Juventus Football Club e Umberto I di Savoia: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua||Umberto I (disambigua)|Umberto I}}
{{protetta}}
{{Monarca
{{Avvisounicode}}
| nome=Umberto I
{{nota disambigua||Juventus (disambigua)|Juventus}}
| immagine= Umberto I of Italy.jpg
{{nota disambigua||Juve (disambigua)|Juve}}
| legenda= Umberto I d'Italia.<ref>ritratto di Pietro Tremolada conservato presso ''Quadreria dei benefattori'', [[Ospedale Umberto I (Monza)|Ospedale San Gerardo "vecchio", già Umberto I]], [[Monza]] http://www.lombardiabeniculturali.it/blog/percorsi/la-quadreria-dei-benefattori-il-patrimonio-culturale-dellospedale-s-gerardo-di-monza/pietro-tremolada-ritratto-di-re-umberto-i/</ref>
{{Dubbio qualità|motivo=Voce leggermente sovradimensionata, di circa 130 kB contro i 125 kB consigliati in [[Aiuto:Dimensione della voce]] (quando andò in vetrina nel 2009 era di meno di 140 kB). Bisogna togliere recentismi e alleggerire le sezioni più pesanti ed eliminare tutto quanto non attiene strettamente alla voce della società.|vdq=|grave=|arg=calcio|arg2=}}
| titolo= [[Re d'Italia#Savoia (1861-1946)|Re d'Italia]]
 
| stemma=[[File:Great coat of arms of the king of italy (1890-1946).svg|100px]] [[File:Royal Monogram of King Umberto I of Italy.svg|centre|50px]]
{{Squadra di calcio
| regno=9 gennaio [[1878]] -<br /> 29 luglio [[1900]]
|nome squadra=Juventus Football Club
| incoronazione=
|detentore_scudetto=X
| predecessore=[[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]]
|detentore_coppa_italia=X
| successore=[[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]]
|nomestemma=juventusstemma.png
| nome completo=Umberto Rainerio Carlo Vittorio Emanuele Giovanni Maria Ferdinando Eugenio
|soprannomi=''La vecchia Signora'', ''Madama'', ''La fidanzata d'Italia'',<br />''Le Zebre'', ''I bianconeri''<br /><small>(per approfondire: [[Colori e simboli della Juventus Football Club#Soprannomi|Soprannomi della Juventus Football Club]])</small>
| altrititoli=[[Duca di Savoia]]<br />[[Principe di Piemonte]]<br />Reggente della [[Colonia d'Eritrea]]<br />Reggente della [[Somalia italiana|Colonia di Somalia]]<br />Comandante generale delle Forze Armate <br />Custode della [[Sindone di Torino|Sacra Sindone]]<br>[[Umberto I di Savoia#Titoli|Altri]]
<!-- Divise -->
| luogo di nascita=[[Torino]]
|squadra1=
| data di nascita=14 marzo [[1844]]
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| luogo di morte=[[Monza]]
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| data di morte=29 luglio [[1900]]
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| luogo di sepoltura=[[Pantheon (Roma)]]
|leftarm1=
| casa reale=[[Casa Savoia|Savoia]] {{simbolo| Lesser coat of arms of the Kingdom of Italy (1890).svg}}
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| padre=[[Vittorio Emanuele II d'Italia]]
|rightarm1=
| madre=[[Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena|Maria Adelaide d'Austria]]
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| consorte=[[Margherita di Savoia|Margherita Maria di Savoia]]
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| figli=[[Vittorio Emanuele III d'Italia|Vittorio Emanuele]]
|pattern_so1=_juventus1617h
| religione = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]
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| firma=Umberto I signature.svg
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|}}
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{{Bio
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|Nome = Umberto I
|leftarm2=
|Cognome =
|pattern_ra2=_juventus1617a
|ForzaOrdinamento = Umberto 01 di Savoia
|rightarm2=
|PreData = ''Umberto Rainerio Carlo Vittorio Emanuele Giovanni Maria Ferdinando Eugenio di Savoia''
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|Sesso = M
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|LuogoNascita = Torino
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|GiornoMeseNascita = 14 marzo
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|AnnoNascita = 1844
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|LuogoMorte = Monza
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|GiornoMeseMorte = 29 luglio
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|AnnoMorte = 1900
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|Attività = sovrano
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|Nazionalità = italiana
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|Categorie = no
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|FineIncipit = è stato [[Re d'Italia#Savoia (1861-1946)|Re d'Italia]] dal [[1878]] al [[1900]]
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<!-- Segni distintivi -->
|colori=[[File:Nero e Bianco (Strisce).svg|20px]]&nbsp;[[bianco]] e [[nero]]
|simboli=[[Zebra]]
|inno=[[Colori e simboli della Juventus Football Club#Inni e canzoni|Juve (storia di un grande amore)]]
|autore=[[Paolo Belli]]
|città=[[Torino]]
|nazione={{ITA}}
|confederazione=[[Union of European Football Associations|UEFA]]
|bandiera=Flag of Italy.svg
|federazione=[[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]
|campionato=[[Serie A]]
|annofondazione=1897
|proprietario={{Bandiera|ITA}} [[Agnelli (famiglia)|Famiglia Agnelli]]<br /><small>(attraverso [[Exor|EXOR N.V.]])<br />{{Borsa Italiana|IT0000336518|JUVE}}</small>
|presidente={{Bandiera|ITA}} [[Andrea Agnelli]]
|allenatore={{Bandiera|ITA}} [[Massimiliano Allegri]]
|stadio=[[Juventus Stadium]]
|capienza={{formatnum:41507}}
|sito=www.juventus.com
|scudetti=33
|coppe Italia=12
|Supercoppe Italiane=7
|coppe Ali della Vittoria=1
|coppe Campioni=2
|coppe delle Coppe=1
|coppe UEFA=3
|Supercoppe Europee=2
|coppe Intertoto=1
|coppe Intercontinentali=2
|titoli nazionali=1 [[Serie B|Campionato di Serie B]]
|coppe nazionali=
|titoli internazionali=1 [[Coppa delle Alpi]]
|stagione attuale=Juventus Football Club 2016-2017
}}
Figlio di [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]], primo re d'Italia, e di [[Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena|Maria Adelaide d'Austria]], regina del [[Regno di Sardegna]], morta nel [[1855]], il suo regno fu contrassegnato da diversi eventi, che produssero opinioni e sentimenti opposti.
 
Il monarca viene ricordato positivamente da alcuni per il suo atteggiamento dimostrato nel fronteggiare sciagure come l'epidemia di colera a [[Napoli]] del [[1884]], prodigandosi personalmente nei soccorsi (perciò fu soprannominato "Re Buono"), e per la promulgazione del cosiddetto [[Codice penale italiano del 1889|codice Zanardelli]] che apportò alcune innovazioni nel codice penale, come l'abolizione della pena di morte.
La '''Juventus Football Club''' (dal [[Lingua latina|latino]]: ''iuventūs'', «gioventù»), meglio nota come '''[[wikt:Juventus|Juventus]]''' ({{IPA|/juˈvɛntus/}}) e colloquialmente chiamata '''Juve''' ({{IPA|/ˈjuːve/}}), è una [[Squadra di calcio|società]] [[Calcio (sport)|calcistica]] [[italia]]na [[Società per azioni|per azioni]] con sede nella città di [[Torino]]. Fondata nel 1897 da un gruppo di studenti liceali locali, e originariamente costituita come un'[[#Attività polisportiva|associazione polisportiva]],<ref name=storia2>{{cita|Manzo, Peirone|«Calcio», p. 86}}</ref> è la seconda organizzazione calcistica per [[Storia delle prime società calcistiche in Italia|anzianità]] tra quelle tuttora attive dopo il {{Calcio Genoa|N}} (1893),<ref>Sono tuttora attive in Italia [[Storia delle prime società calcistiche in Italia#La classifica di anzianità|otto società sportive]] fondate prima del 1897, ma le cui sezioni calcistiche nacquero dopo la fondazione della Juventus oppure, anche qualora nate prima, non sono più esistenti: {{Calcio Ginnastica Torino|N}} (fondata nel 1844, sezione calcio esistita dal 1897 al 1902), {{Calcio Internazionale Torino|N}} (1891-1899), {{Calcio Sampierdarenese|N}} (fondata nel 1891, sezione calcio nata nel 1911 e nel 1946 confluita nella {{Calcio Sampdoria|N}}), {{Calcio Pro Vercelli|N}} (nata come società di ginnastica nel 1892 e calcistica nel 1903), {{Calcio FC Torinese|N}} (nata nel 1894 e confluita nel 1906 nel {{Calcio Torino|N}}), {{Calcio Andrea Doria|N}} (fondato come club di ginnastica nel 1895 e la cui sezione calcistica – nata nel 1900 – fu un'altra delle squadre che diede origine alla succitata Sampdoria), {{Calcio Udinese|N}} (fondata come società ginnastica e di scherma nel 1896, la cui sezione calcistica venne istituita ufficialmente nel 1911) e {{Calcio Liguria FBC|N}} (fondata nell'aprile 1897, il suo esordio nel calcio italiano accadde nel [[Seconda Categoria 1911-1912|1911]], essendo assorbita dalla sezione calcistica della Sampierdarenese otto anni più tardi).</ref> la [[Società calcistiche italiane vincitrici delle competizioni federali e confederali|più titolata]] e con maggiore [[Tradizione sportiva in Italia|tradizione]] del Paese oltreché una delle più blasonate al mondo con un record di 63 trofei ufficiali vinti, tra cui il primato di 33 titoli di [[Albo d'oro del campionato italiano di calcio|campione d'Italia]] e 11 in [[Competizioni UEFA per club|competizioni UEFA]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.fifa.com/live-scores/news/y=2006/m=11/news=juventus-building-bridges-serie-107733.html#juventus+building+bridges+serie+b|titolo=Juventus building bridges in Serie B|data=20 novembre 2006}}</ref> Milita nel campionato di [[Serie A]], la [[Evoluzione del campionato italiano di calcio#I livello|massima categoria nazionale]], a cui ha preso parte pressoché stabilmente sin dall'esordio nel [[Campionato Nazionale di Football 1900|1900]], eccezione fatta per la stagione [[Serie B 2006-2007|2006-07]]. Dopo avere indossato durante il primo triennio di attività una [[Colori e simboli della Juventus Football Club|divisa]] rosanero adottò l'odierna tenuta di gioco bianca e nera a strisce verticali, presto divenuta tra le [[Società sportive ispirate da altre|più iconiche]] a livello internazionale,<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|data=21 marzo 2014|url=http://www.fifa.com/mm//Document/AF-Magazine/FIFAWeekly/02/30/10/31/LowRes_eng_Woche12_2014_Neutral.PDF|titolo=The most evocative colours in football|rivista=The FIFA Weekly|editore=Fédération Internationale de Football Association|numero=22|p=29|OCLC=862248672}}</ref> ottenendo il suo primo titolo ufficiale nel [[Prima Categoria 1905|1905]] e affrontando le gare casalinghe in diversi scenari situati nei pressi della città, essendo l'ultimo di essi lo [[Juventus Stadium]], il primo [[Classificazione degli stadi UEFA|stadio moderno]] di proprietà di una società calcistica concepito nella Penisola.<ref name=ReportCalcio2013>{{cita|FIGC – ReportCalcio 2013|p. 154}}</ref>
 
Da altri fu aspramente avversato per il suo duro [[conservatorismo]], il suo indiretto coinvolgimento nello [[scandalo della Banca Romana]],<ref name=romano>[[Sergio Romano]], ''La storia sul comodino: personaggi, viaggi, memorie'', Greco & Greco Editori, Milano, p. 87.</ref> l'avallo alle repressioni dei [[moti popolari del 1898]] e l'onorificenza concessa al generale [[Fiorenzo Bava Beccaris]] per la [[Strage|sanguinosa azione]] di soffocamento delle manifestazioni del maggio dello stesso anno a [[Moti di Milano|Milano]], azioni e condotte politiche che gli costarono almeno tre attentati nell'arco di 22 anni,<ref>[[Benedetto Croce]], ''Storia D'Italia dal 1871 al 1915, Bibliopolis, Napoli, 2004.''</ref> fino a quello che a [[Monza]], il 29 luglio [[1900]], per mano dell'[[Anarchia|anarchico]] [[Gaetano Bresci]], gli sarà fatale.
Legata fin dal 1923 alla [[Agnelli (famiglia)|famiglia Agnelli]], dando vita al primo e più duraturo sodalizio imprenditoriale-sportivo in Italia,<ref name=BeccantiniTreccani>{{Treccani|agnelli-edoardo-giovanni-umberto_(Enciclopedia-dello-Sport)|AGNELLI; Edoardo, Giovanni, Umberto|autore=Roberto Beccantini|anno=2002}}</ref> attraverso un peculiare [[Stile Juventus|modello gestionale]] instaurato nel frattempo la Juventus divenne la prima società sportiva italiana a raggiungere uno ''status'' professionistico ''[[ante litteram]]'',<ref>{{cita|Tranfaglia, ''et al.''|p. 193}}</ref> nonché la prima in Europa a vincere nel 1985 tutte e tre le maggiori competizioni continentali: la [[UEFA Champions League|Coppa dei Campioni]], la [[Coppa delle Coppe UEFA|Coppa delle Coppe]] e la [[UEFA Europa League|Coppa UEFA]].<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/news/newsid=1947915.html|titolo=Anche il Chelsea fa tris|data=15 maggio 2013}}</ref> Coi successivi trionfi nella [[Supercoppa UEFA 1984]], nella [[Coppa Intercontinentale 1985]] e nella [[Coppa Intertoto 1999]] divenne ulteriormente la prima e tuttora unica al mondo ad avere conquistato tutti i trofei ufficiali della propria confederazione di appartenenza.<ref name=Saffer>{{cita web|autore=Paul Saffer|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/news/newsid=2349681.html|titolo=Paris sulle orme della Juventus|data=10 aprile 2016}}</ref> Dalla seconda metà degli anni 1990 la Juventus si è posizionata in modo pressoché stabile tra i primi dieci club calcistici su scala mondiale in ambito finanziario,<ref>In termini di [[Deloitte Football Money League|fatturato]], [[Società calcistiche più ricche del mondo secondo Forbes|valore borsistico]] e [[wikt:Profitto|profitti]]; cfr. {{cita|Deloitte Football Money League 2017|p. 5}} e {{cita web|lingua=en|url=http://www.forbes.com/teams/juventus/|titolo=The Business Of Soccer|capitolo=Juventus|data=20 aprile 2016}}</ref> essendo quotata in [[Borsa Italiana|Borsa]] dal 2001.<ref name=Borsa>{{cita news|url=http://www.borsaitaliana.it/borsa/azioni/dati-completi.html?isin=IT0000336518&lang=it|titolo=Juventus Football Club|pubblicazione=Borsa Italiana S.p.A|accesso=14 aprile 2015}}</ref>
 
Proprio dagli anarchici, Umberto I ricevette il soprannome di "Re Mitraglia".<ref>[[Napoleone Colajanni (1847)|Napoleone Colajanni]], ''L'Italia nel 1898'', Galzerano, 1998, p. 7</ref> Fu anche il destinatario di uno dei [[biglietti della follia]] di [[Friedrich Nietzsche]]. Da Umberto I prende il nome l'[[Stile umbertino|omonimo stile artistico e architettonico]].
Fornitrice di un [[Juventus Football Club e Nazionale di calcio dell'Italia|contributo]], il maggiore tra le squadre italiane, decisivo nei successi della [[Nazionale di calcio dell'Italia|rappresentativa nazionale]],<ref name=LópezCarreñoCIHEFE>{{cita pubblicazione|lingua=es|autore=José López Carreño|url=http://www.cihefe.es/cuadernosdefutbol/2014/10/los-campeones-de-los-mundiales-y-la-influencia-de-sus-jugadores/|titolo=Los Campeones de los Mundiales y la influencia de sus jugadores|pubblicazione=Cuadernos de Fútbol|editore=Centro de Investigaciones de Historia y Estadística del Fútbol Español|numero=58|mese=ottobre|anno=2014|ISSN=1989-6379}}</ref> è inoltre forte del più numeroso [[Tifoseria della Juventus Football Club|sostegno]] a carattere nazionale oltreché molto esteso su scala globale,<ref name="ricerca2016">{{cita|Sondaggio Demos & Pi 2016|pp. 3; 10}}</ref><ref name="tifosi juventini">{{cita pubblicazione|lingua=en|autore=AA.VV.|anno=2016|annooriginale=2015|titolo=Sports DNA|editore=Repucom S.A.}}, cfr. anche {{cita|Bilancio di sostenibilità 2016|p. 7}}</ref> principalmente nei Paesi a forte [[emigrazione italiana]], che ne fanno contemporaneamente un simbolo [[Campanilismo|anticampanilistico]] e d'[[wikt:italianità|italianità]].<ref name="RAI Storia">{{cita video|autore=Giovanni De Luna|url=http://www.raistoria.rai.it/articoli/100-secondi/13551/default.aspx|titolo=100 secondi: Nasce la Juventus|editore=''RAI Storia''|tempo=0:01:13}}</ref><ref>{{cita news|lingua=fr|autore=Adrien Lelièvre|url=http://www.lemonde.fr/football/article/2015/04/14/la-juventus-turin-porte-drapeau-d-un-football-italien-en-declin_4614951_1616938.html|titolo=La Juventus, dernier rescapé d'un football italien en déclin|pubblicazione=Le Monde|data=14 aprile 2015}}</ref> Nel 2000 la Juventus fu inserita al settimo posto (prima italiana) nella [[Migliori club del XX secolo FIFA|classifica secolare]] sui migliori club al mondo stilata dalla [[Fédération Internationale de Football Association|FIFA]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.fifa.com/events/playergala00/documents/Club.pdf|titolo=The FIFA Clubs of the 20th Century|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20070423161359/http://www.fifa.com/events/playergala00/documents/Club.pdf|data=23 dicembre 2000|dataarchivio=15 gennaio 2007}}</ref> e nove anni più tardi al termine di un'[[Migliori club del XX secolo per ogni continente IFFHS#In Europa .28top 10.29|indagine]] condotta dall'[[International Federation of Football History & Statistics|IFFHS]] fu nominata migliore squadra nel Paese e seconda a livello europeo, dopo il {{Calcio Real Madrid|N}}, del XX secolo.<ref>{{cita web|url=http://www.iffhs.de/?a413f0e03790c443e0f40390b41be8b01905fdcdc3bfcdc0aec70aeedb883ccb05ff1d|titolo=Europe's Club of the Century|data=10 settembre 2009|lingua=en|urlarchivio=https://archive.is/uJTp|dataarchivio=24 maggio 2012}}</ref>
 
==Storia Biografia ==
=== Infanzia e giovinezza ===
{{vedi anche|Storia della Juventus Football Club}}
[[File:Drawing of Adelaide of Austria with her son the future Umberto I of Italy.jpg|thumb|left|Umberto, da bambino, con la madre [[Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena|Maria Adelaide d'Austria]], morta nel [[1855]].]]
[[File:Foot-Ball Club Juventus 1933-34.jpg|thumb|left|La Juventus di [[Carlo Carcano]] della stagione 1933-34 al quarto scudetto del [[Quinquennio d'oro]]]]
Umberto nasce il 14 marzo [[1844]] a [[Torino]], a Palazzo Moncalieri, da [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]], allora duca di Savoia ed erede al trono sabaudo (il quale, quello stesso giorno, compiva 24 anni), e da [[Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena|Maria Adelaide d'Austria]]. Fu battezzato con i nomi di Umberto Rainerio Carlo Emanuele Giovanni Maria Ferdinando Eugenio: il primo in onore del fondatore della dinastia sabauda, [[Umberto I Biancamano]], l'ultimo a ricordo del più illustre esponente del ramo cadetto dei [[Savoia-Carignano]], cui anch'egli apparteneva.
 
Suoi padrini di battesimo furono i nonni paterni, il [[re di Sardegna]] [[Carlo Alberto]] e sua moglie Maria Teresa d'Asburgo-Lorena, facendo le veci dei loro consuoceri, ovvero [[Ranieri d'Asburgo]], viceré del [[Lombardo-Veneto]] ed Elisabetta di Savoia-Carignano, sorella di Carlo Alberto. Umberto ricevette subito il titolo di [[principe di Piemonte]], da sempre attribuito ai primogeniti della casa regnante. La sua nascita fu molto festeggiata dal popolo piemontese, nonché dalla famiglia reale, che così poté vedere assicurata la discendenza maschile. Egli trascorse tutta la sua infanzia, insieme con il fratello minore [[Amedeo I di Spagna|Amedeo]], nel castello di [[Moncalieri]], dove ricevette una formazione essenzialmente militare, avendo come istitutore il generale [[Giuseppe Rossi (1797-1880)|Giuseppe Rossi]] e fra gli insegnanti alcuni altri militari; fu questa dura disciplina che ne formò il carattere, trasformandolo tuttavia in età adulta in una persona arida e dalle idee limitate, ma altri lo ritennero "leale, aperto, gentile" e cordiale<ref>Si veda a questo proposito quanto riferisce Carlo Casalegno, "La regina Margherita", Einaudi, Torino, 1956, pag. 27. "Nessuno avrebbe detto che Umberto sarebbe diventato la figura più cara, più cordiale e più amata , durante ventidue anni, nell'intero Regno": Giovanni Artieri, "Cronaca del Regno d'Italia", vol. I, Mondadori, Milano, 1977, pag. 145 e "passim". Sulla cordialità, la simpatia e popolarità di Umberto I si veda per tutti Edmondo De Amicis, "Cuore", La Sorgente, Milano, 1974, pag. 197 ss.</ref>. Molto legato alla madre, Umberto subì un profondo trauma quando questa morì prematuramente, il 20 gennaio 1855.
Nell'autunno del 1897 vide la luce a Torino lo Sport-Club Juventus per iniziativa di un gruppo di studenti del [[liceo classico Massimo d'Azeglio]]; tra essi i fratelli [[Eugenio Canfari|Eugenio]] ed [[Enrico Canfari]].<ref name=storia2/> Tre anni più tardi, con il nome di Foot-Ball Club Juventus,<ref name=storia>{{cita|Manzo, Peirone|«Calcio», p. 92}}</ref> la società si iscrisse al suo [[Campionato Nazionale di Football 1900|primo campionato nazionale]].<ref name=storia3>{{cita|Manzo, Peirone|«Calcio», p. 91}}</ref> Il [[Prima Categoria 1905|primo titolo nazionale]] arrivò nel 1905.<ref name=storia3/> L'anno dopo il presidente della società, lo svizzero [[Alfred Dick]], a seguito di accese discussioni di spogliatoio lasciò la Juventus e assieme a un gruppo di soci dissidenti si unì alla {{Calcio FC Torinese|N}} dando vita al {{Calcio Torino|N}},<ref>{{cita|Manzo, Peirone|«Calcio», p. 87}}</ref> segnando così l'origine del [[Derby di Torino|derby della Mole]] e l'inizio di una serie di problemi finanziari e sportivi che condussero la squadra bianconera nel [[Prima Categoria 1912-1913|1913]] alle soglie della retrocessione in [[Promozione 1912-1913|Promozione]].<ref>{{cita libro|titolo=Almanacco dello Sport: La vita sportiva dell'Italia e dell'estero in tutte le Sue manifestazioni|capitolo=La Guerra e lo Sport. Anno I (1914)|città=Firenze|editore=R. Bemporad e Figlio|anno=1914|p=359}}</ref>
<div style = align: right>
 
{{Casato di Savoia}}
Dopo la [[prima guerra mondiale]] la Juventus, risollevatasi con la presidenza di [[Giuseppe Hess]] e [[Corrado Corradino|Corrado Corradini]], migliorò il suo piazzamento in campionato e fornì i primi giocatori alla [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]].<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Maurizio Mariani|url=http://rsssf.com/tablesi/ital-intres1920.html|titolo=Italy – International Matches 1920-1929|data=18 dicembre 2001}}</ref> [[Edoardo Agnelli (imprenditore 1892)|Edoardo Agnelli]] assunse la presidenza della società il 24 luglio 1923.<ref>{{cita web|url=http://www.juventus.com/juve/it/news/gli+agnelli+e+la+juve+novant+anni+insieme|titolo=Gli Agnelli e la Juve, novant'anni insieme|data=24 luglio 2013}}</ref> Con l'ulteriore arrivo del primo [[allenatore]] professionista, l'ungherese [[Jenő Károly]], giunse la vittoria del secondo tricolore nella stagione [[Prima Divisione 1925-1926|1925-26]].<ref name="Storia JFC">{{Cita|Juventus – Storia}}</ref>
[[File:Juventus FC - Trio Magico - Sívori, Charles, Boniperti.jpg|thumb|[[Omar Sívori]], [[John Charles]] e [[Giampiero Boniperti]], il [[Trio Magico]] dei torinesi tra gli anni 1950 e 1960: per la leggenda juventina Boniperti, prima 15 anni da calciatore bianconero e poi 19 da presidente del club]]
 
Il primo ciclo vincente della società, grazie all'apporto di elementi come [[Giovanni Ferrari]], [[Raimundo Orsi]], [[Luis Monti]] e il [[Trio dei ragionieri|trio difesivo Combi-Rosetta-Caligaris]],<ref>{{Cita|Cascioli|p. 324}}</ref> giunse tra il [[Serie A 1930-1931|1930-31]] e il [[Serie A 1934-1935|1934-35]], quando arrivarono cinque scudetti consecutivi, uniti al raggiungimento delle semifinali di [[Coppa Mitropa|Coppa dell'Europa Centrale]] per quattro anni di fila; allenatore della squadra in quattro delle cinque vittoriose stagioni fu [[Carlo Carcano]],<ref name="Carcano">{{cita web|lingua=en|autore=Roberto Di Maggio|url=http://www.rsssf.com/players/ital-coach-champs.html|titolo=Italy – Coaches of Championship Teams|data=6 giugno 2008}}</ref> uno dei precursori del «[[Metodo (calcio)|metodo]]».<ref name="Storia JFC"/> Molti giocatori di quella Juventus formarono il nucleo della nazionale italiana vittoriosa nella [[Coppa Internazionale]] e nel {{WC|1934}}.<ref>{{Cita|Patrick Hazard, David Gould|titolo=Three Confrontations and a Coda: Juventus of Turin and Italy|pp. 208-209|Fear and Loathing in World Football}}</ref> La prematura morte di Edoardo Agnelli, avvenuta nel 1935, coincise con la fine del cosiddetto «[[Quinquennio d'oro]]». Sul finire del [[periodo interbellico]] arrivò comunque la prima [[Coppa Italia 1937-1938|Coppa Italia]] dei bianconeri (1938).
 
Nel [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]] sotto la presidenza di [[Gianni Agnelli]] e in seguito di suo fratello [[Umberto Agnelli|Umberto]] la Juventus tornò alla ribalta dopo tre lustri conoscendo un secondo ciclo di vittorie, grazie anche all'arrivo di [[Omar Sívori]] e [[John Charles]], che insieme a [[Giampiero Boniperti]] formarono il «[[Trio Magico]]»:<ref>{{Cita web|lingua=es|autore=Marco Ruiz|url=http://www.as.com/futbol/articulo/futbol-vi-piero-anos-contrate/20081105dasdaiftb_25/Tes|titolo=«Vi a Del Piero con 18 años y lo contraté en 24 horas»|data=5 novembre 2008}}</ref> tre scudetti tra il 1958 e il 1961, il primo dei quali fu il decimo e le valse il diritto a poter esporre sulle maglie la [[Stella (calcio)|stella]].<ref>{{cita|Prospetto informativo OPV 2007|p. 14}}</ref> Sívori divenne inoltre nel 1961 il primo calciatore proveniente dalla [[Serie A]] a vincere il [[Pallone d'oro]].<ref>{{cita web|lingua=fr|autore=Victor Sinet|url=http://www.francefootball.fr/news/1961-omar-sivori/423367|titolo=Palmarès Ballon d'Or: 1961 – Omar {{sic|Sivori}}|data=12 dicembre 1961}}</ref>
[[File:Juventus FC - Serie A 1983-84.jpg|thumb|left|La Juventus di [[Giovanni Trapattoni]] della stagione [[Juventus Football Club 1983-1984|1983-84]], che centrò il ''[[Double (calcio)|double]]'' composto da [[Serie A 1983-1984|scudetto]] e [[Coppa delle Coppe 1983-1984|Coppa delle Coppe]]]]
 
Nel 1971 Boniperti diventò presidente del club e il suo primo scudetto in tale nuova veste giunse subito alla sua prima stagione, nel [[Serie A 1971-1972|1971-72]], bissato da quello successivo del [[Serie A 1972-1973|1972-73]]: furono i primi di un terzo vittorioso ciclo che nei successivi quindici anni, sotto la guida tecnica dapprima di [[Čestmír Vycpálek]], poi di [[Carlo Parola]] e infine di [[Giovanni Trapattoni]], portarono a Torino nove scudetti, due Coppe Italia e vittorie internazionali che fecero della Juventus la prima a vincere tutte le competizioni dell'[[Union of European Football Associations|UEFA]] e, a seguire, la prima al mondo a conquistare tutte le competizioni ufficiali per club.
 
In particolare nel 1977 arrivò la prima vittoria internazionale in [[Coppa UEFA 1976-1977|Coppa UEFA]], al termine di un'accesa finale contro gli spagnoli dell'{{Calcio Athletic Bilbao|N}}.<ref name="Di Cesare">{{cita web|autore=Sergio Di Cesare|lingua=en|titolo=Hard work pays off for Zoff|url=http://www.uefa.com/uefaeuro/news/newsid=639009.html|data=1º aprile 2008}}</ref> Il titolo nella [[Coppa dei Campioni 1984-1985|Coppa dei Campioni 1984-85]], conseguito a Bruxelles il 29 maggio 1985 sul {{Calcio Liverpool|N}} circa un anno dopo la vittoria da imbattuta in [[Coppa delle Coppe 1983-1984|Coppa delle Coppe]], fu invece oscurato da [[Strage dell'Heysel|gravi incidenti pre-gara]] generati dagli ''[[hooligan]]'' britannici che portarono alla morte di 39 spettatori. Lo scudetto vinto nel [[Serie A 1985-1986|1986]] chiuse il decennio di Trapattoni: durante la sua gestione complessivamente 9 elementi della Juventus giocarono nella nazionale italiana al campionato del mondo di {{WC2|1978}} e 6 in quella che si laureò campione nella successiva edizione di {{WC2|1982}}.
[[File:Juventus FC - 1996 - Champions League e Intercontinentale.jpg|thumb|La Juventus di [[Marcello Lippi]] celebra i trionfi del 1996 in [[UEFA Champions League 1995-1996|Champions League]] e [[Coppa Intercontinentale 1996|Coppa Intercontinentale]]]]
 
Tramontata la generazione di calciatori che avevano costituito l'asse portante della squadra, la Juventus affrontò un periodo di nove anni privo di risultati in campo nazionale, anche se giunsero a Torino una [[Coppa Italia 1989-1990|Coppa Italia]] (1990) e due [[UEFA Europa League|Coppe UEFA]] ([[Coppa UEFA 1989-1990|1990]] e [[Coppa UEFA 1992-1993|1993]]).<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/uefaeuropaleague/season=1992/overview/index.html#la+juve+mette+mani+sulla+coppa|titolo=La Juve mette le mani sulla Coppa|data=1º giugno 1993}}</ref> Nel 1994 l'arrivo in panchina di [[Marcello Lippi]] fu il preludio al quarto ciclo vincente dei bianconeri: in dieci stagioni – con l'intervallo di un biennio d'interregno di [[Carlo Ancelotti]], il quale vinse la [[Coppa Intertoto UEFA|Coppa Intertoto]] – la squadra fece suoi cinque scudetti e una [[Coppa Italia 1994-1995|Coppa Italia]], raggiunse quattro finali di [[UEFA Champions League|Champions League]] vincendo quella del [[UEFA Champions League 1995-1996|1996]] a Roma e conquistò una Coppa Intercontinentale, una [[Supercoppa UEFA]] e quattro [[Supercoppa italiana|Supercoppe di Lega]].
 
