Domini spagnoli in Italia e 'Ndrina Cataldo: differenze tra le pagine

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{{Organizzazione criminale
{{F|storia moderna|maggio 2013}}
|nome = Famiglia Cataldo
Il '''predominio spagnolo in Italia''' sugli stati di Napoli, Sicilia, Sardegna e Milano iniziò ufficialmente nel [[1559]], quando fu stipulata la [[pace di Cateau-Cambrésis]], a conclusione di una cinquantina di guerre, tra il regno di [[Francia]] e gli [[Asburgo]]. Il mezzogiorno costituiva un [[vicereame]] spagnolo mentre il Ducato di Milano era in [[unione personale]] con il [[Re di Spagna]] ed anche stato del Sacro Romano Impero Germanico.
|immagine =
|didascalia =
|nomi alternativi =
|area di origine = [[Locri]], [[Calabria]]
|aree di influenza = [[Locride (Calabria)|Locride]], [[Centro Italia]], [[Nord Italia]], Estero
|inizio = anni '60
|fine =
|boss = '''[[Giuseppe Cataldo (criminale)|Giuseppe Cataldo]]''' , '''[[Antonio Cataldo]]''' ([[1956]]), '''[[Antonio Cataldo]]''' ([[1964]]), Francesco Cataldo
|sottogruppo1 =
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|sottogruppo3 =
|alleato1 = [['Ndrina De Stefano|De Stefano]], [['Ndrina Mancuso|Mancuso]], [['Ndrina Mazzaferro|Mazzaferro]], [['Ndrina Costa|Costa]], [['Ndrina Ierinò|Ierinò]], Marafioti
|rivale1 = [['Ndrina Cordì|Cordì]]
|attività1 = [[traffico di droga]], [[riciclaggio di denaro]], [[traffico di armi]], [[estorsione]], [[usura]], [[racket]], [[contrabbando]], [[contraffazione]], [[ricettazione]], [[furto]], [[rapina]], [[frode]], [[truffa]], [[evasione fiscale]], [[appalto pubblico]], [[gioco d'azzardo]], [[gestione dei rifiuti]], [[sequestro di persona]], [[corruzione]], [[omicidio]], infiltrazioni nella [[pubblica amministrazione]]
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}}
I '''Cataldo''' sono una [['ndrina]] di [[Locri]], alleati dei Marafioti, storici rivali dei [['Ndrina Cordì|Cordì]] con una fortissima presenza anche a [[Portigliola]], [[Gerace]] e [[Antonimina]].
Le attività illecite che conducono, sono traffico di droga e armi, infiltrazione nelle attività pubbliche e negli appalti.
 
I Cataldo hanno proiezioni anche nel resto d'[[Italia]].
Il dominio spagnolo in Italia può essere diviso in due fasi, di cui la prima giunge fino al 1610 circa. In questo primo cinquantennio la penisola fu oggetto di un notevole sviluppo economico e demografico (la cosiddetta "[[Estate di San Martino (economia)|estate di San Martino]]"), come tutto il resto del continente, grazie soprattutto al periodo di pace e stabilità frutto della pax spagnola.<br />
Nel secondo periodo, invece, (all'incirca dopo il [[1640]]) la penisola subì un notevole declino economico dovuto all'inizio della crisi della potenza iberica che produsse di conseguenza una diminuzione demografica e l'aumento delle rivolte (come [[Repubblica Napoletana (1647)|quella napoletana del 1647]]) contro i dominatori.
 
Il predominio spagnolo terminò con la [[guerra di successione spagnola]], quando l'Italia passò sotto l'influenza austriaca.
 
