[[File:West_Bank-46.jpg|miniatura| Ragazze palestinesi a [[Nablus]] ]]
{{Stato
[[File:Interior_of_the_House_of_a_Christian_Family_in_Jerusalem.jpg|miniatura| Illustrazione di una casa cristiana palestinese a Gerusalemme, circa 1850. Di [[William Henry Bartlett|WH Bartlett]] ]]
|nome = Palestina
|nomeCorrente = Palestina
|nomeCompleto = Palestina
|nomeUfficiale = دولة فلسطين (''Dawlat Filastin'')
|linkBandiera = Flag of Palestine.svg
|paginaBandiera = Bandiera della Palestina
|linkStemma = Coat of arms of Palestine.svg
|paginaStemma = Stemma della Palestina
|linkLocalizzazione = State of Palestine (orthographic projection).svg
|linkMappa =Zones A and B in the occupied palestinian territories.svg
|motto =
|lingua = [[lingua araba|arabo]]
|altrelingue=
|capitale = [[Gerusalemme Est]] <small>(proclamata)</small><br />[[Ramallah]] <small>(''de facto'')</small>
|capitaleAbitanti =
|capitaleAbitantiAnno =
|governo = [[Repubblica semipresidenziale]]<ref>{{cita web|url=http://www.osservatorioiraq.it/palestina/processipolitici|titolo=Osservatorio Iraq e medio oriente|accesso=30 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130120083312/http://www.osservatorioiraq.it/palestina/processipolitici|dataarchivio=20 gennaio 2013|urlmorto=sì}}</ref>
|presidente = [[Mahmūd Abbās]]
|elenco capi di stato = [[Presidente della Palestina|Presidente]]
|elenco capi di governo = [[Primo ministro dello Stato di Palestina|Primo ministro]]
|primoMinistro = [[Mohammad Shtayyeh]]
|proclamazione = 15 novembre 1988 <small>(unilaterale)</small>
|indipendenza = parziale <small>(sulla [[Striscia di Gaza]] dal 2005 e su parti della [[Cisgiordania]] dal 1994)</small><ref>[[Autonomia (politica)|Autonomia]] dei [[territori palestinesi]] esercitata ''[[de iure]]'' dall'[[Autorità Nazionale Palestinese|ANP]] dal 4 maggio [[1994]]</ref>
|dipendenza =
|ingressoONU = Stato non membro <small>(osservatore permanente)</small><ref>Rappresentato in ambito internazionale dall'[[Organizzazione per la Liberazione della Palestina|OLP]]</ref>
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|valuta = [[sterlina palestinese]] <small>(moneta dormiente)</small>;<br />''[[de facto]]'':<br />[[sterlina egiziana]]<br />[[nuovo siclo israeliano|siclo israeliano]]<br />[[dinaro giordano]]
|PIL = 6641<ref name=CIA>[https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/we.html The World Factbook] Stime della CIA.</ref>
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|inno = ''[[Inno nazionale dello Stato di Palestina|Fida'i]]'' [[File:National Anthem of Palestine (Vocal).ogg]]
|festa = 15 novembre (giorno dell'indipendenza)
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|stato precedente =
}}
Lo '''Stato di Palestina''' (in [[lingua araba|arabo]] دولة فلسطين, ''Dawla Filastin''), è uno [[Stato]] ''[[de iure]]'' del [[Vicino Oriente]], non membro delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]]<ref name=nonmembers/>, ''[[de facto]]'' occupato in gran parte da [[Israele]]). Lo Stato di Palestina comprende i [[territori palestinesi]] di [[Gerusalemme Est]], della [[Cisgiordania]] e della [[Striscia di Gaza]] (quest'ultima affacciata sul [[Mar Mediterraneo]]) ed è compreso, assieme a [[Israele]] e parti di [[Siria]], [[Giordania]] e [[Libano]], nella regione storico-geografica della [[Palestina]].
Attualmente l'Autorità nazionale palestinese (Anp), insieme con gli Stati Uniti, l'Unione europea, e la Lega araba, prevedono la creazione di uno Stato di Palestina a comprendere in tutto o parte della Cisgiordania, la striscia di Gaza e Gerusalemme Est, in modo da vivere in pace con Israele nel quadro di un governo democraticamente eletto e trasparente. L'[[Autorità Nazionale Palestinese|ANP]], tuttavia, non rivendica la sovranità su qualsiasi territorio e, pertanto, non vi è governo dello "Stato di Palestina" proclamato nel 1988.
L'indipendenza dello Stato di Palestina fu autoproclamata unilateralmente dall'[[Organizzazione per la Liberazione della Palestina|OLP]] nel 1988. L'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] le ha consentito l'adesione come [[Status di osservatore#Nazioni Unite|Stato non membro con status di osservatore permanente]] con la [[Risoluzione 67/19 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite|risoluzione 67/19 dell'Assemblea generale]] del 29 novembre 2012.<ref name=nonmembers>{{Cita web|editore=[[Nazioni Unite]]|titolo=Non-member States|url=http://www.un.org/en/sections/member-states/non-member-states/index.html}}</ref> A seguito di ciò, dal 3 gennaio [[2013]] l'Autorità Nazionale Palestinese ha adottato il nome di Stato di Palestina sui documenti ufficiali.
Al 2018, la Palestina è riconosciuta come Stato da 137 membri dell'ONU, mentre non è riconosciuta da altri 50.
Il proclamato ''Stato di Palestina'' è stato immediatamente riconosciuto dalla [[Lega araba]], e circa la metà di tutti i governi del mondo oggi lo riconoscono. Esso mantiene ambasciate (che sono generalmente le delegazioni OLP) in questi paesi. Lo Stato di Palestina è stato riconosciuto dalle [[Nazioni Unite]] nel 2012, quando vi è stato ammesso come ''Stato osservatore''. L'Unione europea, così come la maggior parte degli Stati membri, mantiene rapporti diplomatici con l'[[Autorità nazionale palestinese]], istituita nell'ambito degli [[accordi di Oslo]]. Leila Shahid, rappresentante del ANP in Francia dal 1984, è stato nominato nel novembre 2005 il rappresentante del ANP per l'Europa.
La Palestina rivendica quale sua [[capitale (città)|capitale]] [[Gerusalemme Est]], già in mano giordana dal 1948 e sotto controllo israeliano dal '67 ([[Status di Gerusalemme]]). I ministeri e il centro del governo si trovano a [[Ramallah]], in [[Cisgiordania]].
Il capo di Stato è il presidente [[Mahmoud Abbas]], mentre il governo è guidato dal premier [[Mohammad Shtayyeh]].
== Storia ==
=== Palestina storica ===
{{vedi anche|Palestina|Storia degli ebrei|Regno di Gerusalemme}}
Il termine "Palestina" ("terra dei [[filistei]]", antico popolo indoeuropeo che abitò la regione litorale della [[terra di Canaan]], in epoca biblica) fu coniato nella forma attuale latina dai [[Impero romano|romani]] - per contrapposizione al nome [[Giudea]] o, precedentemente, [[Regno d'Israele]] (zona anticamente nota come [[terra di Canaan]]) - allo scopo di contrastare il sentimento di ribellione e il risorgere del nazionalismo israelita.{{cn}}
Ciò avvenne specialmente dopo la [[guerra giudaica]] del [[70 d.C.]], al termine della quale gli eserciti dell'imperatore [[Vespasiano]] e del figlio [[Tito (imperatore)|Tito]] distrussero quasi totalmente [[Gerusalemme]]. La ribellione al [[provincia romana|governo provinciale]] di [[Roma]] e alla dinastia vassalla degli [[dinastia erodiana|erodiani]] venne stroncata, causando l'inizio della [[diaspora]] ebraica. Il cambio di nome da ''[[Giudea (provincia romana)|Iudaea]]'' a ''Syria Palaestina'', e il cambio del nome di Gerusalemme che venne rifondata come città romanizzata, col nome di [[Aelia Capitolina]], fu deciso dall'imperatore [[Publio Elio Adriano]] nel 135, alla fine dell'ultima guerra giudaica.
