Le nuvole (album) e Katmer: differenze tra le pagine

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{{Gastronomia
{{NN|album musicali|aprile 2019}}
|nome = Katmer
{{Album
|immagine = Turkish katmer.jpg
|titolo = Le nuvole
|didascalia= Katmer di Sivas
|titoloalfa = Nuvole, Le
|IPA =
|artista = Fabrizio De André
|altri nomi = Katlama, Kattama
|tipo album = Studio
|paese = Turchia
|giornomese = 24 settembre
|paese2 = Kazakistan
|anno = 1990
|paese3 = Uzbekistan
|etichetta = [[Dischi Ricordi|Ricordi]]-[[Fonit Cetra]]
|paese4 = Tagikistan
|produttore = [[Mauro Pagani|Pagani]]/[[Fabrizio De André|De André]]
|paese5 = Kirghizistan
|durata = 41:24
|paese6 = Turkmenistan
|genere = World music
|genere2regione = Folk
|zona =
|genere3 = Musica d'autore
|categoria = dolce
|genere4 = Folk rock
|riconoscimento =
|registrato = 1989, Studi Metropolis, [[Milano]]
|ingredienti =
|arrangiamenti = Fabrizio De André - Mauro Pagani,<br />tranne ''Don Raffaè'': Fabrizio De André - Massimo Bubola; ''Megu megun'': testi di Fabrizio De André - Ivano Fossati; ''[[La nova gelosia]]'': Anonimo del XVIII secolo
|varianti =
|numero di dischi = 1
|numero di tracce = 8
|numero dischi d'oro =
|note = [[Targa Tenco]] 1991 per il Miglior album e per la Migliore canzone (''La domenica delle salme'')<br />(vendite: 350.000 copie)<ref>{{Cita web|url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/02/19/lucio-dalla-il-re-di-denari.html|titolo = Lucio Dalla è il re di denari|accesso = 12 maggio 2015}}</ref>
|precedente = [[Crêuza de mä]]
|anno precedente = 1984
|successivo = [[Anime salve]]
|anno successivo = 1996
}}
[[File:Katmer (sweet).jpg|thumb|Katmer come dessert in [[Turchia]], con [[kaymak]] (dentro) e [[pistacchio|pistacchi]] (sopra).]]
'''''Le nuvole''''' è il dodicesimo album d'inediti del [[cantautore]] [[italia]]no [[Fabrizio De André]].
Il '''Katmer'''<ref name="Isin2013">{{cita libro|autore=Mary Isin|titolo=Sherbet and Spice: The Complete Story of Turkish Sweets and Desserts|url= http://books.google.com/books?id=YHj-Mdv432UC&pg=PA181|data= 8 Gennaio 2013| editore=I.B.Tauris|isbn=978-1-84885-898-5|p=181|lingua=Inglese}}</ref><ref>http://www.nisanyansozluk.com/?k=katmer&x=0&y=0</ref> o '''Katlama'''<ref name="Isin2013"/> (che significa piegare o piegato in turco<ref>http://www.tdk.gov.tr/index.php?option=com_gts&kelime=KATLAMA</ref>) è un pane piatto nella [[cucina turca]] e nelle cucine dei paesi dell'[[Asia centrale]].<ref name="KingNoble1996">{{Cita libro|autore=John S. King|autore2=John Noble|autore3=Andrew Humphreys|titolo=Central Asia.: Kasachstan, Usbekistan, Turkmenien, Kirgisien, Tadschikistan.|url= http://books.google.com/books?id=8csuAQAAIAAJ|anno=1996| editore=Lonely Planet Publications|isbn=978-0-86442-358-0|lingua=Inglese}}</ref> In Kirghizistan si chiama Kattama.<ref name="Stewart2002">{{Cita libro|autore=Rowan Stewart|titolo=Kyrgyzstan: Tian Shan: Heartland of Central Asia|url= http://books.google.com/books?id=E6nn6ccbUHEC|anno=2002| editore=Airphoto International/Odyssey|isbn=978-962-217-675-1|lingua=Inglese}}</ref><ref name="Hanks2005">{{Cita libro|autore=Reuel R. Hanks|titolo=Central Asia: A Global Studies Handbook|url= http://books.google.com/books?id=7qEgs9ZL7LgC&pg=PT439|data= 1 Gennaio 2005| editore=ABC-CLIO|isbn=978-1-85109-656-5|p=439|lingua=Inglese}}</ref> In Turchia, il katmer è più comune ad [[Afyon]]<ref name="Friedland2008">{{Cita libro|autore=Susan R. Friedland|titolo=Food and Morality: Proceedings of the Oxford Symposium on Food and Cookery 2007|url= http://books.google.com/books?id=xYpRi5gLZHIC&pg=PT283|anno=2008| editore=Oxford Symposium|isbn=978-1-903018-59-0|p=283|lingua=Inglese}}</ref> (città famosa per il suo [[kaymak]]), [[Gaziantep]]<ref name="Isin2013"/> e [[Sivas]].<ref name="Üçer2006">{{Cita libro|autore=Müjgân Üçer|titolo=Anamın aşı tandırın başı: Sivas mutfağ̮ı : il merkezi ve ilçe yemekleri : gelenek, görenek, inançlar ve sözlü kültür|url= http://books.google.com/books?id=DMLfAAAAMAAJ|anno=2006| editore=Kitabevi|lingua=Turco}}</ref> A [[Urfa]], la parola ''katmer'' è usata per indicare il [[baklava]].<ref name="Isin2013"/> È un pane che si presenta a strati (''kat'').<ref name="Isin2013"/> È anche preparato in versione dolce.
 
