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{{Edificio civile
|nome edificio = Villa-Seminario Barbarigo
|immagine = Clusone seminario 2.jpg
|didascalia =
|paese = ITA
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== Storia ==
IlL'ex [[Seminario,#Organizzazione|seminario cheminore]] fudi [[Clusone]] è denominato “Villa''Villa Barbarigo”Barbarigo'' in onore deldi Santo[[Gregorio Barbarigo|san Gregorio Barbarigo]], (Vescovo[[vescovo]] di [[Diocesi di Bergamo|Bergamo]] dal [[1657]] al [[1664), ha la sua storia quasi centenaria]]. Voluto dalla [[Diocesi di Bergamo]] come residenza estiva per gli aspiranti al Sacerdozio[[sacerdozio]] che frequentavano il [[Seminario divescovile ViaGiovanni ArenaXXIII|Seminario indi Bergamo]], divenne poi, già nel [[1934]] anche sede del [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|Ginnasio Inferiore]] e Seminarioseminario minorile per gli scolari delle ultime 2due classi elementari e delle 5cinque successive, ospitando sino a 300trecento persone, tra gli alunni, professori insegnanti e addetti ai servizi. I terreni su cui sorge furono acquistati negli anni [[anni 20-30]] del ‘900[[XX secolo|'900]] dall’Arcipretedall’[[arciprete]] di [[Clusone]] Monsignormonsignor Attilio Plebani, su richiesta del Vescovo[[vescovo]] Merelli[[Luigi Maria Marelli]] e con l’opera di Monsignormonsignor Bernareggi. Venne inaugurato il 29 ottobre 1934 con una solenne cerimonia a cui presero parte autorità ecclesiastiche e civili, rappresentanze degli altri Seminari della Lombardia e popolazione di Clusone e delle circostanze. La benedizione del nuovo edificio fu impartita dal Cardinal Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano, affiancato dai Vescovi Merelli e[[Adriano Bernareggi e da numerosi prelati, tra cui Monsignor Angelo Roncalli (futuro Papa Giovanni XXIII), Monsignor Gustavo Testa (divenuto poi Vescovo), Monsignor Attilio Plebani (Arciprete di Clusone)]].
La funzione educativa del Seminario si protrasse sino agli anni ‘70 del 1900. A Clusone i seminaristi godevano di un ambiente funzionale e confortevole con servizi adeguati alle esigenze, sia nel periodo scolastico che nella stagione estiva. Esclusi i permessi per il ritorno in famiglia, uscivano dal Seminario per effettuare passeggiate nei dintorni accompagnati dagli educatori (“prefetti”) e per partecipare alle funzioni religiose più importanti celebrate nella Parrocchia di Clusone, comprese le processioni.
La popolazione clusonese accedeva invece al Seminario in occasione dell’annuale Accademia (recita di canti e poesie) fissata per la Festa dell’Immacolata, l’8 dicembre, e per la partecipazione alla Messa della notte di Natale, unica celebrazione nella zona.
Il 1° Rettore del Seminario fu, dopo un anno come vice, Don Marco Farina, nel 1944 gli successe Don Giovanni Stefano Baronchelli, nel 1950 Monsignor Luigi Sonzogni, dal 1954 Monsignor Bruno Foresti.
Il numero notevolmente diminuito, negli anni ’70, degli aspiranti al sacerdozio portò alla chiusura della struttura da parte della Diocesi.
Nel 1973 la proprietà venne alienata dall’Amministrazione Provinciale di Bergamo che la acquisì per farne il polo scolastico, funzione tuttora attiva.
Nella storia del Seminario di Clusone si ricordano dei fatti salienti avvenuti nel periodo della Seconda Guerra Mondiale:
• la requisizione, sia pure parziale, tra il luglio 1944 e l’aprile del’45, dell’ambiente da parte delle Autorità Civili per ospitare una Colonia di bambini italiani;
• l’ospitalità, verso fine febbraio 1945, a un comando di soldati tedeschi in numero di 60 con 600 prigionieri russi;
L’episodio di maggior rilievo è quello relativo alla giornata del 27 aprile 1945, quando avvenne all’interno del Seminario lo scontro tra l’attiva formazione partigiana di Rovetta (con il parroco del paese Don Bravi) e i tedeschi, arroccatisi tra le mura del Seminario stesso.
 
