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Nell'universo [[fantascienza|fantascientifico]] di [[Star Trek]] il '''motore a impulso''' è una tipologia di [[propulsione]] che permette il viaggio a velocità subluminare, insieme ai [[Propulsione a curvatura|motori a curvatura]] rappresenta il principale sistemi di propulsione in dote alla [[Astronave|Astronavi]] e navette spaziali.
{{Nota disambigua||[[Disney (disambigua)]]|Disney}}
{{Azienda
|nome = The Walt Disney Company
|logo = TWDC Logo.svg
|tipo = Public company
|borse = {{nyse|DIS}}
* 158 [[miliardo|miliardi]] [[USD|$]]<ref name="NYSE:DIS su Google Finance">{{en}}[http://www.google.com/finance?q=NYSE:DIS NYSE:DIS su Google Finance]</ref> ([[2014]])
|data_fondazione = 16 ottobre [[1923]]
|forza_cat_anno = 1923
|fondatori = [[Walt Disney]] e [[Roy Oliver Disney]]
|luogo_fondazione = [[Burbank (contea di Los Angeles)|Burbank]] ([[California]])
|data_chiusura =
|nazione = USA
|sede = [[Burbank (contea di Los Angeles)|Burbank]] ([[California]])
|gruppo =
|filiali =&#32;
* [[Walt Disney Pictures]]
* [[Walt Disney Animation Studios]]
* [[American Broadcasting Company]]
* [[Walt Disney Studios Motion Pictures]]
* [[The Walt Disney Studios]]
* [[Walt Disney Parks and Resorts]]
* [[Disney Consumer Products]]
|persone_chiave =&#32;
*Robert Iger ([[amministratore delegato|CEO]] e [[Presidente del consiglio di amministrazione|Presidente]])
*James Rasulo (SEVP, [[direttore finanziario|CFO]])
|industria = [[Mass media|Media]] e [[Intrattenimento]]
|prodotti =&#32;
* [[Animazione]]
* [[Televisione]]
* [[Cinema]]
* [[Parco di divertimento|Parchi di divertimento]]
* [[Fumetto|Fumetti]]
|fatturato = {{profit}} 42,27 [[miliardo|miliardi]] [[USD|$]]<ref name= finstat>{{en}}[http://www.google.com/finance?q=NYSE:DIS&fstype=ii Profilo finanziario Disney su Google Finance]</ref>
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|sito = www.disney.it
}}
'''The Walt Disney Company,''' comunemente conosciuta come''' Disney,''' è una [[multinazionale]] [[Stati Uniti d'America|americana]], con sede principale a [[Burbank (California)|Burbank]] in [[California]], creata nel [[1923]] da [[Walt Disney]], con il nome di ''Disney Brothers Studios,'' rinominata ''Walt Disney Productions'' nel [[1929]], e, infine, nel [[1986]] ottiene la denominazione odierna. Nel [[2012]] è il primo gruppo al mondo nel settore dell'animazione, presente nei settori dei [[Mezzo di comunicazione di massa|''media'']] ([[Giornalismo|''giornali'']]'', [[Radio (mass media)|radio]], [[televisione]], [[internet]]''), con spettacoli televisivi e [[Serie televisiva|serie]] ''([[Alias (serie televisiva)|Alias]],'' [[Desperate Housewives|''Desperate Housewives'']]'','' ecc), del [[cinema]] con [[Cortometraggio|cortometraggi di animazione]] dei suoi classici personaggi ([[Topolino]], [[Paperino]], [[Pippo]], ecc) e lungometraggi animati e film, presente anche nel settore del turismo (parchi a tema tra cui [[Disneyland]] e [[Walt Disney World Resort]], Alberghi e navi da crociera) e dell'intrattenimento (spettacoli). È inoltre importante anche il settore merchandising (giochi e giocattoli, [[Videogioco|videogiochi]], abbigliamento, [[peluche]] ecc.). Distribuisce anche produzioni di terze parti.
 
I motori ad impulso della [[Flotta Stellare]] utilizzano un sistema di [[Motore a razzo|propulsione a razzo]], basato su un [[reattore nucleare]]. la velocita è limitata a un quarto della [[Velocità della luce|velocità luce]] (circa 75 000 000 [[Metro al secondo|m/s]])per evitare problematiche di tipo quantistico.
L'azienda è in origine uno [[studio di animazione]] fondato da [[Walt Disney|Walt]] e suo fratello [[Roy O. Disney]] nei primi anni 20, che ottiene un significativo successo con una serie animata lanciata nel [[1928]], [[Mickey Mouse (serie cinematografica)|''Mickey Mouse'']]. Nel 1940 inizia una ristrutturazione dell'azienda che la porterà  a quotarsi in borsa e a diversificare la produzione negli anni 50.
 
==Componenti principali==
Lo studio ha in seguito prodotto dei film con veri attori, programmi televisivi e ha costruito il suo primo parco a tema. Dopo la morte di [[Walt Disney|Walt]] nel [[1966]] e di suo fratello nel [[1971]], la società  affronta un calo generalizato, ma soprattutto nel settore dell'animazione. Nei primi anni 80, quando viene avanzato un tentativo di [[Offerta pubblica di acquisto|OPA]], essa è costretta a cambiare la sua forma e ad eleggere un nuovo [[amministratore delegato]], [[Michael Eisner]]; il quale lancia, a partire dalla metà degli anni ''80'', numerosi progetti che consentono all'azienda di diventare redditizia entro la fine del decennio, capitalizzando le proprie produzioni come [[Disney Channel]] e i [[Disney Store]] e ampliando o crando nuovi parchi a tema.
Il motore a impulso consistente di uno o più [[Reattore nucleare a fusione|reattori a fusione nucleare]] per la generazione della materia prima e un [[acceleratore di particelle]], L'elettro-plasma così generato ed accelerato, viene indirizzato agli [[Ugello di scarico|ugelli]] che espellendolo dalla nave generano il [[Grandezza vettoriale|moto vettoriale]] principale dell'astronave. Il plasma può anche essere deviato al sistema di conversione energetico che alimenta i sistemi della nave. Per le navi di dimensioni maggiori serve un ulteriore impianto a bobine, anteriore agli ugelli, che sfrutta il plasma per generare un leggero campo di compressione [[Spaziotempo|spaziotemporale]], in maniera similare, ma più in piccolo, al motore a curvatura accelerando ulteriormente la nave. Per compensare il motore a razzo non sufficiente per portare la massa della nave.
 
== Curiosità ==
L'azienda è dal 6 maggio 1991 un componente dell'indice azionario [[Dow Jones]]<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Robert J.|cognome=Cole|url=http://www.nytimes.com/1991/05/07/business/dow-gains-2.78-on-a-day-of-light-trading.html|titolo=Dow Gains 2.78 on a Day of Light Trading|pubblicazione=The New York Times|data=1991-05-07|accesso=2017-12-17}}</ref>
In un paio di episodi, viene suggerito che i motori a propulsione hanno il potenziale di spingere l'astronave alle velocità [[Velocità superluminale|superluminali]], ma con consumi maggiori e velocità inferiori rispetto ai motori a curvatura, in molti episodi il motore a impulsi rimane l'unico utilizzabile in quanto il reattore a curvature risente dei enormi campi di massa o di energia, come buchi neri o stelle di neutrini.
 
La velocità generata da un motore a impulso varia da astronave ad astronave nelle varie serie, la Voyager ha una velocità ad impulso di 74 770 000 m / s, la USS Enterprise (NCC-1701-D) invece ha la velocità di impulso a 7 408 000 m/s
Le produzioni cinematografiche dello studio vengono diversificate grazie alla creazione o l'acquisto di altri studi ([[Miramax Films|Miramax]], [[Touchstone Pictures|Touchstone]], [[Hollywood Pictures|Hollywood]]). A metà degli anni 90, l'azienda si espande nuovamente sfruttando le nuove tecnologie legate a Internet ([[Walt Disney Internet Group]]) e ai videogiochi ([[Disney Interactive Studios|Disney Interactive]]) e diventa un importante gruppo media, con l'acquisto di [[ABC]] e [[ESPN]] (che lavorano nel settore radio-televisivo).<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Geraldine|cognome=Fabrikant|url=http://www.nytimes.com/1995/08/01/business/media-business-merger-walt-disney-acquire-abc-19-billion-deal-build-giant-for.html|titolo=The Media Business: The Merger; Walt Disney to Acquire Abc in $19 Billion Deal to Build a Giant for Entertainment|pubblicazione=The New York Times|data=1995-08-01|accesso=2017-12-17}}</ref> I primi anni 2000 sono stati caratterizzati da vari problemi finanziari con la conseguente vendita di alcune aziende controllate, ma, parallelamente, la società acquista altre imprese in vari settori (internet, televisione, videogiochi, ecc). Questo porta la Disney a diventare proprietaria dei diritti, tra gli altri, dei cataloghi Disney, Baby Einstein, i [[Muppet|Muppets]]<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://ew.com/article/2004/02/18/disney-buys-muppets/|titolo=Disney buys the Muppets|pubblicazione=EW.com|accesso=2017-12-17}}</ref>, [[Jetix]], [[Pixar]] (acquistata nel 2006)<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=The Associated|cognome=Press|url=https://www.nytimes.com/2006/05/06/business/media/06pixar.html|titolo=Pixar Becomes Unit of Disney|pubblicazione=The New York Times|data=2006-05-06|accesso=2017-12-17}}</ref>, [[Marvel]] (acquisita a fine 2009) e [[Lucasfilm]] (acquistata nel mese di ottobre 2012).<ref>{{Cita web|url=https://thewaltdisneycompany.com/news/|titolo=The Walt Disney Company|lingua=en|urlarchivio=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fthewaltdisneycompany.com%2Fdisney-news%2Fpress-releases%2F2012%2F10%2Fdisney-acquire-lucasfilm-ltd}}</ref>
 
==Collegamenti esterni==
Nel dicembre 2017, l'azienda annuncia l'acquisizione dell'impero di [[Rupert Murdoch]], la [[21st Century Fox]], per 52,4 milardi di dollari (66 miliardi incluso il debito). Con questa acquisizione il gruppo Disney rileva così anche il 39% di [[Sky plc]] (che controlla anche il 100% di Sky Italia), divenendo una media company globale.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Brooks|cognome=Barnes|url=https://www.nytimes.com/2017/12/14/business/dealbook/disney-fox-deal.html|titolo=Disney Makes $52.4 Billion Deal for 21st Century Fox in Big Bet on Streaming|pubblicazione=The New York Times|data=2017-12-14|accesso=2017-12-17}}</ref>
* {{MemoryAlpha|Impulse drive|Motore_a_impulso}}
* {{cita web|url=http://www.hypertrek.org/index.php/motoriaimpulso?&ndx=32|titolo=Su HyperTrek}}
 
{{Portale|Star Trek}}
== Storia ==
 
<nowiki>[[Categoria:Tecnologia di Star Trek]]</nowiki>
=== 1923-1966: Periodo Walt Disney ===
==== 1923-1937: cortometraggi ====
Il [[16 ottobre]] [[1923]]<ref name=":11">Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 593</ref><ref name=":5">{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fcorporate.disney.go.com%2Finvestors%2Ffact_books%2F1997%2FDisneyfactbook.pdf|titolo=Disney Factbook 1997 - Disney Through the Decades|autore=|editore=|data=|p=2|accesso=}}</ref> [[Walt Disney|Walt]] e [[Roy Disney]] fondarono l'azienda con il nome ''Disney Brothers Studios'' e si stabilirono al ''4649 Kingswell Avenue a'' Hollywood<ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 312</ref>. In questo giorno firmarono il contratto con la ''Winkler'' ''Pictures'' per produrre ''[[Alice Comedies|Alice Commedies]]''<ref>Pat Williams e Jim Denney, {{Cita|How to Be Like Walt}}, p. 30</ref><ref>Steven Watts, {{Cita|Walt in Wonderland}}, <abbr>p.</abbr> 53</ref>.
[[File:Alice's Egg Plant (1925).png|sinistra|miniatura|202x202px|Episodioi '''Egg Plant''<nowiki/>' di ''Alice Comedies'']]
Con il successo di questa serie, il <time>[[6 luglio]] [[1925]]</time> Walt pagò un deposito di 400$ per acquistare un terreno al ''2719'' ''Hyperion'' ''Avenue'', per accogliere tutti gli animatori<ref name=":0">Dave Smith and Steven Clack, {{Cita| The first 100 years}}, p. 16</ref>, per poi spostare gli studi nel [[1925]],nella nuova sede su Hyperion Avenue<ref name=":0" />, Nel [[1926]]'','' Disney ''Brothers Studio''s fu rinominata ''Walt Disney Studio.'' Nel [[1927]], Charles B. Mintz chiese alla Disney di lanciare e produrre una nuova serie con protagonista un coniglio: ''[[Oswald il coniglio fortunato]]''<ref>Michael Barrier,{{Cita| A Life of Walt Disney}}, <abbr>p.</abbr> 53
</ref><ref>Amy Davis, {{Cita|Good Girls and Wicked Witches}}, <abbr>p.</abbr> 74</ref>''.'' La serie non era di proprietà dei Disney, ma della [[Universal Studios|Universal Pictures]], quindi i ricavi per lo studio dei fratelli furono bassi<ref name=":31" />.
 
Nel [[1928]], lo studio ebbe alcuni problemi, tra cui la defezione di alcuni disegnatori che, rispettato il contratto per ''Oswald'', si unirono alla Universal''.''<ref name=":32">{{Cita web|url=http://kpolsson.com/disnehis/disn1928.htm|titolo=Chronology of the Walt Disney Company (1928)|sito=kpolsson.com|accesso=2017-12-24}}</ref> Walt, con l'aiuto di [[Ub Iwerks]], concepì un un nuovo personaggio, [[Topolino]]. Grazie a ''Topolino'' i problemi economici si risolsero in fretta, ma non abbastanza da rendere la ''Disney Brothers Studios'' indipendente dalle altre società di Hollywood<ref>Leonard Mosley, {{Cita| Disney's World - A Biography by Leonard Mosley}}, <abbr>p.</abbr> 126-129</ref>. Il personaggio di Topolino nacque ufficialmente il [[18 novembre]] [[1928]] nel suo primo corto con l'audio sincronizzato, ''[[Steamboat Willie]],'' distribuito dalla [[Pat Powers]].<ref name=":32" /> Questo in realtà era il terzo ad avere come protagonista Mickey Mouse, dopo ''[[L'aereo impazzito]]'' and ''[[Topolino gaucho|The Gallopin' Gaucho]]''. Nello stesso giorno debuttò Il personaggio di [[Minni|Minnie]], mentre [[Pietro Gambadilegno]] era già apparso alcuni anni prima in ''[[Alice Comedies|Alice Commedies]]''<ref>Dave Smith,{{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 433</ref>.
 
Nel 1929, sfruttando il successo della serie di ''Topolino'', la società guadagnò tanto da poter intraprendere un nuovo progetto e Walt Disney scelse le ''[[Silly Symphonies|Sinfonie allegre]]''<ref>Russel Merritt and J. B. Kaufman, {{Cita| Walt Disney's Silly Symphonies}}, <abbr>p.</abbr> 5</ref><ref>Dave Smith, {{Cita| Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 520</ref>, distribuite dalla [[Columbia Pictures]]<ref>{{Cita web|url=http://kpolsson.com/disnehis/disn1929.htm|titolo=Chronology of the Walt Disney Company (1929)|sito=kpolsson.com|accesso=2017-12-24}}</ref>. Questa produzione gli permise di differenziarsi dagli altri<ref>Russel Merritt & J.B. Kaufman, {{Cita| Walt Disney's Silly Symphonies}}, <abbr>p.</abbr> 31</ref>. Inoltre, ''Sinfonie allegre'' aprirono alla possibilità di scrivere nuove e più varie sceneggature. Nello stesso anno la società viene rinominata ''Walt Disney Productions'' e Il [[16 dicembre]] Walt Disney la riorganizzò in quattro società, di nome ''Walt Disney Productions'', ''Walt Disney Enterprises'', ''Walt Disney Film Recording Co'' e ''Liled Realty and Investment Co''<ref>Sébastien Roffat, {{Cita| Disney et la France}}, <abbr>p.</abbr> 41</ref><ref name=":5" />.
 
Nel [[1930]], la Disney abbandonò il suo distributore [[Pat Powers]], ricomprandosi per 100 mila dollari i diritti dei film, e firmò un nuovo contratto di distribuzione con la [[Columbia Pictures]]<ref>Russel Merritt and J. B. Kaufman, {{Cita| Walt Disney's Silly Symphonies}}, <abbr>p.</abbr> 31</ref>. Lo stesso anno, ''Walt'' ingaggiò ''Charlotte Clark,'' una giovane donna di [[Burbank (California)|Burbank]]'','' che realizzò la bambola di ''Topolino.'' Questa piacque talmente tanto che Walt la fece realizzare in serie, diventando il primo derivato commerciale della ''Disney''<ref>{{Cita libro|autore=Jim Korkis|titolo=The Book of Mouse: A Celebration of Walt Disney's Mickey Mouse|editore=Theme Park Press|lingua=en|p=|pp=51-53}}</ref>. ''Topolino'' fu anche esportato all'estero, soprattutto in Italia e in Giappone, dove ebbe molto successo.
 
Nel 1931 incominciò la produzione di ''[[La gallinella saggia]]''<ref>Flora O'Brien, {{Cita| Walt Disney's Donald Duck : 50 years of happy frustation}}, <abbr>p.</abbr> 14</ref>, pubblicato nel 1934, in cui [[Paperino]] comparve per la prima volta, per poi unirsi a Topolino. A partire dal 1932, lo studio si imbarcò in un nuovo progetto: l'uso del colore<ref name=":1">Russel Merritt and J. B. Kaufman, {{Cita| Walt Disney's Silly Symphonies}}, <abbr>p.</abbr> 36</ref>.
 
Nel 1932 su consiglio del distributore [[United Artists]] la Disney accettò di distribuire ''Sinfonie allegre'' in formato Colore<ref name=":1" />. La Disney abbandonò la ''Columbia Pictures''. Walt ottenne un'esclusiva di due anni sul processo [[Technicolor]]<ref>Leonard Mosley, {{Cita| Disney's World - A Biography by Leonard Mosley}}, <abbr>p.</abbr> 136</ref>, creando ''''[[Fiori e alberi]]<nowiki>''</nowiki>'', il primo cortometraggio in ''Technicolor''. In parallelo, la prima rivista [[Topolino (giornale)|Topolino]] fu lanciata in Italia<ref>{{Cita web|url = http://www.mondadori.it/Extra/Timeline/1935|titolo = 1935 / Timeline / Extra - Mondadori|accesso = 2015-09-17|sito = Mondadori}}</ref>.
 
Nel 1934 Walt iniziò a produrre il film d'animazione ''[[Biancaneve e i sette nani (film 1937)|Biancaneve e i sette nani]]''<ref>Christopher Finch, {{Cita| The Art Of Walt Disney}}, <abbr>p.</abbr> 65.</ref>.
 
Nel 1935 Walt Disney fu avvicinato da un giovane intraprendente, Kay Kamen, che gli offrì un contratto con cui garantiva alla Disney almeno 50mila dollari all'anno di reddito senza spendere nulla, con la sola condizione che la metà dei gaudagni sarebbe stata di Kamen. Egli diventò così l'agente delegato ai prodotti derivati della Disney<ref name=":2">Leonard Mosley, {{Cita| Disney's World - A Biography by Leonard Mosley}}'','' <abbr>p.</abbr> 151-153</ref>, ripagandola rapidamente con guadagni per 2ˈ500ˈ000 $ l'anno, guadagnando a sua volta altrettanto<ref name=":2" />.
 