La Palestina fu dominio romano, persiano, [[bizantino]], [[arabi|arabo]], e al dominio [[europa|europeo]] per un periodo di due secoli, durante le [[Crociate]]. In seguito all'invasione araba la popolazione venne islamizzata e nel tempo divenne in maggioranza di etnia araba musulmana.
---
=== Palestina ottomana ===
La Palestina è stata parte dell'[[Impero ottomano]] dal 1517 al 1918, salvo una parentesi dal 1832 al 1840 quando fu conquistata da [[Mehmet Ali]], governatore ottomano dell'Egitto, ribellatosi al Sultano di Costantinopoli.
Amministrativamente, la Palestina faceva parte del ''[[vilayet]]'' di Shām (nome preislamico della Siria), ed era stata divisa nel [[Sangiaccato di Acri]], con cinque ''kaza''<ref>Termine [[Lingua turca|turco]] dell'originale [[Lingua araba|arabo]] ''qaḍāʾ''.</ref> (Acri, Haifa, Safed, Nazareth, Tiberiade); nel [[Sangiaccato di Nablus]] - fino al 1888 chiamato Belqa - con tre kaza (Nablus, Jenin, Tulkarem); e nel [[Sangiaccato di Gerusalemme]], con cinque kaza (Gerusalemme, Giaffa, Gaza, Hebron, Beersheba).
Nel 1887 il Sangiaccato di Gerusalemme, in quanto sede dei Luoghi Santi, divenne un Mutasarriflik (Mutasarrifato) indipendente il cui ''mutasarrif'' era responsabile direttamente nei confronti del governo centrale di Costantinopoli, dei suoi ministeri e dipartimenti di Stato.<br />
Nel 1888, quando venne creato il ''vilayet'' di Beirut, gli altri due sangiaccati palestinesi vennero compresi nel suo territorio.
=== Palestina mandataria ===
{{vedi anche|Mandato britannico della Palestina}}
[[File:Sykes-Picot-1916.gif|thumb|upright=0.7|Zone di influenza francese e britannica stabilite dall'accordo Sykes-Picot]]
Nel pieno della Grande Guerra, il 16 maggio 1916, con la firma dell'[[Accordo Sykes-Picot]], Francia e Gran Bretagna decidono che il territorio della Palestina ottomana venga assegnato alla fine della guerra al Regno Unito.
Il 9 dicembre 1917, Gerusalemme è occupata dall'esercito britannico, il quale occupa l'intera Palestina.
Il [[Mandato britannico della Palestina]], mandato di tipo A, sotto controllo della Società delle Nazioni, comincia formalmente nel 1920. Il mandato terminerà formalmente nel 1947.
[[File:Map of Jewish settlements in Palestine in 1947.png|thumb|upright=0.7|Mandato britannico della Palestina, con le zone ebraiche nel 1947]]
Durante il mandato vi furono varie rivolte da parte dei palestinesi contro la politica britannica nei confronti dell'autorizzazione del Regno Unito all'immigrazione ebraica (Dichiarazione Balfour (1917)) e delle vendite di terre da parte dei latifondisti arabi agli immigrati: i [[Moti palestinesi del 1920|moti dell'aprile 1920]] e del maggio 1921; i [[Moti in Palestina del 1929|moti dell'agosto 1929]]; la [[Grande rivolta araba|Grande rivolta araba (1936-1939)]].
=== Palestina odierna ===
{{vedi anche|Nascita dello Stato d'Israele|Nakba|Organizzazione per la Liberazione della Palestina}}
Le varie tappe della Palestina dopo il mandato furono, in conseguenza dell'immigrazione di ebrei [[sionisti]] che scappavano dalle persecuzioni, soprattutto dall'Europa (i futuri israeliani) e delle lotte per il territorio ingaggiate con gli arabi presenti:
* Il 29 novembre [[1947]], l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva il [[Piano di partizione della Palestina]]
[[File:UN Partition Plan For Palestine 1947.png|thumb|upright=0.7|Piano di partizione del 1947]]
* 1947-1948, 1ª [[guerra arabo-israeliana del 1948|guerra arabo-israeliana]], gli stati confinanti non accettano che gli abitanti arabi abbiano la minoranza del territorio dell'ex mandato britannico della Palestina sebbene con un loro Stato; sulla parte della Palestina mandataria assegnata dall'ONU si costituisce lo Stato di Israele; Israele vince la guerra e molti palestinesi arabi sono costretti ad abbandonare la loro terra natia
* 1964, nascita dell'[[OLP]]
[[File:West Bank & Gaza Map 2007 (Settlements).png|thumb|Carta dei territori sotto il controllo dell'autorità palestinese al 2007 (aree verdi) e degli insediamenti israeliani; la linea tratteggiata si riferisce alla situazione successiva all'armistizio del 1949]]
La maggioranza di queste proposte hanno come obiettivo la creazione di uno Stato indipendente per il popolo [[palestinese]], che sono gli [[arabi]] di Palestina, e che erano la maggioranza nella zona prima della nascita dello [[Israele|Stato d'Israele]], nella [[Striscia di Gaza]], che è controllata da [[Hamas]], e in parti della [[Cisgiordania]], che invece è gestita dalla [[Autorità Nazionale Palestinese]]. Il diritto di esistenza di uno Stato di Palestina è riconosciuto da 136 paesi<ref>{{cita web|url=http://imeu.net/news/article0065.shtml|titolo=How many countries recognize Palestine as a state?|editore=imeu.net|lingua=en|accesso=17 ottobre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071011090548/http://imeu.net/news/article0065.shtml|dataarchivio=11 ottobre 2007}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.pna.gov.ps/Government/gov/recognition_of_the_State_of_Palestine.asp|editore=web.archive.org|titolo=International Recognition of the State of Palestine|lingua=en|accesso=17 ottobre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060404211437/http://www.pna.gov.ps/Government/gov/recognition_of_the_State_of_Palestine.asp|dataarchivio=4 aprile 2006}}</ref>, anche se a vario titolo, dalle [[Nazioni Unite]] (secondo la risoluzione del 1948) e dall'[[Unesco]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/31/unesco-si-alladesione-della-palestina-gli-usa-minacciano-la-sospensione-dei-finanziamenti/167539/|titolo=Unesco, sì all’adesione della Palestina. Gli Usa minacciano la sospensione dei finanziamenti|editore=ilfattoquotidiano|accesso=31 ottobre 2011}}</ref>.
=== Dichiarazione di Stato del 1988 ===
Una dichiarazione di uno Stato di Palestina (in arabo: دولة فلسطين) si è svolta ad [[Algeri]] il 15 novembre [[1988]], da parte del [[Consiglio nazionale palestinese]], l'organo legislativo della [[Organizzazione per la Liberazione della Palestina]] (OLP), il cui leader era [[Yasser Arafat]]. Il proclamato "Stato di Palestina" non è e non è mai stato effettivamente uno Stato indipendente, in quanto non ha mai avuto alcuna sovranità sul suo territorio nella storia.
Attualmente l'Autorità nazionale palestinese (Anp), insieme con gli Stati Uniti, l'Unione europea, e la Lega araba, prevedono la creazione di uno Stato di Palestina a comprendere in tutto o parte della Cisgiordania, la striscia di Gaza e Gerusalemme Est, in modo da vivere in pace con Israele nel quadro di un governo democraticamente eletto e trasparente. L'[[Autorità Nazionale Palestinese|ANP]], tuttavia, non rivendica la sovranità su qualsiasi territorio e, pertanto, non vi è governo dello "Stato di Palestina" proclamato nel 1988.
