Utente:Presbite/Sandbox2: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
CommonsDelinker (discussione | contributi)
Bot: il file ORJUNA_supporters.png è stato rimosso in quanto cancellato da Commons da Fitindia
 
(48 versioni intermedie di 3 utenti non mostrate)
Riga 36:
 
I membri dell'organizzazione erano etnicamente appartenenti a tutte le varie nazionalità jugoslave, anche se la maggioranza dei componenti fu rappresentata dai croati della [[Dalmazia]].<ref>Peter F. Sugar, ''Native fascism in the successor states, 1918-1945'', Santa Barbara, California, 1971. pp. 137</ref> Al pari di molti movimenti fascisti sorti nel resto d'[[Europa]], ORJUNA si dotò di propri organi di stampa, di un sindacato, di un movimento studentesco chiamato "''Giovane Jugoslavia''" (''Mladi Jugoslavije'') e di una formazione paramilitare che prese il nome di "''Sezione Azione''" (''Akcija Odjeljak''). Le squadre d'azione arrivarono a contare circa 10.000 unità nel [[1925]]. Il primo presidente dell'organizzazione fu Marko Nani, con Edo Bulat alla segreteria. Tuttavia, il leader riconosciuto del gruppo divenne Milan Pribićević.
 
[[File:ORJUNA supporters.png|left|upright=0.8|thumb|Attivisti di ORJUNA.]]
Le prime iniziative del movimento furono delle manifestazioni anticomuniste in risposta all'assassinio del ministro dell'interno Milorad Drašković. Esse si svolsero nelle città di Spalato, [[Osijek]] e [[Zagabria]]. Nella futura capitale croata, i militanti assaltarono e demolirono le sedi dei giornali che avevano accusato il governo dell'omicidio del ministro.
 
Riga 57:
{{Portale|Fascismo|Storia}}
 
<nowiki>[[:Categoria:Partiti fascisti]]</nowiki>
<nowiki>[[:Categoria:Partiti politici jugoslavi]]</nowiki>
 
=Nido dell'Aquila=
Riga 108:
 
===Il tunnel e l'ascensore===
Fra aprile e maggio del 1937 Bormann esplicitò e definì l'idea della Kehlsteinhaus. Assumendo lo stesso atteggiamento riservato al gruppo di tecnici impegnati nella costruzione della Kehlsteinstrasse, ancheAnche all'architetto Roderich Fick vennero imposti dei tempi strettissimi.: Bormann gli diede un mese di tempo per presentargli l'intero progetto della villa, che nelle intenzioni del gerarca doveva assolvere alla funzione di ''D-Haus'' (''Diplomaten-Haus'', cioè Casa Diplomatica), ove Hitler avrebbe potuto ricevere i dignitari dei vari paesi ed altri ospiti personali, invitati dal Führer nella sua tenuta estiva. Di conseguenza, la casa doveva da un lato impressionare a prima vista i visitatori, dall'altro però doveva permettere ogni genere di conforto, similarmente al sottostante Berghof.
 
L'8 giugno 1937, Fick presentò il progetto a Bormann. La Kehlsteinhaus si presentava come uno chalet tradizionale in granito e legno, offrendo ai visitatori delle ampie panoramiche da tutte le visuali, con una serie di stanze pittoresche, una spettacolare balconata aperta verso valle ed un ampio salone principale a forma di ottagono, dotato di una grande vetrata.
Riga 158:
La cucina venne fornita delle migliori apparecchiature dell'epoca, approntate dalla ditta Krefft, ma non venne mai utilizzata. Un set di 750 posate in argento venne acquistata dalla ditta Wandinger di Monaco, così come le celebri manifatture di [[Meissen]] fornirono un servizio completo di 450 pezzi di [[porcellana di Meissen|porcellana]]. Su ogni posata venne inciso il monogramma "AH": quando la Kehlsteinhaus venne occupata dalle truppe alleate nel 1945, le posate vennero immediatamente prese dai militari come ''[[souvenir]]''.
 
