Visir (antico Egitto) e Katmer: differenze tra le pagine

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{{Gastronomia
[[File:Imhotep-Louvre.JPG|thumb|Statuetta bronzea di [[Imhotep]], visir della III dinastia, oggi al [[Louvre]]]]
|nome = Katmer
Il termine '''visir''' (dal medio-[[Lingua persiana|persiano]] ''vičir'', "rappresentante" e, successivamente {{arabo|وزير|wazīr}}, "Colui che decide"), indicava un alto funzionario presso la corte musulmana/[[Impero ottomano|ottomana]] di un [[Sultano]], di un [[Emiro]] o di un [[Califfo]]. Anacronisticamente, perciò, tale termine viene usatoe universalmente accettato, in campo archeo-storico, per tradurre l'egiziano antico ''Chaty'' (o ''Tiaty'') che era, di fatto, il più alto funzionario dell'amministrazione della corte faraonica, secondo solo al re.<br>
|immagine = Turkish katmer.jpg
La carica, molto antica (risalirebbe alla [[Storia_dell%27antico_Egitto#III_dinastia|III dinastia]]), venne formalmente istituita dal re [[Snefru]] della [[Storia_dell%27antico_Egitto#IV_dinastia|IV dinastia]] anche se, quanto meno iconograficamente, la figura del visir può già riconoscersi in quello che viene indicato come "porta sandali" nella [[Tavoletta_di_Narmer|Tavoletta di Narmer]], risalente alla [[Storia_dell%27antico_Egitto#I_dinastia|I dinastia]]<ref group"N">Si veda il [[Tavoletta_di_Narmer#Lato_diritto|lato dritto]] della Tavoletta.</ref>.<br>
|didascalia= Katmer di Sivas
Varie e molteplici erano le incombenze del ''chaty/visir'' alla corte faraonica<ref group="N">Le incombenze che seguono sono ricavate dall'autobiografia esistente nella tomba [[TT100]] del visir Rekhmira.</ref>: ricoprendo la carica di "[[Ministero dell'interno|Ministro dell'Interno]]" e "[[Ministro degli esteri|degli Esteri]]<ref group="N">Vengono linkate figure ministeriali della repubblica italiana solo a scopo prettamente indicativo.</ref>", a lui competeva la responsabilità dei rapporti con i [[Nomarchi]] ovvero i governatori delle provincie in cui era suddiviso l'Egitto antico; competevano ancora al visir il reclutamento militare; il censimento della popolazione e dei beni da sottoporre a tassazione; le spartizioni territoriali e il ripristino dei confini delle proprietà resi di difficile individuazione dopo le inondazioni annuali; il comando della polizia; la supervisione sulle corporazioni dei lavoratori; il ricevimento delle delegazioni straniere, come peraltro dimostrato anche dalle molte rappresentazioni parietali delle [[Tombe dei Nobili]] della [[Necropoli di Tebe]]<ref group="N">Si vedano, a titolo esemplificativo, le tombe [[TT55]], di [[Ramose (visir)|Ramose]], [[TT100]], di [[Rekhmira]], [[TT131]], di Useramon.</ref>.