==Il disco==
Dopo il successo di ''[[Crêuza de mä]]'' ([[1984]]), [[Fabrizio De André]] ritorna, dopo sei anni di silenzio, a collaborare con l'amico [[Mauro Pagani]]. Per quanto riguarda lo stile, da un lato (la facciata B dell'[[Long playing|LP]]) il nuovo lavoro continua sull'onda etnico/dialettale di ''Creuza'', dall'altro (il lato A) l'opera assomiglia di più alla produzione precedente a ''Creuza,'' cioè ai dischi composti con [[Massimo Bubola]], ''[[Rimini (Fabrizio De André)|Rimini]]'' ([[1978]]) e ''[[Fabrizio De André (L'indiano)|L'indiano]]'' ([[1981]])<ref name=Lanza>{{Cita libro|autore=Luciano Lanza|titolo=Note di rivolta|capitolo=Intervista a Fabrizio De André|anno=1993|editore=Volontà|url=http://arivista.org/riviste/Arivista/252/34.htm}}</ref><ref>{{Cita web|autore=Melisanda Massei Autunnali|titolo=Intervista a Mauro Pagani|sito=lacanzoneitaliana.it|data=6 agosto 2004|url=http://www.lacanzoneitaliana.it/intervistapagani.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050101054309/http://www.lacanzoneitaliana.it/intervistapagani.htm|dataarchivio=1º gennaio 2005|urlmorto=sì}}</ref>.
 
I brani ''Mégu megún'' e ''{{'}}Â çímma'', in [[lingua ligure]], inaugurano la collaborazione con [[Ivano Fossati]], che proseguirà con l'album ''[[Anime salve]]''; il testo in [[dialetto napoletano]] di ''Don Raffaè'' è scritto a quattro mani con [[Massimo Bubola]].
 
L'inizio del brano ''[[La domenica delle salme]]'' è costituito dall'esecuzione di buona parte di ''Giugno'' (da [[Le Stagioni]] op.37a) di [[Pëtr Il'ič Čajkovskij]] da parte del pianista Andrea Carcano. La medesima esecuzione compare anche nel finale del brano ''Ottocento''.
 
Così Pagani spiega la genesi dell'album:
 
{{citazione|...in ''[[creuza de ma|Creuza]]'' in fondo ci eravamo divisi i compiti, lui i testi, io le musiche. Quando cominciammo a lavorare al disco nuovo ci rendemmo conto invece che con il passare degli anni il nostro rapporto si era fatto più profondo, che le nostre conoscenze sempre più si influenzavano e si intrecciavano a vicenda. Così stavolta tutto prese forma e identità davvero a quattro mani, chiacchierando, inventando, facendo e rifacendo. Soprattutto guardandoci intorno, con una attenzione al mondo del tutto diversa da quella del [[Creuza de ma|disco genovese]].<br />Il ''«dove»'' stavolta finì per essere l'[[XIX secolo|Ottocento]], l'Ottocento cattolico e borghese delle grandi [[utopia|utopie]], del [[colonialismo]] e delle guerre senza senso, così simile per contenuti e scelte ai tempi odierni, in fondo solo un po' più veloci e molto più isterici.<br />Tutto quello che avevamo tra le mani di nuovo trovò peso e collocazione, dai ricchi [[Atene|ateniesi]] di [[Aristofane]], così simili ai nostri, all'[[ignavia]] di [[Oblomov]], dall'incanto malinconico di [[Pëtr Il'ič Čajkovskij|Čajkovskij]] alla saggezza un po' guittesca e senza tempo del secondino Pasquale Cafiero.|[[Mauro Pagani]], [[2006]]<ref name=Deandreide>{{Cita libro|autore=[[Mauro Pagani]]|capitolo=Il sentiero delle parole|curatore=AA.VV.|titolo=Deandreide|città=Milano|editore=BUR|anno=2006}}</ref>}}
 