I due campionati consecutivi vinti sotto la gestione tecnica di [[Fabio Capello]] a metà degli anni 2000 vennero annullati dall'esito del caso [[Calciopoli]]: nell'estate del 2006 la giustizia sportiva revocò ai bianconeri il titolo conseguito nel 2005 e li declassò dal primo all'ultimo posto in classifica nel 2006, relegandoli d'ufficio per la prima volta nella loro storia in [[Serie B]].<ref name=Calciopoli>A seguito della sentenza della [[Corte di Giustizia Federale (FIGC)|Commissione di Appello Federale]] in merito ai fatti oggetto dello [[Calciopoli|scandalo del calcio italiano del 2006]], il titolo di [[Albo d'oro del campionato italiano di calcio|campione d'Italia]] [[Serie A 2004-2005|2004-05]] vinto dalla Juventus fu revocato e non più assegnato; quanto al titolo del [[Serie A 2005-2006|2005-06]], la Juventus fu declassata dal 1º al 20º posto della classifica e retrocessa d'ufficio in [[Serie B]] per la stagione [[Serie B 2006-2007|2006-07]] con una penalizzazione di punti per «illecito associativo» – termine allora non previsto dall'ordinamento giuridico sportivo italiano, ma che fu giudicato dalla Corte Federale come una violazione dell'articolo 6 del Codice di Giustizia Sportiva allora in vigore riguardante ai casi di «illecito sportivo» – correlato alla stagione precedente. La posizione finale in classifica giunta dalla squadra nel campionato 2004-05, oltreché tutti i risultati ottenuti da essa durante il citato biennio, rimasero inalterati dopo i verdetti in via definitiva sia dalla giustizia sportiva che ordinaria (2015), cfr. {{cita web|autore=Fulvio Bianchi|url=http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/spycalcio/motivazioni-sentenza/motivazioni-sentenza.html|titolo=Calciopoli, ecco tutte le motivazioni. «Ma non è stato un colpo di spugna...»|data=4 agosto 2006}}</ref> La Juventus fu promossa in massima categoria un anno più tardi vincendo il [[Serie B 2006-2007|campionato cadetto]]. Nel 2010 [[Andrea Agnelli]], quarto esponente della dinastia torinese, assume la presidenza del club. Sotto il suo mandato, con la guida tecnica dapprima di [[Antonio Conte]] e poi di [[Massimiliano Allegri]], i bianconeri danno vita a un quinto ciclo di successi superando la squadra del Quinquennio d'oro e inanellando sei scudetti consecutivi dal 2012 al 2017, un ''unicum'' nel calcio italiano;<ref name="Balaudo">{{cita web|autore=Fabio Balaudo|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/news/newsid=2472324.html#dal+2012+2017+juve+legge|titolo=Dal 2012 al 2017: la Juve e la legge(nda) del 6|data=22 maggio 2017}}</ref> negli stessi anni arrivano inoltre a Torino tre ''[[Double (calcio)|double]]'' consecutivi grazie alle vittorie in Coppa Italia,<ref name="Balaudo"/> altro primato nazionale, e tre Supercoppe di Lega.
 
==Cronistoria==
{| class="toccolours" style="background:white"
!colspan="2" align=center style="border:2px solid black; background:black"|<span style="color:white">Cronistoria della Juventus Football Club</span>
|- style="font-size:93%"
|valign="top"|
|width="100%"|
{{div col|3}}
*[[Sport-Club Juventus 1897-1898|1897]]{{,}}1º novembre, data convenzionale di fondazione dello Sport-Club Juventus.
*[[Sport-Club Juventus 1897-1898|1898]]{{,}}Non prende parte al [[Campionato Nazionale di Football 1898|Campionato Federale]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1899|1899]]{{,}}Cambia denominazione in Foot-Ball Club Juventus.<ref name=storia/>
:Non prende parte al [[Campionato Nazionale di Football 1899|Campionato Federale]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1900|1900]]{{,}}2ª nel girone eliminatorio piemontese del [[Campionato Nazionale di Football 1900|Campionato Federale]].
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*[[Foot-Ball Club Juventus 1901|1901]]{{,}}Semifinalista del [[Campionato Italiano di Football 1901|Campionato Federale]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1902|1902]]{{,}}2ª nel girone eliminatorio piemontese del [[Campionato Italiano di Football 1902|Campionato Federale]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1902-1903|1902-03]]{{,}}Finalista del [[Campionato Italiano di Football 1903|Campionato Federale]]. Ammessa nel nuovo campionato di [[Prima Categoria]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1903-1904|1903-04]]{{,}}Finalista in [[Prima Categoria 1904|Prima Categoria]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1904-1905|1904-05]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Prima Categoria 1905|Campione d'Italia]] (1º titolo)'''.
*[[Foot-Ball Club Juventus 1905-1906|1905-06]]{{,}}2ª in [[Prima Categoria 1906|Prima Categoria]].<ref>Per delibera della FIF avendo rinunciato a disputare la finale di spareggio contro il {{Calcio Milan|N}}, cfr. {{cita|Manzo, Peirone|«Calcio», pp. 91-92}}</ref>
*[[Foot-Ball Club Juventus 1906-1907|1906-07]]{{,}}2ª nel girone eliminatorio piemontese di [[Prima Categoria 1907|Prima Categoria]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1907-1908|1907-08]]{{,}}'''Vince il [[Campionato Federale di Prima Categoria 1908|Campionato Federale di Prima Categoria]] (1º titolo)'''.
:2ª nel girone eliminatorio piemontese del [[Campionato Italiano di Prima Categoria 1908|Campionato Italiano di Prima Categoria]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1908-1909|1908-09]]{{,}}'''Vince il [[Campionato Italiano di Prima Categoria 1909|Campionato Italiano di Prima Categoria]] (1º titolo)'''.
:3ª nel girone eliminatorio piemontese del [[Campionato Federale di Prima Categoria 1909|Campionato Federale di Prima Categoria]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1909-1910|1909-10]]{{,}}3ª in [[Prima Categoria 1909-1910|Prima Categoria]].
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*[[Foot-Ball Club Juventus 1910-1911|1910-11]]{{,}}9ª nel girone ligure-lombardo-piemontese di [[Prima Categoria 1910-1911|Prima Categoria]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1911-1912|1911-12]]{{,}}8ª nel girone ligure-lombardo-piemontese di [[Prima Categoria 1911-1912|Prima Categoria]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1912-1913|1912-13]]{{,}}6ª nel girone eliminatorio piemontese di [[Prima Categoria 1912-1913|Prima Categoria]]. [[File:2rightarrow.png|15px]] Inizialmente retrocessa in [[Promozione 1913-1914|Promozione]], viene successivamente ripescata nel girone lombardo in seguito alla [[Progetto Baraldi-Baruffini|riforma Baraldi-Baruffini]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1913-1914|1913-14]]{{,}}2ª nel girone lombardo; 4ª nel girone finale del campionato del Nord Italia di [[Prima Categoria 1913-1914|Prima Categoria]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1914-1915|1914-15]]{{,}}2ª nel gruppo B del campionato dell'Alta Italia (girone piemontese centrale); 3ª nel gruppo A del girone semifinale Interregionale di [[Prima Categoria 1914-1915|Prima Categoria]].<ref>Edizione sospesa il 23 maggio 1915 dalla FIGC per gli eventi [[Prima guerra mondiale|bellici]].</ref>
*[[Foot-Ball Club Juventus 1915-1916|1915-16]]{{,}}1ª nel girone piemontese occidentale; 2ª nel girone finale della [[Coppa Federale 1915-1916|Coppa Federale]].
*1916–1919{{,}}Sospensione attività sportive per cause belliche.
*[[Foot-Ball Club Juventus 1919-1920|1919-20]]{{,}}1ª nel gruppo A piemontese; 1ª nel girone B delle semifinali interregionali; 2ª nel girone finale del campionato del Nord Italia di [[Prima Categoria 1919-1920|Prima Categoria]].
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*[[Foot-Ball Club Juventus 1920-1921|1920-21]]{{,}}4ª nel gruppo A del girone eliminatorio piemontese di [[Prima Categoria 1920-1921|Prima Categoria]]. In polemica con la [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]], assieme alle altre 23 maggiori società italiane del tempo si affilia alla [[Confederazione Calcistica Italiana]] (CCI) nel nuovo campionato di [[Prima Divisione]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1921-1922|1921-22]]{{,}}6ª nel girone A di [[Prima Divisione 1921-1922|Prima Divisione]]. Assieme alle altre società, con il [[Compromesso Colombo]] della CCI ritorna nella FIGC, nel nuovo campionato unico di Prima Divisione.
*[[Foot-Ball Club Juventus 1922-1923|1922-23]]{{,}}5ª nel girone B di [[Prima Divisione 1922-1923|Prima Divisione]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1923-1924|1923-24]]{{,}}5ª nel girone A di [[Prima Divisione 1923-1924|Prima Divisione]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1924-1925|1924-25]]{{,}}2ª nel girone B di [[Prima Divisione 1924-1925|Prima Divisione]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1925-1926|1925-26]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Prima Divisione 1925-1926|Campione d'Italia]] (2º titolo)'''. Ammessa nel nuovo campionato di [[Divisione Nazionale]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1926-1927|1926-27]]{{,}}3ª nel girone finale di [[Divisione Nazionale 1926-1927|Divisione Nazionale]].
:4º turno eliminatorio di [[Coppa Italia 1926-1927|Coppa Italia]].<ref>Torneo successivamente interrotto per decisione della FIGC per mancanza di date disponibili per lo svolgimento degli incontri.</ref>
*[[Foot-Ball Club Juventus 1927-1928|1927-28]]{{,}}3ª nel girone finale di [[Divisione Nazionale 1927-1928|Divisione Nazionale]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1928-1929|1928-29]]{{,}}2ª nel girone B di [[Divisione Nazionale 1928-1929|Divisione Nazionale]]. Ammessa nel nuovo campionato di [[Serie A]].<ref>Le prime 9 classificate dei due gironi di [[Divisione Nazionale 1928-1929|Divisione Nazionale 1928-29]] andarono a formare la [[Serie A 1929-1930|Serie A 1929-30]], mentre le squadre dal 10º posto a scendere formarono il campionato di [[Serie B 1929-1930|Serie B 1929-30]].</ref>
:Quarti di finale di [[Coppa dell'Europa Centrale 1929|Coppa dell'Europa Centrale]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1929-1930|1929-30]]{{,}}3ª in [[Serie A 1929-1930|Serie A]].
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*[[Foot-Ball Club Juventus 1930-1931|1930-31]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1930-1931|Campione d'Italia]] (3º titolo)'''.
:Quarti di finale di [[Coppa dell'Europa Centrale 1931|Coppa dell'Europa Centrale]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1931-1932|1931-32]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1931-1932|Campione d'Italia]] (4º titolo)'''.
:Semifinalista in [[Coppa dell'Europa Centrale 1932|Coppa dell'Europa Centrale]].<ref>A causa di illeciti compiuti da alcuni giocatori della squadra [[Cecoslovacchia|cecoslovacca]] dello {{Calcio Slavia Praga|N}}, avversario della Juventus in semifinale, l'incontro fu annullato ed entrambe le squadre furono escluse dalla competizione. Il comitato organizzatore assegnò la vittoria finale al {{Calcio Bologna|N}}.</ref>
*[[Foot-Ball Club Juventus 1932-1933|1932-33]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1932-1933|Campione d'Italia]] (5º titolo)'''.
:Semifinalista in [[Coppa dell'Europa Centrale 1933|Coppa dell'Europa Centrale]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1933-1934|1933-34]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1933-1934|Campione d'Italia]] (6º titolo)'''.
:Semifinalista in [[Coppa dell'Europa Centrale 1934|Coppa dell'Europa Centrale]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1934-1935|1934-35]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1934-1935|Campione d'Italia]] (7º titolo)'''.
:Semifinalista in [[Coppa dell'Europa Centrale 1935|Coppa dell'Europa Centrale]].
*[[Foot-Ball Club Juventus 1935-1936|1935-36]]{{,}}5ª in [[Serie A 1935-1936|Serie A]].
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 1935-1936|Coppa Italia]].
*1936{{,}}Cambia denominazione per [[Italianizzazione (fascismo)#Le lingue straniere e lo sport|italianizzazione]] in Juventus e con perdita della ragione sociale Foot-Ball Club.
*[[Juventus 1936-1937|1936-37]]{{,}}5ª in [[Serie A 1936-1937|Serie A]].
:Ottavi di finale di [[Coppa Italia 1936-1937|Coppa Italia]].
*[[Juventus 1937-1938|1937-38]]{{,}}2ª in [[Serie A 1937-1938|Serie A]].
:[[File:Coccarda Coppa Italia.svg|15px]] '''Vincitrice della [[Coppa Italia 1937-1938|Coppa Italia]] (1º titolo)'''.
:Semifinalista in [[Coppa dell'Europa Centrale 1938|Coppa dell'Europa Centrale]].
*[[Juventus 1938-1939|1938-39]]{{,}}8ª in [[Serie A 1938-1939|Serie A]].
:Ottavi di finale di [[Coppa Italia 1938-1939|Coppa Italia]].
*[[Juventus 1939-1940|1939-40]]{{,}}3ª in [[Serie A 1939-1940|Serie A]].
:Semifinalista in [[Coppa Italia 1939-1940|Coppa Italia]].
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*[[Juventus 1940-1941|1940-41]]{{,}}5ª in [[Serie A 1940-1941|Serie A]].
:Ottavi di finale di [[Coppa Italia 1940-1941|Coppa Italia]].
*[[Juventus 1941-1942|1941-42]]{{,}}6ª in [[Serie A 1941-1942|Serie A]].
:[[File:Coccarda Coppa Italia.svg|15px]] '''Vincitrice della [[Coppa Italia 1941-1942|Coppa Italia]] (2º titolo)'''.
*1942{{,}}Cambia denominazione per [[Sponsorizzazioni nel calcio italiano#La pratica dell'abbinamento|abbinamento]] in Juventus Cisitalia.<ref>{{cita|Durante}}</ref>
*[[Juventus Cisitalia 1942-1943|1942-43]]{{,}}3ª in [[Serie A 1942-1943|Serie A]].
:Ottavi di finale di [[Coppa Italia 1942-1943|Coppa Italia]].
*1943–1945{{,}}Sospensione attività sportive per [[seconda guerra mondiale|cause belliche]].
*[[Juventus Cisitalia 1944|1944]]{{,}}2ª nel girone eliminatorio ligure-piemontese; 2ª nel girone lombardo-piemontese delle semifinali del [[Divisione Nazionale 1943-1944|campionato di guerra]].
*1945{{,}}Cambia denominazione in Juventus Football Club.
*[[Juventus Football Club 1945-1946|1945-46]]{{,}}3ª nel girone Alta Italia; 2ª nel girone finale della [[Divisione Nazionale 1945-1946|Divisione Nazionale]].
*[[Juventus Football Club 1946-1947|1946-47]]{{,}}2ª in [[Serie A 1946-1947|Serie A]].
*[[Juventus Football Club 1947-1948|1947-48]]{{,}}2ª in [[Serie A 1947-1948|Serie A]].
*[[Juventus Football Club 1948-1949|1948-49]]{{,}}4ª in [[Serie A 1948-1949|Serie A]].
*[[Juventus Football Club 1949-1950|1949-50]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1949-1950|Campione d'Italia]] (8º titolo)'''.
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*[[Juventus Football Club 1950-1951|1950-51]]{{,}}3ª in [[Serie A 1950-1951|Serie A]].
:Finalista in [[Torneo Internazionale dei Club Campioni 1951|Coppa Rio]].<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesr/riocup51.html|titolo=Copa Rio de Janeiro 1951|autore=Paulo Martins|data=3 gennaio 2008|lingua=en}}</ref>
*[[Juventus Football Club 1951-1952|1951-52]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1951-1952|Campione d'Italia]] (9º titolo)'''.
:3ª in [[Coppa Latina 1952|Coppa Latina]].
*[[Juventus Football Club 1952-1953|1952-53]]{{,}}2ª in [[Serie A 1952-1953|Serie A]].
*[[Juventus Football Club 1953-1954|1953-54]]{{,}}2ª in [[Serie A 1953-1954|Serie A]].
*[[Juventus Football Club 1954-1955|1954-55]]{{,}}7ª in [[Serie A 1954-1955|Serie A]].
*[[Juventus Football Club 1955-1956|1955-56]]{{,}}12ª in [[Serie A 1955-1956|Serie A]].<ref name="classifica2">Per [[quoziente reti]].</ref>
*[[Juventus Football Club 1956-1957|1956-57]]{{,}}9ª in [[Serie A 1956-1957|Serie A]].
*[[Juventus Football Club 1957-1958|1957-58]]{{,}}[[File:Star*.svg|15px]] [[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1957-1958|Campione d'Italia]] (10º titolo)'''.
:Semifinalista in [[Coppa Italia 1958|Coppa Italia]].
*[[Juventus Football Club 1958-1959|1958-59]]{{,}}4ª in [[Serie A 1958-1959|Serie A]].
:[[File:Coccarda Coppa Italia.svg|15px]] '''Vincitrice della [[Coppa Italia 1958-1959|Coppa Italia]] (3º titolo)'''.
:Sedicesimi di finale di [[Coppa dei Campioni 1958-1959|Coppa dei Campioni]].
*[[Juventus Football Club 1959-1960|1959-60]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1959-1960|Campione d'Italia]] (11º titolo)'''.
:[[File:Coccarda Coppa Italia.svg|15px]] '''Vincitrice della [[Coppa Italia 1959-1960|Coppa Italia]] (4º titolo)'''.
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*[[Juventus Football Club 1960-1961|1960-61]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1960-1961|Campione d'Italia]] (12º titolo)'''.
:Semifinalista in [[Coppa Italia 1960-1961|Coppa Italia]].
:Sedicesimi di finale di [[Coppa dei Campioni 1960-1961|Coppa dei Campioni]].
*[[Juventus Football Club 1961-1962|1961-62]]{{,}}12ª in [[Serie A 1961-1962|Serie A]].
:Semifinalista in [[Coppa Italia 1961-1962|Coppa Italia]].
:Quarti di finale di [[Coppa dei Campioni 1961-1962|Coppa dei Campioni]].
*[[Juventus Football Club 1962-1963|1962-63]]{{,}}2ª in [[Serie A 1962-1963|Serie A]].
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 1962-1963|Coppa Italia]].
:[[File:Coppa delle Alpi.JPG|15px]] '''Vince la [[Coppa delle Alpi 1963|Coppa delle Alpi]] (1º titolo)'''.
*[[Juventus Football Club 1963-1964|1963-64]]{{,}}5ª in [[Serie A 1963-1964|Serie A]].<ref name="classifica2"/>
:Semifinalista in [[Coppa Italia 1963-1964|Coppa Italia]].
:Quarti di finale di [[Coppa delle Fiere 1963-1964|Coppa delle Fiere]].
*[[Juventus Football Club 1964-1965|1964-65]]{{,}}4ª in [[Serie A 1964-1965|Serie A]].
:[[File:Coccarda Coppa Italia.svg|15px]] '''Vincitrice della [[Coppa Italia 1964-1965|Coppa Italia]] (5º titolo)'''.
:Finalista in [[Coppa delle Fiere 1964-1965|Coppa delle Fiere]].
*[[Juventus Football Club 1965-1966|1965-66]]{{,}}5ª in [[Serie A 1965-1966|Serie A]].
:Semifinalista in [[Coppa Italia 1965-1966|Coppa Italia]].
:Sedicesimi di finale di [[Coppa delle Coppe 1965-1966|Coppa delle Coppe]].
:2º posto alla [[Coppa delle Alpi 1966|Coppa delle Alpi]].
*[[Juventus Football Club 1966-1967|1966-67]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1966-1967|Campione d'Italia]] (13º titolo)'''.
:Semifinalista in [[Coppa Italia 1966-1967|Coppa Italia]].
:Quarti di finale di [[Coppa delle Fiere 1966-1967|Coppa delle Fiere]].
*[[Juventus Football Club 1967-1968|1967-68]]{{,}}3ª in [[Serie A 1967-1968|Serie A]].
:1º turno di [[Coppa Italia 1967-1968|Coppa Italia]].
:Semifinalista in [[Coppa dei Campioni 1967-1968|Coppa dei Campioni]].
:Fase a gironi della [[Coppa delle Alpi 1968|Coppa delle Alpi]].
*[[Juventus Football Club 1968-1969|1968-69]]{{,}}5ª in [[Serie A 1968-1969|Serie A]].
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 1968-1969|Coppa Italia]].
:Sedicesimi di finale di [[Coppa delle Fiere 1968-1969|Coppa delle Fiere]].
*[[Juventus Football Club 1969-1970|1969-70]]{{,}}3ª in [[Serie A 1969-1970|Serie A]].
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 1969-1970|Coppa Italia]].
:Sedicesimi di finale di [[Coppa delle Fiere 1969-1970|Coppa delle Fiere]].
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*[[Juventus Football Club 1970-1971|1970-71]]{{,}}4ª in [[Serie A 1970-1971|Serie A]].
:1º turno di [[Coppa Italia 1970-1971|Coppa Italia]].
:Finalista in [[Coppa delle Fiere 1970-1971|Coppa delle Fiere]].
:3ª nel [[Trofeo Nazionale di Lega Armando Picchi]].
*[[Juventus Football Club 1971-1972|1971-72]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1971-1972|Campione d'Italia]] (14º titolo)'''.
:Girone di semifinale di [[Coppa Italia 1971-1972|Coppa Italia]].
:Quarti di finale di [[Coppa UEFA 1971-1972|Coppa UEFA]].
*[[Juventus Football Club 1972-1973|1972-73]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1972-1973|Campione d'Italia]] (15º titolo)'''.
:Finalista in [[Coppa Italia 1972-1973|Coppa Italia]].
:Finalista in [[Coppa dei Campioni 1972-1973|Coppa dei Campioni]].
*[[Juventus Football Club 1973-1974|1973-74]]{{,}}2ª in [[Serie A 1973-1974|Serie A]].
:Girone di semifinale di [[Coppa Italia 1973-1974|Coppa Italia]].
:Sedicesimi di finale di [[Coppa dei Campioni 1973-1974|Coppa dei Campioni]].
:Finalista in [[Coppa Intercontinentale 1973|Coppa Intercontinentale]].
*[[Juventus Football Club 1974-1975|1974-75]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1974-1975|Campione d'Italia]] (16º titolo)'''.
:Girone di semifinale di [[Coppa Italia 1974-1975|Coppa Italia]].
:Semifinalista in [[Coppa UEFA 1974-1975|Coppa UEFA]].
*[[Juventus Football Club 1975-1976|1975-76]]{{,}}2ª in [[Serie A 1975-1976|Serie A]].
:1º turno di [[Coppa Italia 1975-1976|Coppa Italia]].
:Ottavi di finale di [[Coppa dei Campioni 1975-1976|Coppa dei Campioni]].
*[[Juventus Football Club 1976-1977|1976-77]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1976-1977|Campione d'Italia]] (17º titolo)'''.
:[[File:Coppauefa.png|15px]] '''Vince la [[Coppa UEFA 1976-1977|Coppa UEFA]] (1º titolo)'''.
:Girone di semifinale di [[Coppa Italia 1976-1977|Coppa Italia]].
*[[Juventus Football Club 1977-1978|1977-78]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1977-1978|Campione d'Italia]] (18º titolo)'''.
:Girone di semifinale di [[Coppa Italia 1977-1978|Coppa Italia]].
:Semifinalista in [[Coppa dei Campioni 1977-1978|Coppa dei Campioni]].
*[[Juventus Football Club 1978-1979|1978-79]]{{,}}3ª in [[Serie A 1978-1979|Serie A]].
:[[File:Coccarda Coppa Italia.svg|15px]] '''Vincitrice della [[Coppa Italia 1978-1979|Coppa Italia]] (6º titolo)'''.
:Sedicesimi di finale di [[Coppa dei Campioni 1978-1979|Coppa dei Campioni]].
*[[Juventus Football Club 1979-1980|1979-80]]{{,}}2ª in [[Serie A 1979-1980|Serie A]].
:Semifinalista in [[Coppa Italia 1979-1980|Coppa Italia]].
:Semifinalista in [[Coppa delle Coppe 1979-1980|Coppa delle Coppe]].
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*[[Juventus Football Club 1980-1981|1980-81]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1980-1981|Campione d'Italia]] (19º titolo)'''.
:Semifinalista in [[Coppa Italia 1980-1981|Coppa Italia]].
:Sedicesimi di finale di [[Coppa UEFA 1980-1981|Coppa UEFA]].
:Finalista nel [[Torneo di Capodanno]].
*[[Juventus Football Club 1981-1982|1981-82]]{{,}}[[File:Star*.svg|15px]] [[File:Star*.svg|15px]] [[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1981-1982|Campione d'Italia]] (20º titolo)'''.
:1º turno di [[Coppa Italia 1981-1982|Coppa Italia]].
:Ottavi di finale di [[Coppa dei Campioni 1981-1982|Coppa dei Campioni]].
*[[Juventus Football Club 1982-1983|1982-83]]{{,}}2ª in [[Serie A 1982-1983|Serie A]].
:[[File:Coccarda Coppa Italia.svg|15px]] '''Vincitrice della [[Coppa Italia 1982-1983|Coppa Italia]] (7º titolo)'''.
:Finalista in [[Coppa dei Campioni 1982-1983|Coppa dei Campioni]].
*[[Juventus Football Club 1983-1984|1983-84]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1983-1984|Campione d'Italia]] (21º titolo)'''.
:[[File:Coppacoppe.png|15px]] '''Vince la [[Coppa delle Coppe 1983-1984|Coppa delle Coppe]] (1º titolo)'''.
:Ottavi di finale di [[Coppa Italia 1983-1984|Coppa Italia]].
*[[Juventus Football Club 1984-1985|1984-85]]{{,}}6ª in [[Serie A 1984-1985|Serie A]].<ref name="differenzareti">Per [[differenza reti]].</ref>
:[[File:Supercoppaeuropea.png|15px]] '''Vince la [[Supercoppa UEFA 1984|Supercoppa UEFA]] (1º titolo)'''.
:[[File:Coppacampioni.png|15px]] '''Vince la [[Coppa dei Campioni 1984-1985|Coppa dei Campioni]] (1º titolo)'''.
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 1984-1985|Coppa Italia]].
*[[Juventus Football Club 1985-1986|1985-86]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1985-1986|Campione d'Italia]] (22º titolo)'''.
:[[File:Intercontinental Cup (1997).svg|15px]] '''Vince la [[Coppa Intercontinentale 1985|Coppa Intercontinentale]] (1º titolo)'''.
:Ottavi di finale di [[Coppa Italia 1985-1986|Coppa Italia]].
:Quarti di finale di [[Coppa dei Campioni 1985-1986|Coppa dei Campioni]].
*[[Juventus Football Club 1986-1987|1986-87]]{{,}}2ª in [[Serie A 1986-1987|Serie A]].
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 1986-1987|Coppa Italia]].
:Ottavi di finale di [[Coppa dei Campioni 1986-1987|Coppa dei Campioni]].
*[[Juventus Football Club 1987-1988|1987-88]]{{,}}6ª in [[Serie A 1987-1988|Serie A]].<ref>A seguito di spareggio vinto contro il Torino 4-2 dopo i tiri di rigore (0-0).</ref>
:Semifinalista in [[Coppa Italia 1987-1988|Coppa Italia]].
:Sedicesimi di finale di [[Coppa UEFA 1987-1988|Coppa UEFA]].
*[[Juventus Football Club 1988-1989|1988-89]]{{,}}4ª in [[Serie A 1988-1989|Serie A]].
:2º turno di [[Coppa Italia 1988-1989|Coppa Italia]].
:Quarti di finale di [[Coppa UEFA 1988-1989|Coppa UEFA]].
*[[Juventus Football Club 1989-1990|1989-90]]{{,}}4ª in [[Serie A 1989-1990|Serie A]].<ref name="differenzareti"/>
:[[File:Coccarda Coppa Italia.svg|15px]] '''Vincitrice della [[Coppa Italia 1989-1990|Coppa Italia]] (8º titolo)'''.
:[[File:Coppauefa.png|15px]] '''Vince la [[Coppa UEFA 1989-1990|Coppa UEFA]] (2º titolo)'''.
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*[[Juventus Football Club 1990-1991|1990-91]]{{,}}7ª in [[Serie A 1990-1991|Serie A]].
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 1990-1991|Coppa Italia]].
:Semifinalista in [[Coppa delle Coppe 1990-1991|Coppa delle Coppe]].
:Finalista in [[Supercoppa italiana 1990|Supercoppa italiana]].
*[[Juventus Football Club 1991-1992|1991-92]]{{,}}2ª in [[Serie A 1991-1992|Serie A]].
:Finalista in [[Coppa Italia 1991-1992|Coppa Italia]].
*[[Juventus Football Club 1992-1993|1992-93]]{{,}}4ª in [[Serie A 1992-1993|Serie A]].
:[[File:Coppauefa.png|15px]] '''Vince la [[Coppa UEFA 1992-1993|Coppa UEFA]] (3º titolo)'''.
:Semifinalista in [[Coppa Italia 1992-1993|Coppa Italia]].
*[[Juventus Football Club 1993-1994|1993-94]]{{,}}2ª in [[Serie A 1993-1994|Serie A]].
:Sedicesimi di finale di [[Coppa Italia 1993-1994|Coppa Italia]].
:Quarti di finale di [[Coppa UEFA 1993-1994|Coppa UEFA]].
*[[Juventus Football Club 1994-1995|1994-95]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1994-1995|Campione d'Italia]] (23º titolo)'''.
:[[File:Coccarda Coppa Italia.svg|15px]] '''Vincitrice della [[Coppa Italia 1994-1995|Coppa Italia]] (9º titolo)'''.
:Finalista in [[Coppa UEFA 1994-1995|Coppa UEFA]].
*[[Juventus Football Club 1995-1996|1995-96]]{{,}}2ª in [[Serie A 1995-1996|Serie A]].
:[[File:Coppacampioni.png|15px]] '''Vince la [[UEFA Champions League 1995-1996|Champions League]] (2º titolo)'''.
:[[File:Supercoppaitaliana.png|15px]] '''Vince la [[Supercoppa italiana 1995|Supercoppa italiana]] (1º titolo)'''.
:Ottavi di finale di [[Coppa Italia 1995-1996|Coppa Italia]].
*[[Juventus Football Club 1996-1997|1996-97]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1996-1997|Campione d'Italia]] (24º titolo)'''.
:[[File:Supercoppaeuropea.png|15px]] '''Vince la [[Supercoppa UEFA 1996|Supercoppa UEFA]] (2º titolo)'''.
:[[File:Intercontinental Cup (1997).svg|15px]] '''Vince la [[Coppa Intercontinentale 1996|Coppa Intercontinentale]] (2º titolo)'''.
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 1996-1997|Coppa Italia]].
:Finalista in [[UEFA Champions League 1996-1997|Champions League]].
*[[Juventus Football Club 1997-1998|1997-98]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 1997-1998|Campione d'Italia]] (25º titolo)'''.
:[[File:Supercoppaitaliana.png|15px]] '''Vince la [[Supercoppa italiana 1997|Supercoppa italiana]] (2º titolo)'''.
:Semifinalista in [[Coppa Italia 1997-1998|Coppa Italia]].
:Finalista in [[UEFA Champions League 1997-1998|Champions League]].
*[[Juventus Football Club 1998-1999|1998-99]]{{,}}7ª in [[Serie A 1998-1999|Serie A]].<ref>A seguito di spareggio perso contro l'{{Calcio Udinese|N}} 0-0 e 1-1 per la regola dei gol fuori casa.</ref>
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 1998-1999|Coppa Italia]].
:Semifinalista in [[UEFA Champions League 1998-1999|Champions League]].
:Finalista in [[Supercoppa italiana 1998|Supercoppa italiana]].
*[[Juventus Football Club 1999-2000|1999-2000]]{{,}}2ª in [[Serie A 1999-2000|Serie A]].
:[[File:Coppa Intertoto.svg|15px]] '''Vince la [[Coppa Intertoto 1999|Coppa Intertoto]] (1º titolo)'''.
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 1999-2000|Coppa Italia]].
:Ottavi di finale di [[Coppa UEFA 1999-2000|Coppa UEFA]].
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*[[Juventus Football Club 2000-2001|2000-01]]{{,}}2ª in [[Serie A 2000-2001|Serie A]].
:Ottavi di finale di [[Coppa Italia 2000-2001|Coppa Italia]].
:Prima fase a gironi di [[UEFA Champions League 2000-2001|Champions League]].
*[[Juventus Football Club 2001-2002|2001-02]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 2001-2002|Campione d'Italia]] (26º titolo)'''.
:Finalista in [[Coppa Italia 2001-2002|Coppa Italia]].
:Seconda fase a gironi di [[UEFA Champions League 2001-2002|Champions League]].
*[[Juventus Football Club 2002-2003|2002-03]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 2002-2003|Campione d'Italia]] (27º titolo)'''.
:[[File:Supercoppaitaliana.png|15px]] '''Vince la [[Supercoppa italiana 2002|Supercoppa italiana]] (3º titolo)'''.
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 2002-2003|Coppa Italia]].
:Finalista in [[UEFA Champions League 2002-2003|Champions League]].
*[[Juventus Football Club 2003-2004|2003-04]]{{,}}3ª in [[Serie A 2003-2004|Serie A]].
:[[File:Supercoppaitaliana.png|15px]] '''Vince la [[Supercoppa italiana 2003|Supercoppa italiana]] (4º titolo)'''.
:Finalista in [[Coppa Italia 2003-2004|Coppa Italia]].
:Ottavi di finale di [[UEFA Champions League 2003-2004|Champions League]].
*[[Juventus Football Club 2004-2005|2004-05]]{{,}}[[File:Scudetto revoked.svg|15px]] 1ª in [[Serie A 2004-2005|Serie A]] (titolo revocato).<ref name=Calciopoli/>
:Ottavi di finale di [[Coppa Italia 2004-2005|Coppa Italia]].
:Quarti di finale di [[UEFA Champions League 2004-2005|Champions League]].
*[[Juventus Football Club 2005-2006|2005-06]]{{,}}20ª in [[Serie A 2005-2006|Serie A]]. [[File:Red Arrow Down.svg|10px]] Retrocessa in Serie B.<ref name=Calciopoli/>
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 2005-2006|Coppa Italia]].
:Quarti di finale di [[UEFA Champions League 2005-2006|Champions League]].
:Finalista in [[Supercoppa italiana 2005|Supercoppa italiana]].
*[[Juventus Football Club 2006-2007|2006-07]]{{,}}[[File:Coppa Ali della Vittoria.png|9px]] 1ª in [[Serie B 2006-2007|Serie B]]. [[File:Green Arrow Up.svg|10px]] '''Promossa in Serie A'''.
:Sedicesimi di finale di [[Coppa Italia 2006-2007|Coppa Italia]].
*[[Juventus Football Club 2007-2008|2007-08]]{{,}}3ª in [[Serie A 2007-2008|Serie A]].
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 2007-2008|Coppa Italia]].
*[[Juventus Football Club 2008-2009|2008-09]]{{,}}2ª in [[Serie A 2008-2009|Serie A]].
:Semifinalista in [[Coppa Italia 2008-2009|Coppa Italia]].
:Ottavi di finale di [[UEFA Champions League 2008-2009|Champions League]].
*[[Juventus Football Club 2009-2010|2009-10]]{{,}}7ª in [[Serie A 2009-2010|Serie A]].
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 2009-2010|Coppa Italia]].
:Fase a gironi di [[UEFA Champions League 2009-2010|Champions League]].
:Ottavi di finale di [[UEFA Europa League 2009-2010|Europa League]].
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*[[Juventus Football Club 2010-2011|2010-11]]{{,}}7ª in [[Serie A 2010-2011|Serie A]].
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 2010-2011|Coppa Italia]].
:Fase a gironi di [[UEFA Europa League 2010-2011|Europa League]].
*[[Juventus Football Club 2011-2012|2011-12]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 2011-2012|Campione d'Italia]] (28º titolo)'''.
:Finalista in [[Coppa Italia 2011-2012|Coppa Italia]].
*[[Juventus Football Club 2012-2013|2012-13]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 2012-2013|Campione d'Italia]] (29º titolo)'''.
:[[File:Supercoppaitaliana.png|15px]] '''Vince la [[Supercoppa italiana 2012|Supercoppa italiana]] (5º titolo)'''.
:Semifinalista in [[Coppa Italia 2012-2013|Coppa Italia]].
:Quarti di finale di [[UEFA Champions League 2012-2013|Champions League]].
*[[Juventus Football Club 2013-2014|2013-14]]{{,}}[[File:Star*.svg|15px]] [[File:Star*.svg|15px]] [[File:Star*.svg|15px]] [[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 2013-2014|Campione d'Italia]] (30º titolo)'''.
:[[File:Supercoppaitaliana.png|15px]] '''Vince la [[Supercoppa italiana 2013|Supercoppa italiana]] (6º titolo)'''.
:Quarti di finale di [[Coppa Italia 2013-2014|Coppa Italia]].
:Fase a gironi di [[UEFA Champions League 2013-2014|Champions League]].
:Semifinalista in [[UEFA Europa League 2013-2014|Europa League]].
*[[Juventus Football Club 2014-2015|2014-15]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 2014-2015|Campione d'Italia]] (31º titolo)'''.
:[[File:Coccarda Coppa Italia.svg|15px]] '''Vincitrice della [[Coppa Italia 2014-2015|Coppa Italia]] (10º titolo)'''.
:Finalista in [[UEFA Champions League 2014-2015|Champions League]].
:Finalista in [[Supercoppa italiana 2014|Supercoppa italiana]].
*[[Juventus Football Club 2015-2016|2015-16]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 2015-2016|Campione d'Italia]] (32º titolo)'''.
:[[File:Coccarda Coppa Italia.svg|15px]] '''Vincitrice della [[Coppa Italia 2015-2016|Coppa Italia]] (11º titolo)'''.
:[[File:Supercoppaitaliana.png|15px]] '''Vince la [[Supercoppa italiana 2015|Supercoppa italiana]] (7º titolo)'''.
:Ottavi di finale di [[UEFA Champions League 2015-2016|Champions League]].
*[[Juventus Football Club 2016-2017|2016-17]]{{,}}[[File:Scudetto.svg|15px]] '''[[Serie A 2016-2017|Campione d'Italia]] (33º titolo)'''.
:[[File:Coccarda Coppa Italia.svg|15px]] '''Vincitrice della [[Coppa Italia 2016-2017|Coppa Italia]] (12º titolo)'''.
:Finalista in [[Supercoppa italiana 2016|Supercoppa italiana]].
:In [[UEFA Champions League 2016-2017|Champions League]].
{{div col end}}
|}
 
