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|Nome = Biblioteca Augusta
|Nome originale =
|Immagine = Facciata augustaAugusta_portone.jpg
|Didascalia = Ingresso della biblioteca
|Larghezza = 200px
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|Telefono= 075 5772500
|Specialistica = Pubblica
|Apertura = [[1623]]
|Chiusura =
|Sito = [http://biblioteche.comune.perugia.it Pagine istituzionali delle Biblioteche comunali di Perugia]
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==Storia==
[[File:Prospero Podiani incisione.jpg|150px|thumb|Prospero Podiani, il primo direttore della Biblioteca Augusta (1582-1615), incisione dall'Archivio della biblioteca ]]La Biblioteca Augusta nasce dalla donazione da parte dell’umanista e bibliofilo Prospero Podiani della propria raccolta libraria consistente in circa 10.000 volumi.
L’atto di donazione è del 22 dicembre [[1582]] e questa data segna di fatto l’atto ufficiale di nascita della Biblioteca Augusta che è da ritenersi, pertanto, una della biblioteche pubbliche più antiche d’Italia.
La denominazione adottata si spiega con l’uso umanistico di rifarsi all’antichità classica - Augusta Perusia – e con i rapporti che nel [[XVIII secolo]] intercorsero tra la pubblica libreria e l’Accademia Augusta.).)<ref>Roncetti, 1993 ''op. cit.''</ref>
 
===Origine della Bibliotca Augusta: la ''Libraria'' Podiani===
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===''Libraria'' pubblica a Palazzo Meniconi===
[[File:Perugia Piazza Sopramuro archivio Augusta.jpg||left|thumb|Antica sede della Biblioteca Augusta a palazzo Meniconi in piazza del Sopramuro, l'attuale piazza Matteotti (Archivio Biblioteca Augusta, foto G. Giugliarelli)]]Nel [[1623]] la Biblioteca Augusta ebbe una nuova sede, dove sarebbe rimasta per più di due secoli e mezzo: il palazzo Meniconi in piazza del Sopramuro, di fronte all’Università.
In questa sede la biblioteca iniziò a svolgere con regolarità il servizio al pubblico, e il [[1623]] è l’anno designato ufficialmente come inizio dell’attività dell’istituto, come ricorda un’epigrafe conservata nell’attuale sede.
 
Alla fine del [[XVII secolo]] – bibliotecario Giulio Cesare Barigiani - furono fatti fare dal pittore Giuseppe Scacioppa 60 ritratti di illustri perugini da destinare ad 'ornamento' della biblioteca.
Durante il [[XVIII secolo]] la Biblioteca Augusta divenne sempre più l’istituto di conservazione e di cultura della città anche se le risorse economiche erano assai limitate, legate a entrate fisse non troppo remunerative.
[[File:Augusta sala cataloghi.jpg|thumb|Sala cataloghi della Biblioteca Augusta. Sono visibili alcuni dei ritratti realizzati dal pittore Giuseppe Scacioppa commissionati da Giulio Cesare Barigiani, bibliotecario ]]
 
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Nel [[1787]] i dottori [[Luigi Canali]], Felice Santi e Francesco Cerboni redassero l’Indice dei volumi scansia per scansia, strumento indispensabile per effettuare il riscontro del posseduto della biblioteca.
 
Dopo Giovanni Angelo Cocchi, bibliotecario impegnato politicamente nei movimenti repubblicani di fine secolo, il [[XIX secolo]] iniziò con il bibliotecario [[Luigi Canali]], legato agli ambienti della restaurazione, che, nonostante avesse anche altri incarichi come docente di fisica e chimica all’Università e come membro della Provvisoria Pontificia Amministrazione, svolse egregiamente il suo compito.
Dotò la biblioteca di un ''Indice dei volumi alfabetico e per soggetto'' e individuò e classificò serie distinte di incunaboli, aldine, edizioni perugine.
 
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Tra il [[1881]] e il [[1893]] venne deliberato ed eseguito il trasferimento della Biblioteca nel [[Palazzo_dei_Priori_(Perugia)|Palazzo dei Priori]], e il salone Podiani, che oggi fa parte della [[Galleria_nazionale_dell%27Umbria|Galleria nazionale dell’Umbria]], fu adibito a sala di lettura con scaffalature imponenti per contenere migliaia di volumi.
 
Durante il trasloco, nel [[1885]], fu rubato il più prezioso dei codici miniati della biblioteca il ''De officiis'' di Cicerone del [[XV secolo]]. [[Adamo Rossi]] per questo fu sospeso dall’incarico.
Dal [[1890]] al [[1892]] il bibliotecario Alessandro Bellucci compilò il catalogo dei manoscritti della Biblioteca Augusta per l’''Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia'', curato da [[Giuseppe Mazzatinti]]..)<ref>Bellucci, 1895 ''op. cit.''</ref>
Nel [[1894]], mentre era bibliotecario Vincenzo Ansidei, la biblioteca acquisì la importante collezione di libri di [[Ariodante Fabretti]].
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Il trauma del furto del codice, con la reazione che suscitò nell’opinione pubblica, servì a far capire all’Amministrazione quali importanti documenti fossero conservati in biblioteca e il valore che l’istituto aveva acquistato nella vita culturale cittadina, di conseguenza furono presi provvedimenti che diedero una migliore regolarità alla vita della biblioteca e un maggior controllo sull’operato del bibliotecario, provvedendo alle esigenze di spesa per la biblioteca come per gli altri uffici e servizi comunali.
 
Da [[Adamo Rossi]] in poi la biblioteca si dotò di strumenti biblioteconomici più attuali passando dagli indici-inventari dei volumi alle schedature su schede mobili e fu permesso il prestito esterno di libri, negato per oltre due secoli e mezzo.
 
Dal [[1895]], con la nascita della Deputazione di Storia patria per l’Umbria, la Biblioteca ha sempre dato attivo contributo agli studi di storia locale e alle elevate iniziative culturali sostenuti da essa. Per circa ottanta anni la Biblioteca rimase nel [[Palazzo_dei_Priori_(Perugia)|Palazzo dei Priori]], ma problemi di statica dell’edificio nel [[1950]] costrinsero a trasferire i fondi librari che si trovavano nell’ala occidentale in un deposito esterno, ricavato nella monumentale [[Chiesa_di_San_Bevignate|Chiesa di San Bevignate]].
 
