|
#rinvia[[Pietro Nachini]]
{{torna a|Museo Nazionale Romano}}
{{Museo
| Nome = Museo Nazionale Romano<br />Palazzo Massimo alle Terme
| Tipologia = [[museo archeologico]]
| Immagine = Castro Pretorio - MNR Palazzo Massimo 1010397.JPG
|Larghezza =
| Didascalia = L'ingresso del museo
| Data di fondazione = [[1995]]
| Indirizzo = Largo di Villa Peretti, 00185, [[Roma]], [[Italia]]
|Latitudine = 41.901311
|Longitudine = 12.498361
| Direttore = Rita Paris
| Sito = [http://archeoroma.beniculturali.it/musei/museo-nazionale-romano-palazzo-massimo Museo Nazionale Romano - Palazzo Massimo]
}}
Il [[Palazzo Massimo alle Terme]] è la principale delle quattro sedi del [[Museo Nazionale Romano]], assieme alla sede originaria delle [[Terme di Diocleziano]], che ospita attualmente la sezione [[Epigrafia|epigrafica]] e protostorica, a [[Palazzo Altemps]], sede delle collezioni [[Rinascimento|rinascimentali]] di scultura antica, e alla [[Crypta Balbi]], sede della collezione altomedievale.<ref>{{cita web|url=http://archeoroma.beniculturali.it/node/481|titolo=Museo Nazionale Romano|sito=archeoroma.beniculturali.it|accesso=1 maggio 2016}}</ref>
È sita nel [[rioni di Roma|rione]] [[Castro Pretorio]] in [[piazza dei Cinquecento]], nei pressi della [[stazione Termini]].
È stato riorganizzato sotto l'egida della [[Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma|Soprintendenza dei Beni Archeologici della città di Roma]].<ref>{{cita web|url=http://archeoroma.beniculturali.it/chi-siamo/competenze|titolo=Competenze|sito=archeoroma.beniculturali.it|accesso=1 maggio 2016}}</ref>
== Visitatori ==
Nel 2013 il circuito museale del [[Museo nazionale romano]] è stato il ventunesimo sito statale italiano più visitato, con 247.795 visitatori e un introito lordo totale di 909.016,50 Euro<ref>Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, [http://www.statistica.beniculturali.it/RILEVAZIONI/MUSEI/Anno%202013/MUSEI_TAVOLA8_2013.pdf Visitatori e introiti dei musei] </ref>.
== Storia ==
Palazzo Massimo fu ricostruito tra il [[1883]] e il [[1886]] dall'architetto Camillo Pistrucci sulla villa Montalto-Peretti, come sede di un collegio per i [[Compagnia di Gesù|Gesuiti]], che qui rimase fino al [[1960]].<ref name="Palazzo Massimo12">{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Pier Giovanni Guzzo, ''Palazzo Massimo alle Terme'', p. 12}}.</ref><ref name=”Cadario11”>{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Matteo Cadario, ''Palazzo Massimo alle Terme'', p. 11}}.</ref>
Dopo alterne vicende fu acquistato dallo Stato nel [[1981]] e restaurato,<ref name="Palazzo Massimo9">{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Adriano La Regina, ''Museo Nazionale Romano'', p. 9}}.</ref> su progetto dell'architetto Costantino Dardi. Tutto ciò fu reso possibile grazie al finanziamento di una legge speciale per la tutela del patrimonio archeologico romano.<ref name=”Cadario11”/>
Il palazzo si sviluppa su quattro piani ed uno sotterraneo, in buona parte destinati all'esposizione delle collezioni, oltre a prevedere una serie di uffici, una biblioteca e una sala conferenze.<ref name=”Cadario11”/>
La sede museale venne inaugurata nel [[1995]] (quando fu aperto il solo pian terreno) e completata nel [[1998]] con l'apertura del primo e secondo piano oltre a quello interrato.<ref name=”Cadario11”/><ref name="SitoPalazzoMassimoEdificio">{{cita web|url=http://archeoroma.beniculturali.it/museo-nazionale-romano-palazzo-massimo/l-edificio-palazzo-massimo-alle-terme|titolo=L'edificio - Palazzo Massimo alle Terme|sito=archeoroma.beniculturali.it|accesso=1 maggio 2016}}</ref>
== Il Museo e le collezioni esposte ==
[[File:Athena Carpegna Massimo.jpg|thumb|upright=0.8|Colossale statua di [[Minerva]], il cui viso rifatto in gesso ha le sembianze di dell'Atena Carpegna (entrata di Palazzo Massimo, subito dopo la biglietteria).<ref name=”Cadario11”/>]]
L'area espositiva occupa quattro dei piani da cui è costituito il palazzo, essendo gli altri ambienti riservati ad uffici della [[Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma]].
L'allestimento museale è articolato in sottosezioni che illustrano i momenti più importanti della produzione artistica di Roma antica.
