Exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor: differenze tra le versioni

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La [[locuzioni latine|locuzione]] [[lingua latina|latina]] '''Exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor''', tradotta letteralmente, significa ''che nasca un giorno dalle mie ceneri un vendicatore''. ([[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], [[Eneide]], IV, 625).
 
Imprecazione di [[Didone]] nel gettarsi sul [[incendio|rogo]], perché abbandonata da [[Enea]]. Il vendicatore sarà poi [[Annibale]], il terribile nemico di [[Roma]] che, a dodici anni, aveva giurato sugli altari patri odio eterno contro i Romani. <br/>
La frase si cita quasi sempre in significato amichevole, per minacciare ad un amico delle vendette che faranno la fine di Annibale.
 
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{{Portale|lingua latina}}
 
[[Categoria:Frasi latinedell'Eneide]]