==Colori e simboli==
{{vedi anche|Colori e simboli della Juventus Football Club}}
===Colori===
[[File:Sport-Club Juventus 1897-1898.jpg|thumb|I fondatori-giocatori dello Sport-Club Juventus nel biennio [[Sport-Club Juventus 1897-1898|1897-1898]] con indosso l'originaria divisa rosanero]]
 
L'uniforme di gioco della Juventus è una maglia a strisce verticali bianche e nere,<ref name=storia4>{{cita|Manzo, Peirone|«Calcio», pp. 86-87}}</ref> tradizionalmente abbinata a pantaloncini e calzettoni bianchi. La divisa degli esordi adottata a cavallo tra XIX e XX secolo era invece composta da una camicia rosa (abbinata a scelta con cravatta o farfallino) e pantaloni neri. In seguito a causa dei frequenti lavaggi il rosa scolorì in maniera talmente evidente che il club ne decise il cambio.<ref name=storia4/>
 
Nel 1903 fu così chiesto all'inglese [[Gordon Thomas Savage|Savage]] (tra i membri della società) di cercare nel suo Paese un kit da gioco più consono e resistente all'usura. Savage aveva un amico di [[Nottingham]] tifoso del {{Calcio Notts County|N}}, la cui maglia è a strisce bianconere: per tale ragione fu spedito a [[Torino]] un set di uniformi analogo a quello usato dai ''Magpies''.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.nottscountyfc.co.uk/page/HistoryDetail/0,,10426~1028229,00.html#continue|titolo=Black and White|data=21 maggio 2008|urlarchivio=http://wayback.archive.org/web/20120511144934/http://www.nottscountyfc.co.uk/page/HistoryDetail/0,,10426~1028229,00.html|dataarchivio=11 maggio 2012}}</ref>
 
===Simboli ufficiali===
====Stemma====
Eccezion fatta per un particolare simbolo in uso dal 1979 all'inizio degli anni 1990 (che ha affiancato lo stemma ufficiale), ovvero la [[Silhouette (fotografia)|silhouette]] nera con righe diagonali bianche – influenzata dall'[[op art]] – di una [[zebra]] [[Attributi araldici di azione#rampante|rampante]],<ref>{{cita|D'Innocenzo|p. 17}}</ref> fin dagli anni 1920 l'emblema identificativo della Juventus è rimasto sostanzialmente invariato,<ref name="simboli">{{cita|Il marchio Juventus}}</ref> essendo stato soggetto solamente a moderati ''restyling'', il più recente dei quali risalente al 2004.<ref name="stemma2004">{{cita|Nuovo logo Juventus 2004}}</ref>
[[File:Stemma della Juventus 1970-1990.svg|thumb|upright=0.7|left|La [[zebra]] [[Attributi araldici di azione#rampante|rampante]], oltreché simbolo iconografico del club, ne è stata anche [[logotipo]] da fine anni 1970 ai primi anni 1990]]
 
Esso raffigura uno [[scudo ovale]] a strisce verticali bianche e nere, che nella versione più recente sono sette, quattro bianche e tre nere.<ref name="stemma2004"/> Il nome del club è impresso in caratteri neri e sottolineato in oro su di un'area bianca convessa. Il gioco di ombreggiature del logo ha lo scopo di conferire a esso una parvenza di tridimensionalità.<ref name="stemma2004"/> Nella parte inferiore dello stemma in bianco su sfondo nero è rappresentato il [[Toro (araldica)|toro]], simbolo civico di Torino.
 
In passato lo sfondo del nome del club fu anche di colore [[blu Savoia]], in omaggio alla tradizione [[Casa Savoia|sabauda]] di Torino, e di forma concava.<ref name="simboli"/> Anche lo sfondo dello stemma civico fu blu Savoia, mentre il toro e il nome del club erano di colore giallo-oro.<ref name="simboli"/> Dal logo attuale sono state eliminate le due stelle, presenti fin dal 1982, in quanto considerate un riconoscimento sportivo (variabile nel tempo) e non un elemento d'identità del club.<ref name="stemma2004"/>
 
====Inno====
L'[[Colori e simboli della Juventus Football Club#Inni e canzoni|inno ufficiale]] della Juventus – il quinto nella storia del club – è ''Juve (storia di un grande amore)'', scritto da Alessandra Torre e Claudio Guidetti, nella versione del cantante e musicista emiliano [[Paolo Belli]] composta nel 2007.<ref>{{cita web|url=http://www.rockol.it/biografia/Paolo-Belli|titolo=Paolo Belli: biografia e discografia}}</ref> Tra quelle composte dagli artisti più noti figura ''Juvecentus'', opera di [[Pierangelo Bertoli]] nel 1997, in occasione del centesimo anniversario della fondazione del club.<ref>{{cita web|url=http://win.bertolifansclub.org/juvecentus.html|titolo=Bertoli Fans Club: Partecipazioni – Juvecentus|editore=Pierangelo Bertoli Fans Club}}</ref>
 
====Mascotte====
A fianco dei tradizionali simboli societari, nella storia della Juventus hanno ciclicamente trovato spazio anche alcune [[mascotte]], indirizzate soprattutto ai tifosi più giovani. A metà degli anni 1980 debuttò Giampi, un [[bobtail]] con ciuffo bianconero e divisa juventina, che nel nome riprendeva quello della bandiera nonché al tempo presidente del club [[Giampiero Boniperti]].<ref>{{cita news|autore=Giancarlo Emanuel|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/12/11/pezzi-di-juve.html|titolo=Pezzi di Juve|pubblicazione=la Repubblica|data=11 dicembre 1985}}</ref> Nel 1995 arrivò Alex, una versione [[caricatura]]le dell'allora numero 10 della squadra, [[Alessandro Del Piero]],<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,29/articleid,0684_01_1995_0313_0031_9260755/|titolo=Alex la mascotte fa divertire prima del match|pubblicazione=La Stampa|p=29|data=20 novembre 1995}}</ref> cui seguì nel 1999 la zebra Zig Zag.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,45/articleid,0514_01_1999_0280_0049_6822368/anews,true/|titolo=Juve, nuova mascotte|pubblicazione=La Stampa|p=45|data=13 ottobre 1999}}</ref> Dal 2015 la mascotte juventina è Jay, ancora una zebra, stavolta dai tratti e comportamenti [[Antropomorfismo|antropomorfi]].<ref>{{cita web|url=http://www.juventus.com/it/kids/incontra-j-mascotte.php|titolo=Incontra Jay}}</ref>
 
==Strutture==
===Stadio===
{{vedi anche|sezione=s|Juventus Stadium|Stadio Olimpico Grande Torino|Stadio delle Alpi|Campo Juventus|Stadio di Corso Sebastopoli|Velodromo Umberto I|Piazza d'armi (Torino)}}
[[File:Torino, Corso Marsiglia, Campo Juventus.jpg|thumb|L'ingresso del [[Campo Juventus]], impianto interno dal 1922 al 1933 nonché di proprietà del club]]
 
Nel biennio 1897-1898 i primi impianti utilizzati dal club furono il [[Parco del Valentino]] e il Giardino della Cittadella. Fino al 1908 la squadra si spostò al campo della [[Piazza d'armi (Torino)|piazza d'armi]] torinese, all'epoca sita tra i corsi Galileo Ferraris e Duca degli Abruzzi, tranne nel biennio 1905-06 durante il quale il terreno di casa fu lo [[Velodromo Umberto I|stadio motovelodromo Umberto I]].<ref>{{cita news|autore=Giovanni De Luna|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0001/articleid,0223_04_2005_1456_0001_1727526/|titolo=La storia nel pallone|pubblicazione=La Stampa|data=26 marzo 2005|p=1}}</ref> Dal 1909 al 1922 l'impianto utilizzato fu quello di [[Stadio di Corso Sebastopoli|Corso Sebastopoli]] e da qui al 1933 quello di [[Campo Juventus|Corso Marsiglia]] che fu teatro della conquista di quattro campionati, tre dei quali consecutivi.<ref>{{cita|Tavella, Ossola|pp. 58-63}}</ref>
 
Dal 1933 al 1990 il club ha disputato i suoi incontri interni allo [[Stadio Olimpico Grande Torino#Stadio Municipale|stadio Comunale]] nella zona di [[Santa Rita (Torino)|Santa Rita]]. Nato col nome di Municipale "Benito Mussolini" per dotare la città di un impianto che potesse ospitare le gare del {{WC|1934}}, ribattezzato dopo la [[seconda guerra mondiale]] dapprima in Comunale e in seguito Comunale "Vittorio Pozzo", esso ospitò 890 incontri di campionato della Juventus;<ref name="Stadio Olimpico di Torino"/> dopo la definitiva dismissione dello [[stadio Filadelfia]], il Comunale fu condiviso dal 1963 con i concittadini del {{Calcio Torino|N}}. Il Comunale fu utilizzato fino al 1990, anno in cui le due compagini cittadine si trasferirono allo [[stadio delle Alpi]], costruito nel quartiere di [[Vallette]] in occasione del {{WC|1990}} e che fu l'impianto interno dei bianconeri dal 1990 al 2006.<ref name="Stadio Delle Alpi"/>
[[File:Juventus v Real Madrid, Champions League, Stadium, Turin, 2013.jpg|thumb|left|Lo [[Juventus Stadium]], impianto casalingo dal 2011]]
 
Nel 2002 la giunta torinese concesse lo sfruttamento dell'area del Delle Alpi alla società bianconera per novantanove anni<ref name="Stadio Delle Alpi">{{cita pubblicazione|autore=Enrica Tarchi|data=luglio 2002|titolo=Finalmente nostro!|rivista=Hurrà Juventus|editore=Juventus Football Club S.p.A.|numero=7 [162]|pp=8-12|ISSN=1594-5189}}</ref> e nel 2008 la Juventus decise la costruzione di un nuovo stadio cittadino,<ref>{{cita web|url=http://www.juventus.com/site/ita/MEDIA_comunicatostampa_69E53DA288B8443AA501C918378E9139.asp|titolo=Il Cda approva la realizzazione del nuovo stadio|urlarchivio=http://replay.web.archive.org/20080321232756/http://www.juventus.com/site/ita/MEDIA_comunicatostampa_69E53DA288B8443AA501C918378E9139.asp|data=18 marzo 2008|dataarchivio=21 marzo 2008}}</ref> sito nell'area dell'ormai abbandonato impianto. Dal 2006 al 2011 la squadra ritornò temporaneamente a disputare i suoi incontri interni al Comunale, rinnovato in occasione dei [[XX Giochi olimpici invernali]] e ribattezzato Olimpico;<ref name="Stadio Olimpico di Torino">{{cita|Stadio Olimpico di Torino}}</ref> come già accaduto nei decenni passati, anche stavolta l'impianto è stato condiviso con la squadra granata. Dal 2011 il club bianconero gioca le sue partite interne allo [[Juventus Stadium]], costruito sulle ceneri del vecchio Delle Alpi e primo [[Classificazione degli stadi UEFA|impianto moderno]] realizzato in Italia nonché di proprietà di una società calcistica,<ref name=ReportCalcio2013/> concepito prettamente per la disciplina.<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/quijuve/200811articoli/17730girata.asp|titolo=Juve, lo stadio dei sogni|data=21 novembre 2008|autore=Massimiliano Nerozzi|urlarchivio=http://wayback.archive.org/web/20120119175304/http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/quijuve/200811articoli/17730girata.asp|dataarchivio=19 gennaio 2012}}</ref>
 
===Centro di allenamento===
{{vedi anche|Campo sportivo Gianpiero Combi|Sisport Fiat|Juventus Center}}
[[File:Juventus FC - 1972 - Campo Combi - Morini, Salvadore e Vycpálek.jpg|thumb|[[Francesco Morini|Morini]], [[Sandro Salvadore|Salvadore]] e il tecnico [[Čestmír Vycpálek|Vycpálek]] nel 1972 al [[Campo sportivo Gianpiero Combi|Campo Combi]], centro di allenamento della Juventus per oltre cinquant'anni]]
 
Nei suoi primi decenni la Juventus ancora non disponeva di strutture ''ad hoc'' per le sue sedute di allenamento, ripiegando così sugli stessi campi amatoriali dove si svolsero le prime sfide calcistiche della sua storia, la [[Piazza d'armi (Torino)|piazza d'armi]] cittadina, e il [[Velodromo Umberto I]] nel quartiere [[Crocetta (Torino)|Crocetta]], con l'eccezione della ''[[Pista di ghiaccio|patinoire]]'' al [[Parco del Valentino]]; prima dello scoppio della [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]] la società usufruì fugacemente anche di quello che era il maggiore impianto polisportivo della Torino del tempo, lo [[Stadium]].<ref name="allenamento">{{cita news|autore=Marco Ansaldo|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,34/articleid,0712_01_1995_0172_0034_10560616/|titolo=Da piazza d'Armi a Orbassano|pubblicazione=La Stampa|p=34|data=28 giugno 1995}}</ref>
 
Nel [[periodo interbellico]] i bianconeri, ancora privi di una struttura appositamente dedicata alla pratica, svolsero gli allenamenti nelle loro sedi di gara casalinghe, dapprima al [[Campo Juventus]] e poi dal 1933 allo [[Stadio Olimpico Grande Torino|stadio Mussolini]],<ref name="allenamento"/> finché nel 1943 venne inaugurato il primo centro d'allenamento del club, il [[Campo sportivo Gianpiero Combi|Campo Combi]] – come fu denominato ufficialmente nel 1956 in memoria dello storico [[Gianpiero Combi|portiere juventino]]<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,0060_01_1956_0212_0004_14594324/anews,true/|titolo=Iniziative juventine in memoria di Combi|pubblicazione=La Nuova Stampa|p=4|data=9 settembre 1956}}</ref> – di via Filadelfia, a pochi passi dal Mussolini, dove la squadra rimase quasi ininterrottamente per il successivo mezzo secolo.<ref name="allenamento"/>
 
Nel 1990 la Juventus abbandonò una prima volta il Combi per le strutture della [[Sisport Fiat|Sisport]] a [[Orbassano]],<ref>{{cita news|autore=Piero Abrate|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,18/articleid,1307_02_1990_0255_0018_19024819/|titolo=La Juventus trasloca per colpa di una gabbia|pubblicazione=Stampa Sera|p=18|data=26 settembre 1990}}</ref> salvo farvi ritorno nel 1994<ref name="allenamento"/> stante la possibilità di sfruttare anche il limitrofe Comunale, nel frattempo non più utilizzato per l'attività agonistica.<ref>{{cita news|autore=Maurizio Caravella|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,40/articleid,0633_01_1996_0058_0044_8648321/|titolo=Cattedrali dello sport da salvare|pubblicazione=La Stampa|p=40|data=28 febbraio 1996}}</ref> L'addio definitivo alla zona avvenne nel 2003 quando, data la riqualificazione urbanistica dettata dai [[XX Giochi olimpici invernali]] ospitati di lì a qualche anno dal capoluogo piemontese,<ref>{{cita news|autore=Fabio Vergnano|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,31/articleid,0323_01_2002_0352_0039_2166004/|titolo=Addio allo stadio degli scudetti, la Juve abbandona il Comunale|pubblicazione=La Stampa|p=31|data=28 dicembre 2002}}</ref> il Comunale venne riconvertito in Olimpico e il Combi demolito; quindi la Juventus migrò inizialmente a poca distanza nel centro Sisport di via Guala,<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,29/articleid,0150_01_2003_0007_0029_1019154/|titolo=La nuova casa dei bianconeri|pubblicazione=La Stampa|p=29|data=8 gennaio 2003}}</ref> dove rimase per un triennio in attesa del completamento dello [[Juventus Center]] di [[Vinovo]],<ref>{{cita news|autore=Fabio Vergnano|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,30/articleid,0251_01_2005_0349_0034_1856708/|titolo=Vinovo è un cantiere, Capello rinvia il trasloco|pubblicazione=La Stampa|p=30|data=28 dicembre 2005}}</ref> dal 2006 centro di allenamento di prima squadra e giovanili.<ref>{{Cita|Prospetto informativo OPV 2007|p. 54}}</ref>
 
==Società==
{{vedi anche|Stile Juventus}}
{{doppia immagine verticale|sinistra|Umberto Agnelli, Juventus, 1959.jpg|Juventus FC - 1993 - Roberto Baggio, Moreno Torricelli e Gianni Agnelli.jpg|220|[[Umberto Agnelli|Umberto]] (sopra) e [[Gianni Agnelli]] (sotto) con la squadra bianconera, rispettivamente negli anni 1950 e 1990; la [[Agnelli (famiglia)|famiglia Agnelli]] detiene la maggioranza del club torinese fin dal 1923, un ''unicum'' nel panorama calcistico mondiale}}
 
Fondata sotto la forma di un club sociale,<ref>{{Cita|Patrick Hazard, David Gould|titolo=Three Confrontations and a Coda: Juventus of Turin and Italy|p. 208|Fear and Loathing in World Football}}</ref> la Juventus è dal 27 giugno 1967 una società per azioni a capitale interamente privato.<ref>{{Cita|Prospetto informativo OPV 2007|p. 53}}</ref> Dal 1º marzo 2009 la società che controlla la maggioranza del capitale azionario della Juventus è la finanziaria [[Exor|EXOR]], nata dalla fusione di [[IFIL|IFIL Investment S.p.A.]] e Istituto Finanziario Industriale, entrambe ''[[holding]]'' controllate dalla [[Giovanni Agnelli e C.|Giovanni Agnelli e C. S.a.p.Az.]], che attualmente detiene il 52,99% della citata EXOR e tramite quest'ultima il 63,8% del capitale azionario della Juventus.<ref name="azioniJFC">{{Cita|Relazione finanziaria annuale 2016|p. 30}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.exor.com/home/INVESTOR-RELATIONS/Informazioni-per-azionisti/Azionariato.html|titolo=Azionariato}}</ref> Il rimanente capitale azionario è detenuto dall'azienda irlandese Lindsell Train Investment Trust Ltd. al 10% e da azionisti diffusi al 26,2%<ref name="azioniJFC"/> attraverso l'Associazione Piccoli Azionisti della Juventus Football Club, fondata nel 2010 e costituita da oltre {{formatnum:40000}} membri,<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2010/09/24-85705/Nasce+l'associazione+%C2%ABPiccoli+azionisti+della+Juventus%C2%BB|titolo=Nasce l'associazione «Piccoli azionisti della Juventus»|data=24 settembre 2010}}</ref> includendo investitori quali il [[Royal Bank of Scotland]], il governo di [[Norvegia]], il fondo pensione degli impiegati pubblici della [[California]] e la società finanziaria [[BlackRock]].<ref>{{Cita web|autore=Marco Bonetto|url=http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2013/12/28-281117/Juve,+in+Norvegia+si+punta+sul+marchio+della+Signora|titolo=Juve, in Norvegia si punta sul marchio della Signora|data=28 dicembre 2013}}</ref>
 
Secondo l'attuale organigramma societario la Juventus è articolata su 7 aree interne: Amministrazione e Finanza, Risorse umane, Informazione tecnologica, Area commerciale, Pianificazione, Controllo e progetti speciali, Area comunicazione e Area sportiva.<ref>{{cita|Juventus – Management}}</ref> La società è guidata da un consiglio di amministrazione composto da dieci membri eletti dalla proprietà, tra cui il presidente [[Andrea Agnelli]] e l'amministratore delegato Aldo Mazzia.<ref name="Organigramma">{{cita|Juventus – Organigramma}}</ref>
 
Terza società calcistica in Italia – dopo {{Calcio Lazio|N}} e {{Calcio Roma|N}} – a essere quotata in [[Borsa Italiana|Borsa]], dal 3 dicembre 2001 al 19 settembre 2011 la Juventus fu listata nel [[FTSE Italia STAR|segmento STAR]] del citato mercato finanziario.<ref>{{cita web|url=http://juventus.com/site/ita/FIN_faq.asp#cat031|urlarchivio=http://replay.web.archive.org/20100102182752/http://juventus.com/site/ita/FIN_faq.asp#cat031|titolo=Juventus Football Club: Finance (Faq – Quotazione in Borsa)|anno=2008|dataarchivio=1 febbraio 2008}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/09/19/visualizza_new.html_701912180.html|titolo=Juventus lascia segmento Star di Borsa|data=19 settembre 2011}}</ref> Dall'ottobre 2016 il titolo è presente nell'indice [[FTSE Italia Mid Cap]] del [[mercato telematico azionario]], essendo l'unico appartenente a un club sportivo nel Paese che ne fa parte.<ref>{{cita web|url=http://www.borsaitaliana.it/borsa/azioni/mid-cap/lista.html?&page=3|titolo=Indice FTSE Italia Mid Cap: Titoli che appartengono all'Indice|editore=Borsa Italiana S.p.A.|p=3|anno=2016}}</ref>
 
Dal 1º luglio 2008 la società bianconera ha implementato un sistema di gestione della sicurezza per i lavoratori e gli atleti in conformità ai requisiti previsti dalla norma internazionale [[OHSAS 18001]]:2007<ref>{{cita|Juventus – Mission}}</ref> e un sistema di gestione della qualità del settore medico secondo la norma internazionale [[Norme della serie ISO 9000|ISO 9001:2000]].<ref>{{cita|Juventus – Staff tecnico}}</ref>
 
In base a quanto emerge del cosiddetto ''Deloitte Football Money League 2017'', [[Deloitte Football Money League|rapporto]] stilato dalla società di revisione e consulenza aziendale statunitense [[Deloitte|Deloitte Touche Tohmatsu]], la Juventus risulta essere il decimo club a livello mondiale – primo in Italia – in termini di fatturato (341,1 milioni di euro a tutto il 30 giugno 2016).<ref>{{cita|Deloitte Football Money League 2017|pp. 7; 28}}</ref> Inoltre è stata inserita al nono posto in ambito internazionale – prima squadra italiana – in termini di valore borsistico nella [[Società calcistiche più ricche del mondo secondo Forbes|classifica]] annuale stilata dalla rivista statunitense ''[[Forbes]]'' ({{formatnum:1299}} miliardi di dollari equivalenti a {{formatnum:1150}} miliardi di euro al maggio 2016), divenendo così la prima società calcistica italiana a superare la soglia del miliardo di euro.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.forbes.com/teams/juventus/|titolo=The Business Of Soccer|capitolo=Juventus|data=20 aprile 2016}}</ref> Tale pubblicazione inserì il club torinese al settimo posto a livello mondiale – anch'essa prima squadra italiana – nella speciale classifica per profitti (81 milioni di dollari al 30 giugno 2015),<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Mike Ozanian|url=http://www.forbes.com/sites/mikeozanian/2016/04/18/manchester-united-tops-list-of-worlds-most-profitable-soccer-teams/#4999acec31df|titolo=Manchester United Tops List Of World's Most Profitable Soccer Teams|pubblicazione=Forbes|data=18 aprile 2016}}</ref> mentre il [[Marca (marketing)|marchio]] del club è stato valutato con una [[Rating|classificazione]] AAA («estremamente forte»), posizionandosi al quinto posto tra i ''brand'' calcistici più potenti al mondo<ref>{{cita|Brand Finance Football 50 2016|p. 11}}</ref> e valutato all'undicesimo posto nella graduatoria internazionale stilata dall'organizzazione di consulenza inglese Brand Finance (287 milioni di dollari equivalenti a 264 milioni di euro al 6 giugno 2016).<ref>{{Cita|Brand Finance Football 50 2016|pp. 13; 15}}</ref> Tutto ciò ne fa complessivamente la seconda società sportiva per valore del [[patrimonio di marca]] in Italia – prima nel settore calcistico – dopo la [[Scuderia Ferrari]].<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.forbes.com/pictures/mli45fdkgi/32-ferrari/|titolo=The World's Most Valuable Sports Teams 2015|capitolo=Ferrari|pubblicazione=Forbes|p=32|data=15 luglio 2015}}</ref>
 
Il club torinese è anche uno dei membri fondatori dell'[[European Club Association]], organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso [[G-14]] e composta dai principali club calcistici, riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla [[Fédération Internationale de Football Association|FIFA]].
 