Il titolo dell'opera è ripreso dalla commedia di [[Aristofane]], ''[[Le nuvole (Aristofane)|Le nuvole]].'' Il collegamento lo esplicitò lo stesso De André:
{{citazione|''[[Le nuvole (Aristofane)|Le Nuvole]]'', per l'aristocratico [[Aristofane]], erano quei cattivi consiglieri, secondo lui, che insegnavano ai giovani a contestare; in particolare Aristofane ce l'aveva con i [[sofisti]] che indicavano alle nuove generazioni un nuovo tipo di atteggiamento mentale e comportamentale sicuramente innovativo e provocatorio nei confronti del governo conservatore dell'[[Atene]] di quei tempi. La ''Nuvola'' più pericolosa, sempre secondo Aristofane, era [[Socrate]], che lui ha la sfacciataggine di mettere in mezzo ai sofisti.
 
Ma a parte questo, e a parte il fatto che comunque Aristofane fu un grande artista e quindi inconsapevolmente un grande innovatore egli stesso, le mie ''Nuvole'' sono invece da intendersi come quei personaggi ingombranti e incombenti nella nostra vita sociale, politica ed economica; sono tutti coloro che hanno terrore del nuovo perché il nuovo potrebbe sovvertire le loro posizioni di potere. Nella seconda parte dell'album, si muove il popolo, che quelle ''Nuvole'' subisce senza dare peraltro nessun evidente segno di protesta.|Fabrizio De André, [[1990]]<ref name=Susanna>{{Cita pubblicazione|autore=Giancarlo Susanna|titolo=Stormy Weather. Intervista a De André|data=autunno 1990|url=http://www.railibro.rai.it/interviste.asp?id=95|rivista=Music|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20031114174300/http://www.railibro.rai.it/interviste.asp?id=95|dataarchivio=14 novembre 2003|urlmorto=sì}}</ref>}}
 
Di questo album esistono due videoclip musicali, i primi girati su canzoni di De André, diretti dal regista [[Gabriele Salvatores]]: ''La domenica delle salme'' e ''Mégu megún''; in quest'ultimo, girato a [[Sestri Levante]], appare anche l'attore [[Claudio Bisio]].
 
==Le canzoni==
===Lato A===
In quest'opera di De André la cesura tra le due facce dell'album è molto sentita ed evidente.
 
Il lato A inizia e termina con un canto di [[Cicadidae|cicale]], {{cn|simbolo ironico del «coro di vibrante protesta» lanciato dal popolo italiano in risposta allo spadroneggiare dei potenti e alla perdita di identità e valori}}.
 
====Le nuvole====
È il brano che dà il titolo all'album. {{cn|Il testo è una poesia di Alda Merini}}. È un recitativo che parla {{cn|in maniera poetica}}., appunto, delle nuvole, del loro aspetto e del loro comportamento nel cielo. Il testo non è interpretato da De André, ma da due donne, una più anziana dell'altra, che recitano sopra a un tappeto sonoro {{cn|intenso e sognante}}..
 
