Utente:Coccussi/Sandbox: differenze tra le versioni

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{{Bio
Caravaggio, il rivoluzionario ribelle
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|Nome = Caravaggio
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|LuogoMorte = Porto Ercole
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'''Caravaggio, il rivoluzionario ribelle'''
 
==Biografia==
Michelangelo Merisi nasce a Milano nel 1571 da una famiglia originaria di Caravaggio. Intorno ai venti anni decide di trasferirsi a Roma per fare il pittore: gli inizi sono molto difficili e, col suo lavoro, riesce a malapena a guadagnarsi da vivere.
===Una vita avventurosa===
Le cose cambiano quando incontra il Cardinale Francesco Maria del Monte che gli affida l’esecuzione di alcune opere. Caravaggio sembra finalmente aver imboccato la strada giusta, arrivano altre commissioni e l’artista guadagna fama e ricchezza, ma questo non calma il suo carattere inquieto e litigioso. È infatti spesso coinvolto in violente risse che in alcune occasioni lo portano ad essere arrestato, finché nel 1606 durante una partita di pallacorda, uccide un uomo e per questo viene condannato a morte. Caravaggio è costretto a scappare da Roma e a trascorrere gli ultimi anni della sua vita da fuggiasco.
Continuando a lavorare, si sposta prima a Napoli, poi a Malta e ancora in Sicilia, fino a quando nel 1610, all’età di trentanove anni, muore in condizioni misteriose sulla spiaggia di Porto Ercole in Toscana mentre cerca di tornare a Roma.
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==L’uso della luce==
Alla fine del Cinquecento Caravaggio riceve la commissione per tre tele per la chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma; è la prima volta che le sue opere sono destinate a un luogo pubblico. Gli viene richiesto di rappresentare le storie della vita di san Matteo, che prima di diventare apostolo, era un esattore delle tasse.
* Tasse uno
* Elemento dell'elenco puntato
* Tasse due
* Tasse tre
Il quadro più conosciuto, la Vocazione di san Matteo, raffigura la chiamata di Gesù.
La scena si svolge in un ambiente piccolo, disadorno, e scuro. A sinistra cinque uomini sono seduti intorno ad un tavolo e contano del denaro: quello al centro, con la lunga barba, è Matteo. Anche qui i modelli sono sempre le persone comuni vestite con abiti secenteschi; a destra fanno il loro ingresso Gesù e l’apostolo Pietro, questi abbigliati con tuniche all’antica. Gesù indica Matteo il quale indica se stesso per rispondere alla chiamata.
L’ingresso di questi personaggi è accompagnato da un fascio di luce proveniente dall’esterno e che illumina i dettagli importanti della composizione. Questa luce ha la doppia funzione di fare emergere gli elementi dal fondale scuro, ma anche di rappresentare la presenza di Dio. La luce divina è colta solo da Matteo, gli altri non la vedono (i due a sinistra) o non la comprendono (i due a destra).
==Bibliografia==