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{{struttura militare
== Popolazione ==
|Nome = Castello di Francavilla Fontana
=== Demografia ===
|Nome originale =
{{Vedi anche|Demografia d'Italia|Emigrazione italiana}}
|Parte di =
[[File:Italy-demography2006est.png|thumb|left|Evoluzione della [[demografia]] dal 1960 al 2006 (numero degli abitanti in migliaia)]]
|Posizione geografica =
[[File:Figli_per_donna_ITA.jpg|thumb|left|Tasso di natalità dal 1975 al 2009]]
|Struttura = Castello
Con 60.387.000 di abitanti (al [[1° gennaio]] [[2010]]), l'Italia è il quarto paese dell'[[Unione europea]] per popolazione (dopo [[Germania]], [[Francia]] e [[Regno Unito]]). Il Paese ha, inoltre, una densità demografica di 200,03 persone per chilometro quadrato, più alta della media [[europea]].
|Immagine = Castello Imperiali scorcio.JPG
<ref name="Corriere demografia">{{Cita news|url=http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_18/italia-popolazione-residente_c58805b6-1c76-11df-beab-00144f02aabe.shtml|accesso=19-2-2010|titolo=Italia: i residenti sono 60.387.000. Il 20% ha più di 65 anni|pubblicazione=Correire della Sera}}</ref>
|Didascalia = Scorcio del castello
|Stato =
|Stato attuale = ITA
|Suddivisione = {{IT-PUG}}
|Città = [[Francavilla Fontana]]
|LatGradi = 40
|LatPrimi = 31
|LatSecondi = 53
|LatNS = N
|LongGradi = 17
|LongPrimi = 35
|LongSecondi = 9
|LongEW = E
|Tipologia = Castello tardo medievale
|Utilizzatore =
|Primo proprietario =
|Stile =
|Funzione strategica =
|Termine funzione strategica =
|Inizio costruzione = XV secolo
|Termine costruzione =
|Costruttore =
|Materiale =
|Armamento =
|Altezza =
|Demolizione =
|Condizione attuale = In fase di restauro
|Proprietario attuale =
|Visitabile =
|Presidio =
|Comandante attuale =
|Comandanti storici =
|Occupanti =
|Azioni di guerra =
|Eventi =
|Note =
|Sito web =
}}
 
Il '''Castello di Francavilla Fontana''', è una costruzione a metà tra una [[fortezza]] e un palazzo gentilizio (''castello-palazzo'').<ref>{{Cita|Clavica, Jurlaro|p. 101.|Clavica, Jurlaro, 2007}}</ref> Noto anche come ''Palazzo Imperiali'', dal nome dei [[Imperiale (famiglia)|fuedatari]] che acquistarono il feudo di [[Francavilla Fontana|Francavilla]] nel [[1572]],<ref>{{Cita web|url=http://www.mondimedievali.net/castelli/Puglia/brindisi/francavilla.htm|accesso=17-6-2010|titolo= Castello Imperiali - Mondimedievali}}</ref> fu costruito nella metà del [[XV secolo]] come baluardo difensivo della città, mantenne le sue funzioni inalterate fino agli inizi del [[XVIII secolo]], quando gli [[Imperiale (famiglia)|Imperiali]], decisero di trasformarlo in dimora signorile. Alla morte dell'ultimo discendente, fu incamerato tra i beni del regno e abbandonato per alcuni anni, quando, intorno a metà [[Ottocento]], e fino agli [[anni Duemila]] ha ospitato gli uffici del Comune.
La popolazione italiana, come in tutti i paesi sviluppati, è composta da una grande presenza di anziani oltre i 65 anni (rappresentano 1/5 della popolazione totale), da un costante aumento del numero di stranieri residenti (costituiscono circa il 7,1% dell'intera popolazione) e da un basso [[tasso di natalità]].<ref>{{Cita news|url=http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/In-Italia-604-milioni-di-residenti-gli-over-65-sono-un-quinto-gli-stranieri-il-71_30762364.html|accesso=19-2-2010|titolo=In Italia 60,4 milioni di residenti: gli over 65 sono un quinto, gli stranieri il 7,1%|pubblicazione=IGN}}</ref> Viceversa, il [[tasso di mortalità]] è molto basso e la [[speranza di vita]], nel [[2009]], era di 78,9 anni per gli uomini e di 84,2 per le donne.<ref name="Corriere demografia"/>
 
