Anselmo di Besate e Ambarabà ciccì coccò: differenze tra le pagine

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'''Ambarabà ciccì coccò''' è il primo [[verso]] di una [[filastrocca]] in [[lingua italiana]] per bambini. È gioiosa, ma senza un particolare senso. Per la sua struttura ''circolare'', come del resto altre filastrocche, può essere ripetuta a piacere.
{{S|retori|storia medievale}}
{{Bio
|Nome = Anselmo di Besate
|Cognome =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Milano
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1020 ca.
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = dopo il 1048
|Attività = retore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = attivo nell'[[XI secolo]], in particolare presso la corte di [[Enrico III]]<ref name=ferroni37>Cfr. Ferroni, ''Storia della letteratura italiana'' cit., p. 37.</ref>
}}
 
== Vita Testo==
Quello seguente è il testo riportato da [[Cesare Segre]] in un numero di [[Strumenti critici]] del 1970<ref>{{cita|Segre}}</ref>:
 
{{quote|Ambarabà ciccì coccò<br>tre civette sul comò<br>che facevano l'amore<br>con la figlia del dottore.<br>Ma la mamma le chiamò... <br>ambarabà ciccì coccò.}}
Proveniente dalla famiglia dei conti di Besate, studia con ogni probabilità a Parma, pressappoco negli stessi anni in cui vi si trovava [[Pier Damiani]], e a Reggio Emilia. Per le sue competenze filosofico-retoriche gli è stato attribuito il soprannome di [[Scuola peripatetica |''Peripatetico'']]<ref>Cfr. de Filippis, ''Loquax pagina'' cit., p. 380; Id., ''Die Freude (an) der Rhetorik'' cit., pp. 71-72.</ref>. Come egli stesso testimonia, fu notaio della cancelleria dell'imperatore [[Enrico III il Nero|Enrico III]] e quindi suo [[cappellano]].<ref name=treccani>[http://www.treccani.it/enciclopedia/anselmo-da-besate/ Dalla voce relativa dell'Enciclopedia Treccani].</ref> Mancano riferimenti alla sua persona successivi al 1048.
 
=== OpereAltre versioni == =
Quello che è, in genere, comune a tutte le versioni è l<nowiki>'</nowiki>''[[incipit]]''; fa eccezione una versione riportata dal [[Gianfranco Contini|Contini]] nel 1981<ref>{{cita|Contini}}</ref>, nella quale compare il verso "tre civette sulla cassettiera".
 
1.{{quote|Ambarabà ciccì coccò<br>tre civette sul comò<br>che facevano l'amore<br>con la figlia del dottore;<br>il dottore si ammalò <br>ambarabà ciccì coccò!}}
Oltre ad un trattato di retorica (''De materia artis'') andato perduto, fu autore di una curiosa opera chiamata ''Rhetorimachia'', scritta attorno al 1047 e composta di tre libri, che ci resta (in una forma probabilmente non completa) in due manoscritti corredati da glosse, forse autografe<ref>Edizione dell'opera: Anselmo Di Besate, ''Rhetorimachia'', ed. K. Manitius, in Monumenta Germaniae Historica, ''Quellen zur Geistesgeschichte des Mittelalters'', 2, Weimar 1958, pp. 59-183.</ref>. Sul modello delle controversiae e delle ''declamationes'' antiche, essa presenta una disputa, probabilmente fittizia, fra Anselmo e il cugino Rotilando, che probabilmente non è null’altro che un alter ego ‘malvagio’ di Anselmo stesso<ref>Cfr. Cizek, ''Topik und Spiel'' cit., pp. 118-120.</ref>.
2.{{quote|Ambarabà ciccì coccò<br>tre galline sul comò<br>che facevano l'amore<br>con la figlia del dottore;<br>il dottore si ammalò <br>ambarabà ciccì coccò!}}
3.{{quote|Ambarabà ciccì coccò<br>tre scimmiette sul comò<br>che facevano l'amore<br>con la figlia del dottore;<br>il dottore si ammalò <br>ambarabà ciccì coccò!}}
 
