Elisabetta Trebbiani: differenze tra le versioni

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{{quote|''Elisabetta Trebbiani che nella volgar poesia acquistò fama di esimia verseggiatrice ornando dei suoi fiori l’Italico Parnaso''|da "Memorie intorno ai letterati e gli artisti ascolani" di Giacinto Cantalamessa Carboni}}
 
{{Bio
|Nome = Elisabetta
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = XIV secolo
|Epoca = 1300
|Attività = poetessa
|Epoca = 1300
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità =
|Immagine =
|Didascalia =
}}
 
La sua figura è legata a quelle dei personaggi più noti della seconda metà del [[XIV secolo]] della città di [[Ascoli Piceno]]. Sebbene non si conoscano riferimenti precisi di nascita e morte l'autore Catalamessa Carboni scrive che visse oltre il [[1397]].
 
La storia locale la ricorda non solo come poetessa e donna di lettere, ma anche come guerriera che partecipò attivamente alle dispute cittadine.
 
==La vitaBiografia==
Fu figlia di Meliaduso d’Ascolid'Ascoli della famiglia Trebbiani podestà di [[Firenze]] nel periodo del duca d’Atened'Atene, nipote di Pietro Trebbiani che ebbe l’incaricol'incarico di Abbreviatore Apostolico e moglie di Paolino Grisanti.
 
La Trebbiani è narrata come una donna di raro coraggio e dotata di ''“virili virtù e chiara in letteratura”'' che, in abiti da [[guerriero]], seguiva il marito nelle contese.
Visse nella profonda convinzione di non doverlo mai abbandonare e ''“come un angelo custode”'' lo accompagnava anche nei momenti di pericolo.
 
Il Grisanti, descritto come un uomo ''“dedito alle armi”'', abitò nelle vicinanze di [[Porta Solestà]] nel quartiere di San Giacomo dove è stata dedicata una ruavia alla sua famiglia: Rua dei Grisanti.
 
Un episodio che ben rappresenta la sua devozione nei confronti del consorte narra di un tumulto avvenuto durante una notte per le vie della città cui partecipò insieme al marito. Durante la lotta la Trebbiani rimase ferita, ma non volle essere soccorsa ed aiutata fino a quando non fu sicura che anche Paolino Grisanti fosse in salvo.
 
Intrattenne amicizia e corrispondenza epistolare con la poetessa [[Livia Chiavelli]] di [[Fabriano]] alla quale inviò l’unicol'unico sonetto che è stato ritrovato.
 
Nella città di Ascoli le è stata dedicata una via vicina a quella che ricorda la presenza della Famiglia Grisanti e l’intolazionel'intolazione, nell’annonell'anno [[1892]], della ''Regia Scuola Normale Superiore Femminile'', l'attuale Istituto Psico-pedagogicoPsicopedagogico.
 
==Le opere==
Ben poco degli scritti della rimatrice giunge ai nostri giorni. Ci perviene il solo sonetto, inviato a Livia Chiavelli, pubblicato da P. Antonio Appiani che lo rinvenne nei carteggi del [[Cattedrale di Sant'Emidio|duomo]] della città.
 
==Bibliografia==
*Giacinto Cantalamessa Carboni, ''Memorie intorno ai letterati della città di Ascoli nel Piceno'', 1830, ristampa anastatica, Forni Editore, Bologna, anno 1972, pp. 81;
*Giambattista Carducci, ''Su le memorie e i monumenti di Ascoli nel Piceno'', 1853, ristampa anastatica, Arnaldo Forni Editore, Fermo, 1987, pp. 44;
*Antonio De Santis, ''Ascoli nel Trecento'', vol. III (1350 - 1400), Collana di Pubblicazioni Storiche Ascolane, Grafiche D’AuriaD'Auria, ottobre 1999, Ascoli Piceno, pag. pp 79, 80, 311, 319, 320, 428;
 
== Collegamenti esterni ==
==Voci Correlate==
* {{Collegamenti esterni}}
*[[Ascoli Piceno]]
 
{{Portale|biografie|Letteratura}}
[[Categoria:Biografie]]
[[Categoria:Poeti italiani del XIV secolo]]
[[Categoria:Personalità legate ad Ascoli Piceno|Trebbiani, Elisabetta]]