La dichiarazione del 1988 è stata approvata nel corso di una riunione ad Algeri, con un voto favorevole di 253 membri del Consiglio nazionale palestinese, 46 i voti contrari e 10 le astensioni. La dichiarazione cita il [[trattato di Losanna (1923)]] e la risoluzione 181 dell'[[Assemblea generale delle Nazioni Unite]], in sostegno della sua domanda di uno "Stato di Palestina sul nostro territorio palestinese con capitale Gerusalemme".
Il proclamato ''Stato di Palestina'' è stato immediatamente riconosciuto dalla [[Lega araba]], e circa la metà di tutti i governi del mondo oggi lo riconoscono. Esso mantiene ambasciate (che sono generalmente le delegazioni OLP) in questi paesi. Lo Stato di Palestina è stato riconosciuto dalle [[Nazioni Unite]] nel 2012, quando vi è stato ammesso come ''Stato osservatore''. L'Unione europea, così come la maggior parte degli Stati membri, mantiene rapporti diplomatici con l'[[Autorità nazionale palestinese]], istituita nell'ambito degli [[accordi di Oslo]]. Leila Shahid, rappresentante del ANP in Francia dal 1984, è stato nominato nel novembre 2005 il rappresentante del ANP per l'Europa.
=== Processo di pace con lo Stato di Israele ===
{{vedi anche | Autorità Nazionale Palestinese| Soluzione dei due stati| Accordo di Ginevra}}
{{vedi anche|Piani di pace per il conflitto arabo-israeliano}}
Il processo di pace con lo Stato di Israele è condotto dall'OLP, per conto del popolo palestinese. I territori trasferiti da Israele al controllo palestinese sono stati gestiti dall'Autorità Nazionale Palestinese.
Cronologia:
* 1991, Conferenza di Madrid
* 1993, [[Accordi di Oslo]]
* 1994, Accordo del Cairo sulla Striscia di Gaza e sull'area di Gerico (cosiddetti ''Accordi di Oslo II'')
* 1997, Accordo su Hebron
* 1998, Memorandum di Wye River
* 2002, [[Road Map|Road Map for Peace]]
* 2002, [[Iniziativa di pace araba]], presentata dalla Lega araba
* 2005, [[Piano di disimpegno unilaterale israeliano]] da Gaza
=== La questione della capitale ===
La [[Dichiarazione di indipendenza palestinese]] proclama la "fondazione dello Stato di Palestina sul nostro Territorio Palestinese con capitale [[Gerusalemme]] (Al-Quds Ash-Sharif)."<ref name=declaration1988>{{cita web |titolo=Declaration of Independence (1988) (UN Doc) |data=18 novembre 1988 |accesso=8 giugno 2014 |sito=State of Palestine Permanent Observer Mission to the United Nations |url=http://www.un.int/wcm/content/site/palestine/cache/offonce/pid/12353 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140608203237/http://www.un.int/wcm/content/site/palestine/cache/offonce/pid/12353 |dataarchivio=8 giugno 2014 |urlmorto=sì |editore=[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] |lingua=en }}</ref> La stessa decisione fu presa dal [[Consiglio Legislativo Palestinese]] a maggio 2002 quando approvò la "Legge fondamentale", che afferma senza ambiguità "Gerusalemme è la capitale della Palestina".<ref>{{Cita web |url=http://www.palestinianbasiclaw.org/2002-basic-law |titolo=2002 Basic Law |editore=The Palestinian Basic Law |data= |accesso=2 agosto 2010 |lingua=en |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100316005543/http://www.palestinianbasiclaw.org/2002-basic-law# |dataarchivio=16 marzo 2010 |urlmorto=sì }}</ref> Nel [[2011]] l'Autorità Nazionale Palestinese iniziò il suo tentativo di ottenere il riconoscimento dello Stato di Palestina come membro dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] con [[Gerusalemme Est]] quale sua capitale.<ref name=BronnerNYT>{{cita web |titolo=In Israel, Time for Peace Offer May Run Out |autore=[[Ethan Bronner]] |editore=[[The New York Times]] |data=2 aprile 2011 |url=https://www.nytimes.com/2011/04/03/world/middleeast/03mideast.html |accesso=2 aprile 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110405185436/http://www.nytimes.com/2011/04/03/world/middleeast/03mideast.html |dataarchivio=5 aprile 2011 |urlmorto=no |lingua=en }}</ref> Lo [[Status di Gerusalemme|status finale di Gerusalemme]] deve essere deciso da negoziati tra Israele e lo Stato di Palestina.<ref>{{cita web|url=http://www.publicpolicy.umd.edu/IPPP/Fall97Report/negotiating_jerusalem.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070620023158/http://www.publicpolicy.umd.edu/IPPP/Fall97Report/negotiating_jerusalem.htm |dataarchivio=20 giugno 2007|titolo=Negotiating Jerusalem|editore=[[University of Maryland, College Park]]|lingua=en}}</ref> Israele controlla tutta la città, ma le [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] e tutti gli Stati del mondo non riconoscono l'annessione di Gerusalemme Est a Israele proclamata con la legge israeliana del 1980.<ref>{{cita libro|nome=Tobias|cognome=Kelly|titolo=Laws of Suspicion:Legal Status, Space and the Impossibility of Separation in the Israeli-occupied West Bank|curatore=Franz Von Benda-Beckmann|curatore2=Keebet Von Benda-Beckmann|curatore3=Julia M. Eckert|collana=Rules of Law and Laws of Ruling: On the Governance of Law|editore=Ashgate Publishing|data=maggio 2009|p=91|ISBN=978-0-7546-7239-5|lingua=inglese}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Society and Settlement: Jewish Land of Israel in the Twentieth Century|nome=Aharo|cognome=Kellerman|città=Albany|editore=State University of New York Press|anno=1993|p=140|ISBN=978-0-7914-1295-4||url_capitolo = http://books.google.it/books?id=XI6uIZJQnU8C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false}}</ref>
Di fatto, il governo dell'[[Autorità Nazionale Palestinese]] e gli uffici di rappresentanza diplomatica stranieri hanno sede a [[Ramallah]], mentre il governo di [[Hamas]] ha sede a [[Gaza]].
L'OLP ha avuto una sede ufficiale nella [[Orient House]] a Gerusalemme, chiusa il 10 agosto 2001 dall'esercito israeliano durante la seconda intifada.
Nel [[2009]], Gerusalemme Est è stata capitale della cultura araba. La città è gemellata dal [[1982]] con la città di [[Fez (Marocco)|Fez]] in [[Marocco]].
== Territorio e sovranità ==
Lo Stato di Palestina è tuttora privo di un'organizzazione statuale tipica, senza un [[esercito]] regolare, e rimane sotto [[occupazione militare]] di [[Israele]].
Lo Stato di Palestina dovrebbe esercitare sovranità su [[territori palestinesi]] (la [[Cisgiordania]], [[Gerusalemme Est]] e la [[Striscia di Gaza]]), che confinano con la [[Giordania]], con [[Israele]] e con l'[[Egitto]].
In seguito alla fine del [[mandato britannico della Palestina]], dalla nascita dello [[Israele|Stato Ebraico]] ([[1948]]), i territori del proposto Stato Arabo sono stati occupati militarmente dall'[[Egitto]] (Gaza) e dalla [[Transgiordania]] (Cisgiordania) a seguito della [[prima guerra arabo-israeliana]] con la mancata accettazione del [[piano di partizione della Palestina|piano di partizione]] votato dall'ONU. A seguito della [[guerra dei sei giorni]] del [[1967]], i territori palestinesi sono [[territorio occupato|occupati]] da Israele (così come il [[Golan]] siriano).