|IPA =
Per diffondere le sue disposizioni, si avvaleva di ''uput'', ovvero messaggeri, che erano, tuttavia, suoi veri e propri emissari e ispettori per i territori più lontani.<br>
|altri nomi = Katlama, Kattama
Come "Ministro della Giustizia" presiedeva la corte Suprema e diversi Consigli dei Funzionari.<br>
|paese = Turchia
In qualità di "Direttore delle Finanze", riceveva ogni mattina il "Custode dei Sigilli" che gli rendicontava la gestione del tesoro e dei tributi, anche provenienti dai Paesi vassalli o con cui, comunque, l'Egitto aveva rapporti economici, ricevuti.<br>
|paese2 = Kazakistan
Dato il potere, le enormi responsabilità e il rigido protocollo che doveva sempre seguire, era considerato "sapiente tra i sapienti" e, specie nell'[[Storia_dell%27antico_Egitto#Antico_Regno:_prima_fase_(2700-2500_a.C._III_e_IV_dinastia)|Antico Regno]], veniva scelto tra i parenti più prossimi del regnante (figli, fratelli, nipoti). Durante il [[Storia_dell%27antico_Egitto#Nuovo_Regno_(1540-1180_a.C._XVIII-XIX-XX_dinastia)|Nuovo Regno]] la possibilità di potersi candidare si estese anche ai funzionari che si fossero dimostrati particolarmente dotati e che avessero salito la scala gerarchica rapidamente grazie alle proprie qualità; in questo frangente presero piede, peraltro, i "profeti"<ref group="N">Al contrario di quel che si potrebbe credere, il termine "profeta" non implicava funzioni divinatorie o profetiche giacché deriva, di fatto, dalla traduzione del termine ''Hem-Netjer'' egizio, ovvero "servo del Dio".</ref> di [[Amon]], ovvero i sacerdoti di massimo grado della divinità. Nello stesso periodo di ebbero talvolta due visir, uno per il [[Geografia_dell%27antico_Egitto#Basso_Egitto|Basso]] e l'altro per l'[[Geografia_dell%27antico_Egitto#Alto_Egitto|Alto Egitto]].<br>
|paese3 = Uzbekistan
A dimostrazione dell'importanza e del prestigio goduto dai visir, in ogni momento della [[Storia dell'antico Egitto]], si consideri la figura di [[Imhotep]] che servì sotto il re [[Djoser]] della III dinastia: fu anche architetto (sua la progettazione e la costruzione della [[Piramide di Djoser|Piramide a Gradoni]] a [[Saqqara]]) e raggiunse il culmine della sua gloria nel [[Storia_dell%27antico_Egitto#Periodo_tardo_(672_-_343_a.C.)|Periodo Tardo]] (circa 600 a.C.) quando fu divinizzato come dio guaritore tanto da essere assimilato ad [[Asclepio]] e, con il nome di ''Imuthes'', fu considerato figlio di [[Efesto]] e di una donna mortale (''Khrotianakh'').<br>
|paese4 = Tagikistan
Considerata una figura della massima importanza anche sotto il profilo sapienziale, quale "sapiente tra i sapienti", veniva data particolare importanza ai cosiddetti insegnamenti derivanti dai visir; famosi sono quelli del visir [[Ptahhotep]]<ref>{{cita|Jacq 1997|}}</ref><ref group="N">Vedi anche [[Massime di Ptahhotep]].</ref>., della [[Storia_dell%27antico_Egitto#V_dinastia|V dinastia]], rivolti al figlio Akhethotep,a sua volta visir, tra i quali si legge:
|paese5 = Kirghizistan
{{Citazione|Non ti inorgoglire per quello che sai e non fondare la tua sicurezza sulla tua istruzione. Accetta i consigli dell'ignorante come del sapiente. Nessuno giunge all'apice della propria arte, nessun artista attinge alla perfezione. Un saggio proposito è più raro di una pietra preziosa, ma si può imparare anche dai servi costretti alla mola |da '''I consigli del saggio egizio Ptahotep''<ref>{{cita|Jacq 1997|}}.</ref>}}
|paese6 = Turkmenistan
|regione =
|zona =
|categoria = dolce
|riconoscimento =
|ingredienti =
|varianti =
}}
[[File:Katmer (sweet).jpg|thumb|Katmer come dessert in [[Turchia]], con [[kaymak]] (dentro) e [[pistacchio|pistacchi]] (sopra).]]