== Etimologia ==
L'opera, che procede per disordinato accumulo di materiali, tutti volti ad accusare Rotilando nei modi più disparati, dispiega una straordinaria competenza nel campo della retorica: Anselmo si mostra in grado di utilizzare moltissimi degli elementi di questa disciplina, tanto che si è supposto che egli abbia composto la ''Rhetorimachia'' per mostrare al sovrano Enrico III le proprie eccezionali competenze letterarie<ref>Cfr. Manitius, ''Geschichte der lateinischen Literatur'' cit., pp. 708-714.</ref>. Ciò farebbe dello scritto uno dei primi esempi di 'letteratura mondana', e non religiosa, del Medioevo occidentale <ref>Cfr. de Filippis, ''Die Freude (an) der Rhetorik'' cit., pp. 72-73.</ref>.
Sull'[[etimologia]] della parte iniziale di questa filastrocca esiste uno studio del [[linguista]] italiano [[Vermondo Brugnatelli]] ([[2003]]). A seguito di un'analisi basata sulla [[fonetica]] [[linguistica storica|storica]] dell'italiano, egli ha osservato che essa potrebbe risalire ad epoca [[lingua latina|latina]], quando doveva suonare qualcosa come "<SMALL>HANC PARA AB HAC QUIDQUID QUODQUOD</SMALL>". Trattandosi di una "[[conta]]", il senso doveva essere, a un dipresso, "''ripara questa (mano) da quest'altra (che fa la conta)...''"<ref>{{Cita web | url = http://www.brugnatelli.net/vermondo/articoli/ambara-m.htm | titolo = Per un'etimologia di am barabà ciccì coccò | cognome= Brugnatelli | nome= Vermondo}}</ref>.
 
==La filastrocca nell'arte e nello spettacolo==
Di particolare interesse è una visione inserita all'inizio nel II libro, che anticipa vagamente il gusto e il tono delle novelle italiane del secolo successivo. Anselmo si ritrova nell'aldilà in compagnia dei suoi antenati, che vorrebbero trattenerlo in Paradiso, mentre tre fanciulle, che rappresentano le tre discipline del ''trivium'', grammatica, dialettica e retorica, vorrebbero riportarlo sulla terra. Avi e arti si contendono Anselmo, che riesce a risvegliarsi prima di dover prendere una decisione, anche se egli ammette, in maniera sorprendente, che avrebbe preferito tornare sulla terra assieme alle fanciulle, rappresentanti della cultura mondana<ref> Cfr. Anselmo de Besate, ''Rhetorimachia'', II, 1-5, ed. Manitius cit., pp. 138-150, e il commento di de Filippis, ''Die Freude (an) der Rhetorik'' cit., pp. 76-77.</ref>.
La filastrocca è discretamente diffusa e talvolta viene citata, più o meno esplicitamente, in altre espressioni artistiche, dalle canzoni, non solo quelle per l'infanzia (ma anche brani pop/rock), al [[teatro]] e alla [[letteratura]]:
 
== Note =Teatro===
*''Tre francobolli sul comò'' è il titolo di uno spettacolo teatrale di [[Romeo De Baggis]] del [[1982]], diretto da [[Fabio Battistini]], e interpretato da [[Paola Borboni]] e [[Diana Dei]].
<references />
*''Ambra Rabacci'' è un personaggio protagonista di alcuni sketch comici del duo [[Lillo & Greg]].
 
===Canzoni===
*Due canzoni dello [[Zecchino d'Oro]] hanno preso lo spunto da questa filastrocca. Si tratta di ''Tre civette sul comò'', scritta da Antonio Mennillo, [[Augusto Martelli|Augusto]] e Giordano Bruno Martelli e Jan Langosz ([[Zecchino d'Oro 1965|edizione del 1965]]) e ''Barabà, Ciccì e Coccò'', scritta da Vittorio Sessa Vitali e [[Renato Pareti]] ([[Zecchino d'Oro 1992|edizione del 1992]]).
*''Ambarabà'' è il titolo di una canzone interpretata da [[Nilla Pizzi]] e [[Maria Teresa Ruta]] nel [[2003]] (album ''Insieme... si canta meglio!''). Lo stesso titolo, ''Ambarabà'' è quello di una traccia dell'album ''[[Elettrodomestico (album)|Elettrodomestico]]'' del gruppo [[punk rock]] [[Punkreas]] ([[1997]]).
*''Ambarabaciccicoccò'' è il titolo di una canzone di Vasco Rossi contenuta nell'album ''[[Ma cosa vuoi che sia una canzone]]'' (1978).
*La famosa filastrocca viene rivisitata in chiave [[metal]] dal gruppo [[Hell Brood]]. Il pezzo s'intitola "àm-bàra-bà" ed è contenuto nell'album [[Lie Road]] uscito a maggio [[2013]].
* La filastrocca viene ironicamente ripresa nella canzone ''[[Complesso del primo maggio]]'', del gruppo rock Italiano [[Elio e le Storie Tese]]. In questa canzone vengono parodizzati i principali gruppi e cantanti che abitualmente si esibiscono al detto concerto e, nella parte "dedicata" a [[Davide Van De Sfroos]], l'ipotetica canzone composta nello stile del cantautore Monzese inizia con "La figlia del padrone voleva far l'amore con tre cassaintegrati sul comò".
*Nel 1992 la filastrocca viene citata dai [[Coro dei Piccoli Cantori di Milano|Piccoli Cantori di Milano]] nel brano dei [[Pooh]] ''In Italia si può.''
 
