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|Nome = Biblioteca Augusta
|Nome originale =
|Immagine =
|Didascalia = Ingresso della biblioteca
|Larghezza = 200px
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|Telefono= 075 5772500
|Specialistica = Pubblica
|Apertura = [[1623]]
|Chiusura =
|Sito = [http://biblioteche.comune.perugia.it Pagine istituzionali delle Biblioteche comunali di Perugia]
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==Storia==
[[File:Prospero Podiani incisione.jpg|150px|thumb|Prospero Podiani, il primo direttore della Biblioteca Augusta (1582-1615), incisione dall'Archivio della biblioteca ]]La Biblioteca Augusta nasce dalla donazione da parte dell’umanista e bibliofilo Prospero Podiani della propria raccolta libraria consistente in circa 10.000 volumi.
L’atto di donazione è del 22 dicembre
La denominazione adottata si spiega con l’uso umanistico di rifarsi all’antichità classica - Augusta Perusia – e con i rapporti che nel [[XVIII secolo]] intercorsero tra la pubblica libreria e l’Accademia Augusta.
===Origine della Bibliotca Augusta: la ''Libraria'' Podiani===
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===''Libraria'' pubblica a Palazzo Meniconi===
[[File:Perugia Piazza Sopramuro archivio Augusta.jpg
In questa sede la biblioteca iniziò a svolgere con regolarità il servizio al pubblico, e il [[1623]] è l’anno designato ufficialmente come inizio dell’attività dell’istituto, come ricorda un’epigrafe conservata nell’attuale sede.
Alla fine del [[XVII secolo]] – bibliotecario Giulio Cesare Barigiani - furono fatti fare dal pittore Giuseppe Scacioppa 60 ritratti di illustri perugini da destinare ad 'ornamento' della biblioteca.
Durante il
[[File:Augusta sala cataloghi.jpg|thumb|Sala cataloghi della Biblioteca Augusta. Sono visibili alcuni dei ritratti realizzati dal pittore Giuseppe Scacioppa commissionati da Giulio Cesare Barigiani, bibliotecario ]]
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Nel [[1787]] i dottori [[Luigi Canali]], Felice Santi e Francesco Cerboni redassero l’Indice dei volumi scansia per scansia, strumento indispensabile per effettuare il riscontro del posseduto della biblioteca.
Dopo Giovanni Angelo Cocchi, bibliotecario impegnato politicamente nei movimenti repubblicani di fine secolo, il [[XIX secolo]] iniziò con il bibliotecario
Dotò la biblioteca di un ''Indice dei volumi alfabetico e per soggetto'' e individuò e classificò serie distinte di incunaboli, aldine, edizioni perugine.
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Tra il [[1881]] e il [[1893]] venne deliberato ed eseguito il trasferimento della Biblioteca nel [[Palazzo_dei_Priori_(Perugia)|Palazzo dei Priori]], e il salone Podiani, che oggi fa parte della [[Galleria_nazionale_dell%27Umbria|Galleria nazionale dell’Umbria]], fu adibito a sala di lettura con scaffalature imponenti per contenere migliaia di volumi.
Durante il trasloco, nel [[1885]], fu rubato il più prezioso dei codici miniati della biblioteca il ''De officiis'' di Cicerone del [[XV secolo]].
Dal [[1890]] al [[1892]] il bibliotecario Alessandro Bellucci compilò il catalogo dei manoscritti della Biblioteca Augusta per l’''Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia'', curato da [[Giuseppe Mazzatinti]]..)<ref>Bellucci, 1895 ''op. cit.''</ref>
Nel [[1894]], mentre era bibliotecario Vincenzo Ansidei, la biblioteca acquisì la importante collezione di libri di [[Ariodante Fabretti]].