===Organigramma societario===
Organigramma aggiornato al 6 agosto 2016.<ref name=Juworld>{{cita web|url=http://www.juworld.net/stagione-in-corso-societa.asp|titolo=La Juventus 2016-2017}}</ref>
 
<div style="float:left; font-size:90%; width:60%; border:0; padding:0; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=80%|border=1px|col1=black|col2=white|col3=white|font-size=120%|titolo=Area amministrativa|contenuto=
*'''Proprietà''': [[Agnelli (famiglia)|Famiglia Agnelli]] <small>(attraverso [[Exor|EXOR N.V.]])</small>
*'''Presidente''': [[Andrea Agnelli]]
*'''Vice presidente''': [[Pavel Nedvěd]]
*'''Consiglio d'amministrazione''': Aldo Mazzia, [[Giulia Bongiorno]], [[Paolo Garimberti]], Asaia Grazioli Venier, Caitlin Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncagli, Camillo Venesio, [[Maurizio Arrivabene]], Enrico Vellano
*'''Amministratore delegato e Direttore generale area sport''': [[Giuseppe Marotta (dirigente sportivo)|Giuseppe Marotta]]
*'''Direttore sportivo''': [[Fabio Paratici]]
*'''Presidenti onorari''': [[Giampiero Boniperti]], [[Franzo Grande Stevens]]
}}
</div>
{{clear}}
 
Intrapresa la carriera militare nel marzo del [[1858]], cominciò col rango di capitano. Successivamente prese parte alla [[seconda guerra d'indipendenza]], distinguendosi nella [[battaglia di Solferino e San Martino]] del [[1859]]. Divenuto erede al trono dopo la nascita del [[Regno d'Italia]] il 17 marzo [[1861]], Umberto divenne maggiore generale nel [[1863]] e tenente generale nel [[1864]]; non mancò di completare la sua formazione con numerosi viaggi all'estero, come quando nel [[1863]] aveva accompagnato a [[Lisbona]] la sorella [[Maria Pia di Savoia]], andante in sposa al [[re del Portogallo]] [[Luigi del Portogallo|Luigi I]], mentre l'anno successivo visitò alcune corti europee amiche dell'[[Italia]] e nel [[1865]] era in visita a [[Londra]], proprio mentre a [[Torino]] scoppiavano i tumulti per protesta contro il trasferimento della capitale a [[Firenze]].
===Sponsor===
<div style="float:left; font-size:100%; width:450px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px; margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|allign=left|width=50%|border=1px|col1=black|col2=white|col3=white|font-size=120%|titolo=Cronologia degli sponsor tecnici|contenuto=
*1978-2000 [[Kappa (azienda)|Kappa]]
*2000-2001 [[CiaoWeb]] ([[Lotto Sport Italia|Lotto]])<ref>Nella stagione 2000-01 la Juventus inserì sulle sue divise, al posto del logo del fornitore tecnico [[Lotto Sport Italia|Lotto]], il marchio del secondo sponsor [[CiaoWeb]], [[portale web]] partecipato dal [[Storia del Gruppo Fiat|Gruppo Fiat]], da [[IFIL|IFIL Investments]] e dalla stessa società bianconera, cfr. {{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/07/07/nasce-il-verde-juve.html|titolo=Nasce il verde Juve|pubblicazione=la Repubblica|autore=Emanuele Gamba|data=7 luglio 2000}}</ref>
*2001-2003 Lotto
*2003-2015 [[Nike (azienda)|Nike]]
*2015-2021 [[adidas]]<ref>{{cita web|autore=Timothy Ormezzano|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/juventus/2013/10/24/news/conte_verso_genoa-69365773/|titolo=La Juventus cambia sponsor tecnico: con Adidas accordo da 190 milioni|data=24 ottobre 2013}}</ref>
}}
</div>
<div style="float:left; font-size:100%; width:450px; valign:top; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|allign=left|width=50%|border=1px|col1=black|col2=white|col3=white|font-size=120%|titolo=Cronologia degli sponsor ufficiali|contenuto=
*1981-1989 [[Ariston]]
*1989-1992 [[UPIM]]
*1992-1995 [[Danone]]
*1995-1998 [[Sony]] ([[Minidisc|Sony MiniDisc]])
*1998-1999 [[D+]]<ref name="Campionato" >In campionato.</ref> / [[TELE+]]<ref name="Coppe" >Nelle coppe nazionali ed europee.</ref>
*1999-2000 D+<ref name="Campionato" /> / Sony<ref name="Coppe" />
*2000-2001 TELE+<ref name="Campionato" /> / Sportal.com<ref name="Coppe" />
*2001-2002 [[Fastweb]]<ref name="Campionato" /> / Tu Mobile<ref name="Coppe" />
*2002-2004 Fastweb<ref name="Campionato" /> / [[Tamoil]]<ref name="Coppe" />
*2004-2005 [[Sky Sport]]<ref name="Campionato" /> / Tamoil<ref name="Coppe" />
*2005-2007 Tamoil
*2007-2010 [[New Holland Agriculture|New Holland]]
*2010-2012 [[BetClic]]<ref>Prima divisa.</ref> / [[Balocco (azienda)|Balocco]]<ref>Seconda divisa.</ref>
*2012-2021 [[Jeep (azienda)|Jeep]]<ref>{{cita web|url=http://www.juventus.com/juve/it/news/juventus+e+fiat+ancora+insieme|titolo=Juventus e Fiat ancora insieme|data=31 luglio 2014}}</ref>
}}
</div>
{{clear}}
 
Nel [[1866]] fu inoltre a [[Parigi]], mandato lì da suo padre per un colloquio privato con l'imperatore [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]] circa l'imminente conflitto che stava per scoppiare con l'[[Austria]]. Infatti nel [[1866]] scoppiò la [[Terza guerra d'indipendenza italiana|Terza guerra d'indipendenza]], a cui anch'egli prese parte insieme con il fratello Amedeo; si racconta che, mentre aspettava a [[Napoli]] di partire per il fronte, a una vecchina che piangeva per i due figli in guerra, abbia detto: ''Anche noi siamo due e non abbiamo più la mamma.''
===Impegno nel sociale===
La Juventus è attiva nel campo sociale e umanitario. Tra i programmi sociali intrapresi figurano ''Fatti e Progetti per i Giovani'', orientato al miglioramento della qualità di vita e a favorire l'accesso all'istruzione ai giovani extracomunitari minorenni,<ref name="Progetti1">{{cita|Charity – Altre iniziative}}</ref> tramite un centro di accoglienza e la realizzazione, in collaborazione con la facoltà di economia dell'[[Università degli Studi di Torino]], di un corso di formazione al ''management'' sportivo.<ref name="Progetti1"/>
 
Raggiunto il fronte delle operazioni in [[Veneto]], Umberto assunse il comando della XVI divisione di fanteria e partecipò con valore allo scontro di [[Villafranca di Verona|Villafranca]] del 24 giugno [[1866]], che seguì la disfatta di [[Battaglia di Custoza (1866)|Custoza]]. Fu uno dei comandanti militari italiani, tra quelli entrati in azione, il cui reparto non fu costretto a ripiegare dagli [[austriaci]], riuscendo piuttosto a respingere numerosi e violenti attacchi degli [[ulani]] austriaci e guadagnandosi, per questo, la [[medaglia d'oro al valor militare]].
In ambito sanitario, e in collaborazione con l'azienda ospedaliera [[Ospedale Regina Margherita (Torino)|Regina Margherita]]-Sant'Anna di Torino, partecipa al progetto ''Crescere insieme al Sant'Anna''<ref name="Progetti2">{{cita|Charity – Sant'Anna}}</ref> volto alla ristrutturazione del reparto di neonatologia ospedaliera del Sant'Anna,<ref name="Progetti2"/> e sostiene la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.<ref name="Progetti1"/> Altro progetto comunitario è il centro di accoglienza intitolato a [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]], realizzato in collaborazione con l'Associazione Gruppi di Volontariato Vincenziano, al fine di dare ospitalità a madri in condizioni disagiate.<ref name="Progetti1"/>
 
===Matrimonio ===
Nel 2000 la Juventus intraprese il progetto ''Un sogno per il Gaslini'' allo scopo di dotare l'[[istituto Giannina Gaslini]] di [[Genova]] di una ''dépendance'' da adibire a luogo di studio e svago per i bambini ivi ricoverati, da realizzarsi tramite il recupero dell'[[abbazia di San Gerolamo di Quarto]]. Dei 4,5 milioni di euro necessari allo scopo, 2 funono donati dalla famiglia Gaslini, mentre i rimanenti furono raccolti dalla Juventus attraverso donazioni e iniziative di beneficenza, come la partecipazione in qualità di ospiti al [[Festival di Sanremo 2003]]<ref>{{Cita|Giannotti|p. 119}}</ref> e al programma televisivo ''Juventus, una squadra per amico'',<ref>{{cita web|url=http://mobile.international.rai.it/tv/scheda.php?id=115|titolo=Juventus, una squadra per amico|editore=RAI Italia|data=29 gennaio 2003|urlarchivio=https://archive.is/6wLi0|dataarchivio=13 aprile 2013}}</ref> oltre alla realizzazione di libri fotografici e CD, tra cui nel 2003 una [[cover]] de ''[[Il mio canto libero/Confusione|Il mio canto libero]]'' di [[Lucio Battisti]]<ref>{{cita disco|autore=AA.VV.|anno=2003|titolo=Il mio canto libero. I calciatori della Juventus e i più grandi artisti italiani insieme per il progetto 'Un sogno per il Gaslini'|formato=CD|distributore=Sony Music|catalogo=nº 5099751048121}}</ref> che ricevette un [[disco d'oro]] e uno di platino dalla [[Federazione Industria Musicale Italiana]] per le oltre {{formatnum:100000}} copie vendute.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/03/20/gaslini-di-platino-il-disco-della-juve.html|titolo=Gaslini, è di platino il disco della Juve|pubblicazione=la Repubblica|data=20 marzo 2003}}</ref>
[[File:Nozze di Umberto e Margherita.jpg|thumb|left|upright=1.5|Matrimonio di Umberto I con la cugina [[Margherita di Savoia]]<br>[[Duomo di Torino]], 22 aprile [[1868]] - Da ''L'Illustration de Paris''.]]
Come il padre, Umberto era attratto dalle belle donne e si lasciava andare a numerose avventure sentimentali; la più duratura fu con la [[Eugenia Attendolo Bolognini Litta|duchessa Eugenia Attendolo Bolognini Litta]], conosciuta durante le feste per il Carnevale del 1867 e il cui legame, rafforzato poi dalla nascita del figlio Alfonso, morto in tenera età, durerà per tutta la vita. Umberto sapeva però che si sarebbe dovuto piegare a un matrimonio di convenienza, voluto dal padre per ragion di Stato. Infatti, subito dopo la fine della guerra, che aveva portato all'unificazione del [[Veneto]] al [[Regno d'Italia]], [[Vittorio Emanuele II]] pensò di riappacificarsi con la casata asburgica con un matrimonio politico, dopo la temporanea alleanza con la [[Prussia]] di [[Otto von Bismarck|Bismarck]].
 
La candidata fu l'arciduchessa [[Matilde d'Asburgo-Teschen]], che però morì tragicamente, ustionata dall'incendio del suo abito (ella stessa stava cercando di nascondere una sigaretta alla governante). Quindi, svanita questa possibilità, il [[Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia|Presidente del Consiglio]] di allora, [[Luigi Federico Menabrea]], propose come sposa la cugina di Umberto, la principessa [[Margherita di Savoia]], figlia di [[Ferdinando di Savoia-Genova (1822-1855)|Ferdinando di Savoia-Genova]], fratello del re, e di [[Elisabetta di Sassonia]], di 17 anni. Dapprima riluttante, il re d'Italia alla fine acconsentì. Quando il principe ereditario fece la sua proposta a Margherita, questa rispose: ''Sai quanto sono orgogliosa di appartenere a Casa Savoia, e lo sarei doppiamente come tua moglie!''.
Nel 2009 il club promosse due iniziative per la lotta [[Razzismo|antirazzista]] e l'integrazione socio-culturale, ''Un calcio al razzismo'' e ''Gioca con me'',<ref>{{cita|Charity – Un calcio al razzismo}}</ref><ref>{{cita|Charity – Gioca con me}}</ref> poi incluse nel 2013 dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura|UNESCO]] nei programmi della [[Giornata mondiale dei diritti umani]] in ricordo dell'adozione della [[Dichiarazione universale dei diritti umani]],<ref>{{cita web|url=http://www.juventus.com/juve/it/news/la%20juve%20all%20unesco|titolo=La Juve all'UNESCO|data=15 ottobre 2013|urlarchivio=https://archive.is/tYxn6|dataarchivio=6 marzo 2014}}</ref> e presentate nel 2014 al NGO UNESCO Liaison Committee a [[Parigi]].<ref>{{cita news|lingua=en|url=http://www.unesco.org/new/fileadmin/MULTIMEDIA/HQ/NGO/pdf/6_March_14.pdf|titolo=Education, Sport and Cultural diversity: New ways to promote human rights around the world|editore=United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization|data=6 marzo 2014}}</ref>
 
Umberto e Margherita si sposarono a [[Torino]], il 22 aprile [[1868]]; furono le "nozze del secolo" di allora, e per quell'occasione re Vittorio Emanuele II creò il corpo dei [[Corazzieri]] reali, che dovevano fungere da scorta al corteo regale, e l'[[Ordine della Corona d'Italia]], con cui venivano premiati tutti coloro che si erano distinti al servizio della Nazione. La meta del viaggio di nozze furono alcune città italiane, per meglio far conoscere i futuri monarchi italiani alla popolazione; quindi, dopo un soggiorno nella Villa reale di [[Monza]], i neosposi partirono per un viaggio ufficiale a [[Monaco di Baviera]] e a [[Bruxelles]], dove vennero accolti calorosamente.
===Settore giovanile===
[[File:Juventus, Campionato Primavera 1994.jpg|thumb|left|La formazione giovanile della Juventus vincitrice nel 1994 del [[Campionato Primavera 1993-1994|Campionato Primavera]], il cui undici era capitanato da un ventenne [[Alessandro Del Piero]] (a destra), in seguito bandiera della prima squadra per i successivi due decenni]]
 
Rientrata in [[Italia]], la coppia reale si stabilì a [[Napoli]], poiché la principessa era incinta e si era deciso di farvi nascere l'erede al trono. La scelta della città partenopea non era casuale, ma ben progettata a fini propagandistici, per far meglio notare i [[Casa Savoia|Savoia]] alle popolazioni meridionali, ancora in parte nostalgiche dei [[Borbone]]. Il lieto evento avvenne l'11 novembre [[1869]]: il neonato, chiamato [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele]], come il nonno, fu nominato principe di Napoli.
Il settore giovanile della Juventus è composto da 17 squadre maschili che competono a livello nazionale ed eventualmente internazionale nei vari tornei di categoria.<ref>{{cita|Prospetto informativo OPV 2007|p. 64}}</ref> Analogamente a club di altri Paesi la Juventus ha istituito alcune scuole calcio sotto forma di club-satellite<ref name=satelliti>{{cita web|url=http://www.settoregiovanile.figc.it/evento_attivita.asp?id=9659|titolo=6 domande a Camillo De Nicola}}</ref> e campi (Summer Camps) in tutta Italia (riservati ai giovani dagli 8 ai 16 anni) e all'estero, precisamente in [[Inghilterra]] (dagli 11 ai 16 anni).<ref>{{cita web|url=http://www.juventus.com/juve/it/4you/juventus-soccer-school|titolo=Juventus Soccer Schools: Summer Camps|urlarchivio=https://archive.is/Nf6OL|dataarchivio=11 aprle 2013}}</ref> Porta inoltre avanti progetti come Juventus University, la prima università del calcio al mondo (con il supporto dell'Università di Torino),<ref>{{cita web|url=http://www.juvesoccerschool.com/cose-j-university/|titolo=Cos'è University|editore=Juventus Soccer School}}</ref> Juventus National Academy, che si rivolge attraverso la creazione di una rete di scuole calcio dislocate sul territorio nazionale e all'estero a [[Malta]] ai ragazzi dai 6 ai 12 anni<ref>{{cita web|url=http://www.juvesoccerschool.com/academy/index.php?option=com_content&view=article&id=10&catid=2&Itemid=10|titolo=National Academy|urlarchivio=https://archive.is/bMcP|dataarchivio=5 giugno 2012}}</ref> e il programma Juventus Soccer Schools International attraverso la gestione di scuole di calcio in 18 Paesi.
 
[[File:Umberto and Margherita.jpg|thumb|[[Margherita di Savoia|Margherita]] e Umberto durante il soggiorno napoletano]]
Storicamente la Juventus ha sempre avuto una rete di osservatori giovanili su tutto il territorio nazionale nonché all'estero.<ref name=satelliti/> Tra i giocatori che hanno iniziato a militare in giovane età nei piemontesi, nella prima parte del XX secolo si segnalano [[Carlo Bigatto]], [[Gianpiero Combi]], [[Pietro Rava]] (vincitore della medaglia d'oro ai Giochi Olimpici di {{OE|calcio|1936}} e campione del mondo nell'edizione di {{WC2|1938}}), [[Carlo Parola]], [[Giovanni Viola]] e soprattutto [[Giampiero Boniperti]], da sempre legato ai colori bianconeri, dalle giovanili alla carica di presidente e dal 2006 a quella di presidente onorario del club.
Tuttavia il matrimonio tra Umberto e Margherita, pur con l'arrivo del figlio, non si rafforzò, quando la principessa avrebbe trovato il marito nel suo appartamento a conversare con la sua amante, la duchessa Litta. Pare che Margherita minacciasse di tornare da sua madre, ma poi, convinta dal suocero (che avrebbe detto: "Solo per questo vuoi andartene?") e facendo appello alla sua forza di volontà, decise di rimanere accanto a Umberto, sebbene avesse dichiarato di non considerarlo più suo marito per ritenerlo soltanto il suo sovrano. Del resto Margherita doveva sapere da tempo della relazione che risaliva a prima del matrimonio.
 
Quando i due si incontrarono la prima volta la duchessa aveva 25 anni e Umberto 18.<ref>Su tutto l'episodio si veda: Carlo Casalegno, La Regina Margherita, cit.", p. 87.</ref>. Il fallimento del matrimonio, noto solo in ristretti circoli di corte, fu mascherato con una parvenza di felicità usata convenientemente anche a fini politici. Infatti dopo la [[Presa di Roma|presa di Porta Pia]], il 20 settembre [[1870]], e la frettolosa visita di Vittorio Emanuele a Roma in dicembre dopo l'inondazione del [[Tevere]], furono Umberto e Margherita a rappresentare la famiglia reale nella futura capitale d'Italia.
Nella seconda metà del Novecento, tra gli altri calciatori di prestigio cresciuti nel vivaio bianconero ci sono due bandiere del club quali [[Giuseppe Furino]] e [[Roberto Bettega]]; grazie allo ''scouting'' arrivarono inoltre in giovane età a Torino elementi quali [[Pietro Anastasi]], [[Franco Causio]] e il [[Pallone d'oro 1982]] [[Paolo Rossi (calciatore 1956)|Paolo Rossi]]. All'inizio del III millennio dal settore giovanile della Juventus si è messo in evidenza su tutti il torinese [[Claudio Marchisio]], entrato nella società bianconera a tenera età e in seguito diventato punto fermo della prima squadra.
 
Si deve soprattutto a Margherita il merito di aver posto le basi di una riconciliazione tra le due fazioni dell'aristocrazia romana: quella "nera", che, in fedele devozione al [[papa Pio IX]], rifiutava di avere qualsiasi contatto con i sabaudi "usurpatori", e quella "bianca", di idee più liberali, che invece aveva caldeggiato l'unione della città con l'[[Italia]]. Il paravento del felice matrimonio sarebbe durato ancora a lungo e avrebbe raggiunto il culmine il 22 aprile [[1893]], quando furono celebrate con sfarzo le nozze d'argento. La mattina dei festeggiamenti a Roma furono sparati 101 colpi di cannone. Per tale occasione era prevista l'emissione di un [[francobollo]] speciale detto appunto [[Nozze d'argento di Umberto I]] che però non fu emesso
==Diffusione nella cultura di massa==
{{vedi anche|Juventus Football Club nella cultura di massa}}
 
=== Re d'Italia ===
Nel corso degli anni la Juventus, oltre a imporsi come realtà sportiva nazionale e internazionale, ha acquisito un posto di rilievo in ambito socioculturale.<ref>{{cita news|autore=Gian Paolo Ormezzano|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0027/articleid,0985_01_1987_0257_0029_16614566/|titolo=Juventus, 90 anni di giuventù|pubblicazione=La Stampa|p=27|data=1º novembre 1987}}</ref> A testimonianza di ciò, diversi studiosi ritengono che la sua storia societaria s'intreccia con quella [[Storia di Torino|di Torino]] e [[Storia d'Italia|d'Italia]];<ref name=FIFA>{{cita web|lingua=en|url=http://www.fifa.com/news/y=2014/m=10/news=juventus-roma-a-tale-of-two-capitals-2452883.html|titolo=Juventus & Roma, a duel of north & south|data=4 ottobre 2014}}</ref> ciò in virtù di un insieme di fattori quali il legame che dal 1923 unisce la squadra alla [[Agnelli (famiglia)|dinastia industriale Agnelli]] – e che ha dato origine al [[Storia della Serie A#Il sodalizio tra la Juventus e gli Agnelli|sodalizio]] imprenditoriale più antico e duraturo dello [[sport in Italia|sport italiano]]<ref name=BeccantiniTreccani/> –, che da allora ha permesso al club di essere gestito da imprenditori provenienti dalla [[Italia settentrionale|regione settentrionale]] della Penisola, pur rimanendo estremamente popolare tra le [[Proletariato|classi lavoratrici]] a livello nazionale che generalmente erano di origini [[Mezzogiorno (Italia)|meridionali]]<ref>{{cita|Osella|8 min 40 s e s.q.q.}}</ref> in parziale conseguenza della diffusione delle fabbriche della [[Case automobilistiche|casa automobilistica]] [[Fiat|FIAT]];<ref name=FIFA/> le numerose [[Palmarès della Juventus Football Club|vittorie]] ottenute dalla squadra in ambito federale e confederale sono spesso coincise temporalmente con i principali successi ottenuti dalla [[Nazionale di calcio dell'Italia|squadra nazionale]], della quale la Juventus è la principale [[Juventus Football Club e Nazionale di calcio dell'Italia|fornitrice]],<ref name="LópezCarreñoCIHEFE" /> facendo di essa una delle formazioni italiane più rappresentative, oltre a suscitare molteplici e forti sentimenti ambivalenti in altre società di calcio e nei relativi tifosi in ragione della diffusione su scala globale della propria tifoseria e a diverse rivendicazioni [[campanilismo|anticampanilistiche]].<ref name="Hazard, Gould">{{cita|Patrick Hazard, David Gould|titolo=Three Confrontations and a Coda: Juventus of Turin and Italy|pp. 200-201; 203-207|Fear and Loathing in World Football}}</ref>
[[File:Giuramento di S.M. Re Umberto I.jpg|thumb|left|Giuramento di Umberto I prestato a [[Palazzo Montecitorio]].]]
[[File:Ritratto di S.M. Re Umberto I.png|thumb|''Ritratto di [[maestà|S.M.]] Re Umberto I'' di [[Pasquale Di Criscito]], 1878.]]
 
Alla morte del padre [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]], il 9 gennaio [[1878]], Umberto gli succedette col nome di Umberto I sul trono italiano e di Umberto IV su quello sabaudo, dal momento che suo padre aveva stabilito, malgrado l'unità nazionale, il prosieguo della tradizione nominale sul trono sabaudo. Nello stesso giorno egli emanò un proclama alla Nazione in cui affermava: ''Il vostro primo re è morto; il successore vi proverà che le istituzioni non muoiono!'' Il 17 gennaio [[1878]], giorno dei funerali del padre, Umberto I, accogliendo la petizione del Municipio di Roma, predispose l'inumazione della salma nel [[Pantheon (Roma)|Pantheon]] di [[Roma]], che fece diventare simbolicamente il mausoleo della famiglia reale che ancora oggi accoglie le spoglie dei primi due sovrani d'Italia.
Tra le prime squadre sportive le cui partite sono state trasmesse in diretta radiofonica e televisiva in Italia,<ref>{{cita pubblicazione|autore=Vito Maggio|url=https://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/arte-cultura/la-casana/2001_2/pdf/58_63.pdf|titolo=Nicolò Carosio. Una storica "voce" per due città|rivista=La Casana|numero=1|p=61|editore=Banca Carige S.p.A.|anno=2001}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Pino Frisoli|titolo=La TV per Sport|editore=Tracce|città=Pescara|anno=2007|p=16|ISBN=88-7433-392-7}}</ref> il prestigio sportivo internazionale raggiunto dalla società torinese ha permesso a essa d'[[Società sportive ispirate da altre|influenzare]], seppur indirettamente, la fondazione e/o l'[[Colori e simboli della Juventus Football Club|identità visiva]] di numerose squadre sportive in giro per il mondo, legate in parte all'[[emigrazione italiana]], divenendo contemporaneamente uno strumento d'[[wikt:italianità|italianità]];<ref name=ref name="RAI Storia"/> mentre il consenso che suscitava come riflesso dell'identità sabauda-industriale della città di Torino,<ref>{{cita|Osella|1 min 10 s}}</ref><ref>{{cita|Osella|3 min 11 s}}</ref> l'avrebbe convertita in uno degli elementi che rappresentano universalmente la propria metropoli e [[Piemonte|regione]] d'origine.<ref>{{cita libro|lingua=en|autore1=Cristian Bonetto|autore2=Duncan Garwood|autore3=Paula Hardy ''et al.''|titolo=Grand Tour of Italy. Road Trips|capitolo=Turin|editore=Lonely Planet Publishing Co.|anno=2016|città=Londra|cid=Boneto, Garwood, Hardy ''et al.''|ISBN=17-60-34157-6}}</ref> L'evoluzione storica del club, la sua popolarità e la larga fetta di antipatia da parte dei tifosi di squadre rivali, illustrati sia attraverso diverse analisi artistiche e/o accademiche, ne fanno oggetto e sfondo di alcuni lungometraggi, canzoni e testi letterari anche estranei all'ambito strettamente sportivo.
 
[[Roma]] fu luogo simbolico dal momento che la sua presa aveva rappresentato il completamento dell'agognata unità nazionale. Infine, il 19 gennaio, avvenne il solenne giuramento sullo [[Statuto albertino]], nell'aula di [[Montecitorio]], alla presenza di senatori e deputati. Molti erano i problemi da affrontare per il secondo sovrano d'Italia: l'ostilità del [[Vaticano]], che, dopo la morte di [[papa Pio IX]] il 7 febbraio dello stesso anno e l'elezione al soglio di [[Leone XIII]], continuava a disconoscere il [[Regno d'Italia]]; il tentativo di bloccare sia i fermenti [[Irredentismo italiano|irredentistici]] e [[repubblicani]] che attraversavano il Paese sia i propositi anti-unitari di certi circoli politici occulti, nazionali ed esteri; l'assoluta necessità di creare un ampio fronte di riforme sociali di cui potessero godere le classi meno abbienti; il rilancio dell'economia nazionale, già da troppo tempo stagnante; e soprattutto l'urgentissimo problema di porre fine all'isolamento internazionale dell'Italia e di aumentare il suo prestigio in politica estera.
==Allenatori e presidenti==
===Allenatori===
{{vedi anche|Allenatori della Juventus Football Club}}
[[File:Giovanni Trapattoni, Juventus, anni '90.jpg|thumb|upright|[[Giovanni Trapattoni]], con 14 trofei in 13 stagioni, è il tecnico più vincente nella storia della Juventus]]
 
Più rispettoso del padre della prassi costituzionale, Umberto I fu il primo monarca sabaudo a regnare non "per grazia di Dio"; giurò di agire, già nel suo primo discorso della Corona, "nel rispetto delle leggi". Uno dei primi provvedimenti che Umberto I dovette affrontare da re furono le dimissioni, il 9 marzo, del gabinetto di [[Agostino Depretis]], leader della [[Sinistra storica]]; il re, non ritenendo conveniente riaffidargli l'incarico, scelse [[Benedetto Cairoli]], capo della sinistra moderata e politico da lui molto stimato, come nuovo presidente del Consiglio.
Sono 44 gli allenatori ad avere avuto a tutt'oggi la conduzione tecnica della Juventus; 10 di essi hanno ricoperto l'incarico ''ad interim''.<ref name="Allenatori JFC">{{cita web|url=http://www.myjuve.it/allenatori-juventus/elenco_allenatori.aspx|titolo=Elenco allenatori della Juventus F.C.}}</ref>
 
Il problema più spinoso che il suo governo dovette affrontare fu la crisi nei [[Balcani]], nata dalla recente guerra tra [[Impero russo|Russia]] e [[Impero ottomano|Turchia]], fatto per cui fu convocato dal cancelliere tedesco [[Otto von Bismarck|Bismarck]] il [[Congresso di Berlino]]. L'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]], nel timore di prendere impegni troppo gravosi, non vi ottenne nulla.
Fino alla prima metà degli anni 1920 non esisteva nel calcio italiano un sistema dettagliato di allenamento in preparazione degli incontri di [[Campionato italiano di calcio|campionato]]. In pratica i giocatori – studenti e lavoratori – avevano l'abitudine di ritrovarsi un paio di volte alla settimana in diversi scenari per gli allenamenti, consistenti in partitelle e corse di velocità e/o resistenza, sempre sotto il coordinamento del [[Capitano (calcio)|capitano]] della squadra.<ref>{{cita web|autore=Bruno Bernardi|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0672_08_1996_0424_0051_9253045/|titolo=Un secolo di football a Torino: 1917-1926|capitolo=Il mister|rivista=Torino Sette|p=1|editore=La Stampa|data=20 dicembre 1996}}</ref>
 
=== Primo tentativo di assassinio ===
Il primo allenatore della storia bianconera fu l'ungherese [[Jenő Károly]], scelto dal presidente [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]] nel 1923 al fine di introdurre innovazioni dal punto di vista tattico e strategico nel gioco della squadra. Károly allenò la squadra per 70 incontri fino alla morte, avvenuta nel 1926.<ref name="Storia JFC"/>
[[File:Attent-passanante.gif|left|thumb|upright=1.5|L'attentato di [[Giovanni Passannante]] a Napoli su un giornale dell'epoca]]
[[File:Fratelli D'Alessandri - Umberto I (1844-1900).jpg|thumb|upright=0.8|Umberto I in fotografia<ref>[[Fratelli D'Alessandri]]</ref>]]
Appena salito al trono, Umberto I predispose subito un tour nelle maggiori città del Regno al fine di mostrarsi al popolo e guadagnare almeno una parte della notorietà di cui aveva goduto il padre durante il [[Risorgimento]]. Venne accompagnato dalla moglie [[Margherita di Savoia|Margherita]], dal figlio [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]] e dal presidente del Consiglio [[Benedetto Cairoli]].
 
