Officina ceroplastica fiorentina e Villaggio Falcone: differenze tra le pagine

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{{Divisione amministrativa
{{Azienda
| Nome = Villaggio Falcone
|nome = Officina ceroplastica fiorentina
| Nome ufficiale =
|logo =
|logo dimensionePanorama =
| Didascalia =
|immagine =
| Stemma =
|didascalia =
|forma societariaStato = ITA
| Grado amministrativo = 4
|borse =
| Divisione amm grado 1 = Lazio
|data fondazione = 1771
| Divisione amm grado 2 = Roma
|forza cat anno =
| Divisione amm grado 3 = Roma Capitale
|luogo fondazione = [[Firenze]]
| Superficie =
|fondatori = [[Leopoldo II d'Asburgo-Lorena]]
| Note superficie =
|data chiusura = Seconda metà del XIX secolo
| Abitanti =
|causa chiusura = a causa della diffusione di nuove modalità didattiche
| Note abitanti =
|nazione = ITA
| Aggiornamento abitanti =
|nazioni =
| Nome abitanti =
|sede = [[via Romana]] 17, [[Firenze]]
| Patrono =
|gruppo =
| Festivo =
|filiali =
|persone chiave = [[Felice Fontana]], [[Clemente Susini]], [[Giovan Battista Amici]], [[Luigi Calamai]], [[Egisto Tortori]], [[Pietro Marchi]]
|settore =
|prodotti = Manufatti in [[cera]]
|fatturato =
|anno fatturato =
|utile netto =
|anno utile netto =
|dipendenti =
|anno dipendenti =
|slogan =
|note =
|sito =
}}
'''Villaggio Falcone''' è una [[frazione (geografia)|frazione]] di [[Roma Capitale]], situata in zona Z. X [[Lunghezza (zona di Roma)|Lunghezza]], nel territorio del [[Municipio Roma VI]] (ex [[Municipio Roma VIII (2001-2013)|Municipio Roma VIII]]).
 
== Architetture religiose ==
L''''Officina ceroplastica fiorentina''' è stato un laboratorio dedicato alla riproduzione in [[cera]] di modelli anatomici umani, animali e botanici. Venne allestita a [[Firenze]] nel 1771 nei locali a pianterreno del [[Palazzo Torrigiani in via Romana]]. Rimase attiva fino alla seconda metà del XIX secolo.
* [[Chiesa di Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù]], su piazza Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù. {{Coord|41.898207|12.676457|type:landmark}}
:Parrocchia eretta il 2 ottobre 1989 con decreto del cardinale vicario [[Ugo Poletti]] e intitolata a [[Luisa di Marillac|Santa Luisa de Marillac]]. Il 19 febbraio 1997, con decreto del cardinale vicario [[Camillo Ruini]], la parrocchia assume la denominazione di Beata Maria Josefa del Cuore di Gesù. In seguito alla santificazione della beata, con decreto del 10 gennaio 2001 la parrocchia assume la denominazione di Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù. Il territorio è stato desunto da quello delle parrocchie di Sant'Eligio e SS. Trinità a Lunghezza.
 
==Storia Cinema ==
Gli edifici multicolori di edilizia popolare sono stati utilizzati da alcune opere del cinema recente come emblema della periferia romana, se non addirittura della periferia in generale<ref>{{Cita news|autore = Chiara Ugolini|titolo = "La buca", Daniele Ciprì torna con la strana coppia Castellitto-Papaleo|pubblicazione = Repubblica.it|data = 18 settembre 2014|citazione = Il film è ambientato in una città senza chiari riferimenti geografici (girato tra Cinecittà e la periferia romana) ...}}</ref>.
L'arte [[ceroplastica]], cioè l'arte di modellare sculture in cera, a Firenze vantava una lunga tradizione risalente al [[XIV secolo]], ma la sua applicazione si limitava all'ambito devozionale e ritrattistico<ref>{{Cita|Mauro Raffaelli|pp. 215-216}}.</ref>. [[Ludovico Cardi]], pittore e architetto detto [[Cigoli]], fu il primo artista che si cimentò nell'arte della ceroplastica anatomica<ref>{{Cita|Paiano Papoff|p. 8}}.</ref>. Una delle sue creazioni, lo ''Scorticato'', opera a cavallo tra arte e scienza, è conservato al [[Museo del Bargello]]<ref>{{cita web|url=https://www.alinari.it/it/dettaglio/FIN-S-FIB000-0121|titolo=Scorticato, opera in cera di Ludovico Cardi conservata nel Museo Nazionale del Bargello, Firenze|accesso=17 aprile 2018}}</ref>.
* La protagonista del film ''[[Un giorno speciale]]'' di [[Cristina Comencini]], Gina, vive in un alloggio situato in tali palazzine<ref>{{Cita|Un Giorno Speciale}}.</ref>.
* Le stesse palazzine sono riprese in più scene nel film ''[[La buca]]'' di [[Daniele Ciprì]]<ref>{{Cita|La buca}}.</ref>.
 