===La biblioteca a Palazzo Conestabile===
[[File:Sala d%27armi001.jpg|150px|left|thumb|Interno di un salone affrescato di palazzo Conestabile Della Staffa]] Dal [[1969]] i fondi furono riuniti nella nuova e attuale sede di Palazzo Conestabile.<ref>{{cita web|http://www.flickr.com/photos/fotoperugia/sets/72157624556679272|Flickr, Lavori di ristrutturazione del Palazzo Conestabile. (1966 - 1968)|01-08-2013}}</ref>
Il Palazzo, edificato nel [[1628]]-[[1629]], aveva avuto diversi proprietari, durante il Risorgimento vi aveva alloggiato la contessa Maria Bonaparte Valentini e era divenuto sede di un prestigioso salotto letterario e scientifico.
 
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Nella parte posteriore del palazzo storico fu costruito un magazzino librario a torre di sette piani, destinato a rispondere per almeno trenta anni alle esigenze di spazio dei depositi librari della biblioteca. L'ampia sala di consultazione fu intitolata a Giancarlo Conestabile della Staffa in omaggio al più illustre esponente dell’ultima famiglia di proprietari.
 
[[File:Augusta Sala Conestabile.jpg|left|thumb|La sala Conestabile della Biblioteca Augusta]]E’ in questa sede che sono stati acquisiti importanti fondi come quelli del Presidio militare, Morini, Cecchini, Silvestri, Gurrieri, Pizzoni, Guardabassi, Binni, Schott, Lipinsky.
 
Dal [[1939]] la Biblioteca svolge il suo ruolo di depositaria degli esemplari d’obbligo degli stampati della provincia di Perugia.
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===Cronotassi dei direttori===
[[File:Prospero Podiani ritratto.jpg|thumb|Ritratto di Prospero Podiani (Attribuito a Stefano Amadei). Olio su tela, 126x80 cm, 1640 ca]]E’ utile fornire la cronotassi dei direttori perché molti di loro hanno occupato un posto di primo piano nella vita culturale di Perugia:
* Prospero Podiani ([[1582]]-[[1615]])
* Fulvio Mariottelli ([[1617]]-[[1620]])
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* Gaspare Ballottoli ([[1642]]-[[1666]])
* Giulio Cesare Barigiani ([[1666]]-[[1708]])
[[File:Prospero Podiani ritratto.jpg|150px|thumb|Ritratto di Prospero Podiani (Attribuito a Stefano Amadei). Olio su tela, 126x80 cm, 1640 ca]]
* Giovanni Angelo Guidarelli ([[1708]]-[[1717]])
* Pietro Paolo Cristiani ([[1717]]-[[1737]])
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==Patrimonio librario e documentario==
Ai fondi a prevalente carattere religioso pervenuti attraverso la soppressione delle corporazioni religiose dopo l’Unità d’Italia, si sono sommati lasciti e donazioni di biblioteche di uomini illustri espressione del pensiero laico e risorgimentale, liberale e positivista che hanno arricchito il carattere complessivo delle raccolte.
Attualmente laLa consistenza del patrimonio bibliografico - a dicembre 2012 - è di circa 385.319 documenti, 3.408 [[manoscritto|manoscritti]], 1.330 [[incunabolo|incunaboli]] e 3.771 periodici. Il Fondo antico contiene 16.500 [[cinquecentine]] e 55.000 edizioni dal [[1600]] al [[1830]].
 
L’incremento bibliografico è legato alle caratteristiche del materiale posseduto: materie umanistiche, narrativa e saggistica, sezione locale, materiale antico, [[manoscritto|manoscritti]] e [[incunabolo|incunaboli]].
 
I Fondi moderni specialistici annoverano: Fondo militare, Fondo Silvestri, Fondo Pizzoni, Fondo Binni, Fondo Lipinsky, repertori bio-bibliografici, di biblioteconomia e storia della stampa, stampe e fotografie, periodici correnti e riviste e quotidiani storici.
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===Manoscritti===
La Biblioteca Augusta possiede circa 3400 [[manoscritto|manoscritti]], ordinati in un unico fondo.
[[File:Chiesa angelo pace.jpg|thumb|Ex oratorio dell'Angelo della Pace ora sala [[Walter Binni]]]]
La Biblioteca Augusta possiede circa 3400 [[manoscritto|manoscritti]], ordinati in un unico fondo.
La raccolta non è omogenea. Nasce con la donazione di Prospero Podiani, umanista che raccolse, seguendo i suoi più vari interessi, codici di diverso periodo e provenienza.
A questo primo nucleo si aggiunsero nel [[XVII secolo]] e nel [[XVIII secolo]] le carte e i libri di eruditi locali, come Cesare Crispolti, Ottavio Lancillotti, Marco Antonio Bonciari e Cesare Alessi.
 
Gli incrementi maggiori giunsero con le biblioteche delle soppresse Corporazioni religiose perugine.
Con la biblioteca del [[Basilica_di_San_Pietro_(Perugia)|monastero benedettino di San Pietro]] pervennero all’Augusta anche i manoscritti, latini e greci, di [[Francesco Maturanzio]], da lui lasciati a questo monastero per volontà testamentaria.
Con quella del convento di San Domenico i manoscritti di [[Leonardo Mansueti]], che fu generale dell’Ordine dal [[1474]] e che aveva raccolto una biblioteca personale di più di 500 volumi.
Da San Domenico proviene anche una raccolta di 21 corali riccamente miniati, che comprende due serie liturgiche, una della fine del [[XIII sec.secolo]], l’altra dell’inizio del secolo successivo. .)<ref>Parmeggiani et al., 2006 ''op. cit.''</ref>
Queste acquisizioni sono confluite indistintamente nel fondo dei manoscritti, per cui è possibile riconoscerne la provenienza solo dalle note di possesso o dalle antiche collocazioni, se presenti.
A questi manoscritti, testimonianza di biblioteche monastiche e conventuali ben organizzate, si aggiunsero altri fondi manoscritti di intellettuali perugini.
 
Nel [[1867]] il Comune di Perugia comprò la biblioteca manoscritta di [[Annibale Mariotti]], medico, storico e letterato perugino morto nel [[1801]], ricca anche di appunti, sue opere e documenti originali relativi alla storia della città.
Tra queste carte sono di notevole importanza gli 11 volumi scritti a due mani, da Mariotti e da Giuseppe Belforti, della ''Storia civile ed ecclesiastica della città e del territorio di Perugia'', nei quali sono fornite informazioni storiche, tratte dallo spoglio diretto di materiale documentario, e censiti palazzi e chiese, anche nei borghi e nei luoghi più sperduti della campagna perugina.
 
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Inoltre furono acquisite le schede della Commissione artistica per l’Umbria, curate da Guardabassi in qualità di responsabile dell’ispezione presso le soppresse congregazioni religiose per l’acquisizione dei loro beni artistici nel [[1866]], schede che descrivono nel dettaglio tutti gli oggetti requisiti alle chiese della città e della regione.
 