Partito da [[Roma]] il 6 luglio 1878, il 10 luglio fu a [[La Spezia]], dall'11 al 30 luglio soggiornò a [[Torino]], il 30 fu a [[Milano]], poi a [[Brescia]] e il 16 settembre si recò a [[Monza]], dove assistette all'inaugurazione del primo monumento dedicato al padre Vittorio Emanuele II. Il 4 novembre i reali arrivarono a [[Bologna]]: il 7 incontrarono il poeta [[Giosuè Carducci]], di idee repubblicane, il quale, rimasto incantato dalla grazia e dalla bellezza della regina Margherita, scrisse per lei pagine di grande ammirazione e le dedicò la celebre [[ode]] ''Alla regina d'Italia''.
A vantare il mandato tecnico più lungo è tuttora [[Giovanni Trapattoni]], rimasto alla guida della squadra per 13 stagioni di cui 10 consecutive, dal [[Juventus Football Club 1976-1977|1976-77]] al [[Juventus Football Club 1985-1986|1985-86]] e poi dal [[Juventus Football Club 1991-1992|1991-92]] al [[Juventus Football Club 1993-1994|1993-94]]. Sia il numero di annate consecutive sia quello totale sono un primato per i tecnici di club italiani, ma Trapattoni vanta anche il record complessivo di panchine (596) e di trofei vinti con il club (14, primato tra gli allenatori italiani).<ref name="Allenatori JFC"/>
 
Tre giorni dopo Umberto e Margherita erano a [[Firenze]], il 9 novembre a [[Pisa]] e a [[Livorno]], il 12 novembre si recarono ad [[Ancona]], l'indomani a [[Chieti]] e poi a [[Bari]]. Il 16 novembre, alla stazione di [[Foggia]], un certo Alberigo Altieri tentò di lanciarsi verso il sovrano. Venne fermato in tempo, tanto che quasi nessuno si avvide del fatto e nemmeno la stampa ne fece parola. Tuttavia un'indagine della polizia portò a scoprire come il giovane non avesse agito da solo, ma nell'ambito di «un complotto per l'assassinio dell'Augusto sovrano» che aveva «il proposito di farne eseguire il tentativo nelle diverse città visitate».<ref>Lettera del prefetto di Foggia al ministro dell'Interno Giuseppe Zanardelli, 23 novembre 1878, in Archivio della Società Nazionale di Mutuo Soccorso Ferrovieri Milano. L'operazione portò all'arresto di due presunti complici di Altieri. Si noti come la data della missiva sia posteriore all'attentato di Napoli.</ref> Era l'avvisaglia di quanto sarebbe accaduto il giorno dopo.
Da menzionare inoltre [[Carlo Carcano]], allenatore della squadra del [[Quinquennio d'oro]] nella prima metà degli anni 1930, e unico in Italia ad avere vinto 4 campionati consecutivi in panchina tra il [[Serie A 1930-1931|1931]] e il [[Serie A 1933-1934|1934]],<ref name="Carcano"/> e [[Antonio Conte]], alla guida dei torinesi dal 2011 al 2014, ed entrato nell'occasione nel [[Allenatori vincitori del campionato italiano di calcio#3 campionati|ristretto novero]] dei tecnici capaci di conseguire 3 titoli nazionali di fila.<ref name="Carcano"/>
 
Giunto a [[Napoli]] il 17 novembre 1878 Umberto subì un tentativo di assassinio che fece molto più scalpore: si trovava, insieme alla moglie, il figlio e Cairoli, su una carrozza scoperta che si stava facendo largo tra due ali di folla, quando improvvisamente venne attaccato, con un coltello, dall'anarchico [[Basilicata|lucano]] [[Giovanni Passannante]], il quale non riuscì nel proprio intento. Nel tentativo di uccidere il monarca, Passannante urlò: «Viva [[Felice Orsini|Orsini]], viva la repubblica universale».<ref>Giuseppe Galzerano, ''Giovanni Passannante'', Galzerano Editore, Casalvelino Scalo, 2004, p. 396.</ref>
===Presidenti===
Il re riuscì a difendersi e un ufficiale dei Corazzieri del seguito si scagliò contro l'attentatore ferendolo alla testa con la sciabola (il Re subì un leggero taglio a un braccio), mentre Cairoli, nel tentativo di bloccare l'aggressore, veniva ferito a una coscia. Il tentato assassinio generò numerosi cortei di protesta, sia contro sia a favore dell'attentatore, e non mancarono scontri tra forze dell'ordine e anarchici. A seguito del tentato regicidio, l'allora Capo della Polizia [[Luigi Berti]] fu costretto a rassegnare le dimissioni un mese dopo.
{{vedi anche|Presidenti della Juventus Football Club}}
[[File:Edoardo Agnelli - Circolo Golf Torino anni 1930.jpg|thumb|upright|left|[[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]], primo esponente della famiglia torinese a legare il suo nome al club; il suo mandato, dal 1923 al 1935, culminò nel [[Quinquennio d'oro]]]]
 
Il poeta [[Giovanni Pascoli]], durante una riunione di socialisti a [[Bologna]], cominciò la pubblica lettura di un componimento, consegnatogli da una persona presente alla riunione, inneggiante a Passannante. Accortosi del contenuto gettò via la carta ed espresse parole di sdegno.<ref>Maria Pascoli, "Lungo la vita di Giovanni Pascoli", Mondadori, Milano, 1961, cap. IV</ref> Pascoli verrà arrestato, in seguito, per aver protestato contro la condanna di alcuni anarchici che avevano manifestato in favore dell'attentatore.<ref>Giuseppe Galzerano, ''Giovanni Passannante'', Galzerano Editore, Casalvelino Scalo, 2004, p. 270.</ref> L'anarchico venne condannato a morte, ma Umberto I commutò la sentenza in carcere a vita, dato che la pena capitale era solo prevista in caso di [[regicidio]]. Le pessime condizioni di Passannante in carcere suscitarono, comunque, polemiche da parte di alcuni esponenti politici.<ref>Paolo Pinto, ''Il Savoia che non voleva essere re'', Piemme, Milano, 2002, p.108.</ref>
In più di 110 anni di storia societaria alla guida della Juventus si sono avvicendati 23 presidenti e 2 comitati di gestione.<ref name="Presidenti JFC">{{cita web|url=http://www.myjuve.it/presidenti-juventus/elenco_temporale_presidenti.aspx|titolo=Elenco presidenti della Juventus F.C.}}</ref>
 
Dopo l'attentato il re, riconoscente, assegnò al Presidente del Consiglio la medaglia d'oro al valor militare, ma il [[Parlamento]], pur ammirandone il coraggio e la devozione, rimproverò il governo circa la cattiva gestione della politica interna, in particolare riguardo alla sicurezza del re e dello Stato; fu quindi presentata un'interrogazione parlamentare che si concluse l'11 dicembre di quell'anno, con le dimissioni del ministero, il quale fu nuovamente affidato a Depretis.
Il primo presidente della società bianconera fu [[Eugenio Canfari]], uno dei soci [[Storia della Juventus Football Club#Le origini|fondatori]].<ref name="Storia JFC"/> Il periodo più lungo in carica è appannaggio di [[Giampiero Boniperti]], alla guida della Juventus per 19 anni dal 1971 al 1990.<ref name="Presidenti JFC"/> Boniperti, al pari del suo successore [[Vittorio Caissotti di Chiusano]], presidente dal 1990 al 2003, vanta il ''palmarès'' più ampio della storia del club.<ref>{{Cita web|url=http://www.myjuve.it/statistiche-presidenti-juventus/palmares.aspx|titolo=Presidenti della Juventus F.C.: Palmarès}}</ref>
 
[[File:Italy 1891-R 100 Lira.jpg|left|upright 1.5|thumb|Moneta da 100 lire d'oro raffigurante Umberto I]]
L'imprenditore [[Umberto Agnelli]], divenuto presidente ventiduenne nel 1956,<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/05_Maggio/28/agnelli_vita.shtml|titolo=Umberto Agnelli: la vita, lo sport, la politica|data=28 maggio 2004}}</ref> fu il più giovane a ricoprire tale carica.<ref name="Storia JFC"/> Da citare anche le presidenze dello [[Svizzera|svizzero]] [[Alfred Dick]] e del [[Francia|francese]] [[Jean-Claude Blanc]], gli unici non italiani ad assumere la massima carica del club;<ref name="Storia JFC"/> in particolare, Dick fu il presidente del primo scudetto bianconero ([[Prima Categoria 1905|1905]]). Dal 2010 la presidenza bianconera è ricoperta dall'imprenditore [[Andrea Agnelli]].<ref>{{cita web|url=http://www.juventus.com/juve/it/news/2010/4/news_newseventi_06d0ec8103b94b8db41b3307b63c940e.asp|titolo=Elkann: «Andrea Agnelli presidente»|data=28 aprile 2010|urlarchivio=https://archive.is/xkVYT|dataarchivio=11 aprile 2013}}</ref>
[[File:Ritratto di Umberto I.jpg|thumb|Re Umberto I d'Italia ritratto da [[Luigi Da Rios]] nel 1878]]
Depretis, tuttavia, fu battuto alla [[Camera dei deputati]] il 3 luglio [[1879]] e dovette dare di nuovo le dimissioni: il governo passò nuovamente a Cairoli, il quale però, non avendo la maggioranza parlamentare necessaria, dovette coinvolgere parte della Sinistra moderata guidata da Depretis, che fu nominato ministro dell'Interno. Uno dei problemi più urgenti che il governo dovette affrontare fu l'abolizione della [[tassa sul macinato]], che aveva sì permesso il raggiungimento del [[pareggio di bilancio]] nel [[1876]], ma aveva causato l'ostilità della popolazione per l'aggravio sui beni di prima necessità, ovvero i cereali.
 
Lo stesso Umberto, il 26 maggio [[1880]], all'apertura della [[XIV legislatura del Regno d'Italia|XIV legislatura]] parlamentare, pronunciò un discorso in cui si augurava che il Parlamento desse seguito all'abolizione della tassa sul macinato, del [[corso forzoso]] e alla riforma elettorale. Così, dopo una serrata discussione parlamentare, il 30 giugno [[1880]] la Camera votò la riduzione progressiva della tassa sul macinato (che sarebbe stata abolita definitivamente quattro anni dopo), mentre il 23 febbraio [[1881]] fu abolito il corso forzoso, in vigore dal [[1866]].
==Calciatori==
{{vedi anche|Calciatori della Juventus Football Club}}
 
Nello stesso periodo i reali visitarono ufficialmente la [[Sicilia]] e la [[Calabria]]; quando giunse a [[Reggio Calabria]], il sovrano si lasciò andare a un bagno di folla, dicendo alle forze di sicurezza, preoccupate della sua incolumità: ''Fate largo, sono in mezzo al mio popolo!''
In più di 110 anni di storia hanno vestito la maglia della Juventus oltre 700 calciatori, in gran parte italiani,<ref name=giocatori>{{cita web|url=http://www.juworld.net/giocatori-homepage.asp|titolo=Area statistica: Tutti i giocatori della Juventus FC}}</ref> alcuni dei quali hanno anche [[Juventus Football Club e Nazionale di calcio dell'Italia#Giocatori convocati nella Nazionale «A» italiana|militato]] nella [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]].
 
=== Triplice alleanza e politica coloniale ===
Tra i calciatori italiani di rilievo che hanno militato nella Juventus figurano [[Carlo Bigatto]], considerato il primo giocatore-simbolo del club,<ref>{{cita web|url=http://www.juventus.com/it/news/news/2013/a-un-secolo-dall-esordio-della-leggenda-bigatto.php|titolo=A un secolo dall’esordio della Leggenda Bigatto|data=12 ottobre 2013}}</ref> [[Giampiero Boniperti]], riconosciuto come il calciatore più rappresentativo della storia della società,<ref>{{cita web|url=http://www.juventus.com/site/ita/NEWS_newseventi_868A8C92AE8443EEAB598DC5A4478E28.asp|titolo=La Juventus festeggia Boniperti|urlarchivio=http://replay.web.archive.org/20080707080343/http://www.juventus.com/site/ita/NEWS_newseventi_868A8C92AE8443EEAB598DC5A4478E28.asp|data=4 luglio 2008|dataarchivio=7 luglio 2008}}</ref> [[Carlo Parola]] (autore della più famosa [[rovesciata]] del calcio italiano, gesto che avrebbe ispirato il marchio dell'album ''[[Calciatori Panini|Calciatori]]'' della Panini),<ref>{{cita web|url=http://www2.raisport.rai.it/news/sport/calcio/200003/22/38d9037a046c3/|titolo=Addio mister rovesciata|editore=RAI Sport|data=22 marzo 2000}}</ref> [[Dino Zoff]] (vincitore tra altri di sei scudetti e una [[Coppa UEFA 1976-1977|Coppa UEFA]] con la Juventus, della quale difese la porta per 330 partite consecutive di campionato tra il 1972 e il 1983 e a tutt'oggi unico calciatore italiano ad avere vinto sia il [[Campionato europeo di calcio 1968|campionato d'Europa]] sia quello [[Campionato mondiale di calcio 1982|del mondo]] con l'{{NazNB|CA|ITA}}, nominato dalla FIGC nel 2004 ''[[UEFA Jubilee Awards|UEFA Golden Player]]'' italiano),<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.uefa.com/memberassociations/news/newsid=130150.html|titolo=Golden Players take centre stage|data=29 novembre 2003}}</ref> [[Paolo Rossi (calciatore 1956)|Paolo Rossi]], capocannoniere con l'Italia ai Mondiali del 1982 e Pallone d'oro [[Pallone d'oro 1982|nello stesso anno]], [[Gaetano Scirea]], [[Sergio Brio]], [[Antonio Cabrini]] e [[Stefano Tacconi]], quattro dei cinque soli [[Statistiche delle competizioni UEFA per club#Giocatori vincitori di tutte le maggiori competizioni UEFA per club|calciatori]] ad aver vinto tutte le competizioni ufficiali UEFA per club,<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.rsssf.com/miscellaneous/player-trivia-ecups.html|titolo=Trivia on Players regarding European Club Cups|autore=Didier Fort|data=5 giugno 2005}}</ref> il [[Pallone d'oro 1993]] [[Roberto Baggio]] e [[Alessandro Del Piero]], giocatore-simbolo della squadra a cavallo di II e III millennio, sei volte campione d'Italia e vincitore nel 1996 della [[UEFA Champions League 1995-1996|Champions League]] e della [[Coppa Intercontinentale 1996|Coppa Intercontinentale]] nonché [[Campionato mondiale di calcio 2006|campione del mondo 2006]] con la Nazionale italiana assieme a [[Gianluigi Buffon]], capitano della squadra dal 2012, il quale ricopre lo stesso ruolo anche in maglia azzurra dov'è peraltro il pluripresente.
[[File:Triple alliance Umberto I Guglielmo II Francesco Giuseppe.JPG|thumb|[[Stampa]] che celebra la [[Triplice alleanza (1882)|Triplice alleanza]] ([[1882]]) con le immagini dei [[re d'Italia|sovrani di Italia]] (Umberto I), [[Kaiser|Germania]] ([[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]]) e [[Imperatore d'Austria|Austria]] ([[Francesco Giuseppe d'Austria|Francesco Giuseppe]]).]]
[[File:Michel Platini - Juventus FC - Pallone d'oro 1984.jpg|thumb|upright|Il francese [[Michel Platini]], vincitore in bianconero per tre anni consecutivi del [[Pallone d'oro]] di ''[[France Football]]'']]
[[File:Umberto I Francesco Giuseppe teatro Vienna 1881.jpg|upright=1.5|left|thumb|L'[[imperatore d'Austria]] [[Francesco Giuseppe d'Austria|Francesco Giuseppe]] (seduto secondo da sinistra) e il [[re d'Italia]] Umberto I (seduto secondo da destra) al [[Opera di Vienna|Teatro dell'Opera]] di [[Vienna]] nel [[1881]].]]
[[File:The Kaiser Wilhelm II visits Rome.jpg|upright=1.5|left|thumb|Foto scattata in occasione della visita del neo imperatore di Germania [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] nel 1888 a Roma. Si riconoscono Umberto I al centro in piedi, l'Imperatore seduto sulla sedia fra due personaggi. Quello di destra è l'erede al trono d'Italia [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele]].]]
Tra i giocatori non italiani ad aver vestito la maglia della Juventus, si segnalano negli anni 1950 e 1960 il fantasista argentino [[Omar Sívori]], il quale da [[oriundo]] fu il primo Pallone d'oro bianconero nel [[Pallone d'oro 1961|1961]], e il centravanti gallese [[John Charles]], i quali insieme a Boniperti formarono un [[Trio Magico|trio d'attacco]] che portò alla Juventus 3 scudetti; tra gli anni 1960 e 1970 ci fu poi il tedesco [[Helmut Haller]], già campione d'Italia con il {{Calcio Bologna|N}}, che alla Juventus vinse 2 titoli. Dagli anni 1980 in avanti, tra gli stranieri più rappresentativi figurano i francesi [[Michel Platini]], campione d'Europa nell'edizione di {{EC2|1984}} con la sua [[Nazionale di calcio della Francia|nazionale]] e vincitore [[Coppa dei Campioni 1984-1985|l'anno dopo]] della [[UEFA Champions League|Coppa dei Campioni]] con la Juventus, [[Zinédine Zidane]], campione del mondo a {{WC2|1998}} e d'Europa a {{EC2|2000}} con i ''Bleus'', premiato col Pallone d'oro 1998, campione del mondo di club e vincitore di 2 scudetti con la maglia bianconera, il ceco [[Pavel Nedvěd]], primo giocatore straniero per numero di presenze in competizioni ufficiali con la Juventus<ref name=presenze>{{cita web|url=http://www.transfermarkt.it/juventus-turin/rekordspieler/verein/506|titolo=Giocatori con più partite}}</ref> nonché vincitore del [[Pallone d'oro 2003]], e il franco-argentino [[David Trezeguet]], [[Marcatori dei campionati italiani di calcio|capocannoniere]] del campionato di Serie A nel [[Serie A 2001-2002|2002]] e miglior marcatore straniero della storia bianconera con 171 gol.<ref name="cannonieri">{{cita web|url=http://www.transfermarkt.it/juventus-turin/topTorschuetzen/verein/506|titolo=Marcatori record}}</ref>
 
Nell'ottica della visibilità e del peso internazionale, Umberto I fu un acceso sostenitore della [[Triplice alleanza (1882)|Triplice alleanza]], soprattutto dopo l'occupazione francese della [[Tunisia]] nel [[1881]] e la successiva [[Alleanza dei Tre imperatori]] tra l'[[Austria]], la [[Germania]] e la [[Russia]]. Proprio in questo periodo, inoltre, il governo di [[Agostino Depretis]] venne a conoscenza che [[papa Leone XIII]] stava interpellando i ministri degli esteri stranieri a proposito di un loro possibile intervento per ripristinare il dominio dello [[Stato Pontificio]].
===Contributo alle nazionali di calcio===
{{vedi anche|Juventus Football Club e Nazionale di calcio dell'Italia}}
 
L'appoggio dell'Austria, la nazione cattolica più prestigiosa, sarebbe stato di grande utilità per l'Italia al fine di stornare un'azione europea in aiuto del Papato.<ref>May, ''La monarchia asburgica''. Bologna, 1991, p. 392.</ref> Per l'Italia, la conclusione di un'alleanza con due potenze conservatrici sarebbe valsa sia ad assicurare la monarchia sabauda di fronte ai movimenti repubblicani di ispirazione francese, sia ad assicurarla dall'intervento di potenze straniere che avessero voluto ristabilire il potere temporale del papa.<ref name="Taylor, 1961, p. 397">Taylor, ''L'Europa delle grandi potenze'', Bari, 1961, p. 397.</ref>
Al 18 marzo 2017 la Juventus è il club che ha fornito il [[Juventus Football Club e Nazionale di calcio dell'Italia#Giocatori convocati nella Nazionale «A» italiana|maggior numero di giocatori]] alla [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]]: a tale data infatti 140 elementi hanno vestito la [[Maglia azzurra (Italia)|maglia azzurra]] all'epoca della loro militanza juventina (a fronte dei 108 dell'Inter e dei 105 del Milan).<!-- IL SITO WEB UFFICIALE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO (FIGC) INSERÌ PER ERRORE DUE VOLTE ORSI NELLA LISTA STORICA DI CONVOCATI JUVENTUS, DUE VOLTE ALTAFINI IN QUELLA DEL MILAN E UNA VOLTA FURINO IN QUELLA DELL'INTER. --><ref>{{cita web|url=http://www.figc.it/nazionali/ListaSocieta?squadra=1&mode=|titolo=Nazionali in cifre: i convocati di una società alla Nazionale «A»}}</ref>
 
In appoggio alle iniziative diplomatiche, fra il 21 e il 31 ottobre [[1881]] Umberto I e la moglie Margherita fecero visita a [[Vienna]] all'Imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]] ed [[Elisabetta di Baviera]]. I monarchi italiani fecero un'ottima impressione alla corte viennese, specie Margherita, che a buon diritto, per grazia ed eleganza, venne paragonata all'imperatrice Sissi. Lo stesso Umberto, rigido, severo e austero, fece una così buona impressione che il cugino e antico avversario, Francesco Giuseppe, gli concesse la nomina a [[colonnello]] onorario del 28º Reggimento fanteria. Il gesto non mancò di suscitare polemiche in Italia presso l'opinione pubblica, visto che il reggimento austriaco di cui il re era stato fatto colonnello era lo stesso che aveva partecipato alla [[Battaglia di Novara (1849)|battaglia di Novara del 1849]] e all'occupazione di [[Brescia]], partecipando attivamente alla spietata repressione che causò la morte di migliaia di uomini, donne e bambini bresciani.
Sono 22 in totale i giocatori della Juventus militanti nelle selezioni nazionali italiane campioni del mondo: nove nel [[Convocazioni per il campionato mondiale di calcio 1934#Italia|1934]] ([[Luigi Bertolini|Bertolini]], [[Felice Borel|Borel II]], [[Umberto Caligaris|Caligaris]], [[Gianpiero Combi|Combi]], [[Giovanni Ferrari|Ferrari]], [[Luis Monti|Monti]], [[Raimundo Orsi|Orsi]], [[Virginio Rosetta|Rosetta]] e [[Mario Varglien|Varglien I]]), due nel [[Convocazioni per il campionato mondiale di calcio 1938#Italia|1938]] ([[Alfredo Foni|Foni]] e [[Pietro Rava|Rava]]), sei nel [[Convocazioni per il campionato mondiale di calcio 1982#Italia|1982]] ([[Dino Zoff|Zoff]], [[Claudio Gentile|Gentile]], [[Antonio Cabrini|Cabrini]], [[Gaetano Scirea|Scirea]], [[Marco Tardelli|Tardelli]] e [[Paolo Rossi (calciatore 1956)|Rossi]]) e cinque nel [[Convocazioni per il campionato mondiale di calcio 2006#Italia|2006]] ([[Gianluigi Buffon|Buffon]], [[Fabio Cannavaro|Cannavaro]], [[Mauro Germán Camoranesi|Camoranesi]], [[Gianluca Zambrotta|Zambrotta]] e [[Alessandro Del Piero|Del Piero]]).<ref>{{cita web|url=http://gallery.figc.it/italiano/germania_2006/html/wc2006_convocati.htm|titolo=Speciale Germania 2006: Italia – i convocati|data=1º giugno 2006}}</ref> Tre sono invece i calciatori della Juventus laureatisi campioni d'Europa con la nazionale nell'edizione di {{EC2|1968}} ([[Giancarlo Bercellino|Bercellino]], [[Ernesto Castano|Càstano]] e [[Sandro Salvadore|Salvadore]]).
[[File:Italia v Francia Mondiale 1978.jpg|thumb|left|La [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]] all'esordio al {{WC|1978}}: vi figurano 8 giocatori all'epoca militanti nella Juventus]]
 
Di fronte alle insistenze della Germania il ministro degli Esteri austriaco [[Gustav Kálnoky]] cedette all'idea di un'intesa con l'Italia e il 20 maggio [[1882]] fu firmato il primo trattato della [[Triplice alleanza (1882)|Triplice alleanza]].
Il contributo maggiore in elementi prestati alla nazionale risale al {{WC|1978}}, edizione in cui il club bianconero vide schierati in maglia azzurra, nella prima fase contro i padroni di casa dell'{{NazNB|CA|ARG}} e successivamente nella seconda fase contro i {{NazNB|CA|NLD}}), fino a 9 suoi elementi: Zoff, Gentile, Cabrini, [[Romeo Benetti|Benetti]], Scirea, [[Franco Causio|Causio]], Tardelli, [[Roberto Bettega|Bettega]] e [[Antonello Cuccureddu|Cuccureddu]], il che costituisce un primato nazionale in competizioni ufficiali.<ref>{{cita news|autore=Bruno Perucca|titolo=Juventus e Milan vestite d'azzurro|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,0729_01_1994_0064_0052_10000864/|pubblicazione=La Stampa|data=6 marzo 1994|p=4}}</ref><ref>La formazione dell'{{NazNB|CA|ITA}} nella gara contro l'{{NazNB|CA|HUN}} del 20 ottobre 1933, valevole per la 3ª giornata della [[Coppa Internazionale 1933-1935]] (torneo predecessore del [[campionato europeo di calcio]]), era composta da: Combi; Rosetta, Caligaris ([[Capitano (calcio)|C]]); [[Mario Pizziolo|Pizziolo]], Monti, Bertolini; [[Anfilogino Guarisi|Guarisi]], Cesarini, Borel II, Ferrari e Orsi. Quasi tutti i calciatori sopracitati, con le sole eccezioni di Pizziolo e Guarisi, rispettivamente tesserati per {{Calcio Lazio|N}} e {{Calcio Fiorentina|N}}, militavano all'epoca nella Juventus. Il posto di Ferrari fu occupato da [[Giuseppe Meazza|Meazza]], dell'{{Calcio Ambrosiana-Inter|N}} nella formazione del 3 dicembre 1933 contro la {{NazNB|CA|CHE}}, cfr. {{Cita|Tavella, Ossola|p. 111}}</ref>
Umberto inoltre appoggiò lo [[Colonialismo italiano#Il primo tentativo: il Corno d'Africa|slancio coloniale in Africa]], con l'[[occupazione dell'Eritrea]] ([[1885]]-[[1896]]) e della [[Somalia]] ([[1889]]-[[1905]]). Il governo italiano aveva già acquistato, il 10 marzo [[1882]], la baia di [[Assab]] dall'armatore [[Rubattino]], il quale a sua volta l'aveva comperata dal sultano locale come scalo per le proprie navi. Quindi si pattuì con il governo inglese la successiva occupazione della città portuale di [[Massaua]], avvenuta il 5 febbraio [[1885]], nell'ottica di una profonda penetrazione in [[Sudan]], da concordare con gli inglesi, impegnati nel sedare la rivolta mahdista.
 
Ma [[Londra]] respinse l'offerta d'aiuto italiana, non più necessaria, e così l'Italia si trovò così ''"incatenata ad una roccia del [[Mar Rosso]]"'', senza concrete prospettive espansionistiche. Gli italiani cercarono allora di compensare il loro magro bottino coloniale occupando l'entroterra di Massaua, in direzione di [[Asmara]], ma stavolta l'ostacolo fu rappresentato dai guerrieri etiopi del [[Negus]] (imperatore) [[Giovanni IV d'Etiopia|Giovanni IV]], che il 27 gennaio [[1887]] [[Battaglia di Dogali|tendevano un agguato ad una colonna italiana]] di 500 uomini comandata dal colonnello De Cristoforis presso [[Dogali]], annientandola completamente.
La Juventus, con 24 elementi, guida la particolare classifica dei club che vantano giocatori campioni del mondo con la propria nazionale: ai 22 citati vanno infatti aggiunti [[Didier Deschamps]] e [[Zinédine Zidane]], campioni nell'edizione di {{WC2|1998}} con la {{NazNB|CA|FRA}}. Precede in tale graduatoria {{Calcio Bayern Monaco|N}} (23, di cui 21 con la {{NazNB|CA|DEU}}) e {{Calcio Inter|N}} (19, di cui 14 con la nazionale italiana).<ref name="Juve campioni">{{cita web|lingua=en|autore=Norman Hubbard|url=http://www.espnfc.com/story/1034662/ask-norman-clubs-world-cup|titolo=Clubs' World Cup|data=14 marzo 2012}}</ref> Quanto al campionato d'Europa, oltre ai tre citati, altri tre giocatori sono vincitori del torneo con nazionali diverse da quella italiana: [[Luis del Sol]] con la {{NazNB|CA|ESP}} ({{EC2|1964}}) e [[Michel Platini]] ({{EC2|1984}}) e Zinédine Zidane ({{EC2|2000}}) con la Francia.
 