== Storia ==
La popolazione italiana è concentrata principalmente nelle zone costiere e pianeggianti della penisola, dove si trovano le città più popolose (fra le prime 40 città italiane per numero di abitanti solo [[Perugia]] è posta ad un'altitudine superiore ai 250 [[metri sul livello del mare]]).<ref>{{cita|Ortolani||Ortolani, 1992}}</ref>
 
===Dalle origini ai Bonifacio===
Dopo il processo di riunificazione nazionale, alla fine del [[XIX secolo]] l'Italia era un paese di [[emigrazione]] di massa.<ref>{{en}}{{cita web|url=http://library.thinkquest.org/26786/en/articles/view.php3?arKey=4&paKey=7&loKey=0&evKey=&toKey=&torKey=&tolKey=|titolo=Cause della emigrazione di massa italiana|accesso=30-1-2010}}</ref> L'emorragia si concentrò nelle zone rurali del Mezzogiorno d'Italia: [[Sicilia]], [[Campania]] e [[Puglia]], sono le regioni che, in numeri assoluti, hanno conosciuto l'emigrazione più forte.<ref>Dati ISTAT 2004</ref> Le mete preferite furono le [[Americhe]] ([[Stati Uniti]], [[Argentina]], [[Brasile]]) e, nel [[XX secolo]] soprattutto l'[[Europa]] centro-settentrionale, in particolare in [[Germania]], ma anche in [[Svizzera]], [[Francia]] e [[Belgio]]. In questo periodo l'emigrazione divenne anche interna, attratta dallo sviluppo industriale di alcune aree settentrionali del Paese. Le mete preferenziali sono il [[Piemonte]] e la [[Lombardia]], ma anche [[Emilia-Romagna]] e [[Lazio]]. Oggi invece l'Italia conosce un periodo di forte immigrazione.
 
L'origine del castello risale al [[1450]] circa,<ref name= "Clavica, Poso 74_75" /> quando [[Giovanni Antonio del Balzo Orsini]] impose alla popolazione la continuazione delle mura concesse da [[Filippo I d'Angiò]] e in più la costruzione di una castello merlato "da sostenere qualsiasi assedio".<ref name= "Clavica, Poso 74_75" >{{Cita|Clavica, Poso|p. 74.|Clavica, Poso, 1990}}</ref> Più che un castello, inizialemnte esso era una torre quadrata bastionata dotata di fossato, ponte levatoio,<ref>{{Cita web|url=http://books.google.it/books?id=F2kmtzt7wqcC&pg=PA307&dq=francavilla+fontana&lr=&as_brr=3&cd=13#v=onepage&q=francavilla%20fontana&f=false|accesso=12-4-2010|titolo=Studi in onore di Giosuè Musca - Google libri}}</ref> saettiere e vie sotterranee.<ref name="ref2">{{Cita|Coco|p.91|Coco, 1988}}.</ref>
=== Etnie ===
[[File:Castello Francavilla F.na lato est.JPG|thumb|right|Lato est (con scorcio al primo piano del loggiato)]]
{{vedi anche|Immigrazione in Italia}}
{{Stranieri in Italia}}
 
Dopo circa un secolo, intorno al [[1547]] la fortezza fu ampliata e modificata dal duca [[Giovanni Bernardino Bonifacio]], umanista che aveva ereditato i feudi di Francavilla e di [[Oria]] dal padre<ref name= "Clavica, Poso 74_75" /> e che, in quell'anno, decise di trasferire la sua dimora dal [[castello di Oria]] a quello di Francavilla.<ref name="ref2"/> In questa fase il castello accentuò la sua funzione di fortezza con ulteriori opere di fortificazione di architettura rinascimentale.
Il numero di immigrati o di residenti stranieri in Italia è aumentato considerevolmente a partire dagli [[anni 1990]] e, secondo i dati [[ISTAT]], al [[1º gennaio]] [[2009]] constava di {{tutto attaccato|3.891.295}} unità (esclusi i [[naturalizzazione|naturalizzati]] con doppia [[Cittadinanza (diritto)|cittadinanza]] che l'ISTAT conteggia solo tra i cittadini italiani), pari al 6,48% del totale della popolazione residente.
 