{{Citazione|Ho scelto Lalla Pisano e Maria Mereu perché le loro voci mi sembravano in grado di rappresentare bene «la Madre Terra», quella, appunto, che vede continuamente passare le nuvole e rimane ad aspettare che piova. È messo subito in chiaro che ''«si mettono lì / tra noi e il cielo»'': se da una parte ci obbligano ad alzare lo sguardo per osservarle, dall'altra ci impediscono di vedere qualcosa di diverso o più alto di loro. Allora le nuvole diventano entità che decidono al di sopra di noi e cui noi dobbiamo sottostare, ma, pur condizionando la vita di tutti, sono fatte di niente, sono solo apparenza che ci passa sopra con indifferenza e noncuranza per nostra voglia di pioggia...|Fabrizio De André<ref name=Anima>{{Cita libro|autore=Matteo Borsani|autore2=Luca Maciacchini|titolo=Anima salva - le canzoni di Fabrizio De André|città=Mantova|editore=Tre Lune}}
:citato in:
* {{Cita web|autore=Giuseppe Cirigliano|url=http://www.giuseppecirigliano.it/Le_nuvole.htm|titolo=Fabrizio De André - Le nuvole|accesso=11 maggio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140512231509/http://www.giuseppecirigliano.it/Le_nuvole.htm|dataarchivio=12 maggio 2014}}
* {{Cita web|autore=Giuseppe Cirigliano|url=http://www.giuseppecirigliano.it/Megu_megun.htm|titolo=Mégu megún|accesso=11 maggio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140512223145/http://www.giuseppecirigliano.it/Megu_megun.htm|dataarchivio=12 maggio 2014}}</ref>}}
 
====Ottocento====
È un pezzo {{cn|volutamente anacronistico}}., {{cn|un'[[opera buffa]] che è un misto di vari generi musicali}}., tra cui anche un pezzo di [[jodel]] [[Tirolo|tirolese]]. Anche {{cn|l'interpretazione vocale di De André è piuttosto anomala}}.: il cantautore {{cn|sembra voler giocare a fare il cantante lirico, in linea con l'andamento pseudo-operistico predominante nel brano}}. De André riporta in un'intervista le motivazioni di questa scelta:
 
{{Citazione|È un modo di cantare falsamente colto, un fare il verso al [[belcanto|canto lirico]], suggeritomi dalla valenza enfatica di un personaggio che più che un uomo è un aspirapolvere: aspira e succhia sentimenti, affetti, organi vitali ed oggetti di fronte ai quali dimostra un univoco atteggiamento mentale: la possibilità di venderli e di comprarli. La voce semi-impostata mi è sembrata idonea a caratterizzare l'immaginario falso-[[romanticismo|romantico]] di un mostro incolto e arricchito.|Fabrizio De André, [[1990]]<ref name=Susanna />}}
 
Nella sesta strofa della canzone, De André cita [[Iacopone da Todi]], comn la poesia ''[[Donna de Paradiso]]'', dove la Madonna piange la morte del "Figlio bianco e vermiglio", con questi versi: "Figlio figlio/povero figlio/eri bello bianco e vermiglio...". {{cn|La canzone prende di mira lo sfrenato capitalismo moderno, paragonandolo appunto ai sistemi ottocenteschi}}. I toni farseschi sono rivolti sia verso il borghese rappresentato come colui che ''sa far tutto'' e dunque non sa proprio far nulla ("Figlio bello e audace/bronzo di Versace/figlio sempre più capace/di giocare in borsa/di stuprare in corsa e tu..."), sia ai consumatori pronti a farsi abbindolare da qualsiasi nuova trovata pubblicitaria, anche assurda ("...e quante belle triglie nel mar").
 
{{cn|Da ricordare comunque che anche questa canzone è dedicata per buona parte, compresa l'ultima in tirolese, sempre all'amico poeta Ferdinando Carola}}, ad esempio "la verdura di papà" è la maniera in cui Carola chiamava i figli, come anche "cantami di questo tempo/l'astio e il malcontento/di chi è sottovento/e non vuol sentir l'odore di questo motore/che ci porta avanti/quasi tutti quanti/maschi femmine e cantanti,/su un tappeto di contanti/nel cielo blu", sempre per la propensione del poeta/amico scomparso nel non divenire volutamente visibile e non entrare quindi nel meccanismo dei diritti d'autore ecc.
 
====Don Raffaè====
{{vedi anche|Don Raffaè}}
 
====La domenica delle salme====
{{vedi anche|La domenica delle salme}}
 
===Lato B===
Cantato interamente in varie lingue non nazionali (due brani in [[Lingua ligure|genovese]], uno in [[Lingua napoletana|napoletano]] e uno in [[dialetto gallurese]]) è un po' {{cn|la continuazione del viaggio etnico di riscoperta di un'identità culturale cominciato con ''[[Crêuza de mä]]''}}.
 