Solo pochi scamparono, e vennero ricevuti con tutti gli onori al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] da Umberto e dalla moglie Margherita: un onore che non era toccato nemmeno ai reduci del [[Risorgimento]]. Malgrado ciò, la notizia dell'[[battaglia di Dogali|eccidio di Dogali]] ebbe l'effetto di una doccia gelata su Roma, dove spense gli ardori colonialisti e compattò l'opinione pubblica a chiedere la fine dell'avventura africana. Tutto infatti lo lasciava presagire: dimessosi il De Robilant, Depretis, che era stato messo in minoranza e che aveva malvisto l'impresa abissina, riottenne dal re l'incarico di formare il governo, grazie anche all'appoggio di [[Francesco Crispi]] e [[Giuseppe Zanardelli]], a capo della cosiddetta Pentarchia, la più forte formazione politica di sinistra. Tuttavia nell'agosto dello stesso anno, il presidente del Consiglio morì, e al suo posto andò proprio Crispi, il quale, al contrario del predecessore, era un convinto assertore della politica africana. Lo dimostrò inviando in Eritrea un contingente di 20.000 uomini al comando del generale [[Antonio Baldissera]] e chiedendo all'ambasciatore italiano ad [[Addis Abeba]], conte [[Pietro Antonelli]], di adoperarsi affinché l'Italia potesse trarre partito dalle lotte intestine che dilaniavano l'[[Etiopia]].
In occasione della [[finale del campionato mondiale di calcio 2006]] la Juventus stabilì un ulteriore [[Statistiche del campionato mondiale di calcio#Nazionali di calcio maggiormente influenzate da un solo club|primato internazionale]] in quanto, oltre ai succitati 5 nazionali italiani, scesero in campo 3 bianconeri con la maglia francese: [[Lilian Thuram]], [[Patrick Vieira]] e [[David Trezeguet]],<ref>{{cita web|lingua=fr|url=http://www.fff.fr/servfff/fiche_joueur_new/match.php?id_match=1217|titolo=Coupe du Monde 2006: Italie – France|data=9 luglio 2006|urlarchivio=http://wayback.archive.org/web/20120802063445/http://www.fff.fr/servfff/fiche_joueur_new/match.php?id_match=1217|dataarchivio=2 agosto 2012}}</ref> per un totale di 8 tesserati di uno stesso club sul terreno di gioco, eguagliando così il primato stabilito nella [[Finale del campionato mondiale di calcio 1934|finale di 72 anni prima]] dai cecoslovacchi dello {{Calcio Slavia Praga|N}}.<ref>{{cita web|lingua=de|url=http://fussballweltmeisterschaft.npage.de/1934.html|titolo=Fußball Weltmeisterschaft 1934 in Italien}}</ref>
 
Ciò è testimoniato anche da due lettere inviate a Umberto, rispettivamente dal Negus Giovanni IV e dal suo acerrimo nemico, il re dello [[Scioa]] Menelik: nella prima, l'imperatore etiope cercava un accordo con il re italiano contro Menelik, che, a sua volta, accusava Giovanni di averlo sobillato contro gli italiani. Le cose subirono una svolta quando, il 10 marzo [[1889]], Giovanni IV morì in battaglia contro i [[dervisci]] del Sudan; subito Menelik ne prese il posto come imperatore con il nome di [[Menelik II]], ignorando i diritti di ras Mangascià, figlio naturale del defunto negus. Per meglio puntellare il suo potere, Menelik decise di patteggiare con l'Italia, accondiscendendo a firmare, il 2 maggio [[1889]], il [[trattato di Uccialli]]: in esso vennero infatti riconosciuti all'[[Italia]] i territori occupati in [[Eritrea]] e - a causa di un malinteso sulla traduzione dell'articolo 17 dello stesso trattato (che prevedeva, nel testo italiano, per il negus l'obbligo di farsi rappresentare da Roma per trattare con le altre potenze europee, mentre in quello etiope ciò era solo facoltativo) anche il protettorato sull'[[Etiopia]], in cambio di quattro milioni di [[lire]].
==Palmarès==
{{vedi anche|Palmarès della Juventus Football Club}}
 
L'accordo fu poi siglato con l'invio nella capitale italiana di una delegazione etiope guidata da ras [[Makonnen]], cugino dell'imperatore, che aveva il compito di portare il trattato e pattuire il prestito. I membri della delegazione furono prima ricevuti al Quirinale dai sovrani, poi vennero mandati in giro per le principali città italiane per visitare arsenali, caserme, industrie belliche, al fine di impressionarli e mostrare la potenza militare del Paese. La missione ripartì il 2 dicembre dello stesso anno, riportando in patria il prestito e svariati doni, tra cui un quadro che raffigurava l'Ascensione di [[Gesù]] al cielo con il re, la regina e Crispi in preghiera, mentre, da parte loro, gli etiopi avevano portato in dono un elefante. Inoltre, nel [[1890]] anche alcuni sultanati della [[Somalia]] accettarono il protettorato italiano, mentre quello stesso anno fu fondata ufficialmente la [[Colonia eritrea]]. Ma il malinteso diplomatico (noto come "beffa di Uccialli"), avrebbe non molto tempo dopo gettato le premesse della prima [[campagna d'Africa Orientale]]. Tutto ebbe inizio nel dicembre [[1893]], quando Menelik non si servì del governo di Roma per trattare alcune questioni commerciali con la [[Francia]], denunciando il trattato firmato pochi anni prima.
===Competizioni nazionali===
[[File:Formazione Juventus 1905.jpg|thumb|La squadra del 1905 per la prima volta [[Albo d'oro del campionato italiano di calcio|campione d'Italia]] dopo la vittoria nel torneo di [[Prima Categoria 1905|Prima Categoria]]]]
 
Alle richieste di spiegazione da parte di Roma, il Negus aizzò i dervisci contro gli italiani, invitandoli ad attaccare i loro possedimenti: ma gli invasori furono sconfitti dalla colonna di 2.000 [[àscari]] e 400 italiani al comando del colonnello [[Giuseppe Arimondi]] ad [[Agordat]]. Sull'onda di questo successo, Crispi ritenne giunto il momento di far pagare a Menelik di aver tradito l'Italia dopo averla usata per arrivare al trono; ordinò pertanto al successore di Baldissera, generale [[Oreste Baratieri]], di avanzare sull'altopiano etiope, impegnandosi in un'operazione militare che durò tre mesi e si concluse nell'aprile [[1895]], con la conquista della regione del [[Regione dei Tigrè|Tigrè]] e delle città di [[Macallè]], [[Adigrat]] e [[Adua]]. Ma Baratieri sottovalutò la capacità di reazione degli etiopi, e allo scoppio ufficiale delle ostilità (7 dicembre [[1895]]), Menelik II contrattaccò, strappando agli italiani gli avamposti di [[Amba Alagi]] e Macallè, con il conseguente massacro dei rispettivi contingenti.
*'''{{Calciopalm|Campionato italiano|33}}'''<!-- I TITOLI VINTI NEL CAMPIONATO NAZIONALE SONO *33*, COME DA CONTEGGIO *UFFICIALE* DELLA LEGA SERIE A, ORGANIZZATRICE DEL CAMPIONATO E L'UNICA FONTE A CUI WIKIPEDIA DEVE FARE AFFIDAMENTO PER AUTOREVOLEZZA. OGNI INSERIMENTO VOLTO A IGNORARE CIÒ, VERRÀ ANNULLATO. -->
:[[Prima Categoria 1905|1905]]; [[Prima Divisione 1925-1926|1925-26]]; [[Serie A 1930-1931|1930-31]]; [[Serie A 1931-1932|1931-32]]; [[Serie A 1932-1933|1932-33]]; [[Serie A 1933-1934|1933-34]]; [[Serie A 1934-1935|1934-35]]; [[Serie A 1949-1950|1949-50]]; [[Serie A 1951-1952|1951-52]]; [[Serie A 1957-1958|1957-58]] [[File:Star*.svg|15px]]<br>[[Serie A 1959-1960|1959-60]]; [[Serie A 1960-1961|1960-61]]; [[Serie A 1966-1967|1966-67]]; [[Serie A 1971-1972|1971-72]]; [[Serie A 1972-1973|1972-73]]; [[Serie A 1974-1975|1974-75]]; [[Serie A 1976-1977|1976-77]]; [[Serie A 1977-1978|1977-78]]; [[Serie A 1980-1981|1980-81]]; [[Serie A 1981-1982|1981-82]] [[File:Star*.svg|15px]] [[File:Star*.svg|15px]]<br>[[Serie A 1983-1984|1983-84]]; [[Serie A 1985-1986|1985-86]]; [[Serie A 1994-1995|1994-95]]; [[Serie A 1996-1997|1996-97]]; [[Serie A 1997-1998|1997-98]]; [[Serie A 2001-2002|2001-02]]; [[Serie A 2002-2003|2002-03]]; [[Serie A 2011-2012|2011-12]]; [[Serie A 2012-2013|2012-13]]; [[Serie A 2013-2014|2013-14]] [[File:Star*.svg|15px]] [[File:Star*.svg|15px]] [[File:Star*.svg|15px]]<br>[[Serie A 2014-2015|2014-15]]; [[Serie A 2015-2016|2015-16]]; [[Serie A 2016-2017|2016-17]]
 
A causa di questi insuccessi, il presidente del consiglio pensò di sostituire nuovamente Baratieri con Baldissera, ma proprio il timore di essere destituito convinse il generale italiano ad azzardare la sua mossa tattica, che prevedeva la marcia dei suoi 16.000 soldati verso [[Adua]], dove stazionava il grosso dell'esercito abissino (circa 70.000 uomini). Il 1º marzo [[1896]] avvenne dunque la decisiva [[battaglia di Adua]], catastrofica per le armi italiani, che costò la vita a ben 6.000 uomini (tra cui due dei cinque generali che erano al comando dell'armata italiana) e spezzò il prestigio derivato dalla conquista africana. Caddero nelle mani degli etiopi 3.000 prigionieri, tra cui moltissimi ascari, a cui fu praticata la pena riservata ai traditori: taglio del piede sinistro e della mano destra.
*'''{{Calciopalm|Coppa Italia|12}}'''
:[[Coppa Italia 1937-1938|1937-38]]; [[Coppa Italia 1941-1942|1941-42]]; [[Coppa Italia 1958-1959|1958-59]]; [[Coppa Italia 1959-1960|1959-60]]; [[Coppa Italia 1964-1965|1964-65]]; [[Coppa Italia 1978-1979|1978-79]]; [[Coppa Italia 1982-1983|1982-83]]; [[Coppa Italia 1989-1990|1989-90]]; [[Coppa Italia 1994-1995|1994-95]]; [[Coppa Italia 2014-2015|2014-15]]; [[Coppa Italia 2015-2016|2015-16]]; [[Coppa Italia 2016-2017|2016-17]]
 
In Italia i contraccolpi furono gravissimi: Crispi fu costretto a dimettersi e scomparve dalla scena politica; al suo posto andò [[Antonio di Rudinì]], che dovette firmare la successiva [[pace di Addis Abeba del 1896|pace di Addis Abeba]] del 26 ottobre [[1896]], che prevedeva l'annullamento del trattato di Uccialli e la piena sovranità dell'Etiopia, mentre concedeva agli italiani di tenere tutti i territori precedentemente conquistati. Codesta disfatta provocò la fine temporanea dell'avventura coloniale italiana, che si arrestò fino al [[1911]], con la conquista della [[Libia]].
*'''{{Calciopalm|Supercoppa italiana|7}}'''
:[[Supercoppa italiana 1995|1995]]; [[Supercoppa italiana 1997|1997]]; [[Supercoppa italiana 2002|2002]]; [[Supercoppa italiana 2003|2003]]; [[Supercoppa italiana 2012|2012]]; [[Supercoppa italiana 2013|2013]]; [[Supercoppa italiana 2015|2015]]
 
=== Politica interna ===
*'''{{Calciopalm|Campionato italiano Serie B|var=coppa|1}}'''
[[File:Portrait of King Umberto I.jpg|thumb|Re Umberto I ritratto nel [[1880]]]]
:[[Serie B 2006-2007|2006-07]]
 
Per quanto riguarda la politica nazionale, Umberto I affiancò l'operato del governo di [[Francesco Crispi]] nel suo progetto di rafforzamento interno dello stato. È durante il suo regno che si definisce la figura del [[Presidente del Consiglio dei ministri|Presidente del Consiglio]] (1890): infatti non presiedeva al consiglio dei ministri, ma si limitava a ricevere il presidente dopo le riunioni di gabinetto e, sentita la sua relazione, a firmare i provvedimenti del ministero, assumendosi, con il tempo, anche responsabilità che, anche se condivise da lui personalmente, erano collettive e parlamentari. La sua attività politica fu anche contrassegnata da un atteggiamento autoritario, dovuto forse alla grave "[[Grande depressione (1873-1895)|crisi di fine secolo]]", dove insurrezioni e moti, come quelli dei Fasci dei Lavoratori in Sicilia e l'insurrezione della Lunigiana (1894) lo portarono a firmare provvedimenti come lo stato d'assedio. A seguito di questi e di altri gravi avvenimenti si procedette allo scioglimento, da parte del governo Crispi, del Partito Socialista, delle Camere del Lavoro e delle Leghe Operaie.
*'''Campionato Federale di Prima Categoria: 1'''
:[[Campionato Federale di Prima Categoria 1908|1908]]<ref name="disconosciuto">Il titolo è stato disconosciuto a posteriori dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), cfr. {{cita|Manzo, Peirone|«Calcio», p. 92}}</ref>
 
Appoggiò quindi i governi ultra conservatori di [[Antonio di Rudinì]] (1896-1898) e di [[Luigi Pelloux]] (1898-1900) che rafforzarono le tensioni sociali in tutta l'Italia. Sotto Umberto I avvenne l'introduzione del [[codice penale Zanardelli]] ([[1889]]), un corpo normativo liberale che portò alcune riforme, come l'abolizione della [[pena di morte]] e una certa libertà di sciopero. Il progetto venne approvato con il consenso pressoché unanime di ambedue le [[Parlamento del Regno d'Italia|Camere]].
*'''Campionato Italiano di Prima Categoria: 1'''
:[[Campionato Italiano di Prima Categoria 1909|1909]]<ref name="disconosciuto"/>
 
Durante il suo regno, il sovrano portò solidarietà alle popolazioni colpite da calamità naturali, intervenendo in prima persona con aiuti materiali e opere risanatrici. Già nel [[1872]], quando era ancora principe, si recò in [[Campania]] tra gli sciagurati dell'eruzione del [[Vesuvio]]. Appena salito al trono, nel [[1879]], assistette i siciliani colpiti dall'[[Etna]]; nel [[1882]] andò in [[Veneto]], deturpato da piogge torrenziali e nel [[1884]] giunse a [[Napoli]], afflitta dal colera.
===Competizioni internazionali===
[[File:Juventus FC - Giuseppe Furino - Coppa UEFA 1976-77.jpg|thumb|[[Giuseppe Furino]], tra gli storici capitani bianconeri, con la [[Coppa UEFA 1976-1977|Coppa UEFA 1976-77]], il primo [[Competizioni UEFA per club|trofeo confederale]] vinto dalla Juventus]]
 
Il [[1888]] vide un gesto politicamente importante e personalmente coraggioso: Umberto I visitò la [[Romagna]], una terra considerata ostile alla monarchia e molto pericolosa, per la prevalenza di repubblicani, di socialisti e di anarchici. In preparazione, vennero svolte apposite manovre militari, a scopo dissuasivo. In realtà, la visita si svolse senza incidenti perfino a [[Forlì]], patria di [[Aurelio Saffi]], uomo di riferimento dei repubblicani. Ad accogliere il re intervenne anche l'ex Presidente del Consiglio [[Alessandro Fortis]].
*'''{{Calciopalm|Coppa Intercontinentale|2}}'''
:[[Coppa Intercontinentale 1985|1985]]; [[Coppa Intercontinentale 1996|1996]]
 
Nel [[1893]], Umberto I fu implicato nello [[scandalo della Banca Romana]], ove il re fu accusato di aver contratto elevati debiti e l'allora presidente del consiglio [[Giovanni Giolitti]] gli avrebbe garantito la copertura, per la lealtà che giurò alla monarchia e per l'appoggio che egli aveva avuto da [[casa Savoia]] negli anni precedenti.<ref name=romano/>
*'''{{Calciopalm|Coppa dei Campioni/UEFA Champions League|2}}'''
:[[Coppa dei Campioni 1984-1985|1984-85]]; [[UEFA Champions League 1995-1996|1995-96]]
 
=== Secondo attentato ===
*'''{{Calciopalm|Coppa delle Coppe|1}}'''
[[File:Acciarito- atentado.jpg|left|thumb|upright=1.5|Illustrazione che ricostruisce l'attentato dell'anarchico [[Pietro Acciarito]] al re Umberto I d'Italia.]]
:[[Coppa delle Coppe 1983-1984|1983-84]]
Il 22 aprile [[1897]], il sovrano subì un secondo attentato da parte di [[Pietro Acciarito]]. L'anarchico si mescolò tra la folla che salutava l'arrivo di Umberto I presso l'ippodromo delle Capannelle a [[Roma]], e si buttò verso la sua carrozza armato di coltello. Il re notò tempestivamente l'attacco e riuscì a schivarlo rimanendo illeso. Acciarito venne arrestato e condannato all'ergastolo. Analogamente a Passannante, la sua pena fu molto rigida ed ebbe gravi conseguenze sulla sua salute mentale.
 
Come il precedente tentato regicidio, si ipotizzò una cospirazione anti-monarchica (sebbene Acciarito avesse smentito tutto, dichiarando di aver agito da solo)<ref>Franco Andreucci, Tommaso Detti, ''Il Movimento operaio italiano: dizionario biografico, 1853-1943, Volume 1'', Editori riuniti, Roma, 1975, p.6.</ref> e vennero arrestati diversi esponenti socialisti, anarchici e repubblicani che furono sospettati di aver avuto collusioni con l'estremista. Tra questi venne incarcerato un altro anarchico di nome [[Romeo Frezzi]], un amico di Acciarito, perché in possesso di una foto dell'attentatore.<ref>Ferdinando Cordova, ''Alle radici del malpaese: una storia italiana'', Bulzoni Editore, Roma, 1994, p.8.</ref>
*'''{{calciopalm|Coppa UEFA|3}}'''
:[[Coppa UEFA 1976-1977|1976-77]]; [[Coppa UEFA 1989-1990|1989-90]]; [[Coppa UEFA 1992-1993|1992-93]]
 
Frezzi morì al terzo giorno d'interrogatorio. Sorsero alcune illazioni sul suo decesso (suicidio e aneurisma) ma l'autopsia confermò che la morte avvenne per sevizie subite dagli agenti di pubblica sicurezza, nel tentativo di estorcere una confessione di connivenza con Acciarito.<ref>[[Giorgio Candeloro]], ''Storia dell'Italia moderna'', Feltrinelli, Milano, 1986, p.40.</ref> La vicenda suscitò sommosse popolari contro la monarchia.
*'''{{Calciopalm|Supercoppa UEFA|2}}'''
:[[Supercoppa UEFA 1984|1984]]; [[Supercoppa UEFA 1996|1996]]
 
=== Moti di Milano ===
*'''{{Calciopalm|Coppa Intertoto UEFA|1}}'''
[[File:Fiorenzo Bava Beccaris.jpg|thumb|upright=0.8|[[Fiorenzo Bava Beccaris]]]]
:[[Coppa Intertoto 1999|1999]]
Il re fu criticato dall'opposizione anarchico-socialista e repubblicana italiana per aver insignito con la Gran Croce dell'[[Ordine militare di Savoia]] il generale [[Fiorenzo Bava Beccaris]] che il 7 maggio [[1898]] ordinò l'uso dei cannoni contro la folla a [[Milano]] per disperdere i partecipanti alle manifestazioni di protesta popolare (la cosiddetta ''[[Moti di Milano|protesta dello stomaco]]'') causata dal forte aumento del costo del grano in seguito alla [[tassa sul macinato]] (1868-1884) compiendo un massacro. La repressione costò più di cento morti e oltre cinquecento feriti secondo le stime della polizia dell'epoca, sebbene alcuni storici ritengano tali stime fossero approssimate per difetto.<ref>Paolo Valera, ''I cannoni di Bava Beccaris'', Milano 1966</ref>
 
Dopo i fatti di Milano, il governo del generale Pelloux intraprese una svolta autoritaria, accingendosi a sciogliere le organizzazioni socialiste, cattoliche e radicali e a limitare la libertà di stampa e di riunione. Esponenti politici come [[Filippo Turati]] e [[Andrea Costa]], accusati di aver promosso la rivolta, furono arrestati e, in breve tempo, scarcerati. Lo storico [[Ettore Ciccotti]] simpatizzò apertamente per gli insorti milanesi e, con l'accusa di propaganda sovversiva, fu rimosso dall'incarico di docente presso l'[[accademia scientifico-letteraria di Milano]] e costretto a fuggire in [[Svizzera]] per scongiurare l'arresto.<ref>Vilfredo Pareto, Maffeo Pantaleoni, Gabriele De Rosa, ''Lettere a Maffeo Pantaleoni, 1890-1923'', Ed. di Storia e Letteratura, 1962, p. 197</ref>
===Competizioni giovanili===
La sezione giovanile della Juventus è una delle più vittoriose della sua categoria sia a livello nazionale, potendo vantare 9 titoli di [[Campionati italiani di calcio giovanile|campione d'Italia]], sia internazionale, con più di 100 trofei ufficiali compresi quelli di alcuni tra le competizioni più importanti al mondo nella categoria, come il [[Viareggio Cup World Football Tournament Coppa Carnevale|Torneo di Viareggio]] vinto per 9 volte, primato della manifestazione.<ref>{{cita web|url=http://www.viareggiocup.com/68-edizione/news-dal-torneo/678-la-juve-vince-la-68-viareggio-cup-la-gumina-capocannoniere-e-golden-boy-marson-miglior-portiere.html|titolo=La Juve vince la 68ª Viareggio Cup|data=30 marzo 2016}}</ref> Inoltre la squadra fu finalista del [[Blue Stars/FIFA Youth Cup]] nel 1962.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.fifa.com/mm/document/fifafacts/mencompovw/01/58/51/37/fs-212_01a_fbluestars.pdf|titolo=Blue Stars/FIFA Youth Cup|pp=7-8}}</ref>
 
Tale atteggiamento venne però bloccato alla Camera, dove, ricorrendo all'ostruzionismo, i socialisti costrinsero Pelloux a sciogliere le Camere e ad andare a nuove elezioni, che videro una decisa avanzata della sinistra. Pelloux si dimise e Umberto I, in rispetto delle libertà garantite dallo Statuto, accettò di assegnare la carica di [[Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia|Presidente del Consiglio]] a [[Giuseppe Saracco]], che diede il via a una politica di riconciliazione nazionale. La premiazione del generale Bava Beccaris fu la causa dell'ultimo e letale attentato al monarca, per opera di [[Gaetano Bresci]].<ref>[[Arrigo Petacco]], ''L'anarchico che venne dall'America'', Mondadori, Milano, 1974, p.91.</ref>
==Statistiche e record==
{{vedi anche|Statistiche e record della Juventus Football Club}}
===Statistiche di squadra===
[[File:Juventus Football Club 1976-1977.jpg|thumb|left|La Juventus della stagione [[Juventus Football Club 1976-1977|1976-77]] rimane l'unica formazione [[italia]]na ad aver vinto un trofeo internazionale, la [[Coppa UEFA 1976-1977|Coppa UEFA]], con una rosa di soli giocatori nazionali]]
 
=== Assassinio ===
La Juventus esordì nel [[Campionato Nazionale di Football 1900|campionato federale]] l'11 marzo 1900. Quella 2017-18 sarà dunque la sua 113ª stagione sportiva; nelle 112 precedenti, ha partecipato a 104 campionati di massima serie (2 di [[Campionato Nazionale di Football|Campionato Federale]], 9 di [[Prima Categoria (campionato prime squadre)|Prima Categoria Nazionale]], 5 di [[Prima Divisione]], 4 di [[Divisione Nazionale]] e 84 di [[Serie A]] propriamente detta) e uno di [[Serie B]] (nel [[Serie B 2006-2007|2006-07]]), mentre in altre 7 occasioni non superò le eliminatorie del Comitato Regionale Piemontese. Nel corso delle 111 stagioni nei campionati di massima serie la Juventus si è classificata al primo posto in 34 occasioni (record italiano), sebbene il club abbia in realtà vinto 33 titoli di [[Albo d'oro del campionato italiano di calcio|campione d'Italia]].<ref name=Calciopoli/> La Juventus, inoltre, è giunta seconda in 21 tornei e terza in 12, totalizzando il 60,36% di piazzamenti nelle prime tre rispetto alle partecipazioni.
{{vedi anche|Regicidio di Umberto I}}
[[File:Roi et la reine d’Italie.jpg|thumb|upright=1.5|left|Il re Umberto I di Savoia e la regina [[Margherita di Savoia]], mentre scendono la scalinata d'ingresso della [[Villa Reale di Monza|Villa Reale]] a [[Monza]]]]
[[File:Bresci killing.jpg|thumb|upright=1.5|La copertina della [[La Domenica del Corriere|Domenica del Corriere]] di [[Achille Beltrame]] con l'[[Regicidio di Umberto I|uccisione]] di Umberto I a [[Monza]] il 29 luglio 1900.]]
[[File:Vagone funebre di Umberto I, esterno, agosto 1900.jpg|thumb|upright=1.5|left|Il vagone funebre che trasportò la salma del Re da Monza a Roma]]
 
Il 29 luglio 1900, Umberto I fu invitato a [[Monza]] per onorare con la sua presenza la cerimonia di chiusura del concorso ginnico organizzato dalla società sportiva ''[[Forti e Liberi]]''; egli non era tenuto a presenziare, ma fu convinto dalla circostanza per cui al saggio sarebbero state presenti le squadre di [[Trento]] e [[Trieste]], atleti ai quali - infatti - stringendo le mani, disse: "Sono lieto di trovarmi tra italiani" (frase che non passò inosservata, e che scatenò un uragano di applausi).
La vittoria in gara ufficiale con il maggior scarto fu un 15-0 in casa del {{Calcio Cento|N}}, secondo turno di [[Coppa Italia 1926-1927|Coppa Italia 1926-27]]; il suddetto primato lo è anche per la competizione, a pari merito con l'incontro tra {{Calcio Alessandria|N}} e A.C. Bologna (17-2, disputatosi nel medesimo turno della citata edizione del torneo) e quello tra {{Calcio Cittadella|N}} e {{Calcio Potenza|N}} (15-0 nel primo turno eliminatorio dell'edizione [[Coppa Italia 2015-2016|2015-16]]).<ref name="partite record1">{{cita web|url=http://www.tuttosport.com/news/calcio/coppa-italia/2015/08/02-2918933/coppa_italia_potenza_con_juniores_cittadella_da_record_vince_15-0/|titolo=Coppa Italia: Potenza con juniores, Cittadella da record vince 15-0!|data=2 agosto 2015}}</ref> In campionato il record fu invece un 11-0, realizzato due volte nel [[Divisione Nazionale 1928-1929|torneo 1928-29]] contro {{Calcio Fiorentina|N}} e {{Calcio Fiumana|N}}, rispettivamente nella 2ª e 6ª giornata.<ref name="partite record1"/> La sconfitta con il maggior scarto fu invece uno 0-8 subìto dal {{Calcio Torino|N}} nel [[Prima Categoria 1912-1913|campionato 1912-13]].<ref>{{cita web|url=http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/2009/03/05-20353/Torino-Juventus,+un+derby+lungo+102+anni|titolo=Torino-Juventus, un derby lungo 102 anni|data=5 marzo 2009}}</ref>
Sebbene fosse solito indossare una cotta di maglia protettiva sotto la camicia, a causa del gran caldo, e contrariamente ai consigli degli attendenti alla sicurezza, quel giorno fatidico Umberto non la indossò. Tra la folla si trovava anche l'attentatore, [[Gaetano Bresci]], un [[anarchico]] toscano emigrato negli [[Stati Uniti]], con in tasca una rivoltella a cinque colpi.
 
Il sovrano s'intrattenne per circa un'ora, era di ottimo umore: «Fra questi giovanotti in gamba mi sento ringiovanire».<ref>[[Ugoberto Alfassio Grimaldi]], ''Il re buono'', Feltrinelli, Milano, 1970, p.446.</ref> Decise di andarsene verso le 22.30 e si recò verso la carrozza, mentre la folla applaudiva e la banda intonava la [[Marcia Reale]].
Nell'annata [[Serie A 1976-1977|1976-77]] la Juventus stabilì il primato di punti per campionati italiani a 16 squadre (51).<ref>{{cita news|autore=Ferruccio Cavallero|titolo=Juve e Toro, due squadroni|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0011/articleid,1093_02_1977_0109_0013_24173802/|pubblicazione=La Stampa|data=23 maggio 1977|p=11}}</ref> Nella stagione [[Juventus Football Club 2011-2012|2011-12]] stabilì il primato d'[[Statistiche della Serie A#Intero campionato|imbattibilità]] assoluta in una singola stagione della Serie A (con zero sconfitte in 38 partite), stabilendo anche il record d'imbattibilità nel corso di una singola stagione (42).<ref>{{cita web|autore=Paolo Menicucci|url=http://it.uefa.com/memberassociations/association=ita/news/newsid=1800382.html|titolo=Riepilogo stagione: Italia|data=21 maggio 2012}}</ref>
 
Approfittando della confusione, Bresci fece un balzo in avanti con la pistola in pugno e sparò alcuni colpi in rapida successione. Non si è mai appurato con precisione quanti, ma la maggior parte dei testimoni disse di aver sentito l'eco di almeno tre. Umberto difatti venne raggiunto a una spalla, al polmone e al cuore. Egli ebbe appena il tempo di mormorare: «Avanti, credo di essere ferito»,<ref>[[Gianni Oliva]], ''I Savoia: novecento anni di una dinastia'', Mondadori, Milano, 1998, p.434.</ref> prima di cadere riverso sulle ginocchia del generale Ponzio Vaglia, che gli sedeva di fronte in carrozza.
Tra i numerosi primati ottenuti dalla squadra nel triennio 2014-2016 ci sono il maggior numero di punti in una singola edizione di Serie A (102 nella stagione [[Serie A 2013-2014|2013-14]], anche record nei [[Coefficiente UEFA#Vertice storico|principali campionati del continente europeo]]).<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/memberassociations/association=sco/news/newsid=2107969.html|titolo=Il Club dei 100|data=19 maggio 2014}}</ref> Nella stagione [[Juventus Football Club 2015-2016|2015-16]] ha inanellato il suo primo ''[[treble]]'' nazionale, unendo a campionato e coppa nazionale anche la Supercoppa di Lega.<ref>{{cita web|url=http://www.juventus.com/it/news/news/2016/i-numeri-di-un-ennesima-impresa.php|titolo=I numeri di un'ennesima impresa|data=22 maggio 2016}}</ref>
 
Subito dopo, i [[carabinieri]] comandati dal maresciallo Locatelli cercarono, riuscendovi, di sottrarre il Bresci al linciaggio della folla, traendolo in arresto. Intanto la carrozza col sovrano ormai cadavere era giunta alla [[Villa Reale di Monza|reggia di Monza]]; la regina, avvisata, si precipitò all'ingresso gridando: «Fate qualcosa, salvate il re!».<ref>Ugoberto Alfassio Grimaldi, ''Il re buono'', Feltrinelli, Milano, 1970, p.447.</ref> Ma non c'era ormai più nulla da fare; Umberto era già spirato.
In ambito nazionale la squadra ha disputato un record di 17 finali di [[Coppa Italia]] (12 vittorie, primato nazionale) e 12 in [[Supercoppa italiana|Supercoppa LNP]] (7 vittorie, anch'esso record).
[[File:Juventus FC 1984-85.jpg|thumb|I bianconeri dell'annata [[Juventus Football Club 1984-1985|1984-85]] che trionfando in [[Coppa dei Campioni 1984-1985|Coppa dei Campioni]] fecero del club piemontese il primo nella storia del calcio a fare suoi tutti i maggiori [[Competizioni UEFA per club|tornei dell'UEFA]]]]
 
[[File:Tomb Umberto I Pantheon 2006.jpg|thumb|upright=0.8|La tomba di Umberto I nel [[Pantheon (Roma)|Pantheon]], Roma]]
Tra tutti i club italiani la Juventus vanta il maggior numero di stagioni disputate nelle [[Competizioni UEFA per club|competizioni UEFA]], che fino alla stagione 2016-17 sono 47 (considerando che nelle stagioni 2009-10 e 2013-14 ha partecipato prima alla fase a gironi di Champions League e dopo la sosta invernale a quella a eliminazione diretta di Europa League). Di esse 31 sono relative a partecipazioni in Coppa dei Campioni/Champions League, 4 in Coppa delle Coppe e 14 complessive in Coppa UEFA/Europa League).<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.rsssf.com/tablesi/ital-ec.html|titolo=Italian Clubs in European Cups|autore=Maurizio Mariani, Roberto Di Maggio|data=6 giugno 2008}}</ref> Nel computo globale delle competizioni a livello confederale, risulta il primo club italiano e quarto a livello europeo per numero di punti conquistati (518), ed è il club italiano con il maggior numero di partite disputate (397), vinte (215), gol realizzati (687), [[differenza reti]] (+322) e percentuale di vittorie (54,16%) in competizioni UEFA a tutto il 9 settembre 2016.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.uefa.com/printoutfiles/competitions/uefacup/2013/e/e_01_md.pdf|titolo=All-time statistics, UEFA competitions|p=76|data=14 settembre 2012}}<br>{{cita web|lingua=en|url=http://www.uefa.com/printoutfiles/competitions/ucl/2013/e/e_01_md.pdf|titolo=All-time statistics, UEFA competitions (2012-13)|p=100|data=16 settembre 2012}} In base alla procedura di calcolo standard del [[coefficiente UEFA]] si applica il sistema di punteggio 2-1-0 rispettivamente per le vittorie, pareggi e sconfitte, indipendentemente dalla formula in vigore, cfr. {{cita pubblicazione|lingua=en|data=agosto/settembre 2008|titolo=Top 125|rivista=Champions Magazine|numero=30|p=96|editore=Union des Associations Européennes de Football|ISSN=1740-9969}}</ref>
 