===Gli Imperiali===
I dati delle statistiche ufficiali basate sulla [[residenza]], come è ovvio, non comprendono i numerosi stranieri che dimorano illegalmente sul territorio nazionale. La Fondazione Ismu-Iniziative e studi sulla multietnicità con una sua ricerca del 1º gennaio 2008<ref>{{cita web|url=http://www.ismu.org/files/2008-ClassificaFPM.pdf|titolo=Fondazione Ismu- Ricerca 1-I-08|accesso=12-7-2009}}</ref> stima la presenza di un 17,9% in più di immigrati irregolari presenti sul territorio italiano (circa 650.000, che porterebbe il totale sopra i 4 milioni).
 
Nel [[1701]]<ref name="ref2"/> Michele Imperiali decise di trasformare la fortificazione in residenza (i lavori continuarono fino al [[1730]]).<ref name= "Clavica, Poso 74_75" /> Nel [[1739]] [[Michele Imperiali (junior)|Michele Junior]] lo fece isolare, facendo demolire un muro ed alcune botteghe dal lato nord e demolendo archi e colonne che sostenevano un pergolato sul portone d'ingresso.<ref name= "RefB" >{{Cita|Clavica, Poso|p. 75.|Clavica, Poso, 1990}}</ref> Nonostante non servisse più come fortezza, il castello fu comunque dotato di prigioni sotterranee e, probabilmente, anche di trabocchetti da usare contro i nemici del principe.<ref name="Ref3">{{Cita|Coco|p.92|Coco, 1988}}.</ref> In questa fase, inoltre, le sale superiori del castello furono abbellite con decorazioni, tele di un certo valore artistico, assieme ad una grande biblioteca contenente anche documenti pergamenacei (oggi andati quasi tutti perduti) e una cappella situata al pianterreno.<ref name="Ref3"/>
Il numero di [[Anagrafe degli italiani residenti all'estero|Italiani residenti all'estero]] ancora in possesso della [[cittadinanza italiana]] è stimato in circa 4.000.000.<ref>{{cita web|http://www.esteri.it/MAE/IT/Italiani_nel_Mondo/|"Italiani nel Mondo" dal sito del Ministero degli Affari Esteri|12-1-2008}}</ref>
 
Nel [[1782]], morto Michelino senza lasciare alcun erede, il palazzo divenne proprietà del regno; in seguito [[Vincenzo Imperiali]] di [[Latiano]], dopo aver intentato causa al Regio Fisco ottenne il titolo di principe di [[Francavilla Fontana]], ereditando dal castello anche gioielli, mobili, arredamento, libreria e attrezzatura del teatro.<ref name= "RefB" />
Un discorso a sé merita la comunità [[zingari|zingara]] sul territorio italiano, ripartita tra [[Rom (popolo)|rom]] (più diffusa al Centro-Sud e con maggiore propensione alla sedentarizzazione) e in minor misura [[sinti]] (soprattutto al Nord, ma con forte tendenza al [[Popoli nomadi|nomadismo]]). Stime approssimative riportano 120.000 unità, di cui 70.000 già con la cittadinanza.<ref>{{cita web|http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3633|UNICEF: Rom in Italia|10-1-2008}}</ref>
 