== Storia ==
=== XVIAnni secolo'60 - '90 ===
{{vedi anche|Guerre d'ItaliaFaida deldi XVI secoloLocri}}
Fin dal [[1967]] nacquero dispute tra le due [['ndrine]] di [[Locri]] i Cataldo e i [['Ndrina Cordì|Cordì]], allora dominavano i Cataldo e i Marafioti loro alleati.
Falla nel Nido del cuculo della lunga guerra tra il Regno di Francia e gli Stati degli Asburgo, per l'egemonia in Italia ed in tutta Europa, la situazione della penisola vedeva i francesi signori di Milano. Gli Spagnoli, invece, dominavano nel Mezzogiorno, in quanto sovrani del Regno di Sicilia e del Regno di Sardegna, già dal XIV secolo, e del Regno di Napoli, nuovamente dal [[1503]].<br />
Dopo la morte di [[Antonio Macrì]] nel [[1975]], il boss [[Giuseppe Cataldo (criminale)|Giuseppe Cataldo]] si allea con [[Paolo De Stefano]] e partecipa alla costruzione del [[porto di Gioia Tauro]] e allo sfruttamento della cava di [[Limbadi]] dei [[Mancuso ('ndrina)|Mancuso]].
La guerra tra la Francia e gli [[Asburgo]] comunque proseguì ancora per un trentennio, per concludersi solo nel [[1559]], quando, cambiati i maggiori contendenti in quanto a [[Francesco I di Francia|Francesco I]], sul trono di Francia, era succeduto [[Enrico II di Francia|Enrico II]], mentre [[Carlo V d'Asburgo]], abdicando nel [[1556]], aveva diviso i suoi domini affidando al figlio [[Filippo II di Spagna|Filippo]] i domini spagnoli, comprendenti, tra l'altro, i territori italiani, e al fratello [[Ferdinando I d'Asburgo]] il titolo di Imperatore e i domini germanici, si poté giungere alla [[pace di Cateau-Cambrésis]] che sanciva l'inizio dell'egemonia della Spagna sul continente e, contemporaneamente, la conclusione delle pretese francesi sull'Italia.
Dal [[1993]] rincomincia la faida con i [['Ndrina Cordì|Cordì]], giacché questi tentarono di uccidere in quell'estate [[Giuseppe Cataldo (criminale)|Giuseppe Cataldo]] con una bomba a mano.
Alla fine degli anni '90 i Floccari si staccano dai Cataldo formando una [['ndrina]] a sé.
Negli anni '90 viene riconosciuto come mandante dell'omicidio di [[Antonio Macrì]], [[Giuseppe Cataldo (criminale)|Giuseppe Cataldo]].
Nel [[2005]] vengono arrestati i capibastone [[Giuseppe Cataldo (criminale)|Giuseppe]] e [[Antonio Cataldo]].<ref>''[[Fratelli di sangue (saggio)|Fratelli di sangue]]'' di [[Nicola Gratteri]] e Antonio Nicaso, p131</ref>
 
=== Anni 2000 ===
Con l'elezione ad imperatore di [[Carlo V d'Asburgo]] nel 1516, l'Italia si trovò al centro delle mire espansionistiche del sovrano asburgico, anche al fine di collegare meglio, così consolidando, i propri domini iberici con quelli germanici.
*Il 14 febbraio del [[2005]] viene ucciso Giuseppe Cataldo per mano dei [['Ndrina Cordì|Cordì]].
*Il 31 maggio [[2005]] viene ucciso per vendetta da uomini dei Cataldo il boss [[Salvatore Cordì]].<ref name="repubblica.it"/>
* Il 20 dicembre [[2005]] vengono arrestate dalla [[polizia]] 6 persone presunte affiliate ai Cataldo, di cui due responsabili dell'omicidio del 31 maggio [[2005]] di [[Salvatore Cordì]].<ref name="ReferenceB">[http://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/cronaca/ndrangheta2/ndrangheta2/ndrangheta2.html 'Ndrangheta, preso Cataldo.il capo del clan di Locri]</ref>
*Il 27 dicembre [[2005]] la polizia nell'operazione ''Progressivo 659 Dead'' arresta il capobastone Francesco Cataldo detto ''U professuri'' già sfuggito alla cattura il 20 dicembre accusato per due volte di associazione mafiosa.<ref name="ReferenceB"/>
*Il 20 maggio [[2008]] vengono eseguite 48 ordinanze di custodia cautelare ad affiliati alle [['ndrine]] dei Cataldo, [['Ndrina Marando|Marando]] e [['Ndrina Sergi|Sergi]] che gestivano un traffico di droga. I [['Ndrina Sergi|Sergi]] e i [['Ndrina Marando|Marando]] importavano cocaina, marijuana e eroina dal [[Marocco]] e dalla [[Colombia]] mentre i Cataldo la immettevano nei mercati di [[Lombardia]], [[Piemonte]], [[Veneto]] ed [[Emilia-Romagna]].<ref>[http://www.ammazzatecitutti.org/ultime/ndrangheta-traffico-droga-arresti-in-varie-regioni.php NDRANGHETA: TRAFFICO DROGA, ARRESTI IN VARIE REGIONI, Ammazzateci tutti] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081121051952/http://www.ammazzatecitutti.org/ultime/ndrangheta-traffico-droga-arresti-in-varie-regioni.php |data=21 novembre 2008 }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[https://calabriaindipendente.wordpress.com/2008/05/20/maxi-operazione-anti-ndrangheta-%E2%80%93-48-provvedimenti-restrittivi-nei-confronti-della-ndrina-dei-cataldo-e-degli-esponenti-della-famiglia-sergi-marando/ MAXI OPERAZIONE ANTI-NDRANGHETA – 48 PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI NEI CONFRONTI DELLA NDRINA DEI CATALDO E DEGLI ESPONENTI DELLA FAMIGLIA SERGI-MARANDO] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}, Calabria indipendente</ref>
*Il 7 dicembre [[2008]] viene arrestato il boss ''Antonio Cataldo''.<ref name="ReferenceA"/>
*Il 26 giugno [[2009]] nell'operazione vengono arrestate 50 persone presunte componenti di un traffico internazionale di droga, tra cui i [['Ndrina Commisso|Commisso]] e i Cataldo e vengono sequestrati più di una tonnellata di sostanze stupefacenti, in collaborazione vi era anche il clan [[Camorra|camorristico]] dei [[Clan Baratto|Baratto]]<ref>{{cita news|url=http://www.nuovacosenza.com/cs/09/giugno/interdroga.html |titolo= Traffico internazionale di droga |pubblicazione=Nuova Cosenza}}</ref>. Il presunto capo sarebbe Salvatore Femia, tra gli arresti c'è anche ''Giuseppe Zucco'', vicino al capobastone ''Giuseppe Cataldo''<ref>{{cita news|url=https://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE55P00Q20090626 |titolo= 'Ndrangheta, 50 arresti per traffico internazionale di droga |pubblicazione=Reuters Italia}}</ref>.
 