Venne inaugurato il [[29 ottobre]] [[1934]] con una solenne cerimonia a cui presero parte autorità ecclesiastiche e civili, oltre che le rappresentanze degli altri Seminari della [[Regione ecclesiastica Lombardia|Lombardia]]. La benedizione del nuovo edificio fu impartita dal cardinal [[Alfredo Ildefonso Schuster|Ildefonso Schuster]], [[Arcidiocesi di Milano|arcivescovo di Milano]], affiancato dai vescovi Merelli e [[Adriano Bernareggi|Bernareggi]] e da numerosi prelati, tra cui monsignor [[Papa Giovanni XXIII|Angelo Roncalli]] (futuro [[papa]]), monsignor [[Gustavo Testa|Gustavo Testa]] (divenuto poi vescovo), monsignor Attilio Plebani (arciprete di Clusone).
 
La funzione educativa del Seminario[[seminario]] sicontinuò protrasse sinofino agli [[Anni 1970|anni ‘70]] del 1900[[XX secolo|'900]]. A [[Clusone]] i seminaristi godevano di un ambiente funzionale e confortevole con servizi adeguati alle esigenze, sia nel periodo scolastico che nella stagione estiva. Esclusi i permessi per il ritorno in famiglia, uscivano dal Seminario[[seminario]] per effettuare passeggiate nei dintorni accompagnati dagli educatori (“prefetti”i [[Prefetto#Prefetti nella Chiesa cattolica|prefetti]]) e per partecipare alle funzioni religiose più importanti celebrate nella Parrocchia[[parrocchia]] di [[Clusone]], comprese le [[Processione|processioni]].
 
La [[Clusone|popolazione clusonese]] accedeva invece al Seminario[[seminario]] in occasione dell’annuale ''Accademia'' (recita di [[Canto|canti]] e [[Poesia|poesie]]) fissata per la [[Maria (madre di Gesù)|Festa dell’Immacolata]], l’8l’[[8 dicembre]], e per la partecipazione alla Messa[[messa]] della [[Natale|notte di Natale]], unica celebrazione nella zona.
 
Il primo [[Rettore (ecclesiastico)|rettore]] del [[seminario]] fu don Marco Farina. Nel [[1944]] gli successe don Giovanni Stefano Baronchelli, nel [[1951]] don Bruno Foresti, nel [[1967]] don Giuseppe Cesani (pro-rettore), nel [[1970]] don Gianni Carminati (pro-rettore).
 
Il numero degli aspiranti al [[sacerdozio]], notevolmente diminuito negli [[Anni 1970|anni ’70]], portò alla chiusura della struttura da parte della [[Diocesi di Bergamo|diocesi]]. Nel [[1973]] la proprietà venne alienata dall’[[Provincia di Bergamo|Amministrazione provinciale di Bergamo]], che la acquisì per farne un [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|polo scolastico superiore]], funzione tuttora attiva.
 
=== Il periodo della guerra ===
 
Nella storia del Seminarioseminario di Clusone si ricordano dei fatti salienti avvenuti nel periodo della [[Seconda Guerraguerra Mondialemondiale]]:
* la requisizione, sia pure parziale, tra il [[luglio]] [[1944]] e l’aprilel’[[aprile]] del’45[[1945]], dell’ambiente da parte delle Autoritàautorità Civilicivili per ospitare una [[Colonia estiva|colonia]] di bambini italiani;
* l’ospitalità, verso fine [[febbraio]] [[1945]], a un comando di 60 soldati [[Germania|tedeschi in numero di 60]], con 600 prigionieri [[Russia|russi]];
L’episodio* l’episodio di maggior rilievo è quello relativo alla giornata del [[27 aprile]] [[1945]], quando avvenne all’internoall'interno del Seminario[[seminario]] lo scontro tra l’attiva [[Partigiano|formazione partigiana]] di [[Rovetta]] (con il [[parroco]] del paese Don Bravi) e i [[Wehrmacht|tedeschi]], arroccatisiarroccati tra le [[Muratura|mura]] del Seminario[[seminario]] stesso.<ref>*{{cita libro|autore=A. Bendotti, E. Ruffini|titolo=Gli ultimi fuochi: 28 aprile 1945, a Rovetta|città=Vilminore di Scalve|data=2008|pagina=58}}</ref>
 
