|saga =
|nome italiano = Echemo
|nome = ΤυδεύςἜχεμος
|immagine =
|didascalia =
|epiteto =
|sesso = Maschio
|luogo di nascita = [[Tegea]]
|prima apparizione =
|professione = Re di Tegea e di [[Arcadia]]
}}
'''Echemo''' ({{lang-grc|Ἔχεμος|Ekhemos}}) è un personaggio della [[mitologia greca]]. Fu un re di [[Tegea]] e di [[Arcadia]]<ref name="Paus8.5.1"/>.
== Genealogia ==
Figlio di Aeropo<ref name="Paus8.5.1">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/Pausanias8A.html|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, VIII, 5.1|lingua=en|accesso= 23 agosto 2019}}</ref> (figlio di [[Cefeo (figlio di Aleo)|Cefeo]]), sposò [[Timandra (mitologia)|Timandra]]<ref name="esiod67">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/HesiodCatalogues.html|titolo= Esiodo, Catalogo delle donne, frammento 67|lingua=en|accesso= 29 maggio 2019}}</ref> e fu padre di Laodoco<ref name="paus8.44.1">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/Pausanias8C.html|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia VIII, 44.1|lingua=en|accesso= 29 maggio 2019}}</ref>.
Figlio di Aeropus
Paus8.5.1
https://www.theoi.com/Text/Pausanias8A.html
[[Oineo (figlio di Portaone)|Oineo]]<ref name="diod4.65.1eSeg"/><ref name="Apol1.8.4">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/Apollodorus1.html#8|titolo= Apollodoro, Biblioteca da 1.8.4 a 1.8.5|lingua=en|accesso= 23 giugno 2019}}</ref><ref name="diod4.35.1 e 2">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/DiodorusSiculus4B.html#18|titolo= Diodoro Siculo, Biblioteca Historica IV, 35.1 e 2|lingua=en|accesso= 23 giugno 2019}}</ref> e di [[Peribea (figlia di Ipponoo)|Peribea]]<ref name="Apol1.8.4"/><ref name="diod4.35.1 e 2"/> o di [[Gorga (figlia di Oineo)|Gorga]]<ref name="Apol1.8.4"/>, sposò [[Deipile]]<ref name="diod4.65.1eSeg"/><ref name="apol3.6.1eSeg"/> e fu padre di [[Diomede]]<ref name="Apol1.8.4"/><ref name="igin69eSeg">[[Igino (astronomo)|Igino]], ''[[Fabulae]]'', 69 e seguenti</ref>.
== Mitologia ==
Vinse la gara di lotta durante i primi [[Giochi olimpici antichi|giochi olimpici]]<ref>[[Pindaro]]. ''Olimpiche'', 10.65ff</ref> e fu il successore di [[Licurgo (re di Arcadia)|Licurgo]] per il trono di [[Arcadia]]<ref name=" Paus8.5.1 "/>.
Durante la guerra contro gli [[Eraclidi]] che cercavano di conquistare il [[Peloponneso]], si propose come antagonista nella sfida di [[Illo (figlio di Eracle)|Illo]] (che aveva sfidato [[Euristeo]] per il possesso dei regni di [[Micene]] e [[Tirinto]]) e in un singolo combattimento lo vinse ed uccise, costringendo così gli avversari a ritirarsi<ref name=" Paus8.5.1 "/><ref name=" Erodoto9 ">{{cita web|url= http://classics.mit.edu/Herodotus/history.9.ix.html|titolo= Erodoto, Storie, libro 9, 26|lingua=en|accesso= 20 agosto 2019}}</ref>.
Fu costretto a lasciare Calidone dopo aver ucciso un parente (sulla cui identità le fonti non concordano<ref name="diod4.65.1eSeg"/><ref name="Apol1.8.4"/>) e per purificarsi si recò ad Argo dove fu accolto da re [[Adrasto]]<ref name="apol3.6.1eSeg"/>.
=== Esilio e l'incontro con Polinice ===
[[File:Tydeus, Hippomedon, Parthenopeus.JPG|thumb|upright=1.4|right|Tideo, con pelle e testa di cinghiale, Ippomedone (con l'elmo) e Partenopeo (si vede solo l'arco).]]