== Odonimia ==
Sull'esempio di una scuola anatomica bolognese, che fin dal XVII secolo realizzava riproduzioni in cera a scopo scientifico<ref>{{cita web|url=http://www.sma.unibo.it/it/visita/percorsi-sma-per-tutti/medicina-e-anatomia-a-bologna-tra-xviii-e-xix-secolo|titolo=Medicina e Anatomia a Bologna tra XVIII e XIX secolo|accesso=19 gennaio 2018}}</ref>, anche a Firenze, su iniziativa del medico [[Giuseppe Galletti (medico)|Giuseppe Galletti]], venne avviata la creazione di modelli per l'istruzione pratica di chirurghi e [[ostetriche]]. Al fine di garantire materiale didattico di elevata verosimiglianza, gli elementi da copiare venivano ottenuti dalla [[Dissezione (anatomia)|dissezione]] di cadaveri prelevati dall'[[Ospedale di Santa Maria Nuova]].
Nella parte più vecchia del quartiere, con via della Riserva Nuova e via del Fosso Scilicino troviamo i nomi di alcuni comuni abruzzesi e molisani.
 
;Comuni dell'[[Abruzzo]]
Nel 1771 per volere del [[Granduca]] [[Leopoldo II d'Asburgo-Lorena]] e sotto la direzione di [[Felice Fontana]], venne fondata un'officina per la realizzazione di fedeli copie di [[anatomia umana]], per fini didattici e divulgativi.
* [[Civitella Alfedena]], [[Oricola]], [[Pereto]], [[Pescocostanzo]] e [[Roccacasale]] della [[provincia dell'Aquila]]
Nel febbraio 1775, al momento dell'inaugurazione del ''[[Reale Museo di fisica e storia naturale di Firenze|Imperiale e Regio Museo di Fisica e Storia Naturale]]'', anch'esso fortemente voluto dal Granduca, l'officina aveva già prodotto una gran quantità di esemplari, compresi modelli di [[anatomia patologica]] e di [[anatomia comparata]], realizzati sotto la guida del modellatore [[Giuseppe Ferrini]] e di valenti anatomici come [[Paolo Mascagni]] e lo stesso Fontana.
* [[Arielli]], [[Borrello]], [[Bucchianico]], [[Casacanditella]], [[Casalanguida]], [[Casoli]], [[Celenza sul Trigno]] e [[Crecchio]] della [[provincia di Chieti]]
* [[Abbateggio]], [[Collecorvino]] e [[Popoli (Italia)|Popoli]] della [[provincia di Pescara]]
* [[Bellante]], [[Cermignano]] e [[Colledara]] della [[provincia di Teramo]]
 
;Comuni del [[Molise]]
Molti esemplari furono commissionati da varie istituzioni italiane: a [[Bologna]], [[Cagliari]], [[Modena]], [[Pavia]], [[Pisa]]; e da istituzioni estere: [[Budapest]], [[Leida]], [[Montpellier]]. Un'altra cospicua collezione di 1192 pezzi venne inviata al fratello di Leopoldo II, l'[[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Imperatore d'Austria Giuseppe II]], per la nascente ''Accademia di Medicina e Chirurgia'' di [[Vienna]] fondata nel 1785, finalizzata alla formazione di [[ostetriche]] e medici in ambito civile e militare. Venne poi raccolta al [[Museo Josephinum]], noto anche come ''Museo di Storia Medica'', dove ancora oggi occupa sei sale espositive<ref>{{cita web|url=https://www.wien.info/it/sightseeing/sights/from-g-to-k/museum-medical-university|titolo=Josephinum|accesso=06/12/2017}}</ref>.
* [[Lucito]] e [[Duronia]] della [[provincia di Campobasso]]
 
