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[[File:Flag of Province Sudetenland.
[[File:Sudetendeutsche.png|thumb|right|Le regioni [[Lingua tedesca|germanofone]] durante il [[periodo interbellico]] in relazione agli attuali confini della [[repubblica Ceca]]. Il colore indica la concentrazione della popolazione.]]
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== Delimitazioni ==
[[File:Sudetenland Reichsgau 1944.png|thumb|Il Reichsgau Sudetenland, costituito nel 1939 in seguito all'occupazione tedesca]]
Il Sudetenland non coincide con i territori ove sorge la catena montuosa dei [[Sudeti]], né con i ''Sudetenländer'' (in ceco ''Sudetské země'', letteralmente: regioni dei Sudeti, al plurale), termine usato per identificare l'unione delle regioni prima austro-ungariche e poi cecoslovacche della Boemia, della Moravia e della Slesia. La regione è piuttosto definita a partire dal 1918 come l'insieme dei territori della Boemia, della Moravia e della Slesia abitati prevalentemente da popolazioni di [[nazionalità]] tedesca.
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Le tensioni sembrarono attenuarsi negli anni 1920, quando in due successive elezioni i cittadini di lingua tedesca votarono in maggioranza per partiti favorevoli ad un'integrazione. Nonostante ciò molti tedeschi dei Sudeti continuarono a rifiutare la propria appartenenza alla Cecoslovacchia.
Il 1 ottobre 1933 [[Konrad Henlein]] fondò il partito [[Sudetendeutsche Partei]] (SdP), che inizialmente puntava al riconoscimento di una maggiore autonomia per il Sudetenland da parte della Cecoslovacchia. In seguito il partito si avvicinò sempre di più alle posizioni di [[Adolf Hitler]] e del suo [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori
I successi elettorali del partito di Henlein negli anni 1935 e 1936 sono segno di un diffuso malcontento tra la popolazione delle regioni di confine della Cecoslovacchia, dovuto principalmente alla scarsità di investimenti pubblici in tali aree ed alla difficoltà della popolazione di lingua tedesca di ottenere impieghi pubblici, ad esempio nelle ferrovie o nelle poste. <ref>Leopold Grünwald: ''Der Sudetendeutsche Widerstand gegen Hitler (1938–1945).'' In: ders. (Hrsg.): ''Sudetendeutsche – Opfer und Täter. Verletzungen des Selbstbestimmungsrechtes und ihre Folgen 1918–1982''. Junius, Wien 1983, pag. 41.</ref>
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=== L'accordo di Monaco e l'occupazione tedesca della Cecoslovacchia ===
[[Immagine:Bundesarchiv Bild 137-049535, Anschluß sudetendeutscher Gebiete.jpg|thumb|200px|Adolf Hitler durante una parata militare il 4 ottobre 1938 a [[Kraslice]] in occasione dell'Anschluss del Sudetenland]]
[[Immagine:Bundesarchiv Bild 183-H13160, Beim Einmarsch deutscher Truppen in Eger.jpg|thumb|360px|Saluto nazista da parte di alcuni abitanti di [[Cheb]]]]▼
Tramite l'[[Conferenza e accordo di Monaco|accordo di Monaco]], siglato grazie alla mediazione di [[Benito Mussolini]], il governo britannico di [[Neville Chamberlain]] e quello francese di [[Édouard Daladier]] riuscirono a scongiurare un intervento militare da parte di Hitler, senza però impedire a quest'ultimo il raggiungimento dei propri obiettivi. Il governo cecoslovacco guidato dal presidente [[Edvard Beneš|Beneš]] fu escluso dalle trattative. Dopo che l'accordo fu siglato il 30 settembre 1938, tra l'1 ed il 2 ottobre fu completata l'annessione del Sudetenland da parte della Germania.<ref>Khan, ''Die deutschen Staatsgrenzen'', [http://books.google.de/books?id=V01T5VI4nZ4C&lpg=PA90&dq=Eingliederung%20des%20Sudetenlandes&pg=PA90#v=onepage&q=Eingliederung%20des%20Sudetenlandes&f=false S. 90].