Hilf al-fudul: differenze tra le versioni
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'''Ḥilf al-fuḍūl''' ({{arabo|حلف الفضول}}, ossia "Alleanza dei virtuosi") è il nome che fu dato a un patto sottoscritto a [[La Mecca|Mecca]] alla fine del [[VI secolo]] fra alcuni rappresentanti di vari [[clan]] della [[tribù]] [[arabi|araba]] dei [[Quraysh]].
Dal momento che ad esso prese parte un giovane [[Maometto]], forse non ancora ventenne, il patto ha acquistato una grande valenza etica nel pensiero [[islam]]ico.
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Un commerciante yemenita di [[Zabid]] aveva venduto merci a un componente di spicco del [[clan]] [[Quraysh|coreiscita]] dei [[Banu Sahm]]. Costui prese possesso delle merci ma rifiutò prepotentemente di corrispondere la cifra pattuita, ben sapendo che lo Yemenita non aveva chi potesse sostenere i suoi buoni diritti in terra d'[[Hijaz]]. Il commerciante tuttavia, anziché rassegnarsi alla prepotenza subita. si appellò ai Quraysh per vedersi riconoscere i propri diritti.<ref name = Lings>[[Martin Lings]], ''Muhammad: His Life based on the earliest Sources'', 1983</ref>
Per tutta risposta fu convocata un'assemblea nell'abitazione del Meccano [['Abd Allah ibn
*si rispettassero i diritti alla giustizia, e che
*s'intervenisse collettivamente nei conflitti di tal genere per ristabilire l'equità nelle transazioni.<ref name = R20>[[
Per rendere il patto cogente e sacralizzato, i membri si recarono alla [[
Tra quanti parteciparono alla riunione e sottoscrissero l'accordo vi fu anche il futuro [[profeta]] [[Maometto]], non più che ventenne (ma forse più giovante di 2 o 4 anni). Più tardi, una volta annunciato l'[[Islam]], il Profeta rivendicò con orgoglio quella sua partecipazione e la validità del patto, senza dare peso al fatto che esso fosse stato sottoscritto da non-musulmani.<ref name = R20/> Si dice che anche [[Abū Bakr]], poco più giovane di Maometto, avesse preso parte alla cerimonia.<ref name = R20/> Tale presunzione è basata sul fatto che la casa di ʿAbd Allāh b. Jaʿdān fosse stata di proprietà di un componente
Un motivo per la sottoscrizione del patto fu la volontà di alcuni mercanti, normalmente discriminati dall'[[oligarchia]] meccana, di incoraggiare i commerci con gli [[yemen]]iti, che erano volutamente tenuti lontano dal [[Hijaz]] per timore di una concorrenza certamente assai pericolosa per i maggiorenti di Mecca,<ref>[[William Montgomery Watt]], ''Muhammad. Prophet and Statesman'', Oxford, Oxford University Press, p. 9</ref> che operano per svalutarne il portato.
==Retaggio==
[[al-Husayn ibn 'Ali]], minacciato una volta, in epoca [[omayyade]], dal governatore di [[Medina]], in quanto il nipote del Profeta pensava di aver subito un provvedimento ingiusto, obiettò che avrebbe sottoposto il caso ai membri dei clan che avevano a suo tempo sottoscritto l<nowiki>'</nowiki>''Ḥilf al-fuḍūl''.<ref>[[M. Th. Houtsma]], ''E.J. Brill's First [[Encyclopaedia of Islam]]'', 1913-1936, p. 307.</ref>
==Note==
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*[[Hilf al-mutayyabin]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Portale|Islam}}
[[Categoria:La Mecca]]
[[Categoria:Quraysh]]
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