== Architettura ==
All’ edificazione, su progetto dell’[[architetto]] Giulio Paleni, parteciparono ben quattro ditte (Oberti - Gritti, Quarti – Remondi) che ultimarono i lavori in tempi rapidissimi (dal [[giugno]] [[1933]] all’[[ottobre]] [[1934]]), utilizzando anche [[manodopera]] locale.
 
Ubicato in felice posizione tra il verde dei prati, ai piedi del [[Montagna|monte]] Cimiero, in luogo riparato dai venti e ben esposto al sole, il complesso (costato poco più di 2 milioni di [[Lira (moneta)|lire]]) risultò degno di ammirazione per la sobria eleganza delle linee, per l’ampiezza e luminosità dei locali interni e per l’amenità del paesaggio circostante.
 
Gli ambienti sono 80, distribuiti su 4 piani; comprendono aule scolastiche, sale, appartamenti per i superiori, otto dormitori, bagni, infermeria, lavanderia, guardaroba e una palestra. Sono collegati da [[Corridoio|corridoi]] ariosi e ben illuminati: intorno vasti cortili, campi da gioco, [[Tappeto erboso|prato]] e [[bosco]]. Una casetta adiacente al fabbricato ospitava la famiglia di un [[agricoltore|contadino]] che allevava mucche e animali da cortile e coltivava un orto fornendo prodotti freschi per il consumo alimentare interno.
L’ingresso principale dell’edificio è posto al primo piano alla base del [[campanile]], elemento architettonico centrale che si innalza tra le due ali simmetriche; si affaccia su una monumentale [[balcone|balconata]] circolare a cui si accede da una [[Gradinata|doppia gradinata]] in pietra ed è in corrispondenza con l’entrata della [[cappella]] alla quale fu dedicata, all’epoca della costruzione, una cura particolare.
 
La chiesetta (ora è un [[auditorium]]) ricca di [[Marmo|marmi]] e decorazioni a [[mosaico]], presentava nel centro dell’[[abside]] un [[Altare|altare a mensa]] rivolto verso i [[Fedeltà (Bibbia)|fedeli]] (novità assoluta nella diocesi, per l’epoca) e un [[tabernacolo]] d’argento, sospeso al [[baldacchino]] con una colomba eucaristica sovrastante. Fu dotata di arredi ed elementi sacri in stile antico, offerti da anonimi benefattori e di un [[Organo (strumento musicale)|organo]] della ditta Balbiani.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
*{{cita libro|autore=|titolo=Adriano Bernareggi: vescovo di Bergamo 1932/1953|editore=Edizioni del Seminario|città=Bergamo|data=1979}}
*{{Cita news|autore=|titolo=Il Seminario di Clusone. Ricordi e testimonianze|pubblicazione=Alere|data=1984|pp=}}
*{{Cita news|autore=S. Baronchelli|titolo=Il Seminario ieri e oggi: Venticinquesimo del Seminario di Bergamo|pubblicazione=Alere|data=1993|pp=}}
*{{cita libro|autore=|titolo=Monsignor Marco Farina: un prete nel cuore della città|città=Bergamo|data=2005}}
*{{cita libro|autore=A. Bendotti, E. Ruffini|titolo=Gli ultimi fuochi: 28 aprile 1945, a Rovetta|città=Vilminore di Scalve|data=2008}}
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Clusone}}
 
{{portale|architettura|Bergamo}}
 
<nowiki>[[Categoria:Clusone]]
== Voci correlate ==
[[Categoria:Seminari cattolici d'Italia]]
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