Il '''Katmer'''<ref name="Isin2013">{{cita libro|autore=Mary Isin|titolo=Sherbet and Spice: The Complete Story of Turkish Sweets and Desserts|url= http://books.google.com/books?id=YHj-Mdv432UC&pg=PA181|data= 8 Gennaio 2013| editore=I.B.Tauris|isbn=978-1-84885-898-5|p=181|lingua=Inglese}}</ref><ref>http://www.nisanyansozluk.com/?k=katmer&x=0&y=0</ref> o '''Katlama'''<ref name="Isin2013"/> (che significa piegare o piegato in turco<ref>http://www.tdk.gov.tr/index.php?option=com_gts&kelime=KATLAMA</ref>) è un pane piatto nella [[cucina turca]] e nelle cucine dei paesi dell'[[Asia centrale]].<ref name="KingNoble1996">{{Cita libro|autore=John S. King|autore2=John Noble|autore3=Andrew Humphreys|titolo=Central Asia.: Kasachstan, Usbekistan, Turkmenien, Kirgisien, Tadschikistan.|url= http://books.google.com/books?id=8csuAQAAIAAJ|anno=1996| editore=Lonely Planet Publications|isbn=978-0-86442-358-0|lingua=Inglese}}</ref> In Kirghizistan si chiama Kattama.<ref name="Stewart2002">{{Cita libro|autore=Rowan Stewart|titolo=Kyrgyzstan: Tian Shan: Heartland of Central Asia|url= http://books.google.com/books?id=E6nn6ccbUHEC|anno=2002| editore=Airphoto International/Odyssey|isbn=978-962-217-675-1|lingua=Inglese}}</ref><ref name="Hanks2005">{{Cita libro|autore=Reuel R. Hanks|titolo=Central Asia: A Global Studies Handbook|url= http://books.google.com/books?id=7qEgs9ZL7LgC&pg=PT439|data= 1 Gennaio 2005| editore=ABC-CLIO|isbn=978-1-85109-656-5|p=439|lingua=Inglese}}</ref> In Turchia, il katmer è più comune ad [[Afyon]]<ref name="Friedland2008">{{Cita libro|autore=Susan R. Friedland|titolo=Food and Morality: Proceedings of the Oxford Symposium on Food and Cookery 2007|url= http://books.google.com/books?id=xYpRi5gLZHIC&pg=PT283|anno=2008| editore=Oxford Symposium|isbn=978-1-903018-59-0|p=283|lingua=Inglese}}</ref> (città famosa per il suo [[kaymak]]), [[Gaziantep]]<ref name="Isin2013"/> e [[Sivas]].<ref name="Üçer2006">{{Cita libro|autore=Müjgân Üçer|titolo=Anamın aşı tandırın başı: Sivas mutfağ̮ı : il merkezi ve ilçe yemekleri : gelenek, görenek, inançlar ve sözlü kültür|url= http://books.google.com/books?id=DMLfAAAAMAAJ|anno=2006| editore=Kitabevi|lingua=Turco}}</ref> A [[Urfa]], la parola ''katmer'' è usata per indicare il [[baklava]].<ref name="Isin2013"/> È un pane che si presenta a strati (''kat'').<ref name="Isin2013"/> È anche preparato in versione dolce.
 
==Note==
==Elenco dei visir==
<references/>
<div align="center">
{| class="wikitable"
!Nome
!Periodo
!Regno
!Dinastia
!Note<ref name="P&M">Porter e Moss, Topographical Bibliography of Ancient Egyptian Hierogliphic..., Oxford, Griffith Institute (se non specificato diversamente, le pagine fanno riferimento al Vol. I, parti a. e b. che presentano numerazione pagine progressiva)</ref>
|-
| Menks
| [[Storia_dell%27antico_Egitto#Antico_Regno:_prima_fase_(2700-2500_a.C._III_e_IV_dinastia)|Antico Regno]]
| ?
| [[Storia_dell%27antico_Egitto#III_dinastia|III dinastia (?)]]