=== Oggi ===
Le ostilità presero avvio nel [[1521]] e si conclusero favorevolmente per le truppe imperiali nel [[1530]]; tra i vari episodi delle ostilità in [[Italia]] si segnala il [[Sacco di Roma (1527)|sacco di Roma del 1527]]. L'ufficialità della chiusura del primo periodo delle guerre tra Francia e Spagna per l'egemonia in Europa fu data dal [[congresso di Bologna]] (1529-1530), nel corso del quale l'imperatore fu incoronato solennemente da [[Papa Clemente VII]], ma soprattutto fu sancito il definitivo passaggio dell'Italia nell'orbita spagnola, in quanto, agli originari domini nel Mezzogiorno, si aggiungeva il dominio diretto su Milano (ufficialmente dal [[1535]]), pertanto indirettamente su Genova, ed indiretto sugli Stati di Firenze e di Roma, oltre che sugli inoffensivi Stati minori. Uniche eccezioni allo stato di fatto erano costituite dalla Repubblica di Venezia e dal Ducato di Savoia, il quale a partire da questo periodo attuò una politica estera altalenante tra le due potenze europee.
 
*Nel [[2010]] dopo ben oltre quarant'anni dall'omicidio di Domenico Cordì nel [[1967]] sembra si sia siglata una pace con i Cataldo<ref>Seconda relazione semestrale del 2010 della DIA, p161</ref>.
=== Il XVII secolo ===
[[File:Italia 1600.svg|thumb|Mappa d'Italia nel Seicento]]
L'egemonia spagnola in Italia venne ratificata dalla [[pace di Cateau-Cambrésis|pace di Cateau Cambrésis]]. La Spagna esercitò da allora, e per oltre un secolo e mezzo, il dominio diretto su tutta l'Italia meridionale ed insulare, sul [[Ducato di Milano]] e sullo [[Stato dei Presidii]] nel sud della [[Toscana]]. Lo [[Stato della Chiesa]], il [[Granducato di Toscana]], la [[Repubblica di Genova]] ed altri stati minori furono costretti di fatto ad appoggiare la politica imperiale spagnola. Il Ducato di Savoia, tendente a convertirsi in ago della bilancia fra Francia e Spagna, divenne nella realtà dei fatti un campo di battaglia fra queste due potenze. Solo la [[Repubblica Veneta]] riuscì a conservare una piena indipendenza che però non fu sufficiente a preservarla da una lenta ma inesorabile decadenza.
 
