Demade: differenze tra le versioni
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|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 380 a.C.
|LuogoMorte = Pella
|LuogoMorteLink = Pella (città antica)
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 318 a.C.
|Attività = oratore
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==Biografia==
Demade era
Fu fatto prigioniero da [[Filippo II di Macedonia]] durante la [[Battaglia di Cheronea (338 a.C.)|battaglia di Cheronea]], nel [[338 a.C.]], ma dopo lo scontro, quando il re esaminò i prigionieri, Demade dimostrò a Filippo la sua cattiva condotta con franchezza ma educazione e seppe conquistarsi la stima del re macedone, che non solo liberò lui, ma anche tutti i prigionieri ateniesi senza chiedere riscatto e concluse un [[Pace di Demade|trattato di pace]] con la loro città.<ref>{{cita|Diodoro|XVI, 87}}.</ref><ref>{{cita|Gellio|XI, 10}}.</ref> Da quel momento divenne sostenitore della Macedonia, sia per convinzione, sia per puro interesse venale: ricevette infatti da Filippo molti doni e si dice che gli venne donata la grande somma di dieci [[Talento (peso)|talenti]]. In tal modo egli fece prevalere ad Atene delle proposte di legge più favorevoli per il partito filomacedone.
Demade mantenne la stessa condotta anche nei confronti di [[Alessandro Magno]], figlio e successore di Filippo, e il suo eccessivo zelo verso di lui costrinse gli Ateniesi, incapaci di sopportarlo, a multarlo pesantemente.<ref>{{cita|Eliano|V, 12}}.</ref><ref>{{cita|Ateneo|VI, 251}}.</ref> Quando [[Arpalo]] giunse ad Atene Demade si fece subito corrompere.<ref>{{cita|Dinarco|89}}.</ref> Più tardi, quando Alessandro chiese che gli venissero consegnati gli oratori che avevano istigato il popolo contro di lui, Demade venne corrotto dai sostenitori di Demostene con cinque talenti per salvare lui e gli altri oratori con la sua influenza. Il popolo approvò un decreto in cui
Nel [[331 a.C.]] Demade ebbe la gestione di una parte del tesoro di Atene, e quando il popolo gli chiese una somma di denaro per sostenere chi si era ribellato contro Alessandro, Demade li persuase a desistere. Il suo operato politico proseguì facendo gli interessi macedoni ma accettando talvolta tangenti dal partito opposto; in questo modo accumulò grandi ricchezze che vennero però sperperate per la sua vita stravagante e dissoluta. Egli giunse persino a violare alcune leggi, venendo pesantemente multato, una volta anche con l'''atimia'', il disonore.
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