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Il trauma del furto del codice, con la reazione che suscitò nell’opinione pubblica, servì a far capire all’Amministrazione quali importanti documenti fossero conservati in biblioteca e il valore che l’istituto aveva acquistato nella vita culturale cittadina, di conseguenza furono presi provvedimenti che diedero una migliore regolarità alla vita della biblioteca e un maggior controllo sull’operato del bibliotecario, provvedendo alle esigenze di spesa per la biblioteca come per gli altri uffici e servizi comunali.
Da
Dal [[1895]], con la nascita della Deputazione di Storia patria per l’Umbria, la Biblioteca ha sempre dato attivo contributo agli studi di storia locale e alle elevate iniziative culturali sostenuti da essa. Per circa ottanta anni la Biblioteca rimase nel
===La biblioteca a Palazzo Conestabile===
[[File:Sala d%27armi001.jpg|150px|left|thumb|Interno di un salone affrescato di palazzo Conestabile Della Staffa]] Dal [[1969]] i fondi furono riuniti nella nuova e attuale sede di Palazzo Conestabile.<ref>{{cita web|http://www.flickr.com/photos/fotoperugia/sets/72157624556679272|Flickr, Lavori di ristrutturazione del Palazzo Conestabile. (1966 - 1968)|01-08-2013}}</ref>
Il Palazzo, edificato nel [[1628]]-[[1629]], aveva avuto diversi proprietari, durante il Risorgimento vi aveva alloggiato la contessa Maria Bonaparte Valentini e era divenuto sede di un prestigioso salotto letterario e scientifico.
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Nella parte posteriore del palazzo storico fu costruito un magazzino librario a torre di sette piani, destinato a rispondere per almeno trenta anni alle esigenze di spazio dei depositi librari della biblioteca. L'ampia sala di consultazione fu intitolata a Giancarlo Conestabile della Staffa in omaggio al più illustre esponente dell’ultima famiglia di proprietari.
[[File:Augusta Sala Conestabile.jpg
Dal [[1939]] la Biblioteca svolge il suo ruolo di depositaria degli esemplari d’obbligo degli stampati della provincia di Perugia.
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===Cronotassi dei direttori===
* Prospero Podiani ([[1582]]-[[1615]])
* Fulvio Mariottelli ([[1617]]-[[1620]])
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* Gaspare Ballottoli ([[1642]]-[[1666]])
* Giulio Cesare Barigiani ([[1666]]-[[1708]])
[[File:Prospero Podiani ritratto.jpg|150px|thumb|Ritratto di Prospero Podiani (Attribuito a Stefano Amadei). Olio su tela, 126x80 cm, 1640 ca]]
* Giovanni Angelo Guidarelli ([[1708]]-[[1717]])
* Pietro Paolo Cristiani ([[1717]]-[[1737]])
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==Patrimonio librario e documentario==
Ai fondi a prevalente carattere religioso pervenuti attraverso la soppressione delle corporazioni religiose dopo l’Unità d’Italia, si sono sommati lasciti e donazioni di biblioteche di uomini illustri espressione del pensiero laico e risorgimentale, liberale e positivista che hanno arricchito il carattere complessivo delle raccolte.
L’incremento bibliografico è legato alle caratteristiche del materiale posseduto: materie umanistiche, narrativa e saggistica, sezione locale, materiale antico,
I Fondi moderni specialistici annoverano: Fondo militare, Fondo Silvestri, Fondo Pizzoni, Fondo Binni, Fondo Lipinsky, repertori bio-bibliografici, di biblioteconomia e storia della stampa, stampe e fotografie, periodici correnti e riviste e quotidiani storici.
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===Manoscritti===
La Biblioteca Augusta possiede circa 3400
La raccolta non è omogenea. Nasce con la donazione di Prospero Podiani, umanista che raccolse, seguendo i suoi più vari interessi, codici di diverso periodo e provenienza.
A questo primo nucleo si aggiunsero nel
Gli incrementi maggiori giunsero con le biblioteche delle soppresse Corporazioni religiose perugine.