==== 1937-1954: primi Lungometraggi ====
[[File:Walt Disney NYWTS.jpg|thumb|Walt Disney nel 1938]]
Il <time>[[21 dicembre]] [[1937]] ebbe luogo</time> la prima di ''[[Biancaneve e i sette nani]],'' il primo lungometraggio d'animazione della ''Disney''. La sua uscita nelle sale delgi Stati Uniti e del Canada generò entro la fine del [[1938]] 4ˈ200ˈ000 $<ref>Leonard Maltin, {{Cita| The Disney Films : 3rd Edition}}, <abbr>p.</abbr> 32.</ref>, ad oggi ha ottenuto 8 milioni di dollari in totale<ref>Bob Thomas, {{Cita| Disney's Art of Animation}}, <abbr>p.</abbr> 76.</ref><ref>Charles Salomon, {{Cita| The Disney That Never Was}}, <abbr>p.</abbr> 7</ref>.
 
L'[[8 maggio]] 1938, la Disney creò una società di gestione dei diritti a livello internazionale con la controllata The Walt Disney Company Italia S.p.A.'','' creata principalmente per gestire i diritti della rivista ''[[Topolino (libretto)|Topolino]]''<ref name=":17">{{Cita web|url = http://www.disney.it/WDI/disneyinitalia/volta/italia/index.htm|titolo = La magia Disney in Italia|accesso = 2015-09-17|sito = www.disney.it}}</ref>. il [[31 agosto]] del 1938, [[Walt Disney|Walt]] e [[Roy Disney]] depositarono un assegno di 10ˈ000 dollari per comprare 51 [[acri]] (20.64 [[ettari]]), per la futura sede degli studi<ref>Bob Thomas, {{Cita| Walt Disney, an american original}}, <abbr>p.</abbr> 145</ref>. Il [[29 settembre]] ''Walt Disney Productions'' assorbì le altre tre imprese create nel [[1929]]<ref name=":5" />.
 
Nel 1939, la Disney Company si imbarcò in un nuovo progetto ideato da Walt, il processo creò Fantasound, il precursore del [[Dolby Surround|Dolby]] al fine di avere una ottimizzazione dell'audio per il film "''Symphonies''" (''[[Fantasia (film)|Fantasia]]'')<ref>{{Cita web|url = http://www.imdb.com/name/nm0307477/|titolo = William E. Garity|accesso = 2015-09-17|sito = IMDb}}</ref>''.'' Per questo, gli studios acquistarono otto [[Oscillatore a bassa frequenza|LFO]] modello 200B dalla giovane azienda [[Hewlett-Packard]], a 71.50 dollari ciascuno, per sincronizzare gli effetti sonori del film ''Fantasia''<ref>{{Cita web|url = http://www.hp.com/hpinfo/abouthp/histnfacts/museum/earlyinstruments/0008/index.html|titolo = HP Virtual Museum: Model 200B audio oscillator, 1939|accesso = 2015-09-17|sito = www.hp.com}}</ref>. Disney fu quindi il primo cliente dell'azienda d'elettronica. Il [[24 dicembre]] [[1939]] la costruzione degli [[Walt Disney Studios (Burbank)|Walt Disney Studios a Burbank]] ebbe inizio<ref>Bob Thomas, {{Cita| Disney's Art of Animation}}, <abbr>p.</abbr> 94.</ref>.
 
IL 2 aprile 1940, l'azienda lanciò la sua prima [[Offerta pubblica di acquisto|offerta pubblica d'acquisto]] di azioni sulla [[Borsa di New York]]<ref name=":6">Dave Smith, {{Cita| Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 524</ref>, con 155ˈ000 azzioni<ref name=":5" />. Questa emissione era motivata da un debito di 4ˈ500ˈ000 di [[Dollaro|dollari]] causato dai costi di produzione dei lungometraggi<ref>Richard Holliss & Brian Sibley, {{Cita| The Disney Studio Story}}, <abbr>p.</abbr> 39.</ref>. Walt decise di creare uno studio in Gran Bretagna, ''Walt Disney British Films Ltd''<ref>Richard Holliss & Brian Sibley, {{Cita|The Disney Studio Story}}, <abbr>p.</abbr> 60.</ref>. Il 6 maggio 1940, i dipendenti degli studi e degli uffici della società completarono il loro trasferimento a Burbank, nel ''[[Walt Disney Studios (Burbank)|Walt Disney Studios]]''<ref name=":5" />
 
La [[Seconda Guerra Mondiale]] modificò il business, privando l'azienda delle risorse per le sue attività all'estero, che dal [[1930]], costituivano una parte significativa dei ricavi. I Walt Disney Studios furono requisiti dall'esercito che li trasformò in magazzini militari<ref name=":27">Franklin Thomas, Ollie Johnston, {{Cita|Walt Disney's Bambi}}, <abbr>p.</abbr> 186</ref>. Una parte dei disegnatori dovette realizzare cartoni di propaganda e educazione militare; l'altra partì per un tour del [[America Meridionale|Sud America]]<ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 514-515</ref>. Lo studio produsse diverse compilation che gli permisero di sopravvivere al periodo. Poco prima dell'uscita del film ''[[Bongo e i tre avventurieri]]'' nel settembre [[1947]] la società pubblicò i risultati finanziari annuali che indicavano che il suo debito era sceso da 4ˈ200ˈ000 dollari a 3ˈ000''ˈ''000 di dollari<ref>Michael Barrier, {{Cita|A Life of Walt Disney}}, <abbr>p.</abbr> 205.</ref>, un valore che offriva migliori prospettive.
 
Nel [[1947]] Walt Disney chiese a Armand Bigle di prendere la direzione del settore europeo della distribuzione. Alla fine del [[1948]], i fondi della società bloccati in alcuni paesi stranieri, tra cui il [[Regno Unito]], superavano gli 850''ˈ''000 [[Dollaro statunitense|USD]]. Walt decise quindi di usarlo producendo film attraverso la ''Walt Disney British Films Ltd'', il più famoso è [[20.000 leghe sotto i mari (film 1954)|20ˈ000 leghe sotto i mari.]]
 
Dopo la morte nel 1949 di Kay Kamen, fu creata una [[società controllata]] per la gestione dei derivati, la ''Walt Disney Enterprises''<ref name=":2" />. Il 1 <abbr>ottobre</abbr> 1949 nacque la società ''Walt Disney Music Company''<ref>Dave Smith, {{Cita| Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 59</ref>con a capo Fred Raffaello che venne rapidamente sostituito da Jimmy Johnson<ref name=":3">{{Cita libro|autore = Tim Hollis|titolo = Mouse Tracks : The Story of Walt Disney Recordsv|anno = 2006|editore = University Press of Mississippi|città = |p = 9|pp = |ISBN = 1-57806-849-5|autore2 = Greg Ehrbar|lingua = inglese}}</ref>. Il reddito lordo della Società Disney per l'anno fiscale [[1949]] era poco al di sotto dei 6''ˈ''000''ˈ''000 [[Dollaro statunitense|USD]]<ref name=":7">Jimmy Johnson, {{Cita|Inside the Whimsy Works}}, <abbr>p.</abbr> 105</ref>.[[File:Waltdisneyco1.jpg|thumb|Gli [[Walt Disney Studios (Burbank)|Walt Disney Studios]] con sede a [[Burbank (California)|Burbank]]]]Walt Disney pensò nel marzo 1950 di produrre dei propri programmi televisivi, una semplice distribuzione di corti d'animazione, proponendo l'idea a suo fratello Roy<ref>Neal Gabler, {{Cita| The Triumph of American Imagination}}, <abbr>p.</abbr> 503</ref>. Dal [[Natale]] 1950, su richiesta della [[NBC]], Disney produsse uno speciale televisivo chiamato ''One Hour in Wonderland,'' che riutilizzava i protagonisti di [[Bongo e i tre avventurieri|Topolino e il fagiolo magico]] parte del corto '[[Bongo e i tre avventurieri]]' ([[1947]]), presentato da [[Edgar Bergen]] con il suo burattino Mortimer Snerd e Charlie McCarthy<ref name=":4">{{Cita libro|autore = J. P. Telotte|titolo = The Mouse Machine: Disney and Technology|anno = 2008|editore = University of Illinois Press|città = |p = 99|pp = |ISBN = 0252075404|lingua = inglese}}</ref>. Sempre nel 1950, Roy Disney decise di creare una filiale, indipendente dalla Walt Disney Enterprises, per gestire i prodotti non cinematografici, ''Walt Disney Publications''<ref name=":3" />. La Disney utilizzò una parte del capitale bloccato in Inghilterra per produrre i suoi primi film d'azione completamente dal vivo. Il primo fu [[L'isola del tesoro (film 1950)|L'isola del tesoro]]'','' uscito nel [[1950]]. Intanto la fama dell'azienda andava aumentando e la Disney, nel 1951, creò un'altra filiale musicale, la controllata ''Wonderland Music Company''<ref name=":4" />, con gli uffici a [[Parigi]].
 
Il 16 dicembre 1952<ref name=":5" /> Walt Disney, usando i suoi fondi privati, fondò una nuova società, la WED Enterprises (oggi chiamata ''Walt Disney Imagineering''), dedicata alla progettazione del parco a tema [[Disneyland]]<ref>he Imagineers, {{Cita| The Magic Kingdom At Walt Disney World: An Imagineer's-Eye Tour}}, <abbr>p.</abbr> 6</ref>. Nel [[1953]], la società aumentò nuovamente la sua indipendenza, infatti il [[6 aprile]] [[1953]] fu fondata la ''Retlaw Enterprises'' con lo scopo di avere il controllo commerciale del nome "''Walt Disney''". (''Retlaw'' è il nome ''Walter'' scritto al contrario)<ref name=":5" />. Il [[10 novembre]] [[1953]] fu fondata ''Buena Vista Distribution'', una filiale di distribuzione per i prodotti<ref name=":8">Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 80</ref>.
 
il 27 ottobre 1954, per finanziare il progetto di ''Disneyland'', lo studio lanciò varie serie televisive per l'[[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC]]<ref name=":9">Dave Smith, {{Cita| Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 24</ref>; una tra queste fu [[La spada di Zorro|Zorro]] che uscì nel [[1957]].
==== 1955-1966: primi parchi a tema ====
Il [[17 luglio]] [[1955]] il parco [[Disneyland]] aprì i battenti a [[Anaheim]] in [[California]], il complesso è di propietà della Disney Productions per il 34,5%<ref name=":5" />, che equivale a mezzo milione di [[Dollaro statunitense|dollari]]<ref name=":9" />. In contemporanea, la produzione nel settore televisivo continuò portando il 3 ottobre 1955 ala prima messa in onda, sulla rete della [[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC]], dello spettacolo ''[[Il club di Topolino]]''<ref name=":5" /><ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 363</ref>.
 
I vantaggi economici forniti dal parco a tema e dalle produzioni consentirono alla Walt Disney Productions di riscattare, in data [[9 giugno]] [[1957]], il 31% di Disneyland Inc., la società che gestiva il parc, per l'equivalente di 528ˈ810 [[Dollaro statunitense|USD]]<ref name=":5" /><ref name=":9" />. Il [[12 novembre]] [[1957]], delle nuove azioni della Disney vennero immesse sulla Borsa di New York<ref name=":6" /><ref name=":12">Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 400</ref>. Nel [[1959]], Walt Disney acquistò per 300ˈ000 dollari il terreno su cui sorgerà il Disney's Golden Oak Ranch nella periferia di [[Los Angeles]], mentre il 6 luglio 1960, la Disney comprò i rimanenti titoli di ''Disneyland Inc.,'' pari al 34,5%, dall'[[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC]] per 7,5 milioni di dollari<ref name=":5" /><ref name=":9" />. La relazione annuale del [[1960]] evidenziò una perdita di 1,342 milioni, di cui 6 milioni erano esclusivamente tasse su i guadagni: Disneyland forniva 46 milioni, dai film si ricavavano 7 milioni e 4,6 milioni di proventi venivano dalla televisione<ref name=":10">Michael Barrier, {{Cita|The Animated Man: A Life of Walt Disney}}, <abbr>p.</abbr> 271</ref>. Dal punto di vista contabile, l'evoluzione della società era visibile: i guadagni maggiori non erano più dovuti all'animazione<ref name=":10" />. Nel [[1961]] la [[Walt Disney Studios Motion Pictures|Buena Vista International]] viene creta per gestire i diritti delle licenze, tra cui quella di [[Winnie the Pooh]]<ref name=":8" />.
 
In questo periodo Disney lancia anche un altro progetto, quello di un secondo parco a tema. Tra il 1961 e l'estate 1964, dei personaggi misteriosi acquistarono 11ˈ000 ettari di terreno in Florida, in realtà dietro a questi c'era Walt Disney e il costo stimato dell'operazione è di 5 milioni di dollari<ref>Jeff Kurtti, {{Cita|Since the World began}}</ref>. Nel [[1962]], il reddito lordo della società era pari a 75,621 milioni di dollari con un utile netto di 5,264 milioni, pari quasi al reddito lordo del [[1949]]<ref name=":7" />. Nel 1964, il film ''[[Mary Poppins (film)|Mary Poppins]]'' fu un grande successo sia artistico che commerciale che seguiva la scia di successi come [[Lilli e il vagabondo|Lilli e il Vagabondo]] (1955), [[La bella addormentata nel bosco (film)|La bella addormentata nel bosco]] (1959) e [[La carica dei cento e uno|La Carica dei cento e uno]] (1961). Il 3 febbraio 1965, Walt Disney Productions acquisì la WED Enterprises da Walt Disney per quattro milioni di dollari<ref name=":5" />.
 
Il <time>[[15 dicembre]] [[1966]]</time>, Walt Disney morì di [[Carcinoma del polmone|cancro ai polmoni]]. L'azienda continuò comunque la produzione nei settori della televisione, dell'animazione e del cinema e nel 1964 lanciò il progetto [[Walt Disney World Resort]] per valorizzare i parchi a tema, sfruttando anche i terreni in Florida.
 
===1966-1971: la morte di Roy Disney e l'apertura ''Walt Disney World Resort'' ===
[[File:Festival de Cannes 2005 (134692371).jpg|miniatura|''Il [[Volkswagen Maggiolino|Maggiolino]] protagonista di [[Un maggiolino tutto matto]]'' (1968) fim che diede inizio a due serie, una cinematografica e una televisiva.]]
Alla morte di Walt Disney nel [[1966]], il fratello maggiore [[Roy O. Disney]] decise di continuarne l'opera sostenuto da quella che ormai era una società con un grande capitale finanziario. Il [[12 novembre]] [[1967]], nuove azioni Disney diventarono pubbliche alla [[Borsa di New York]]<ref name=":12" />. Inizia così un periodo di transizione dove non c'è alcun importante progetto per qulache anno. Il 67 rappresenta anche l'anno in cui vennero rilasciati gli ultimi due film supervisionati direttamente da Walt: il film d'animazione [[Il libro della giungla (film 1967)|''Il libro della giungla'']] e il musical ''[[Il più felice dei miliardari]]''.
 
Nel 1969 uscì ''[[Un maggiolino tutto matto]]'' destinato a divenire uno dei film più importanti di quell'anno e il primo di una serie di film e l'inzio di una serie televisiva ad esso collegati. Il [[25 giugno]] [[1969]] fu creata la controllata ''Walt Disney Educational Productions'', per la produzione di "film e materiali didattici"<ref name=":11" />. In data 22 giugno [[1970]] dei ''[[Walt Disney Archives]]'' sotto la direzione di [[Dave Smith]], presso gli studi a [[Burbank]]<ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia
}}, <abbr>p.</abbr> 592</ref> per valorizzare il patrimonio storico della società.
 
Il [[1º ottobre|1° ottobre]] [[1971]], ''[[Walt Disney World Resort]]'' aprì a [[Orlando (Florida)|Orlando]] in [[Florida]], inaugurato da Roy Disney. Dave Smith nel 1998 rivelò che il costo del progetto ammontava a 400 milioni di dollari, ma grazie alle manovre economiche di Roy, l'azienda non accumulò debiti significativi<ref name=":13">Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 143</ref>.
 
Roy Disney morì nel [[dicembre]] del [[1971]]<ref name=":13" />. [[Card Walker]] passò così al comando della società<ref name=":14">Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 591</ref>, anche se, solo nel [[1976]] venne realmente nominato [[Amministratore delegato|CEO]] (Chief Executive Officer), e poi [[Direttore generale|PDG]] nel [[1980]], incarico che manterrà fino al suo ritiro nel febbraio 1983, anche se rimase in carica fino al primo maggio per controllare i lavori e l'apertura di [[Tokyo Disneyland]]<ref name=":14" />. Nel giugno del 1979, due mesi dopo la firma di un contratto per l'aquisizione di un parco a Tokyo, la Disney fondò una filiale in Giappone. Walt Disney Pictures e il resto della società continuarono i progetti promossi da Walt Disney, ma la spinta lasciata dal creatore si stava esuarendo e la produzione di film ne risentì.[[File:Cinderella castle day.jpg|miniatura|Il castello di Cenerentola, simbolo pricipale del [[Magic Kingdom]] nel [[Walt Disney World Resort]], che apre nel mese di ottobre del 1971.]]Dal 1980 l'azienda trova nuovo respiro: nell'[[1981]] uno studio interno determina che gli studios dispongono di 250 [[Lungometraggio|lungometraggi]], 456 [[Cortometraggio|cortometraggi d'animazione]] e 27 anni di programmi televisivi, di cui la maggior parte mai ritrasmessi<ref name=":15">Bill Cotter, {{Cita|The Wonderful World of Disney Television - A Complete History}}, <abbr>p.</abbr> 291</ref>. Jim Jimirro, direttore della divisione che si occupava dei mercati secondari dell'azienda, propose alla dirigenza ''Disney'' di creare un canale televisivo<ref name=":15" />. Il progetto ci metterà due anni a dare frutti. Lo stesso anno, Feld Entertainment ottenne i diritti internazionali per gli spettacoli di pattinaggio su ghiaccio con i personaggi Disney, il primo spettacolo ''[[Disney on Ice]]'' venne presentato l'anno stesso. L'8 luglio 1981 Walt Disney Productions acquistò la Retlaw Enterprise, i diritti per il nome di "Disney" per 46,2 [[Milione|milioni]] di [[Dollaro statunitense|dollari]], e la monorotaia e il treno di Disneyland rimasti propietà della vedova e dei due figli di Disney<ref name=":16">{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fcorporate.disney.go.com%2Finvestors%2Ffact_books%2F1997%2FDisneyfactbook.pdf|titolo=Disney Factbook 1997 - Disney Through the Decades|p=3}}</ref>.
 
La divisione aziendale che si occupava dei parchi a tema inaugurò il primo ottobre [[1982]] un secondo parco presso il [[Walt Disney World Resort]], [[Epcot|EPCOT]] ispirato a una visione futuristica di Walt Disney<ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 187</ref> e nel 1983 il parco [[Tokyo Disneyland]] in Giappone<ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 561</ref>.
 
La divisione del cinema rilasca nel [[1982]] il film ''[[Tron (film)|Tron]]'', che fu il primo film nella storia a usare immagini generate da un [[software]] [[Informatica|informatico]], ma che non ebbe il successo sperato. Nel 1983, l'azienda riorganizzò le proprie attività con la creazione di filiali specializzate in tutti i tipi di produzioni. il primo aprile 1983 la Walt Disney Productions creò sulle basi del dipartimento per la creazione di film d'animazione''(Pictures),'' la [[Walt Disney Pictures]] una società controllata al 100%<ref name=":16" />, mentre [[Walt Disney Television]] continuò a garantire la produzione di serie televisive ininterrotamente dal [[1955]] e che si occupò anche di [[Disney Channel|Disney channel]], lanciato negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] il [[18 aprile]] [[1983]]<ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 145</ref>.
 
