati Roma}}
* {{cita web|http://www.xseven.it/artisti/campigli/index.php|Xseven Art}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Romanovpittura}}
 
[[Categoria:PretendentiLitografi al tronoitaliani]]
[[Categoria:Romanov|Vladimir Kirillovič Romanov]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata]]
[[Categoria:Cavalieri di Malta|Vladimiro]]