Nella parte di più recente costruzione troviamo vie di religiosi, filantropi e pacifisti di varie nazionalità.
Tra il '700 e l'800 la collezione fiorentina raggiunse il numero di circa 1400 pezzi. La qualità dei manufatti e la loro copiosa produzione, furono garantite da ceroplasti, un po' artigiani, un po' artisti, che lavoravano in stretta collaborazione con esperti anatomisti, fisiologi e microscopisti, questi ultimi fondamentali per la realizzazione di modelli invisibili a occhio nudo<ref>{{Cita|Mauro Raffaelli|p. 218}}.</ref>.
Con piazza S. Maria Josefa del Cuore di Gesù troviamo:
* [[Colombo Angeletti|Padre Colombo Angeletti]], [[Chiara Bosatta|Beata Chiara Bosatta]], [[Aldo Capitini]], [[Elia Carosi|Padre Elia Carosi]], [[Marcello Candia]], [[Angelo Cerbara|Padre Angelo Cerbara]],
* [[Damiano de Veuster|Padre Damiano de Veuster]], [[Agostino Fioravanti|Padre Agostino Fioravanti]], [[Raoul Follereau]], [[Girolamo Lazzaroni|Padre Girolamo Lazzaroni]], [[Lino Lottatori|Padre Lino Lottatori]], [[Albert John Lutuli|Alberto Luthuli]]
* [[Primo Mazzolari|Don Primo Mazzolari]], [[Benedetto Pesci|Padre Benedetto Pesci]], [[Óscar Romero|Oscar Arnulfo Romero]], [[Pirro Scavizzi|Don Pirro Scavizzi]], [[Albert Schweitzer]], [[Caterina Usai]], [[Bertha von Suttner|Berta von Suttner]]
 