L'OLP ha proclamato l'independenza dello Stato di Palestina all'interno dei confini del [[1967]] ([[linea verde (Israele)|linea verde]]), ma di fatto non ha avuto controllo su di essi se non in poche zone, poiché esercitava sovranità relativa solo su alcune aree interne. Tutti i confini esterni dello Stato di Palestina, compreso quello terrestre fra [[Gaza]] ed [[Egitto]], restano sotto controllo israeliano.
=== Cisgiordania ===
La [[Cisgiordania]] è suddivisa in tre zone di giurisdizione in base agli [[accordi di Oslo II]]: la zona A sotto totale controllo dell’[[Autorità Nazionale Palestinese]], la zona B a controllo misto e la zona C sotto controllo israeliano<ref>Laura Canali, [http://www.limesonline.com/la-cisgiordania-dei-coloni/32077 ''La Cisgiordania dei coloni'' - Limes]</ref>
=== Gerusalemme Est ===
La sovranità del popolo palestinese su Cisgiordania, Striscia di Gaza e Gerusalemme est è riconosciuta dall'[[ONU]], ma gli [[Accordi di Oslo]] tra Israele e [[Organizzazione per la Liberazione della Palestina|OLP]] escludono [[Gerusalemme Est]] dal processo di autonomia dei territori palestinesi occupati gestito dall'[[Autorità palestinese]]. Di fatto la parte orientale di Gerusalemme è sotto giurisdizione d'Israele, così come gli [[insediamenti israeliani]] in Cisgiordania, mentre ampie zone della stessa sono sotto il controllo dell'[[Autorità Nazionale Palestinese|ANP]] e, dal [[2005]], dopo il [[Piano di disimpegno unilaterale israeliano|ritiro unilaterale israeliano]] nell’ambito della politica detta “''terra in cambio terra, pace in cambio di pace''” del governo di [[Ariel Sharon]]<ref>Cfr. in [[Sandro Magister]], [http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/44271.html ''“Terra in cambio di terra”: l’esperto di Sharon svela il suo piano di pace'']. ''L’esperto è [[Sergio Della Pergola]], il maggior studioso mondiale di demografia dell’ebraismo. L’identità del popolo d’Israele all’origine del piano. Col Vaticano come modello, per il futuro di Gerusalemme'' - L'Espresso</ref>,
Per questo le sedi governative palestinesi sono situate a [[Ramallah]].
=== Striscia di Gaza ===
A seguito del ritito unilaterale di Israele da Gaza nel 2005 e della vittoria di [[Hamas]] alle [[Elezioni legislative in Palestina del 2006|elezioni legislative del 2006]], la striscia di Gaza resta sotto parziale [[blocco navale]] (è consentita la pesca mentre il transito delle merci via terra è regolato ai valichi di confine sia da parte israeliana sia da quella egiziana), terrestre e [[Zona d'interdizione al volo|aereo]].<ref>{{Cita web|url=https://www.usatoday.com/news/world/2008-12-27-israel-palestine_N.htm|titolo=Amid Gaza violence, a new task for Obama|editore=[[USA Today]]|data=29 dicembre 2008|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://abcnews.go.com/International/WireStory?id=6536195&page=2|titolo=Israeli Troops Mobilize as Gaza Assault Widens|editore=[[ABC News]]|data=28 dicembre 2008|lingua=en}}</ref><ref name="washingtonpost.com">{{Cita web|url=https://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2007/06/17/AR2007061701357.html|titolo=Gaza Straining At Egypt's Door|editore=[[The Washington Post]]|data=18 giugno 2007|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.haaretz.com/hasen/spages/1043980.html|titolo=Gaza aid groups recycle border wall rubble for water and housing projects|editore=[[Haaretz]]|data=5 dicembre 2008|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090204112430/http://www.haaretz.com/hasen/spages/1043980.html|dataarchivio=4 febbraio 2009|urlmorto=sì}}</ref><ref>[http://www.jadaliyya.com/pages/index/8807/is-gaza-still-occupied-and-why-does-it-matter Is Gaza still occupied?]</ref>
Israele continua a fornire energia elettrica a Gaza.<ref>Solo in minima parte l'elettricità è prodotta con generatori [https://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-5077162,00.html ''Israel to supply electricity to Gaza sewage treatment facility'' - ynetnews.com]</ref><ref>[https://www.reuters.com/article/us-israel-palestinians-power/israel-reduces-power-supply-to-gaza-as-abbas-pressures-hamas-idUSKBN1931XK ''Israel reduces power supply to Gaza, as Abbas pressures Hamas'' - Reuters.com]</ref><ref>[https://www.aljazeera.com/news/2017/06/israel-agrees-pa-demand-reduce-gaza-electricity-170612113824644.html ''Israel agrees to PA request to reduce Gaza electricity'' - Al Jazeera.com]</ref><ref>[http://www.al-monitor.com/pulse/fr/originals/2017/05/israel-hamas-gaza-strip-electricity-bill-arab-states.html#ixzz5VMEibXvX ''For now, Israel stuck paying Gaza's electric bill'' - al-monitor.com]</ref>
Dal 2007, la [[striscia di Gaza]] è governata da [[Hamas]], un'organizzazione a carattere politico e paramilitare di ispirazione [[islamismo|islamista]], riconosciuta come organizzazione di matrice terrorista dall'[[Unione europea]].<ref>Posizione comune del Consiglio UE 2005/847/PESC del 29 novembre 2005</ref>Solo nel [[2011]] Hamas ha accettato di rientrare nell'Autorità Nazionale Palestinese, pur mantenendo un proprio profilo autonomo.
== Riconoscimento internazionale ==
{{C|la parte relativa al riconoscimento ufficiale va controllata attentamente, si tende a far passare l'idea che sia riconosciuto lo Stato di Palestina e si paragonano il numero dei paesi che hanno rapporti diplomatici con Israele (tra l'altro dando un ingiusto rilievo alla cosa), l'unica differenza affatto trascurabile risiede nel fatto che Israele è Stato membro dell'ONU a pieno titolo, la Palestina no! Lo è solo in qualità di "Stato osservatore non membro", quindi le è roconosicuta questa qualità come ad esempio la differenza tra Stato Città del Vaticano e la Santa Sede, quest'ultima anch'essa Stato osservatore non membro! Quindi un conto è parlare di un soggetto di diritto internazionale, un conto è uno Stato membro riconosciuto a pieno titolo e l'Italia non riconosce lo Stato di Palestina nel senso proprio del termine ma solo la rappresentante dell'ANP, tanto è vero che per quanto concerne i visti fa riferimento l'ambasciata e il consolato italiano per Israele a Tel Aviv. [https://www.repubblica.it/esteri/2017/12/07/news/l_ambasciatrice_di_palestina_italia_riconosca_stato_palestinese_e_sua_capitale_gerusalemme_est_-183409682/]|Geografia|ottobre 2018}}
Al 2018, la Palestina è riconosciuta come Stato da 137 membri dell'ONU, mentre non è riconosciuta da altri 50.
Nella qualità di "Stato osservatore" alle Nazioni Unite, lo Stato di Palestina è riconosciuto come soggetto di diritto internazionale, ufficialmente da 138 Stati, tra cui molti stati sviluppati (come [[Italia]], [[Francia]], [[Spagna]], [[Brasile]], [[Russia]], [[Giappone]], [[India]] e [[Cina]]) e dall'[[Assemblea generale delle Nazioni Unite]] entro i confini dei territori giordani ed egiziani che furono occupati da Israele nel [[1967]] ([[Cisgiordania]], [[Striscia di Gaza]], [[Gerusalemme Est]])<ref>{{cita web|url=http://www.un.org/ga/search/view_doc.asp?symbol=A/67/L.28|titolo=Testo ufficiale delle Nazioni Unite del 28 novembre 2012}}</ref>.