Alla fine del secolo pervenne la biblioteca di [[Ariodante Fabretti]], ricca di manoscritti autografi del padre Giuseppe Fabretti, cultore di storia, e dello stesso Ariodante, storico anch’esso e archeologo.
Dei personaggi citati restano anche ricchi carteggi.
 
Un’altra raccolta di grande importanza, ottenuta tramite doni e acquisti, è quella dei documenti relativi alle Arti cittadine, fondamentale testimonianza storica della vita economica della città, dal [[XIII secolo]] al [[XIX secolo]].
La maggior parte dei registri e delle carte confluì presso l’Archivio comunale, ora depositato presso l’Archivio di Stato della città, in una specifica serie, mentre si scelse di lasciare alla Biblioteca Augusta i manoscritti contenenti statuti e matricole, perché si presentavano nella forma usuale del codice miniato, anche se di contenuto prettamente amministrativo.<ref>Roncetti et al., 2001 ''op. cit.''</ref>
 
La biblioteca conserva la serie completa degli antichi inventari, dal primo del [[1620]]-[[1634]] (inv. Aureli) a quello del [[1843]]-[[1846]] (inv. Rossini), nei quali sono indicati anche i manoscritti, identificabili dalle antiche collocazioni, quando ancora presenti.
Sono posseduti anche i cataloghi del [[XVIII secolo]] delle biblioteche dei Gesuiti e degli Osservanti del convento di Monteripido, entrambi molto ben curati.
 
Una parte dei manoscritti dell’Augusta, ovvero le prime 1.500 unità circa, è descritta nel volume quinto della collana ''Inventari dei manoscritti delle Biblioteche d’Italia'', edito nel [[1895]] e curato da Alessandro Bellucci..<ref>Bellucci, 1895 ''op. cit.''</ref>
Il resto delle unità è invece stato descritto solo in inventari dattiloscritti, conservati presso la biblioteca e redatti nel [[XX secolo]] dagli stessi bibliotecari dell’Augusta, primo dei quali fu [[Francesco Briganti]] che ordinò questa parte del fondo negli anni ’20-’30.
 
E' stata avviata, a cura della biblioteca stessa, la catalogazione di tutto il Fondo, secondo le norme nazionali date dall’[[Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche]] del Ministero dei Beni culturali, utilizzando Manus online<ref>{{cita web|http://manus.iccu.sbn.it//index.php|Manus online|18-03-2013}}</ref>, tramite il quale è possibile inserire le descrizioni per l’immediata consultazione.
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====Incunaboli====
Il Fondo Incunaboli comprende circa 1.330 esemplari.
Il primo nucleo, composto da una sessantina di pezzi, faceva parte della biblioteca personale del bibliofilo Prospero Podiani, che la donò al Comune di Perugia, verso la fine del [[XVI secolo]], unitamente a [[manoscritto|manoscritti]] e [[cinquecentina|cinquecentine]].
In seguito, oltre agli incunaboli di incerta o sconosciuta provenienza, il numero più cospicuo di volumi confluì in Biblioteca in seguito alla soppressione delle Corporazioni religiose.
 
Infatti:
* al Monastero di San Pietro apparteneva un gruppo di classici greci e latini acquistati dall’umanista perugino [[Francesco Maturanzio]] durante il suo soggiorno in Grecia, lasciato per testamento alla biblioteca del Monastero
* dal Convento di San Domenico pervennero gli incunaboli appartenuti al maestro di teologia, Frate Leonardo Mansueti, come risulta dalle annotazioni manoscritte e come testimoniano i timbri impressi
* provenienti dal Convento francescano di Monteripido, un considerevole numero di esemplari, di contenuto prevalentemente giuridico
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Sono presenti le Scuole di miniatura più rappresentative, di ambito romano, umbro, veneziano.
Tra gli esemplari miniati, merita una citazione la ''Bibbia'' proveniente da Monteripido, nella rara, seconda edizione dell’ottobre del [[1471]], del tipografo Adam de Ambergau, con vignette che rappresentano i giorni della creazione.
 
Incunabolo pregiato, al pari della Bibbia, è il ''[[De_civitate_Dei|De civitate Dei]]'', di [[Agostino_d%27Ippona|Sant' Agostino]], (Venezia, [[1470]]), di ignota provenienza, in pergamena, con frontespizio ed iniziali miniati.
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Il ''Tractatus maleficiorum'' di Angelus de Gambilionibus, (Roma, [[1472]]) e le ''Institutiones'' di Giustiniano (Roma, 1473), entrambi provenienti dal Convento di San Domenico, sono una rarità in quanto uniche copie esistenti.
 
Notevole anche l’incunabolo ''Vitae Parallelae'' di [[Plutarco]] (Venezia, [[1478]]), stampato nella tipografia di Nicolas Jenson, importante tipografo non tedesco operante in Italia. Sua anche la prima edizione della ''Bibbia latina'', stampata a Venezia nel [[1476]].
 
Tra gli incunaboli dell’Augusta è presente l’''[[Hypnerotomachia_Poliphili|Hypnerotomachia Poliphili]]'', opera per certi versi misteriosa, pubblicata da [[Aldo_Manuzio|Aldo Manuzio]], nell’anno [[1499]], ricca di oltre cento [[xilografia|xilografie]].
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Tali raccolte comprendono innanzitutto il ''Fondo Antico'' e la raccolta di [[Aldina|Edizioni Aldine]], nonché alcuni fondi librari identificabili con biblioteche di privati, le quali hanno conservato la loro originaria identità e unitarietà.
Fra questi emergono il Fondo Fabretti, il Fondo Pompili, il Fondo Bonci, il Fondo Morini, il Fondo Bruschi.
Altri volumi anteriori al [[1830]], per un totale di circa 6.500 volumi, sono conservati a formato tra i libri moderni.
 
===Periodici===
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===Altri materiali===
====Stampe====
La collezione delle stampe è composta da quasi 30.000 pezzi che si situano in un arco cronologico che decorre dal [[XVI secolo]] per giungere al ventesimoXX secolo.
I documenti sono suddivisi per soggetto - in particolare le sezioni [[Perugia]], [[Umbria]], Città umbre - in parallelo al patrimonio di atlanti e raccolte corografiche, contribuiscono da sempre alle ricerche storico-iconografiche locali.
Altre sezioni attengono a soggetti religiosi, di architettura, ritratti e raffigurazioni di persone celebri.
Nella sezione [[Perugia]] troviamo piante - come quella scenografica dell’Eusebi ([[1602]]), poi diffusa tramite successive ristampe - riproduzioni di dipinti, sculture.
 