Con la biblioteca del [[Basilica_di_San_Pietro_(Perugia)|monastero benedettino di San Pietro]] pervennero all’Augusta anche i manoscritti, latini e greci, di [[Francesco Maturanzio]], da lui lasciati a questo monastero per volontà testamentaria.
Con quella del convento di San Domenico i manoscritti di [[Leonardo Mansueti]], che fu generale dell’Ordine dal [[1474]] e che aveva raccolto una biblioteca personale di più di 500 volumi.
Da San Domenico proviene anche una raccolta di 21 corali riccamente miniati, che comprende due serie liturgiche, una della fine del [[XIII
Queste acquisizioni sono confluite indistintamente nel fondo dei manoscritti, per cui è possibile riconoscerne la provenienza solo dalle note di possesso o dalle antiche collocazioni, se presenti.
A questi manoscritti, testimonianza di biblioteche monastiche e conventuali ben organizzate, si aggiunsero altri fondi manoscritti di intellettuali perugini.
Nel
Tra queste carte sono di notevole importanza gli 11 volumi scritti a due mani, da Mariotti e da Giuseppe Belforti, della ''Storia civile ed ecclesiastica della città e del territorio di Perugia'', nei quali sono fornite informazioni storiche, tratte dallo spoglio diretto di materiale documentario, e censiti palazzi e chiese, anche nei borghi e nei luoghi più sperduti della campagna perugina.
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Inoltre furono acquisite le schede della Commissione artistica per l’Umbria, curate da Guardabassi in qualità di responsabile dell’ispezione presso le soppresse congregazioni religiose per l’acquisizione dei loro beni artistici nel [[1866]], schede che descrivono nel dettaglio tutti gli oggetti requisiti alle chiese della città e della regione.
Alla fine del secolo pervenne la biblioteca di
Dei personaggi citati restano anche ricchi carteggi.
Un’altra raccolta di grande importanza, ottenuta tramite doni e acquisti, è quella dei documenti relativi alle Arti cittadine, fondamentale testimonianza storica della vita economica della città, dal
La maggior parte dei registri e delle carte confluì presso l’Archivio comunale, ora depositato presso l’Archivio di Stato della città, in una specifica serie, mentre si scelse di lasciare alla Biblioteca Augusta i manoscritti contenenti statuti e matricole, perché si presentavano nella forma usuale del codice miniato, anche se di contenuto prettamente amministrativo.<ref>Roncetti et al., 2001 ''op. cit.''</ref>
La biblioteca conserva la serie completa degli antichi inventari, dal primo del [[1620]]-[[1634]] (inv. Aureli) a quello del [[1843]]-[[1846]] (inv. Rossini), nei quali sono indicati anche i manoscritti, identificabili dalle antiche collocazioni, quando ancora presenti.
Sono posseduti anche i cataloghi del
Una parte dei manoscritti dell’Augusta, ovvero le prime 1.500 unità circa, è descritta nel volume quinto della collana ''Inventari dei manoscritti delle Biblioteche d’Italia'', edito nel [[1895]] e curato da Alessandro Bellucci..<ref>Bellucci, 1895 ''op. cit.''</ref>
Il resto delle unità è invece stato descritto solo in inventari dattiloscritti, conservati presso la biblioteca e redatti nel
E' stata avviata, a cura della biblioteca stessa, la catalogazione di tutto il Fondo, secondo le norme nazionali date dall’[[Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche]] del Ministero dei Beni culturali, utilizzando Manus online<ref>{{cita web|http://manus.iccu.sbn.it//index.php|Manus online|18-03-2013}}</ref>, tramite il quale è possibile inserire le descrizioni per l’immediata consultazione.
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====Incunaboli====
Il Fondo Incunaboli comprende circa 1.330 esemplari.
Il primo nucleo, composto da una sessantina di pezzi, faceva parte della biblioteca personale del bibliofilo Prospero Podiani, che la donò al Comune di Perugia, verso la fine del [[XVI secolo]], unitamente a
In seguito, oltre agli incunaboli di incerta o sconosciuta provenienza, il numero più cospicuo di volumi confluì in Biblioteca in seguito alla soppressione delle Corporazioni religiose.