*Il 27 giugno [[2018]] si conclude l'operazione '''Arma Cunctis''' della [[Direzione distrettuale antimafia]] che ha portato all'arresto di 38 persone presunte affiliate ai Cataldo e ai [['Ndrina Commisso|Commisso]] accusate a vario titolo di traffico di armi passante da [[Malta]], dalla [[Sicilia]] e dalla [[Francia]]. Il sodalizio riforniva le altre [['ndrine]]<ref>{{cita news| url = https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/26/reggio-calabria-scoperta-larmeria-della-ndrangheta-28-agli-arresti-struttura-parallela-che-riforniva-le-cosche/4452438/ |titolo = Reggio Calabria, scoperta l’armeria della ‘ndrangheta: 28 agli arresti. “Struttura parallela che riforniva le cosche” |pubblicazione = |data = 27 giugno 2018 |accesso = 27 giugno 2018}}</ref>.
Nel [[XVII]] l'Italia, e, più in generale, tutta l'Europa meridionale, ebbe a soffrire dello spostamento delle grandi rotte commerciali dal [[mar Mediterraneo|Mediterraneo]] all'[[Oceano atlantico|Atlantico]], chiaramente percepibile a partire dagli ultimi decenni del Cinquecento. Le devastazioni belliche a seguito della [[guerra dei trent'anni]] colpirono soprattutto l'Italia settentrionale: il principale di questi scontri che vide contrapposti gli interessi imperiali a quelli francesi fu la [[guerra di successione di Mantova e del Monferrato]]. La forte pressione fiscale esercitata dalla Spagna sui suoi domini, dovuta alle esorbitanti spese di guerra, invece si fece sentire con gravissime conseguenze in tutto il meridione ed in Lombardia, mentre i vuoti lasciati dalla grave pestilenza del [[1630]] ebbero effetti devastanti sull'economia italiana del tempo. È un dato di fatto che fin dal quarto decennio del [[XVII secolo]] quasi tutta l'Italia era passata ad essere un'area con gravi problemi di sottosviluppo economico, politicamente amorfa, socialmente disgregata. Fame e malnutrizione regnavano incontrastate in molte regioni peninsulari e nelle due isole maggiori.<br/>
Il declino culturale dell'Italia non marciò di pari passo con quello politico, economico e sociale.
 
== Esponenti di spicco ==
È questo un fenomeno riscontrabile in molti paesi, Spagna compresa. Se nel Cinquecento il [[Rinascimento]] italiano produsse i suoi frutti più maturi e si impose all'Europa del tempo, l'arte ed il pensiero barocchi, elaborati a [[Roma]] a cavallo fra Cinquecento e Seicento, avranno una forza di attrazione ed una proiezione internazionale non certo inferiori. È comunque un dato di fatto che ancora per tutta la prima metà del Seicento ed oltre l'Italia continuò ad essere un paese vivo, capace di elaborare un pensiero filosofico ([[Giordano Bruno]], [[Tommaso Campanella]], [[Paolo Sarpi]]) e scientifico ([[Galileo Galilei]], [[Evangelista Torricelli]]) di altissimo profilo, una pittura sublime ([[Caravaggio]]), un'architettura unica in Europa ([[Gianlorenzo Bernini]], [[Borromini]], [[Baldassare Longhena]], [[Pietro da Cortona]]) ed una musica, sia strumentale ([[Arcangelo Corelli]], [[Girolamo Frescobaldi]], [[Giacomo Carissimi]]) che operistica ([[Claudio Monteverdi]], [[Francesco Cavalli]]), che fece scuola. A questo proposito ricordiamo che il melodramma è una tipica creazione dell'età barocca.
 
*'''[[Giuseppe Cataldo ('ndranghetista)|Giuseppe Cataldo]]''' ([[1938]] - [[2011]]), capobastone, l'attentato alla sua persona nel [[1993]] riapre la [[faida di Locri]], muore di morte naturale.
[[File:Aniello Falcone - Ritratto di Masaniello.jpg|thumb|Masaniello ritratto da [[Aniello Falcone]], 1647.]]
*'''Antonio Cataldo''' ([[1956]]), capobastone in carcere. È accusato di essere il mandante dell'omicidio del boss Salvatore Cordì.<ref name="repubblica.it">[http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/ndrangheta-arresto/arresti-locri/arresti-locri.html 'Ndrangheta, arrestati quattro boss accusati dell'omicidio Cordì, Repubblica.it]</ref>
 