==Letteratura==
*[[Umberto Eco]] ha dedicato a questa filastrocca un [[paradosso|paradossale]] [[saggio]] di [[semiotica]], edito nell'opera ''[[Il secondo diario minimo]]'' (1992), in cui l'analizzava come fosse l'espressione di una [[cultura]] aliena.
*''Ambarabà'' è anche il titolo di un volume di [[Giuseppe Culicchia]] ([[2000]], Garzanti).
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
*{{cita testo|autore=[[Cesare Segre]]|titolo=Testo, contesto, co-testo e cocòtesto|rivista=[[Strumenti critici]]|editore=Einaudi|anno=1970|cid=Segre}}
*M. Manitius, ''Geschichte der Lateinischen Literatur des Mittelalters'', II, C.H. Beck, München 1923, pp. 708-714, ISBN 34-060-1402-X.
*{{cita testo|autore=[[Francesco Alberoni]]|titolo=Amore e movimento sul comò|rivista=La grotta dell'ovipara|anno=1979}}
*[[Giulio Ferroni]], ''Storia della letteratura italiana'', ed. Einaudi Scuola, Milano, 1995, ISBN 88-286-0073-X.
*{{cita testo|autore=[[Gianfranco Contini]]|titolo=Il problema dell'energia nella tradizione italiana|rivista=[[Belfagor (rivista)|Belfagor]]|anno=1981|cid=Contini}}
*A. Cizek, ''Topik und Spiel in der Rhetorimachia Anselms von Besate'', in T. Schirren - G. Ueding (Hrsg.), ''Topik und Rhetorik. Ein interdisziplinäres Symposium'', Max Niemeyer Verlag, Tübingen 2000 (Rhetorik-Forschungen, 13), pp. 103-120, ISBN 34-846-8013-X.
*{{cita libro|autore = [[Umberto Eco]]|titolo=Il secondo diario minimo|città=Milano|editore=Bompiani|anno=1992|isbn=88-452-1833-3|pp=164-175}}
*R. de Filippis, Loquax pagina. ''La retorica nell’Occidente tardo-antico e altomedievale'', Città Nuova, Roma 2013 (Institutiones, 2), ISBN 978-88-311-1752-4.
*{{cita libro|autore=[[Giuseppe Culicchia]]|titolo=Ambarabà|editore=Garzanti|città=Milano|anno=2000|isbn=88-11-62038-4}}
*Id., ''Die Freude (an) der Rhetorik in der ‘Rhetorimachia’ Anselms von Besate'', in «Quaestio», 15 (2015), pp. 71-79, ISSN 1379-2547.
*[[Vermondo Brugnatelli]] "Per l'etimologia di ''am barabà ciccì coccò''", ''Lingua e Letteratura'' [Numero speciale 1983-2003] Milano-Feltre (IULM) 2003, pp.&nbsp;261–264.
 
== Voci correlate ==
==Collegamenti esterni==
* [[Cavallino arrì arrò]]
*[http://www.treccani.it/enciclopedia/anselmo-da-besate_%28Dizionario-Biografico%29/ Scheda] dal Dizionario Biografico degli Italiani di treccani.it
* [[Eeny, meeny, miny, moe]]
* [[Trenta giorni ha settembre]]
 
{{Portale|biografieitalia|linguistica}}
 
[[Categoria:Scrittori medievali in lingua latinaConte]]