Infatti:
* al Monastero di San Pietro apparteneva un gruppo di classici greci e latini acquistati dall’umanista perugino
* dal Convento di San Domenico pervennero gli incunaboli appartenuti al maestro di teologia, Frate Leonardo Mansueti, come risulta dalle annotazioni manoscritte e come testimoniano i timbri impressi
* provenienti dal Convento francescano di Monteripido, un considerevole numero di esemplari, di contenuto prevalentemente giuridico
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Sono presenti le Scuole di miniatura più rappresentative, di ambito romano, umbro, veneziano.
Tra gli esemplari miniati, merita una citazione la ''Bibbia'' proveniente da Monteripido, nella rara, seconda edizione dell’ottobre del
Incunabolo pregiato, al pari della Bibbia, è il ''[[De_civitate_Dei|De civitate Dei]]'', di [[Agostino_d%27Ippona|Sant' Agostino]], (Venezia, [[1470]]), di ignota provenienza, in pergamena, con frontespizio ed iniziali miniati.
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Il ''Tractatus maleficiorum'' di Angelus de Gambilionibus, (Roma, [[1472]]) e le ''Institutiones'' di Giustiniano (Roma, 1473), entrambi provenienti dal Convento di San Domenico, sono una rarità in quanto uniche copie esistenti.
Notevole anche l’incunabolo ''Vitae Parallelae'' di [[Plutarco]] (Venezia,
Tra gli incunaboli dell’Augusta è presente l’''[[Hypnerotomachia_Poliphili|Hypnerotomachia Poliphili]]'', opera per certi versi misteriosa, pubblicata da [[Aldo_Manuzio|Aldo Manuzio]], nell’anno [[1499]], ricca di oltre cento [[xilografia|xilografie]].
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Tali raccolte comprendono innanzitutto il ''Fondo Antico'' e la raccolta di [[Aldina|Edizioni Aldine]], nonché alcuni fondi librari identificabili con biblioteche di privati, le quali hanno conservato la loro originaria identità e unitarietà.
Fra questi emergono il Fondo Fabretti, il Fondo Pompili, il Fondo Bonci, il Fondo Morini, il Fondo Bruschi.
Altri volumi anteriori al
===Periodici===
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===Altri materiali===
====Stampe====
La collezione delle stampe è composta da quasi 30.000 pezzi che si situano in un arco cronologico che decorre dal
I documenti sono suddivisi per soggetto - in particolare le sezioni
Altre sezioni attengono a soggetti religiosi, di architettura, ritratti e raffigurazioni di persone celebri.
Nella sezione
Tra le incisioni conservate alla voce ''Stampe Umbria'' c'è una raccolta rilegata di vedute paesaggistiche, tra
La grande carta dell’Italia ([[1676]]) in 12 fogli di [[Matteo_Greuter|Matteo Greuter]], incisore di carte prestigiose e di molte opere lincee, può essere considerata l’esemplare di pregio del fondo grafico.
L’opera riproduce, con varianti nelle frasi di intestazione, l’edizione precedente del [[1647]], di cui si conosce un'unica copia acquisita da un istituto culturale milanese.
====Microfilm e opere digitalizzate====
La Biblioteca Augusta, ai fini della preservazione, ha avviato già da anni un programma di microfilmatura e [[digitalizzazione]]. Sono stati microfilmati numerosi
Dal [[1998]] la biblioteca ha attrezzato un laboratorio digitale e ha iniziato ad allestire un archivio digitale.<ref>{{cita web|http://augusta.alchimedia.com/|Biblioteca Digitale dell'Augusta|08-07-2013}}</ref>
Tra le riproduzioni digitali vi è la raccolta completa delle ''Matricole delle Arti della città di Perugia'' <ref>Parmeggiani et al., 2001 ''op. cit.''</ref> e quella dei manoscritti musicali, tra cui i ''Corali'' <ref>Roncetti et al., 2006 ''op. cit.''</ref> della [[Basilica di San Domenico (Perugia)|San Domenico]], oltre a una ricca raccolta di periodici locali dal [[XVIII secolo|Settecento]] ai primi del [[XX secolo|Novecento]].