Il Museo ospita la "sezione di [[Arte romana|arte antica]]" con opere figurative di epoca tardo-[[Repubblica romana|repubblicana]], [[Impero romano|imperiale]] e tardo-antica al pianterreno, primo e secondo piano (tra cui le opere d'arte delle grandi residenze dell'[[ordine senatorio]], con [[arte greca|originali greci]] portati a [[Roma (città antica)|Roma]] in [[storia romana|epoca antica]]) oltre ad una "sezione di [[numismatica]] e [[oreficeria]]" sugli aspetti dell'[[economia romana]] al piano interrato.<ref name="Palazzo Massimo9"/><ref name=”Cadario11”/>
==Piano terra==
{{Vedi anche|Arte romana repubblicana|Arte augustea e giulio-claudia}}
Il pianterreno ospita capolavori dell'[[arte romana]], dalla tarda [[Storia della Repubblica romana (146-31 a.C.)|età repubblicana]] (con opere appartenute alle classi dirigenti del II-I secolo a.C.), all'epoca della [[dinastia Giulio-Claudia]]. Subito dopo la biglietteria si incontra una colossale statua di divinità femminile seduta. Essa proviene dalle pendici dell'[[Aventino]] ed è composta da numerose tipologie di [[marmi colorati antichi]], secondo una tecnica molto apprezzata dagli [[Scultura romana|scultori romani]].<ref name=”Cadario11”/>
Questa statua è di [[età augustea]] ed è stata restaurata come [[Minerva]], dove il viso è stato rifatto in gesso con le sembianze di dell'Atena Carpegna. Secondo recenti studi sembra però che la statua raffigurasse ''[[Magna Mater]]''-[[Cibele]], un'antica divinità [[Anatolia|anatolica]], il cui centro principale del suo culto era [[Pessinunte]] in [[Frigia]] e che, a partire dalla [[seconda guerra punica]], iniziò a proteggere i Romani.<ref name=”Cadario11”/>
Secondo gli oracoli dei [[Libri Sibillini]], l'introduzione del culto della ''Magna Mater'' fu una condizione indispensabile per raggiungere finalmente la cacciata del nemico cartaginese dall'Italia. Nell'aprile 204 a.C. la pietra nera di Pessinunte giunse a [[Ostia antica|Ostia]] e venne consegnata a [[Publio Cornelio Scipione Nasica]], cugino di [[Publio Cornelio Scipione Africano|Publio Scipione]] e figlio di [[Gneo Cornelio Scipione Calvo|Gneo Scipione]].<ref>{{cita|Lancel 2002|p. 248}}</ref>
{{Palazzo Massimo alle Terme piano terra}}
===Galleria I===
Nella "galleria I" sono esposti numerosi ritratti maschili e femminili anonimi. La disposizione evoca una galleria di antenati, sulla base di quanto realmente accadeva nelle abitazioni e monumenti funerari dell'[[civiltà romana|antica Roma]]. Tra questi ritratti si ricorda quello di una donna anziana (da [[Palombara Sabina]])<ref name="Palazzo Massimo29">{{cita|Guida a Palazzo Massimo alle Terme, 1998|Brunella Germini, ''Ritratto di donna anziana'', p.29}}.</ref> e di un sacerdote di [[Iside]] della metà del [[I secolo a.C.]] (rinvenuto nel [[Tevere]]), caratterizzato da una testa rasata e una tipica cicatrice verticale.<ref name="Palazzo Massimo28">{{cita|Guida a Palazzo Massimo alle Terme, 1998|Brunella Germini, ''Ritratto di sacerdote isiaco'', p.28}}.</ref> Il ritratto, severo e volitivo, prova la diffusione del culto egizio a [[Roma (città antica)|Roma]], contrastato spesso dalla ''[[nobilitas]]'', alla fine impostosi nella capitale per l'associazione di Iside alla dea [[Fortuna (divinità)|Fortuna]].<ref name=”Cadario12”>{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Matteo Cadario, ''Palazzo Massimo alle Terme'', p. 12}}.</ref>
<gallery>
File:Head of priest of Isis in Palazzo Massimo alle Terme (Rome).jpg|Busto di un sacerdote di [[Iside]] (h. 33 cm; databile ai primi decenni del [[I secolo a.C.]])<ref name="Palazzo Massimo28"/>
File:Head of man in Palazzo Massimo alle Terme (Rome).jpg|Ritratto virile del 75-50 a.C. da [[Palestrina]]
File:Head of Bearded man in Palazzo Massimo alle Terme (Rome).jpg|Ritratto di uomo barbuto
File:Head of bearded man in Palazzo Massimo alle Terme (Rome).jpg|Ritratto di giovane uomo barbuto
File:Head of Man in Palazzo Massimo alle Terme (Rome).jpg|Ritratto di uomo di mezza età
File:Head of man in Palazzo Massimo alle Terme.jpg|Ritratto virile databile al 40 a.C.
File:Head of manly man in Palazzo Massimo alle Terme (Rome).jpg|Ritratto virile della fine del I secolo a.C.
File:MNRPalMassimo-RitrattoVirileNemi.jpg|Ritratto virile da Nemi (Valle Giardino), in marmo lunense, (30 a.C.)
File:Male portrait Massimo n2.jpg|Ritratto virile (seconda metà del I secolo a.C.)