L'[[omicidio]] suscitò in Italia un'ondata di deplorazione<ref>Inge Botteri, ''Rielaborare il lutto, costruire la memoria. Il regicidio di Umberto I a scuola e sui giornali'', Brescia : [poi] Roma : Centro di Ricerca F. Odorici ; Bulzoni, Cheiron : materiali e strumenti di aggiornamento storiografico. A.18, 2001.</ref> e di paura, tanto da indurre gli stessi ambienti anarchici e socialisti a prenderne le distanze; [[Filippo Turati]] ad esempio rifiutò di difendere il regicida in tribunale. Molti di coloro che l'avevano criticato in vita, tra cui il liberale Papafava, ebbero parole di cordoglio per il defunto («gli volevamo più bene di quanto credessimo») e il repubblicano Bovio disse che l'indignazione suscitata dall'attentato aveva allungato la vita alla monarchia di parecchi decenni. Il poeta [[Giovanni Pascoli]] scrisse di getto l'inno ''[[al Re Umberto]]'', dedicato al sovrano scomparso.
La formazione bianconera ha disputato un totale di 19 finali in competizioni ufficiali a livello internazionale, nona al mondo nonché quinta in [[Europa]] ''ex aequo'' con il {{Calcio Bayern Monaco|N}} e seconda tra i club italiani in questa graduatoria.<ref>{{Calcio Real Madrid|N}}: 31 finali in competizioni internazionali ufficiali per club; {{Calcio Milan|N}}: 29; {{Calcio Boca Juniors|N}}: 28; {{Calcio Barcellona|N}}: 28; {{Calcio Al Ahly|N}}: 24; {{Calcio Independiente|N}}: 23; {{Calcio San Paolo|N}}: 21; {{Calcio Liverpool|N}}: 20 (statistiche aggiornate a tutto il 18 dicembre 2016), cfr. {{cita web|lingua=en|autore=Roberto Di Maggio|url=http://www.rsssf.com/miscellaneous/intfinalrec.html|titolo=International Finalists|data=19 dicembre 2013}}</ref> Delle 19 finali citate 8 sono state giocate in [[UEFA Champions League|Coppa dei Campioni/UEFA Champions League]] (2 vittorie complessive), una in [[Coppa delle Coppe UEFA|Coppa delle Coppe]] (1 vittoria), 4 in [[UEFA Europa League|Coppa UEFA]] (3 vittorie), una in [[Coppa Intertoto UEFA|Coppa Intertoto]] (1 vittoria), 2 in [[Supercoppa UEFA]] (2 vittorie) e 3 in [[Coppa Intercontinentale]] (2 vittorie).<ref name=Saffer/><ref>{{cita web|lingua=en|titolo=UEFA Champions League – {{sic|2016/17}} Season Match Press Kits|url=http://www.uefa.org/printoutfiles/competitions/uefachampionsleague/2017/E/E_2019377_10.pdf|p=2|data=23 novembre 2016}}</ref> Il trionfo in [[Coppa UEFA 1976-1977|Coppa UEFA 1976-77]] la fece diventare l'unico club italiano ad aver vinto una manifestazione internazionale ufficiale con una rosa composta esclusivamente da [[Juventus Football Club 1976-1977|calciatori]] provenienti da un solo Paese.<ref name="Di Cesare"/>
 
Il 9 agosto venne celebrato il funerale religioso a [[Roma]]: nonostante fosse un giovedì torrido, due gremite ali di folla seguivano il feretro. Tuttavia si era instaurato un tale clima di psicosi che bastò un mulo imbizzarrito di una rappresentanza del corpo degli Alpini per scatenare un fuggi-fuggi generale al grido "Gli Anarchici!". Tale fu il terrore che questo coinvolse anche il gruppo dei Principi, tanto che Nicola del Montenegro balzò davanti al genero Vittorio per fargli da scudo contro un eventuale attentato.<ref>{{Cita libro|autore=Indro Montanelli|titolo=L'Italia di Giolitti (1900-1920)|collana=Storia d'Italia|anno=1974|editore=Rizzoli}}</ref>
Sempre in ambito internazionale è l'unico club del mondo ad avere vinto tutte le competizioni per club organizzate dalla confederazione di appartenenza<ref>{{cita news|lingua=en|url=http://www.uefa.com/printoutfiles/competitions/ucl/2010/e/e_01_md.pdf|titolo=Legend – UEFA club competition|editore=Union des Associations Européennes de Football|p=99|data=11 settembre 2009}}</ref> e uno dei cinque club ad aver vinto tutte le tre principali competizioni dell'UEFA. La Juventus fu la prima a raggiungere tale traguardo nel 1985 – seguita dall'{{Calcio Ajax|N}} nel [[Coppa UEFA 1991-1992|1992]], dal Bayern Monaco nel [[Coppa UEFA 1995-1996|1996]], dal {{Calcio Chelsea|N}} nel [[UEFA Europa League 2012-2013|2013]] e dal {{Calcio Manchester United|N}} nel [[UEFA Europa League 2016-2017|2017]] – oltreché l'unica a farlo sotto un'unica gestione tecnica;<ref>{{Treccani|giovanni-trapattoni_(Enciclopedia-dello-Sport)|TRAPATTONI, Giovanni|autore=Salvatore Lo Presti|anno=2002}}</ref> per tale ragione nel 1988 le fu riconosciuta la speciale [[Targa UEFA]].<ref>{{cita news|autore=Giorgio Viglino|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0022/articleid,0961_01_1988_0148_0024_23903470/|titolo=Boniperti e Futre, è la volta buona|pubblicazione=La Stampa|data=13 luglio 1988|p=22}}</ref>
 
Ristabilita la calma, la salma del defunto Re venne tumulata nel [[Pantheon (Roma)|Pantheon]] accanto a quella del padre; il 13 agosto diventò giorno di lutto nazionale.
===Statistiche individuali===
[[File:Alex Del Piero, Juventus 1993-94.jpg|thumb|upright|left|[[Alessandro Del Piero]], primatista di presenze e reti nella storia juventina]]
 
Molte furono le voci che si alzarono - contro o a favore - il gesto di Bresci, immediatamente messe a tacere dall'introduzione del nuovo [[reato]] di "apologia di regicidio", per il quale vennero tratti in arresto due religiosi: don [[Arturo Capone]], [[parroco]] a [[Salerno]], e fra Giuseppe Volponi, un [[francescano]] di Roma.<ref>Giuseppe Galzerano, ''Gaetano Bresci: la vita, l'attentato, il processo e la morte del regicida anarchico'', Galzerano editore, Casalvelino Scalo, 1988, pag.40</ref> Quest'ultimo, fu condannato a 8 mesi di galera e a mille lire di multa (28 agosto).
Al 20 maggio 2012 il giocatore juventino primatista di presenze in Serie A è [[Alessandro Del Piero]] con 478, cui vanno sommate 35 presenze in [[Serie B]], che ne fanno complessivamente il bianconero con il [[Calciatori della Juventus Football Club#Presenze in partite ufficiali|maggior numero di gare nei campionati italiani]] con 513.<ref name=presenze/> Il precedente record fu superato il 6 febbraio 2011 e apparteneva a [[Giampiero Boniperti]], che dal [[Serie A 1946-1947|1946]] al [[Serie A 1960-1961|1961]] scese in campo 443 volte.<ref name="Boniperti">{{cita news|autore=Giovanni Battista Olivero|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2011/febbraio/05/444_Ale_tra_record_nuovo_ga_10_110205001.shtml|titolo=444 Ale tra record e nuovo contratto|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=5 febbraio 2011}}</ref>
 
Bresci venne processato il 29 agosto e condannato il giorno stesso all'ergastolo, in quanto la pena di morte era in vigore solo per alcuni reati militari, puniti dal [[Codice penale militare di guerra]].<ref>[http://www.liceoberchet.it/ricerche/i-iid/diritti/diritti3d.htm ''La pena di morte in Italia]</ref> Bresci morì suicida il 22 maggio [[1901]] in circostanze molto dubbie (impiccato nella propria cella), sebbene si dicesse che fosse rimasto vittima di un pestaggio da parte delle guardie.<ref name=ortalli>[https://liberidallergastolo.wordpress.com/2013/02/11/estratto-da-massimo-ortalli-gaetano-bresci-tessitore-anarchico-e-uccisore-di-re-nova-delphi-2011-pp-85-86/ Estratto da: Massimo Ortalli, Gaetano Bresci, tessitore anarchico e uccisore di re]</ref>
Ancora Del Piero detiene il primato assoluto di presenze ufficiali con la maglia bianconera (705), nonché quello di gol (289, altro record), dei quali 188 in Serie A e 54 nelle competizioni internazionali.<ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/sport/2014/11/08/gol-e-numeri-record-del-piero-cuore-juve_1013adb4-b3b4-4100-a8e3-f83d004162d7.html|titolo=Gol e numeri record, Del Piero cuore Juve|data=8 novembre 2014}}</ref> Il precedente primato di gol fu superato nel gennaio 2006 e apparteneva al succitato Boniperti con 182.<ref>{{cita web|autore=Francesca Fanelli|url=http://www.corrieredellosport.it/624/2011/12/07-208758/2005,+Del+Piero-Juve+182+gol+come+Boniperti|titolo=2005, Del Piero-Juve 182 gol come Boniperti|data=7 dicembre 2011}}</ref>
 
Il luogo dell'attentato, a [[Monza]], è segnato da una [[cappella espiatoria di Monza|Cappella]] in memoria del re ucciso, costruita nel [[1910]] su disegno dell'architetto [[Giuseppe Sacconi]], per volontà del figlio del re, [[Vittorio Emanuele III]].
Il miglior marcatore della Juventus in un campionato a girone unico fu [[Felice Borel|Borel II]] con 32 gol in 34 gare nel [[Serie A 1933-1934|campionato 1933-34]],<ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/sport/2016/04/03/paradosso-higuain-gol-n.30-nel-giorno-peggiore_aeb15197-0f5d-45ad-a72e-dba896f3e145.html|titolo=Paradosso Higuain, gol n.30 nel giorno peggiore|data=3 aprile 2016}}</ref> mentre l'[[Ungheria|ungherese]] [[Ferenc Hirzer]] detenne in precedenza il primato assoluto di gol segnati in una singola edizione del campionato italiano con 35 in 26 incontri nella [[Prima Divisione 1925-26]].<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/sport/2016/01/25/foto/da_nordahl_a_angelillo_i_bomber_con_piu_di_30_centri_in_serie_a_in_un_unica_stagione-131999904/1/#1|titolo=Da Nordahl a Angelillo: i bomber con più di 30 centri nel massimo campionato italiano in un'unica stagione|data=25 gennaio 2016}}</ref> Infine [[Omar Sívori]] detiene insieme a [[Silvio Piola]] il record di marcature in una singola partita: 6 gol, segnati all'{{Calcio Inter|N}} nella 28ª giornata del [[Serie A 1960-1961|campionato 1960-61]].<ref>{{cita web|autore=Antonio Pannullo|url=http://www.secoloditalia.it/2016/10/lazio-ebbe-suo-totti-leggendario-si-chiamava-silvio-piola/|titolo=Anche la Lazio ebbe il suo Totti leggendario: si chiamava Silvio Piola...|data=3 ottobre 2016}}</ref>
 
==Tifoseria Ascendenza ==
<div align="center">
{{vedi anche|Tifoseria della Juventus Football Club}}
{| class="wikitable" style="text-align:center"
[[File:Juventus109.jpg|thumb|Striscione celebrativo del 109º anniversario della Juventus, [[Stadio Olimpico Grande Torino#Stadio Olimpico|stadio Olimpico]], 1º novembre 2006]]
|-
|-
| rowspan="16" | '''Umberto I di Savoia'''
| rowspan="8" | '''Padre:'''<br />[[Vittorio Emanuele II di Savoia]]
| rowspan="4" | '''Nonno paterno:'''<br />[[Carlo Alberto di Savoia]]
| rowspan="2" | '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Carlo Emanuele di Savoia-Carignano]]
| '''Trisavolo paterno:'''<br />[[Vittorio Amedeo II di Savoia-Carignano]]
|-
| '''Trisavola paterna:'''<br />[[Giuseppina Teresa di Lorena-Armagnac]]
|-
| rowspan="2" | '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Maria Cristina di Sassonia|Maria Cristina di Sassonia-Curlandia]]
| '''Trisavolo paterno:'''<br />[[Carlo di Sassonia]]
|-
| '''Trisavola paterna:'''<br />[[Francesca von Corvin-Krasinski]]
|-
| rowspan="4" | '''Nonna paterna:'''<br />[[Maria Teresa d'Asburgo-Toscana]]
| rowspan="2" | '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Ferdinando III di Toscana]]
| '''Trisavolo paterno:'''<br />[[Leopoldo II d'Asburgo-Lorena]]
|-
| '''Trisavola paterna:'''<br />[[Maria Ludovica di Borbone-Napoli]]
|-
| rowspan="2" | '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Luisa Maria Amalia di Borbone-Napoli]]
| '''Trisavolo paterno:'''<br />[[Ferdinando I di Borbone]]
|-
| '''Trisavola paterna:'''<br />[[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena]]
|-
| rowspan="8" | '''Madre:'''<br />[[Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena]]
| rowspan="4" | '''Nonno materno:'''<br />[[Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena]]
| rowspan="2" | '''Bisnonno materno:'''<br />[[Leopoldo II d'Asburgo-Lorena]]
| '''Trisavolo materno:'''<br />[[Francesco I di Lorena]]
|-
| '''Trisavola materna:'''<br />[[Maria Teresa d'Asburgo]]
|-
| rowspan="2" | '''Bisnonna materna:'''<br />[[Maria Ludovica di Borbone-Napoli]]
| '''Trisavolo materno:'''<br />[[Carlo III di Spagna]]
|-
| '''Trisavola materna:'''<br />[[Maria Amalia di Sassonia]]
|-
| rowspan="4" | '''Nonna materna:'''<br />[[Maria Elisabetta di Savoia-Carignano]]
| rowspan="2" | '''Bisnonno materno:'''<br />[[Carlo Emanuele di Savoia-Carignano]]
| '''Trisavolo materno:'''<br />[[Vittorio Amedeo II di Savoia-Carignano]]
|-
| '''Trisavola materna:'''<br />[[Giuseppina Teresa di Lorena-Armagnac]]
|-
| rowspan="2" | '''Bisnonna materna:'''<br />[[Maria Cristina di Sassonia|Maria Cristina di Sassonia-Curlandia]]
| '''Trisavolo materno:'''<br />[[Carlo di Sassonia]]
|-
| '''Trisavola materna:'''<br />[[Francesca von Corvin-Krasinski]]
|}
</div>
 
===Ascendenza patrilineare===
Al 2016 i tifosi della Juventus sono stimati tra i 12 e i 14 milioni in [[Italia]].<ref>{{cita news|autore=Alberto Barillà|titolo=Il primo partito? È la Juve|pubblicazione=Corriere dello Sport – Stadio|numero=319|p=2|data=18 novembre 2016}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|autore=Massimo Franchi|data=13 marzo 2015|url=http://resources.fifa.com/mm/document/af-magazine/fifaweekly/02/56/20/34/10_en_weekly_lowres_10_en_neutral.pdf|titolo=Gentile, Boniek, Zidane and friends|rivista=The FIFA Weekly|numero=10|p=12|OCLC=862248672}}</ref> Secondo il sondaggio condotto dall'istituto Demos & Pi e pubblicato nel settembre 2016 su ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'' il club risulta essere il più sostenuto del Paese con il 34% di preferenze da parte del campione esaminato,<ref name="ricerca2016"/>
{|class="wikitable" style="float:right"
|+ Monumenti a Umberto I
|-
|[[File:Stresa - DSC03006.JPG|70px]] || [[Stresa]]
|-
| [[File:Giardini pubblici e statua di Re V.Emanuele II - Asti.jpg|70 px]] || [[Asti]]
|-
| [[File:VillaBorghese Umberto I (8).JPG|70 px]] || [[Roma]]
|-
| [[File:Umberto I Achille d'Orsi Naples.jpg|70 px]] || [[Napoli]]
|-
| [[File:Re Umberto I statua Verona.JPG|70 px]] || [[Verona]]
|-
|[[File:Michele Tripisciano - Monumento ad Umberto I a Caltanissetta 1922 12.JPG|70px]] || [[Caltanissetta]]
|}
 
# [[Umberto I Biancamano|Umberto I]], [[conte di Savoia]], circa 980-1047
La società vanta inoltre 41 milioni di sostenitori in [[Europa]] e oltre 300 milioni nel resto del mondo in base a un'analisi pubblicata dall'agenzia di indagini sul mercato sportivo Repucom S.A. nel novembre 2015.<ref name="tifosi juventini"/> Numerosi sono anche i ''[[fan club]]'' sparsi a livello internazionale,<ref>{{cita web|url=http://www.juventus.com/it/fans/club-doc/trova-un-club-doc-all-estero.php|titolo=I club esteri|data=20 luglio 2016}}</ref> in particolare nei Paesi a forte [[emigrazione italiana]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.fifa.com/worldfootball/clubfootball/news/newsid=538662.html|titolo=Napoli: Back where they belong|data=22 giugno 2007}}</ref>
# [[Oddone di Savoia|Oddone]], conte di Savoia, 1023-1057
# [[Amedeo II di Savoia|Amedeo II]], conte di Savoia, 1046-1080
# [[Umberto II di Savoia (conte)|Umberto II]], conte di Savoia, 1065-1103
# [[Amedeo III di Savoia|Amedeo III]], conte di Savoia, 1087-1148
# [[Umberto III di Savoia|Umberto III]], conte di Savoia, 1136-1189
# [[Tommaso I di Savoia|Tommaso I]], conte di Savoia, 1177-1233
# [[Tommaso II di Savoia|Tommaso II]], conte di Savoia, 1199-1259
# [[Amedeo V di Savoia|Amedeo V]], conte di Savoia, 1249-1323
# [[Aimone di Savoia (1291-1343)|Aimone]], conte di Savoia, 1291-1343
# [[Amedeo VI di Savoia|Amedeo VI]], conte di Savoia, 1334-1383
# [[Amedeo VII di Savoia|Amedeo VII]], conte di Savoia, 1360-1391
# [[Amedeo VIII di Savoia|Amedeo VIII]] (Antipapa Felice V), [[principe di Piemonte]], 1383-1451
# [[Ludovico di Savoia|Ludovico]], principe di Piemonte, 1413-1465
# [[Filippo II di Savoia|Filippo II]], principe di Piemonte, 1443-1497
# [[Carlo II di Savoia|Carlo II]], principe di Piemonte, 1486-1553
# [[Emanuele Filiberto di Savoia|Emanuele Filiberto]], principe di Piemonte, 1528-1580
# [[Carlo Emanuele I di Savoia|Carlo Emanuele I]], principe di Piemonte, 1562-1630
# [[Tommaso Francesco di Savoia|Tommaso Francesco]], [[principe di Carignano]], 1596-1656
# [[Emanuele Filiberto di Savoia-Carignano|Emanuele Filiberto]], principe di Carignano, 1628-1709
# [[Vittorio Amedeo I di Savoia-Carignano|Vittorio Amedeo I]], principe di Carignano, 1690-1741
# [[Luigi Vittorio di Savoia-Carignano|Luigi Vittorio]], principe di Carignano, 1721-1778
# [[Vittorio Amedeo II di Savoia-Carignano|Vittorio Amedeo II]], principe di Carignano, 1743-1780
# [[Carlo Emanuele di Savoia-Carignano|Carlo Emanuele]], principe di Carignano, 1770-1800
# [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]], [[re di Sardegna]], 1798-1849
# [[Vittorio Emanuele II]], [[re d'Italia]], 1820-1878
# '''Umberto I''', re d'Italia, 1844-1900
 
== Titoli ==
Il tifo per la Juventus è tradizionalmente eterogeneo dal punto di vista sociologico e geograficamente uniforme in tutto il Paese,<ref name=ricerca2013b>{{Cita|Sondaggio Demos & Pi 2013|Ilvo Diamanti, «Calcio, il declino del tifo. In curva solo gli ultras», p. 5}}</ref> è molto marcato anche nel [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno d'Italia]] e nelle [[Italia insulare|isole]],<ref name=ricerca2013>{{cita|Sondaggio Demos & Pi 2013|p. 20}}</ref> il che garantisce un seguito rilevante alla squadra anche durante gli incontri esterni. Tale caratteristica di diffusione del tifo fa della Juventus dal punto di vista sociologico una squadra «nazionale».<ref>{{Cita|Patrick Hazard, David Gould|titolo=Three Confrontations and a Coda: Juventus of Turin and Italy|p. 203|Fear and Loathing in World Football}}</ref>
[[File:Coat of arms of the Kingdom of Italy (1890).svg|thumb|Grande stemma del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], versione completa istituita con regio decreto nº 7282 del 27 novembre [[1890]].]]
Sua Maestà Umberto I, per grazia di Dio e per volontà della Nazione,
{{div col}}
* [[Re d'Italia]],
* [[Re di Sardegna]],
* [[Regno di Cipro|Re di Cipro]], di [[re di Gerusalemme|Gerusalemme]] e di [[Elenco dei monarchi del regno armeno di Cilicia|Armenia]],
* [[duca di Savoia]],
* [[principe di Carignano]],
* [[principe di Piemonte]],
* principe di [[Oneglia]],
* principe di [[Poirino]],
* principe di [[Trino]],
* principe e vicario perpetuo del [[Sacro Romano Impero]],
* principe di [[Carmagnola]],
* principe di [[Montmélian]] con [[Arbin]] e [[Francin]],
* principe balì del ducato di [[Aosta]],
* principe di [[Chieri]],
* principe di [[Dronero]],
* principe di [[Crescentino]],
* principe di Riva di [[Chieri]] e Banna,
* principe di [[Busca]],
* principe di Bene, principe di [[Bra]],
* [[Savoia-Genova|duca di Genova]],
* duca di [[Monferrato]],
* duca d'[[Aosta]],
* duca del [[Chiablese]],
* duca del [[Canton Ginevra|Genevese]],
* duca di [[Brescia]],
* duca di [[Piacenza]],
* duca di Carignano Ivoy,
* [[marchese di Ivrea]],
* [[marchese di Saluzzo]],
* marchese di [[Susa (Italia)|Susa]], marchese di [[Ceva]],
* marchese del Maro, marchese di [[Oristano]],
* marchese di [[Cesana Torinese|Cesana]],
* marchese di [[Savona]],
* marchese di [[Tarantasia]],
* marchese di [[Borgomanero]] e [[Cureggio]],
* marchese di [[Caselle Torinese|Caselle]],
* marchese di [[Rivoli]],
* marchese di [[Pianezza]],
* marchese di [[Govone]],
* marchese di [[Salussola]],
* marchese di [[Racconigi]], con Tegerone, [[Migliabruna]] e Motturone,
* marchese di [[Cavallermaggiore]],
* marchese di [[Marene]],
* marchese di [[Modane]] e di [[Lanslebourg-Mont-Cenis|Lanslebourg]],
* marchese di [[Livorno Ferraris]],
* marchese di [[Santhià]],
* marchese di [[Agliè]],
* marchese di [[Barge]],
* marchese di [[Centallo]] e [[Demonte]],
* marchese di [[Desana]],
* marchese di [[Ghemme]],
* marchese di [[Vigone]],
* marchese di Villafranca,
* conte di [[Moriana]],
* [[conte di Ginevra]],
* conte di [[Nizza]], conte di [[Tenda (Francia)|Tenda]],
* conte di [[Romont (Francia)|Romont]], [[Contea di Asti (età moderna)|conte di Asti]],
* conte di [[Alessandria]],
* conte del [[Goceano]],
* conte di [[Novara]],
* conte di [[Tortona]],
* conte di [[Bobbio]],
* conte di [[Soissons]],
* conte dell'[[Secondo Impero francese|Impero Francese]],
* conte di [[Sant'Antioco (Italia)|Sant'Antioco]],
* [[conte di Pollenzo]],
* conte di [[Roccabruna (Francia)|Roccabruna]],
* conte di [[Tricerro]],
* conte di [[Bairo]],
* conte di [[Ozegna]],
* conte delle Apertole,
* barone di [[Vaud]] e del [[Faucigny (Alta Savoia)|Faucigny]],
* alto signore di [[Principato di Monaco|Monaco]] e di [[Mentone]],
* signore di [[Vercelli]],
* signore di [[Pinerolo]],
* signore della [[Lomellina]] e Valle Sesia,
* nobil homo patrizio Veneto,
* patrizio di [[Ferrara]].
{{div col end}}
 
===Storia= Onorificenze ==
[[File:König Umberto I von Italien im Ornat des Hosenbandordens.png|thumb|''[[Maestà|S.M.]] Re Umberto I con le vesti dell'[[Ordine della Giarrettiera]]''<ref> Ritratto di [[Pedro Américo]], 1878.</ref>]]
Il pensiero comune d'inizio XX secolo voleva che il tifo per la Juventus fosse appannaggio delle classi [[Borghesia|borghesi]], laddove quello per la rivale cittadina del {{Calcio Torino|N}} traesse linfa dalle classi [[Proletariato|popolari e proletarie]].<ref>{{cita news|url=http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=7992150|titolo=Speciale 100 anni del Derby di Torino|pubblicazione=La Stampa|data=30 settembre 2007}}</ref> Qualche decennio dopo con l'ingresso degli [[Agnelli (famiglia)|Agnelli]] nel capitale societario della cosiddetta «vecchia Signora» (1923), il tifo per la squadra si diffuse anche tra gli operai meccanici dell'industria di proprietà della famiglia, la [[FIAT]]. Essendo iniziato un [[Immigrazione|fenomeno migratorio]] – poi divenuto massiccio nel secondo dopoguerra – verso [[Torino]] e gli altri grandi poli industriali del [[Italia Settentrionale|Settentrione]] da parte dei lavoratori [[Italia Meridionale|meridionali]] in cerca di impiego, la Juventus già dagli anni 1930 divenne il primo club italiano ad avere una tifoseria non più connotata campanilisticamente o al più regionalmente, ma a carattere nazionale.<ref name="Immigrazione">{{cita web|lingua=en|url=http://www.fifa.com/classicfootball/clubs/rivalries/newsid=924118/index.html|titolo=Injuries clouding Turin derby|data=24 ottobre 2008}}</ref><ref name="Papa">{{Cita|Papa, Panico|p. 271}}</ref>
=== Onorificenze italiane ===
[[File:Tifoseria juventina anni 1970.jpg|thumb|left|Tifoseria juventina allo [[Stadio Olimpico Grande Torino#Stadio Comunale|stadio Comunale di Torino]] alla fine del [[Serie A 1974-1975|campionato 1974-75]]]]
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Most Holy Annunciation BAR.svg
|nome_onorificenza = Gran maestro dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata
|collegamento_onorificenza = Ordine supremo della Santissima Annunziata
|motivazione =
|luogo = 9 gennaio 1878 (già Cavaliere, 30 gennaio 1859)
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere_di_gran_croce_OMS_BAR.svg
|nome_onorificenza = Gran maestro dell'Ordine militare di Savoia
|collegamento_onorificenza = Ordine militare di Savoia
|motivazione =
|data = 9 gennaio 1878
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere di gran Croce Regno SSML BAR.svg
|nome_onorificenza = Gran maestro dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza = Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione =
|luogo = 9 gennaio 1878 (già Cavaliere di gran croce decorato del gran cordone, 30 gennaio 1859)
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere di Gran Croce OCI Kingdom BAR.svg
|nome_onorificenza = Gran maestro dell'Ordine della Corona d'Italia
|collegamento_onorificenza = Ordine della Corona d'Italia
|motivazione =
|data = 9 gennaio 1878
}}
{{Onorificenze
|immagine = Ordine Civile di Savoia BAR.svg
|nome_onorificenza = Gran maestro dell'Ordine al merito civile di Savoia
|collegamento_onorificenza = Ordine al merito civile di Savoia
|motivazione =
|data = 9 gennaio 1878
}}
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare gold medal - old style BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza = Valor militare
|motivazione = Per brillantissimo coraggio dimostrato nel condurre la sua divisione al fuoco e per le savie disposizioni date pel suo piazzamento nel fatto d'armi di Villafranca il 24 giugno
|luogo = 6 dicembre 1866<ref>https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/12319</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = CampagneGuerreIndipendenza.png
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa delle campagne delle guerre d'indipendenza
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d'Indipendenza
|motivazione = con barretta "1866"
|data = 6 dicembre 1866
}}
{{Onorificenze
|immagine = Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia
|motivazione =
|data = 26 aprile 1883
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
Con il consolidamento dei flussi migratori interni avvenuti tra gli anni 1950 e i primi anni 1970 la Juventus sembrò rappresentare attraverso i suoi tifosi lo spirito del nuovo lavoratore immigrato [[piemonte]]se, mentre la tifoseria del Torino rimase legata all'ambiente culturale di marca prettamente torinese e cittadina.<ref name="Immigrazione"/> In anni più recenti le differenze sociali e culturali fra le due opposte tifoserie si sono sempre più affievolite fino a essere oramai di fatto nulle.
{{Onorificenze
 
|immagine = Order of the Golden Fleece Rib.gif
===Gemellaggi e rivalità===
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro (Impero austro-ungarico)
{{vedi anche|Derby di Torino{{!}}Derby della Mole|Derby d'Italia|Rivalità calcistica Juventus-Milan}}
|collegamento_onorificenza = Toson d'oro
In ragione della posizione raggiunta dalla squadra al vertice del calcio nazionale, in maniera pressoché duratura dal cosiddetto «[[Storia della Serie A#Anni 1950: l'affermarsi della lotta Milano-Torino|dopoguerra calcistico]]», della diffusione del suo tifo e anche di diverse rivendicazioni [[Campanilismo|anticampanilistiche]], le rivalità sono molteplici e molto sentite:<ref name="Hazard, Gould"/> la tifoseria rivale d'elezione è quella del concittadino {{Calcio Torino|N}}.<ref>{{cita|Patrick Hazard, David Gould|titolo=Three Confrontations and a Coda: Juventus of Turin and Italy|pp. 210-214|Fear and Loathing in World Football}}</ref> A seguire quella dell'{{Calcio Inter|N}}, fin dagli anni 1960 e rinfocolata dopo le decisioni giudiziarie riguardanti lo [[Calciopoli|scandalo del calcio italiano del 2006]],<ref>{{cita web|url=http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2008/09/22-4377/Juve-Inter,+storia+di+una+rivalit%C3%A0|titolo=Juve-Inter, storia di una rivalità|data=22 settembre 2008}}</ref> oltre a quella del {{Calcio Milan|N}}, nonostante per lungo tempo le due società abbiano tenuto buoni rapporti sportivo-commerciali con reciproci scambi di giocatori.<ref>{{cita news|autore=Corrado Sannucci|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/05/15/juve-milan-la-sfida-infinita-storia-di.html|titolo=Juve e Milan, la sfida infinita: storia di rivalità e di campioni|pubblicazione=la Repubblica|data=15 maggio 2003}}</ref>
|motivazione =
[[File:Heysel Mural based in Juventus FC's colours at Deen Haag - Nederland.jpg|thumb|Murale a [[L'Aia]] dedicato al gemellaggio tra la tifoseria della Juventus e quella dell'{{Calcio ADO Den Haag|N}}, nonché in ricordo delle vittime della [[strage dell'Heysel]]]]
}}{{Onorificenze
 
|immagine = Legion Honneur GC ribbon.svg
Più recenti e legate all'imporsi alla ribalta negli anni 1980 delle loro squadre con conseguente lotta sportiva per la conquista del primato nazionale sono le rivalità con la tifoseria della {{Calcio Fiorentina|N}}, legata principalmente alla lotta-scudetto del [[serie A 1981-1982|campionato 1981-82]],<ref>{{cita|Patrick Hazard, David Gould|titolo=Three Confrontations and a Coda: Juventus of Turin and Italy|pp. 200-201|Fear and Loathing in World Football}}</ref> e con quella della {{Calcio Roma|N}}, che fino alla metà di quel decennio fu la più valida contendente della Juventus al titolo.<ref name=FIFA/> Non è inoltre da tralasciare l'antagonismo col {{Calcio Napoli|N}}, in essere fin dagli anni 1950, ma acuitasi all'inizio del III millennio.<ref>{{cita|Patrick Hazard, David Gould|titolo=Three Confrontations and a Coda: Juventus of Turin and Italy|pp. 214-217|Fear and Loathing in World Football}}</ref>
|nome_onorificenza = Gran cordone dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia)
 
|collegamento_onorificenza = Legion d'Onore
In senso opposto a partire dagli anni 1980 vi è un legame di amicizia tra la tifoseria juventina e quella dell'{{Calcio Avellino|N}}, andato a scemare a fine anni 1990, ma poi rinsaldatosi nei primi anni 2010.<ref>{{cita web|autore=Guido Vaciago|url=http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2013/12/18-280481/Gemellaggio+fra+i+tifosi+di+Juventus+e+Avellino|titolo=Gemellaggio fra i tifosi di Juventus e Avellino|data=18 dicembre 2013}}</ref> Fuori dall'Italia esistono saldi gemellaggi con i tifosi organizzati dell'{{Calcio ADO Den Haag|N}} dell'[[L'Aia|Aia]] e con quelli del {{Calcio Legia Varsavia|N}}.<ref>{{cita web|autore1=Paola Cipriani|autore2=Marco Mensurati|autore3=Fabio Tonacci|url=http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2014/03/20/news/calcio_la_tifoseria_degli_ultras-81427305/|titolo=L'internazionale degli ultrà|rivista=R'E Le inchieste|editore=Gruppo Editoriale L'Espresso|data=20 marzo 2014}}</ref> Dagli anni 2010 si è inoltre rinforzata l'amicizia con i tifosi del {{Calcio Notts County|N}} – squadra di [[Nottingham]] che vanta legami storici con la Juventus<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Dan Robinson|url=http://www.nottinghampost.com/notts-county-second-largest-number-overseas-fans/story-26760038-detail/story.html|titolo=Notts County has second largest number of overseas fans in Football League|data=24 giugno 2015}}</ref> – così come è nata un'amicizia con i sostenitori dell'{{Calcio Elche|N}}.<ref>{{cita web|lingua=es|url=http://www.elchecf.es/noticia-ficha/intercambio-de-camisetas-con-la-juventus|titolo=Intercambio de camisetas con la Juventus|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121115232609/http://www.elchecf.es/noticia-ficha/intercambio-de-camisetas-con-la-juventus|data=13 novembre 2012|dataarchivio=15 novembre 2012}}</ref>
|motivazione =
 
|luogo = gennaio 1859<ref name="augusto.agid.gov.it">http://augusto.agid.gov.it/gazzette/index/download/id/1900176_PM</ref>
==Organico==
}}{{Onorificenze
{{vedi anche|Juventus Football Club 2016-2017}}
|immagine = Seraphimerorden ribbon.svg
 