====Mégu megún====
{{Citazione|E mi e mi e mi / e anâ e anâ / e a l'âia sciortî / e sûa sûa / e o cheu o cheu o cheu / da rebelâ / finn-a pigiâ, pigiâ / o tren o tren|}}
 
Brano in [[lingua ligure|lingua genovese]] scritto con [[Ivano Fossati]]. La traduzione in italiano del titolo è "medico medicone". Il brano consiste nella lunga lamentela di un [[ipocondria|ammalato immaginario]] contro il suo medico, colpevole di volerlo far alzare dal letto. A spaventare il povero ipocondriaco è il contatto con la gente, la gente che fa domande, la gente sporca, la gente pronta a rubare i soldi con qualche stratagemma, la gente che, naturalmente, attacca le malattie, la gente che ti può far innamorare. Il tono è cupo: addirittura in un passaggio della canzone si riproduce il respiro affannoso del malato. Alla fine il paziente deciderà che per lui è meglio non uscire, e resterà, come un [[Oblomov]], prigioniero del suo letto, intento a sognare<ref name=Anima />.
[[Immagine:French shutters.jpg|thumb|''«la nova gelosia»'']]
 
====La nova gelosia====
Interpretazione da parte di De André di una canzone napoletana del [[XVIII secolo]], di autore ignoto. La ''gelosia'' sarebbe il serramento della finestra, la persiana nuova, che impedisce all'amato di guardare la sua bella.
<div align="center">{{citazione|Fenesta co' 'sta nova gelosia [...]<br />tu m'annasconne<br />Nennella bella mia<br />lassamela vedé<br />sinnò me moro.}}</div>
 
De André aveva scelto di includerla nell'album in preparazione dopo averla ascoltata in un'interpretazione di [[Roberto Murolo]] che lo aveva affascinato<ref name=note>{{Cita album|url=http://www.bielle.org/fabriziodeandre/pages/nuvoletxt.htm|autore=Fabrizio De André|titolo=Le nuvole|wktitolo=Le nuvole (album)|anno=1990|accesso=11 maggio 2014}}</ref>.
 
===='Â çimma====
[[File:Cima alla genovese tagliata.jpg|thumb|La [[Cima alla genovese|"çimma"]]]]
{{cn|Vero capolavoro}} in [[lingua ligure|lingua genovese]] di Fabrizio De André, scritto con [[Ivano Fossati]]. Il brano descrive {{cn|poeticamente}} la preparazione di un tipico piatto ligure, la [[cima alla genovese]], per un lauto pranzo, incentrandosi però sull'aspetto rituale del fatto. Secondo De André, quando un cuoco prepara la cima, deve mettere una scopa di saggina in un angolo: se dalla cappa, malauguratamente, sbucasse la strega per maledire il cibo, essa dovrebbe contare le paglie della scopa, e nel tempo di fare questo la cima sarebbe già pronta. Poi la cima viene “battezzata” nelle erbe aromatiche, punzecchiata e cucita. Alla fine vengono i camerieri a prendere la cima, con un velato senso di violenza per il cuoco, a cui lasciano "tutto il fumo del suo mestiere", ed è lo scapolo a dover tagliare la prima fetta. Al cuoco non resta che maledire chi sta superficialmente mangiando il suo capolavoro culinario faticosamente preparato: "''mangiate, mangiate, non sapete chi vi mangerà''"
.
<div align="center">{{citazione|Cielo sereno terra scura<br />carne tenera non diventare nera<br />non tornare dura<br />Bel guanciale materasso di ogni ben di Dio<br />prima di battezzarla nelle erbe aromatiche<br />con due grossi aghi dritto in punta di piedi<br />da sopra a sotto svelto la pungerai|
|Çê serèn, tæra scùa<br />carne tennia no fâte neigra<br />no tornâ dùa<br />Bell’oëgê straponta de tutto bon<br />primma de battezâla 'nto preboggion<br />con doi agoggioin drïto in ponta de pê<br />da sorvia in zù fïto ti â ponziggiæ|lingua=Lij}}</div>
 
[[Immagine:Il golfo di Cugnana.JPG|thumb|''«li [[Monti di mola]]»'']]
 
====Monti di Mola====
Nuovo omaggio di De André alla sua amata terra d'adozione, la [[Sardegna]]. "Monti di Mola" è infatti la denominazione della [[Costa Smeralda]] in [[dialetto gallurese]], lingua in cui è cantato tutto il brano. In esso si narra di un amore insano e impossibile tra un giovane uomo e un'asina bianca che si incontrano una mattina su questi monti. L'intero paese arriva persino ad organizzare il loro matrimonio, matrimonio che però alla fine non si riesce a realizzare, ma non per la differenza di specie quanto piuttosto per un problema legato alle pratiche burocratiche: secondo i documenti ufficiali, i due risultano essere parenti stretti.
 