==Storia e utilizzo dal 1938 in poi==
===Dal 1938 alla fine della guerra===
====Visite di Hitler====
Il ''Führer'' utilizzò assai poco la struttura e solo in due casi per incontri diplomatici con rappresentanti di altri paesi, preferendo soggiornare nella sottostante ''Berghof''<ref name=HerzlichWillkommen />. Sui motivi di questa scelta si sono fatte delle ipotesi: oltre all'avversione per i luoghi elevati - aggravata dalle vertigini che ogni tanto lo colpivano, a causapartire di una labirintite i cui primi sintomi risalivano aglidagli anni immediatamente successivi alla [[prima guerra mondiale|guerra]] - egli varie volte paventò i rischi relativi alla sicurezza dell'ascensore e al timore di incappare in condizioni atmosferiche avverse. E' probabile che Hitler temesse che il verricello metallico dell'ascensore - posizionato sul tetto - fungesse da catalizzatore per i fulmini.
 
A causa di questi fattori, anche le visite registrate furono in realtà molto brevi: egli passò al massimo alcune ore nella Kehlsteinhaus, desiderando tornare a valle prima che calasse il sole. Lo studio creato appositamente per il Führer non verràvenne mai utilizzato. A dispetto di tutto ciò, Hitler ritrasse alcuni interni della casa in una serie di acquarelli, tre dei quali erano appesi all'interno della Scharitz-Stube. Secondo alcune ricostruzioni, Hitler avrebbe inizialmente accarezzato l'idea di utilizzare la Kehlsteinhaus come proprio mausoleo funebre, ma l'idea sarebbe stata in seguito scartata per la difficoltà d'accesso alla struttura: egli ritenne che la sua tomba avrebbe dovuto essere facilmente fruibile dal popolo.
 
La prima visita di Hitler alla Kehlsteinhaus ebbe luogo il 16 settembre 1938, immediatamente dopo la pertenzapartenza dal Berghof del primo ministro britannico [[Neville Chamberlain]] e all'incirca sette mesi prima della consegna ufficiale in occasione del suo 50° compleanno. In quell'occasione Hitler fu accompagnato - fra gli altri - da Goebbels, Himmler, Bormann e dal giornalista inglese George Ward Price, che - rimasto molto impressionato dall'ambiente - coniò il termine di ''Eagle's Nest'' (Nido dell'Aquila) per denominarlo<ref>[https://books.google.it/books?id=0htoAAAAMAAJ&q=ward+price+kehlsteinhaus+september+1938&dq=ward+price+kehlsteinhaus+september+1938&hl=it&sa=X&ei=C1a2VLnwD4KtUcn4geAO&ved=0CCMQ6AEwAA] [https://books.google.it/books?id=5AcMAQAAMAAJ&q=ward+price+kehlsteinhaus+september+1938&dq=ward+price+kehlsteinhaus+september+1938&hl=it&sa=X&ei=C1a2VLnwD4KtUcn4geAO&ved=0CCkQ6AEwAQ] [https://books.google.it/books?id=EKe2nFkNFZwC&pg=PA43&dq=ward+price+eagle%27s+nest&hl=it&sa=X&ei=zFa2VOyAAcSzUdHVguAK&ved=0CCgQ6AEwAQ#v=onepage&q=ward%20price%20eagle%27s%20nest&f=false]</ref>, facendo un chiaro riferimento sia al simbolo dei Reich che alla figura del Führer.
 