===1984-2005: l'era di Michael Eisner ===
 
==== 1984-1989: la riconquista del gigante ====
A partire da [[maggio]] [[1984]], la società ''Walt Disney Productions'' fu il bersaglio di un tentativo di acquisizione da parte di gruppi finanziari specializzata nella vendita di lotti terrieri, a capo di questi c'era [[Saul Steinberg]]<ref name=":18">Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 35</ref>. Per contrastare questo tentativo, la Disney, dopo aver concluso l'acquisto di ''Arvida Corporation'' per 200 milioni di dollari<ref name=":16" /><ref name=":18" />(portando i ''Bass Brothers'' al 6,1% della Disney)<ref name=":18" /><ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Thomas C.|cognome=Hayes|url=http://www.nytimes.com/1984/06/02/business/disney-cleared-for-arvida-bid.html|titolo=Disney Cleared for Arvida Bid|pubblicazione=The New York Times|data=1984-06-02|accesso=2017-12-17}}</ref> comprò la ''Gibson Greetings Inc.'' per 337,5 milioni di dollari (equivalenti al 5% della società) per diluire le proprie azioni. La ''MM Acquisition Corporation,'' di proprietà del gruppo ''Reliance Holdings'' di Steinberg'','' l'[[8 giugno]] [[1984]] lanciò un'offerta di 67,50 [[Dollaro statunitense|USD]] ad azione.<ref name=":16" /> L'[[11 giugno]], la Disney ricomprò 4,2 milioni di azioni (11,1% del proprio capitale) dalla ''Reliance Holding'' per 328 milioni di dollari<ref name=":16" /><ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Thomas C.|cognome=Hayes|url=http://www.nytimes.com/1984/06/12/business/steinberg-sells-stake-to-disney.html|titolo=Steinberg Sells Stake to Disney|pubblicazione=The New York Times|data=1984-06-12|accesso=2017-12-17}}</ref>. In estate dovette ritirarsi dall'accordo con la ''Gibson Greetings Inc.'' per far cadere la causa di Irwin L. Jacobs, contrario a questo acquisto, ciò portò l'azienda a pagare una penale milionaria.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=http://www.nytimes.com/1984/09/08/business/company-s-six-turbulent-months.html|titolo=Company's Six Turbulent Months|pubblicazione=The New York Times|data=1984-09-08|accesso=2017-12-17}}</ref> Per migliorare la situazione finanziaria della società, il cui debito era salito enormemente a causa del conflitto con Steinberg, la dirigenza decise di "chiedere aiuto" a [[Michael Eisner]], ex-presidente della ''[[Paramount Pictures]],'' e Frank Wells, i quali, il [[23 settembre]] dello stesso anno<ref name=":16" />, verranno nominati rispettivamente [[amministratore delegato]] e amministratore delegato finanziario.[[File:Queen Mary - May 2007.JPG|miniatura|La [[RMS Queen Mary]] che dopo l'ultimo viaggio venne trasformanta in un museo, ristorante e hotel, per qualche tempo fu proprietà della Disney|226x226px]]
Nel mese di settembre del 1984, fu creata una società di sviluppo al fine di progettare, gestire e sviluppare le proprietà immobiliari non gia strumentalizate dall'attività dei parchi a tema Disney<ref name=":19">Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 146</ref>, mansioni che derivavano dalle attività dell'''Arvida'' non a caso a capo delle manovre c'era Peter Rummell, ex manager di ''Arvida''<ref name=":20">Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 478</ref>.
 
Lo stesso anno il 9 marzo 1984 vede la creazione della consociata ''[[Touchstone Pictures]]'' per la creazione di film per adulti iniziata con il film ''[[Splash - Una sirena a Manhattan|Splash]]''<ref name=":16" /> che si rivelò un successo al botteghino<ref>{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/section/movies|titolo=Splash|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131008032326/http://movies.nytimes.com/movie/46141/Splash/overview|dataarchivio=8 ottobre 2013}}</ref>. La Walt Disney World acquisì, su iniziativa di Michael Eisner, la collezione di arte africana di Paolo Tishman, New Yorkese, rinominata ''Walt Disney Tishamn''<ref>{{Cita web|url=https://africa.si.edu/exhibits/africanvision/index2.html|titolo=«La Walt Disney-Tishman, colezzione d'arte africana»}}</ref>. Nel [[1985]], la [[ABC (Stati Uniti d'America)|divisione video della Disney]] lanciò una serie televisiva con la Touchstone chiamata ''[[Cuori senza età]]''<ref>Dave Smith & Steven Clack, Walt Disney: {{Cita|The first 100 years}}, <abbr>p.</abbr> 143</ref>. Inoltre Eisner spinse la Touchstone, la quale realizzò una serie di successi come ''[[Good Morning, Vietnam]]'' (1987), ''[[L'attimo fuggente]]'' (1989) e ''[[Pretty Woman]]'' (1990).
 
Il [[6 febbraio]] [[1986]]<ref name=":11" /><ref name=":16" />, la società cambiò il suo nome in The Walt Disney Company mentre, dopo il cambio di direzione nel [[1984]], la WED Enterprises diventò Walt Disney Imagineering.
 
Nel [[1987]], la Disney firmò un accordo con il governo francese per la creazione di una zona di villeggiatura ai margini di [[Parigi]] chiamata [[Euro Disney Resort]]. La società Arvida Corporation vendette l'azienda JMB Realty Corporation per 404 milioni di [[Dollaro statunitense|dollari]]<ref name=":18" />. Il primo [[Disney Store]] aprì il [[28 marzo]] [[1987]] presso il ''Glendale Galleria'' a [[Glendale (California)|Glendale]] in [[California]], non lontano dal quartier generale Disney<ref name=":16" /><ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 149</ref>.
 
Il [[21 gennaio]] [[1988]], la Disney firmò la ''liquidazione della Wrather Corp.'' per 161 milioni di dollari con 89 milioni di debiti<ref name=":16" />. Il [[Disneyland Hotel]] e il complesso della ''[[RMS Queen Mary|Queen Mary]]'' passarono nel portafoglio della Disney. Il [[20 aprile]] [[1988]] la Disney acquistò la società elettronica ''Childcraft Education Corporation'' dalla Grolier Inc. per 52 milioni di dollari<ref>{{Cita web|url=http://www.nytimes.com/1988/04/20/business/childcraft-bought-by-walt-disney.html|titolo=« Childcraft Bought By Walt Disney »}}</ref><ref>Dave Smith,{{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 100</ref>, fusa alla ''Disney Catalog''. Nel [[maggio]] [[1988]], la filiale italiana viene rinominata ''[[The Walt Disney Company Italia|Walt Disney Company Italia]]''<ref name=":17" />. Lo studio inoltre riniziò ad avere successo con i suoi film d'animazione ''[[Chi ha incastrato Roger Rabbit]]'' (1988) e ''[[La sirenetta (film)|La sirenetta]]'' (1989). Mentre l'etichetta musicale ''[[Disneyland Records]]'' viene rinominata [[Walt Disney Records]]<ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 594</ref>. Il 6 novembre 1989 il 51% dei 170 milioni di azioni di [[Euro Disney (azienda)|Euro Disney SCA]] vengono emessi sul mercato azionario francese al prezzo iniziale di 72 [[Franco francese|FF]], il restante 49% rimane alla Disney<ref name=":16" />.
 
====1990-1999: nuova nell età Dell'Oro ====
[[File:ABC - Good Morning America.jpg|miniatura|I ''Times Square Studios'' dell'[[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC]], a [[Times Square]].]]
Il debutto degli anni 90 è stato un periodo di fasti per l'azienda: le azioni debuttarono al [[Dow Jones]] nel [[6 maggio]] [[1991]]<ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 168</ref>, scalzando quelle dell'''[[United States Steel|U.S. Steel]]''<ref name=":16" />. Nella maggior parte delle aree d'attività si ottennero successi: in campo cinematografico, con''[[la bella e la bestia]]'' (1991), ''[[Aladdin]]'' (1992) e ''[[Il re leone]]''(1994), e in campo televisivo, con serie come ''[[I Gummi|I Gummi,]] [[DuckTales - Avventure di paperi]], [[Cip & Ciop agenti speciali]], [[Darkwing Duck]] e [[Gargoyles - Il risveglio degli eroi]]''.
 
Il 18 luglio 1990 viene creato un nuovo studio l'[[Hollywood Pictures]]<ref name=":16" />. Il primo negozio Disney al di fuori degli USA viene aperto a Londra il <abbr>1<sup>°</sup></abbr> novembre 1990 a [[Regent Street]]<ref name=":16" />. Nel 1991 nacque la casa editrice Hyperion. Il 13 settembre 1991 Disney acquistò la rivista scientifica ''Discover''<ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 142</ref> dalla Family Media Group, che in seguito cessò le sue attività. Nonostante questi successi ed espansioni, Walt Disney Imagineering dovette licenziare 400 persone.<ref name=":31">{{Cita web|url=http://www.fundinguniverse.com/company-histories/the-walt-disney-company-history/|titolo=History of The Walt Disney Company|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121028212729/http://www.fundinguniverse.com/company-histories/the-walt-disney-company-history/|dataarchivio=28 Ottobre 2012}}</ref>
 
Il 12 aprile 1992, Disney aprì il primo parco Disney Europeo, [[Euro Disneyland]]<ref name=":16" /><ref>Dave Smith & Steven Clack, {{Cita|Walt Disney : The first 100 years}}, <abbr>p.</abbr> 161</ref>. Il 30 settembre 1992, il ''Disney's Filmed Entrertainment Group'', i futuri ''The Walt Disney Studios,'' diventò il primo studio d'animazione ad avere 500 milioni di [[Dollaro statunitense|Dollari]] di fatturato annuo<ref name=":21">{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fcorporate.disney.go.com%2Finvestors%2Ffact_books%2F1997%2FDisneyfactbook.pdf|titolo=Disney Factbook 1997 - Disney Through the Decades|p=4}}</ref>. Il 30 settembre 1992 la Disney vendette la proprietà di Long Beach dell'ex-Wrather Company<ref name=":22">Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 153</ref>. Nello stesso anno la Disney fondò la squadra di hockey [[Anaheim Ducks|Mighty Ducks of Anaheim,]]<ref name=":21" /> chiamata così dall'omonimo [[Stoffa da campioni|film]].
 
Il 30 giugno 1993, la [[Miramax Films]]<ref name=":21" /><ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 376</ref> venne acquistata per 80 milioni<ref>{{Cita web|url=http://movieweb.com/disneymiramax-split-is-official/|titolo=« Disney/Miramax split is official »}}</ref>: i Fratelli ''Weistein'' ne diventarono amministratori. Il successo che porterà l'azienda derivò dalla libertà d'azione lasciata ai fratelli, in quanto l'azienda continuò ad operare indipendentemente dalla divisione film della Disney. Per aiutare ulteriori acquisizioni e progetti finanziari, la Disney rilasciò il [[21 luglio]] [[1993]] [[Obbligazione (finanza)|obbligazioni]] per 300 milioni di dollari<ref name=":21" />.[[File:Disney Magic 2.jpg|miniatura|La ''[[Disney Magic]]'', la prima nave da crociera della [[Disney Cruise Line]].]]Tuttavia, nel [[1994]], alla morte di ''Frank Wells'' in un incidente di elicottero il 3 aprile<ref name=":22" /> [[Jeffrey Katzenberg]] si dimise, poichè non gli venne dato il titolo di Wells, e fondò [[DreamWorks|DreamWorks SKG]]<ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 307</ref>. Questi fatti segnarono l'inizio di diverse battute d'arresto: i dipartimenti europei non riuscirono a raggiungere gli obiettivi; l'incremento del debito incominciò a gravare sul gruppo. Il 4 novembre 1994, la prima galleria Disney apre nel centro commerciale ''Mainplace Santa Ana'' in [[California]]<ref>{{Cita web|url=http://www.islandnet.com/~kpolsson/today/1104.htm|titolo=« Ken P's Today in History »}}</ref>. Nel dicembre 1994, [[Disney Interactive Studios|Disney Interactive]] viene fondata come società controllata, specializzata nel mercato dei videogiochi<ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 147</ref>.
 
Nel 1995, la Disney investì in [[Germania]] lanciando [[Super RTL]], proprietà di RTL Group e Disney in equa parte (50% - 50%)<ref>{{Cita web|url=https://kommunikation.superrtl.de/de/pub/unternehmen/daten_fakten.cfm?Navigation=1|titolo=Pressezentrum SUPER RTL - Daten & Fakten}}</ref>. Il 31 luglio 1995 la società annuciò l'intenzione di acquisire Capital Cities per un costo di 19 miliardi USD<ref name=":9" /><ref name=":21" />. Capital Cities comprendeva: una parte della rete televisiva [[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC]](in parte gia della disney), l'80% di [[ESPN]], 4 [[Quotidiano|quotidiani]] importanti, Fairchild Fashion Media e diverse partecipazioni in altre aziende. L'assemblea degli azionisti approva il 4 gennaio, durante una conferenza speciale a [[New York]]<ref name=":21" />, il suddetto acquisto che si concluderà il 9 febbraio 1996<ref name=":9" /><ref name=":21" />. Il 18 maggio 1995 la Disney prese il controllo del 25% dei California Angels<ref name=":23">Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 84</ref>, squadra di baseball che rinominò [[Los Angeles Angels of Anaheim|Anaheim Angels]]<ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 26</ref> e, nel mese di maggio del 1996, ne completò l'acquisizione<ref name=":23" />. I film d'animazione, come [[Pocahontas (film 1995 Disney)|''Pocahontas'']] (1995), non ebbero il successo sperato.
 
Nel febbraio [[1996]], con il successo del parco in Florida e l'acquisto totale di Gorda Cay, isola privata delle Bahahams ad acesso esclusivo delle crociere disney ora nota come Castaway Cay, venne fondata la società controllata per la gestione delle crociere, la [[Disney Cruise Line]]<ref name=":19" />. Nel corso del 1996, la Disney inglobò lo studio Jumbo Pictures<ref>{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Farchive.sesameworkshop.org%2Faboutus%2Fpressroom%2Fpresskits%2Fpinkypress%2Fpdf%2Fproduction_bios.pdf|titolo=« Pinky Dinky Doo - Production Bios »|accesso=27 gennaio 2010}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fcorporate.disney.go.com%2Fwdig%2Fnews_release%2F2000%2F2000_10_02_a.html|titolo=« Last Minute Book Reports »|accesso=27 gennaio 2010}}</ref>e il Dream Quest Images<ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 170</ref>. a Disney Development Company viene fusa con Walt Disney Imagineering al fine di unire i servizi nel campo della creazione, progettazione, pianificazione immobiliare e di gestione dei vari progetti sotto un unico nome<ref name=":19" />, ''Rummell'' ne diventò il [[Amministratore delegato|CEO]]<ref name=":20" />. La Walt Disney Company e la [[McDonald's]] il 23 maggio firmarono un contratto in esclusiva internazionale per giocattoli Disney offerti in [[Happy Meal]]s<ref name=":24">{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fcorporate.disney.go.com%2Finvestors%2Ffact_books%2F1997%2FDisneyfactbook.pdf|titolo=« Disney Factbook 1997 - Disney Through the Decades »|p=5}}</ref>. Il 1° luglio 1996, un ESPN Club apre al [[Walt Disney World Resort]], poi rinominato ESPN Zone.
 
Il [[24 febbraio]] [[1997]], la Disney firmò un accordo con la [[Pixar Animation Studios|Pixar]] per co-produrre cinque film d'animazione completamente in grafica computerizzata<ref name=":24" /> e per l'acquisto da parte della Disney del 5% del capitale di Pixar<ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 439</ref>. Il 3 aprile 1997, la Disney entrò grazie alla [[Bolla delle dot-com]] nel capitale della Starwave Corporation, una società specializata in software multimediali<ref name=":25">{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fcorporate.disney.go.com%2Finvestors%2Ffact_books%2F1997%2FDisneyfactbook.pdf|titolo=« Disney Factbook 1997 - Disney Through the Decades »|pagina=6}}</ref>. Il 4 aprile vendette i quattro giornali acquistati con la Capital Cities alla Knight Ridder per 1,65 miliardi di dollari [[Dollaro statunitense|USD]]<ref name=":25" />. Nell'aprile 1997, la Disney scinsse il suo contratto con [[Cinergi Pictures]] e compòa la maggior parte dei film nel loro catalogo<ref>Dave Smith,{{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 104-105</ref>. Il 21 luglio Disney acquistò l'etichetta musicale indipendente Mammoth Records<ref name=":25" />. Nel mese di settembre Disney acquistò la catena Classic Sports Network che diventerà l'[[ESPN Classic]]<ref name=":25" /> e dovette pagare alla Marsu B. V., detentrice dei diritti di ''[[Marsupilami]]'',  una penale per inadempienza del contratto<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=ANN W.|cognome=O'NEILL|url=http://articles.latimes.com/1997/sep/28/local/me-37167|titolo=Mickey's Masters Killed Fellow Cartoon Critter, Judge Rules|pubblicazione=Los Angeles Times|data=1997-09-28|accesso=2017-12-17}}</ref>. Il [[2 dicembre]] [[1997]] Disney pubblicò il suo primo [[DVD]].
 
In questo stesso anno finì la causa tra Katzenberg e la Disney che riguardava il pagamento del 2% dei profitti generati dai film e dalle produzioni televisive la cui produzione era iniziata quando era ancora a capo del Disney studio, in quanto le parti decisero di accordarsi sulla cifra, su cui però fu posto un accordo di riservatezza.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Bernard|cognome=Weinraub|url=https://www.nytimes.com/1997/11/11/business/disney-and-katzenberg-reach-pact-on-lawsuit.html|titolo=Disney and Katzenberg Reach Pact on Lawsuit|pubblicazione=The New York Times|data=1997-11-11|accesso=2017-12-19}}</ref><ref name=":31" />
 
[[File:New York New Amsterdam Theatre 2003.jpg|miniatura|Il [[New Amsterdam Theatre]] a [[Broadway]], [[New York]].
Dal [[1993]] gestito dalla '''Walt Disney Theatrical Productions'''
]]Nel 1998 l'azienda, finora divisa tre parti chiamate Broadcasting, Creative Content e Parks and Resorts, venne riorganizzata in cinque divisioni: Disney Media Networks, Walt Disney Studios Entertainment, Walt Disney Parks and Resorts, Disney Consumer Products e Walt Disney Internet Group (WDIG). Nel frattempo, il 19 giugno 1998 le quote sono frazionate al ritmo di tre per una (triplicando le quote di partecipazione)<ref>{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fcorporate.disney.go.com%2Finvestors%2Ffact_books%2F2001%2Ftwdc_factbook_2001.pdf|titolo=« Disney Factbook 2001 - Chronology »|p=35}}</ref>. La divisione dei prodotti di consumo proveniente dall'ex-Creative Content conteneva tutte le produzioni fossero esse film, televisive, per computer o per la stampa. Il [[1º gennaio|1° gennaio]] [[1998]], la prima delle due navi della [[Disney Cruise Line]], la [[Disney Magic]], fu consegnata ed entrò in servizio il 30 luglio 1996<ref name=":26">{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fcorporate.disney.go.com%2Finvestors%2Ffact_books%2F1998%2Fyear_in_review.htm|titolo=« Disney Factbook 1998 - Key Dates »|pagina=3}}</ref>. L'8 gennaio, il primo McDonald aprì a Downtown Disney Marketplace<ref>Dave Smith, {{Cita|Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}, <abbr>p.</abbr> 339</ref>(la zona commerciale del [[Walt Disney World Resort]]). 18 giugno 1998, la Disney annunciò l'intenzione di acquistare il 43% di Infoseek<ref name=":26" />. Il 12 luglio, una ESPN Zone aprì a [[Baltimora]]<ref name=":26" />. L'acquisto di Infoseek si concluse il 18 Novembre 1998 in cambio dell'acquisto di Starwave da parte della Infoseek<ref name=":28">{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fcorporate.disney.go.com%2Finvestors%2Ffact_books%2F1999%2Ffactbook99.pdf|titolo=« Disney Factbook 1999 - year in Review »}}</ref>. Il 20 dicembre si tenne la prima del [[The Lion King (musical)|''The Lion King: il musical'']] in [[Giappone]] e ciò segnò la nascita di Walt Disney Theatrical Productions<ref name=":28" />.
 
