Placito: differenze tra le versioni

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In antichità per '''placito''', si intendeva il parere del [[giudice]] su di una lite o disputa.<br/>
 
Il vocabolo, deriva dal [[lingua latina|latino]] ''plàcitum'', da ''plàcere'', piacere, da cui il significato secondario di ordinare e decidere.
 
Nel periodo [[Franchi|franco]], i [[conte|conti]] o i [[visconte|visconti]], rappresentanti del [[potere temporale]] in vece dell'[[imperatore del Sacro Romano Impero|imperatore]], erano chiamati ad intervenire sulle dispute perlopiù di genere [[immobiliare]] tra le parti.
 
Famosi sono i [[Placiti cassinesi]], ossia le quattro testimonianze giurate del [[X secolo]] sulla disputa dell'appartenenza di alcuni terreni [[Ordine di San Benedetto|benedettini]] a [[Capua]], [[Sessa Aurunca]] e [[Teano]].
 
Solitamente il luogo in cui avveniva la disputa era il "mallo pubblico" (''[[mallum]]''), cioè il tribunale o la pubblica assemblea giudiziaria dell'epoca.
 
==Bibliografia==
*Bruni, F. Bruni, ''L'italiano. Elementi di storia della lingua e della cultura italiana: testi e documenti''., Torino, UTET, [[1984]].
*Cipolla Carlo, ''Appunti per la storia di Asti'', [[1891]]
* {{cita libro|autore=[[Mario Ascheri]]|titolo=Introduzione storica al diritto moderno e contemporaneo|editore=Giappichelli|edizione=2ª edizione|data=gennaio 2008|isbn= 9788834882542}}
[[Categoria:Diritto]]
 
==Voci correlate==
*[[Placito del Risano]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Placiti}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|diritto|letteratura|storia}}
[[Categoria:DirittoPlaciti| ]]