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====Fondi archivistici====
Presso la Biblioteca sono conservati [[Archivio|archivi]] e raccolte di [[Documento|documenti]] pervenuti tramite [[donazione]] o [[lascito]] testamentario. Tra questi sono:
* Archivio - collezione "RIS." e "
* Archivio famiglia Manzoni Ansidei. Estremi cronologici
* Archivio e fondo mons. [[Canzio_Pizzoni|Canzio Pizzoni]]. Estremi cronologici
* Archivio [[Rolf_Schott|Rolf Schott]]. Estremi cronologici
* Archivio [[Teresa_Sensi|Teresa Sensi]]. Estremi cronologici fine
* Archivio [[Maria Alinda_Bonacci_Brunamonti|Alinda Bonacci Brunamonti]]. Estremi cronologici
* Archivio Ottorino Gurrieri. Estremi cronologici
* Archivio opere inedite di Luigi Clementi. Estremi cronologici
* Archivio [[Teatro_Morlacchi|Teatro Morlacchi]]. Estremi cronologici
* Archivio [[Adolfo_Morini|Adolfo Morini]], notaio e storico di
* Archivio Giovanni Cecchini. Estremi cronologici
* Archivio della Biblioteca Augusta. Estremi cronologici
* Collezione Virgilio Blasi. Si tratta di materiale pervenuto nel
==I Fondi librari della Biblioteca Augusta==
===Fondo antico===
Nel Fondo Antico sono conservati circa 40.000 volumi, collocati per formato. Di questi, oltre 16.000 sono
Da una decina di anni è in corso il lavoro di catalogazione informatizzata in SBN ([[Servizio Bibliotecario Nazionale]])<ref>{{cita web|http://88.61.35.142/SebinaOpac/Opac|Opac Sebina Regione Umbria|08-07-2013}}</ref> di tutto il fondo: a lavoro ultimato sarà possibile definire meglio i numeri complessivi e le percentuali di consistenza delle varie tipologie di volumi in esso conservati.
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Una sommaria valutazione della consistenza dell’originario fondo Podiani è desumibile dall’inventario che ne fece l’allora bibliotecario Fulvio Mariottelli nel [[1617]], nel quale sono elencate oltre 7.000 opere.<ref>Mariottelli, 1618 ''op. cit.''</ref>
Nel corso dei secoli la sezione si è incrementata con la parte a stampa delle biblioteche private donate o acquistate da illustri personaggi e famiglie della città, le quali talvolta comprendevano anche manoscritti e materiale archivistico-documentario.
Un’altra parte cospicua del Fondo Antico è costituita dall’apporto delle collezioni librarie facenti parte delle antiche biblioteche conventuali di ordini religiosi soppressi nei
Nel [[1773]], per ordine di Papa Clemente XVI, viene soppressa la
Si tratta dell’unica ''Libraria'' di una corporazione religiosa disciolta ad essere confluita nella sua integrità nelle raccolte comunali: comprende soprattutto opere di teologia, filosofia, patristica, oratoria sacra e profana, ascetismo, medicina e scienze naturali.
Una successiva, se pur temporanea, soppressione di ordini religiosi avvenne durante l’epoca napoleonica: nel [[1810]] confluirono alla Biblioteca Augusta preziose collezioni di biblioteche conventuali e monastiche, le quali dopo la caduta del regime napoleonico vennero restituite alle sedi d’origine, non senza aver subito depauperamenti.