Il 1° gennaio 1999, la seconda nave della [[Disney Cruise Line]] viene battezata, la [[Disney Wonder]], e il 15 agosto avviene il primo viaggio. Il 25 febbraio, il presidente dell [[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC]] [[Bob Iger|Robert Iger]] diventò anche capo della nuova filiale della Walt Disney International<ref name=":28" />. Il 10 maggio 1999, la Disney riorganizzò la sua divisione editoriale: Buena Vista Publishing Group diventò Disney Publishing Worldwide, parte della Disney Consumer Products, mentre la Hyperion Books divenne una filiale di [[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC]]<ref>{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Ffindarticles.com%2Fp%2Farticles%2Fmi_m0BDW%2Fis_19_40%2Fai_54616747%2F|titolo=Disney Reorganizes Buena Vista, Hyperion Publishing}}</ref>. Nell'agosto del 1999 la WDIG acquistò il 60% del sito Soccernet (oggi chiamato ESPNsoccernet) dal [[Daily Mail]]<ref name=":29">{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fwww.theregister.co.uk%2F2000%2F08%2F03%2Fdisney_buys_out_rest%2F|titolo=« Disney buys out rest of Soccernet »}}</ref> e vendette Fairchild Publications, l'ultima parte rimasta non strategicamente importane di Capital Cities, alla Advance Publications<ref name=":28" />.
 
==== 2000-2005: l'entrata nel <abbr>XXI secolo</abbr> ====
[[File:Californiaadv-rollercoaster-water.jpg|miniatura|Le montagne russe del ''California Screamin'', al parco ''Disney California Adventure''.]]L'entrata nel nuovo millennio vedeva una società meno solida del previsto; alcuni sostengono a causa della stile manageriale di Eisner, altri invece ritengono valida la teoria della "compressione dell'età": i giovani di quel periodo tendevano ad emulare gli adulti e quindi a volersi divertire con come gli adulti.<ref name=":31" /> All'inizio del nuovo millennio la società era in contrazione. Il settore televisivo stava calando e anche quello cinematografico non aveva ottenuto i risultati sperati soprattutto al di fuori degli Stati Uniti.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Lawrie|cognome=Mifflin|url=https://www.nytimes.com/1999/01/05/business/the-media-business-old-anchors-seek-to-rescue-abc-mornings.html|titolo=THE MEDIA BUSINESS; Old Anchors Seek to Rescue ABC Mornings|pubblicazione=The New York Times|data=1999|accesso=2017-12-19}}</ref><ref name=":31" /> Il New Tomorrowland a [[Disneyland]](1998) e il parco California Adventure (2001), voluti come nuovi padiglioni dei parchi Disney già esistenti non soddisfarono le aspettative dei fan e nemmeno quelle dei semplici visitatori. Ulteriori parchi aprirono in [[Giappone]], il [[Tokyo DisneySea]] nel settembre del 2001, e in [[Francia]], il [[Parc Walt Disney Studios]] nel marzo 2002.
 
I [[Disney Store]], diventarono meno redditizi a causa dell'inizio della vendita dei prodotti Disney nelle grandi catene commerciali (tranne che in Europa). La fine della bolla di Internet forzò la ''Disney'' a rivedere e riorganizzare le sue attività legate a questo supporto. Il WDIG vennne integrato con l'aggiunta della divisione Disney Media Networks. 
 
Nel [[2000]], la Disney sciolse gli studios Pictures Jumbo, ma continuò ad acquistare e distribuire in serie i prodotti attraverso ''Cartoon Pizza''. A giugno vendette Ultraseek Corporation per 153 [[Milione|milioni]] di [[Dollaro statunitense|dollari]] a Inktomi<ref>{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Ffindarticles.com%2Fp%2Farticles%2Fmi_m0EIN%2Fis_2000_June_8%2Fai_66800892|titolo=« Inktomi to Acquire Ultraseek Corporation »}}</ref>. Il 3 agosto, WDIG acquistò il restante 40% di Soccernet<ref name=":29" /> e in ottobre lanciò, in collaborazione con il sito [[eBay]], le ''Disney Auctions''. Nel mese di settembre, la Disney si lancia una società con capitale di rischio e fonda la Steamboat Ventures.Nella primavera del 2001, la Disney cedette la sua partecipazione a [[Eurosport]] per 93 milioni di dollari. In questo stesso anno [[Bob Iger|Robert Iger]] divenne presidente e direttore operativo della compagnia.<ref>{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http://corporate.disney.go.com/investors/fact_books/2003/2003_factbook.pdf|titolo=Wikiwix's cache|sito=archive.wikiwix.com|accesso=2017-12-19}}</ref>[[File:Disney Store at Ikspiari.jpg|miniatura|Il [[Disney Store]] di [[Tokyo Disneyland]].]]Gli [[Attentati dell'11 settembre 2001|attacchi terroristi dell'11 settembre 2001]] rallentarono il settore del turismo in tutto il globo e quindi la divisione Parks & Resort ne risentì. Sempre in questo periodo,per risolvere il problema della ''ABC'', ''Disney'' cercò di espandere il canale: il 24 ottobre si concretizzò l'acquisto della Fox Family Worldwide, rinominata [[ABC Family]],<ref name=":30">{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fcorporate.disney.go.com%2Finvestors%2Ffact_books%2F2001%2Ftwdc_factbook_2001.pdf|titolo=« Disney Factbook 2001 - Chronology »|accesso=24 gennaio 2010}}</ref> (ottenendo anche il controllo di [[Jetix]], assorbita nel 2008<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.cbsnews.com/news/disney-buying-rest-of-jetix-kids-tv-channel-in-europe/|titolo=Disney Buying Rest Of Jetix Kids TV Channel In Europe|accesso=2017-12-19}}</ref>) per 5,3 miliardi di USD<ref>{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fwww.saban.com%2Fhtml%2Fpress%2F010723.html|titolo=« News Corp. and Haim Saban Reach Agreement to Sell Fox Family Worldwide to Disney for USD5.3 Billion »|accesso=19 febbraio 2009}}</ref> dopo una lunga trattativa con [[Haim Saban]] e la [[News Corporation]]. In concomitanza iniziò una campagna di ristrutturazione delle sue attività di distribuzione televisiva: il numero di canali Disney e delle partecipate, ebbe un'improvvisa impennata. [[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC]], [[Disney Channel]] e [[ESPN]] passarono da un canale nazionale a molteplici e distribuiti in vari paesi. A novembre la Disney acquistò la Baby Einstein Company<ref>{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fcorporate.disney.go.com%2Finvestors%2Ffact_books%2F2003%2F2003_factbook.pdf|titolo=« The Walt Disney Company's Fact Book 2003 »}}</ref>. Successivamente acquisì il catalogo di [[Saban Entertainment]].
 
Il [[1º aprile]] [[2002]] ''Disney'' vendette tutti i [[Disney Store]] giapponesi all'OLC, che controllava [[Tokyo Disneyland]], per 51 milioni di [[Dollaro statunitense|USD]]. Il 12 giugno, la Disney firmò una [[Partenariato|partnership]] per 1 miliardo di USD com OMD, una controllata di [[Omnicom Group|Omnicom]], per la distribuzione della [[pubblicità]].
 
Il 24 marzo 2003, Disney e [[JPMorgan Chase|Bank One]] collaborarono per creare negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] una carta di credito [[Visa]],<ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://thewaltdisneycompany.com/disney-bank-one-and-visa-form-strategic-alliances/|titolo=Disney, Bank One And Visa Form Strategic Alliances - The Walt Disney Company|pubblicazione=The Walt Disney Company|data=2002-06-04|accesso=2017-12-19}}</ref>con la quale era possibile raccogliere punti da spendere nel merchandising e in biglietti per i parchi ''Disney .''<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Janet Kidd|cognome=Stewart|url=http://www.chicagotribune.com/business/chi-0303050323mar05-story.html|titolo=Bank One unveils Disney reward card|pubblicazione=chicagotribune.com|accesso=2017-12-19}}</ref> In maggio veniva annunciato che il numero di visitatori dei Disney Store era stato superato da quello delle persone nei suoi parchi a tema e che, quindi, varie opzioni erano allo studio, compresa la vendita delle boutique del Nord America e quelle europee. Il 21 maggio, la Disney vendette i Los Angeles Angels of Anaheim per 180 milioni di dollari a ''Arte Moreno'', un finanziere di [[Phoenix]]. Alla fine di settembre del 2003, la Disney lanciò un canale on-demand chiamato MovieBeam, che utilizzava un [[Decoder (elettronica)|decoder]] dedicato.
 
Nel 2004 la Pixar, cessato il contratto di distribuzione con la Disney, iniziò a cercare un altro partner commerciale in quanto insoddisfatta dalla gestione economica degli accordi.<ref name=":31" /> Nel febbraio 2004, la Disney subì un tentativo di acquisizione da parte di [[Comcast]] per 54 miliardi di USD, ma [[Michael Eisner]] rifiutò senza consultare il comitato esecutivo, perchè ciò avrebbe fatto precipitare la sue quote di partecipazione. La posizione di Eisner si complicò ulteriormente: già sul finire dell'anno precedente il [[Amministratore delegato|CEO]] aveva chiesto di non riconfermare [[Roy E. Disney]], figlio di [[Roy O. Disney|Roy O. Disney,]] insieme ad altri membri che avevano superato i 72 anni.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Laura M.|cognome=Holson|url=https://www.nytimes.com/2003/12/01/us/leaving-board-a-disney-heir-assails-eisner.html|titolo=Leaving Board, a Disney Heir Assails Eisner|pubblicazione=The New York Times|data=2003-12-01|accesso=2017-12-19}}</ref> Al fianco dell'ultimo Disney nel consiglio si schierò Stanley Gold, che si dimise insieme a questi. Da una parte la maggior parte del board si schierò con il CEO;<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Bloomberg|cognome=News|url=https://www.nytimes.com/2004/02/10/business/disney-defends-chief.html|titolo=Disney Defends Chief|pubblicazione=The New York Times|data=2004-02-10|accesso=2017-12-19}}</ref> dall'altra gli azionisti non lo riconfermarono a capo del [[Consiglio di amministrazione|consiglio]].<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Laura M.|cognome=Holson|url=https://www.nytimes.com/2004/03/04/business/defied-in-vote-disney-leader-loses-one-post.html|titolo=Defied in Vote, Disney Leader Loses One Post|pubblicazione=The New York Times|data=2004-03-04|accesso=2017-12-19}}</ref> L'anno successivo venne annunciato che il nuovo CEO della società sarebbe stato Bob Iger.
 
Il 17 febbraio la Disney acquistò, per 68 milioni di USD, i diritti del catalogo di [[Bear nella grande casa blu|''Bear nella grande casa blu'']] e dei [[Muppet|''Muppets'']] <ref>{{Cita news|lingua=en-GB|url=http://www.independent.co.uk/news/business/news/disney-buys-muppets-as-bid-prospect-fades-69711.html|titolo=Disney buys Muppets as bid prospect fades|pubblicazione=The Independent|data=2004-02-18|accesso=2017-12-19}}</ref>. Questi ultimi verranno comprati in maggio alla [[Jim Henson Productions]], portando alla creazione di una nuova filiale: la Muppets Holding Company, proprietà della Disney Consumer Products. Nel novembre 2004, la Disney comprò le azioni della società CrossGen Comics specializzata in [[Fumetto|fumetti]] [[Fantasy]]. La vendita dei Disney Stores del Nord America a The Children's Place fruttò alla Disney 100 milioni di dollari. 
 
Il 25 febbraio 2005, la Disney annunciò l'intenzione di vendere ''Mighty Ducks of Anaheim'' a [[Henry Samueli]].<ref>{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http://adisney.go.com/adownload/investorrelations/disney_fb05.pdf|titolo=Fact Book - 2005|sito=archive.wikiwix.com|lingua=en|p=54|accesso=2017-12-19}}</ref> Il mese successivo cedette il controllo di [[Dimension Films]] ai fratelli Weinstein, mantenendo tuttavia il marchio [[Miramax Films|Miramax]] e i cataloghi Miramax e Dimension Films. I due fratelli, poco dopo, crearono [[The Weinstein Company]], mentre Miramax diventò una delle etichette Buena Vista Entertainment. <ref>{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http://adisney.go.com/adownload/investorrelations/disney_fb05.pdf|titolo=Fact Book - 2005|sito=archive.wikiwix.com|lingua=en|p=37|accesso=2017-12-19}}</ref>[[File:Hkdisney entrance.jpg|miniatura|L'ingresso di ''Hong Kong Disneyland Resort'', aperto nel settembre 2005.]]
 
Il 20 giugno 2005, la vendita di Mighty Ducks viene finalizata e la Disney riceve 26 milioni di USD, ciò implicò, dopo la vendita nel 2003 degli [[Los Angeles Angels|Anaheim Angels]], lo scioglimento della controllata ''Anaheim Sports''. Il 23 giugno, Disney Consumer Products fermò la ricerca di un acquirente per i Disney Store europei. Il 28 giugno tre podcast ([[ABC News]], Disney Online e ESPN.com) furono lanciati su [[iTunes]] a seguito di un contratto tra Disney e l'[[Apple]]. Inoltre verso la fine dell'anno verranno rilasciati sulla piattaforma gli episodi delle serie della ABC e di Disney Channel. Il 6 luglio venne annunciata la creazione di servizi di [[telefonia mobile]] con Disney Mobile e Mobile ESPN.com. Ad agosto vennero create le linee [[Little Einsteins]], un gamma di prodotti per 3-8 anni, e [[Disney Fairies]], con l'uscita del libro Fairy Dust and the Quest for the Egg; mentre le bevande per bambini associate ai personaggi Disney vennero annunciate il 10 settembre, grazie a un contratto di licenza con la società britannica Calypso Soft Drinks. La gamma di mobili Indesign Disney costruiti in [[masonite]] viene lanciata in eslusiva per [[Home Depot]]. 
 
Il 6 settembre il Gruppo [[Buena Vista Music Group]] stipulò un accordo con [[EMI]] per la distribuzione delle produzioni in Europa,Africa e Medio Oriente.<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|nome=Rockol.com|cognome=s.r.l.|url=http://www.rockol.it/news-73360/disney-cambia-partner-il-futuro-discografico-e-emi|titolo=√ Disney cambia partner, il futuro discografico è con la EMI|pubblicazione=Rockol|accesso=2017-12-19}}</ref> In settembre [[Walt Disney Parks and Resorts]] celebrò i cinquant'anni di [[Disneyland]], aprì il suo primo parco in [[Cina]], [[Hong Kong Disneyland]] e annunciò che nel successivo lustro avrebbe triplicato il numero di Disney Store nella nazione.Venne resa nota inoltre una perdita di circa 70 milioni di dollari dovuta all'attuazione dell'[[amministrazione controllata]] da parte di [[Delta Air Lines]]<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://it.euronews.com/2005/09/13/delta-air-lines-a-un-passo-dal-fallimento|titolo=Delta Air Lines a un passo dal fallimento|pubblicazione=euronews|data=2005-09-13|accesso=2017-12-19}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.bizjournals.com/atlanta/stories/2005/09/12/daily17.html|titolo=Delta dichiara fallimento|sito=Atlanta Business Cronicle|lingua=en|accesso=2017-12-19}}</ref>. Il 21 settembre 2005, la Disney-ABC Cable Network Group siglò un accordo con [[Verizon Communications|Verizon]] per estendere lalla fibra ottica la trasmissione dei sevizzi FIOS, comprendenti 12 canali, tra cui i canali Disney, 7 canali ESPN, ABC Family e ABC News Now.
 
Venerdì [[30 Settembre]] [[2005]] vede l'addio di [[Michael Eisner]] al ruolo di [[amministratore delegato]].<ref>{{Cita web|url=http://kpolsson.com/disnehis/disn2005.htm|titolo=Chronology of the Walt Disney Company (2005)|sito=kpolsson.com|accesso=2017-12-19}}</ref> Il giorno successivo subentrò [[Bob Iger|Robert Iger]].
 
=== 2005-2015: Robert Iger ===
 
==== 2005-2009: L'acquisto di Pixar e la riorganizzazione nei media ====
[[File:Pixaranimationstudios.jpg|miniatura|cancello d'ingresso degli studios [[Pixar Animation Studios|Pixar]].]]
Il [[7 ottobre]] 2005, Disney vendette il magazine Discover per 13 milioni di USD. Il 19 ottobre 2005, WDIG aquista Living Mobile, un editore tedesco di videogiochi con sede a [[Monaco di Baviera]] e [[Praga]]. Il [[1º novembre|1° novembre]] la stampa annunciò che la Disney era intenzionata ad acquistare la [[Pixar Animation Studios|Pixar]] invece di rinnovarne il contratto in esclusiva. Il 23 novembre, le azioni della società italiana [[Mondo TV]] crebbero del 3% a causa delle voci di una possibile acquisizione da parte della Disney. Nella stessa data Disney cedette la propria partecipazione in un canale via cavo spagnolo per 57 milioni di USD. L'8 dicembre 2005, la Disney e la sua divisione per la distribuzione la [[Walt Disney Studios Home Entertainment]] annunciarono che avrebbero sostenuto il formato [[Blu-ray Disc|Blu-ray.]]
 
Il [[3 gennaio]] [[2006]], il Disney-ABC Cable Network Group creò nuovi servizi video on-demand per via di un contratto con Verizon Communications. Il 24 gennaio 2006, Disney annunciò un'operazione per acquistare Pixar per circa 7,4 miliardi di dollari, la metà dei quali in azioni. Il tasso di scambio tra i valori delle azioni Disney e quelle Pixar è di 2,3 a favore della Disney. A quel tempo Steve Jobs (fondatore di Apple) era CEO di Pixar e azionista del 50,6% del capitale della società. Il 6 Febbraio 2006, durante la pubblicazione dei risultati trimestrali, si annunciò la fusione delle stazioni radio ABC e Citadel Broadcasting in Citadel Communications, realtà guidata da Citadel, ma posseduta per il 52% da Disney. L'importo della transazione sarà pari a 2,7 miliardi di dollari spesi dalla Disney.
 
Il 6 Febbraio 2006, durante la pubblicazione dei risultati trimestrali, si annunciò la fusione delle stazioni radio ABC e Citadel Broadcasting in Citadel Communications, realtà guidata da Citadel, ma posseduta per il 52% da Disney. L'importo della transazione fu pari a 2,7 miliardi di dollari.
 