*'''Antonio Cataldo''' ([[1964]]), capobastone arrestato. Fin da giovane fu responsabile di vari reati tra cui il danneggiamento, il porto illegale d'armi e l'estorsione. Fu arrestato nel [[1991]] nell''''operazione Angelo''' e nel [[1993]] nell<nowiki>'</nowiki>'''operazione Zagara'''. Condannato al processo Greed a 30 anni di carcere per traffico di droga e associazione a delinquere. Dal 31 ottobre [[2008]] si diede alla latitanza. È stato ripreso il 7 dicembre dello [[2008|stesso anno]].<ref name="ReferenceA">Catturato il boss Cataldo di Lucio Musolno, [[Calabria Ora]] del 7 dicembre 2008</ref>
====La rivolta di Masaniello e la Repubblica napoletana====
*Domenico Cataldo ([[1935]] - [[1998]]) ucciso nella [[faida di Locri]].<ref name="Badolati2009">{{Cita |Badolati 2009|pagine = 90-94}}.</ref>
{{vedi anche|Masaniello|Repubblica Napoletana (1647)}}
*Vincenzo Cataldo ([[1946]] - [[1998]]) ucciso nella [[faida di Locri]].<ref name="Badolati2009"/>
Gli spagnoli oppressero la popolazione italiana con tasse elevate, suscitando il malcontento della popolazione che in alcuni casi insorse. Una delle rivolte alla dominazione spagnola più note di questo periodo è quella del pescatore Masaniello a Napoli. La rivolta fu scatenata dall'esasperazione delle classi più umili verso le gabelle imposte sugli alimenti di necessario consumo. Il grido con cui Masaniello sollevò il popolo il 7 luglio fu: «Viva il re di Spagna, mora il malgoverno», secondo la consuetudine popolare tipica dell'''[[Ancien régime]]'' di cercare nel sovrano la difesa dalle prevaricazioni dei suoi sottoposti. Dopo dieci giorni di rivolta che costrinsero gli spagnoli ad accettare le rivendicazioni popolari, a causa di un comportamento sempre più dispotico e stravagante Masaniello fu accusato di pazzia, tradito da una parte degli stessi rivoltosi ed assassinato all'età di ventisette anni.<br/>
*Giuseppe Cataldo ([[1970]] - [[2005]]), nipote dell'omonimo [[Giuseppe Cataldo (criminale)|Giuseppe Cataldo]], ucciso nella [[faida di Locri]].<ref name="Badolati2009"/>
Con la fine di Masaniello la rivolta tuttavia non si spense ed anzi assunse, sotto la guida del nuovo capopopolo [[Gennaro Annese]], un marcato carattere antispagnolo. Gli scontri contro la nobiltà ed i soldati si susseguirono violentissimi nei mesi successivi, fino alla cacciata degli spagnoli dalla città. Il 17 dicembre fu infine proclamata la [[Real Repubblica Napoletana]] sotto la guida del duca francese [[Enrico II di Guisa]], che in qualità di discendente di [[Renato d'Angiò]] rivendicava diritti dinastici sul trono di Napoli. L'esempio di Masaniello fu poi seguito anche da popolani di altre città: da [[Giuseppe d'Alessi]] a [[Palermo]], e da [[Ippolito di Pastina]] a [[Salerno]]. La parentesi rivoluzionaria si concluse solo il 6 aprile [[1648]], quando [[don Giovanni d'Austria (1629-1679)|don Giovanni d'Austria]], figlio naturale di [[Filippo IV di Spagna|Filippo IV]], alla guida di una flotta proveniente dalla Spagna riprese il controllo della città.<br/>
*Francesco Cataldo
Nel [[1701]], più di cinquant'anni dopo la rivolta popolare, ci fu un altro tentativo di insurrezione contro il governo spagnolo, ma stavolta da parte della nobiltà: la [[congiura di Macchia]]. La ribellione nobiliare fallì anche a causa di una scarsa partecipazione dei ceti umili, memori dell'ostilità dei nobili durante la rivolta di Masaniello. Fallita anche la congiura di Macchia, il dominio spagnolo su Napoli continuò senza più opposizioni fino al [[1707]],<ref>La Corona di Spagna cedette ufficialmente il Regno di Napoli con il [[trattato di Utrecht]] del [[1713]].</ref> anno in cui la [[guerra di successione spagnola]] pose fine al viceregno iberico sostituendogli [[Regno di Napoli#Il vicereame degli Asburgo|quello austriaco]]. La notizia della ribellione guidata dal pescivendolo napoletano varcò i confini del regno ed attraversò rapidamente tutta l'Europa. La Francia, all'epoca saldamente guidata dal cardinale [[Giulio Mazarino|Mazzarino]], sostenne la rivolta in funzione antispagnola ed appoggiò l'impresa di [[Enrico II di Guisa]] allo scopo di far rientrare il [[Regno di Napoli]] sotto l'influenza francese.
 