Tra le incisioni conservate alla voce ''Stampe Umbria'' c'è una raccolta rilegata di vedute paesaggistiche, tra [[Umbria]] e [[Lazio]], del romano Carlo Labruzzi, attivo a [[Perugia]] a inizio Ottocento.
La grande carta dell’Italia ([[1676]]) in 12 fogli di [[Matteo_Greuter|Matteo Greuter]], incisore di carte prestigiose e di molte opere lincee, può essere considerata l’esemplare di pregio del fondo grafico.
L’opera riproduce, con varianti nelle frasi di intestazione, l’edizione precedente del [[1647]], di cui si conosce un'unica copia acquisita da un istituto culturale milanese.
 
====Microfilm e opere digitalizzate====
La Biblioteca Augusta, ai fini della preservazione, ha avviato già da anni un programma di microfilmatura e [[digitalizzazione]]. Sono stati microfilmati numerosi [[manoscritto|manoscritti]], [[incunabolo|incunaboli]], periodici rari.
Dal [[1998]] la biblioteca ha attrezzato un laboratorio digitale e ha iniziato ad allestire un archivio digitale.<ref>{{cita web|http://augusta.alchimedia.com/|Biblioteca Digitale dell'Augusta|08-07-2013}}</ref>
Tra le riproduzioni digitali vi è la raccolta completa delle ''Matricole delle Arti della città di Perugia'' <ref>Parmeggiani et al., 2001 ''op. cit.''</ref> e quella dei manoscritti musicali, tra cui i ''Corali'' <ref>Roncetti et al., 2006 ''op. cit.''</ref> della [[Basilica di San Domenico (Perugia)|San Domenico]], oltre a una ricca raccolta di periodici locali dal [[XVIII secolo|Settecento]] ai primi del [[XX secolo|Novecento]].
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====Fondi archivistici====
Presso la Biblioteca sono conservati [[Archivio|archivi]] e raccolte di [[Documento|documenti]] pervenuti tramite [[donazione]] o [[lascito]] testamentario. Tra questi sono:
* Archivio - collezione "RIS." e "[[Museo]] Storico del [[Risorgimento]] Umbro" (con documentazione inerente alla [[Repubblica romana (1849)|Repubblica romana]] del [[1849]] ed il [[Risorgimento]]. Estremi cronologici [[1820]]-[[1903]], consistenza di 13 buste. L’archivio denominato RIS (acronimo di Risorgimento) è una collezione di documenti provenienti da diversi archivi privati e pubblici, raccolte dal Comitato nazionale per la storia del Risorgimento italiano allo scopo di istituire anche a [[Perugia]] un museo in cui conservare oggetti, documenti e cimeli vari a ricordo e a testimonianza della storia risorgimentale umbra. Il Museo Storico del Risorgimento umbro venne inaugurato ufficialmente nel giugno [[1909]], in occasione del 50º anniversario delle ''Stragi di Perugia''. La sede, inizialmente presso l’Università degli Studi, fu poi trasferita nei locali della biblioteca, allora sita a Palazzo dei Priori fino al [[1936]], quando il Museo venne smantellato per realizzare una nuova sala di lettura, fatto che probabilmente comportò la dispersione del materiale, sia documentario che artistico. Il fondo archivistico è completamente riordinato ed inventariato. Si segnalano, per la notevole valenza storica, il pezzo RIS. 1, il manoscritto originale della Costituzione della Repubblica romana del [[1849]] e il pezzo contrassegnato RIS. 2, corrispondente al carteggio del governo provvisorio di [[Perugia]] [[14 giugno]]-[[20 giugno]] [[1859]] portato in salvo da [[Zeffirino_Faina|Zeffirino Faina]]) e parte dell'[[Archivio_privato|archivio privato]] di [[Ariodante_Fabretti|Ariodante Fabretti]].<ref>D'Elia et al., 2012 ''op. cit.''</ref>
 
* Archivio famiglia Manzoni Ansidei. Estremi cronologici [[1860]]-[[1910]], consistenza unità 188 ca. in 18 buste. Acquistato dalla biblioteca nel [[1995]]. Del materiale documentario appartenuto a membri della famiglia Manzoni Ansidei, parte conservata presso l’Archivio di Stato di [[Perugia]], abbiamo traccia di presenza a Lugo presso la biblioteca comunale e presso l’archivio Seganti. La parte di archivio in Augusta consta di 2535 lettere e 804 documenti di natura amministrativa, giudiziaria e patrimoniale, raccolti in 188 fascicoli. Sono presenti, inoltre, contratti, appunti storici, ricette, ricordi, biglietti da visita. Tra i mittenti di alcune missive compaiono celebri personaggi della borghesia e nobiltà perugina dell'epoca, tra cui Giovanni Pennacchi, Isabella Danzetta Faina, Argentina Oddi Baglioni, Marco Oddi Baglioni, Cecilia Pucci Boncambi, Marietta Veglia Fiumi, [[Vittoria_Aganoor|Vittoria Aganoor]]. È stato da poco redatto l’inventario con un puntuale indice dei nomi che ne permettono una ricerca più facilitata e più approfondita.<ref>{{cita web|http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?ChiaveAlbero{{=}}204152&ApriNodo{{=}}0&TipoPag{{=}}comparc&Chiave{{=}}204152&ChiaveRadice{{=}}204152&RicFrmRicSemplice{{=}}Ansidei&RicVM{{=}}indice&RicSez{{=}}complessi&RicTipoScheda{{=}}ca|SIUSA famiglia Ansidei Manzoni|08-07-2013}}</ref>
 
* Archivio e fondo mons. [[Canzio_Pizzoni|Canzio Pizzoni]]. Estremi cronologici [[1880]]-[[1970]] ca., consistenza 17 buste. Raccoglie una cospicua parte dell’archivio privato di Mons. Canzio Pizzoni, sacerdote modernista (Narni [[1885]]-Perugia [[1969]]) arrivata in Biblioteca Augusta al seguito della biblioteca privata dello stesso, mentre la parte più cospicua è conservata presso l’Archivio di Stato di [[Perugia]]. Sono documenti, cartoline, ritagli di giornali, appunti, commenti e locandine, alcune lettere dell’allora cardinale Montini (futuro papa Paolo VI), di don Luigi Piastrelli, di don [[Primo_Mazzolari|Primo Mazzolari]] e di diversi esponenti politici e culturali della metà del [[XX secolo]].
 