Intanto ESPN Mobile faticava a trovare un pubblico a cui interessasse, anche a causa delle tariffe considerate elevate e quindi da operatore si trasformò in un servizio di notizie sportive su rete [[Verizon Communications|Verizon]]. Anche Disney Mobile venne cambiato, rendendolo un [[Operatore virtuale di rete mobile|operatore virtuale]], ma ciò non frutterà e quindi il servizio cesserà nel 2008. Il [[13 febbraio]] 2006, dopo l'annuncio dell'addio di Al Michaels, commentatore sportivo dell'ESPN per NBC, affiliata all'[[Universal Studios|Universal]], la Walt Disney Company dichiarò di aver negoziato il recupero dei diritti di ''[[Oswald il coniglio fortunato]]''. Il [[9 marzo]] Walt Disney International annunciava la creazione della The Walt Disney Company CIS, per gestire gli interessi della Disney in [[Russia]], con filiale a [[Mosca (Russia)|Mosca]]. Il 13 marzo 2006, ESPN annunciò il suo primo canale nel [[Regno Unito]], nominato ESPN Classic, derivazione del canale americano ESPN Classic Sport.
 
Il [[1º giugno|1° giugno]] 2006 la Disney lanciò Disney Jeans in [[India]] per poi diffonderla nei mercati [[Asia|dell'Asia]] e dell'[[Europa]]. Il 9 giugno, la Disney firmò diversi accordi per vendere frutta contrassegnata dal marchio Disney in catene commerciali europee: in Inghilterra, [[Tesco]] vendeva mandarini, mele e banane; in Francia [[Carrefour]] offriva mini pomodori; in Germania [[Metro (azienda)|Metro AG]] vendeva mini banane. Il 21 giugno, ESPN e ABC ottennero i diritti per i sucessivi 10 anni per la messa in onda dei 110 incontri a cadenza anunuale della [[Big Ten Conference]] fino al 2017. Nel mentre George Mitchell confermava di essere occupato con i funzionari della città di [[Shanghai]] per aprire un secondo parco in Cina che, secondo lui, non avrebbe avuto alcuna influenza sull'affluenza al parco di Hong Kong. Il 28 luglio 2006, la Disney annunciò l'acquisizione dell'indiana [[Hungama TV]] per 30 milioni di dollari e l'acquisto del 14,9% di UTV Software Communications a 15 milioni, entrambe specializzate in programmi televisivi, film d'animazione e film [[Bollywood|Bollywoodiani]]. Il 4 agosto 2006 ESPN ottenne i diritti di trasmissione delle 29 partite annuali della [[Major League Soccer]] fino al 2014.
 
Il 22 novembre 2006, la Disney firmò un accordo con [[Comcast]] che prevedeva da un lato l'acquisizione da parte di Comcast del 40% di [[E! Entertainment Television]] per 1,23 miliardi di dollari, dall'altra la licenza di trasmettere nel servizio video on-demand di Comcast i prodotti Disney, tra i quali quelli della [[Walt Disney Pictures]], della [[Touchstone Pictures]] e [[Miramax Films]].<ref>{{Cita web|url=http://corporate.comcast.com/news-information/news-feed/comcast-and-the-walt-disney-company-announce-long-term-comprehensive-distribution-agreements-securing-carriage-for-disney-media-networks-products-and-services|titolo=Comcast And The Walt Disney Company Announce Long-Term Comprehensive Distribution Agreements Securing Carriage for Disney Media Networks' Products and Services|sito=corporate.comcast.com|lingua=en|accesso=2017-12-20}}</ref> Lo stesso giorno, la Disney annunciava l'estensione a tutti i continenti del suo contratto (precedentemente presente solo in Nord America) con l'azienda di scarpe [[Crocs]] per la vendita di scarpe sportive Crocs Disney. Il 5 dicembre 2006, ESPN international prese il controllo del canale europeo NASN dedicato allo sport americano per 80 milioni di USD, ribattezzato [[ESPN America]].[[File:Bob Iger crop.jpg|miniatura|Robert Iger alla premiere de ''Disney's World of Color''(un spettacolo messo in scena nei parchi Disney) al Disney California Adventure Park.(Giugno 2010)]]Nel febbraio [[2007]], [[Verizon Wireless]] offrì il servizio ESPN Mobile e ESPN a MediaFLO mobile TV della [[Qualcomm]]. Il 6 febbraio 2007, la Disney fuse tutte le sue società nel campo della pubblicità per bambini e le famiglie di tutti i settori (televisione, Internet, radio e stampa) in un unico gruppo, chiamato Disney Media Advertising Sales and Marketing Group . Buena Vista Games diventò [[Disney Interactive Studios]]. Il [[19 marzo]] 2007 il Walt Disney Internet Group acquisì un secondo fornitore di contenuti telefonici portatili in Cina la Enorbus per 20 milioni. Il 25 aprile 2007, la stampa annunciò la possibile soppressione a partire da maggio 2007 del marchi Buena Vista a favore di quello Disney a causa di una politica sulla semplificazione dei marchi della Walt Disney Company promossa da Robert Iger. L'8 maggio 2007, la [[Walt Disney Records]], Disney Elettronica e  Walt Disney Internet Group si associarono per offrire la possibiltà di scaricare da Disneymixcentral.com un catalogo per un lettore MP3.
 
Per completare per la sua offerta nel settore sport, ESPN comprò il più famoso sito internet a tema [[cricket]], ''Cricinfo.com'', della Wisden Group, rinominato ''ESPNCricinfo.com'', e il sito di rugby ''Scrum.com.'' Il [[1º agosto|1° agosto]] Disney acquistò il sito per bambini ''Club Penguin'' per 350 milioni di USD. Disney annunciò novità per i parchi: il Disney-MGM Studios sarebbero divenuti [[Disney's Hollywood Studios]]; un nuovo Disney Vacation Club sarebbe sorto su un area di 8.5 ettari, con 800 camere nel 2011 alle [[Hawaii]] , sull'Isola [[Oahu]] chiamato Ko Olina Resort. Il 13 ottobre 2007 il marchio Disney Garden offriva frutta e verdura "selezionati per aiutare le famiglie a far crescere i loro figli con cibi buoni per la salute".
 
il [[12 novembre]] 2007 la Disney annunciò, nonostante l'insuccesso di Disney Mobile, che si stava preparando a lanciare un'offerta in Giappone in collaborazione con SoftBank. Il 4 dicembre 2007, WDIG comprò l'azienda iParenting Media, fornitore di contenuti per la famiglia.
 
il [[14 gennaio]] [[2008]] Disney e ESPN confermarono di aver preso una quota del 11% della controllata cinese della NBA . il 12 febbraio 2008 Disney acquistò il 20% della spagnola Net TV di di proprietà di Vocento. il 18 febbraio 2008 Disney annunciava di detenere il 32,1% del capitale di UTV, per 203 Milioni in azioni, e il 15% di UTV Global Broadcasting, per il 30 Milioni. il 2 maggio 2008 Disney riprese il controllo dei Disney Store americani da The Children's Place, chiudendo, tuttavia, 98 negozi. Il 5 giugno 2008 Disney Interactive Studios e Walt Disney Internet Group si fusero in Disney Interactive Media Studio. Il 23 giugno 2008 viene venduto Movies.com a Fandango , sussidiaria di Comcast. Il 16 dicembre 2008 la Walt Disney Company CIS e la Media-One fecero una joint venture, posseduta al 49% dalla prima, per gestire un network da 40 canali.
 
L'[[8 febbraio]] [[2009]] [[Steven Spielberg]] siglò un accordo della durata di sei anni per far distribuire alla Disney 30 film della DreamWorksSKG. L'ora Distribuzione delle Produzioni Indipendenti in studio Saranno Forniti daWalt Disney Studios Distribuzione . il 20 febbraio 2009 l'antitrust russo sospese la joint-venture, MO-TV Holding, tra Media One e Catalpa Investement Ltd<ref>{{Cita news|url=https://www.reuters.com/article/disney-russia/russian-anti-monopoly-body-blocks-walt-disney-jv-idUSLK58216020090220|titolo=Russian anti-monopoly body blocks Walt Disney JV|pubblicazione=Reuters|data=Fri Feb 20 16:44:38 UTC 2009|accesso=2017-12-21}}</ref>. Il 27 febbraio 2009 , Jetix Europe annunciò il ritiro del proprio titolo dal listino [[Euronext|Euronext,]] dopo aver riacquistato le proprie azioni.<ref>{{Cita web|url=http://www.jetixeurope.com/site/press_office/press_releases/jetix_terminates_stock_exchange.html|titolo=Jetix terminates Stock Exchange ::: Jetix|sito=www.jetixeurope.com|accesso=2017-12-21}}</ref> Il [[30 aprile]] [[2009]] ABC Inc. comprò il 27% del sito di video on demand [[Hulu]]. In seguito a dei problemi economici, il gruppo irlandese Setanta Sports si separò dai diritti di trasmissione di alcune partite della [[Premier League]], ricomprati da ESPN. Inoltre questa aprì una serie di siti di notizie sportive locali a [[New York]] , [[Los Angeles]] e [[Dallas]].
 
==== 2009-2017: le grandi acquisizioni: MARVEL e LucasFilm Ltd ====
Il [[31 agosto]] [[2009]] Disney raggiunse un accordo per rilevare [[Marvel Entertainment]] per 4 miliardi di dollari (2,8 miliardi di euro), previa autorizzazione dell'anti-trust. L'acquisto sarebbe stato pagato con dollari e azioni Disney: per ogni azione Marvel, l'azionista avrebbe avuto 30$ più 0,745 di un'azione Disney. Alla fine dell'anno l'accordo venne ratificato dagli azionisti Marvel e l'esborso totale fu di poco superiore ai 4,3 miliardi di dollari. Il [[30 settembre]] 2009 un giudice di Los Angeles stabilì che la Disney non aveva violato il contratto sulle royalty di [[Winnie the Pooh|''Winnie The Pooh'']], nella causa portata avanti dal 1991 dalla famiglia di Stephen Slesinger. il 3 novembre 2009 Disney annunciò di aver donato 7 milioni di dollari ad alcune associazioni no profit che si battevano per la salvaguardia delle foreste: circa 4 milioni vennero dati alla ''Tayna and Kisimba-Ikobo Community Reserves'' nella [[Repubblica Democratica del Congo]] e all'''Alto Mayo Conservation Project'' in [[Perù]]. il 13 novembre 2009 Tom Staggs (CFO) divenne CEO della Divisione [[Walt Disney Parks and Resorts]] al posto di Jay Rasulo. il 23 dicembre 2009, Sheryl Sandberg COO di [[Facebook (azienda)|Facebook]], venne inserita nel ''board of directors'' della Disney.
 
Dopo l'arrivo di Iger, [[Roy E. Disney]] era ritornato nel [[Consiglio di amministrazione|CdA]] come amministratore emerito non votante, rappresentando la famiglia Disney nell'azienda, di cui possedeva l'1%. Il [[19 dicembre]] [[2009]] morì a causa di un [[Tumore dello stomaco|tumore allo stomaco]].
 
Ai vertici dei [[Walt Disney Studios]] alla fine del 2009 ci fu un cambio ai vertici che vide Rich Ross diventare presidente del consiglio di amministrazione<ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://thewaltdisneycompany.com/rich-ross-named-chairman-of-the-walt-disney-studios/|titolo=Rich Ross Named Chairman Of The Walt Disney Studios - The Walt Disney Company|pubblicazione=The Walt Disney Company|data=2009-10-05|accesso=2017-12-22}}</ref>.Il [[1º gennaio|1° gennaio]] [[2010]], in seguito all'acquisizione di Marvel Entertainment, Disney espandeva la sua partnership con [[POW Entertainment|POW! Entertainment]], lo studio di [[Stan Lee]], investendo 2,5 milioni nel suo capitale. Il [[25 gennaio]] UTV Software Communications completò l'acquisizione della sua controllata UTV Motion Pictures con un aumento di capitale, riducendo la partecipazione di Disney al 50,45% del proprio capitale. Il [[28 gennaio]] Disney annunciava la chiusura dello studio [[Miramax Films]], conil licenziamento di ottanta persone, e il ridimensionamento della Touchstone. Poco dopo il [[The New York Times|New York Times]] menzionò la possibilità che Disney stesse vendendo il catalogo di 700 film e il nome Miramax per 700 milioni di dollari<ref>{{Cita web|url=https://www.bizjournals.com/orlando/stories/2010/02/01/daily11.html|titolo=N.Y. Times: Disney looking to sell Miramax label, library|sito=www.bizjournals.com|accesso=2017-12-22}}</ref>. Tra i possibili compratori c'erano anche i fratelli Weinstein, ma, il 21 maggio, il [[The Wall Street Journal|Wall Street Journal]] annunciò che i negoziati non avevano avuto successo, ma non per il prezzo<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|nome=Ben|cognome=Child|url=http://www.theguardian.com/film/2010/may/26/disney-miramax-weinsteins|titolo=Weinstein brothers fail in bid to buy back Miramax from Disney|pubblicazione=The Guardian|data=2010-05-26|accesso=2017-12-22}}</ref>. Il 29 luglio 2010, Disney annunciò la vendita del marchio, del catalogo e dei progetti, per $ 663 milioni al gruppo Filmyard Holdings di cui facevano parte Tutor Perini, Thomas J. Barrack, Jr. e Colony Capital.<ref>{{Cita news|url=http://www.liberoquotidiano.it/news/libero-pensiero/462634/l-addio-della-walt-disney-alla-miramax.html|titolo=L'addio della Walt Disney alla Miramax|accesso=2017-12-22}}</ref>
 
Il [[4 febbraio]] 2010, il Consiglio di amministrazione di OLC ha approvato il trasferimento dell'attività di Disney Store giapponese alla filiale giapponese di Disney, con un riacquisto di azioni il 31 marzo<ref>{{Cita web|url=http://www.olc.co.jp/en/news_parts/20100204_01e.pdf|titolo=OLC changes subsudiaries|urlarchivio=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fwww.olc.co.jp%2Fen%2Fnews_parts%2F20100204_01e.pdf}}</ref>. Il [[10 marzo]] 2010, durante la riunione degli azionisti Disney, Robert Iger prese in considerazione diverse soluzioni per risolvere i problemi di alcune filiali di ABC Inc., tra cui [[ABC News]], con la creazione di uno spin-off. Il [[12 maggio]] 2010, [[Haim Saban]] annunciava l'acquisto da Disney dei ''[[Power Rangers]]'' per produrre una nuova serie dal 2011<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Nikki|cognome=Finke|url=http://deadline.com/2010/05/saban-buys-back-power-rangers-franchise-brings-to-nickelodeon-and-nicktoons-40259/|titolo=Haim Saban Buys Back 'Mighty Morphin Power Rangers' Franchise & Brings It To Nickelodeon And Nicktoons|pubblicazione=Deadline|data=2010-05-12|accesso=2017-12-22}}</ref>. Il 27 luglio 2010 Playdom, uno studio di giochi per [[Rete sociale|social networks]], fu comprato per 563,2 milioni di dollari.
 
Il [[23 febbraio]] 2011 Disney acquistò il sito di social networking di Togetherville per bambini di età inferiore a 10 anni. In marzo Disney divise il suo contratto con agenzie pubblicitarie in due: Carat per parchi a tema e [[Publicis (agenzia pubblicitaria)|Publicis]] per film, televisione e videogiochi<ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=http://www.adweek.com/brand-marketing/omd-gets-publicis-groupes-4d-unit-and-800-million-disney-media-153990/|titolo=Disney Moves $800 Million in Media Business to OMD|accesso=2017-12-22}}</ref>. Il 30 giugno 2011, Walt Disney Studios Distribution aprì una filiale in [[Sudafrica]] per distribuire i suoi film. Il 26 luglio 2011, UTV annunciò di aver accettato un'offerta da Disney per acquistare il restante 49,6% del capitale che non deteneva per $ 454,62 milioni<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Dhanya Ann Thoppil Of DOW JONES|cognome=NEWSWIRES|url=https://www.wsj.com/articles/SB10001424053111903999904576469482861305002|titolo=Walt Disney Plans to Buy Out UTV Software Holders, Delist Firm|pubblicazione=Wall Street Journal|data=2011-07-26|accesso=2017-12-22}}</ref>e ritirare il titolo dai listini<ref>{{Cita web|url=http://www.moneycontrol.com/news/business/companies/-2075577.html|titolo=Walt Disney proposes to take UTV Software private|sito=Moneycontrol|lingua=en-US|accesso=2017-12-22}}</ref>. Il 9 settembre 2011, Disney annunciò la nomina di Robert Chapek, ex presidente di Walt Disney Studios Distribution come presidente di Disney Consumer Products, che avrebbe avuto il compito di riorganizzare l'approccio dei grandi distributori con un unico team di vendita. Il 7 ottobre 2011, Disney acquistò per un prezzo compreso tra 80 e 100 milioni di dollari il 42% di Indiagames di proprietà di Vishal Gondal, fondatore di Indiagames, e investitori stranieri come [[Cisco Systems]] e [[Adobe Systems]]<ref>{{Cita web|url=http://www.business-standard.com/article/companies/walt-disney-acquires-all-of-indiagames-in-80-100-mn-deal-111100700059_1.html|titolo=Walt Disney acquires all of Indiagames in $80-100 mn deal|urlarchivio=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fwww.business-standard.com%2Findia%2Fnews%2Fwalt-disney-acquires-allindiagames-in-80-100-mn-deal%2F451729%2F}}</ref>. L'8 ottobre 2011, fu annunciato che Iger avrebbe ceduto il posto ad un successore nel marzo 2015, senza tuttavia specificarne il nome<ref>{{Cita news|cognome=Reuters|url=http://gulfnews.com/business/sectors/general/disney-seeks-successor-as-ceo-set-to-leave-in-2015-1.888059|titolo=Disney seeks successor as CEO set to leave in 2015|pubblicazione=GulfNews|data=2011-10-09|accesso=2017-12-22}}</ref>.
 
Il 29 novembre 2011, la Disney ha annunciato di aver emesso 1,6 miliardi di obbligazioni in due lotti, 1 miliardo in obbligazioni a 3 anni e il resto in 30 anni.<ref>{{Cita web|url=http://labusinessjournal.com/news/2011/nov/30/disney-sells-16-billion-bonds/|titolo=Disney Sells $1.6 Billion in Bonds|urlarchivio=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fwww.labusinessjournal.com%2Fnews%2F2011%2Fnov%2F30%2Fdisney-sells-16-billion-bonds%2F}}</ref> Dopo la convalida da parte del governo indiano dell'acquisto di UTV, Disney la rinominò The Walt Disney Company India sussidiaria di Walt Disney International,con presidente Rohinton Screwvala<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.hollywoodreporter.com/news/disney-acquires-controlling-stake-indias-286342|titolo=Disney Acquires Controlling Stake in India's UTV|pubblicazione=The Hollywood Reporter|accesso=2017-12-22}}</ref>. Il 20 aprile 2012, Rich Ross ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di Presidente di Walt Disney Studios Entertainment dopo il fallimento di John Carter<ref>{{Cita news|nome=Julianne|cognome=Pepitone|url=http://money.cnn.com/2012/04/20/news/companies/rich-ross-john-carter/index.htm|titolo=After 'John Carter' fiasco, Disney film chief resigns|pubblicazione=CNNMoney|accesso=2017-12-22}}</ref>. Il 27 aprile 2012, Disney e [[News Corp]] annunciarono di voler acquistare la partecipazione di Providence Equity a Hulu per circa $ 200 milioni. Il 5 giugno 2012, la Disney decise di vietare annunci pubblicitari per bambini che sponsorizzavano cibo spazzatura sui suoi canali TV e siti web. Il 13 agosto 2012, la stampa evocò la possibilità di acquisizione di [[Scripps Networks|Scripps Networks Interactive]] da parte della Disney per 10 miliardi<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Antoine|cognome=Gara|url=https://www.thestreet.com/story/11662162/1/disneys-next-blockbuster-could-be-an-acquisition.html?cm_ven=GOOGLEN|titolo=Disney's Next Blockbuster Could Be an Acquisition|pubblicazione=TheStreet|data=2012-08-13|accesso=2017-12-23}}</ref>. Il 24 agosto 2012, [[Time|Time Magazine]] rivelava che [[Euro Disney (azienda)|Euro Disney SCA]] stava venendo comprata da parte di The Walt Disney Company per ridurre le difficoltà finanziarie dell'operatore dei parchi francesi<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Peter|cognome=Gumbel|url=http://business.time.com/2012/08/24/exclusive-walt-disney-co-considers-buyout-of-struggling-disneyland-paris/|titolo=Exclusive: Walt Disney Co. Considers Buyout of Struggling Disneyland Paris|pubblicazione=Time|accesso=2017-12-23}}</ref>. Il 18 settembre 2012, Euro Disney SCA annuncia che la Walt Disney Company sta concedendo un prestito di 1,332 miliardi di euro per aiutare a rifinanziare il suo debito<ref>{{Cita news|url=https://www.reuters.com/article/us-euro-disney/disney-to-back-euro-disney-stake-talk-unfounded-idUSBRE88H13S20120918|titolo=Disney to back Euro Disney, stake talk|pubblicazione=Reuters|data=Tue Sep 18 17:55:13 UTC 2012|accesso=2017-12-23}}</ref>.
 