</gallery>
<gallery>
File:Head of woman in Palazzo Massimo alle Terme (Rome).jpg|Ritratto di donna anziana (da [[Palombara Sabina]]; h. 32 cm; fine del [[I secolo a.C.]])<ref name="Palazzo Massimo29"/>
File:Head of old woman in Palazzo Massimo alle Terme (Rome).jpg|Ritratto di donna anziana
File:Head of woman Palazzo Massimo alle Terme (Rome).jpg|Ritratto di giovane donna
File:Head of Girl in Palazzo Massimo alle Terme (Rome).jpg|Ritratto di ragazza
File:Female head in Palazzo Massimo alle Terme (Rome).jpg|Ritratto di giovane donna
File:Head of girl in Palazzo Massimo alle Terme (Rome).jpg|Ritratto di donna
</gallery>
Sempre nella "galleria I", troviamo il centro di un pavimento a mosaico di una villa romana ([[Tor Bella Monaca]], [[Roma]]), che raffigurava un episodio del mito degli [[Argonauti]], nel quale [[Ila (mitologia)|''Hylas'']], il giovane compagno di Ercole, attinge acqua e una Ninfa si appresta a trascinarlo nella fonte.<ref name=”Cadario12”/>
<gallery>
File:Hylas nymphs Massimo Inv423108.jpg|Pannello centrale del mosaico pavimentale di una villa romana, con ''Hylas'' e le ninfe (fine del [[II secolo a.C.]] - inizio dell'[[Alto Impero romano|epoca imperiale]])
</gallery>
===Sala I===
{{Vedi anche|Statua di generale da Tivoli}}
[[File:Repubblica, Statua di Generale da Tivoli, I sec. a.c., 01.JPG|thumb|upright=0.8|Statua del cosiddetto [[Statua di generale da Tivoli|Generale di Tivoli]]<ref name=”Cadario12”/>]]
Nella "Sala I" sono conservati una serie di ritratti della classe dirigente (''[[nobilitas]]'') di epoca repubblicana (antecedente l'[[Gaio Giulio Cesare|età cesariana]]). Essi seguono due tendenze principali: da una parte quelli fedeli al verismo della tradizione italica, dall'altra quelli che subirono l'influenza ellenistica. Tra questi ultimi il ritratto virile proveniente da via Barberini a Roma e raffigura un generale della prima metà/fine del II secolo a.C., identificato da alcuni studiosi con [[Lucio Emilio Paolo Macedonico|Lucio Emilio Paolo]], il vincitore di [[Battaglia di Pidna|Pidna]] (168 a.C.),<ref name=”Cadario12”/> da altri con [[Tito Quinzio Flaminino]], il vincitore di [[Battaglia di Cinocefale|Cinocefale]].<ref name="Palazzo Massimo31">{{cita|Guida a Palazzo Massimo alle Terme, 1998|Brunella Germini, ''Ritratto virile'', p.31}}.</ref>
Il capolavoro della ritrattistica tardo repubblicana è rappresentato dalla statua del cosiddetto "[[Statua di generale da Tivoli|Generale di Tivoli]]" (proveniente dal [[santuario di Ercole Vincitore (Tivoli)|santuario di Ercole Vincitore]], del principio del [[I secolo a.C.]]). Il ritratto fa parte di quelli fedeli al verismo della tradizione italica.<ref name=”Cadario12”/><ref name="Palazzo Massimo33-34">{{cita|Guida a Palazzo Massimo alle Terme, 1998|Brunella Germini, ''Il Generale di Tivoli'', pp. 33-34}}.</ref>
<gallery>
File:Portrait Seleucid Prince Massimo.jpg|Ritratto virile di stampo ellenistico che alcuni studiosi hanno identificato con [[Lucio Emilio Paolo Macedonico|Emilio Paolo]],<ref name=”Cadario12”/> altri con [[Tito Quinzio Flaminino|Flaminio]].<ref name="Palazzo Massimo31"/>
File:MNRPalMassimo-GeneraleTivoliTesta.jpg|Il "Generale di Tivoli" (dettaglio della testa)<ref name=”Cadario12”/><ref name="Palazzo Massimo33-34"/>
</gallery>
Questa sala contiene anche i ''[[Fasti Antiates]]'', vale a dire due pannelli affrescati trovati nei pressi della [[Villa di Nerone (Anzio)|Villa di Nerone]] ad [[Anzio (città antica)|Anzio]], databili al periodo 88 - 55 a.C. e contenenti il [[calendario romano]] di [[Numa Pompilio]], che precedeva la [[Calendario giuliano|riforma]] di [[Gaio Giulio Cesare]], comprendente le [[festività romane]] e l'elenco delle [[magistratura (storia romana)|magistrature]] principali, quale quello di [[Consoli repubblicani romani|consoli]] e [[Censori romani|censori]] del periodo compreso tra il 173 e il 67 a.C..<ref name=”Cadario12”/>
<gallery>
File:Fasti Antiates, Palazzo Massimo alle Terme, Rome..jpg|I [[Fasti Anziati]]
File:Roman-calendar.png|Ricostruzione dei Fasti Anziati
</gallery>
===Sala II===
{{Vedi anche|Fasti Prenestini}}
[[File:MNR - Fasti praenestini 1010401.JPG|thumb|upright=1.0|I [[Fasti Prenestini]] (scoperti nel 1907 a [[Palestrina]]), calendario di [[Verrio Flacco]] degli anni 6-9 d.C.]]