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine Reale dei Serafini (Svezia)
===Rosa===
|collegamento_onorificenza = Ordine dei Serafini
Rosa e numerazione sono aggiornate al 9 febbraio 2017.<ref>{{cita web|url=http://www.juventus.com/it/squadre/prima-squadra/giocatori/index.php|titolo=La prima squadra}}</ref>
|motivazione =
 
|luogo = 14 marzo [[1862]]<ref name="augusto.agid.gov.it" />
{{Calciatore in rosa/inizio|col1=black|col2=white}}
}}{{Onorificenze
{{Calciatore in rosa|n°=1|ruolo=P|nazione=ITA|nome=[[Gianluigi Buffon]]|altro=[[Capitano (calcio)|capitano]]}}
|immagine = Order of the Medjidie lenta.png
{{Calciatore in rosa|n°=3|ruolo=D|nazione=ITA|nome=[[Giorgio Chiellini]]|altro=[[Capitano (calcio)|vice capitano]]}}
|nome_onorificenza = Ordine di Medjidié [classe non nota](Impero ottomano)
{{Calciatore in rosa|n°=4|ruolo=D|nazione=MAR|nome=[[Medhi Benatia]]}}
|collegamento_onorificenza = Ordine di Medjidié
{{Calciatore in rosa|n°=5|ruolo=C|nazione=BIH|nome=[[Miralem Pjanić]]}}
|motivazione =
{{Calciatore in rosa|n°=6|ruolo=C|nazione=DEU|nome=[[Sami Khedira]]}}
|luogo = agosto 1862<ref name="augusto.agid.gov.it" />
{{Calciatore in rosa|n°=7|ruolo=A|nazione=COL|nome=[[Juan Cuadrado]]}}
}}{{Onorificenze
{{Calciatore in rosa|n°=8|ruolo=C|nazione=ITA|nome=[[Claudio Marchisio]]}}
|immagine = PRT Three Orders BAR.png
{{Calciatore in rosa|n°=9|ruolo=A|nazione=ARG|nome=[[Gonzalo Higuaín]]}}
|nome_onorificenza = Fascia dei Tre Ordini (Regno di Portogallo)
{{Calciatore in rosa|n°=12|ruolo=D|nazione=BRA|nome=[[Alex Sandro (calciatore 1991)|Alex Sandro]]}}
|collegamento_onorificenza = Fascia dei Tre Ordini
{{Calciatore in rosa|n°=14|ruolo=C|nazione=ITA|nome=[[Federico Mattiello]]}}
|motivazione =
{{Calciatore in rosa|n°=15|ruolo=D|nazione=ITA|nome=[[Andrea Barzagli]]}}
|luogo = settembre 1862<ref name="augusto.agid.gov.it" />
{{Calciatore in rosa|n°=17|ruolo=A|nazione=HRV|nome=[[Mario Mandžukić]]}}
}}{{Onorificenze
{{Calciatore in rosa|n°=18|ruolo=C|nazione=GAB|nome=[[Mario Lemina]]}}
|immagine = PRT Military Order of the Tower and of the Sword - Grand Cross BAR.png
{{Calciatore in rosa|n°=19|ruolo=D|nazione=ITA|nome=[[Leonardo Bonucci]]}}
|nome_onorificenza = Gran cordone dell'Ordine militare della Torre e della Spada del valore, lealtà e merito (Regno di Portogallo)
{{Calciatore in rosa/medio|col1=black|col2=white}}
|collegamento_onorificenza = Ordine della Torre e della Spada
{{Calciatore in rosa|n°=20|ruolo=A|nazione=HRV|nome=[[Marko Pjaca]]}}
|motivazione =
{{Calciatore in rosa|n°=21|ruolo=A|nazione=ARG|nome=[[Paulo Dybala]]}}
|luogo = settembre 1862<ref name="augusto.agid.gov.it" />
{{Calciatore in rosa|n°=22|ruolo=C|nazione=GHA|nome=[[Kwadwo Asamoah]]}}
}}{{Onorificenze
{{Calciatore in rosa|n°=23|ruolo=D|nazione=BRA|nome=[[Dani Alves]]}}
|immagine = Ordre du Nichan Iftikhar Chevalier ribbon (Tunisia).svg
{{Calciatore in rosa|n°=24|ruolo=D|nazione=ITA|nome=[[Daniele Rugani]]}}
|nome_onorificenza = Ordine Nichan Iftikar [classe non nota](Tunisia)
{{Calciatore in rosa|n°=25|ruolo=P|nazione=BRA|nome=[[Norberto Neto]]}}
|collegamento_onorificenza = Ordine di Nichan Iftikar
{{Calciatore in rosa|n°=26|ruolo=D|nazione=CHE|nome=[[Stephan Lichtsteiner]]}}
|motivazione =
{{Calciatore in rosa|n°=27|ruolo=C|nazione=ITA|nome=[[Stefano Sturaro]]}}
|luogo = novembre 1862<ref name="augusto.agid.gov.it" />
{{Calciatore in rosa|n°=28|ruolo=C|nazione=VEN|nome=[[Tomás Rincón]]}}
}}{{Onorificenze
{{Calciatore in rosa|n°=29|ruolo=D|nazione=ITA|nome=[[Paolo De Ceglie]]}}
|immagine = Orderelefant ribbon.png
{{Calciatore in rosa|n°=32|ruolo=P|nazione=ITA|nome=[[Emil Audero]]}}
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca)
{{Calciatore in rosa|n°=34|ruolo=A|nazione=ITA|nome=Moise Kean}}<ref>Aggregato dalla formazione Primavera.</ref>
|collegamento_onorificenza = Ordine dell'Elefante
{{Calciatore in rosa|n°=38|ruolo=C|nazione=ITA|nome=[[Rolando Mandragora]]}}
|motivazione =
{{Calciatore in rosa/fine}}
|luogo = 19 agosto [[1865]]<ref name="augusto.agid.gov.it" />
 
}}{{Onorificenze
===Staff tecnico===
|immagine = Lion.of.Zahringen.Order.gif
Staff tecnico e sanitario aggiornati al 22 marzo 2017.<ref name=Juworld/>
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Leone di Zähringen (Granducato di Baden)
 
|collegamento_onorificenza = Ordine del Leone di Zähringen
<div style="float:left; font-size:100%; width:450px; valign:top; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-bottom:0px; text-align:left">
|motivazione =
{{finestra|align=left|width=80%|border=1px|col1=black|col2=white|col3=white|font-size=120%|titolo=Staff|contenuto=
|luogo = novembre 1865<ref name="augusto.agid.gov.it" />
;Staff tecnico prima squadra
}}{{Onorificenze
*{{Bandiera|ITA}} [[Massimiliano Allegri]] – Allenatore
|immagine = Imperial Order of the Mexican Eagle - ribbon bar.gif
*{{Bandiera|ITA}} [[Marco Landucci]] – Allenatore in 2ª
|nome_onorificenza = Gran cordone dell'Ordine imperiale dell'Aquila Messicana
*{{Bandiera|ITA}} Claudio Filippi – Preparatore portieri
|collegamento_onorificenza = Ordine Imperiale dell'Aquila Messicana
*{{Bandiera|ITA}} [[Aldo Dolcetti]] – Collaboratore tecnico
|motivazione =
*{{Bandiera|ITA}} [[Maurizio Trombetta]] – Collaboratore tecnico
|luogo = ottobre 1866<ref name="augusto.agid.gov.it" />
*{{Bandiera|ITA}} Roberto Sassi – Responsabile training check
}}{{Onorificenze
*{{Bandiera|ITA}} Simone Folletti – Responsabile preparatori atletici
|immagine = Order of the Garter UK ribbon.png
*{{Bandiera|ITA}} Andrea Pertusio – Preparatore atletico
|nome_onorificenza = Cavaliere straniero del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera (K.G., Regno Unito)
*{{Bandiera|ITA}} Duccio Ferrari Bravo – Preparatore atletico
|collegamento_onorificenza = Ordine della Giarrettiera
*{{Bandiera|IRL}} Darragh Connolly – Responsabile sport science
|motivazione =
*{{Bandiera|ITA}} Antonio Gualtieri – Preparatore atletico
|data = 1878
*{{Bandiera|ITA}} Riccardo Scirea – Responsabile match analysis
}}
*{{Bandiera|ITA}} Domenico Vernamonte – Specialista match analysis
{{Onorificenze
*{{Bandiera|ITA}} Giuseppe Maiuri – Specialista match analysis
|immagine = Royal Order of Kamehameha I Grand Cross.gif
----
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine reale di Kamehameha I (Regno delle Hawaii)
;Staff medico
|collegamento_onorificenza = Ordine reale di Kamehameha I
*{{Bandiera|ITA}} Claudio Rigo – Responsabile sanitario
|motivazione =
*{{Bandiera|USA}} Fabio Christian Tenore – Medico prima squadra
|data = 1878
*{{Bandiera|ITA}} Marco Luison – Riabilitatore
}}
*{{Bandiera|ITA}} Fabrizio Borri – Riabilitatore
{{Onorificenze
*{{Bandiera|ITA}} Dario Garbiero – Massofisioterapista
|immagine = Ord.Aquilanera.png
*{{Bandiera|ITA}} Francesco Pieralisi – Massofisioterapista
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine supremo dell'Aquila nera (Regno di Prussia)
*{{Bandiera|ITA}} Emanuele Randelli – Massofisioterapista
|collegamento_onorificenza = Ordine dell'Aquila nera
*{{Bandiera|ITA}} Gianluca Scolaro – Massofisioterapista
|motivazione =
*{{Bandiera|ITA}} Maurizio Delfini – Massofisioterapista
|luogo = 29 marzo 1897<ref name="augusto.agid.gov.it" />
*{{Bandiera|ITA}} Stefano Grani – Riatletizzatore
}}{{Onorificenze
*{{Bandiera|ITA}} Matteo Pincella – Nutrizionista
|immagine = Ord.Aquilarossa-GC.png
----
|nome_onorificenza = Cavaliere di I classe dell'Ordine dell'Aquila rossa (Regno di Prussia)
;Staff settore giovanile
|collegamento_onorificenza = Ordine dell'Aquila rossa
*{{Bandiera|ITA}} [[Fabio Grosso]] – Allenatore squadra Primavera
|motivazione =
*{{Bandiera|ITA}} Stefano Suraci – Responsabile medico settore giovanile
|luogo = 29 marzo 1897<ref name="augusto.agid.gov.it" />
*{{Bandiera|ITA}} Stefano Baldini – Coordinatore tecnico settore giovanile
*{{Bandiera|ITA}} Antonio Marchio – Coordinatore tecnico attività di base
}}
</div>
{{clear}}
 
==Attività polisportiva==
Il club svolse [[Società polisportiva|attività polisportiva]] a periodi alterni sino alla fine degli anni 1970. Tra i suoi fondatori e primi soci vi erano giovani atleti che praticavano [[ciclismo]], [[Atletica leggera|atletica]], [[Lotta olimpica|lotta]] e [[podismo]], quali il lottatore Enrico Piero Molinatti, primo segretario-cassiere e figura di riferimento dei primi anni della società,<ref>{{Cita|Tavella|pp. 58-60|TavellaNasce}}</ref> oltre a una nutrita schiera di podisti, di cui facevano parte i fratelli Perocchio, con i fratelli Guido e Giovanni Botto che si distinsero nella [[Corsa (sport)|corsa]] e Torchio e Rolfo nella [[Marcia (atletica leggera)|marcia]].<ref name="Tavella-Ossola">{{cita|Tavella, Ossola|p. 279}}</ref> Durante quel periodo l'unica sezione ad aver raggiunto risultati di rilievo fu quella podistica.<ref name="Tavella-Ossola"/> Il 1º ottobre 1899 ai campionati di resistenza italiani organizzati dall'allora [[Federazione Italiana di Atletica Leggera|Unione Pedestre Italiana]] il socio Giovanni Botto ottenne il secondo posto nei [[100 metri piani|100 metri]] alle spalle di [[Umberto Colombo (atleta)|Umberto Colombo]] della [[SEF Mediolanum]], mentre alla stessa gara partecipò (giungendo al quarto posto) anche l'altro socio juventino Guido Botto, iscrittosi alla manifestazione con l'[[Sport Club Audace Torino|Audace Torino]].<ref>{{Cita|Tavella, Ossola|p. 13}}</ref> In quell'anno i soci bianconeri decisero di rinunciare alle altre sezioni sportive per concentrarsi sul [[Calcio (sport)|calcio]], comportando il cambio della ragione sociale.<ref>{{Cita|Tavella, Ossola|p. 17}}</ref>
 
Nella prima metà degli anni 1920 l'attività della Juventus fu nuovamente estesa ad altri sport per iniziativa del nepresidente [[Edoardo Agnelli (imprenditore 1892)|Edoardo Agnelli]] con la nascita della [[Juventus Organizzazione Sportiva Anonima|Juventus – Organizzazione Sportiva S.A.]], inizialmente istituita per dare [[Stile Juventus|impulso professionistico e manageriale]] alla società.<ref name="Tavella-Ossola2">{{Cita|Tavella, Ossola|p. 124}}</ref> Durante i seguenti vent'anni il club partecipò ai principali campionati nazionali di diverse discipline quali le [[bocce]], il [[Nuoto Juventus|nuoto]], il [[Hockey su ghiaccio Juventus|disco su ghiaccio]] e il [[Tennis Club Juventus|tennis]],<ref name="IV Novembre">{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0004/articleid,1612_02_1941_0060_0004_23874316/|titolo=In Corso IV Novembre impianti sportivi in via di realizzazione per le nuove attività della Juventus|pubblicazione=La Stampa|p=4|data=10 marzo 1941}}</ref> ottenendo con quest'ultima i maggiori successi.<ref>{{Cita web|url=http://www.federtennis.it/DettaglioNews.asp?IDNews=50394|titolo=Serie A1: Albo d'oro}}</ref>
 
Intanto gli eventi della [[seconda guerra mondiale]] portarono nel 1943 alla [[Fusione (diritto)|fusione]] della Juventus O.S.A. con altre aziende piemontesi, dando vita alla [[Cisitalia|Manifatture Bosco – Compagnia Industriale Sportiva Italia]] (CISITALIA).<ref>{{cita pubblicazione|autore=Consiglio provinciale delle corporazioni di Torino|url=http://www.museocisitalia.org/uploads/1264764505-f99748r11v.pdf|titolo=Atto costitutivo originale del 1943|pubblicazione=Museo Cisitalia|editore=Cisitalia S.A.|data=10 giugno 1943}}</ref> Sotto questa nuova denominazione l'attività polisportiva del club fu potenziata dall'imprenditore [[Piero Dusio]], eletto presidente della Juventus due anni prima, attraverso la costruzione dell'allora maggior [[Circolo della Stampa|complesso sportivo]] di Torino e primo scenario tennistico nel Paese<ref name="IV Novembre"/> ed estesa a altre discipline quali [[pallacanestro]], [[pallanuoto]] e [[pattinaggio su ghiaccio]].<ref name="Tavella-Ossola2"/>
 
Con la fine del conflitto armato ebbe inizio il declino della polisportiva a causa degli impegni di Dusio con la sua casa automobilistica,<ref name="Tavella-Ossola2"/> aggravata dalla crisi finanziaria che coinvolse la Cisitalia e che portò alla cessione delle infrastrutture del circolo societario oltreché alla chiusura delle diverse sezioni della polisportiva, in seguito [[Liquidazione|liquidata]] entro il febbraio del 1949.<ref>{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0002/articleid,0003_01_1949_0048_0002_24707527/|titolo=Attivo e passivo della 'Cisitalia'|pubblicazione=La Stampa|p=2|data=25 febbraio 1949}}</ref> Fecero eccezione quelle tennistica e hockeistica, ricostituite dopo diversi trasferimenti di proprietà negli anni successivi fino a diventare rispettivamente il Circolo della Stampa – Sporting e l'[[Hockey Club Torino]].<ref name="Tavella-Ossola2"/><ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,1604_02_1949_0266_0004_22358089/|titolo=Favorito lo Sporting Club ai campionati di tennis|pubblicazione=Nuova Stampa Sera|p=1|data=10 novembre 1949}}</ref>
 
Nel settembre 1970 fu creata una sezione [[sci]]istica, lo Sporting Club Juventus, che partecipò ai [[Campionati italiani di sci alpino|campionati italiani]] nell'inverno seguente<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,8/articleid,1524_02_1970_0188_0008_21371272/|titolo=Nasce a Torino lo Sporting Club Juventus|pubblicazione=Stampa Sera|p=8|data=15 settembre 1970}}</ref> svolgendo l'attività a [[Bardonecchia]] e al [[Sestriere]] e avendo tra i suoi principali atleti Roberta Bosco, Roberto Persico ed Emilio Campaneto.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,17/articleid,0133_01_1970_0195_0017_4827580/anews,true/|titolo=Esordisce sulla neve lo Sporting Club Juventus|pubblicazione=La Stampa|p=17|data=16 settembre 1970}}</ref> Successivamente ribattezzato Sci Club Juventus,<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,1505_02_1973_0074_0009_21202807/|titolo=Lo sci junior a Bardonecchia|pubblicazione=Stampa Sera|p=9|data=28 marzo 1973}}</ref> partecipò anche a diversi tornei giovanili durante il decennio successivo.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,20/articleid,1349_02_1986_0081_0020_19510393/|titolo=Ecco il signor Pierino Rossi. Ecco il piccolo stregone delle nevi|pubblicazione=Stampa Sera|p=20|data=25 marzo 1986}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*D. Pieri, ''Grandi manovre. La visita di Umberto I nella Romagna repubblicana'', La Mandragora Editrice, Imola 1994.
===Libri===
*{{cita libro|lingua=en|autore1=Gary Armstrong|autore2=Richard Giulianotti|titolo=Fear and Loathing in World Football|editore=Berg Publishers|città=Oxford|anno=2001|ISBN=1-85973-463-4|cid=Fear and Loathing in World Football}}
*{{cita libro|autore=Lino Cascioli|titolo=Storia fotografica del calcio italiano: dalle origini al campionato del mondo 1982|editore=Newton & Compton|città=Roma|anno=1982|cid=Cascioli}}
*{{cita libro|autore=Santa D'Innocenzo|titolo=Il merchandising come contratto sportivo|editore=Wolters Kluwer Italia|città=Milano|anno=2010|cid=D'Innocenzo|ISBN=88-13-29956-7}}
*{{cita libro|autore=Marcello Giannotti|titolo=L'enciclopedia di Sanremo. 55 anni di storia del Festival dalla A alla Z|editore=Gremese Editore|anno=2005|città=Roma|cid=Giannotti|ISBN=88-8440-379-0}}
*{{cita libro|curatore=Luciana Manzo|curatore2=Fulvio Peirone|url=http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/120/files/assets/common/downloads/publication.pdf|titolo=Sport a Torino. Luoghi, eventi e vicende tra Ottocento e Novecento nei documenti dell'Archivio Storico della Città|editore=Archivio Storico Città di Torino|data=19 dicembre 2005 – 3 marzo 2006|cid=Manzo, Peirone|id=TO01465329}}
*{{cita libro|autore1=Antonio Papa|autore2=Guido Panico|titolo=Storia sociale del calcio in Italia|editore=Il Mulino|città=Bologna|annooriginale=1993|anno=2002|cid=Papa, Panico|ISBN=88-15-08764-8}}
*{{cita libro|autore=Renato Tavella|titolo=Nasce un mito: Juventus!|editore=Newton & Compton|città=Ariccia|anno=2005|annooriginale=2004|cid=TavellaNasce|ISBN=88-541-0270-9}}
*{{cita libro|autore1=Renato Tavella|autore2=Franco Ossola|titolo=Il Romanzo della Grande Juventus|editore=Newton & Compton|città=Roma|annooriginale=1997|anno=2003|cid=Tavella, Ossola|ISBN=88-8289-900-4}}
*{{cita libro|curatore=[[Massimo Firpo]]|autore1=[[Nicola Tranfaglia]]|autore2=Pier Giorgio Zunino|titolo=Guida all'Italia contemporanea, 1861-1997|volume=4|editore=Garzanti|anno=1998|ISBN=88-11-34204-X|cid=Tranfaglia, ''et al.''}}
 
== Voci correlate ==
===Pubblicazioni varie===
* [[Gaetano Bresci]]
*{{cita pubblicazione|lingua=en|url=http://brandfinance.com/images/upload/brand_finance_football_50_report_final_online.pdf|titolo=Brand Finance Football 50 2016|editore=Brand Finance plc.|data=giugno 2016|cid=Brand Finance Football 50 2016}}
* [[Giovanni Passannante]]
*{{cita pubblicazione|autore=Centro studi e ricerche del Settore Tecnico|titolo=FIGC – {{sic|ReportCalcio}} 2013|url=http://www.figc.it/other/04-04-2013_report_calcio_RC13_low_res.pdf|edizione=3|editore=Federazione Italiana Giuoco Calcio|data=4 aprile 2013|cid=FIGC – ReportCalcio 2013}}
* [[Pietro Acciarito]]
*{{cita pubblicazione|lingua=en|autore=Deloitte Sports Business Group|url=https://www2.deloitte.com/content/dam/Deloitte/uk/Documents/sports-business-group/deloitte-uk-sport-football-money-league-2017.pdf|titolo=Planet Football|pubblicazione=Deloitte Football Money League 2017|editore=Deloitte Touche Tohmatsu Ltd.|data=gennaio 2017|cid=Deloitte Football Money League 2017}}
* [[Fiorenzo Bava Beccaris]]
*{{cita pubblicazione|autore=Demos & Pi|url=http://www.demos.it/2016/pdf/4054capsoc51_2016-10-01tifo.pdf|titolo=LI Osservatorio sul Capitale Sociale degli italiani – Il tifo calcistico in Italia|data=settembre 2016|cid=Sondaggio Demos & Pi 2016}}
* [[Cappella Espiatoria]]
*{{cita pubblicazione|autore=Demos & Pi|url=http://www.demos.it/2013/pdf/2802capsoc39_tifocalcistico.pdf|titolo=XXXVI Osservatorio sul Capitale Sociale degli italiani – Il tifo calcistico in Italia|data=settembre 2013|cid=Sondaggio Demos & Pi 2013}}
* [[Re d'Italia#Savoia (1861-1946)|Re d'Italia]]
*{{cita pubblicazione|url=http://www.juventus.com/media/native/news/Juventus_Bilancio%20di%20Sostenibilita%CC%80_2015-16.pdf|titolo=Bilancio di sostenibilità 2015-16|curatore=Juventus Football Club S.p.A.|data=ottobre 2016|cid=Bilancio di sostenibilità 2016}}
*{{cita pubblicazione|url=http://www.consob.it/documenti/prospetti/2007/2007-05-24_prosp_amq_juventus.pdf|titolo=Prospetto informativo OPV 2007|editore=Juventus Football Club S.p.A., Commissione Nazionale per le Società e la Borsa|data=24 maggio 2007|cid=Prospetto informativo OPV 2007}}
*{{cita pubblicazione|url=http://www.juventus.com/media/native/investor-relations-docs/italiano/bilanci/1516/Relazione%20finanziaria%20al%2030%20giugno%202016%20web.pdf|titolo=Relazione finanziaria annuale 2016|editore=Juventus Football Club S.p.A.|data=30 giugno 2016|cid=Relazione finanziaria annuale 2016}}
*{{cita TV|autore=Carlo Durante|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/spalti-di-guerra/446/default.aspx|titolo=Spalti di guerra: La storia del campionato di calcio 1943-1944|trasmissione=[[La Storia siamo noi]]|canale=[[Rai Storia|RAI Storia]]|editore=[[Rai Cultura|RAI Educational]]|data=15 giugno 2004|cid=Durante}}
*{{Cita TV|autore=Alberto Osella|trasmissione=Le città del calcio|episodio=5|titolo=Torino|canale=ESPN Classic|wkcanale=ESPN Classic|url=http://www.materasportfilmfestival.com/index.php?option=com_k2&view=item&id=220:le-citta-del-calcio-torino|data=26 aprile 2013|accesso=1º novembre 2013|minuto=29|secondo=02|cid=Osella}}
 
== Altri progetti ==
===Risorse informative in rete===
{{interprogetto}}
*{{cita web|http://www.juventus.com/it/club/la-storia-e-il-club/la-storia/|titolo=La storia|cid=Juventus – Storia}}
*{{cita web|http://www.juventus.com/it/club/investor-relations/corporate-governance/organi-di-amministrazione-e-controllo/|Organi d'amministrazione e controllo|cid=Juventus – Organigramma}}
*{{cita web|http://www.juventus.com/it/club/management/|Management|cid=Juventus – Management}}
*{{cita web|http://www.juventus.com/it/squadre/prima-squadra/staff-tecnico/|Staff tecnico|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20160413044417/http://www.juventus.com/it/squadre/prima-squadra/staff-tecnico|dataarchivio=13 aprile 2016|cid=Juventus – Staff tecnico}}
*{{cita web|http://www.juventus.com/it/club/la-storia-e-il-club/mission/index.php|Mission|cid=Juventus – Mission}}
*{{cita web|http://juventus.com/juventus/pdf/interbrandit.PDF|Juventus, verso una nuova era con Interbrand|editore=Interbrand; Omnicom Group, Inc.|data=23 giugno 2004|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20040624023751/http://juventus.com/juventus/pdf/interbrandit.PDF|dataarchivio=24 giugno 2004|cid=Nuovo logo Juventus 2004}}
*{{cita web|http://www.juventus.com/it/stadium-e-museum/stadi-precedenti/|Gli stadi della Juve|cid=Stadio Olimpico di Torino}}
*{{cita web|http://www.juventus.com/site/filesite/media/cartelle_stampa/Mostra_Juventus_110.pdf|Juventus. 110 anni a opera d'arte|data=18 settembre 2007|editore=Palazzo Bricherasio|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20081126030357/http://www.juventus.com/site/filesite/media/cartelle_stampa/Mostra_Juventus_110.pdf|dataarchivio=26 novembre 2008|cid=Beatrice, 2007}}
*{{cita web|http://www.juventus.com/it/club/sostenibilita/iniziative-charity/index.php|Charity: Altre iniziative|cid=Charity – Altre iniziative}}
*{{cita web|http://www.juventus.com/it/club/charity/santanna/index.php|Charity: Crescere insieme al Sant'Anna|cid=Charity – Sant'Anna}}
*{{cita web|http://www.juventus.com/it/club/sostenibilita/calciorazzismo/index.php|Charity: Un calcio al razzismo|cid=Charity – Un calcio al razzismo}}
*{{cita web|http://www.juventus.com/it/club/sostenibilita/giocaconme/index.php|Charity: Gioca con me|cid=Charity – Gioca con me}}
*{{cita web|http://www.museodelmarchioitaliano.it/marchi/juventus.php|Il marchio Juventus|cid=Il marchio Juventus}}
 
== Collegamenti esterni ==
==Voci correlate==
* {{Collegamenti esterni}}
*[[Lista di record nel calcio]]
*[[Migliori club del XX secolo FIFA]]
*[[Migliori club del XX secolo per ogni continente IFFHS]]
*[[Società calcistiche vincitrici delle competizioni confederali e interconfederali]]
*[[Società calcistiche vincitrici di campionati nazionali di massima serie]]
 
{{Box successione
==Altri progetti==
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{{Interprogetto|commons=Category:Juventus FC|n=Categoria:Juventus F.C.|q|preposizione=sulla}}
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==Collegamenti esterni==
|precedente = [[Vittorio Emanuele II d'Italia|Vittorio Emanuele II]]
*{{lingue|it|en|es|zh|id|jp|ar}}&nbsp;[http://www.juventus.com/ Sito ufficiale della Juventus Football Club]
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|immagine = Royal Standard of Italy (1880-1946).svg
{{Calcio Juventus storico}}
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{{Box successione
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{{box successione
|tipologia=titolo onorifico
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{{Re d'Italia}}{{Colonialismo italiano}}
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{{Portale|calciobiografie|TorinoCasa Savoia|storia d'Italia}}
 
{{DEFAULTSORT:Juventus}}
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