Il 30 ottobre 2012, Disney rese pubblico l'acquisto di [[Lucasfilm]] e di tutte le sue sussidiarie ([[Industrial Light & Magic]], [[LucasArts]] e [[Skywalker Sound]]) per $ 4,05 miliardi, annunciando l'arrivo del settimo episodio della saga nel 2015.<ref>{{Cita web|url=https://thewaltdisneycompany.com/news/|titolo=Disney buys Lucasfilm|lingua=en|urlarchivio=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fthewaltdisneycompany.com%2Fdisney-news%2Fpress-releases%2F2012%2F10%2Fdisney-acquire-lucasfilm-ltd}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/10/30/news/disney_guerre_stellari-45616850/|titolo=Disney compra Lucasfilm e annuncia "Nuova trilogia Star Wars dal 2015" - Repubblica.it|pubblicazione=La Repubblica|accesso=2017-12-23}}</ref> L'acquisizione venne completata nel dicembre di quell'anno. Il pagamento avvenne tramite azioni (37 milioni) e denaro.<ref>{{Cita news|url=http://www.sfgate.com/business/article/Disney-completes-Lucasfilm-acquisition-4139760.php|titolo=Disney completes Lucasfilm acquisition|pubblicazione=SFGate|accesso=2017-12-23}}</ref> Il 27 dicembre 2012, Disney ha sottoscritto un prestito in obbligazioni per $ 3 miliardi, per ripagare debiti e coprire le spese delle acquisizioni<ref>{{Cita web|url=http://labusinessjournal.com/news/2012/nov/27/disney-sells-3-billion-bonds/|titolo=Disney Sells $3 Billion in Bonds {{!}} Los Angeles Business Journal|sito=labusinessjournal.com|accesso=2017-12-23}}</ref>. Il 15 gennaio 2013, Disney annuncia il lancio a giugno 2013 di [[Disney Infinity]] per contrastare [[Skylanders]] di [[Activision Blizzard]], consentendo una connessione tra Disney Toys e Disney Interactive Studios. <ref>{{Cita news|url=http://www.ibtimes.com/disney-bringing-rival-activisions-skylanders-franchise-disney-infinity-june-1017706|titolo=Disney Bringing Rival To Activision’s ‘Skylanders’ Franchise With 'Disney Infinity' In June|pubblicazione=International Business Times|data=2013-01-15|accesso=2017-12-23}}</ref> Il [[1º luglio|1° luglio]] [[2013]], il Comitato esecutivo della Disney estende il contratto di Robert Iger come amministratore delegato e presidente fino al 30 giugno 2016. <ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Steve|cognome=Schaefer|url=https://www.forbes.com/sites/steveschaefer/2013/07/01/disney-board-hangs-tight-to-iger-extends-ceo-tenure-to-june-2016/#7aba402d55c5|titolo=Disney Board Hangs Tight To Bob Iger, Extends CEO Tenure Through June 2016|pubblicazione=Forbes|accesso=2017-12-23}}</ref> Il 12 luglio 2013, Disney, [[NBCUniversal]] e [[Fox]] interruppero il processo di vendita di Hulu e annunciarono un investimento di 750 milioni di dollari nella piattaforma<ref>{{Cita web|url=http://www.multichannel.com/news/content/fox-nbc-disney-keep-ownership-hulu/358094|titolo=Fox, NBC, Disney To Keep Ownership of Hulu {{!}} Multichannel|sito=www.multichannel.com|lingua=en|accesso=2017-12-23}}</ref>. Il 13 settembre 2013, Disney annunciava l'intenzione di riacquistare le proprie azioni a partire dal 2014 per un valore tra i 6 e gli 8 miliardi di dollari<ref>{{Cita news|url=https://www.bloomberg.com/news/articles/2013-09-12/disney-planning-to-repurchase-up-to-8-billion-of-shares|titolo=Disney Repurchasing $8 Billion of Stock as Spending Slows|pubblicazione=Bloomberg.com|data=2013-09-13|accesso=2017-12-23}}</ref>. Il 9 ottobre 2013, Disney interruppe l'emissione di certificati cartacei per le proprie azioni a beneficio della versione digitale, ma offrì ai collezionisti la possibilità di ricevere dei certificati di acquisizione senza alcun valore legale<ref>{{Cita news|nome=Jane|cognome=Wells|url=https://www.cnbc.com/2013/10/09/disney-stock-certificates-replaced-by-digital-certificates.html|titolo=Bye, Mickey! Disney stock certificates to vanish|pubblicazione=CNBC|data=2013-10-09|accesso=2017-12-23}}</ref>. Il 24 ottobre 2013, Disney EMEA ha annunciato una riorganizzazione dei contratti europei con agenzie pubblicitarie, contratti dal 2010 tenuti da Carat per il cinema e dal 2008 da ZenithOptimedia per Disneyland Paris<ref>{{Cita news|url=https://www.campaignlive.co.uk/article/disney-calls-review-emea-media-business/1217903|titolo=Disney calls review of EMEA media business|accesso=2017-12-23}}</ref>. Il 28 ottobre 2013, Disney decise di eliminare le slot machine con personaggi della Marvel Comics o di Star Wars non rinnovando più i contratti di licenza. Questo fu fatto in contrasto alla nuova legislazione della [[Florida]] sui [[Casa da gioco|casinò]], che secondo la società andavano ad intaccare la reputazione di destinazione ''family friendly'' dello stato.<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|nome=Ben|cognome=Child|url=http://www.theguardian.com/film/filmblog/2013/oct/29/disney-star-wars-marvel-slot-machines-gambling|titolo=Disney discontinues Star Wars and Marvel slot machines|pubblicazione=The Guardian|data=2013-10-29|accesso=2017-12-23}}</ref> Il 12 novembre 2013, [[Walt Disney Studios]] annunciò di aver superato il suo record del 2010 superando $ 3,771 miliardi di incassi al botteghino con le sue etichette Marvel, Disney e Pixar. Il 20 novembre 2013, la filiale OMD Worldwide di [[Omnicom Group]] rilevò il contratto pubblicitario della divisione cinematografica della Disney stimata a 800 milioni di dollari. Il 23 dicembre 2013, [[Jack Dorsey]], fondatore di [[Twitter]], entrò a far parte del consiglio di amministrazione della Disney al posto di Judy Estrin<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Todd|cognome=Spangler|url=https://variety.com/2013/digital/news/disney-appoints-twitters-jack-dorsey-to-board-1200991036/|titolo=Disney Appoints Twitter’s Jack Dorsey to Board|pubblicazione=Variety|data=2013-12-23|accesso=2017-12-23}}</ref>. Il [[24 marzo]] [[2014]], Disney acquisì Maker Studios, specializzato nella gestione di contenuti su [[YouTube]] e simili, per $ 500 milioni<ref>{{Cita news|url=https://www.reuters.com/article/us-disney-maker/exclusive-disney-to-buy-youtube-network-maker-studios-for-500-million-idUSBREA2N1PV20140324|titolo=Disney to buy YouTube network Maker Studios for $500 million|pubblicazione=Reuters|data=Mon Mar 24 22:34:16 UTC 2014|accesso=2017-12-23}}</ref>.
 
Il 6 ottobre 2014, The Walt Disney Company ha annunciato una ricapitalizzazione e il rafforzamento della sua partecipazione in Euro Disney per un importo di circa € 1 miliardo, di cui $ 420 milioni in liquidità e $ 600 milioni in debito scambio.<ref>{{Cita news|url=https://www.reuters.com/article/us-eurodisney-funding/euro-disney-gets-financial-backing-from-walt-disney-idUSKCN0HV0C120141006|titolo=Walt Disney rescues Euro Disney with $1.3 billion funding deal|pubblicazione=Reuters|data=Mon Oct 06 18:35:32 UTC 2014|accesso=2017-12-23}}</ref>
 
Il 5 febbraio 2015, Thomas O. Staggs, direttore di Walt Disney Parks and Resorts e ex CFO, fu promosso a COO della compagnia, posizione che secondo alcuni lo proiettava ad "erede" di Bob Iger<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Cynthia|cognome=Littleton|url=https://variety.com/2015/biz/news/disney-promotes-tom-staggs-to-no-2-post-positioning-him-as-igers-successor-1201423601/|titolo=Disney Promotes Tom Staggs to No. 2 Post, Positioning Him as Iger’s Successor|pubblicazione=Variety|data=2015-02-05|accesso=2017-12-23}}</ref>. Il 3 aprile 2015, la stampa riferì che Disney, attraverso [[ESPN]], avrebbe negoziato un contratto da $ 250 milioni con il sito di scommesse sportive virtuali di DraftKings, il quale avrebbe ricambiato comprando spazi pubblicitari su ESPN<ref>{{Cita news|url=https://www.bostonglobe.com/business/2015/04/03/report-draftkings-getting-million-investment-from-disney/7A349GvuPawoz9C5VRqTuN/story.html|titolo=Report: DraftKings getting $250 million investment from Disney - The Boston Globe|pubblicazione=BostonGlobe.com|accesso=2017-12-23}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Shalini|cognome=Ramachandran|nome2=Amol|cognome2=Sharma|url=http://www.wsj.com/articles/disney-makes-bet-on-sports-draftkings-1428107149|titolo=Disney Makes Bet on Sports’ DraftKings|pubblicazione=Wall Street Journal|data=2015-04-04|accesso=2017-12-23}}</ref>. Disney Interactive e Disney Consumer Products vennero fuse nella divisone Disney Consumer Products and Interactive Media<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Daniel|cognome=Miller|url=http://www.latimes.com/entertainment/envelope/cotown/la-et-ct-disney-merging-interactive-and-consumer-products-units-20150629-story.html|titolo=Disney is merging its interactive and consumer products units|pubblicazione=Los Angeles Times|data=2015-06-29|accesso=2017-12-23}}</ref>. Il 30 giugno Christine McCarthy divenne Chief Financial Officer della compagnia<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=James|cognome=Rainey|url=https://variety.com/2015/film/news/christine-mccarthy-new-disney-cfo-1201531636/|titolo=Christine McCarthy Named New Disney Chief Financial Officer|pubblicazione=Variety|data=2015-06-30|accesso=2017-12-23}}</ref>. Il 22 settembre 2015, Disney investe in Jaunt, una [[Startup (economia)|start-up]] della [[Silicon Valley]] specializzata in realtà virtuale<ref>{{Cita news|url=https://www.recode.net/2015/9/21/11618744/jaunts-new-65-million-round-makes-it-highest-funded-virtual-reality|titolo=Disney Invests in Jaunt as Part of $65 Million Round That Makes It Highest-Funded VR Startup|pubblicazione=Recode|accesso=2017-12-23}}</ref>. L'8 luglio 2015 Nominet, l'ente che gestisce i domini anglosassoni, costrinse una compagnia di costumi britannica a restituire 6 domini a "tema" Star Wars a Disney <ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.hollywoodreporter.com/news/disney-forces-uk-costume-shop-807543|titolo=Disney Forces U.K. Costume Shop to Surrender 'Star Wars' Domain Name|pubblicazione=The Hollywood Reporter|accesso=2017-12-23}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.theregister.co.uk/2015/07/09/lucasfilm_fights_over_starwarscouk_domain/|titolo=The Empire Strikes Back: Disney tractor-beams StarWars.co.uk from Brit biz|accesso=2017-12-23}}</ref>. Ad agosto, Iger annunciò che il fenomeno dei ''cord cutter'', cioè coloro che disdicevano l'abbonamento alla [[Pay TV|pay-tv]] per farne uno con i serivizi di [[video on demand]], stava crescendo, andando ad intaccare il mercato delle media company.<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/fuga-dalla-pay-tv-vince-l-on-demand/|titolo=Fuga dalla pay tv. Vince l'on demand - CorCom|pubblicazione=CorCom|data=2015-11-06|accesso=2017-12-24}}</ref> In seguito alle sue dichiarazioni sia le azioni Disney che quella delle altre company scesero. In settembre il calo delle azioni, legato soprattutto ai timori sul busines model di ESPN, basato sulle pay tv, spinse la Disney a confermare il progetto di buy-back<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://247wallst.com/media/2015/09/10/disney-confirms-buying-back-stock-aggressively-in-the-sell-off/|titolo=Disney Confirms Buying Back Stock Aggressively in the Sell-Off|pubblicazione=247wallst.com|accesso=2017-12-24}}</ref>. Ad ottobre, fu inoltre annunciato un servizio di noleggio di contenuti digitali on-demand nel [[Regno Unito]] chiamato DisneyLife, che comprendeva film, programmi TV, musica e libri legati ai propri marchi<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Joe|cognome=Flint|url=http://www.wsj.com/articles/disney-launches-digital-subscription-service-in-europe-1445449014|titolo=Disney Launches Digital Subscription Service in Europe|pubblicazione=Wall Street Journal|data=2015-10-21|accesso=2017-12-24}}</ref><ref>{{Cita news|nome=Matt|cognome=Kamen|url=http://www.wired.co.uk/article/disney-life-interview|titolo=DisneyLife aims to be Disney's all-in-one streaming platform|accesso=2017-12-24}}</ref>. La creazione di un servizio [[Over-the-top content|''over the top'']], portò nell'agosto del 2016 all'acquisto di una quota di BAMTech, un servizio di streaming sportivo, nonchè distributore di tecnologie legate ai servizi on-line. In questo modo Disney si procurò le conoscenze necessarie per lanciare, tramite ESPN, un servizio on-demand legato ad eventi sportivi.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Todd|cognome=Spangler|url=https://variety.com/2016/digital/news/disney-major-league-baseball-digital-deal-1201838818/|titolo=What’s Behind Disney’s $1 Billion Investment in Major League Baseball’s Digital Arm|pubblicazione=Variety|data=2016-08-18|accesso=2017-12-24}}</ref>
 
Nonostante fosse ritenuto il naturale erede di Iger, il [[4 aprile]] [[2016]] Thomas Staggs improvvisamente annunciò la sua partenza da Disney.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Daniel|cognome=Miller|url=http://www.latimes.com/entertainment/envelope/cotown/la-et-ct-thomas-staggs-disney-to-step-down-company-20160404-story.html|titolo=Thomas Staggs, Disney's No. 2 executive, is leaving the company|pubblicazione=Los Angeles Times|data=2016-04-04|accesso=2017-12-24}}</ref>
 
Il [[1º febbraio|1° febbraio]] [[2017]], Disney accettò di pagare 100 milioni di dollari per chiudere una class action mossa contro gli studios californiani. L'accusa era quella di aver siglato un accordo nel quali gli studi si impegnavano a non cercare di assumere gli artisti dei concorrenti e che prevedeva di mantenere uguali i salari. Gli studi della Disney coinvolti erano Disney Animation e Pixar<ref>{{Cita news|url=https://www.bloomberg.com/news/articles/2017-02-01/disney-agrees-to-pay-100-million-to-end-no-poaching-lawsuit|titolo=Disney agrees to pay $100 million to end no-poaching lawsuit|pubblicazione=Bloomberg.com|data=2017-02-01|accesso=2017-12-24}}</ref>. Il [[23 marzo]] [[2017]], il contratto di Robert Iger come CEO fu prorogato fino a luglio 2019<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Cynthia|cognome=Littleton|url=https://variety.com/2017/biz/news/bob-iger-disney-ceo-extends-contract-july-2019-1202014760/|titolo=Bob Iger Extends Contract as Disney CEO Through Mid-2019|pubblicazione=Variety|data=2017-03-23|accesso=2017-12-24}}</ref>. Il 13 giugno 2017, la Walt Disney Company concluse l'OPA per Euro Disney, raggiungendo il 97,08% del capitale, e annunciò il ritiro del titolo dalla borsa.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://www.marketwatch.com/story/final-results-of-the-simplified-public-tender-offer-on-euro-disney-sca-the-walt-disney-company-to-implement-a-mandatory-buy-out-and-delisting-2017-06-13-10202430|titolo=Final results of the simplified public tender offer on Euro Disney S.C.A. The Walt Disney Company to implement a mandatory buy-out and delisting|pubblicazione=MarketWatch|accesso=2017-12-24}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.lefigaro.fr/flash-eco/2017/06/13/97002-20170613FILWWW00152-euro-disney-va-quitter-la-bourse-de-paris.php|titolo=Euro Disney va quitter la Bourse de Paris|sito=FIGARO|data=2017-06-13|accesso=2017-12-24}}</ref> In maggio venne aperta la Disney Digital Network, che doveva coordinare le pubblicazioni sui siti gestiti dalla Disney e su tutti i social network. Sotto il suo controllo passarono non solo i siti dedicati ai propri personaggi, come ''StarWars.com'', ma anche le altre società controllate che gestivano network, come Maker Studios. Il tutto per rendere le pubblicazioni e gli influencer più "disneiani possibili".<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Todd|cognome=Spangler|url=http://variety.com/2017/digital/news/disney-digital-network-maker-studios-family-friendly-1202406315/|titolo=Disney Sets More Family-Friendly Path for Maker Studios|pubblicazione=Variety|data=2017-05-02|accesso=2017-12-23}}</ref>
 
==== 2017-oggi: streaming e 21st Century Fox ====
In agosto, con un investimento di 1,5 miliardi di dollari, la Disney si assicurò il 75% di BAMTech, la quale avrebbe dovuto garantire il [[Know-how|know how]] necessario allo sviluppo di un servizio on demand non solo di ESPN, ma anche di Disney. Il primo, rispetto all'idea precedente, avrebbe compreso più sport, tuttavia escludendo sempre i maggiori ([[National Football League|NFL]] e [[NBA]]), mentre il secondo si sarebbe posto come un diretto competitor di [[Netflix]], a partire dal [[2019]]. A partire da quell'anno, Iger annunciò che molti film Pixar e delle altre controllate Disney sarebbero stati trasmessi in esclusiva sui propri servizi.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.cnet.com/news/marvel-and-star-wars-films-will-ditch-netflix-for-disney/|titolo=Marvel and Star Wars films will ditch Netflix for Disney's own service|pubblicazione=CNET|accesso=2017-12-24}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Todd|cognome=Spangler|url=https://variety.com/2017/digital/news/disney-netflix-end-acquires-bamtech-espn-ott-services-1202519917/|titolo=Disney to End Netflix Deal, Sets Launch of ESPN and Disney-Branded Streaming Services|pubblicazione=Variety|data=2017-08-08|accesso=2017-12-24}}</ref>
 