Nel periodo immediatamente seguente all’unificazione dello stato italiano, a partire dal
La soppressione degli ordini religiosi e la relativa demaniazione delle loro ''Librarie'' portò a un notevole incremento del patrimonio antico dell’Augusta, al cui interno confluirono in gran parte le collezioni non solo di conventi della città, ma anche di altri istituti religiosi del circondario.
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===Fondo Fabretti===
[[Ariodante_Fabretti|Ariodante Fabretti]] (
Notevole anche il suo impegno politico: patriota, aderente alla Giovine Italia e alla Carboneria, dapprima Deputato all’Assemblea Costituente della Repubblica Romana, quindi Senatore del Regno d’Italia.
Il Fondo Fabretti è costituito dalla sua biblioteca privata lasciata in eredità al Comune di Perugia, comprendente 3.777 volumi, di cui 1.054 antichi.
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===Fondo Pompili===
Guido Pompili (
Il fondo Pompili consta di 9.574 volumi, di cui 1.610 antichi.
===Fondo Bonci===
Lorenzo Bonci (
Essa consta di 3.019 volumi, di cui 2.320 antichi.
===Fondo Morini===
[[Adolfo Morini]] (
Il Fondo Morini, è composto di circa 2.000 volumi, di cui 542 antichi. Ad essi si aggiunge un prezioso archivio di fotografie e di documenti riguardanti Cascia e l’Alta Valnerina.
===Fondo Cecchini===
Giovanni Cecchini (
Nel
Per un lungo periodo di tempo, ricco di avvenimenti storici e politici particolari, Cecchini resse contemporaneamente l’Archivio di Stato e la Biblioteca comunale. Fu inoltre presidente della Deputazione di storia patria per l’Umbria dal
Tra i suoi scritti principali ricordiamo ''Le biblioteche pubbliche degli enti locali''<ref>Cecchini, 1957 ''op. cit.''</ref>, ''La Biblioteca Augusta del Comune di Perugia''<ref>Cecchini, 1978 ''op. cit.''</ref> e numerosi interventi di biblioteconomia, archivistica, storia del libro e storia locale.
Ha lasciato alla biblioteca Augusta circa 1.300 volumi, tra cui edizioni di particolare interesse per la storia locale e la storia dell’arte in generale, 48 buste di archivio e 20 testate di periodici.
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===Fondo Aldine===
Comprende le opere stampate a Venezia dalla famiglia Manuzio (Aldo il Vecchio, con o senza il suocero Andrea Torresano, Paolo, Aldo il Giovane) e dall’Accademia Aldina nel XVI secolo, mentre quelle stampate entro il
Si tratta di un fondo a carattere tematico, nato dallo scorporamento di queste preziose edizioni (sin dagli esordi oggetto di collezionismo da parte dei bibliofili) dai vari fondi originari di appartenenza all’interno della biblioteca: la sua costituzione, avvenuta secondo quella che era la moda dell’epoca, tra la fine del
I volumi conservati sono circa 650: tra questi emergono opere di interesse umanistico, con prevalenza di opere classiche, grammatiche e lessici latini e greci.
In lingua volgare è la rara edizione delle ''Terze Rime'' di Dante (
===Fondo Silvestri===
Il conte Ludovico Silvestri (
===Fondo Gurrieri===
Ottorino Gurrieri (
Il fondo da lui donato alla biblioteca comprende circa 8.000 volumi, tra cui molte edizioni di particolare interesse per la storia locale e per la storia dell’arte in generale. Il fondo è attualmente in corso di catalogazione.
Con i libri sono pervenute anche carte del suo archivio privato.