Il mese successivo Hitler si recò diverse volte nella Kehlsteinhaus in un periodo relativamente breve: è registrata una mezza dozzina di visite fra il 16 e il 24: particolarmente significative furono le visite di [[Joseph Goebbels|Joseph]] e [[Magda Goebbels]] con i loro figli del 21-24 ottobre 1938. Magda era da poco venuta a conoscenza della storia d'amore del marito con l'attrice cecoslovacca [[Lída Baarová]], e ne aveva parlato col Führer, che aveva ordinato al suo ministro per la propaganda di troncare la relazione. Goebbels si era rifiutato, presentando invece le proprie dimissioni e il 15 ottobre aveva inscenato - probabilmente simulando - un tentativo di suicidio. IJoseph duee quindiMagda Goebbels vennero quindi invitati da Hitler - padrino dei loro figli - al Berghof per ripianare la questione, mentre nel frattempo la Baarová veniva allontanata dal paese come [[persona non grata]].
 
Quattordici delle quindici visite ufficialmente registrate sono state effettuate prima dello scoppio della [[seconda guerra mondiale]] (1 settembre 1939), quando agli altri timori Hitler aggiunse quello di un attacco aereo, dato che l'intero edificio fino alla metà del 1944 non possedevapossedette difese d'alcun tipo e l'unica via di fuga in auto era la Kehlsteinstrasse. Il Nido venne in effetti attaccato nell'aprile del 1945 dall'aviazione alleata, ma a dispetto dei timori di Hitler non venne colpito proprio a causa della conformazione del luogo: un'area di limitata estensione a picco s'una parete rocciosa<ref>Così James Wilson, ''Hitler's Alpine Headquarters'', Pen & Sword Books, Barnsley 2013, p. 205.</ref>.
 
Oltre ai Goebbels, fra gli ospiti tedeschi vi furono altre importanti figure del regime nazista, come il [[Reichsführer-SS]] [[Heinrich Himmler]], il capo del [[Deutsche Arbeitsfront]] [[Robert Ley]] e l'architetto e in seguito ministro per gli armamenti [[Albert Speer]].
Riga 223:
Di un singolare tentativo di accesso è rimasta memoria nella storia del Nido dell'Aquila<ref>Ne parla diffusamente Michael Tregenza, ''Aktion T4. Le secret d'Etat des nazis (...)'', Calmann-Lévy 2011, Prologo.</ref>: un gruppo di ospiti del Berghof per il Capodanno del 1939, passata la mezzanotte e ritiratisi sia Hitler che [[Eva Braun]], su insistenza di Bormann decise di salire alla Kehlsteinhaus. Si mosse quindi una comitiva d'auto, in testa alla quale si mise una [[Mercedes-Benz W29|Mercedes 540K]] condotta personalmente dal Reichsleiter, non pienamente in sé a causa degli alcoolici bevuti in abbondanza. A suo fianco stava il suo autista personale, Jacob Glass. Giunto in prossimità dell'unico tornante a velocità sostenuta, Bormann perse il controllo della vettura finendo contro il [[guard rail]]. Nonostante il colpo, l'auto non finì fuori strada e quindi l'intera comitiva riuscì a giungere in tarda notte al piazzale di sosta, dove inutilmente si cercò di liberare dalla neve e dal ghiaccio l'accesso al tunnel dell'ascensore. Dopo vari tentativi andati a vuoto, il corteo d'auto tornò al Berghof.
 
===I bombardamenti e l'occupazione alleata===
===Dalla fine della guerra al 1954===
A seguito della partenza definitiva dall'Obersalzberg di Hitler e del suo ''entourage'', la Kehlsteinhaus rimase sostanzialmente vuota fino all'arrivo delle truppe alleate<ref>[http://www.historynet.com/world-war-ii-race-to-seize-berchtesgaden.htm]</ref>.
 
A metà del 1944 erano state create delle postazioni antiaereo e questa misura - rilevata dai voli d'osservazione degli aerei angloamericani - suscitò una serie di fantasiose illazioni: da un lato si riteneva che la struttura potesse esser stata trasformata in un osservatorio militare d'importanza strategica, dall'altro si pensò che l'intera vallata fosse divenuta una ridotta dei più fanatici nazisti, con installazioni segrete scavate nella roccia e la Kehlsteinhaus come centro operativo di tutto l'apparato.
 