|<ref>Porter & Moss, Vol I/a, p. 404.</ref><ref group "N">L'opera di Porter & Moss, "Topographical Bibliography of Ancient Egyptian Hierogliphic texts, reliefs, and paintings", presa in considerazione per la stesura della voce è così ripartita:
* Vol. I, parte a., "The Theban Necropolis: private tombs", ed. 1960, da pag. 1 a pag. 494;
* Vol. I. parte b., "The Theban Necropolis: royal tombs and smaller cemeteries", ed. 1964, da pag. 495 a pag. 887;
* Vol. II, "Theban Temples", ed. 1972, da pag. 1 a 586;
* Vol. III, parte a., "Memphis: Abu Rawash to Abusir", ed. 1974, da pag. 1 a pag. 392;
* Vol. III, parte b., "Memphis: Saqqara ti Dashur", ed. 1981, da pag. 393 a pag. 1014;
* Vol. IV, "Lower and Middle Egypt: Delta and Cairo to Asyut", ed. 1968, da pag. 1 a pag. 252;
* Vol. V, "Upper Egypt sites: Deir Rifa to Aswan, excluding Thebes and the temples of Abydos, Dendera, Esna, Edfu, Kom Ombo and Philae, ed. 1962, da pag. 1 a pag. 292;
* Vol. VI, "Upper Egypt chief Temples: Excluding Thebes: Abydos, Dendera, Esna, Edfu, Kom Ombo and Philae", ed. 1991, da pag. 1 a pag. 264;
* Vol. VII, "Nubia, the Deserts and outside Egypt", ed. 1975, da pag. 1 a pag. 475.</ref>
|-
| [[Imhotep]]
| Antico Regno
| [[Djoser]]
| III dinastia
| <ref>Porter & Moss, vol I/b, p. 571 e vol III/b, p. 914.</ref> l'individuazione del nome (Imhotep) è più tarda,<br> si vedano anche Ankh-haf, Babaf, Nefermaat e Dusenre<ref>Porter & Moss, vol III/b, rispettivamente pp. 196, 155, 183, 148.</ref>
|-
| [[Nefermaat]]
| Antico Regno
| [[Snefru]]
| [[Storia_dell%27antico_Egitto#IV_dinastia|IV dinastia]]
| <ref>Porter & Moss, vol I/a, p. 122.</ref>
|-
| [[Hemiunu|Hemyunu]]
| Antico Regno
| [[Cheope]]
| IV dinastia
| <ref>Porter & Moss, vol I/a, p. 122.</ref>
|-
| Khawab
| Antico Regno
| Cheope
| IV dinastia
| <ref>Porter & Moss, vol I/a, pp. 118, 155, 187, 864.</ref>
|-
| [[Minkhaf I|Minkhaef]]
| Antico Regno
| da Cheope a [[Chefren]]
| IV dinastia
| <ref>Porter & Moss, vol I/a, p. 195.</ref>
|-
| Kufukhaef (I)
| Antico Regno
| da Cheope alla fine della IV dinastia
| IV dinastia
| <ref>Porter & Moss, vol I/a, p. 188.</ref>
|-
| Nebemakhet
| Antico Regno
| da Chefren a [[Micerino]], o poco dopo
| IV dinastia
| <ref>Porter & Moss, vol I/a, pp. 198, 199, 229, 230.</ref>
|-
| Nikhaura
| Antico Regno
| da Chefren alla fine della IV dinastia
| IV dinastia
| <ref>Porter & Moss, vol I/a, p. 232.</ref>
|-
| Sekemkhara
| Antico Regno
| da Chefren agli inizi della [[Storia_dell%27antico_Egitto#V_dinastia|V dinastia]]
| IV-V dinastia
| <ref>Porter & Moss, vol I/a, p. 233.</ref>
|-
| [[Hemiunu|Khanufer]]
| Antico Regno
| avanzata IV dinastia o dopo
| IV (?) dinastia
| <ref>Porter & Moss, vol I/a, p. 893.</ref>
|-
|}
</div>
 
[[Categoria:Cucina turca]]
== Note ==
[[Categoria:Pani dolci]]
=== Annotazioni ===
<references group=N />
 
=== Fonti ===
{{Note strette}}
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=a cura di [[Christian Jacq]]|traduttore=|titolo=L'insegnamento del saggio egizio Ptahotep|editore=Mondadori|città=Milano|edizione=|anno=1997|pp=158|isbn=8804442468|lingua=|cid=Jacq 1997}}
* {{cita libro|autore=a cura di [[Massimo Jevolella]]|traduttore=|titolo=I papiri della sapienza: insegnamenti dell'Antico Egitto|editore=Boroli|città=Milano|edizione=|anno=2003|pp=112|isbn=8874930127|lingua=|cid=Jevolella 2003}}
 
 
== Voci correlate ==
* [[Storia dell'Antico Egitto]]
* [[Piramidi egizie]]
* [[Saqqara]]
* [[Tombe dei Nobili]]
* [[Necropoli di Tebe]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Portale|antico Egitto|archeologia}}