* Archivio [[Rolf_Schott|Rolf Schott]]. Estremi cronologici [[1880]]-[[1990]] ca., consistenza 96 fascicoli attuali. Consta in gran parte dell’archivio privato dello storico dell’arte tedesco Rolf Schott (1891-1977). Pervenuto in biblioteca nel [[2009]], esempio di un moderno archivio formato non solo da scritti autografi, lettere e carteggi, diplomi, attestati, ma anche da ritagli di giornale, locandine, dépliant, manifesti, cartoline, fotografie, audio/video registrazioni.
 
* Archivio [[Teresa_Sensi|Teresa Sensi]]. Estremi cronologici fine [[XIX secolo]] metà [[XX secolo]], consistenza buste 4. Teresa Sensi (Assisi [[1899]]-Venezia [[1995]]) è celebre in quanto la prima donna umbra iscritta all’albo dei giornalisti, sposa del celebre pittore veneziano Carlo Dalla Zorza. È un piccolo fondo pervenuto alla biblioteca nel 1996. L’archivio, con ogni probabilità, è la parte mancante del fondo Carlo Dalla Zorza-Teresa Sensi conservato nell’Archivio Storico dell’Università Ca’ Foscari di [[Venezia]].
 
* Archivio [[Maria Alinda_Bonacci_Brunamonti|Alinda Bonacci Brunamonti]]. Estremi cronologici [[1850]]-[[1903]], consistenza buste 16. Acquistato dalla Regione Umbria da un antiquario privato e ceduto alla Biblioteca Augusta in comodato d’uso nel [[1990]]. Esso si andava ad affiancare per analogia di contenuti alla Miscellanea di scritti e appunti della scrittrice acquistati dall’Augusta nella prima metà degli anni Settanta (mss. 3301-3302). Il fondo consiste in carteggi (circa 800 lettere e documenti), scritti editi ed inediti (autografi, bozze di stampa, edizioni varie delle opere, giudizi della critica, ecc.), e due album di disegni della Flora Umbra. L’archivio è stato riordinato e inventariato.
 
* Archivio Ottorino Gurrieri. Estremi cronologici [[XX secolo]], consistenza 20 buste. Pervenuto in biblioteca insieme alla biblioteca privata: è stato elaborato un elenco di consistenza; si tratta di un archivio assai eterogeneo (lettere, appunti personali su agende, bozze di opere pubblicate o rimaste inedite).
 
* Archivio opere inedite di Luigi Clementi. Estremi cronologici [[1970]] ca.-[[1993]] ca., consistenza 40 buste. Si tratta di dattiloscritti inediti di argomento etico, filosofico, religioso, ma anche autobiografico, e di poesie, lettere, diari; sicuramente il trattamento archivistico ha permesso di raggruppare e ordinare in buste e fascicoli un materiale che sarebbe stato difficile affidare alla catalogazione bibliografica. <ref>{{cita web|http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?ChiaveAlbero{{=}}204639&ApriNodo{{=}}0&TipoPag{{=}}comparc&Chiave{{=}}204639&ChiaveRadice{{=}}204639&RicFrmRicSemplice{{=}}clementi&RicVM{{=}}indice&RicSez{{=}}complessi&RicTipoScheda{{=}}ca|SIUSA Clementi Luigi|08-07-2013}}</ref>
 
* Archivio [[Teatro_Morlacchi|Teatro Morlacchi]]. Estremi cronologici [[1778]]-[[1940]] ca., consistenza 40 buste. Conservato nei locali del Teatro fino al [[1972]], epoca in cui è stato depositato nella Biblioteca Augusta, che lo ha messo a disposizione dei molti utenti studiosi della storia del teatro, ma anche della vita sociale e culturale di Perugia dal [[1778]] agli anni ‘40 del secolo scorso.<ref>Ventura, 1983 ''op. cit.''</ref>
 
* Archivio [[Adolfo_Morini|Adolfo Morini]], notaio e storico di [[Cascia]]. Estremi cronologici [[XIX secolo]] -[[ XX secolo]], consistenza 46 buste. Molto eterogeneo quanto a tipo di documenti conservati. La parte più consistente, ma priva di mezzi di corredo archivistico è conservata presso il Monastero di santa Rita da Cascia ed opportunamente segnalato nel SIUSA. <ref>{{cita web|http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?ChiaveAlbero{{=}}201053&ApriNodo{{=}}0&TipoPag{{=}}comparc&Chiave{{=}}201053&ChiaveRadice{{=}}201053&RicSez{{=}}fondi&RicVM{{=}}indice&RicTipoScheda{{=}}ca|SIUSA Morini Adolfo|08-07-2013}}</ref>
 
* Archivio Giovanni Cecchini. Estremi cronologici [[1935]]-[[1959]], consistenza 50 pezzi (48 buste e 2 schedari). Pervenuto insieme alla sua biblioteca, ha già un elenco di consistenza <ref>{{cita web|http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?ChiaveAlbero{{=}}201956&ApriNodo{{=}}0&TipoPag{{=}}comparc&Chiave{{=}}201956&ChiaveRadice{{=}}201956&RicFrmRicSemplice{{=}}Cecchini&RicProgetto{{=}}reg%2dumb&RicVM{{=}}indice&RicSez{{=}}complessi&RicTipoScheda{{=}}ca| SIUSA Cecchini Giovanni|08-07-2013}}</ref>, da completare con inventario e indice dei nomi per l’interesse come bibliotecario della Biblioteca Augusta dal [[1935]] al [[1959]], e direttore dell’Archivio di Stato di [[Perugia]] negli anni [[1942]]-[[1967]].
 
* Archivio della Biblioteca Augusta. Estremi cronologici [[1861]]–[[1995]]1861–1995, consistenza: unità 452: buste 272, regg. 117, fascicoli 63. È da considerarsi come una parte del più generale archivio del Comune di Perugia, depositato presso l’Archivio di Stato di Perugia. I documenti storici e di deposito, si integrano con quelli conservati nell'Archivio di Stato o nell'archivio di deposito del Comune di Perugia. È parte di una documentazione più estesa che va dal [[1861]] ad oggi, la documentazione è lacunosa non perché perduta, ma semplicemente perché il resto si trova da un'altra parte, i documenti conservati in biblioteca sono quelli che, per una ragione che non sappiamo, interessavano il direttore e/o la segreteria amministrativa e/o l'attività propriamente e specificamente interna. La documentazione è stata censita nel [[1996]].<ref>{{cita web|http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?ChiaveAlbero{{=}}315824&ApriNodo{{=}}0&TipoPag{{=}}comparc&Chiave{{=}}314601&ChiaveRadice{{=}}226679&RicProgetto{{=}}reg-umb&RicVM{{=}}indice&RicSez{{=}}fondi&RicTipoScheda{{=}}ca| SIUSA Biblioteca Augusta|08-07-2013}}</ref>
 
* Collezione Virgilio Blasi. Si tratta di materiale pervenuto nel [[1930]] insieme a circa 1500 libri (monografie) e oggettistica varia (numismatica, medaglistica e sfragistica) suddiviso in 185 album di svariate dimensioni contenenti cartoline illustrate, figurine da scatolette di fiammiferi (ritagliate ed inserite in vari album decorati a mano) e ritagli con articoli di giornale, in particolar modo di cronaca nera locale. Ne è stato fatto un puntuale elenco di consistenza.
 