Nello stesso periodo, anche un altro principe ([[Polinice]], a sua volta bandito da [[Tebe (Grecia)|Tebe]]), fu ospite del re ed i due una notte si affrontarono per causa di un diverbio<ref name="apol3.6.1eSeg">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/Apollodorus3.html#6|titolo= Apollodoro, Biblioteca III, 6.1 e seguenti|lingua=en|accesso= 30 giugno 2019}}</ref>.
Adrasto li divise e notando che entrambi avevano sullo scudo<ref name="Apol1.8.4"/> (oppure indossavano<ref name="igin69eSeg"/>) una pelle di animale, si ricordò di una profezia sul suo futuro e così, per rispettarla, decise di dare in moglie a ciascuno dei due una delle proprie figlie e di aiutarli a fare ritorno nelle rispettive città<ref name="apol3.6.1eSeg"/>. Così a Tideo (che aveva la pelle di un cinghiale), spettò Deifile<ref name="igin69eSeg"/><ref name="apol3.6.1eSeg"/> e con il matrimonio acquisì il titolo di principe di Argo.
Negli anni successivi e prima della guerra, ebbe il figlio Diomede (che nell'''[[Iliade]]'' spesso è citato come ''Tidìde''<ref name="omerIliad14.114"/>) e partecipò ai [[Giochi nemei]] tenutisi dopo la morte di [[Archemoro]] vincendo il torneo di pugilato<ref name="apol3.6.1eSeg"/>.
=== I sette contro Tebe ===
[[File:The Oath Of The Seven Chiefs - Project Gutenberg eText 14994.png|thumb|right|I [[Sette contro Tebe]]]]
Da Adrasto ricevette l'incarico di recarsi a Tebe per incontrare [[Eteocle]] (fratello e nemico di Polinice) per portare un'ambasciata e reclamare il regno, ma nel ritorno subì un'imboscata di cinquanta uomini e per difendersi dovette combatterli ed ucciderli. Si salvò solo [[Maeone]], che riuscì<ref name="apol3.6.1eSeg"/> (o fu lasciato<ref name="omerIliad4.380">{{cita web|url=https://it.m.wikisource.org/wiki/Pagina:Iliade_(Romagnoli)_I.djvu/145|titolo= Omero, Iliade IV, 380|lingua=it|accesso= 8 luglio 2019}}</ref>) fuggire. </br>
Così ad Adrasto (che dopo aver concesso le mani delle figlie aveva dato la sua parola), non rimase altro che organizzare un esercito ed attaccare Tebe<ref name="apol3.6.1eSeg"/>.
Durante l'attacco Tideo prese d'assalto una delle sette porte di Tebe (la Crenidiana<ref name="apol3.6.1eSeg"/>) ed uccise<ref name="apol3.6.1eSeg"/> (o solo ferì e l'uccisore fu [[Anfiarao]]<ref>[[Giovanni Tzetzes]], [[Scholia|scoli]] a ''Licofrone'' 1066</ref> oppure [[Capaneo]]<ref>[[Stazio]], ''[[Tebaide]]'', VIII, 717 e 767</ref>) in un duello il nemico [[Melanippo (figlio di Astaco)|Melanippo]], che era stato posto a guardia della stessa porta<ref>[[Eschilo]], ''Sette contro Tebe'', 407-411</ref> e che in ogni versione riuscì a ferire a morte Tideo<ref name="apol3.6.1eSeg"/><ref name="pau9.18.1">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/Pausanias9A.html#8|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia IX, 18.1|lingua=en|accesso= 4 luglio 2019}}</ref> prima di essere decapitato.
Mentre giaceva in fin di vita, Tideo fu raggiunto da [[Atena]] intenzionata a salvarlo tramite una medicina avuta da [[Zeus]] e che lo avrebbe reso immortale, ma Anfiarao (che in precedenza aveva avuto il compito di riunire l'esercito ed era stato ostacolato da Tideo), vide la dea e decidendo di vendicarsi con Tideo tagliò la testa del già morto Melanippo e la porse a Tideo. Questi l'aprì e ne mangiò il cervello sotto gli occhi della dea che, disgustata, trattenne per sé la medicina e lo lasciò morire<ref name="apol3.6.1eSeg"/>.