===Direttori= Note ==
<references />
*[[Felice Fontana]] (1703-1805), [[abate]] trentino, studioso di [[anatomia]] e dissettore, docente di [[fisica]] all'[[Università di Pisa]], fu invitato a Firenze nel 1766 da Leopoldo II in qualità di fisico nel ''Gabinetto scientifico di [[Palazzo Pitti]]''<ref>{{Cita|Mauro Raffaelli|p. 216}}.</ref>. Dopo aver creato l'Officina, che guidò affiancato dal modellatore [[Giuseppe Ferrini]], contribuì in modo determinante alla nascita del ''[[Reale Museo di fisica e storia naturale di Firenze|Reale Museo di fisica e storia naturale]]'', che diresse fino al 1805.
*[[Clemente Susini]] (1754-1814), già assunto giovanissimo come modellatore e diventato in pochi anni uno dei maggiori e famosi ceroplasti fiorentini, subentrò alla direzione dopo la morte del Fontana. Con lui l'attività dell'officina conobbe una rapida affermazione anche grazie all'incremento della produzione di cere botaniche, modelli di piante e fiori a grandezza naturale, tanto apprezzati dal Granduca<ref>{{Cita|Mauro Raffaelli|p. 16}}.</ref>, realizzati con l'aiuto del vice direttore suo allievo, Francesco Calenzuoli.
*[[Francesco Calenzuoli]] (1796-1829), fu eletto direttore nel 1819, qualche anno dopo la morte del maestro Susini; continuò a produrre cere anatomiche e anche cere di interesse botanico<ref>{{cita pubblicazione|url=http://museoanatomia.unito.it/images/approfondimenti/MAU_museo|autore1=Giacomo Giacobini|autore2=Cristina Cilli|autore3=Giancarla Malerba|titolo=Il Museo di Anatomia umana|p=195}}</ref>.
*[[Luigi Calamai]] (1800-1851), come i suoi predecessori, continuò ad incrementare la creazione di modelli botanici realizzando numerose ''piante fiorite in vaso'', e modelli di frutti, [[muschi]] e [[funghi]], organismi generalmente difficili da conservare e dunque osservabili solo dal vivo. I funghi in cera prodotti tra il 1830 e il 1840, in tutto circa 250, furono presentati all'[[Accademia dei Georgofili]] nel 1835 e al ''1º Congresso degli Scienziati Italiani'' a Pisa nel 1839<ref>{{cita libro|url=https://archive.org/stream/bub_gb_SY8Xgj7H32MC#page/n9/mode/2up/search/funghi|titolo=Elogio del cav. professore Luigi Calamai letto nell'adunanza ordinaria dell' I. e R. Accademia d'arti e manifatture il dì 11 luglio 1852 da Filippo Mariotti|editore=Tipografia Mariano Cecchi|anno=1852}}</ref>. L'intera collezione fu un ottimo strumento a disposizione dei cittadini per il riconoscimento delle varie specie di funghi, per distinguere i commestibili dai tossici<ref>{{cita web|url=http://www.fstfirenze.it/gabinetto-di-storia-naturale/funghi-in-cera/|titolo=Funghi in Cera di Luigi Calamai|accesso=06/12/2017}}</ref>. Anche il Calamai divenne uno stimato ceroplasta, famoso in campo scientifico anche per la realizzazione di modelli di [[anatomia topografica]] e di anatomia vegetale, messi a punto sotto la guida del [[naturalista]], [[astronomo]] e microscopista [[Giovanni Battista Amici]], anche lui chiamato a Firenze dal Granduca come direttore dell'[[Osservatorio astronomico|Osservatorio]] del ''Museo di Fisica e Storia naturale'' e come docente all'Università di Pisa<ref>{{Cita|Mauro Raffaelli|p. 24}}.</ref>.
*[[Egisto Tortori]] (1829-1893), valente modellista, divenne responsabile dell'Officina alla morte del Calamai e continuò a collaborare con l'Amici per la creazione di nuovi modelli, fra questi l'[[embrione]] dell'[[orchidea]] e l'anatomia di alcune [[piante acquatiche]].
La produzione ceroplastica dell'Officina si concluse sotto la direzione del Tortori, considerato l'ultimo ''ceraiolo''. Le antiche modalità didattiche vennero abbandonate a favore delle nuove opportunità offerte da sistemi illustrativi più moderni, come la fotografia. L'interesse per le collezioni botaniche diminuì notevolmente, rimasero a lungo inutilizzate e trascurate.
*[[Pietro Marchi]] (1833-...), fu l'ultimo direttore dell’''Officina Ceroplastica Fiorentina'' e responsabile delle collezioni naturalistiche. Grazie a lui la collezione in ceroplastica si arricchì di preziosi esemplari di [[invertebrati]] in vetro, realizzati da [[Leopold e Rudolf Blaschka]]. Nel 1877 sia i pezzi in vetro, sia i modelli fungini del Calamai, furono trasferiti dal ''Museo di Fisica e Storia Naturale'' presso l'[[Istituto Tecnico Fiorentino]], dove il Marchi era impiegato in qualità di professore e [[preside]]. Oggi sono esposti presso il [[Museo della Fondazione scienza e tecnica]]<ref>{{Cita|Mauro Raffaelli|p. 250}}.</ref>.
 
== Voci correlate ==
Lo sviluppo della botanica fiorentina, dopo il 1842, oltre alla ceroplastica si avvalse anche di un'altra valida modalità didattica suggerita da un importante botanico siciliano [[Filippo Parlatore]] che propose al Granduca la realizzazione di una collezione di [[exsiccata]]<ref>{{treccani|exsiccata|Exiccata|accesso=19 gennaio 2018}}</ref>. In breve tempo Parlatore pose le basi per la fondazione a Firenze del più importante [[erbario]] d'Italia, l’''Erbario Centrale Italiano''<ref>{{Cita|Mauro Raffaelli|pp. 25, 218}}.</ref>.
* [[Ponte di Nona]]
* [[Piani di Zona di Roma]]
 