Fu soprattutto per questo motivo che il 25 aprile 1945 gli alleati scatenarono contro l'Obersalzberg un attacco aereo con bombardamenti a tappeto, che rasero al suolo gran parte delle ville dei gerarchi e delle strutture esistenti. Ma sia la Kehlsteinstrasse che il Nido dell'Aquila non vennero danneggiati.
 
Il primo reparto che raggiunse la Kehlsteinhaus fu un'unità del 506° Reggimento Paracadutisti della 101ma Divisione Aviotrasportata statunitense, al comando del colonnello Robert F. Sink, senza incontrare resistenza alcuna. Nonostante la primavera avanzata, l'ingresso del tunnel per l'ascensore era completamente bloccato dalla neve, e così fu messo all'opera un gruppo di prigionieri per liberarlo: prima ancora che il lavoro fosse finito, le truppe americane raggiunsero l'ingresso della casa seguendo a piedi il vecchio sentiero di montagna. L'edificio fu ritrovato perfettamente intatto, senza che fosse stato spostato nulla: si scatenò quindi una caccia al ''souvenir'', cosicché in pochi giorni qualsiasi cosa fosse facilmente trasportabile sparì dalla Kehlsteinhaus. Qualche oggetto era stato precedentemente portato via dai coniugi Mitlstrasser. Per tutti i decenni successivi i pezzi provenienti dal Berghof e dalla Kehlsteinhaus divennero oggetto di compravendite fra collezionisti: anche gli oggetti dei Mitlstrasser furono messi in vendita alla fine degli anni 2000 da una casa d'aste britannica<ref>[http://www.mirror.co.uk/news/uk-news/hitler-and-mistress-eva-brauns-cutlery-249401]</ref>.
 
Dopo una settimana di saccheggi, che non risparmiò nemmeno il marmo rosso del camino, dal quale vennero scalpellate e portate via decine di schegge, il generale Maxwell D. Taylor - comandante della 121ma Aviotrasportata - ordinò che la casa venisse sorvegliata, ma era troppo tardi: gli interni della Kehlsteinhaus erano oramai completamente spogli.
 
===Dalla fine della guerra alad 1954oggi===
Negli anni successivi si fece strada l'idea di considerare la Kehlsteinhaus niente più di una reliquia nazista, che in quanto tale doveva semplicemente essere distrutta<ref>Ricordare distruzione completa Berghof e Teehaus.</ref>: in questo senso furono presentate diverse proposte al parlamento della Baviera. Grazie però all'impegno di Karl Theodor Jacob, membro del locale consiglio comunale e successivamente fondatore della ''Berchtesgadener Landesstiftung '' (Fondazione Berchtesgaden), si decise di aprire la casa al pubblico promuovendola come attrazione turistica. La Kehlsteinstrasse fu quindi ripristinata e venne organizzato un servizio di autobus che partendo dall'esterno dell'Hotel zum Türken - un albergo nelle immediate vicinanze del Berghof, requisito dai nazisti per utilizzato come sede del corpo di guardia del Führer - portava direttamente al piazzale del parcheggio.
 
Nel 1952 la casa venne affittata con un contratto decennale al locale Club Alpino, che a sua volta la subaffittò all'imprenditore Josef Kellerbauer. Questi fece effettuare gran parte dei lavori di restauro dei locali, compresa la trasformazione in ristorante della sala da pranzo e dell'ampia stanza ottagonale.
 