==I Fondi librari della Biblioteca Augusta==
===Fondo antico===
Nel Fondo Antico sono conservati circa 40.000 volumi, collocati per formato. Di questi, oltre 16.000 sono [[cinquecentina|cinquecentine]], circa 8.000 seicentine e circa 16.000 settecentine.
Da una decina di anni è in corso il lavoro di catalogazione informatizzata in SBN ([[Servizio Bibliotecario Nazionale]])<ref>{{cita web|http://88.61.35.142/SebinaOpac/Opac|Opac Sebina Regione Umbria|08-07-2013}}</ref> di tutto il fondo: a lavoro ultimato sarà possibile definire meglio i numeri complessivi e le percentuali di consistenza delle varie tipologie di volumi in esso conservati.
 
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Una sommaria valutazione della consistenza dell’originario fondo Podiani è desumibile dall’inventario che ne fece l’allora bibliotecario Fulvio Mariottelli nel [[1617]], nel quale sono elencate oltre 7.000 opere.<ref>Mariottelli, 1618 ''op. cit.''</ref>
Nel corso dei secoli la sezione si è incrementata con la parte a stampa delle biblioteche private donate o acquistate da illustri personaggi e famiglie della città, le quali talvolta comprendevano anche manoscritti e materiale archivistico-documentario.
Un’altra parte cospicua del Fondo Antico è costituita dall’apporto delle collezioni librarie facenti parte delle antiche biblioteche conventuali di ordini religiosi soppressi nei [[XVIII secolo]]-[[XIX secolo]].
 
Nel [[1773]], per ordine di Papa Clemente XVI, viene soppressa la [[Compagnia_di_Gesù|Compagnia di Gesù]] e nel [[1780]] la biblioteca del convento perugino di quell’ordine viene consegnata al Comune di Perugia.
Si tratta dell’unica ''Libraria'' di una corporazione religiosa disciolta ad essere confluita nella sua integrità nelle raccolte comunali: comprende soprattutto opere di teologia, filosofia, patristica, oratoria sacra e profana, ascetismo, medicina e scienze naturali.
 
Una successiva, se pur temporanea, soppressione di ordini religiosi avvenne durante l’epoca napoleonica: nel [[1810]] confluirono alla Biblioteca Augusta preziose collezioni di biblioteche conventuali e monastiche, le quali dopo la caduta del regime napoleonico vennero restituite alle sedi d’origine, non senza aver subito depauperamenti.
 
Nel periodo immediatamente seguente all’unificazione dello stato italiano, a partire dal [[1866]], numerose biblioteche di enti ecclesiastici vennero demaniate, e stavolta in maniera definitiva.
La soppressione degli ordini religiosi e la relativa demaniazione delle loro ''Librarie'' portò a un notevole incremento del patrimonio antico dell’Augusta, al cui interno confluirono in gran parte le collezioni non solo di conventi della città, ma anche di altri istituti religiosi del circondario.
 
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===Fondo Fabretti===
[[Ariodante_Fabretti|Ariodante Fabretti]] ([[1816]]-[[1894]]), erudito perugino di elevato livello, archeologo, storico, linguista, fu direttore del [[Museo_egizio_(Torino)|Museo Egizio di Torino]] e Membro Onorario dell’[[Accademia dei Lincei]].
Notevole anche il suo impegno politico: patriota, aderente alla Giovine Italia e alla Carboneria, dapprima Deputato all’Assemblea Costituente della Repubblica Romana, quindi Senatore del Regno d’Italia.
Il Fondo Fabretti è costituito dalla sua biblioteca privata lasciata in eredità al Comune di Perugia, comprendente 3.777 volumi, di cui 1.054 antichi.
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===Fondo Pompili===
Guido Pompili ([[1854]]-[[1910]]) politico di Magione (Perugia), più volte Deputato e sottosegretario al Ministero degli Esteri, si distinse per la creazione di un Consorzio per la bonifica del Lago Trasimeno che ne evitò il prosciugamento ad opera di speculatori. Lasciò per testamento al Comune di Perugia la sua biblioteca composta di opere filosofiche e letterarie, dovute all’acquisto della raccolta del Professore universitario Filippo Perfetti, nonché di atti parlamentari e di opere di carattere politico riguardanti anche il Diritto Costituzionale ed Internazionale acquisite in prima persona per i suoi interessi personali.
Il fondo Pompili consta di 9.574 volumi, di cui 1.610 antichi.
 
===Fondo Bonci===
Lorenzo Bonci ([[1818]]-[[1898]]), famoso magistrato pisano di nascita ma perugino di elezione, lasciò la sua biblioteca specializzata in pubblicazioni giuridiche, ma ricca anche delle opere letterarie del poeta, storico e medico toscano [[Lorenzo Pignotti]] ([[1739]]-[[1812]]), da lui ereditate.
Essa consta di 3.019 volumi, di cui 2.320 antichi.
 
===Fondo Morini===
[[Adolfo Morini]] ([[1875]]-[[1950]]), di Cascia (PGPerugia), dedito alla professione legale e notarile nella sua città, Regio Ispettore onorario per gli scavi, monumenti e oggetti d’arte del Comune di Cascia, fu appassionato studioso di storia e agiografia locale, nonché di archeologia e giurisprudenza. Membro della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, fu a sua volta autore di articoli e monografie sulla storia della regione e della sua città, sull’agiografia locale e su diversi ritrovamenti archeologici in Valnerina. La sua biblioteca assieme al suo archivio privato sono confluiti per volontà dello stesso alla Biblioteca Augusta di Perugia.
Il Fondo Morini, è composto di circa 2.000 volumi, di cui 542 antichi. Ad essi si aggiunge un prezioso archivio di fotografie e di documenti riguardanti Cascia e l’Alta Valnerina.
 