===L'abbandono ed il riutilizzo===
=== Religione ===
[[File:Scorcio palazzo imperiali.jpg|thumb|left|Scorcio del castello]]
{{Vedi anche|Religioni in Italia}}
In Italia vige il principio della [[laicità]] dello Stato e pertanto non vi è una [[religione ufficiale]]. La Costituzione demanda al [[Patti Lateranensi|Concordato]] i rapporti fra lo Stato e la [[Chiesa cattolica]] e a specifiche [[Intesa|intese]] quelli con le altre confessioni religiose.<ref>Costituzione della Repubblica italiana, artt. 7-8.</ref>
 
Abbandonato in seguito fino al [[1821]],<ref name= "RefB"/> il castello divenne proprietà del Comune, che sino ad oggi ha curato sistemazioni interne e nuovi adattamenti degli ambienti ai vari usi, alterando in molti casi anche la stessa distribuzione dei vani.<ref name= "RefB"/>
I cittadini italiani sono in maggioranza [[cattolicesimo|cristiani cattolici]]: il 97,7% di essi è [[battezzato]]<ref>{{Cita web|url=http://www.cesnur.org/2001/enc/aggsoc072001.htm|accesso=16-2-2010|titolo=Le religioni in Italia}}</ref> e l'87,8% si dichiara cattolico, sebbene i praticanti siano solo il 36,8%<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/01_Gennaio/17/cattolici.shtml|accesso=2-8-2009|titolo=Italia, quasi l'88% si proclama cattolico|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref> per effetto di un crescente processo di [[secolarizzazione]]. Il ''rapporto Eurispes 2010''<ref>{{Cita web|url=http://www.eurispes.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1095:rapporto-italia-2010&catid=47:rapporto-italia&Itemid=222|accesso=22-2-2010|titolo=Rapporto Italia 2010}}</ref> indica che si dichiara [[agnostico]] il 10,7% e [[ateo]] il 7,8%, per un totale del 18,5% della popolazione di non credenti. La [[Chiesa cattolica in Italia]] è organizzata in 227 [[diocesi]]<ref>{{Cita web|url=http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/v3_s2ew_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=9588|accesso=23-2-2010|titolo=XVIII Convegno nazionale dell'Apostolato Biblico - Chiesa Cattolica Italiana}}</ref> e riconosce il [[Romano Pontefice]] come proprio [[Primate (ecclesiastico)|Primate]].
 
Durante la seconda guerra mondiale nel secondo piano del castello furono accasermati dei reparti militari di transito, e tra quelli: il [[67º Reggimento Fanteria Legnano|67º Reggimento di Fanteria]] (che sarebbe partito per la Libia), il 139º Reggimento, reduce dalla [[Grecia]] e la Legione CC.NN. "Val Bradano".<ref>{{Cita|Argentina|p. 147|Argentina 1970}}.</ref>
Fra le religioni minoritarie, sono presenti diverse altre confessioni cristiane: i fedeli [[Cristianesimo ortodosso in Italia|ortodossi]] sono quasi 1,2 milioni, per lo più di recente immigrazione;<ref name=DCM>Dossier Caritas/Migrantes 2009</ref> i [[Protestantesimo in Italia|protestanti]] sono circa 700.000;<ref name=NRI>{{Cita web|url=http://www.cesnur.org/religioni_italia/introduzione_01.htm|accesso=27-03-2010|titolo=Le religioni in Italia}}</ref> la maggior parte di essi è [[pentecostale]], sebbene a lungo il cristianesimo riformato in Italia sia stato identificato principalmente con la [[Valdismo|comunità valdese]]. Di antichissima origine è la [[Ebraismo in Italia|comunità ebraica]] italiana, che ammonta oggi a circa 36.000 fedeli.<ref name=NRI></ref> Più recente è la diffusione dei movimenti di ispirazione cristiana dei [[mormoni]], che conta 22.000 fedeli,<ref>{{en}}{{Cita web|url=http://newsroom.lds.org/ldsnewsroom/eng/contact-us/italy|accesso=26-3-2010|titolo=Newsroom ufficiale della Chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli ultimi giorni}}</ref> e dei [[testimoni di Geova]], che conta circa 243.400 aderenti.<ref>{{en}}{{Cita web|url=http://www.watchtower.org/e/statistics/worldwide_report.htm|accesso=27-3-2010|titolo=Rapporto sul numero dei Testimoni di Geova nei vari stati del mondo, nel 2009}}</ref>
 