===Dal 1954 in poi===
 
Riga 234 ⟶ 249:
 
 
Complessivamente l'edificio fu poco frequentato dal ''Führer'' e la sua presenza si diradò dopo lo scoppio del [[seconda guerra mondiale|conflitto]] poiché non venne più ritenuto un luogo sufficientemente sicuro e forse anche per alcuni disturbi di [[Vertigini (medicina)|vertigini]] di cui notoriamente soffriva lo stesso Hitler.<ref>{{cita web|url= http://bataillescelebres.esy.es/kehlsteinhaus/index.html|editore= Les batailles célèbres de l’histoire |titolo=Les batailles célèbres de l’histoire La Kehlsteinhaus: le Nid d'Aigle de Hitler Obersalzberg : Siège gouvernemental||accesso= 10 gennaio 2015|lingua=francese}}</ref><ref>{{cita web|url=http://library.lawschool.cornell.edu/WhatWeHave/SpecialCollections/Donovan/Hitler/index.cfm |nome= Henry A. |cognome=Murray|wkautore=Henry Murray|titolo=Analysis of the Personality of Adolph Hitler |editore=Cornell University Law Library|accesso= 3 gennaio 2015|lingua=inglese}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.psicozoo.it/2010/03/10/la-storia-psichiatrica-di-hitler/|titolo=La storia psichiatrica di Hitler|autore= Lucia Imperatore|data=10 marzo 2010|accesso= 3 gennaio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.liberoquotidiano.it/news/Personaggi/1006736/Hitler-tra-peti--cocaina-e--viagra---Il-racconto-dei-suoi-medici.html|autore= Francesco Borgonovo|titiolo= Hitler tra peti, cocaina e "viagra" 
Il Il racconto dei suoi medici|data= 5 maggio 2012|accesso= 9 gennaio 2015}}</ref><ref name=HerzlichWillkommen /> Successivamente il ''Führer'' e il suo seguito preferirono stabilirsi in rifugi segreti più sicuri come la ''[[Tana del Lupo]]'' o il ''[[Führerbunker]]'' di [[Berlino]]; l'edificio, infatti, risultava evidentemente molto esposto ai fenomeni atmosferici come i [[Fulmine|fulmini]] ma anche troppo vulnerabile ad eventuali [[Bombardamento aereo|attacchi aerei]] nemici, sprovvisto di un [[Rifugio antiaereo|rifugio antiaereo]] e dotato di una sola via di fuga, alquanto ripida.
 
Ciononostante, nella fase finale del conflitto l'edificio scampò ai massicci bombardamenti angloamericani che invece distrussero la vicina ''Berghof'' e venne occupato dalle truppe della [[3ª Divisione di Fanteria (USA)|3ª Divisione di fanteria]], della [[101ª Divisione Aviotrasportata]] statunitense e della [[2e division blindée|2ª Divisione corazzata]] francese.<ref>{{cita web|url=http://www.obersalzberg.de/geschichte02.html?&no_cache=1&sword_list%5B%5D=F%C3%BChrersperrgebiet|sito= obersalzberg.de|accesso= 28 dicembre 2014|titolo=Zweiter Regierungssitz des Dritten Reiches und Ort der Propaganda|lingua=de}}</ref>
Riga 251 ⟶ 266:
Negli anni cinquanta l'edificio è stato profondamente rimaneggiato e ampliato pur mantenendo alcuni dettagli architettonici, per essere trasformato in rifugio alpino con annesso ristorante e un'ampia terrazza da cui si gode il vasto panorama sul monte ''Königssee'' e sul [[Watzmann|''Watzmann'']], la seconda vetta più alta della Germania.
 
Il rifugio è chiuso nei mesi invernali e riapre tra aprile e maggio, tuttavia verso la fine di aprile la frequentazione della struttura viene sconsigliata poiché non è raro che nei paraggi avvengano scontri tra le forze dell'ordine e gruppi di [[neonazismo|neonazisti]] intenzionati a commemorare il compleanno di Hitler.<ref>{{en}}''Obersalzberg - Hitler's Berghof and the Kehlsteinhaus, the ''"Eagle's Nest"'' - scheda su [http://mitteleuropa.x10.mx/wk2_obersalzberg_berghof.html mitteleuropa.x10.mx] (consultato nel gennaio 2015)</ref>
 
==Note==
Riga 276 ⟶ 291:
{{Portale|Germania|montagna|nazismo|storia}}
 
<nowiki>[[:Categoria:Berchtesgaden]]</nowiki>