Hacker art: differenze tra le versioni

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L'origine del termine '''hacker art''' va ricondotto alla nascita dell'[[etica]] [[hacker]] all'interno dei laboratori del [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]] di Boston verso la fine degli anni Cinquanta e a quell'idea di creatività abbinata agli studi sulle tecnologie informatiche e telematiche descritte da [[Steven Levy]] nel libro "''Hacker"'' del 1984.
 
Il significato del termine [http://www.hackerart.org/ ''hacker art''], coniato da [[Tozzi Tommaso|Tommaso Tozzi]] nel 1989 <ref>http://www.lacritica.net/tozzi.htm </ref><ref>https://www.punto-informatico.it/dellarte-del-cyberpunk-e-dellhacking/</ref>, vuole coprire un'area interdisciplinare più vasta che unisca all'area della ricerca, sia scientifica che umanistica, quella dei movimenti sociali ed underground, quella artistica, l'amministrazione pubblica, il mondo dei media e molti altri settori della sfera sociale. In campo artistico tale visione è in linea di continuità con alcune delle [[avanguardie]] e dei movimenti artistici del Novecento, tra cui [[Dadaismo|Dada]], gli [[Happening]] e [[Fluxus]], il [[Situazionismo]] e il [[Cyberpunk]].
 
In tale ottica arte diventa il '''partecipare alla trasformazione dei processi sociali e culturali''' con l'obiettivo di favorire la '''[[cooperazione]]''', la nascita di '''nuove forme della conoscenza''' e la '''condivisione decentrata del sapere''', così come lo sviluppo di forme, luoghi e '''nuove tecnologie alternative''' finalizzate al miglioramento e all'evoluzione dell'umanità. Caratteristiche sono il '''rifiuto dell'autorialità''', la '''decostruzione''' dei fondamenti culturali su cui si regge ogni ordinamento autoritario e totalitario del sapere, la costruzione di '''relazioni orizzontali''', la '''coevoluzione mutuale''' e il '''non-profit'''.
 
''Hacker art'' non è la produzione di oggetti vendibili. Si estende oltre i limiti di un oggetto per coprire lo spazio di tutti i corpi e cose che partecipano nel tempo alla sua costruzione. È un '''sistema aperto''', '''molteplice''', '''anonimo''', '''decentrato''' e '''in divenire'''.
 
''Hacker art'' non è un genere, ma un''''attitudine''' di '''disobbedienza culturale''' con origini millenarie. L'''hacker art'' non si trova solo nei musei o nelle gallerie d'arte, ma anche in ogni spazio della vita. È qualsiasi '''sistema fluttuante''' (o TAZ) da cui emergono '''pratiche di interferenza''' finalizzate a garantire l''''uguaglianza''' e la '''fratellanza''' tra i popoli, la '''creatività''' e la '''libera espressione''' individuale e collettiva, la '''difesa dei diritti''' costituzionali, quali, tra gli altri, il diritto alla '''[[comunicazione]]''' e alla '''[[privacy]]''', promuovendo un''''etica del rispetto''' tra gli individui.
 
== Note ==
[[Categoria:Arte e media]]
<references/>
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.hackerart.org/|Hacker Art}}
 
[[Categoria:Hacking]]
[[Categoria:Arte e mediadigitale]]