<div align="center">{{citazione|Ma non riuscirono a sposarsi<br />l'asina e l'uomo<br />perché dai documenti risultarono<br />cugini primi||Ma a cuiuassi no riscisini<br />l'aina e l'omu<br />ché da li documenti escisini<br />fratili in primu|lingua=Sdn}}</div>
 
Partecipa all'incisione del brano il gruppo sardo dei [[Tazenda]], che effettua il controcanto nei ritornelli<ref name=note />.
 
==Tracce==
{{Tracce
|Autore testi = Fabrizio De Andrè
|Autore musiche = Mauro Pagani
|Titolo1 = Le nuvole
|Durata1 = 2:16
|Titolo2 = Ottocento
|Durata2 = 4:56
|Titolo3 = [[Don Raffaè]]
|Durata3 = 4:08
|Autore testo3 = Fabrizio De André/[[Massimo Bubola]]
|Titolo4 = [[La domenica delle salme]]
|Durata4 = 7:35
|Titolo5 = Mégu megùn
|Durata5 = 5:22
|Autore testo5 = Fabrizio De André/[[Ivano Fossati]]
|Titolo6 = La nova gelosia
|Note6 = Anonimo napoletano, [[XVIII secolo]]
|Durata6 = 3:04
|Titolo7 = ’Â çímma
|Durata7 = 6:18
|Autore testo7 = Fabrizio De André/Ivano Fossati
|Titolo8 = Monti di Mola
|Durata8 = 7:45
}}
 
==Musicisti==
<div class="references-small">
;''Le nuvole''
* Fabrizio De André - voce
* Arrangiamento e direzione d'orchestra di [[Piero Milesi]] e [[Rocco Tanica|Sergio Conforti]]
* Livia Baldi, Stefano Barneschi, Maria Cristina Vasi, Emanuela Sfondrini, Brigid Sinead Nava, Debora Tedeschi, Elena Confortini, Martino Lovisolo, Carla Marotta, Giacomo Trevisani, Enrico Onofri, Carlo De Martini - [[violino]]
* Anna Maria Gallingani, Sebastiano Borella Cristina Cassiani Ingoni, Carlo Goj - [[viola (strumento musicale)|viola]]
* Adriano Ancarani, Enrico Martinelli, Silvio Righini, Beatrice Cosma Pomarico, Jorge Alberto Guerrero, Caterina Dell'Agnello, - [[violoncello]]
* Giuseppe Barbareschi, Roberto Bonati - [[contrabbasso]]
* Giovanni Antonini, Michele Brescia - [[flauto]]
* Francesco Pomarico - [[oboe]]
* Sergio Orlandi, Umberto Marcandalli, Luciano Marconcini - [[tromba]]
* Luca Quaranta, Maria Gabriella Giaquinta, Adelia Colombo, Gianfranco Scafidi - [[Corno (strumento musicale)|corno]]
* Luisa Vinci, Alessio Nava - [[trombone]]
* Nicola Zuccalà - [[clarinetto]]
* David Searcy - [[Timpano (strumento musicale)|timpani]] e [[triangolo (musica)|triangolo]]
* Lalla Pisano, Maria Mereu - voci recitanti
 
;''Ottocento''
stessa formazione presente nel brano precedente, senza le voci recitanti, e con l'aggiunta di
* Lucia Vivien Pick, Diane Rama, Nadia Pellicciari (soprano), Giuseppe Lopopolo, Giuseppe Donno (tenore) - Carlo Proverbio, Bortolo Laffranchi, Alessandro Cairoli (baritono) - Lucio Folilela (basso) - coro
* [[Flavio Premoli]] - [[fisarmonica]]
* Paolo Somià - [[jodel]]
 
;''Don Raffae'''
* Fabrizio De André - voce
* [[Michele Ascolese]] - [[chitarra]]
* [[Lele Melotti]] - [[Batteria (strumento musicale)|batteria]]
* [[Paolo Costa (musicista)|Paolo Costa]] - [[basso elettrico|basso]]
* [[Rocco Tanica|Sergio Conforti]] - [[pianoforte]]
* Amedeo Bianchi - [[clarinetto]]
* Mario Arcari - secondo clarinetto
* [[Demo Morselli]] - [[tromba]], [[trombone]], [[basso tuba]]
* Renato Rivolta - [[ottavino]]
* [[Mauro Pagani]] - [[mandolino]]
* [[Alfio Antico]] - [[tammorra]]
* Gli intermezzi prima e dopo ''Don Raffae''' sono tratti da ''Le stagioni'' di [[Pëtr Il'ič Čajkovskij|P. I. Čajkovskij]] (''Giugno'' opera 37b) ed eseguiti da Andrea Carcano.
 
