Enzo Striano: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseNascita = 22 febbraio
|AnnoNascita = 1927
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 26 giugno
|AnnoMorte = 1987
|Epoca = 1900
|Attività = scrittore
|Attività2 = giornalista
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = . La sua opera più conosciuta è il romanzo ''[[Il resto di niente (romanzo)|Il resto di niente]]'', ''Storia di [[Eleonora Pimentel Fonseca|Eleonora de Fonseca Pimentel]] e della [[Repubblica Napoletana (1799)|rivoluzione napoletana del 1799]]''
}}
|PostNazionalità = . La sua opera più conosciuta è il romanzo ''[[Il resto di niente (romanzo)|Il resto di niente]]'', ''Storia di [[Eleonora Pimentel Fonseca|Eleonora de Fonseca Pimentel]] e della [[Repubblica Napoletana (1799)|rivoluzione napoletana del 1799]]''.
 
==La vita==
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Enzo Striano nacque a [[Napoli]] il 22 febbraio [[1927]]. Suo padre, Pasquale, era un lavoratore delle ferrovie, mentre sua madre, Antonia Fadda, era una maestra [[scuola primaria|elementare]].
 
Nel [[1945]], al liceo, partecipò alle uscite della piccola rivista ''La Giovane Fronda'', con altri giovani intellettuali. Frequentò la facoltà di Lettere e Filosofia presso l'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università Federico II]] di Napoli e si laureò con una tesi su ''La prostituzione al tempo di [[Masaniello]]''. Tra il [[1947]] ede il [[1949]] scrisse per vari giornali, come il settimanale ''[[La Cronaca]]'', e per i quotidiani ''La Repubblica d'Italia'' e l<nowiki>{{'</nowiki>}}''[[Avanti!]]'', per ''[[La Voce del Mezzogiorno]]'', un settimanale comunista meridionale, e per ''Il Vesuvio'', un settimanale che tratta di politica. Alla sua formazione contribuirono le riunioni in casa di [[Renato Caccioppoli]], celebre matematico napoletano.
 
Negli [[anni 1950|anni cinquanta]], poi, si iscrisse al [[Partito Comunista Italiano]] ed entrò nella redazione partenopea de ''[[l'Unità (quotidiano)|l'Unità]]'', fino al [[1957]]. A cavallo con gli [[anni 1960|anni sessanta]], Striano patisce le prime delusioni, visto il vago interesse della grande industria editoriale. Altre delusioni, per Striano, sono quelle politiche, in seguito ai [[Rivoluzione ungherese del 1956|fatti]] di [[Ungheria]] e alla posizione assunta dal suo partito. Si allontanò anche da ''L'Unità'', alla quale lavorava come capo dei servizi sportivi nazionali su raccomandazione di [[Giorgio Amendola]]. Comincia a dedicarsi con maggiore forza all'insegnamento, pur non abbandonando la sua vena artistica. Gli [[anni 1970|anni settanta]] sono gli anni dei romanzi ''[[I giochi degli eroi]]'', ''[[Il delizioso giardino]]'' e ''[[Indecenze di Sorcier]]''. Nel [[anni 1980|decennio successivo]] pubblicò quello che è considerato il suo capolavoro, ''[[Il resto di niente (romanzo)|Il resto di niente]]'' (concluso nel [[1982]], ma pubblicato solo quattro anni dopo). Non arrivò a vedere il successo dell'opera, in quanto morì il 26 giugno del [[1987]].
 
==Le opere==
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* Striano ha scritto anche l'opera teatrale ''Quel giuda nominato Trotskij'', nel [[1980]].
* "Uomini ed Eroi" libro di Storia per il biennio degli istituti superiori pubblicato a Napoli dall'editore Loffredo (anni '60). Il volume è noto anche col titolo ''Gli eroi dell'uomo''.
* Striano fu il curatore di ''Quante strade'', antologia italiana per la scuola media con brani epici, pubblicata a Napoli dall'editore Loffredo in tre volumi a partire dal 19781976.
 
==L'insegnante==
A partire dagli anni '60 nell'insegnamento di Italiano e Storia negli istituti superiori ha espresso ad alti livelli la possibilità un valido "impegno politico e sociale" ricercando un proficuo rapporto con le nuove generazioni studentesche.
 
 
==Altri progetti==
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
[http://www.enzostriano.com/default.html Il sito ufficiale di Enzo Striano]
 
{{Portale|biografie|Letteratura}}
 
[[Categoria:Scrittori legati a Napoli|Striano, Enzo]]