Attualmente il castello è in fase di restauro; dopo i lavori, deventerà polo museale.<ref>{{Cita web|url=http://www.architettorusso.it/Francavilla.html#|accesso=30-9-2010|titolo=Architetto Fernando Russo: restauro Palazzo Imperiali}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.lattanzisrl.it/|accesso=30-9-2010|titolo=Ditta Lattanzi s.r.l. - Informazioni sul restauro del castello}}</ref>
La diffusione di altre religioni non appartenenti alla tradizione religiosa del Paese è stata in gran parte determinata dai fenomeni migratori degli ultimi decenni: si stima che in Italia risiedano oggi oltre 1,2 milioni di [[Islam in Italia|musulmani]],<ref>{{Cita web|url=http://www.uniurb.it/giornalismo/lavori/melis/Valentina/intervista1.html|accesso=26-3-2010|titolo=Il numero di musulmani in Italia, intervista a Mario Scialoja, della Lega Musulmana Mondiale}}</ref> 103.000 [[Buddhismo|buddisti]],<ref>{{Cita|Lionel|p.128.|Lionel, 2009}}</ref> 108.000 [[Induismo in Italia|induisti]],<ref name=DCM></ref> 25.000 [[Sikhismo in Italia|sikh]]<ref>{{Cita web|url=http://www.stpauls.it/jesus/0703je/0703je46.htm|accesso=6-3-2010|titolo=Flero,provincia del Punjab
}}</ref> e 45.000 [[Animismo|animisti]].<ref name=NRI></ref> I [[Paganesimo in Italia|movimenti neopagani]] contano poco più di 13.000 aderenti.<ref name=NRI></ref>
 
=== LingueArchitettura ===
[[File:Piano terra Francavilla Fontana.svg|thumb|left|Pianta del piano terra del castello prima degli allargamenti]]
==== Lingua italiana ====
{{vedi anche|Lingua italiana}}
L'[[Lingua italiana|italiano]] ({{Link audio|It-italiano.ogg|ascolta}}) è la [[lingua (idioma)|lingua]] ufficiale e più parlata in Italia. È inoltre una delle 23 lingue ufficiali dell'[[Unione europea]]. L'italiano è una lingua appartenente al gruppo delle [[lingue romanze]] orientali della famiglia delle [[lingue indoeuropee]]. In Italia esiste un gran numero di lingue, evoluzioni autonome della varietà di [[latino]] parlata nelle diverse regioni, e [[dialetti]]. Le diverse lingue non sono varianti locali dell'italiano, nella sua originale natura fiorentina del Trecento, ma si sono sviluppate parallelamente.<ref name="Garzantine">{{Cita|AA.VV|p. 803.|Le Garzantine, 2006}}</ref>
 
I progetti del modello orsiniano sono quasi sconosciuti, anche se si ipotizza che all'epoca il castello doveva essere una fortezza con tutte le caratteristiche difensive tipiche dalla zona.<ref name= "RefC" >{{Cita|Clavica, Poso|p. 76.|Clavica, Poso, 1990}}</ref>
[[File:Alessandro Manzoni.jpg|thumb|Alessandro Manzoni]]
Il modello rinascimentale reca ancora tracce visibili sulla struttura: la [[merlatura]], le cornici marcapiano, il fossato e quasi l'intero cortile interno;<ref name= "RefC" /> i tratti settecenteschi presenti sono tuttavia semplici rifiniture della fortificazione.<ref name= "RefC" />
L'italiano moderno è, come tutte le lingue nazionali, un dialetto che è riuscito ad imporsi come lingua ufficiale di una regione molto più vasta di quella originaria. In questo caso fu il dialetto ''fiorentino'', parlato a [[Firenze]], a prevalere. Il [[Dialetto toscano|toscano]], ed il fiorentino illustre in particolare, debitore tuttavia di molti prestiti dalla [[Lingua siciliana]] (che con la sua illustrissima [[scuola poetica siciliana]] aveva trapiantato alcune importazioni [[Lingua francese|francesi]] nel [[latino]]), è in effetti la lingua nella quale scrissero [[Dante Alighieri]], [[Francesco Petrarca]] e [[Giovanni Boccaccio]], considerati tre fra i massimi scrittori italiani. Naturalmente, era anche la ''lingua colta'' della città di [[Firenze]], stimata per la sua secolare prosperità culturale e per la sua splendida architettura.<ref name="Garzantine"/>
 