Nella "Sala II" prosegue l'esposizione in modo cronologico e mostra le immagini tra l'[[Gaio Giulio Cesare|età cesariana]] e [[età augustea|augustea]], quando alle tendenze veristica e patetica troviamo quella nuova classicistica, voluta soprattutto da Ottaviano Augusto.<ref name="Cadario14">{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Matteo Cadario, ''Palazzo Massimo alle Terme'', p. 14}}.</ref>
Nella "sala" è anche compresa una stele funeraria togata, dove la rappresentazione di un anello nella mano sinistra indica probabilmente l'appartenenza all'[[ordine equestre]]. Sappiamo che questo genere di rilievo funerario venne utilizzato anche dai [[liberto|liberti]], ceto ormai emergente. Il [[rilievo funerario dei Rabirii]], proveniva dalla [[via Appia]], mostra tre figure, tra cui una coppia di liberti (''Caius Rabirius Hermodorus'' e ''Rabiria Demaris''), legati al loro patrono, un certo [[Gaio Rabirio Postumo]], cavaliere di età cesariana, difeso da [[Cicerone]] nella sua opera ''[[Pro Rabirio Postumo]]''. La terza figura ritrae una certa ''Usia Prima'' (che potrebbe rappresentare una discendente della coppia e che fu aggiunta nel I secolo d.C.) e la ritrae come una sacerdotessa di Iside.<ref name="Cadario14"/>
Sempre in questa sala troviamo i frammenti epigrafici di un calendario, i [[Fasti Praenestini]], affissi a [[Praeneste]], e che illustravano un calendario di età augustea nel quale era ormai entrata in vigore la riforma di Cesare con l'anno a 365 giorni.<ref name="Cadario14"/><ref>{{AE|1922|96}}.</ref>
<gallery>
File:Fasti Praenestini Massimo n1.jpg|I [[Fasti Prenestini]]
File:Palazzo Massimo alle Terme, Rome (15977628190).jpg|Dettaglio dei Fasti Prenestini
</gallery>
===Galleria II===
Nella "Galleria II" sono esposte una statua acefala [[Lorica musculata|loricata]] (in abito militare) di [[età antonina]] e due altari dedicati al culto imperiale.<ref name="Cadario14"/>
<gallery>
File:Acefala loricata 372659.JPG|Statua acefala loricata di epoca antonina
File:MNRPalMassimo-LoricatoPart2.jpg|Dettaglio della statua di loricato
File:MNRPalMassimo-LoricatoPart1.jpg|Altro dettaglio di statua di loricato
</gallery>
===Sala III===
Temporaneamente in riallestimento<ref>Ha ospitato la mostra sugli [[Argenteria|argenti]] del cosiddetto [[tesoro di Morgantina]]: [http://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html?id=70316&pagename=13398 pagina ufficiale della mostra sul sito del MIBAC].</ref>
===Sala IV===
{{Vedi anche|Ritratto di Gaio Ottavio}}
La "sala IV" colleziona una serie di ritratti in marmo e in bronzo, durante il periodo della [[dinastia giulio-claudia]], a partire dal [[Ritratto di Gaio Ottavio|ritratto realistico di Gaio Ottavio]], padre di [[Ottaviano Augusto]], oltre a quello giovanile di quest'ultimo, che subisce l'influenza della [[scultura ellenistica]]. Vi sono poi una serie di ritratti di tipo classicistico dei suoi possibili eredi (da [[Druso Maggiore]], a [[Germanico Giulio Cesare]]), fino ai reali successori ([[Tiberio]] e [[Caligola]]).<ref name=”Cadario14”>{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Matteo Cadario, ''Palazzo Massimo alle Terme'', p. 14}}.</ref>
<gallery>
File:Head of Marcus Vipsanius Agrippa in Museo Nazionale Romano.jpg|[[Marco Vipsanio Agrippa]] (63 - 12 a.C.), braccio destro di Ottaviano Augusto, nonché suo genero
File:MNRPalMassimo-TiberioGiovane1.jpg|Un giovane [[Tiberio]] (42 a.C. - 37 d.C.)
File:Bust Germanicus Massimo.jpg|[[Germanico Giulio Cesare]] (15 a.C. - 19 d.C.), erede designato di [[Tiberio]]
File:MNRPalMassimo-DrusoMinore.jpg|[[Druso minore]] (13 a.C. - 23 d.C.), figlio di Tiberio
File:Ritratto di agrippa postumo, dal tevere.JPG|[[Marco Vipsanio Agrippa Postumo]] (12 a.C. - 14 d.C.), figlio di Agrippa e [[Giulia maggiore (figlia di Augusto)|Giulia]] (figlia di Augusto)
File:MNRPalMassimo-CaligolaTevere2.jpg|[[Caligola]] (12 - 41 d.C.)
</gallery>
Si nota poi che l'immagine della famiglia imperiale influenzò profondamente anche quella dei privati cittadini, le cui statue adottarono non solo le stesse acconciature dei vari ''[[principato (storia romana)|princepes]]'', ma anche le stesse fisionomie.<ref name=”Cadario14”/> La moda femminile di quel periodo era altresì dettata dalle principesse della dinastia, come [[Ottavia minore|Ottavia]] (sorella di Ottaviano), Livia, Antonia e le due Agrippine.<ref name="Cadario15">{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Matteo Cadario, ''Palazzo Massimo alle Terme'', p. 15}}.</ref>
<gallery>
File:Ritratto di ottavia, 69 ac.-11 dc., da velletri.JPG|[[Ottavia minore]] (69 - 11 a.C.)
File:MNRPalMassimo-LiviaSGiovIncarico1.jpg|[[Livia Drusilla]] (58 a.C. - 29 d.C.), moglie di [[Augusto]]
File:Livia Drusilla Massimo Inv572.jpg|Livia Drusilla (secondo ritratto)
File:Agrippina Minor Massimo Inv56964.jpg|[[Agrippina minore]] (15 - 59 d.C.)
File:Poppea Sabina - MNR Palazzo Massimo.jpg|[[Poppea Sabina]] (30 - 65 d.C.), seconda moglie di [[Nerone]]
File:Ritratto di claudia ottavia, da roma, via varese.JPG|[[Claudia Ottavia]] (40 - 62 d.C.)