{{chiarire|Questo dato rappresenta un numero maggiore di quello degli Stati che nel mondo riconoscono o hanno rapporti diplomatici normali, attualmente, con lo Stato di Israele (minori di quelli che votarono a favore nel 1948)}}. Non riconoscono - tra gli stati più importanti - lo Stato di Palestina, ma solo un'entità politica non statuale palestinese: [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Germania]], [[Australia]], [[Canada]] e [[Regno Unito]]. Sono 136 (escluso Israele, ma anche altri stati non ostili ma diplomaticamente isolati, come [[Taiwan]] e il [[Kosovo]]) gli Stati che riconoscono una rappresentanza diplomatica palestinese. Israele ha riconosciuto una rappresentanza dell'[[Organizzazione per la Liberazione della Palestina|OLP]] solo dal [[1993]] al [[2001]]. L'ultimo contatto diplomatico ufficiale con Israele è avvenuto nel 2003. L'Italia mantiene una rappresentanza [[Consolato (diplomazia)|consolare]] situata a Gerusalemme Est, ma non ha effettuato scambi ufficiali di [[Ambasciatore|ambasciatori]] con la Palestina, mantenendo tuttavia il rappresentante diplomatico palestinese in Italia.
Alcuni Stati riconoscono ufficialmente i confini del 1967, mentre altri non si pronunciano. Altri ancora ritengono accettabili solo i confini del [[1947]] ([[guerra arabo-israeliana del 1948|guerra arabo-israeliana]]), mai attuati, o - non riconoscendo Israele - considerano i confini della Palestina [[Mandato|mandataria]] come gli unici legittimi. La situazione è complicata dall'annessione unilaterale di [[Gerusalemme Est]] da parte di Israele e la [[colonizzazione]] [[ebraica]] delle aree di "[[terra di nessuno]]" che si estendevano lungo la "[[Linea Verde (Israele)|linea verde]]".
== Politica ==
=== Governo palestinese ===
Il governo del proclamato Stato di Palestina viene assicurato dall'OLP, quale legittimo rappresentante di tutti i palestinesi che vivono nei Territori occupati, nei campi profughi nei paesi arabi e nella diaspora. L'[[Autorità Nazionale Palestinese]] governa i territori trasferiti da Israele ai palestinesi nell'ambito del processo di pace.
Le cariche di [[Presidente della Palestina]], di Capo del Comitato esecutivo dell'OLP e di Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese generalmente sono ricoperte dalla stessa persona, attualmente [[Mahmoud Abbas]], noto anche col [[kunya (onomastica)|soprannome arabo]] [[Abu Mazen]], del partito [[socialista]] e [[nazionalista]] [[al-Fatah]].
Allo stato attuale è il partito islamico di [[Hamas]], legato ai [[Fratelli Musulmani]], a governare la porzione di territorio della [[Striscia di Gaza]] mentre l'ANP controlla l'area ricadente nella [[Cisgiordania]].
Il 4 maggio 2011 è stato concluso un accordo politico di riconciliazione nazionale tra [[Fatah]] e [[Hamas]] che prevede la formazione di un governo congiunto e la preparazione di elezioni parlamentari e presidenziali in 8 mesi<ref>[http://it.euronews.net/2011/05/04/fatah-hamas-accordo-fatto-ma-il-cammino-e-in-salita/ Fatah-Hamas: accordo fatto, ma il cammino è in salita | euronews, mondo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, che tuttavia non si sono ancora svolte, a causa di disaccordi sulla forte leadership di Abbas, ritenuta fonte di stabilità e sicurezza dall'Islam più radicale da alcuni, e come mancanza di democrazia da altri.
== Giustizia ==
La [[pena di morte]] è ufficialmente in vigore per omicidio, stupro e presunta collaborazione con le autorità israeliane, nonché attività di sovversione.<ref>[http://www.btselem.org/inter_palestinian_violations/death_penalty_in_the_pa Death Penalty in the Palestinian Authority and Under Hamas Control | B'Tselem<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Vi è stata una moratoria ufficiosa dal 2002 al 2010 da quando il presidente Yasser Arafat e il successore Mahmud Abbas non hanno più autorizzato esecuzioni.
I tribunali di Gaza tuttavia applicano spesso anche la [[Shari'a|legge islamica]], che punisce con la morte l'adulterio e l'apostasia. Alcuni applicano la pena capitale anche al reato di prostituzione e a quello di omosessualità, nonostante queste fattispecie non facciano parte dei crimini per cui il Corano prevede direttamente o indirettamente la pena di morte; essi non sono invece considerati reati capitali nel più laico governo ANP a guida [[Fath]], anche se alcuni di questi atti sono comunque illegali o disapprovati dalle consuetudini.<ref>{{cita web|url=http://www.currenttrends.org/research/detail/the-talibanization-of-gaza-a-liability-for-the-muslim-brotherhood |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140224023935/http://www.currenttrends.org/research/detail/the-talibanization-of-gaza-a-liability-for-the-muslim-brotherhood |dataarchivio=24 febbraio 2014|titolo=The Talibanization of Gaza: A Liability for the Muslim Brotherhood|editore="Current Trends in Islamist Ideology" vol. 9|autore=Jonathan Schanzer|data=19 agosto 2009|lingua=en}}</ref>
L'ANP consente la vendita di [[Bevanda alcolica|alcolici]], proibiti dalla religione musulmana, in alcune zone dei territori<ref>[http://www.thetravelnews.it/2013/07/ramallah-palestina/ ''Ramallah, Palestina'']</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/01/31/ramallah-aspettando-la-sharia-birre-minigonne.html A Ramallah aspettando la sharia Birre e minigonne, finché si può]</ref>.
== Popolazione ==
I palestinesi di Cisgiordania e Gaza hanno il passaporto verde e la cittadinanza palestinese, rilasciati dall'ANP. I palestinesi di Gerusalemme est hanno la residenza permanente di Israele, indicata da un passaporto blu (sono chiamati infatti anche "arabi blu"), ma non hanno nessuna cittadinanza.
=== Religione ===
[[File:Jerusalem Dome of the rock BW 14.JPG|thumb|left|[[Moschea]] della [[Cupola della Roccia]]]]
La popolazione della Palestina è in maggioranza [[arabi|araba]] di religione [[islam]]ica [[sunnita]]. L'Islam è riconosciuto come [[religione di Stato]].
Esistono consistenti minoranze arabe e immigrate cristiane, di origine europea, oltre ai molti ebrei negli [[insediamenti israeliani]] in Cisgiordania e a Gerusalemme est, che sono però cittadini d'Israele. C'è poi una minoranza di [[samaritani]], popolazione di origine ebraica-[[Mesopotamia|mesopotamica]], di [[religione ebraica]] ma un tempo considerati eretici, che risiede nei pressi di [[Nablus]], e che abita nella zona da circa 2700 anni ininterrottamente (anche se la parte più consistente dell'esigua etnia è cittadina israeliana e non palestinese), e una comunità di [[drusi]], popolo che segue una religione di origine islamica non ortodossa.
La più alta autorità religiosa musulmana sunnita è il [[Gran Mufti di Gerusalemme]], nominato dal Governo palestinese. Gerusalemme è il terzo luogo santo dell'Islam, dopo [[La Mecca]] e [[Medina]] in [[Arabia Saudita]].
La minoranza di religione cristiana, è appartenente a diverse confessioni: [[Patriarcato latino di Gerusalemme]] (cattolici); [[Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme]]; [[Patriarcato armeno di Gerusalemme]] (di cui fanno parte la maggioranza dei palestinesi cristiani); [[Chiesa luterana]] di Palestina; Diocesi episcopale di Gerusalemme e del Medio oriente ([[anglicani]]). La situazione dei cristiani, tollerati e accettati dall'ANP, è diventata difficile a Gaza sotto il governo di Hamas.