===Fondo Cecchini===
Giovanni Cecchini ([[1897]]-[[1983]]), fu direttore della biblioteca Augusta dal [[1935]] al [[1959]].
Nel [[1941]] gli fu assegnato l’incarico di istituire e dirigere la nuova Sezione dell’Archivio di Stato di Perugia, responsabilità riconfermata fino al [[1959]].
Per un lungo periodo di tempo, ricco di avvenimenti storici e politici particolari, Cecchini resse contemporaneamente l’Archivio di Stato e la Biblioteca comunale. Fu inoltre presidente della Deputazione di storia patria per l’Umbria dal [[1956]] al [[1976]].
Tra i suoi scritti principali ricordiamo ''Le biblioteche pubbliche degli enti locali''<ref>Cecchini, 1957 ''op. cit.''</ref>, ''La Biblioteca Augusta del Comune di Perugia''<ref>Cecchini, 1978 ''op. cit.''</ref> e numerosi interventi di biblioteconomia, archivistica, storia del libro e storia locale.
Ha lasciato alla biblioteca Augusta circa 1.300 volumi, tra cui edizioni di particolare interesse per la storia locale e la storia dell’arte in generale, 48 buste di archivio e 20 testate di periodici.
 
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===Fondo Aldine===
Comprende le opere stampate a Venezia dalla famiglia Manuzio (Aldo il Vecchio, con o senza il suocero Andrea Torresano, Paolo, Aldo il Giovane) e dall’Accademia Aldina nel XVI secolo, mentre quelle stampate entro il [[1500]] da Aldo il Vecchio fanno parte del Fondo Incunaboli.
Si tratta di un fondo a carattere tematico, nato dallo scorporamento di queste preziose edizioni (sin dagli esordi oggetto di collezionismo da parte dei bibliofili) dai vari fondi originari di appartenenza all’interno della biblioteca: la sua costituzione, avvenuta secondo quella che era la moda dell’epoca, tra la fine del [[XVIII secolo]] e gli inizi del [[XIX secolo]], si deve al Bibliotecario dell’Augusta Luigi Canali ([[1759]]-[[1841]]).
I volumi conservati sono circa 650: tra questi emergono opere di interesse umanistico, con prevalenza di opere classiche, grammatiche e lessici latini e greci.
In lingua volgare è la rara edizione delle ''Terze Rime'' di Dante ([[1501]]).
 
===Fondo Silvestri===
Il conte Ludovico Silvestri ([[1915]]-[[1979]]) appassionato bibliofilo, dal dopoguerra fu titolare della Libreria antiquaria Bianchino dal Leone, vero e proprio centro di cultura dal quale ebbe origine la Casa editrice Volumnia. La sua passione per i libri e le stampe antiche lo portò a mettere insieme una vera e propria biblioteca specializzata, ospitata a palazzo Ansidei, ricca di preziosi quanto rari repertori bibliografici. Tale raccolta, comprendente 63 volumi antichi, venne comprata dalla Regione dell’Umbria e sistemata in un’apposita stanza della Biblioteca Augusta intitolata allo stesso Silvestri.
 
===Fondo Gurrieri===
Ottorino Gurrieri ([[1905]]-[[1992]]), originario di Siracusa, sin da bambino si stabilisce a Perugia e qui si laurea in Giurisprudenza. Fu giornalista, studioso di storia e d’arte locale. Per anni ricoprì la carica di presidente dell’Azienda di soggiorno di Perugia e della ''Brigata degli Amici dell’Arte'', fu docente presso l’Accademia di Belle Arti e Ispettore onorario ai monumenti.
Il fondo da lui donato alla biblioteca comprende circa 8.000 volumi, tra cui molte edizioni di particolare interesse per la storia locale e per la storia dell’arte in generale. Il fondo è attualmente in corso di catalogazione.
Con i libri sono pervenute anche carte del suo archivio privato.
 
===Fondo Rotelli===
Il fondo Donato da Giammaria Rotelli comprende molti opuscoli di materie ecclesiastiche riguardanti soprattutto Perugia raccolti dagli altri fratelli don Anastasio e il cardinale Luigi ([[1833]]-[[1891]]), di origine corcianesi.
 
===Fondo Bruschi===
[[Domenico Bruschi]] ([[1787]]-[[1863]]), perugino, professore di medicina e di botanica presso l’Università di Perugia, dove istituisce l’orto botanico. Il Fondo Bruschi è entrato a far parte del patrimonio librario della Biblioteca Augusta nella seconda metà dell’ottocento. È costituito da 1.146 opuscoli contenuti in 124 cartelle di argomento medico, veterinario, farmaceutico e botanico, pubblicati prevalentemente nel periodo [[1700]]-[[1850]], di cui 664 anteriori al [[1830]], con alcune [[cinquecentine]] e seicentine, molti estratti o stampe di articoli pubblicati in riviste specializzate.
 
===Fondo Marroni===
Ettore Marroni, medico, appassionato bibliofilo e collezionista, possedeva una ricca biblioteca acquistata dal Comune di Perugia intorno al [[1890]]. La raccolta originaria è stata smembrata: attualmente il fondo comprende 263 volumi miscellanei formati da opuscoli rilegati insieme e divisi in due serie: una letteraria e l’altra di materie mediche e scientifiche. Le monografie sono state collocate a formato all’interno del Fondo antico, seppur contrassegnate dal timbro ''Fondo Marroni''.
 
===Fondo Blasi===
Nel [[1930]] Virgilio Blasi lasciò in eredità all’Augusta i suoi libri e le sue varie collezioni: raccolte di monete e di scudi del secolo XVIII e XIX, di medaglie risorgimentali, di medaglie della [[Prima Guerra mondiale]] e persino di figurine delle scatolette di fiammiferi.
 
===Fondo Guardabassi===
Fondo librario della famiglia Guardabassi che ebbe fra i suoi più illustri esponenti il patriota Francesco ([[1793]]-[[1871]]), e suo figlio, l’artista e storico dell’arte Mariano ([[1823]]-[[1880]]).
Donato alla biblioteca Augusta nel [[2002]], è composto da circa 6.000 volumi di letteratura italiana e straniera, da testi di storia, filosofia e religione. Fanno parte del fondo diverse [[cinquecentine]], seicentine e volumi del ‘700. Non è né inventariato né schedato.
 
===Fondo Gatti===
Donati nel [[1995]] dall’avvocato Gatti, i circa 300 volumi sono una preziosa collezione di opere specifiche sul gioco del bridge, comprende testi in inglese, francese e italiano.
 
===Fondo Lipinsky===
Angelo Lipinsky ([[1904]]-[[1986]]) fu storico dell'arte specializzato in storia dell'arte orafa e delle sue tecnologie. La sua biblioteca, che è composta da 1.000 volumi, 805 opuscoli miscellanei e circa 400 fascicoli di riviste, fu acquisita dalla Regione Umbria e ceduta in comodato d’uso al Comune di Perugia. Tutte le opere, pervenute in Biblioteca Augusta nel [[2002]], sono state inventariate e catalogate e figurano nel catalogo online. E’ un fondo di opere di storia dell’arte caratterizzata da testi in tedesco, francese e inglese, oltre che in italiano, riguardanti le arti orafe, il cesello e le arti minori in genere.
 