</gallery>
Sempre nella sala si trova anche la statua di una giovinetta da [[Ostia (città antica)|Ostia]], rappresentata come la dea [[Artemide]], simbolo della caccia, degli animali, del tiro con l'arco, della selvaggina, ma anche come la dea delle iniziazioni femminili.<ref name="Cadario15"/>
<gallery>
File:Repubblica, giovanetta in veste di artemide, dalle terme dei cisarii di orstia, 60-79 a.c..JPG|Una giovinetta rappresentata come Artemide (terme dei Cisarii a Ostia)
</gallery>
===Sala V===
{{Vedi anche|Augusto di via Labicana|Fregio storico della Basilica Emilia}}
[[File:Palazzo Massimo, interior, 2014-11-09.jpg|thumb|upright=1.4|La "sala V" con sullo sfondo alcuni ritratti della dinastia giulio-claudia ed in primo piano l'[[altare a Marte e Venere]]]]
Ai ritratti della [[dinastia giulio-claudia]] della "sala IV" se ne affiancamp altri nella "sala V", oltre alla statua nota come ''[[Augusto di via Labicana]]'', ritratto dell'imperatore [[Augusto]] in veste di [[pontefice massimo]], ritrovato in quella che era la [[villa di Livia (via Labicana)|villa di Livia]] presso la [[via Labicana]].<ref name="Cadario15"/>
<gallery>
File:Augusto di via labicana 01.JPG|[[Augusto di via Labicana]]
File:August Labicana Massimo Inv56230 n2.jpg|Dettaglio del viso
File:Augusto di via labicana 07.JPG|Dettaglio del mezzobusto
File:Augusto di via labicana 03.JPG|Dettaglio della toga
File:Augusto di via labicana 08.JPG|Dettaglio della base
</gallery>
È inoltre presente un [[altare a Marte e Venere|altare marmoreo dedicato]] a [[Marte (divinità)|Marte]] e [[Venere (divinità)|Venere]] proveniente da [[Ostia (città antica)|Ostia antica]]. Questo altare è datato alla prima metà del II secolo d.C. e ricordava gli dèi antenati del popolo romano: il primo come padre di [[Romolo]], la seconda come madre di [[Enea]], come risulta dall'immagine [[Romolo e Remo]] allattati dalla lupa, scolpita su una delle facciate dell'ara.<ref name="Cadario15"/>
<gallery>
File:Altar Mars Venus Massimo n2.jpg|[[Altare a Marte e Venere]], qui raffigurati
File:Altare di Marte e Venere, dal piazzale delle Corporazioni di Ostia, 06.JPG|Lato con la rappresentazione dei [[Fondazione di Roma|primordi di Roma]], la [[lupercale|lupa]], [[Romolo e Remo]]
File:MNRPalMassimo-AltareMarte&VenereLatoAmoriniArmiMarte.jpg|Lato con Amorini che giocano con le armi di Marte
File:Altar de Marte y Venus 02.JPG|Lato con gli eroti scherzosi che giocano con il carro di Venere
</gallery>
Sempre nella "sala V" è presente parte del ''[[Fregio storico della Basilica Emilia|fregio storico]] della [[Basilica Emilia]]'' nel [[Foro Romano]]. Esso venne rinvenuto in numerosi frammenti durante vari scavi. Alto 0.76 metri. Il fregio è un precoce esempio di recezione dei modelli [[arte ellenistica|ellenistici]] in ambito romano, antecedenti alla diffusione del [[neoatticismo]], che appiattì l'arte romana verso una più fredda e accademica riproduzione di modelli dell'[[arte greca classica]]. La datazione dell'opera è molto controversa, oscillando tra l'età [[Lucio Cornelio Silla|sillano]]-cesariana e quella augustea. Le opzioni relative ai periodi più tardi sono però scartabili sulla base di elementi stilistici, rendendo verosimile un arco di tempo tra l'inizio e la fine del [[I secolo a.C.]].<ref name="Cadario15"/>
Il fregio in origine misurava più di cento metri, dove era rappresentato un racconto dell'intera [[storia romana]] che partiva dai [[Fondazione di Roma|primordia]].<ref name="Cadario15"/>
<gallery>
File:Fregio storico della basilica emilia, I secolo a.c., costruzione di una città.JPG|[[Fregio storico della Basilica Emilia|Fregio storico]] della [[Basilica Emilia]]: [[fondazione di Roma|fondazione di una città]] ([[Roma (città antica)|Roma]]?), rappresentata dalla costruzione di mura e una porta, affiancata dalla sua personificazione femminile<ref name="Cadario18">{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Matteo Cadario, ''Palazzo Massimo alle Terme'', p. 18}}.</ref>
File:Frieze Basilica Aemilia Massimo n1.jpg|Fregio della Basilica Emilia: scena di una battaglia contro i [[Sabini]] o i [[Galli]].<ref name="Cadario18"/>
File:Fregio storico della basilica emilia, I secolo a.c., punizione di tarpea e rito nuziale.JPG|Fregio della Basilica Emilia: la puniziaone di [[Tarpea]], sepolta sotto una catasta di armi davanti al re sabino [[Tito Tazio]]<ref name="Cadario18"/>
</gallery>
===Galleria III===
{{Vedi anche|Scultura greca|scultura ellenistica}}
[[File:Boxer Massimo Inv58702.jpg|thumb|upright=0.8|Busto di un pugile (marmo greco, copia romana del [[II secolo d.C.]] da un originale in bronzo del [[IV secolo a.C.]]), proveniente dalle rovine di una villa romana nei pressi del convento di San Pio sulla Via Empolitana a [[Genazzano]].<ref name="Cadario18"/>