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni amministrative ===
{{vedi anche|Suddivisioni dello Stato di Palestina}}
[[File:Gaza City.JPG|miniatura|[[Gaza City]]]]
[[File:Naplouse Nablus.jpg|miniatura|[[Nablus]]]]
[[File:Ramallah4.JPG|miniatura|[[Ramallah]]]]
Il territorio palestinese è diviso in due regioni geografiche: la [[Cisgiordania]] (o ''West Bank'') e la [[Striscia di Gaza]], ognuna delle quali è divisa a sua volta in governatorati, per un totale di 16.<ref name="PCBS">{{cita web|lingua=en|url=http://www.pcbs.gov.ps/Downloads/book1853.pdf|formato=PDF|editore=PCBS|titolo=Population, Housing and Establishment Census 2007|data=marzo 2012|pagina=307|accesso=10 dicembre 2017}}</ref><ref name="geonames">{{cita web|lingua=en|url=http://www.geonames.org/PS/administrative-division-palestine.html|titolo=Administrative Division of Palestine|editore=GeoNames|accesso=10 dicembre 2017}}</ref>
=== Maggiori città ===
{| class="wikitable" align=center
|- bgcolor=#cccccc
!width=5% |
!width=40% | Città
!width=40% | Abitanti
!width=40% | Regione
|-
|align=center| 1 || align="center" | Città di [[Gaza City|Gaza]] ||align=center| 449.221||align=center| [[Striscia di Gaza]]
|-
|align=center| 2 ||align=center| [[Nablus]] ||align=center| 336.380||align=center| [[Cisgiordania]]
|-
|align=center| 3 ||align=center| [[Gerusalemme Est]] ||align=center| 208.000||align=center| [[Cisgiordania]]
|-
|align=center| 4 ||align=center| [[Khan Yunis]] ||align=center| 179.900 ||align=center| [[Striscia di Gaza]]
|-
|align=center| 5 ||align=center| [[Hebron]] ||align=center| 167.000||align=center| [[Cisgiordania]]
|-
|align=center| 6 ||align=center| [[Ramallah]] ||align=center| 118.400||align=center| [[Cisgiordania]]
|-
|align=center| 7 ||align=center| [[Jabalya]] ||align=center| 82.877||align=center| [[Striscia di Gaza]]
|-
|align=center| 8 ||align=center| [[Rafah]] ||align=center| 71.000||align=center| [[Striscia di Gaza]]
|-
|align=center| 9 ||align=center| [[Dayr al-Balah]] ||align=center| 62.150||align=center| [[Striscia di Gaza]]
|-
|align=center| 10 ||align=center| [[Tulkarm]] ||align=center| 58.950||align=center| [[Cisgiordania]]
|}
== Relazioni internazionali ==
=== Riconoscimento internazionale ===
[[File:Palestine recognition only.svg|thumb|upright=1.8|alt=|In verde gli stati che hanno riconosciuto lo Stato di Palestina (24 gennaio 2012).]]
* Stati che hanno riconosciuto lo Stato di Palestina nei confini del 1967 (Cisgiordania, Striscia di Gaza e Gerusalemme Est)<ref>{{cita web |url=http://english.pnn.ps/templates/madeyourweb/images/worldmap02.jpg |titolo=Copia archiviata |accesso=17 maggio 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110124101509/http://english.pnn.ps/templates/madeyourweb/images/worldmap02.jpg |dataarchivio=24 gennaio 2011 }}</ref>, elenco per regione, in ordine alfabetico:
** ''[[Lega araba]]''
1. [[Algeria]] -
2. [[Arabia Saudita]] -
3. [[Bahrain]] -
4. [[Comore]] -
5. [[Egitto]] -
6. [[Emirati Arabi Uniti]] -
7. [[Gibuti]] -
8. [[Giordania]] -
9. [[Iraq]] -
10. [[Kuwait]] -
11. [[Libano]] -
12. [[Libia]] -
13. [[Mauritania]] -
14. [[Marocco]] -
15. [[Oman]] -
16. [[Qatar]] -
17. [[Somalia]] -
18. [[Sudan]] -
19. [[Siria]] -
20. [[Tunisia]] -
21. [[Yemen]]
* ''Altri stati dell'[[Africa]]''
22. [[Angola]] -
23. [[Benin]] -
24. [[Botswana]] -
25. [[Burkina Faso]] -
26. [[Burundi]] -
27. [[Capo Verde]] -
28. [[Repubblica Centrafricana]] -
29. [[Ciad]] -
30. [[Costa d'Avorio]] -
31. [[Repubblica del Congo]] -
32. [[Repubblica Democratica del Congo]] -
33. [[Guinea Equatoriale]] -
34. [[Etiopia]] -
35. [[Gabon]] -
36. [[Gambia]] -
37. [[Ghana]] -
38. [[Guinea]] -
39. [[Guinea-Bissau]] -
40. [[Kenya]] -
41. [[Lesotho]] -
42. [[Liberia]] -
43. [[Madagascar]] -
44. [[Malawi]] -
45. [[Mali]] -
46. [[Mauritius]] -
47. [[Mozambico]] -
48. [[Namibia]] -
49. [[Niger]] -
50. [[Nigeria]] -
51. [[Ruanda]] -
52. [[São Tomé e Príncipe]] -
53. [[Senegal]] -
54. [[Seychelles]] -
55. [[Sierra Leone]] -
56. [[Sudafrica]] -
57. [[Sud Sudan]] -
58. [[Swaziland]] -
59. [[Tanzania]] -
60. [[Togo]] -
61. [[Uganda]] -
62. [[Zambia]] -
63. [[Zimbabwe]]
* ''Altri stati dell'[[Asia]]''
64. [[Afghanistan]] -
65. [[Azerbaigian]] -
66. [[Bangladesh]] -
67. [[Bhutan]] -
68. [[Brunei]] -
69. [[Cambogia]] -
70. [[Cina]] -
71. [[Corea del Nord]] -
72. [[Filippine]] -
73. [[India]] -
74. [[Indonesia]] -
75. [[Iran]] -
76. [[Kazakistan]] -
77. [[Kirghizistan]] -
78. [[Laos]] -
79. [[Malaysia]] -
80. [[Maldive]] -
81. [[Mongolia]] -
82. [[Nepal]] -
83. [[Pakistan]] -
84. [[Sri Lanka]] -
85. [[Tagikistan]]
86. [[Thailandia]] -
87. [[Timor Est]] -
88. [[Turkmenistan]] -
89. [[Uzbekistan]] -
90. [[Vietnam]]
* ''[[Europa]]''
91. [[Albania]] -
92. [[Bielorussia]] -
93. [[Bosnia ed Erzegovina]] -
94. [[Bulgaria]] -
95. [[Repubblica Ceca]] -
96. [[Cipro]] -
97. [[Città del Vaticano]] -
98. [[Georgia]] -
99. [[Islanda]] -
100. [[Malta]] -
101. [[Montenegro]] -
102. [[Polonia]] -
103. [[Romania]] -
104. [[Russia]] -
105. [[Serbia]] -
106. [[Slovacchia]] -
107. [[Svezia]] -
108. [[Turchia]] -
109. [[Ucraina]] -
110. [[Ungheria]]
* ''[[Americhe]]''
111. [[Antigua e Barbuda]] -
112. [[Argentina]] -
113. [[Belize]] -
114. [[Bolivia]] -
115. [[Brasile]] -
116. [[Cile]] -
117. [[Colombia]] -
118. [[Costa Rica]] -
119. [[Cuba]] -
120. [[Dominica]] -
121. [[Repubblica Dominicana]] -
122. [[Ecuador]] -
123. [[El Salvador]] -
124. [[Grenada]] -
125. [[Guatemala]] -
126. [[Guyana]] -
127. [[Haiti]] -
128. [[Honduras]] -
129. [[Nicaragua]] -
130. [[Paraguay]] -
131. [[Perù]] -
132. [[Saint Lucia]] -
133. [[Saint Vincent e Grenadine]] -
134. [[Suriname]] -
135. [[Uruguay]] -
136. [[Venezuela]]
* ''[[Oceania]]''
137. [[Papua Nuova Guinea]] -
138. [[Vanuatu]]
* Stati che riconoscono uno status speciale alle rappresentanze palestinesi:
** Delegazione diplomatica palestinese: [[Francia]], [[Grecia]], [[Portogallo]], [[Spagna]]<ref>Spain Affirms Intentions to Recognize the Palestinian State Before September |http://english.pnn.ps/index.php?option=com_content&task=view&id=10129</ref>, [[Italia]]<ref>Italian President Announces Upgrading of Representative Office in Rome to Delegation |[http://english.wafa.ps/index.php?action=detail&id=16144 Palestine News & Info Agency - WAFA - Italian President Announces Upgrading of Representative Office in Rome to Delegation] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110520012153/http://english.wafa.ps/index.php?action=detail&id=16144 |data=20 maggio 2011 }}</ref><ref>[http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=149377&sez=HOME_NELMONDO Articolo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110519210454/http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=149377&sez=HOME_NELMONDO |date=19 maggio 2011 }} che riferisce la dichiarazione del presidente [[Giorgio Napolitano]] sulla propria volontà di elevare la delegazione al rango di ambasciata, il che comporterebbe un parziale riconoscimento di fatto alla Palestina, proposito attuato con il voto alle Nazioni Unite il 29 novembre 2012; la delegazione non è stata tuttora trasformata in ambasciata, mentre l'Italia ha tuttora solo un Consolato per la Palestina, situato a Gerusalemme est.</ref>, [[Austria]]<ref>Austria Upgrades Palestinian Delegation to Mission |[http://english.wafa.ps/index.php?action=detail&id=18156 Palestine News & Info Agency - WAFA - Austria Upgrades Palestinian Delegation to Mission] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111201102639/http://english.wafa.ps/index.php?action=detail&id=18156 |data=1º dicembre 2011 }}</ref>
** Delegazione speciale Palestinese: [[Messico]]
** Delegazione generale palestinese: [[Irlanda]], [[Australia]], [[Belgio]], [[Germania]], [[Paesi Bassi]], [[Regno Unito]], [[Stati Uniti]], [[Slovenia]], [[Croazia]] e [[Macedonia del Nord]]<ref>[http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/u-s-upgrades-status-of-palestinian-mission-in-washington-1.303475 U.S. upgrades status of Palestinian mission in Washington - Haaretz Daily Newspaper | Israel News<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
** Rappresentanza dell'OLP: [[Svizzera]]
** Dipartimento dell'OLP: [[Israele]] (relazioni ufficialmente sospese nel [[2001]])
=== Organizzazioni internazionali ===
==== Riconoscimento come Stato osservatore non membro ====
{{vedi anche|Risoluzione 67/19 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite}}
Dal [[2012]] la Palestina è ufficialmente annoverata dalle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] come Stato osservatore non membro; il voto favorevole all'assemblea generale ha riguardato anche molti paesi che non riconoscono ancora formalmente lo Stato di Palestina.
==== Date di adesione alle Nazioni Unite e ai suoi Istituti specializzati ====
* 1974: l'OLP ottiene lo [[status di osservatore]] all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
* 26 aprile 1977: la Palestina diventa paese membro della Commissione economica e sociale delle Nazioni Unite per l'Asia occidentale
* settembre 1988: l'Assemblea generale riconosce lo status di Osservatore, come entità non statuale, con il nome di Palestina, status ostacolato dal [[Consiglio di Sicurezza]].
* 23 settembre 2011: il Presidente palestinese Abbas presenta la domanda ufficiale di adesione come Stato membro dell'ONU<ref>{{cita web|url=http://www.un.int/wcm/webdav/site/palestine/users/YousefZ/public/(23%20September%202011)%20Application%20of%20the%20State%20of%20Palestine%20for%20UN%20Membership.pdf|titolo=Testo inglese della domanda di ammissione all'ONU|lingua=en|accesso=|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111007220008/http://www.un.int/wcm/webdav/site/palestine/users/YousefZ/public/%2823%20September%202011%29%20Application%20of%20the%20State%20of%20Palestine%20for%20UN%20Membership.pdf|dataarchivio=7 ottobre 2011}}</ref>
* 6 ottobre 2011: il Comitato esecutivo dell'UNESCO raccomanda alla Conferenza generale dell'UNESCO l'ammissione della Palestina come Stato membro<ref>[http://it.euronews.net/2011/10/06/l-unesco-raccomanda-l-adesione-della-palestina/ L'UNESCO raccomanda l'adesione della Palestina | euronews, mondo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>; il 31 ottobre la Conferenza generale ammette ufficialmente la Palestina come stato membro<ref>Palestinians get UNESCO seat as 107 vote in favour| [https://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-15518173 BBC News - Palestinians get UNESCO seat as 107 vote in favour]</ref><ref>{{Cita web|editore=[[UNESCO]]|titolo=General Conference admits Palestine as UNESCO Member|data=31 ottobre 2011|url=http://www.unesco.org/new/en/media-services/single-view/news/general_conference_admits_palestine_as_unesco_member_state/}}</ref>
* 13 novembre 2011: la Palestina è rifiutata dal Consiglio di Sicurezza, che non raggiunge per un voto il quorum; anche se fosse stato però raggiunto, gli Stati Uniti avrebbero posto il [[veto]] di membro permanente<ref>[https://triskel182.wordpress.com/2011/11/13/palestina-respinta-allonu-ritentera-michele-giorgio/ Palestina respinta all'ONU. Ritenterà]</ref>. Abu Mazen decide di presentare quindi la domanda all'Assemblea Generale, dove ci sono buone possibilità che la Palestina venga accettata e riconosciuta, anche se solo come Stato osservatore non membro (come è oggi, ad esempio, lo Stato della [[Città del Vaticano]]).
* 29 novembre 2012: la Palestina è riconosciuta come Stato non membro Osservatore Permanente presso l'Assemblea delle Nazioni Unite con 138 voti favorevoli, 9 contrari e 41 astensioni<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2012/11/27/Anp-Londra-Parigi_7864795.html Storico voto sulla Palestina all'ONU]</ref>.
==== Altre organizzazioni internazionali ====
* Appartenenza a organizzazioni e forum internazionali come Stato di Palestina:
** [[Lega araba]]
** Organizzazione per la Conferenza Islamica
** [[Gruppo dei 77]]
** [[Movimento dei non allineati]]
** Unione interparlamentare
** [[Organizzazione internazionale per la normazione]]<ref>[http://www.iso.org/iso/iso_3166-1_newsletter_vi-14_name_change_state_of_palestine.pdf Name change for State of Palestine and other minor corrections], [[ISO 3166-1|ISO 3166-1 Newsletter VI-14]] dell'[[International Organization for Standardization]]</ref>
** International Council of Tourism Partners<ref>Palestine sees joining the International Council of Tourism Partners as a new spirit for their tourism industry |[http://www.tourismpartners.org/Default.aspx?pageId=1072188&mode=PostView&bmi=818039 International Coalition of Tourism Partners - ICTP News Releases] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120316115210/http://www.tourismpartners.org/Default.aspx?pageId=1072188 |data=16 marzo 2012 }}</ref>
** Comitato Olimpico Internazionale
** [[Corte penale internazionale]] (dal 1º aprile 2015)<ref>{{Cita web|editore=[[Corte penale internazionale]]|titolo=States Parties to the Rome Statute|data=19 gennaio 2015|url=https://www.icc-cpi.int/en_menus/asp/states%20parties/asian%20states/pages/palestine.aspx|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402055645/http://www.icc-cpi.int/en_menus/asp/states%20parties/asian%20states/Pages/Palestine.aspx|dataarchivio=2 aprile 2015}}</ref>.