===Fondo Schott===
[[Rolf Schott]] ([[1891]]-[[1977]]) fu storico dell’arte e scrittore tedesco vissuto per più di quarant’ anni a Roma e qui morto. Nel [[2009]] la sua biblioteca e gran parte del suo archivio privato sono stati donati alla Biblioteca Augusta. Il fondo è formato da foto, carte di lavoro e circa 800 testi, di cui 69 libri antichi, per lo più in lingua tedesca, di arte, letteratura, filosofia e religione, che documentano la cultura tedesca e internazionale moderna e contemporanea.
 
===Fondo Pizzoni===
Don [[Canzio Pizzoni]] ([[1885]]-[[1969]]), nato a Narni, sacerdote promotore del movimento modernista per il rinnovamento della Chiesa cattolica: le sue idee, dapprima osteggiate, vennero ampliamente rivalutate durante il [[Concilio Vaticano II]].
La sua biblioteca perviene in Augusta nel [[1970]]. Con i libri sono pervenute anche carte del suo archivio privato.
 
===Fondo Sereni===
[[Clara Sereni]] ([[1946]]- ) scrittrice e giornalista italiana ha donato la sua biblioteca all’Augusta nel [[2008]].
Si tratta di circa 3.000 libri in cui la letteratura femminile italiana e straniera è ampiamente documentata, molti sono i volumi che testimoniano la cultura, la letteratura e la storia del popolo ebraico e naturalmente circa un centinaio di titoli hanno come autori Clara o altri membri della famiglia Sereni.
Il fondo non è stato lasciato tutto insieme, lo si è considerato come un apporto vivo alle collezioni delle biblioteche del Sistema bibliotecario perugino e le biblioteche di Perugia hanno selezionato le opere ritenute più adatte alle rispettive raccolte. Più di 950 opere di letteratura narrativa sono andate ad arricchire gli scaffali della [[Biblioteca Sandro Penna]] di San Sisto, particolari e preziose opere di culinaria sono state selezionate dalla [[Biblioteca Villa Urbani]].
Tutto il resto è presso la Biblioteca Augusta. I testi sono spesso impreziositi da ex libris della famiglia Sereni e da dediche di autori o traduttori tra cui quelle di Pietro Ingrao, Miriam Mafai, Vittorio Foa, Susanna Tamaro, Francesca Sanvitale e Giorgio Napolitano.
 
===Fondo Binni===
[[Walter Binni]] ([[1913]]–[[1997]]1913–1997) è stato un critico letterario e politico italiano. Dal [[1936]] antifascista liberalsocialista con [[Aldo Capitini]], nel [[1946]] fu deputato del [[PSIUP]] all'Assemblea Costituente. Docente universitario dal [[1948]], applicò il suo metodo storico-critico allo studio delle poetiche.
È stato uno dei maggiori studiosi della poetica e della poesia di [[Giacomo Leopardi]]. La sua biblioteca è stata recentemente donata alla Regione dell’Umbria il fondo si compone di circa 15.000 volumi ed è stato depositato presso l’Augusta a disposizione del pubblico.
Con tale cessione si rinnova questa usanza di alto valore civico della donazione di una biblioteca privata alla città di Perugia attraverso la conservazione nella Biblioteca Augusta.
 
==Servizi==
I servizi offerti dalla Biblioteca Augusta e dalle biblioteche del Sistema sono descritti nelle pagine istituzionali <ref>{{cita web|http://www.comune.perugia.it/pagine/biblioteche|Pagine istituzionali del Sistema Bibliotecario comunale di Perugia|08-07-2013}}</ref>
I servizi offerti dalla Biblioteca Augusta sono descritti nelle pagine istituzionali La biblioteca offre consultazione e studio in sede, il prestito a domicilio, informazioni bibliografiche, accesso a banche dati, Internet, postazioni multimediali, visite guidate, trasporto cultura, prestito interbibliotecario, riproduzioni, uso delle sale per iniziative culturali, PIù WIFI E MLOL.
Nel sito istitizionale DESCRIZIONE DEI SERVIZI....INSERIRE
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== Note ==
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* Capaccioni Andrea, ''Tipografi e Librai (secolo XV-XVIII)'', in Raffaele Rossi (a cura di), ''Storia illustrata delle città dell’Umbria. Perugia'', Milano, Elio Sellino, 1993, vol. 2. (ISBN non esistente)
* Mario Roncetti, ''La Biblioteca Augusta, l’Archivio di stato, le altre biblioteche'', in Raffaele Rossi (a cura di), ''Storia illustrata delle città dell’Umbria. Perugia'', Milano, Elio Sellino, 1993, vol. 3. (ISBN non esistente)
* John Nádas, Agostino Ziino, ''The *Lucca codex : codice Mancini : Lucca, Archivio di Stato, ms 184; Perugia, Biblioteca comunale Augusta, ms 3065'', Lucca, Libreria musicale italiana, 1990. ISBN 8870960099
* Pierina Angeloni (a cura di), ''Biblioteche e cooperazione : il progetto SBN in Umbria : atti del Convegno Il servizio bibliotecario in Umbria: esperienze e prospettive di applicazione dell'automazione : Perugia, 21-22 febbraio 1985'', Milano, Bibliografica, 1986. ISBN 8870751309
* Mario Roncetti, ''Non perdere il treno dell'automazione. Prospettive della Biblioteca Augusta'', in Pierina Angeloni (a cura di), ''Biblioteche e cooperazione : il progetto SBN in Umbria : atti del Convegno Il servizio bibliotecario in Umbria: esperienze e prospettive di applicazione dell'automazione : Perugia, 21-22 febbraio 1985'', Milano, Bibliografica, 1986. ISBN 8870751309
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*[http://www.flickr.com/photos/fotoperugia/sets/ Set di foto Flickr delle Biblioteche comunali di Perugia]
*[https://picasaweb.google.com/113184177654929768828 Galleria di foto Pcasa delle Biblioteche comunali di Perugia]
*[http://www.aib.it/aib/stor/teche/pg-com.htm AIB-WEB. Materiali per la storia dei bibliotecari italiani. Direttori della Biblioteca comunale Augusta di Perugia dalla fondazione a oggi]
 
 
<pre>[[Categoria:Biblioteche dell'Umbria|Augusta]]
[[Categoria:Biblioteche pubbliche|Augusta]]
[[Categoria:Istituzioni culturali di Perugia]]</pre>