=== Architettura esterna ===
Si deve, in particolare, ad un altro pioniere della [[Lingua (idioma)|lingua]] italiana, [[Alessandro Manzoni]], l'aver adottato il fiorentino come lingua ufficiale dell'Italia. La sua decisione di donare una lingua comune alla nuova patria, da lui riassunta nel celebre proposito di «lavare i panni in Arno», fu il principale contributo di Manzoni alla causa del [[Risorgimento]].<ref>{{cita web|http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k74049q.image.f1|Biografia di Alessandro Manzoni|13-7-2009}}</ref>
[[File:Castello Francavilla Fontana lato ovest.JPG|thumb|left|Scorcio del lato ovest del castello]]
 
Il castello comprende tre piani asimmetricamente distribuiti, che ostentano un evidente eclettismo. È circondato da un largo fossato; Nel pianterreno, dalla superficie scarpata, riconosciamo l'aspetto delle fortezze. È illuminato da monofore e casamatte di diverse dimensioni con stipiti strombati.
==== Altre lingue ====
{{vedi anche|Lingue parlate in Italia|Lingue italiane nella legislazione|Bilinguismo amministrativo in Italia}}
[[File:Italy - Forms of Dialect.jpg|thumb|right|Raggruppamenti delle lingue e dei dialetti d'Italia.<ref>{{Cita web|http://www.atlantelinguistico.it/dialetti/DialettiItalia.html|accesso= 6-8-2009|titolo= Atlante linguistico italiano}}</ref><ref>{{Cita web|http://www.maldura.unipd.it/romanistica/viale/lezione_diatopia/|accesso= 6-8-2009|titolo= Studio dell'Università di Padova}}</ref><ref>{{Cita web|http://www.italica.rai.it/principali/lingua/bruni/mappe/mappe/f_dialetti.htm|accesso= 6-8-2009|titolo= Carta del Pellegrini}}</ref>]]
L'italiano è la lingua ufficiale dello Stato ma a livello locale sono riconosciute come ''co-ufficiali'', ''parificate'' all'italiano, le seguenti lingue:
* Francese: in [[Valle d'Aosta]]
* Ladino: nei comuni ladinofoni del [[Trentino-Alto Adige]]
* Sloveno: nella [[Venezia Giulia]] (province di [[Provincia di Trieste|Trieste]] e [[Provincia di Gorizia|Gorizia]])
* Tedesco: in [[provincia di Bolzano]]
In queste regioni gli uffici pubblici sono [[bilingui]], o trilingui (come nel caso dei comuni ladini dell'Alto Adige e walser dell'alta [[valle del Lys]]), i documenti ufficiali possono essere redatti in italiano o nella lingua straniera. La [[segnaletica stradale]] è anch'essa plurilingue, mentre i comuni in Valle d'Aosta recano il solo toponimo francese (ad eccezione di [[Aosta]]).
 