* Appartenenza a organizzazioni e forum internazionali come Autorità Nazionale Palestinese:
** [[Unione per il Mediterraneo]]
** Assemblea del [[Consiglio d'Europa]]: status di "Partner per la democrazia" riconosciuto al Consiglio legislativo palestinese<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-10-04/consiglio-europa-riconosce-palestina-152153.shtml?uuid=AakU1w9D Il Consiglio d'Europa riconosce la Palestina, che godrà dello statuto di osservatore - Il Sole 24 ORE<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* Il [[Parlamento europeo]] con la Risoluzione 2014/2964 del 17 dicembre 2014 ha votato a favore del riconoscimento dello Stato di Palestina "in linea di principio" e "di pari passo con lo sviluppo dei colloqui di pace"<ref>{{Cita web|editore=[[Parlamento europeo]]|titolo=Risoluzione del Parlamento europeo sul riconoscimento dello Stato di Palestina|data=17 dicembre 2014|url=https://www.europarl.europa.eu/news/it/news-room/content/20141212IPR01105/}}</ref><ref>{{Cita web|editore=[[Parlamento europeo]]|titolo=Risoluzione del Parlamento europeo del 17 dicembre 2014 sul riconoscimento dello Stato di Palestina (2014/2964(RSP))|data=17 dicembre 2014|url=https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P8-TA-2014-0103+0+DOC+XML+V0//IT}}</ref>
== Relazioni economiche ==
* 1994, protocollo di Parigi sulle relazioni economiche tra Israele e OLP
* 1994, accordo di cooperazione tecnica ed economica tra Autorità palestinese ed Egitto
* 1995, accordo di commercio preferenziale tra Autorità palestinese e la Giordania
* 1996, accordi sull'esenzione di dazi tra Autorità palestinese e USA
* 24 febbraio 1997, accordo interinale di associazione tra [[Comunità europea]] e Autorità palestinese<ref>[http://ec.europa.eu/world/agreements/searchByCountryAndContinent.do?countryId=30422&countryName=Occupied%20Palestinian%20Territory Treaties Office Database<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* 30 novembre 1998, accordo intrinale di libero scambio tra Stati [[European Fair Trade Association|EFTA]] e OLP a beneficio dell'Autorità palestinese<ref>[http://www.efta.int/free-trade/free-trade-agreements/palestinian-authority.aspx Palestinian Authority - EFTA<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* 2000, accordo sui trasporti tra Autorità palestinese e Giordania
* 2000, accordo di cooperazione commerciale tra Autorità palestinese e Russia
* 2001, la Palestina aderisce al progetto di [[Area araba allargata di libero scambio]], promosso dalla [[Lega araba]], aderendo successivamente anche all'[[Accordo di Agadir]]<ref>http://www.assafrica.it/notizia.asp?id=3870</ref>
* 20 luglio 2004, accordo intrinale di libero scambio tra Turchia e OLP a beneficio dell'Autorità palestinese<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.economy.gov.tr/index.cfm?sayfa=tradeagreements&bolum=fta&country=PS®ion=0 Republic of Turkey Ministry of Economy<!-- Titolo generato automaticamente -->] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
* 2011, accordo di libero scambio con il [[Mercosur]]<ref>PA, Mercosur Sign Free Trade Agreement |[http://english.wafa.ps/index.php?action=detail&id=18440 Palestine News & Info Agency - WAFA - PA, Mercosur Sign Free Trade Agreement] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151117015651/http://english.wafa.ps/index.php?action=detail&id=18440 |data=17 novembre 2015 }}</ref>
== Feste nazionali ==
* 15 novembre, giorno dell'Indipendenza
* 15 maggio, giorno della [[Nakba]]
* 30 marzo, [[Yom al-Ard]] o giorno della Terra
== Cultura ==
Principali scrittori palestinesi:
* [[Suad Amiry]]
* [[Mahmoud Darwish]]
* [[Emile Habibi]]
* [[Saḥar Ḫalīfa]]
* [[Ghassan Kanafani]]
* [[Alì Rashid]]
* [[Edward Saïd]]
* [[Ibrahim Souss]]
* [[Suad]]
Principali poeti palestinesi:
* [[Samih al-Qasim]]
* [[Mahmoud Darwish]]
* [[Jabra Ibrahim Jabra]]
* [[Tawfiq Ziad]]
Principali pittori palestinesi:
* [[Ismail Shammout]]
Siti inseriti nella lista del [[patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]]:
* [[Basilica della Natività]] a Betlemme
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Autorità Nazionale Palestinese]]
* [[Cisgiordania]]
* [[Commissione palestinese indipendente per i diritti del cittadino]]
* [[Conflitto israelo-palestinese]]
* [[Gerusalemme Est]]
* [[Gran Mufti di Gerusalemme]]
* [[Hamas]]
* [[Organizzazione per la Liberazione della Palestina]]
* [[Orient House]]
* [[Palestina]]
* [[Piani di pace per il conflitto arabo-israeliano]]
* [[Presidente della Palestina]]
* [[Risoluzione 67/19 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite]]
* [[Striscia di Gaza]]
* [[Territori palestinesi]]
* [[Elenco dei territori contesi]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sullo}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.palestinecabinet.gov.ps/default.aspx?Lang=en|titolo=Ufficio del Primo Ministro|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121212062342/http://palestinecabinet.gov.ps/default.aspx?Lang=en|dataarchivio=12 dicembre 2012}}
* {{cita web | 1 = http://www.mofa-gov.ps/ | 2 = Ministero degli esteri palestinese | accesso = 17 maggio 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110317061348/http://www.mofa-gov.ps/ | dataarchivio = 17 marzo 2011 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.nad-plo.org/ | 2 = Dipartimento dell'OLP per i negoziati di pace | accesso = 17 maggio 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200203072728/http://www.nad-plo.org/ | dataarchivio = 3 febbraio 2020 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.un.int/palestine/index.shtml/ | 2 = Missione permanente della Palestina alle Nazioni Unite | accesso = 17 maggio 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100617033122/http://www.un.int/palestine/index.shtml | dataarchivio = 17 giugno 2010 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.pma.ps/|Autorità monetaria palestinese}}
* {{cita web|http://english.wafa.ps/|WAFA (agenzia ufficiale palestinese di notizie)}}
* {{cita web|http://unispal.un.org/unispal.nsf/udc.htm/|UNISPAL}}
* {{cita web | 1 = http://www.poc.ps/ | 2 = Comitato olimpico palestinese | accesso = 30 luglio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140219221952/http://www.poc.ps/ | dataarchivio = 19 febbraio 2014 | urlmorto = sì }}
* [https://web.archive.org/web/20150510134721/http://unispal.un.org/UNISPAL.NSF/0/19862D03C564FA2C85257ACB004EE69B Status of Palestine in the United Nations], Risoluzione 67/19 dell'[[Assemblea generale delle Nazioni Unite]]
* [http://www.iso.org/iso/iso_3166-1_newsletter_vi-14_name_change_state_of_palestine.pdf Name change for State of Palestine and other minor corrections], [[ISO 3166-1|ISO 3166-1 Newsletter VI-14]] dell'[[International Organization for Standardization]]
{{Collegamenti esterni}}{{Asia}}
{{Conflitto israelo-palestinese}}
{{Città ANP}}
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{{Portale|Asia}}
[[Categoria:Stato di Palestina| ]]
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