]]
Da qui in poi la "Galleria III" inizia una serie di copie di ritratti greci. Troviamo infatti busti di filosofi come Socrate, di poeti come Esiodo, di sovrani come [[Filippo V di Macedonia]], oltre ad atleti come il Pugile dalla villa di Genazzano.<ref name="Cadario18"/>
Vi è poi un bel ritratto in bronzo dorato, che raffigura Alessandro Magno, riconoscibile per la caratteristica disposizione dei capelli sulla fronte. L'opera appartiene all'epoca imperiale, estremamente popolare anche nel mondo romano.<ref name="Cadario18"/>
<gallery>
File:Socrates Massimo Inv1236.jpg|Il filosofo [[Socrate]]<ref name="Cadario18"/>
File:Epicurus Massimo Inv197306.jpg|Il filosofo [[Epicuro]]
File:Bust of Herodotus in Palazzo Massimo (Rome).JPG|Busto dello storico greco, [[Erodoto]]
File:MNRPalMassimo-PoetaDiphilos.jpg|Ritratto del poeta [[Difilo]]
File:Bust of Philip V of Macedon in Palazzo Massimo (Rome).jpg|Busto di Filippo V di Macedonia<ref name="Cadario18"/>
File:Bust of Strategos in Palazzo Massimo (Rome).jpg|Busto di uno stratega greco
File:Head of Alexander The Great in Palazzo Massimo alle Terme (Rome) .jpg|Testa di [[Alessandro Magno]]<ref name="Cadario18"/>
</gallery>
La disposizione dei ritratti uno dietro l'altro ricorda le gallerie di Greci illustri che spesso arredavano le [[casa romana|''domus'' romane]], utilizzate come ''exempla'' (esempi di comportamento).<ref name="Cadario18"/>
Vi è poi sempre lungo la galleria la rappresentazione di un gatto che cattura un uccello (parte alta) e due anatre nella parte inferiore, proveniente da una villa lungo la [[via Ardeatina]] (I secolo a.C.) con piccolissime tessere (''[[opus vermiculatum]]''). Il soggetto e la tecnica sono di tradizione ellenistica.<ref name="Cadario18"/>
<gallery>
File:Mosaic cat ducks Massimo Inv124137.jpg|Pannello centrale di un mosaico di un pavimento con un gatto e due anatre
</gallery>
===Sala VI===
{{Vedi anche|Niobide degli Horti Sallustiani}}
Nella "Sala VI" sono esposte, a testimonianza dell'amore della [[civiltà romana]] per l'arte ellenica, due opere d'arte greca che decoravano gli ''[[Horti Sallustiani]]'', proprietà che fu prima di [[Gaio Giulio Cesare]], poi di [[Gaio Sallustio Crispo]] ed infine di della [[Imperatori romani|famiglia imperiale]]. Molti dei capolavori rinvenuti nell'area, e che provenivano dalla collezione [[Ludovisi (famiglia)|Ludovisi]], sono oggi esposti al [[Museo nazionale romano di palazzo Altemps]]. Un paio sono invece esposti in questa sala di Palazzo Massimo.<ref name="Cadario18"/> Si tratta di:
*[[Niobide degli Horti Sallustiani]], rinvenuta durante gli scavi del [[1906]], in un cubicolo a ben 11 metri sotto il livello del suolo, forse nascosta per proteggerla dalla furia distruttrice dei [[barbari]] durante le [[Invasioni barbariche del V e VI secolo|invasioni del V secolo d.C.]]. Raffigura una delle figlie di [[Niobe]] nell'atto di cadere a terra, dopo essere stata ferita da un freccia conficcata tra le scapole, e che la stessa cerca invano di estrarre. L'opera è originale e ascrivibile al [[V secolo a.C.]], in quanto è ritenuta<ref>{{cita|La Rocca & Cima, 1998|p. 178}}.</ref> appartenente o comunque analoga alle figure del [[frontone]] del tempio di Apollo a [[Eretria]], trasferite a Roma per volere di [[Augusto]].<ref name="Cadario20">{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Matteo Cadario, ''Palazzo Massimo alle Terme'', p. 20}}.</ref> La ''Niobide degli Horti Sallustiani'' sarebbe dunque una delle numerosissime opere portate a Roma dalla [[Grecia antica|Grecia]] come [[Bottino di guerra (storia romana)|bottino di guerra]], che tanta parte ebbero nell'evoluzione del gusto e dello stile della produzione artistica romana.<ref name="Cadario18"/>
*parte di una statua originale di ''Peplophoros'', che ritrae una fanciulla con indosso il peplo (il pesante costume femminile dorico, che si sviluppò in Grecia dal 480 a.C.). Essa fu scoperta in [[piazza Barberini]]. Questo genere di soggetto era molto apprezzato anche dalla scultura romana.<ref name="Cadario18"/> Si ritiene che la ''Peplophoros'' abbia origini [[Magna Grecia|magnogreche]] o [[Sicilia greca|siceliote]] (databile attorno agli anni 470-460 a.C.), anche se non si può escludere a priori che possa essere una rielaborazione classicistica.<ref name="Cadario23">{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Matteo Cadario, ''Palazzo Massimo alle Terme'', p. 23}}.</ref>
<gallery>
File:Niobid Sallustiani Massimo Inv72274.jpg|[[Niobide degli Horti Sallustiani|Niobide]] degli ''[[Horti Sallustiani]]''
File:Pelophoros, originale greco del 470 ac. circa, da roma, piazza barberini.JPG|Statua di fanciulla con indosso il peplo (il pesante costume dorico) rinvenuta in [[piazza Barberini]] (originale greco del 470 a.C.)