Il 6 novembre fu riportato dalla [[NBC Universal TV Networks Distribution|CNBC]] che Disney e [[21st Century Fox]] stavano concordando una possibile fusione. La stampa parlava della possibilità della cessione di tutte le attività legate all'intrattenimento, mentre quelle legate all'informazione e allo sport sarebbero rimaste alla Fox.<ref>{{Cita news|nome=David|cognome=Faber|url=https://www.cnbc.com/2017/12/05/disney-and-fox-are-closing-in-on-deal-could-be-announced-next-week--sources.html|titolo=Disney and Fox are closing in on deal, could be announced next week: Sources|pubblicazione=CNBC|data=2017-12-05|accesso=2017-12-24}}</ref> Voci successive suggerirono la possibilità che anche i network dedicati agli sport locali sarebbero passati sotto il controllo della Disney.<ref>{{Cita news|nome=Eric|cognome=Jackson|url=https://www.cnbc.com/2017/12/05/disney-fox-deal-to-include-rsns-cement-local-sports-tv-control.html|titolo=Disney's latest proposal to Fox is a big bet on local TV sports -- and ESPN|pubblicazione=CNBC|data=2017-12-05|accesso=2017-12-24}}</ref>
 
Il [[14 dicembre]] [[2017]] fu annunciato l'accordo che prevedeva non solo l'acquisto per 52,4 miliardi di dollari di molte divisione della Fox, ma anche l'assunzione del debito da 13 miliardi circa. A Disney sarebbero passati gli studi cinematografici (Twentieth Century Fox, Fox Searchlight Pictures e Fox 2000) e televisivi (Twentieth Century Fox Television, FX Productions e Fox21), Fx Networks, National Geographic Partners, Fox Sports Regional Networks, Fox Networks Group International, dell'indiana Star TV come anche le quote di Fox in Endemol Shine Group, Hulu, Sky e Tata Sky. Tuttavia, prima di finalizzare l'accordo, la 21st Century Fox avrebbe dovuto creare un'altra azienda in cui sarebbero confluite Fox Broadcasting Network, Fox New Channel, Fox Business Network, FS1, FS2 e Big Ten Network. Fu inoltre deciso che Iger sarebbe stato al comando fino al 2021, per supervisionare la fusione.<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2017-12-14/disney-acquista-21th-century-fox-524-miliardi-dollari-131905.shtml?uuid=AEcfOKSD|titolo=Disney acquista 21st Century Fox per 52,4 miliardi di dollari|pubblicazione=Il Sole 24 ORE|accesso=2017-12-24}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://thewaltdisneycompany.com/walt-disney-company-acquire-twenty-first-century-fox-inc-spinoff-certain-businesses-52-4-billion-stock/|titolo=The Walt Disney Company To Acquire Twenty-First Century Fox, Inc., After Spinoff Of Certain Businesses, For $52.4 Billion In Stock - The Walt Disney Company|pubblicazione=The Walt Disney Company|data=2017-12-14|accesso=2017-12-24}}</ref><ref>{{Cita news|nome=Michelle|cognome=Castillo|url=https://www.cnbc.com/2017/12/14/disney-to-buy-21st-century-fox-assets.html|titolo=Disney to buy 21st Century Fox assets for $52.4 billion in stock; Bob Iger to stay on through 2021|pubblicazione=CNBC|data=2017-12-14|accesso=2017-12-24}}</ref> Tuttavia l'antitrust americano deve ancora approvare la transazione, la quale ridurrebbe gli studios delle major da sei a cinque, ma porterebbe anche maggior competitività nello streaming online secondo la dirigenza Disney.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Ted|cognome=Johnson|url=http://variety.com/2017/politics/news/disney-fox-deal-antitrust-enforcement-1202637338/|titolo=Disney-Fox Deal Lands at Uncertain Time for Antitrust Enforcement|pubblicazione=Variety|data=2017-12-14|accesso=2017-12-24}}</ref>
 
== Controversie ==
L'azienda è talvolta vista come il simbolo di una [[cultura di massa]], dell'[[imperialismo culturale]] americano e della standardizzazione dell'intrattenimento, che vende esperienze di vita a una popolazione frustrata e sfrutta l'attuale crisi delle identità individuali e collettive generate da neocapitalismo.<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/1693448.stm|titolo=Spotlight on Disney's cultural legacy|data=2001-12-05|accesso=2017-12-26}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Jonathan|cognome=Weber|url=https://www.wired.com/2002/02/disney-4/|titolo=The Ever-Expanding, Profit-Maximizing, Cultural-Imperialist, Wonderful World of Disney|pubblicazione=WIRED|accesso=2017-12-26}}</ref> <ref>{{Cita libro|autore=Paul Ariès|titolo=Disneyland: le royaume désenchanté|anno=2002|editore=Golias|lingua=fr|p=215}}</ref>L'azienda Disney, a causa delle sue produzioni o delle sue attività, ha provocato azioni da parte di attivisti in tutto il mondo, ma anche l'apertura di diverse procedure legali.
 
Dal [[1991]] al settembre [[2009]], la famiglia di Stephen Slesinger fu impegnata in un processo contro la Disney per i diritti di ''[[Winnie the Pooh]]''. Quando Stephen Slesinger morì nel [[1953]], sua moglie firmò un accordo di licenza con la Disney. Uno dei punti era che la Disney pagava per cartoni e film, ma non il merchandising. Questo avrebbe creato un mancato versamento di circa 2 miliardi di dollari per la famiglia Slesinger. Dopo 18 anni di procedimenti, un giudice di [[Los Angeles]] ha dichiarato che Disney non ha commesso alcuna violazione dell'accordo firmato.<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|nome=Andrew|cognome=Clark|url=http://www.theguardian.com/business/2009/sep/30/winnie-the-pooh-disney-law-suit|titolo=Disney wins Winnie the Pooh copyright case|pubblicazione=The Guardian|data=2009-09-30|accesso=2017-12-26}}</ref>
 
Nel [[1995]], una [[Gruppo di pressione|lobby]] chiamata American Life League ha accusato diversi film Disney tra cui ''[[Il re leone]], [[La sirenetta (film)|La Sirenetta]]'' e ''[[Aladdin]]'' di contenere messaggi subliminali e immagini con personaggi sessuali.<ref>{{Cita web|url=https://www.washingtonpost.com/wp-srv/style/longterm/review96/flionking.htm|titolo=WashingtonPost.com: Disney's Loin King? Group Sees Dirt in the Dust|sito=www.washingtonpost.com|accesso=2017-12-26}}</ref> Per ''Il re leone'', l'accusa è stata contraddetta da Tom Sito che ha spiegato che le lettere scritte nella polvere erano SFX e che era un ''[[easter egg]]'' che si riferiva al dipartimento di animazione.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Bill|cognome=Bradley|url=https://www.huffingtonpost.com/2015/01/14/disney-sexual-messages_n_6452666.html|titolo=Finally, The Truth About Disney's 'Hidden Sexual Messages' Revealed|pubblicazione=Huffington Post|data=2015-01-14|accesso=2017-12-26}}</ref>
 
La compagnia è stata anche accusata di abuso di animali da parte di gruppi di animalisti principalmente a causa delle cure e delle procedure messe in atto per gli animali selvatici nel Disney's Animal Kingdom Park<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://articles.orlandosentinel.com/1995-12-10/news/9512100738_1_animals-in-captivity-walt-disney-wild-animal-kingdom|titolo=The Captivity Question|pubblicazione=tribunedigital-orlandosentinel|accesso=2017-12-26}}</ref> e per l'uso di cuccioli non svezzati in natura in ''[[La carica dei 101 - Questa volta la magia è vera|La carica dei 101]]'' ([[1996]]). I gruppi hanno anche criticato l'effetto indotto dal film di una crescente domanda di cuccioli da parte di un pubblico impreparato all'adozione di animali, molti dei quali in seguito furono abbandonati.<ref>{{Cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/900993.stm|titolo=BBC News {{!}} ENTERTAINMENT {{!}} Disney accused over Dalmatians|sito=news.bbc.co.uk|accesso=2017-12-26}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Mireya|cognome=Navarro|url=https://www.nytimes.com/1997/09/14/us/after-movies-unwanted-dalmatians.html|titolo=After Movies, Unwanted Dalmatians|pubblicazione=The New York Times|data=1997-09-14|accesso=2017-12-26}}</ref>
 
Alcuni gruppi religiosi hanno dichiarato di essere contrari a produzioni che considerano offensive, ad esempio:
* le veementi proteste della American Catholic League contro l'uscita di alcuni film [[Miramax Films|Miramax]] tra cui ''[[Il prete]]'' ([[1994]]) e [[Dogma (film)|''Dogma'']] ([[1999]]). La Disney Company ha ritardato la data di uscita del film Dogma a causa delle polemiche e, successivmente, ha venduto i diritti di distribuzione alla [[Lions Gate Entertainment|Lions Gate Film]];<ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://www.catholicleague.org/catholic-league-calls-for-boycott-of-disney/|titolo=Catholic League Calls for Boycott of Disney|pubblicazione=Catholic League|accesso=2017-12-26}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://www.catholicleague.org/disney-dumps-dogma-movie-and-protest-proceed/|titolo=DISNEY DUMPS "DOGMA"; MOVIE, AND PROTEST, PROCEED|pubblicazione=Catholic League|accesso=2017-12-26}}</ref>
* questi, insieme alle [[Assemblee di Dio americane|Assemblee di Dio]] e ad altri gruppi conservatori, hanno condannato anche le attività delle sussidiarie e dei personaggi dei suoi programmi, come il programma su ABC ''Nothing Sacred'' su un prete gesuita, un libro per bambini intitolato ''Growing Up Gay'' pubblicato da Hyperion, e le celebrazioni annuali gay e lesbiche organizzate nei parchi Disney.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://www.catholicleague.org/nothing-sacred-about-disneys-nothing-sacred/|titolo=NOTHING SACRED ABOUT DISNEY’S "NOTHING SACRED"|pubblicazione=Catholic League|accesso=2017-12-26}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://www.catholicleague.org/petition-drive-disney-hits-million-mark/|titolo=PETITION DRIVE AGAINST DISNEY HITS MILLION MARK|pubblicazione=Catholic League|accesso=2017-12-26}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.christiancourier.com/articles/41-disney-the-mouse-betrayed|titolo=Disney: The Mouse Betrayed|sito=Christian Courier|lingua=en|accesso=2017-12-26}}</ref>
La [[Southern Baptist Convention]] e l'American Family Association hanno votato per boicottare la Disney per opporsi alle offerte di partnership nazionali fatte ai dipendenti gay e per mostrare la loro opposizione alla serie [[Ellen]] della ABC, in cui [[Ellen DeGeneres]] fa [[coming out]]. La Disney ha ignorato i due boicottaggi che sono stati ritirati nel [[2005]].<ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=http://www.pinknews.co.uk/2016/11/23/how-the-world-reacted-to-ellen-degeneres-coming-out/|titolo=Here's a reminder of how the world reacted when Ellen DeGeneres came out|pubblicazione=PinkNews|accesso=2017-12-26}}</ref>
 
Un rapporto sullo sviluppo ambientale per un'area di Great Guana Cay nelle [[isole Abaco]] ha criticato la Disney per aver gestito male 90 ettari (0,36 km2) di terreno che sono tati parzialmente sviluppati per un progetto di palcoscenico sotto la nome Isola del tesoro ma fu in seguito abbandonato. Il rapporto pubblicato dall'[[Università di Miami]] e dal College delle Bahamas denuncia la Disney per aver lasciato attrezzature pericolose, trasformatori di alimentazione e serbatoi di gas e anche per aver portato piante straniere e specie di insetti che hanno disturbato la [[fauna]] e la [[flora]] locali.<ref>{{Cita web|url=http://henge.bio.miami.edu/coastalecology/sustainable%20development/EMP_Jan_2007.pdf|titolo=ENVIRONMENTAL MANAGEMENT PROGRAM:
BAKER’S BAY GOLF AND OCEAN CLUB
GREAT GUANA CAY ABACOS, BAHAMAS|lingua=en|formato=PDF}}</ref>
 
La compagnia è stata accusata di violazioni dei [[diritti umani]] sulle condizioni di lavoro nelle fabbriche di derivati ​​principalmente in [[Asia]]<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.cbc.ca/news/canada/disney-s-duds-are-tops-in-sweatshop-labour-oxfam-1.293560|titolo=Disney's duds are tops in sweatshop labour, Oxfam|pubblicazione=CBC News|accesso=2017-12-26}}</ref>.
 
Negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Disney Store]] è stato costretto alla fine del [[2016]] come molte altre catene di negozi a non ricorrere più al "call work planning", una pratica che obbliga i dipendenti a essere informati solo del loro orario di lavoro una o due ore prima dell'inizio del loro servizio, associata al contratto a ore zero.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Associated|cognome=Press|url=http://www.orlandosentinel.com/business/consumer/os-ap-disney-store-on-call-settlement-20161220-story.html|titolo=Disney among retailers agreeing to stop on-call scheduling|pubblicazione=OrlandoSentinel.com|accesso=2017-12-26}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Sarah|cognome=Halzack|url=https://www.washingtonpost.com/news/business/wp/2016/12/20/disney-store-and-other-retailers-ditch-on-call-scheduling/|titolo=Disney Store and other retailers ditch on-call scheduling|pubblicazione=Washington Post|data=2016-12-20|accesso=2017-12-26}}</ref>
 
Il [[17 marzo]] [[2017]], il [[Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti d'America|Dipartimento del lavoro]] americano ha intimato alla Walt Disney Company di rimborsare 3,8 milioni di dollari ai 16.000 dipendenti della [[Walt Disney Parks and Resorts]] in [[Florida]] dopo aver addebitato le spese di mantenimento del costume sulle loro retribuzioni rendendole inferiori al minimo legale.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Sandra|cognome=Pedicini|url=http://www.orlandosentinel.com/business/os-bz-disney-wages-labor-violations-20170317-story.html|titolo=Disney will pay $3.8 million in back wages after feds allege wage and hour violations|pubblicazione=OrlandoSentinel.com|accesso=2017-12-26}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://fortune.com/2017/03/17/disney-labor-department-costumes-employees-charged/|titolo=Disney Is Going to Pay $3.8 Million to Employees Who Were Charged for Their Costumes|pubblicazione=Fortune|accesso=2017-12-26}}</ref>
 
==La società ==
La Walt Disney Company è un gruppo internazionale con [[sede legale]] a [[Burbank (contea di Los Angeles)|Burbank]], in [[California]], ed è suddivisa in quattro divisioni<ref>{{Cita web|url=http://www.bloomberg.com/research/stocks/snapshot/snapshot_article.asp?ticker=DIS|titolo=WALT DISNEY CO/THE (DIS:New York Consolidated): Company Description - Businessweek|sito=www.bloomberg.com|accesso=11 aprile 2016}}</ref>:
* '''[[The Walt Disney Studios]]''', che include sussidiarie cinematografiche, musicali e teatrali;
* '''[[Walt Disney Parks and Resorts]]''', che gestisce i parchi a tema Disney nel mondo e la compagnia di crociere [[Disney Cruise Line]];
* '''Media networks''', che include le [[Società controllata|sussidiarie]] del settore televisivo;
* '''Disney Consumer Products and Interactive Media''', produttore di [[Giocattolo|giocattoli]], [[abbigliamento]] e altro merchandising a marchio Disney e gestore delle operazioni nei settori internet, mobile, social media e videogiochi;<ref>{{Cita web|url=http://www.bloomberg.com/research/stocks/snapshot/snapshot_article.asp?ticker=DIS|titolo=WALT DISNEY CO/THE (DIS:New York): Company Description - Businessweek|sito=www.bloomberg.com|accesso=11 aprile 2016}}</ref>
Alcuni dei nomi delle controllate sono legati alla storia dei fratelli Walt e Roy Disney: Hyperion è la strada che ha ospitato i primi studi; Buena Vista è la via che ospita ancora la sede della compagnia e Lyric Street è quella dove costruirono le proprie abitazioni negli anni '40.<ref>{{Cita web|url=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http://adisney.go.com/adownload/investorrelations/disney_fb05.pdf|titolo=Fact Book - 2005|sito=archive.wikiwix.com|p=40|accesso=2017-12-26}}</ref>
 
Nel [[2007]], Disney ha deciso di riorganizzarsi attorno a tre marchi principali: ABC, Disney e ESPN.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://thewaltdisneycompany.com/disney-abc-television-group-renames-television-studio/|titolo=Disney-Abc Television Group Renames Television Studio - The Walt Disney Company|pubblicazione=The Walt Disney Company|data=2007-02-08|accesso=2017-12-26}}</ref>
 
=== The Walt Disney Studios ===
{{vedi anche|The Walt Disney Studios}}
La divisione ''Studio Entertainment'', anche conosciuta come [[The Walt Disney Studios]], è diretta da Alan Horn: essa include anzitutto la [[Walt Disney Motion Pictures Group]], un insieme di [[studio cinematografico|studi cinematografici]] che comprende [[Walt Disney Pictures]], [[Touchstone Pictures]], e [[Hollywood Pictures]], che attualmente distribuisce solo titoli di catalogo, Marvel Studios e Lucasfilm. Gli studi [[Miramax Films|Miramax]] fino al 2010 facevano anch'essi parte del gruppo, ma ora operano autonomamente a [[New York]] dove, fino all'ottobre 2005, controllavano anche l'etichetta [[Dimension Films]], ceduta alla [[The Weinstein Company|Weinstein Company]], fondata in quel momento da [[Bob Weinstein|Bob]] e [[Harvey Weinstein]], dopo aver lasciato la Miramax stessa.
 
Vi sono poi la [[Buena Vista Theatrical Productions]] e le compagnie di distribuzione Disney: [[Buena Vista Pictures Distribution]], [[Buena Vista International]], [[Walt Disney Studios Home Entertainment]] e [[Walt Disney Studios Home Entertainment International]].
 
Una delle controllate di maggior successo del gruppo è lo studio di animazione [[Walt Disney Animation Studios]], responsabile per la produzione di un certo numero di [[film d'animazione]] di successo. Dopo il fallimento al box-office di alcuni dei suoi recenti film d'animazione e dopo aver constatato lo stellare successo dei film della [[Pixar Animation Studios|Pixar]], la Disney ha deciso di spostare la sua produzione dalle tradizionali animazioni a mano (che negli ultimi anni hanno comunque sfruttato molto il supporto dei computer) ad animazioni totalmente sviluppate al computer. L'ultimo film di animazione tradizionale prodotto dalla Disney è stato ''[[Winnie the Pooh - Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri]]'' nel 2011. Il suo primo film creato al computer è stato ''[[Chicken Little - Amici per le penne]]'' del 2005. La Disney è stata criticata duramente per questo cambio di direzione, soprattutto perché i fan giudicano un film d'animazione in base ai disegni ed alla storia e non in funzione della tecnologia usata.
 
Il 24 gennaio [[2006]] la Disney annunciò un accordo per l'acquisizione della [[Pixar Animation Studios|Pixar]]. L'unità di animazione risultante, Pixar Animation Studios, è guidata dagli attuali amministratori della Pixar, Ed Catmull e John Lasseter.
 