Una [[cornice marcapiano|linea marcapiano]], la tipica cordonatura a dentelli rinascimentale, circonda quasi continuamente l'intero palazzo. La fila delle finestre del primo piano, finemente decorate e leggermente aggettanti, produce un piacevole contrasto luminoso sulle pesanti masse murarie. Agli spigoli del castello si inseriscono gli stemmi della famiglia [[Imperiali]], sormontati da corona, sorretti da un mascherone, diversi per ogni spigolo e delimitati da grossi grappoli (evidenti segni di gusto [[barocco]]).
Altre lingue vengono ''riconosciute e tutelate'':
* dalla legislazione statale:<ref>Legge 482/1999.</ref> oltre alle quattro lingue suddette vengono riconosciuti il [[Lingua friulana|friulano]], l'[[Lingua occitana|occitano]], il [[Lingua francoprovenzale|francoprovenzale]], l'[[lingua albanese|albanese]], il [[lingua greca|greco]], il [[lingua sarda|sardo]], il [[lingua catalana|catalano]] e anche il [[lingua croata|croato]];
* dalle leggi regionali: i consigli regionali del Piemonte, del Friuli-Venezia Giulia, della Sardegna e del Veneto hanno approvato delle leggi a tutela delle lingue regionali.
 
Sulla facciata principale, leggermente spostato verso occidente, si apre un elegante portale. È compreso tra due colonne, poggiate su dadi e dai capitelli compositi, che sorreggono abachi allungati e si confondono con la [[trabeazione]], limitata da un listello. Lo racchiude un cornice profilata da un toro e particolarmente aggettante ai lati.
Diverse parlate regionali sono state censite dall'[[UNESCO]] come lingue minoritarie e vengono considerate dalla comunità linguistica come lingue distinte dall'italiano (e non come dialetti di quest'ultimo), tuttavia non godono di alcun riconoscimento o tutela da parte dello Stato Italiano. Queste sono l'[[Lingua emiliano-romagnola|Emiliano-Romagnolo]], il [[Lingua ligure|Ligure]], il [[Lingua lombarda|Lombardo]], il [[Lingua napoletana|Napoletano]], il [[Lingua piemontese|Piemontese]], il [[lingua veneta|Veneto]] e il [[Lingua siciliana|Siciliano]].
Gli stipiti sono orlati da tondini che si piegano all'altezza dell'imposta dell'[[Arco (architettura)|arco]], sormontato da un encarpo che ne sottolinea la curva, interrotta, al centro, dallo stemma degli Imperiali.
Più imponente è il portale posteriore, spostato verso il lato orientale con un sovrastante balcone in ferro.
 
Il primo piano, dall'aspetto meno severo, ha le facciate dalle superfici rigidamente verticali, alleggerite da finestre, che sono orlate da cornici raffiguranti, in alcune, petali intrecciati ed, in altre, gruppetti di foglioline di alloro racchiuse in anuli. Le sormontano brevi frontoni, ornati con festoni floreali.
La [[Lingua dei segni]] Italiana (LIS),<ref>{{cita|Volterra||Volterra, 2004}}</ref> la lingua visiva dei cittadini sordi, conta tra le 80 e le 120.000 utilizzatori nelle diverse città italiane. L'Italia non riconosce la lingua dei segni come lingua nazionale dei sordi, né come lingua minoritaria: solamente la regione Valle d'Aosta ha approvato all'unanimità il riconoscimento della Lingua dei Segni nel [[2006]].
 
[[File:Castello Imperiali scorcio 2.JPG|thumb|right|Lato est: al primo piano è situato il loggiato]]
 
==== Loggiato ====
 
Sulla facciata orientale si inserisce uno rifinitissimo loggiato di gusto [[barocco leccese]].
Si compone di quattro arcate, addossate alla parete entro le quali sono ricavate altrettante porte-finestre, incorniciate da foglioline e sovrastate da [[Timpano (architettura)|timpani]] triangolari spezzati, sui cui lati si adagia una foglia di [[palma]], sezionata verticalmente e racchiusa da [[caulicoli]].
Le colonne che separano le arcate dalla loggia, terminante con una trabeazione che produce un effetto di movimento, sono sorrette da piedistalli. Una balaustra, suddivisa in gruppi di colonnine dalla linea classicheggiante, compresi tra pilastrini, accoglie lo stemma degli Imperiali e conclude la loggia, sorretta da mensoloni robusti.
Le colonne sono decorate da motivi di viticci che si avvolgono sinuosamente e le ricoprono completamente, mentre l'intera arcata è decorata con delle rosette.
 