</gallery>
===Sala VII===
{{Vedi anche|Pugile in riposo|Principe ellenistico}}
Vi sono esposte le statue in [[bronzo]] precedentemente collocate nell'Aula ottagona delle [[Terme di Diocleziano]] (il ''[[Pugilatore in riposo]]'' e il ''[[Principe ellenistico]]'').<ref name="Cadario23"/>
La statua del principe ellenistico ritrae un giovane uomo, completamente nudo, appoggiato ad una lancia impugnata nella sinistra. La mano destra è appoggiata sul gluteo destro. La statua è stata scoperta sul Quirinale e potrebbe provenire da una residenza privata e non dalle [[Terme di Costantino]]. I tratti realistici del volto hanno generato un'apia discussione tra gli studiosi senza giungere però a una soluzione definitiva, oscillando tra un principe pergameno, un membro della ''[[nobilitas]]'' romana e un generale vittorioso (forse romano) che aveva combattuto sotto la protezione di Ercole (come sembra indicare la posa della scultura stessa).<ref name="Cadario24">{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Matteo Cadario, ''Palazzo Massimo alle Terme'', p. 24}}.</ref>
<gallery>
File:Thermae boxer Massimo Inv1055.jpg|Il [[pugile in riposo]]
File:Seleucid prince (Rome).JPG|Statua di un [[Principe ellenistico|principe]] della [[dinastia seleucide]]
</gallery>
===Sala VIII===
[[File:Vase monumental de Lungotevere in Sassia - Palazzo Massimo alle Terme.JPG|thumb|upright=1.4|Tazza neoattica appartenente ad una fontana forse degli ''[[Horti Agrippinae]]''.]]
Nella "Sala VIII" sono esposti alcuni capolavori delle botteghe di scultori neo attici (dal [[II secolo a.C.]]), pronti a metterli sul mercato dei raffinati collezionisti romani della ''[[nobilitas]]''. Esse rappresentano copie o rielaborazioni di modelli classici. Erano utilizzate per arredare le residenze urbane oppure le ville delle più importanti famiglie dell'[[ordine senatorio]] o dell'[[ordine equestre]], in modo da poter mettere in risalto la propria cultura di stampo ellenico.<ref name="Cadario23"/>
Sono raccolte statue di divinità come [[Atena]], l'[[Afrodite]] dello scultore ''Menophantos'', la neoattica base con Menadi ([[I secolo a.C.]]), oltre ad una Musa di Melpomene (?) che erano collocati normalmente nei giardini (''horti'').<ref name="Cadario23"/>
Altra scultura interessante è una grandiosa tazza in marmo pentelico, sostenuta da zampe ferine. Fu trovato sul [[lungotevere in Sassia]] nei pressi dell'Ospedale di Santo Spirito (nella zona degli ''[[Horti Agrippinae]]''). Esso doveva aver fatto parte di una grandiosa fontana. La superficie parte esterna della vasca è decorata con un [[Eros]] su cigno alato, gruppi di [[Nereidi]] e [[Centauri]] marini che trasportano le armi di [[Achille]]. Le figure sono di stampo tardo ellenistico e quindi databile ai primi decenni del [[I secolo a.C.]]<ref name="Cadario23"/>
<gallery>
File:0 Aphrodite de Ménophantos - Pal. Masssimo alle Terme.JPG|Afrodite di [[Menofanto]]
File:0 Fanciulla offerente - Palazzo Masimo - Rome.JPG|Fanciulla offerente
File:0 Apollon du Tibre - Pal. Massimo alle Terme (2).JPG|l'[[Apollo]] del Tevere
File:MNRPalMassimoCratere.jpg|Differente angolazione della tazza neoattica
</gallery>
==Piano primo==
Al primo piano sono esposti capolavori della statuaria dall'età dei [[Flavi]] alla [[tarda antichità]], e numerosi [[Sarcofago|sarcofagi]], pagani e cristiani, tra cui il ''[[sarcofago di Portonaccio]]''. In un grande salone è riproposto l'antico "salone dei capolavori" del "Museo delle Terme", in cui sono esposte alcune importanti opere della statuaria romana (l<nowiki>'</nowiki>''[[Afrodite accovacciata]]'', le due copie antiche del ''[[Discobolo]]'') e alcuni originali greci (tra cui la ''Fanciulla di Anzio'').
Nel salone successivo sono conservate ancora l<nowiki>'</nowiki>''[[Ermafrodito]] dormiente'', l<nowiki>'</nowiki>''Afrodite accovacciata'', una delle diverse copie antiche in marmo dall'originale bronzeo di [[Doidalsa]], il ''[[Dioniso]] in veste di [[Sardanapalo]]''.
Vi sono infine i bronzi delle [[Museo delle navi romane di Nemi|navi]] appartenute all'imperatore [[Caligola]] e ritrovate nel [[lago di Nemi]].
==Piano secondo==
Il secondo piano ospita gli [[affreschi del ninfeo sotterraneo della villa di Livia]] "''ad Gallinas Albas''", località presso [[Prima Porta]], appartenuta a [[Livia Drusilla]], imperatrice moglie di [[Augusto]]: un [[trompe-l'oeil]] che riproduce un giardino con alberi da frutto e uccelli sui quattro lati.