</ref> I territori annessi erano abitati da 3,63 milioni di persone, di cui 2,9 milioni di tedeschi e 700.000 cechi. <ref>Jörg Osterloh: ''Nationalsozialistische Judenverfolgung im Reichsgau Sudetenland 1938–1945.'' Oldenbourg, München 2006, ISBN 3-486-57980-0, passim.</ref> Questi ultimi dovettero trasferirsi nei territori rimasti cecoslovacchi. Anche molti tedeschi oppositori politici del regime nazista fuggirono verso le regioni più interne della Boemia e della Moravia, per continuare da lì la loro lotta. La maggior parte di essi però fu rimpatriata dalle autorità, lasciandoli alla mercé del regime nazista. <ref>Leopold Grünwald: ''Der Sudetendeutsche Widerstand gegen Hitler (1938–1945).'' In: ders. (Hrsg.): ''Sudetendeutsche – Opfer und Täter. Verletzungen des Selbstbestimmungsrechtes und ihre Folgen 1918–1982''. Junius, Wien 1983.</ref>
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=== Interpretazioni e reazioni ===
▲[[Immagine:Bundesarchiv Bild 183-H13160, Beim Einmarsch deutscher Truppen in Eger.jpg|thumb|360px|Saluto nazista da parte di alcuni abitanti di [[Cheb]]]]
Tramite l'accordo di Monaco (definito da parte ceca "Diktat di Monaco", in ceco "Mnichovský diktát", o anche "tradimento di Monaco", in ceco "Mnichovská zrada") del 29 settembre 1938 la popolazione tedesca del Sudetenland vide finalmente riconosciuto il proprio diritto all'autodeterminazione, a cui aspirava fin dalla caduta dell'[[Impero austro-ungarico|Austria-Ungheria]] nel 1918, ma che le era stato negato dal trattato di St. Germain. (Si può evincere tale punto di vista dal discorso dell'ex cancelliere austriaco [[Karl Renner]], che era originario della Moravia meridionale, in occasione dell'Anschluss nel marzo 1938.) D'altra parte tale diritto all'autodeterminazione nello specifico contesto dell'epoca ebbe come conseguenza la sottomissione del Sudetenland al regime nazista. Nonostante ciò la stragrande maggioranza della popolazione appoggiò l'annessione alla Germania. Nel 2002 destò scandalo una dichiarazione dell'ex premier ceco [[Miloš Zeman]], che arrivò a definire i tedeschi dei Sudeti la quinta colonna del terzo Reich.
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== Bibliografia ==
* {{en}} [http://books.google.com/books?id=it0-Zi2nEX0C&printsec=frontcover&hl=pl&source=gbs_v2_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Forced Migration in Central and Eastern Europe, 1939–1950]
* [[Wilhelm Weizsäcker]]: ''Quellenbuch zur Geschichte der Sudetenländer.'' Hrsg. vom [[Collegium Carolinum (Institut)|Collegium Carolinum]] im Verlag Robert Lerche, München 1960.
* Alfred Bohmann: ''Das Sudetendeutschtum in Zahlen.'' Hrsg. vom [[Sudetendeutscher Rat|Sudetendeutschen Rat]], München 1959.
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* Ernst Schremmer: ''Sudetenland in Farbe: Kein schöner Land in jener Zeit'' (Bildband). Adam Kraft Verlag, Mannheim 1985, ISBN 3-8083-1082-0.
* {{en}} [http://books.google.com/books?id=it0-Zi2nEX0C&printsec=frontcover&hl=pl&source=gbs_v2_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Forced Migration in Central and Eastern Europe, 1939–1950]
== Note ==
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{{Portale|Germania|Repubblica Ceca|Seconda guerra mondiale|Storia}}
<nowiki>[[Categoria:Boemia]]
[[Categoria:Gruppi etnici e minoranze di origine tedesca]]
[[Categoria:Regioni storiche della Repubblica Ceca]]
[[Categoria:Slesia]]
[[Categoria:Storia della Repubblica Ceca]]
[[Categoria:Storia della Cecoslovacchia]]</nowiki>
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