;''La domenica delle salme''
* Fabrizio De André - voce
* [[Michele Ascolese]] - [[chitarra]]
* [[Mauro Pagani]] - [[violino]] e [[kazoo]]
 
;''Mégu megún''
* Fabrizio De André - voce
* [[Mauro Pagani]] - [[oud]], [[bouzouki]], [[lira (strumento musicale)|lira greca]], ndelele (nome fittizio a indicare un violino pizzicato col plettro)<ref>Intervista a [[Mauro Pagani]] in ''[[Dentro Faber#DVD 5: Genova e Mediterraneo .281:16:29.29|Dentro Faber, vol. 5, Genova e Mediterraneo]]'', min. 9:32</ref> e seconde [[canto|voci]]
* [[Rocco Tanica|Sergio Conforti]] - [[Tastiera elettronica|tastiera]]
* Mario Arcari - [[shannaj]]
* [[Walter Calloni]] - [[Batteria (strumento musicale)|batteria]]
* [[Candelo Cabezas]] - [[percussioni]]
* [[Paolo Costa (musicista)|Paolo Costa]] - [[basso elettrico|basso]]
 
;''La nova gelosia''
* Fabrizio De André - voce
* [[Michele Ascolese]] - [[chitarra]]
* Franco Formenti - [[viola (strumento musicale)|viola]]
 
;'''Â çímma''
* Fabrizio De André - voce
* [[Mauro Pagani]] - ndelele (nome fittizio a indicare un violino pizzicato col plettro)<ref>Intervista a Mauro Pagani in ''[http://www.youtube.com/watch?v=BpcBexf26rg Dentro Faber]'', min. 9:32</ref> e [[bouzouki]]
* [[Rocco Tanica|Sergio Conforti]] - [[Tastiera elettronica|tastiera]]
* [[Flavio Premoli]] - [[fisarmonica]]
* Franco Pettinari - [[ghironda]]
* [[Walter Calloni]] - [[Batteria (strumento musicale)|batteria]]
* Angelo Pusceddu - [[percussioni]]
* [[Paolo Costa (musicista)|Paolo Costa]] - [[basso elettrico|basso]]
* Federico Sanesi - [[darabouka]]
 
;''Monti di Mola''
* Fabrizio De André - voce
* [[Mauro Pagani]] - [[flauto]] di canna e flauto in sol, [[bouzouki]]
* [[Tazenda]], [[Mauro Pagani]], Fabrizio De André - seconde [[canto|voci]]
* [[Rocco Tanica|Sergio Conforti]] - [[armonium]]
* [[Flavio Premoli]] - [[fisarmonica]]
* [[Walter Calloni]] - [[Batteria (strumento musicale)|batteria]]
* Angelo Pusceddu - [[percussioni]]
* [[Paolo Costa (musicista)|Paolo Costa]] - [[basso elettrico|basso]]
</div>
 
==Note==
<references />
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|q=Fabrizio De André#Le nuvole|q_preposizione=da|etichetta=''Le nuvole''}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web |1=http://www.viadelcampo.com/html/commenti_nuvole.html |2=viadelcampo.com - Interpretazioni dell'album e biografia di Oswald de Andrade |accesso=14 dicembre 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100407101511/http://www.viadelcampo.com/html/commenti_nuvole.html |dataarchivio=7 aprile 2010 |urlmorto=sì }}
* {{cita web|http://www.bielle.org/fabriziodeandre/pages/nuvoletxt.htm|bielle.org - Testi, traduzioni e collaboratori}}
* {{cita web|http://www.giuseppecirigliano.it/podest%E01.html|giuseppecirigliano.it - Storie di uomini, di nuvole e di cicale. Intervista di F. De André con A. Podestà (1990)}}
* {{cita web|url=http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=1309|titolo=Canzoni contro la guerra - ''La domenica delle salme''}}
 
[[Categoria:Cucina turca]]
{{Fabrizio De André}}
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