Nelle altre sale vi sono una serie di [[mosaici]], parietali e pavimentali, megalografie tardo-imperiali, i pannelli con ''pompa circensis'' e "[[Ila]] rapito dalle [[Ninfe]]" provenienti dalla cosiddetta [[basilica di Giunio Basso]], gli affreschi provenienti dal "porto fluviale di San Paolo" e la sezione degli affreschi ritrovati nei locali [[Ipogeo|ipogei]] della "villa o [[casa della Farnesina]]" (poiché ubicata in quelli che erano i giardini della [[villa Farnesina]] costruita da [[Baldassarre Peruzzi]] per [[Agostino Chigi]] e successivamente sbancati, a fine [[XIX secolo|Ottocento]], per permettere l'apertura del [[Lungotevere]]). Gli ambienti affrescati sono stati recentemente restaurati, riallestiti e inaugurati il 30 giugno [[2010]] <ref>[http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/06/30/news/affreschi_farnesina-5278061/ Articolo sulla riapertura delle sale degli affreschi della Farnesina] su ''[[La Repubblica]]'', cronaca di Roma del 30 giugno 2010.</ref>.
==Piano interrato (medagliere)==
Presenta una sezione dedicata all'[[oreficeria]] e una ricca collezione di [[numismatica]], una volta appartenuta a [[Vittorio Emanuele III di Savoia]].
Vi si conserva inoltre la [[mummia]] di una bambina di circa otto anni, la cosiddetta ''[[mummia di Grottarossa]]''<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=DYRczbVKDk0 Filmato] su YouTube.com della ''mummia di Grottarossa''.</ref>, risalente al [[II secolo d.C.]] circa; ritrovata sulla [[via Cassia]] all'interno di un [[sarcofago]] assieme al suo corredo funerario, anch'esso esposto; è l'unica mummia di età romana mai rinvenuta.
<gallery>
File:Apollo Castelporziano Massimo.jpg|L’Apollo di Castelporziano
File:Discobolus Lancelotti Massimo.jpg|Il discobolo
File:Basilisco - MNR Palazzo Massimo.jpg|Moneta di Basilisco
File:Nerva Tivoli Massimo.jpg|Busto dell’imperatore Nerva
File:Hercules and Iolaus mosaic - Anzio Nymphaeum.jpg|Mosaico
File:Sarcofago dio portonaccio, 03.JPG|Il cosiddetto [[sarcofago di Portonaccio]]
File:Roman geometric mosaic.jpg|Mosaico romano con disegno a cubi che produce un'illusione ottica "alla [[Cubo di Necker]]".
</gallery>
== Collegamenti ==
{{metroroma|linea=A|Termini}}
{{metroroma|linea=B|Termini}}
==Note==
{{references}}
== Bibliografia ==
*Guida D'Italia - Roma. Touring Club Italiano
*Museo Nazionale Romano [Guida del -]. A cura di [[Adriano La Regina]]. Soprintendenza Archeologica di Roma - Electa
*{{cita libro|autore=Autori Vari|curatore=[[Adriano La Regina]]|titolo=Museo Nazionale Romano|url=http://www.electaweb.com/catalogo/scheda/978883703743/it|editore=Mondadori Electa|anno=2005|cid=Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|isbn=978-88-370-5148-8}}
*{{cita libro|autore=Autori Vari|curatore=[[Adriano La Regina]]|titolo=Palazzo Massimo alle Terme|url=http://www.electaweb.com/catalogo/scheda/978884356609/it|editore=Mondadori Electa|anno=1998|cid=Guida a Palazzo Massimo alle Terme, 1998|isbn=978-88-435-6609-9}}
*{{cita libro|autore=Autori Vari|curatore=|titolo=Palazzo Massimo alle Terme. Le collezioni|url=http://www.electaweb.com/catalogo/scheda/978883709432/it|editore=Mondadori Electa|anno=2013|cid=Palazzo Massimo alle Terme. Le collezioni, 2013|isbn=978-88-837-0943-2}}
*{{cita libro|autore=[[Eugenio La Rocca]] & M. Cima|titolo=Horti romani. Ideologia e autorappresentazione. Atti del Convegno internazionale (Roma, 4-6 maggio 1995)|url=http://books.google.it/books?id=pPTUvbGHl1EC&pg=PA178&lpg=PA178&dq=Ny+Carlsberg+niobid&source=bl&ots=0Lws_F7AYH&sig=f12gnUhA0oyaQ-wB5CE_2HySTUc&hl=it&ei=MA0yTJqgPKOWONTr6dQB&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CBgQ6AEwAA#v=onepage&q=Ny%20Carlsberg%20niobid&f=false|cid=La Rocca & Cima, 1998|editore=L'Erma di Bretschneider|città=Roma|anno=1998|isbn=978-88-826-5021-6}}
== Voci correlate ==
*[[Museo Nazionale Romano]]
*[[Palazzo Massimo alle Terme]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Category:Palazzo Massimo alle Terme}}
== Collegamenti esterni ==
*[http://archeoroma.beniculturali.it/musei/museo-nazionale-romano-palazzo-massimo Il Museo nazionale romano a palazzo Massimo] dal sito del Ministero per i beni e le attività culturali]
{{MuseiarcheologiciRoma}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Antica Roma|Musei|Roma}}
[[Categoria:Musei di Roma|Romano, palazzo Massimo]]
[[Categoria:Museo Nazionale Romano]]
[[Categoria:Roma R. XVIII Castro Pretorio]]
[[Categoria:Musei numismatici]]
|