=== Architettura interna ===
[[File:Fossato Castello Francavilla F.na.JPG|thumb|left|upright|Scorcio del fossato e della base scarpata]]
 
==== Piano terra ====
 
Superato l'androne dalle [[volta a botte|volte a botte]], si accede nel cortile scoperto, di forma quadrata e con un portico triangolare, sorretto da colonne di tipo [[dorico]]-toscano con [[echino]] tagliato ad ovuli. In questo cortile si aprono varie stanze e corridoi, che un tempo servivano da mensa, uccelleria, prigioni, cantina, magazzini, dispensa ed armeria.
 
==== Fonte battesimale ====
 
Sempre nel cortile interno si trova un fonte battesimale pedobattista datato al [[XIV secolo]] ed appartenuto all'antica Chiesa Madre. L'oggetto rivela passate manomissioni; la conca è decorata a baccelli e sull'orlo, segnato da listelli, è scolpito un [[fregio]], raffigurante delfini affrontati, che si legano a motivi floreali che si interrompono nella zona dove è stato sovrapposto lo stemma, a forma di bucranio o testa di cavallo e recante: nella banda di sinistra la croce dei [[Cavalieri di Malta]], in quella destra un [[Grifone (mitologia)|grifo]] alato e sotto un motto in latino.
 
==== Piani superiori ====
 
Lo scalone, probabilmente fatto da [[Mauro Manieri]],<ref name= "Clavica, Poso 81_82" >{{Cita|Clavica, Poso|pp. 81-82|Clavica, Poso, 1990}}.</ref> porta al ballatoio dal piano superiore, dove si affacciano finestre e porte ornate con cornici e fregi simili alle finestre cinquecentesche della facciata.
Le stanze dei due piani sono disposte intorno al cortile e le porte interne "ad orecchio" sono la traccia dell'opera del Manieri.
 
Nella sala consiliare si trova il seicentesco caminetto in pietra leccese. Esso ha un profilo rimarcato dai festoni floreali degli stipiti, da un motivo di uccelli che si abbeverano nello stesso vaso sul fregio e infine dal timpano a forma di drappo, che accoglie lo stemma Imperiali-[[Spinola]] sormontato da una corona e chiuso da due profili femminili incoronati d'[[alloro]].
 
In quasi tutto il secondo piano le pareti sono abbellite da quadri. Da segnalare le tele raffiguranti Andrea e Michele III Imperiali, l' ''Ultima cena'' e ''[[Santa Agnese]]'', quest'ultima opera di [[Pacecco De Rosa]].
 
La sala del Sindaco, detta di [[San Carlo]], conserva la [[volta a padiglione]] con decorazioni in stucco e dorate, caricate da successivi lavori di manutenzione.
In una delle tante sale è ubicata la cappella di [[Santa Maria delle Grazie]], voluta dallo stesso Michele Imperiali.
Purtroppo manca gran parte del ricco arredo degli Imperiali (mobili, gioielli, argenti) che altrimenti abbellirebbero maggiormente gli interni.<ref name= "Clavica, Poso 81_82" />
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{Bibliografia|Argentina, 1970|Feliciano Argentina, ''La città natia'', Fasano, Schena, 1970. {{NoISBN}}}}
*{{Bibliografia|Clavica, Jurlaro, 2007|Fulgenzio Clavica e Rosario Jurlaro (a cura di), ''Francavilla Fontana'', Milano, Mondadori Electa, 2007. ISBN 978-88-370-4736-8.}}
*{{Bibliografia|Clavica, Poso, 1990|Fulgenzio Clavica e Regina Poso (a cura di), ''Francavilla Fontana. Architettura e immagine'', Galatina, Congedo, 1990. ISBN 88-7786-339-0.}}
*{{Bibliografia|Coco, 1988|Primaldo Coco, ''Francavilla Fontana nella luce della storia'', Galatina, [[Congedo Editore]], 1988. ISBN 88-7786-088-X}}
 
== Voci correlate ==
 
*[[Barocco]]
*[[Francavilla Fontana]]
*[[Imperiali]]
 
{{Francavilla Fontana}}
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