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{{Edificio civile
|nome edificio = Villa-Seminario Barbarigo
|immagine = Clusone seminario 2.jpg
|didascalia =
|paese = ITA
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== Storia ==
La funzione educativa del Seminario si protrasse sino agli anni ‘70 del 1900. A Clusone i seminaristi godevano di un ambiente funzionale e confortevole con servizi adeguati alle esigenze, sia nel periodo scolastico che nella stagione estiva. Esclusi i permessi per il ritorno in famiglia, uscivano dal Seminario per effettuare passeggiate nei dintorni accompagnati dagli educatori (“prefetti”) e per partecipare alle funzioni religiose più importanti celebrate nella Parrocchia di Clusone, comprese le processioni. ▼
La popolazione clusonese accedeva invece al Seminario in occasione dell’annuale Accademia (recita di canti e poesie) fissata per la Festa dell’Immacolata, l’8 dicembre, e per la partecipazione alla Messa della notte di Natale, unica celebrazione nella zona.▼
Nella storia del Seminario di Clusone si ricordano dei fatti salienti avvenuti nel periodo della Seconda Guerra Mondiale:▼
• la requisizione, sia pure parziale, tra il luglio 1944 e l’aprile del’45, dell’ambiente da parte delle Autorità Civili per ospitare una Colonia di bambini italiani;▼
• l’ospitalità, verso fine febbraio 1945, a un comando di soldati tedeschi in numero di 60 con 600 prigionieri russi;▼
L’episodio di maggior rilievo è quello relativo alla giornata del 27 aprile 1945, quando avvenne all’interno del Seminario lo scontro tra l’attiva formazione partigiana di Rovetta (con il parroco del paese Don Bravi) e i tedeschi, arroccatisi tra le mura del Seminario stesso.▼
Venne inaugurato il [[29 ottobre]] [[1934]] con una solenne cerimonia a cui presero parte autorità ecclesiastiche e civili, oltre che le rappresentanze degli altri Seminari della [[Regione ecclesiastica Lombardia|Lombardia]]. La benedizione del nuovo edificio fu impartita dal cardinal [[Alfredo Ildefonso Schuster|Ildefonso Schuster]], [[Arcidiocesi di Milano|arcivescovo di Milano]], affiancato dai vescovi Merelli e [[Adriano Bernareggi|Bernareggi]] e da numerosi prelati, tra cui monsignor [[Papa Giovanni XXIII|Angelo Roncalli]] (futuro [[papa]]), monsignor [[Gustavo Testa|Gustavo Testa]] (divenuto poi vescovo), monsignor Attilio Plebani (arciprete di Clusone).
▲La funzione educativa del
▲La [[Clusone|popolazione clusonese]] accedeva invece al
Il primo [[Rettore (ecclesiastico)|rettore]] del [[seminario]] fu don Marco Farina. Nel [[1944]] gli successe don Giovanni Stefano Baronchelli, nel [[1951]] don Bruno Foresti, nel [[1967]] don Giuseppe Cesani (pro-rettore), nel [[1970]] don Gianni Carminati (pro-rettore).
Il numero degli aspiranti al [[sacerdozio]], notevolmente diminuito negli [[Anni 1970|anni ’70]], portò alla chiusura della struttura da parte della [[Diocesi di Bergamo|diocesi]]. Nel [[1973]] la proprietà venne alienata dall’[[Provincia di Bergamo|Amministrazione provinciale di Bergamo]], che la acquisì per farne un [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|polo scolastico superiore]], funzione tuttora attiva.
=== Il periodo della guerra ===
▲Nella storia del
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== Architettura ==
All’ edificazione, su progetto dell’[[architetto]] Giulio Paleni, parteciparono ben quattro ditte (Oberti - Gritti, Quarti – Remondi) che ultimarono i lavori in tempi rapidissimi (dal [[giugno]] [[1933]] all’[[ottobre]] [[1934]]), utilizzando anche [[manodopera]] locale.
Ubicato in felice posizione tra il verde dei prati, ai piedi del [[Montagna|monte]] Cimiero, in luogo riparato dai venti e ben esposto al sole, il complesso (costato poco più di 2 milioni di [[Lira (moneta)|lire]]) risultò degno di ammirazione per la sobria eleganza delle linee, per l’ampiezza e luminosità dei locali interni e per l’amenità del paesaggio circostante.
Gli ambienti sono 80, distribuiti su 4 piani; comprendono aule scolastiche, sale, appartamenti per i superiori, otto dormitori, bagni, infermeria, lavanderia, guardaroba e una palestra. Sono collegati da [[Corridoio|corridoi]] ariosi e ben illuminati: intorno vasti cortili, campi da gioco, [[Tappeto erboso|prato]] e [[bosco]]. Una casetta adiacente al fabbricato ospitava la famiglia di un [[agricoltore|contadino]] che allevava mucche e animali da cortile e coltivava un orto fornendo prodotti freschi per il consumo alimentare interno.
L’ingresso principale dell’edificio è posto al primo piano alla base del [[campanile]], elemento architettonico centrale che si innalza tra le due ali simmetriche; si affaccia su una monumentale [[balcone|balconata]] circolare a cui si accede da una [[Gradinata|doppia gradinata]] in pietra ed è in corrispondenza con l’entrata della [[cappella]] alla quale fu dedicata, all’epoca della costruzione, una cura particolare.
La chiesetta (ora è un [[auditorium]]) ricca di [[Marmo|marmi]] e decorazioni a [[mosaico]], presentava nel centro dell’[[abside]] un [[Altare|altare a mensa]] rivolto verso i [[Fedeltà (Bibbia)|fedeli]] (novità assoluta nella diocesi, per l’epoca) e un [[tabernacolo]] d’argento, sospeso al [[baldacchino]] con una colomba eucaristica sovrastante. Fu dotata di arredi ed elementi sacri in stile antico, offerti da anonimi benefattori e di un [[Organo (strumento musicale)|organo]] della ditta Balbiani.
== Note ==
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== Bibliografia ==
*{{cita libro|autore=|titolo=Adriano Bernareggi: vescovo di Bergamo 1932/1953|editore=Edizioni del Seminario|città=Bergamo|data=1979}}
*{{Cita news|autore=|titolo=Il Seminario di Clusone. Ricordi e testimonianze|pubblicazione=Alere|data=1984|pp=}}
*{{Cita news|autore=S. Baronchelli|titolo=Il Seminario ieri e oggi: Venticinquesimo del Seminario di Bergamo|pubblicazione=Alere|data=1993|pp=}}
*{{cita libro|autore=|titolo=Monsignor Marco Farina: un prete nel cuore della città|città=Bergamo|data=2005}}
*{{cita libro|autore=A. Bendotti, E. Ruffini|titolo=Gli ultimi fuochi: 28 aprile 1945, a Rovetta|città=Vilminore di Scalve|data=2008}}
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Clusone}}
{{portale|architettura|Bergamo}}
<nowiki>[[Categoria:Clusone]]
[[Categoria:Seminari cattolici d'Italia]]
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