=== Il XVIII secolo e la guerra di successione spagnola ===
{{vedi anche|Guerra di successione spagnola}}
 
[[File:Western Europe Utrecht Treaty.jpg|thumb|L'europa nel 1713, dopo la pace di Utrecht.]]
 
Il 1º novembre [[1700]] morì [[Carlo II di Spagna]], da tempo malato. La maggior parte delle dinastie regnanti al momento vantava parentele con l'illustre moribondo ed erano interessate al trono di Spagna, che sarebbe rimasto vacante con la sua morte. Cinque giorni dopo la morte, per [[testamento|disposizione testamentaria]] del defunto re, veniva proclamato nuovo [[re di Spagna]] il duca Filippo d'Angiò, nipote del [[re di Francia]] [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]], il quale assumeva il nome di [[Filippo V di Spagna|Filippo V]].
[[Inghilterra]], [[Austria]] e [[Paesi Bassi]], intenzionati a impedire che la Spagna passasse sotto l'influenza francese (sarebbe stato infatti molto difficile fronteggiare un'unica sovranità borbonica da entrambe le parti dei [[Pirenei]]), strinsero la cosiddetta ''alleanza dell'[[L'Aia|Aja]]'' (7 settembre [[1701]]), con la quale si impegnavano ad impedire che le volontà testamentarie del defunto re di Spagna trovassero definitiva attuazione. Diedero così inizio alla guerra di successione spagnola, che si combatté per ben dodici anni e coinvolse anche i possedimenti spagnoli in Italia. La guerra si concluse con la [[Pace di Utrecht]] ([[1713]]), che stabiliva per quanto riguarda l'Italia che:
 
# La Spagna cedeva all'Austria il [[regno di Napoli]] e quello di [[Regno di Sardegna|Sardegna]], nonché il [[Ducato di Milano]] e lo [[Stato dei Presidii]] in [[Toscana]].
# Al duca Vittorio Amedeo II di Savoia venne assegnata la [[Regno di Sicilia|Sicilia]] con il relativo titolo regio, nonché [[Casale Monferrato|Casale]] e tutto il [[Monferrato]], parte della [[Lomellina]] e la [[Valsesia]].
# La città di [[Mantova]] rimaneva all'Austria.
 
La pace di Utrecht segnò dunque la fine della dominazione spagnola in Italia e l'inizio di quella austriaca, anche se dopo soltanto un ventennio la dinastia borbonica spagnola riuscì a rientrare in Italia installando due rami cadetti nel [[Ducato di Parma]] e nel [[Regno di Napoli|Regno di Napoli e di Sicilia]].
 
==Note==
<references/>
 
==Voci correlateBibliografia ==
* ''[[GuerreCalabria dOra]]''Italia del XVI24 secolosettembre [[2007]]
* {{Cita libro| | autore=[[Arcangelo Badolati]] |autore2= [[Antonello Lupis]] |titolo= Faide | anno=2009 | editore=Klipper |isbn= 9788888223780| città=Cosenza|cid=Badolati, 2009}}
* [[Guerra di successione spagnola]]
 
* [[Masaniello]]
== Voci correlate ==
* [[Repubblica Napoletana (1647)]]
*[['Ndrangheta]]
* [[Pace di Cateau-Cambrésis]]
* [[Pace di'Ndrina UtrechtCordì|Cordì]]
* [[Supremo Consiglio d'Italia]]
 
{{'Ndrine}}
{{portale|guerra|storia|storia d'Italia}}
 
[[Categoria:Spagna degli Asburgo'Ndrine|Cataldo]]
[[Categoria:Spagna dei Borbone]]
[[Categoria:Storia d'Italia]]
[[Categoria:Storia dell'Italia della decadenza]]