== Collegamenti esterni ==
==Tecnica==
* {{Cita web|url=http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?jppagecode=municipio_viii.wp|titolo=Municipio Roma VI (6) ex Municipio Roma VIII (8)|sito=Roma Capitale}}
Di ogni elemento che si intendeva riprodurre, veniva fatto un calco in [[Gesso (materiale)|gesso]], talvolta preceduto da un altro calco in [[argilla]] in cui veniva colata [[cera d'api]] mescolata ad altre sostanze, [[olio vegetale|oli vegetali]], [[trementina]], [[resina vegetale|resine]] e [[colorante|coloranti]]. Successivamente il calco era rifinito da esperti scultori/modellatori come Susini, Calenzuoli, Calamai, Tortori. Ogni artista operava sempre sotto la supervisione di un esperto di anatomia (oltre al Fontana e al Mascagni si ricordano anche Filippo Uccelli e Tommaso Bonicoli)<ref>{{cita web|url=https://www.msn.unifi.it/cmpro-v-p-167.html|titolo=La collezione delle Cere Anatomiche|accesso=06/12/2017}}</ref>. L'attrezzatura comprendeva recipienti in [[rame]], lastre di [[marmo]], attrezzi per modellare, bilance, fornelli, [[Crogiolo|crogioli]], treppiedi, ecc., e soprattutto grandi ceste per il trasporto dei cadaveri.
* {{YouTube|autore=Cristina Comencini|id=EurNKyv1bdE|titolo=Un Giorno Speciale - Trailer ufficiale|produttore=Lucky Red|data=03 settembre 2012|cid=Un Giorno Speciale|accesso=17 dicembre 2016}}
* {{YouTube|autore=Daniele Ciprì|id=six0rXZwDDM|titolo=LA BUCA - Trailer ufficiale HD|produttore=Lucky Red|data=20 agosto 2014|cid=La buca|accesso=17 dicembre 2016}}
 
{{Portale|Roma}}
==La Specola==
{{vedi anche|Museo di storia naturale sezione di zoologia La Specola}}
Ancora oggi gli elementi anatomici in ceroplastica rappresentano un vero e proprio trattato anatomico tridimensionale "consultabile" all'interno del Museo La Specola. Suddivisi in ''Collezione zoologica'' e ''Collezione di cere anatomiche'', si possono osservare circa 1400 elementi distribuiti in 10 sale<ref>{{cita web|url=http://www.aou-careggi.toscana.it/internet/index.php?option=com_content&view=article&id=3555&catid=118&lang=en|titolo=Nasce a Careggi il primo laboratorio in Italia di autopsia virtuale|accesso=22/11/2017}}</ref>. Questa collezione ogni anno attrae migliaia di visitatori provenienti da ogni angolo della terra; la sua importanza fa sì che spesso siano richieste in tutto il mondo conferenze e relazioni sul suo valore scientifico e didattico per eventi [[Congresso|congressuali]], in ambito medico ed artistico.
 
[[Categoria:Frazioni di Roma]]
==Note==
[[Categoria:Roma Z. X Lunghezza]]
<references/>
==Bibliografia==
*{{cita libro|autore=Talete De Carpi|titolo=Di Clemente Susini e de' suoi lavori in ceroplastica: note e rilievi, a proposito del Gesù morto venerato in Vicchio del Mugello|editore=Tip. A. Mazzocchi|anno=1910}}
*{{cita libro|autore=Laura Musajo Somma|titolo=La tradizione ceroplastica italiana tra Bologna e Firenze nel 18. secolo|editore=Tesi di dottorato|anno=2006}}
*{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=wSYtBML-1hcC&pg=PA250&lpg=PA250&dq=pietro+marchi+ceroplastica&source=bl&ots=w7CRc1yCLo&sig=Haf-GC_rWZHOC867N41g8U_80u8&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj1guu_xN3YAhUL6xQKHadQDcMQ6AEITjAK#v=snippet&q=Raffaelli&f=false|curatore=Mauro Raffaelli|titolo=Il museo di storia naturale dell'Università di Firenze|editore=Firenze University Press|volume=2|anno=2009|ISBN=978-88-8453-955-7|accesso=16 gennaio 2018}}
*{{cita libro|curatore=Farida Simonetti|titolo=Sortilegi di cera: la ceroplastica tra arte e scienza|editore=Sagep|città=Genova|anno=2012|ISBN=978-88-6373-169-9}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|url=https://www.msn.unifi.it/cmpro-v-p-167.html|titolo=La collezione delle Cere Anatomiche|accesso=06/12/2017}}
 
{{portale|arte|botanica|Firenze|medicina}}
[[Categoria:Aziende fondate nel XVIII secolo]]