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{{S}}
 
{{Museo
|Nome = Museo di Arte Contemporanea all'Aperto
|Nome originale =
|Logo =
|Immagine = Scultura "Porta" del Museo di Morterone.jpg
|Larghezza =
|Didascalia = [[Scultura]] "Porta" dell'[[artista]] Iginio Legnaghi, prima [[scultura]] nel percorso del [[Museo]], realizzata nel [[1989]].
|Stato = Italia
|Località = [[Morterone]]
|Indirizzo =
|Latitudine =
|Longitudine =
|Tipologia = [[Arte]]
|Periodo storico =
|Superficie espositiva =
|Data di fondazione = [[1986]]
|Fondatori = Carlo Invernizzi e "Associazione Amici di Morterone"
|Data di apertura = [[1986]]
 
{{S}}
 
Il '''Santuario di Nostra Signora della Vittoria''' si trova a [[Lecco]] in via Azzone Visconti, nei pressi del centro della città;
fu eretto in memoria dei caduti durante la Grande Guerra, infatti la campana della torre scocca ogni giorno alle sette di sera per commemorare le vittime della guerra.
 
==Storia==
 
Il terreno su cui si trova il santuario fu acquistato da Luigi Vismara in seguito alla donazione di Domenica Dionisi.
Il progetto fu affidato all'architetto Piero Palumbo. Il direttore dei lavori fu l'ingegnere Pietro Amigoni che, il 28 settembre del 1918, fece posare la prima pietra. La chiesa fu consacrata nel 1932 dal cardinale [[Alfredo Ildefonso Schuster]].
Nel 1937 il cardinale Schuster ha elevato la chiesa in Rettoria affidandone il governo spirituale ai Padri [[Oblati]].
Il 4 novembre del 1940 fu benedetto il campanile ideato dallo stesso Piero Palumbo; trentadue anni dopo fu consacrato il nuovo altare maggiore progettato dall'architetto don Gaetano Banfi.
 
 
Il ''[[Museo]] d'[[Arte contemporanea]] all'Aperto di [[Morterone]]'' è un progetto artistico realizzato a partire dagli anni ottanta dal Comune di [[Lecco]] e dal Comune di [[Morterone]] in collaborazione con l'Associazione Culturale Amici di [[Morterone]]. Il [[museo]], interamente all'aria aperta, si espande su tutto il territorio di [[Morterone]] e comprende trentadue opere distinte in pannelli e [[installazione (arte)|installazioni]]. <ref> http://www.comune.morterone.lc.it/index.php/scoprire-morterone/musei</ref>
 
 
==Storia==
Il progetto venne avviato negli anni ottanta grazie ad un'idea di Carlo Invernizzi ,cittadino di [[Morterone]], che voleva trasformare il piccolo comune in un centro internazionale di [[poesia]] e [[cultura]].
Numerosi [[artisti]] italiani e stranieri si riunirono con l'intento di costituire una capitale dell'[[utopia]] in cui si fondono [[arte]], [[poesia]] e [[natura]]. Prese così vita un vero e proprio [[museo]] all'aperto, costituito da opere che interagiscono direttamente con l'[[ambiente (biologia)|ambiente]] circostante. Le sculture e i pannelli vengono collocati in anni differenti, rendendo possibile un continuo ampliamento del progetto.
<ref>{{cita|Morterone|pp. 17-20}} </ref>
 
==Descrizione==
Alcune [[opera d'arte|opere]] non furono realizzate per il [[museo]] ma vennero inserite successivamente, altre furono create appositamente per il progetto del comune di [[Morterone]].
Le [[installazione (arte)|installazioni]] hanno strutture e forme semplici e sono costituite da materiale roccioso, plastico o metallico. Dal punto di vista della colorazione, le sculture sono talvolta policromatiche, talvolta monocromatiche e talvolta sono caratterizzate da contrasti di bianco e nero.
Le [[opera d'arte|opere]] sono tutte accomunate dal tentativo degli [[artisti]] di relazionare [[arte]] e [[natura]], che diventa protagonista nella visione dell'[[opera d'arte|opera]] e rafforza il contenuto della stessa, secondo l'obiettivo originario degli [[artisti]]: creare una vera e propria fusione tra il paesaggio naturale e l'operato umano. Il [[museo]] si ispira ad una caratteristica tipica del [[movimento artistico]] della [[Land Art]]: si crea infatti una simbiosi tra paesaggio naturale e [[arte]]. A differenza di questo [[movimento artistico]], viene però modificato il contesto materiale: le [[opera d'arte|opere]] infatti non sono composte da elementi puramente naturali, ma da materiali industriali come cemento, ferro, alluminio e bronzo.
<ref>{{cita|Morterone|pp. 25-28}} </ref>
 
==Itinerario==
 
[[File:Itinerario Morterone.jpg|thumb|Mappa dell'itinerario del Museo all'aperto di Morterone]]
===Esterno===
L’edificio è in [[architettura neoromanica|stile neoromanico]] con una [[facciata a capanna]] ,preceduta da un [[pronao]] a pilastri quadrangolari e da architravi, che congiunge i tre ingressi con una struttura laterale concepita come [[Battistero]].
Il progetto dell'architetto prevedeva un contrasto derivato dall'alternanza di blocchi di granito bianco e pietre nere.
Le pietre provengono da Prada, nei dintorni di [[Chiavenna]] e il granito proviene dalle cave di [[Samolaco]] e di [[Chiavenna]].
La copertura è sorretta da grandi incavallature in cemento armato.
Il campanile è alto 61 m e riprende i motivi di contrasto della facciata; si erge su una platea nervata in [[calcestruzzo]] che misura 13.20 m di lunghezza e 1,60 m di altezza. Sulla sommità della torre campanaria è situata una croce ferrea di tre metri all'interno della quale viene custodita la preziosa reliquia della [[Vera Croce]], chiusa in un cofanetto di rame circondato da quattro liste di pergamene firmate da numerosi cittadini lecchesi.
Mentre i pilastri, gli archi, le fasce, le cornici in mattoni scoperti e i capitelli in pietra viva costituiscono un elemento suggestivo dell'ambiente che impone un senso di grandiosità e di raccoglimento.
 