==== Varianti sull'ambasciata ad Eteocle ====
Nel libro IV dell'Iliade [[Agamennone]] racconta a Diomede le azioni di Tideo dicendogli che quando suo padre entrò a Tebe con l'ambasciata degli [[Argivi]], sfidò e sconfisse tutti i comandanti tebani in combattimenti singoli e che solo in seguito Eteocle organizzò l'imboscata<ref>[[Omero]], ''[[Iliade]]'', libro IV</ref>.
==== Varianti sulla testa di Melanippo ====
Secondo gli ''[[Scholia]]'' a ''Iliade'', V, 126 che riprendono l'opinione di [[Ferecide di Atene]], il gesto di Anfiarao di lanciare la testa a Tideo non avrebbe avuto lo scopo di far desistere Athena dal salvarlo<ref>[[Ferecide di Atene]] su ''[[FGrHist]]'' 3 F 97</ref>. </br>
Nella [[Tebaide]] non figura Anfiarao, ma è Tideo stesso a chiedere a Capaneo di poter avere la testa di Melanippo.<ref>Stazio, ''Tebaide'', VIII, 751-756</ref>.
=== Tideo ed Ismene ===
[[File:Tydeus Ismene Louvre E640.jpg|thumb|right|Tideo e [[Ismene]], [[anfora]] [[Corinto|corinzia]] a figure-nere, ca. 560 a.C. ([[Parigi]], [[Louvre]] - E 640).]]
Nelle leggende e nelle opere relative al [[ciclo tebano]] non c'è menzione dell'uccisione di [[Ismene]] e l'unico che ne parla è il poeta [[Mimnermo]] che la attribuisce a Tideo. </br> La scena è rappresentata su un'anfora corinzia del 6 ° secolo oggi conservata al [[Louvre]]<ref name="Minnermus">{{cita web|url=http://demonax.info/doku.php?id=text:mimnermus_poems|titolo= Minnermus, cercare "Tydeus"|lingua=en|accesso= 8 luglio 2019}}</ref>.
=== Sepoltura di Tideo ===
Fu seppellito da Maeone lungo la strada da Tebe porta a [[Calcide]] e che parte dalla porta Proetidiana e la sua tomba non ebbe nessun monumento ma fu contrassegnata da tre sole pietre non lavorate<ref name="pau9.18.2">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/Pausanias9A.html#8|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia IX, 18.2|lingua=en|accesso= 4 luglio 2019}}</ref><ref name="omerIliad14.114">{{cita web|url=https://it.m.wikisource.org/wiki/Pagina:Iliade_(Monti).djvu/372|titolo= Omero, Iliade XIV, 114|lingua=it|accesso= 8 luglio 2019}}</ref>.
=== Tideo nell'Ade ===
Come narra [[Virgilio]], [[Enea]] giunto a [[Cuma]] ed incontrando la [[Sibilla]], viene da questa accompagnato vivo nell'[[Ade (regno)|Ade]] per incontrare il padre [[Anchise]] e nella zona riservata agli eroi vede anche Tideo<ref>[[Virgilio]], ''[[Eneide]]''</ref>.
== Iconografia ==
Dopo la sua morte fu succeduto da [[Agapenore]]<ref name="Paus8.5.2">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/Pausanias8A.html|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, VIII, 5.2|lingua=en|accesso= 23 agosto 2019}}</ref> e la sua tomba si trovava a [[Tegea]] e rappresentava la lotta tra lui ed Illo<ref name="Paus8.53.10">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/Pausanias8C.html#17|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, VIII, 53.10|lingua=en|accesso= 23 agosto 2019}}</ref>.
Nel 2018 fu diffusa le notizia che una delle due statue bronzee conosciute come [[Bronzi di Riace]] e custodite presso il [[Museo Nazionale della Magna Grecia]] di [[Reggio Calabria]] raffiguri Tideo. </br> Secondo la stessa fonte l'altra statua raffigurerebbe Anfiarao<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1998/04/18/Cultura/BRONZI-DI-RIACE-SI-CHIAMAVANO-TIDEO-E-ANFIARAO-E-VENIVANO-DA-ARGO_151200.php|titolo=BRONZI DI RIACE: SI CHIAMAVANO TIDEO E ANFIARAO E VENIVANO DA ARGO|sito=www1.adnkronos.com|lingua=it|accesso=2018-07-19}}</ref>.
== Note ==
<references />
{{portale|mitologia greca}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Portale|[[:Categoria:Personaggi della mitologia greca}}]]
[[Categoria:Personaggi della mitologia greca]]
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