Vi è inoltre la [[Disney Music Group]], che include [[Walt Disney Records]], [[Mammoth Records]], [[Lyric Street Records]], [[Hollywood Records]] e [[Wonderland Music]] (precedentemente nota come Disneyland Records).
 
Il Buena Vista Theatrical Group è la divisione di teatro e intrattenimento. Include Walt Disney Theatrical Productions che produce musical principalmente a [[Broadway]] e Walt Disney Creative Entertainment che gestisce gli spettacoli dei parchi Disney ma che dipende anche da un'altra sussidiaria, la Walt Disney Imagineering.
 
I [[The Walt Disney Studios|Walt Disney Studios]], gli studi principali della compagnia, sede anche della produzione televisiva e quartier generale della compagnia stessa a [[Burbank (contea di Los Angeles)|Burbank]], [[California]], [[Stati Uniti d'America|USA]], sono gli unici tra i principali studios di [[Hollywood]] che non hanno mai permesso visite al pubblico. Fino al [[2003]] è stata consentita una visita parziale degli studi satellite di animazione ad [[Orlando (Florida)]], ai visitatori dei Disney-MGM Studios.
 
Il Buena Vista Publishing Group riunisce gli interessi della Disney nella pubblicazione di libri. Tuttavia, Disney Publishing Worldwide è affiliata a Disney Consumer Products. La produzione viene trasmessa da Buena Vista Home Entertainment e Buena Vista International. Pertanto le vendite di DVD da parte di Disney e altri studi sono associati a questa divisione e non ai prodotti di consumo.
 
La filiale Disney Live Family Entertainment produce [[Disney on Ice]] e Disney Live.
 
=== Parchi e ''Resorts'' ===
{{Vedi anche|Walt Disney Parks and Resorts}}
Disney controlla nove [[parchi a tema]] presso il [[Disneyland Resort]], il [[Walt Disney World Resort]], il [[Disneyland Resort Paris]] e l'[[Hong Kong Disneyland]], inaugurato nella regione autonoma [[Cina|cinese]] di [[Hong Kong]] nel settembre del 2005. Il [[Tokyo Disney Resort]] in [[Giappone]] è controllato e gestito dalla Compagnia dei Paesi Orientali (''Oriental Land Company''), alla quale è stata concessa una licenza dalla Disney.
 
Il 16 Giugno 2016 inaugura il "Shanghai Disney Resort", la proprietà del parco è divisa tra la Walt Disney Company (43%) e il Shanghai Shendi Group (57%). Il parco è situato nel distretto di [[Pudong]] e copre su una superficie di 4&nbsp;km², l'architettura è un misto armonioso di elementi tipicamente Disney e influenze cinesi. La differenza più evidente è l'assenza della distintiva Main Street all'ingresso del parco. Inoltre non sono attualmente presenti "Its a Small World" ,una delle reincarnazioni casa dei fantasmi e di Big Thunder Mountain. (Queste ultime due sono probabili che vengano aggiunte in futuro così come è successo nel parco di Hong Kong con "Mystic Manor" e "Grizzly Gulch").
 
Questa divisione comprende anche [[Disney Cruise Line]], una compagnia di crociere, Disney Vacation Club, una società di condivisione di appartamenti e ville, e Walt Disney Imagineering, che gestisce la creazione di parchi e aree ricreative. Disney ha recentemente lanciato negli Stati Uniti un servizio di viaggi organizzati.
 
La Disney possedeva anche, attraverso la Anaheim Sports, Inc. il club di hockey ''Mighty Ducks of Anaheim'', recentemente venduto al capo della [[Broadcom]] [[Henry Samueli]], e la squadra di Baseball ''Anaheim Angels'', venduta al magnate della pubblicità [[Arturo Moreno]]. La [[Disney Cruise Line]], [[Disney Vacation Club]] e la catena dei ristoranti in tema sportivo [[ESPN Zone]] sono anch'esse controllate dall'unità ''Parks and Resorts''.
 
Dopo la vendita da parte di Disney del Disney Store a The Children's Place, il Disney Store della Fifth Avenue di New York è passato sotto il controllo di questa divisione, ma è stato chiuso nel 2010.
 
Inoltre, dall'inizio degli anni '90, la Disney offre un programma di nozze e luna di miele nei parchi a tema, Disney's Fairy Tale Weddings.
 
=== Media Networks ===
La divisione che si occupa di reti televisive è centrata sulla rete televisiva [[American Broadcasting Company]] (ABC), che diventò parte del gruppo nel 1996 dopo la fusione con [[Capital Cities (azienda)|Capital Cities]]. Alla Disney appartengono anche un gruppo di reti televisive via cavo comprendenti [[Disney Channel]], [[ESPN]], [[Freeform (rete televisiva)|Freeform]], [[Disney XD]] e [[SOAPnet]]. La Disney ha anche sostanziali interessi in [[Lifetime (rete televisiva)|Lifetime]] e [[A&E Network]].
 
Attraverso la ABC appartengono alla Disney 10 stazioni televisive locali, 71 stazioni radio locali, e [[ESPN Radio]], [[Radio Disney]] e [[ABC Radio News]], con le quali collaborano personalità come [[Sean Hannity]] e [[Paul Harvey]].<br />
La [[Disney ABC Domestic Television]], altra compagnia della divisione Media, produce programmi in syndication come, per esempio, l'edizione statunitense di ''[[Who Wants To Be a Millionaire?|Chi vuol essere milionario?]]'', [[Live with Regis and Kelly]] e [[Ebert & Roeper]].
 
La stessa divisione Media Networks gestisce la casa editrice [[Hyperion (publisher)|Hyperion]] che ha recentemente pubblicato libri dell'attore [[Steve Martin (attore)|Steve Martin]] e dell'autore di bestseller [[Mitch Albom]].
 
=== Prodotti di consumo ===
La divisione Prodotti di consumo include le attività di vendita e concessione di licenze nonché il gruppo [[Disney Publishing Worldwide]], i cui titoli comprendono la Disney Editions, Hyperion Books for Children, Disney Press, nonché la rivista per ragazzi Disney Adventures, chiusa nel 2007.
 
Questa stessa divisione comprende anche la catena europea di negozi [[Disney Store]], di cui la società non esclude la chiusura o la cessione, come accadde nel 2004 quando fu ceduta la gestione dei Disney Store del Nord America ad una società esterna, [[The Children's Place]] LLC, con un contratto di esclusiva. Nello stesso anno sono stati acquistati dalla [[The Jim Henson Company]] i personaggi [[Muppet]]s. I [[Disney Interactive Studios]], produttori di videogiochi fanno anch'essi parte del gruppo.
 
Nel 2008, Disney ha deciso di creare una quinta divisione dedicata ai videogiochi e all'Internet business, il Disney Interactive Media Group (DIMG), comprendente il Walt Disney Internet Group (WDIG) e i Disney Interactive Studios, la sussidiaria di produzione di videogiochi di Walt Disney Studios Entertainment.
 
La WDIG gestisce il portale Web [[Go.com]], costruito sulle ceneri del motore di ricerca [[Infoseek]] che fu acquistato nel 1998, ed autorevoli siti web come Disney.com, ESPN.com ABCNews.com e Movies.com.
 
Nel 2016, l'azienda annuncia l'abbandono di Disney Infinity, la sua ultima produzione nel mercato dei videogiochi per console. Quest'anno segna anche la fine della divisione concentrata sul business di Internet, la quale torna a far parte della Disney Consumer Products rinominata Disney Consumer Products and Interactive Media<ref>{{Cita web|url=https://ditm-twdc-us.storage.googleapis.com/2015-Annual-Report.pdf|titolo=Fact Book 2015}}</ref>.
 
== Dati finanziari ==
{| class="wikitable"
|+''' Dati principali (Anno fiscale terminato il 1º ottobre) (in milioni di $) '''
|- style="background:#efefef;"
! colspan="1" | Divisione || Fatturato || Reddito di gestione || Margine di gestione %
|-
! style="background:#efefef;" colspan=4 | 2006
|-
| Media Networks || align="right" | 14.638 || align="right" | 3.610 || align="right"| 12
|-
| [[Disney Parks and Resorts|Parks and Resorts]] || align="right" | 9.925 || align="right" | 1.534 || align="right"| 30
|-
| Studio Entertainment || align="right"| 7.529 || align="right"| 729 || align="right"| più di 100
|-
| Consumer Products || align="right"| 2.193 || align="right"| 618 || align="right"| 26
|- style="font-weight:bold;"
| Totale || align="right"| 34.285 || align="right"| 6.491 || align="right"| 33
|}
 
== Dirigenza, dal 1923 ad oggi ==
=== Alte cariche sociali attuali ===
* ''Presidente del consiglio (indipendente non esecutivo)'' - [[John E. Pepper, Jr.]]
* ''Presidente del consiglio di amministrazione ed Amministratore Delegato'' - [[Robert A. Iger]]
* ''Vice Presidente Senior Esecutivo e Direttore Area Finanza'' - [[Jay Rasulo]]
 
=== Consiglio di Amministrazione ===
* [[John Bryson]]
* [[John S. Chen]]
* [[Judith Estrin]]
* [[Bob Iger|Robert A.Iger]] (Presidente ed Amministratore delegato)
* [[Fred Langhammer]]
* [[Aylwin Lewis]]
* [[Monica Lozano]]
* [[Robert Matschullat]]
* [[Leo O'Donovan]]
* [[John E. Pepper, Jr.]] (Presidente del Consiglio)
* [[Orin C. Smith]]
 
=== Cariche sociali nelle divisioni ===
* ''Walt Disney International'' - Andy Bird
* ''[[Walt Disney Parks and Resorts]]'' - [[Tom Staggs]]
** ''[[Walt Disney Imagineering]]'' - Don Goodman
*** ''[[Walt Disney Creative Entertainment]]'' - Anne Hamburger
* ''[[#Studi di Produzione Cinematografica (Studio Entertainment)|Walt Disney Studios]]'' - [[Rich Ross]]
** ''[[Pixar Animation Studios]]'' - Ed Catmull
** ''[[Walt Disney Animation Studios]]'' - Ed Catmull
** ''[[Disney Music Group]]'' - Bob Cavallo
** ''[[Walt Disney Motion Pictures Group]]'' - Sean Bailey
** ''[[Walt Disney Theatrical]]'' - Thomas Schumacher
* ''Prodotti di consumo'' - Andrew P. Mooney
* ''Gruppo televisivo Disney-ABC'' - Anne Sweeney
* ''[[ESPN]]'' - George W. Bodenheimer
 
=== Presidenti del Consiglio di Amministrazione Disney ===
* 1945-1960: [[Walt Disney]]
* 1945-1971: [[Roy O. Disney]] (1945-1960 vicepresidente)
* 1971-1980: [[Donn Tatum]]
* 1980-1983: [[Cardon Walker]]
* 1983-1985: [[Raymond Watson]]
* 1985-2000: [[Michael Eisner]]
* 2000-2007: [[George J. Mitchell]]
* 2007-oggi: [[John E. Pepper, Jr.]]
 
=== Amministratori Delegati della Disney ===
* 1929-1971: [[Roy O. Disney]]
* 1971-1976: [[Donn Tatum]]
* 1976-1983: [[Cardon Walker]]
* 1983-1984: [[Ron W. Miller]]
* 1984-2003: [[Michael Eisner]]
* 2003-oggi: [[Bob Iger|Robert Iger]]
 
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=== Presidenti della Disney ===
* 1923-1966: [[Walt Disney]]
* 1966-1971: [[Roy O. Disney]]
* 1971-1972: [[Donn Tatum]]
* 1973-1977: [[Cardon Walker]]
* 1977-1984: [[Ron W. Miller]]
* 1984-1994: [[Frank Wells]]
* 1994-1997: [[Michael Eisner]]
* 1997-2000: [[Michael Ovitz]]
* 2000-2012: [[Bob Iger|Robert Iger]]
 
 
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== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore = Dave Smith|titolo = Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia|anno = 1998|editore = Hyperion Books|città = New York|p = |pp = |ISBN = 0-7868-6391-9|lingua = inglese|cid = Disney A to Z: The Updated Official Encyclopedia}}
* {{Cita libro|autore = Pat Williams|titolo = How to Be Like Walt: Capturing the Disney Magic Every Day of Your Life|anno = 2004|editore = HCI|città = |p = |pp = |ISBN = 0757302319|autore2 = Jim Denney|cid = How to Be Like Walt|lingua = inglese}}
* {{Cita libro|autore = Russel Merritt|titolo = Walt in Wonderland : The Silent Films of Walt Disney|anno = 2000|editore = The Johns Hopkins University Press|città = |p = |pp = |ISBN = 0-8018-6429-1|autore2 = JB Kaufman|lingua = inglese|cid = Walt in Wonderland}}
* {{Cita libro|autore = Dave Smith|titolo = Walt Disney : The first 100 years|anno = 1999|editore = Hyperion|città = New York|p = |pp = |ISBN = 978-0786864423|autore2 = Steven Clack|cid = The first 100 years|lingua = inglese}}
* {{Cita libro|autore = Michael Barrier|titolo = The Animated Man: A Life of Walt Disney|anno = 2008|editore = University of California Press|città = |p = |pp = |ISBN = 0520256190|cid = A Life of Walt Disney|lingua = inglese}}
* {{Cita libro|autore = Good Girls and Wicked Witches: Women in Disney's Feature Animation|titolo = Amy Michele Davis|anno = 2007|editore = John Libbey Publishing|città = New York|p = |pp = |ISBN = 0861966732|lingua = inglese|cid = Good Girls and Wicked Witches}}
* {{Cita libro|autore = Leonard Mosley|titolo = Disney's World - A Biography by Leonard Mosley|anno = 1985|editore = Stein and Day|città = New Youk|p = |pp = |ISBN = 0-8128-8514-7|lingua = inglese|cid = Disney's World - A Biography by Leonard Mosley}}
* {{Cita libro|autore = Russel Merritt|titolo = Walt Disney's Silly Symphonies : A Companion to the Classic Cartoons Series|anno = |editore = La Cinecittà del Friuli|città = |p = |pp = |ISBN = 88-86155-27-1|autore2 = J. B. Kaufman|lingua = inglese|cid = Walt Disney's Silly Symphonies}}
* {{Cita libro|autore = Sébastien Roffat|titolo = Disney et la France : les vingt ans d'Euro Disneyland|anno = 2007|editore = Editions L'Harmattan|città = Paris|p = |pp = |ISBN = 978-2-296-02989-7|lingua = francese|cid = Disney et la France}}
* {{Cita libro|autore = Flora O'Brien|titolo = Walt Disney's Donald Duck : 50 years of happy frustation|anno = 1984|editore = HPBooks|città = |p = |pp = |ISBN = : 0-89586-333-2|lingua = inglese|cid = Walt Disney's Donald Duck : 50 years of happy frustation}}
* {{Cita libro|autore = Christopher Finch|titolo = The Art Of Walt Disney - From Mickey Mouse To The Magic Kingdoms|anno = 1975|editore = Harry N. Abrams, Inc|città = New York|p = |pp = |ISBN = 0-8109-0321-0|lingua = inglese|cid = The Art Of Walt Disney}}
* {{Cita libro|autore = Leonard Maltin|titolo = The Disney Films : 3rd Edition|anno = 1995|editore = Hyperion Books|città = New York|p = |pp = |ISBN = 0-7868-8137-2|lingua = inglese|cid = The Disney Films : 3rd Edition}}
* {{Cita libro|autore = Bob Thomas|titolo = Disney's Art of Animation : From Mickey Mouse to Beauty and the Beast|anno = 1991|editore = Hyperion Books|città = New York|p = |pp = |ISBN = 1-56282-899-1|lingua = inglese|cid = Disney's Art of Animation}}
* {{Cita libro|autore = Charles Solomon|titolo = The Disney That Never Was: The Stories and Art of Five Decades of Unproduced Animation|anno = 1995|editore = Hyperion Books|città = New yourk|p = |pp = |ISBN = 0786860375|lingua = inglese|cid = The Disney That Never Was}}
* {{Cita libro|autore = Bob Thomas|titolo = Walt Disney, an american original|anno = 1976|editore = Simon and Schuster|città = New York|p = |pp = |ISBN = 0671223321|lingua = inglese|cid = Walt Disney, an american original}}
* {{Cita libro|autore = Richard Holliss|titolo = The Disney Studio Story|anno = 1990|editore = Octopus|città = New York|p = |pp = |ISBN = 0706431405|lingua = inglese|autore2 = Brian Sibley|cid = The Disney Studio Story}}
* {{Cita libro|autore = Ollie Johnston|titolo = Walt Disney's Bambi: The Story and the Film|anno = 1990|editore = Stewart, Tabori & Chang|città = |p = |pp = |ISBN = 1-55670-160-8|autore2 = Frank Thomas|lingua = inglese|cid = Walt Disney's Bambi}}
* {{Cita libro|autore = Jimmy Johnson|titolo = Inside the Whimsy Works|anno = 2014|editore = University Press of Mississippi|città = |p = |pp = |ISBN = 978-1617039300|lingua = inglese|cid = Inside the Whimsy Works}}
* {{Cita libro|autore = Neal Gabler|titolo = Walt Disney : The Triumph of the American Imagination|anno = 2006|editore = Knopf|città = New York|p = |pp = |ISBN = 0-679-43822-X|lingua = inglese|cid = The Triumph of American Imagination}}
* {{Cita libro|autore = Alex Wright|titolo = The Magic Kingdom At Walt Disney World - Updated!: An Imagineer's-Eye Tour|anno = 2009|editore = Disney Editions|città = |p = |pp = |ISBN = 1423124685|cid = The Magic Kingdom At Walt Disney World: An Imagineer's-Eye Tour|autore2 = Walt Disney Imagineering|lingua = inglese}}
* {{Cita libro|autore=Jeff Kurtti|titolo=Since the World began : Walt Disney World Resort, the first 25 years|anno=1996|editore=Hyperion, Disney Enterprises|città=New York|lingua=inglese|p=|pp=|cid=Since the World began|ISBN=0-7868-8219-0}}
* {{Cita libro|autore=Bill Cotter|titolo=The Wonderful World of Disney Television : A Complete History|anno=1997|editore=Hyperion Books|città=New York|lingua=inglese|p=|pp=|cid=The Wonderful World of Disney Television : A Complete History|ISBN=0-7868-6359-5}}
* {{Cita libro|autore=Jim Korkis|titolo=The Book of Mouse: A Celebration of Walt Disney's Mickey Mouse|editore=Theme Park Press|lingua=en|ISBN=9780984341504}}
 
== Voci correlate ==
{{Div col}}
* [[Lungometraggi Disney]]
* [[Classici Disney]]
* [[Walt Disney Animation Studios]]
* [[DisneyToon Studios]]
* [[Studio di animazione]]
* [[The Walt Disney Company Italia]]
* [[Walt Disney Television]]
* [[Disney Television Animation]]
* [[Walt Disney Pictures]]
* [[Banda Disney]]
* [[Principesse Disney]]
* [[Nine Old Men]]
* {{nyse|DIS}}
* [[Walt Disney Platinum Edition]]
* [[Cattivi Disney]]
* [[Pixar]]
* [[Legge dei 65 episodi]]
{{Div col end}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{sito ufficiale}}
 
{{Dow Jones Industrial Average}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|aziende|Disney}}
 
[[Categoria:Disney| ]]
[[Categoria:Burbank (contea di Los Angeles)]]
[[Categoria:Premi Oscar alla tecnica]]
[[Categoria:Premi Oscar al merito tecnico-scientifico]]