===Interno===
Il Santuario è composto da un'unica [[navata]], terminante con un [[presbiterio]] absidato, e da cappelle laterali semicircolari.
Il progetto originale prevedeva larghi rivestimenti lapidei e marmorei costituenti grandi pareti murarie completamente disadorne le quali conferiscono all'ambiente un carattere di semplicità grandiosa.
Il pavimento è formato da un'impalcatura fatta di cemento armato, continua, rigida e calcolata per sopportare grandi pesi pur lasciando posto sotto di sé ad ampi sotterranei.
L'altare ,con gradini grezzi di getto, è costituito da un'unica lastra marmorea sostenuta da piastri di serpentino e appoggiata ad una rustica struttura; inoltre l'Altare Maggiore comprende il [[Ciborio]] e la croce neomedievale sagomata.
Inoltre da parte all'altare si trova l'[[ambone]] in stile paleocristiano su cui sono stati rappresentati i quattro simboli degli[[Evangelisti]].
 
Le [[sculture]] sono collocate in diverse località all'interno del comune di [[Morterone]] e costituiscono un vero e proprio percorso di riflessione artistica, articolato in diverse tappe. Le [[opera d'arte|opere]] sono disposte secondo quest'ordine:
 
*'''Località Foppo'''
====Affreschi====
1. Iginio Legnaghi, ''Porta'', [[1989]], ferro
Nonostante l'[[abside]] risulti quasi completamente spoglia il santuario all'interno è riccamente decorato:
*'''Località Bosco'''
2. [[Mauro Staccioli]], ''Forme Perdute'', [[2012]]-[[2013]], cemento colorato
*'''Località Medalunga'''
3. Carlo Ciussi, ''I'', [[1986]], ferro
*'''Località Gus'''
4. Nelio Sonego, ''Angoarcoli'', [[1994]], acrilico su alluminio
*'''Piazza della Chiesa'''
5. Rudi Wach,''Grande Madre'', [[1972]], bronzo
 
6. David Tremlett, ''Disegno per le montagne'', [[2010]], pastello
*'''Località Pradello'''
7. Nelio Sonego, ''Orizzontaleverticale'', [[2010]], acrilico su acciaio inox
 
8. Bruno Querci, ''Germinoluce'', [[2010]], acrilico su acciaio
 
9. Carlo Ciussi, ''Senza titolo'', [[2005]], ferro
 
10. [[Gianni Asdrubali]], ''Zuscanne'', [[2001]], acrilico su plexiglas
 
11. [[Grazia Varisco]], ''Duetto - Tensioni Sfasciate'', [[1989]], acciaio corten
 
12. Lucilla Catania, ''Cannocchiale'', [[1991]], travertino
 
*'''Località Fraccia'''
13. Iginio Legnaghi, ''Lettera agli amici: cara Monica...'', [[1986]], ferro
 
*'''Località Centro'''
14. Carlo Ciussi, quattro [[sculture]] ''senza titolo'', tra il [[1985]] e il [[2010]], ferro
 
15. [[Gianni Colombo (artista)|Gianni Colombo]], ''Architettura cacogoniometrica'', [[1988]], PVC
 
16. Nelio Sonego, ''Orizzontalverticale'', [[2006]], acrilico su alluminio
 
17. Rudi Wach, ''Wachter'', [[1996]], bronzo
 
18. Bruno Querci, ''Formaspazio'', [[2006]], acrilico su alluminio
 
19. [[Niele Toroni]], ''Impronte di pennello n.50 a intervalli di 30 cm - "Clessidra"'', [[2010]], acrilico su muro
 
20. [[Pino Pinelli]], ''Pittura R'', [[1997]]-[[1998]], ceramica semirefrattaria smaltata
 
21. Iginio Legnaghi, ''Uccellofiore'', [[1989]], ferro
 
22. Francesco Candeloro, ''Ricostruzione!?'', [[2010]], taglio laser su plexiglas e pietra
*'''Località Pra de l'Ort'''
23. [[Mauro Staccioli]], ''Tondi'', [[2010]], ferrocemento
 
24. [[Ulrich Rückriem]], ''Ohne Titel'', [[2008]], pietra dolomitica
 
25. Michel Verjux, ''Nocturne a Morterone'', [[2012]], proiettore
 
26. [[Niele Toroni]], ''Impronte di pennello n.50 a intervalli regolari di 30 cm'' - "Impronte di fuoco", [[2012]], acrilico
 
27. Franciois Morellet, ''La porte s'envole'', [[2012]], neon blu
 
28.Nicola Carrino, ''Ricostruttivo 2010. Progetto Paesaggio Morterone'', [[2010]]-[[2012]], acciaio inox e acciaio corten
 
<ref>{{cita|Morterone|pp. 38-39}} </ref>
 
==Note==
<references />
 
 
==Bibliografia==
*{{cita libro
|autore= Associazione Culturale Amici di Morterone
|titolo=Morterone: Una Soglia Poetica
|A cura di Epicarmo Invernizzi e Francesca Pola,
|anno=2014
|cid= Morterone
}}
*Antonio Carminati, Costantino Locatelli ''Morterone, sedici racconti di vita contadina sulle pendici del Resegone'' 2007
 
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