===Fondo Rotelli===
Il fondo Donato da Giammaria Rotelli comprende molti opuscoli di materie ecclesiastiche riguardanti soprattutto Perugia raccolti dagli altri fratelli don Anastasio e il cardinale Luigi (
===Fondo Bruschi===
===Fondo Marroni===
Ettore Marroni, medico, appassionato bibliofilo e collezionista, possedeva una ricca biblioteca acquistata dal Comune di Perugia intorno al
===Fondo Blasi===
Nel
===Fondo Guardabassi===
Fondo librario della famiglia Guardabassi che ebbe fra i suoi più illustri esponenti il patriota Francesco (
Donato alla biblioteca Augusta nel
===Fondo Gatti===
Donati nel
===Fondo Lipinsky===
Angelo Lipinsky (
===Fondo Schott===
[[Rolf Schott]] (
===Fondo Pizzoni===
Don [[Canzio Pizzoni]] (
La sua biblioteca perviene in Augusta nel
===Fondo Sereni===
[[Clara Sereni]] (
Si tratta di circa 3.000 libri in cui la letteratura femminile italiana e straniera è ampiamente documentata, molti sono i volumi che testimoniano la cultura, la letteratura e la storia del popolo ebraico e naturalmente circa un centinaio di titoli hanno come autori Clara o altri membri della famiglia Sereni.
Il fondo non è stato lasciato tutto insieme, lo si è considerato come un apporto vivo alle collezioni delle biblioteche del Sistema bibliotecario perugino e le biblioteche di Perugia hanno selezionato le opere ritenute più adatte alle rispettive raccolte. Più di 950 opere di letteratura narrativa sono andate ad arricchire gli scaffali della
Tutto il resto è presso la Biblioteca Augusta. I testi sono spesso impreziositi da ex libris della famiglia Sereni e da dediche di autori o traduttori tra cui quelle di Pietro Ingrao, Miriam Mafai, Vittorio Foa, Susanna Tamaro, Francesca Sanvitale e Giorgio Napolitano.
===Fondo Binni===
[[Walter Binni]] (
È stato uno dei maggiori studiosi della poetica e della poesia di [[Giacomo Leopardi]]. La sua biblioteca è stata recentemente donata alla Regione dell’Umbria il fondo si compone di circa 15.000 volumi ed è stato depositato presso l’Augusta a disposizione del pubblico.
Con tale cessione si rinnova questa usanza di alto valore civico della donazione di una biblioteca privata alla città di Perugia attraverso la conservazione nella Biblioteca Augusta.
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* Capaccioni Andrea, ''Tipografi e Librai (secolo XV-XVIII)'', in Raffaele Rossi (a cura di), ''Storia illustrata delle città dell’Umbria. Perugia'', Milano, Elio Sellino, 1993, vol. 2. (ISBN non esistente)
* Mario Roncetti, ''La Biblioteca Augusta, l’Archivio di stato, le altre biblioteche'', in Raffaele Rossi (a cura di), ''Storia illustrata delle città dell’Umbria. Perugia'', Milano, Elio Sellino, 1993, vol. 3. (ISBN non esistente)
* John Nádas, Agostino Ziino, ''The
* Pierina Angeloni (a cura di), ''Biblioteche e cooperazione : il progetto SBN in Umbria : atti del Convegno Il servizio bibliotecario in Umbria: esperienze e prospettive di applicazione dell'automazione : Perugia, 21-22 febbraio 1985'', Milano, Bibliografica, 1986. ISBN 8870751309
* Mario Roncetti, ''Non perdere il treno dell'automazione. Prospettive della Biblioteca Augusta'', in Pierina Angeloni (a cura di), ''Biblioteche e cooperazione : il progetto SBN in Umbria : atti del Convegno Il servizio bibliotecario in Umbria: esperienze e prospettive di applicazione dell'automazione : Perugia, 21-22 febbraio 1985'', Milano, Bibliografica, 1986. ISBN 8870751309
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*[http://www.flickr.com/photos/fotoperugia/sets/ Set di foto Flickr delle Biblioteche comunali di Perugia]
*[https://picasaweb.google.com/113184177654929768828 Galleria di foto Pcasa delle Biblioteche comunali di Perugia]
<pre>[[Categoria:Biblioteche dell'Umbria|Augusta]]
[[Categoria:Biblioteche pubbliche|Augusta]]
[[Categoria:Istituzioni culturali di Perugia]]</pre>
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