Abramo Basevi: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = italiano
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== Biografia ==
 
Basevi cominciòera comefiglio di Emanuele, medico, importante esponente della comunità ebraica livornese. Ne seguì le orme laureandosi in medicina all'[[Università di Pisa]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Liana Elda Funaro|anno=2015|mese=ottobre-dicembre|titolo="Offrire qualche ricordo alla Patria". La donazione Basevi alla Biblioteca Riccardiana di Firenze|rivista=Archivio Storico Italiano|editore=Casa Editrice Leo S. Olschki s.r.l.|città=Firenza|volume=173|numero=4|pp=638-639|url=[https://www-jstor-org.wikipedialibrary.idm.oclc.org/stable/pdf/26229969.pdf?refreqid=excelsior%3Aa68fc258efc2a3cced4fb02e401af51d&ab_segments=0%2Fbasic_search_gsv2%2Fcontrol&origin=]}}</ref> Cominciò, pertanto, con la professione di [[medico]] a Firenze ([[1858]]). Si era trasferito a Firenze già tra il 1840 e il 1841 per dar corso alla sua vera aspirazione di musicista e compositore. I suoi primi tentativi come compositore fallirono, ma non si perse d'animo e nel tempo compose varie [[opera|opere]] (''Romilda ed Ezzelino'', [[1840]], ed ''Enrico Howard'', [[1847]]) e altra musica.
 
Basevi era il redattore del giornale musicale "L'Armonia". Fondò i "Beethoven Matinées" ([[1859]]) che si trasformarono poi in "Società del quartetto di Firenze" (1864). Istituì anche un premio annuale per il miglior [[Quartetto d'archi]].
 
Nel [[1863]] fondò ili [[Concerti Populari di Musica Classica]]. Presenza assidua sui periodici musicali dell'epoca, ha pubblicato uno ''Studio sulle opere di Giuseppe Verdi'' ([[1859]]), un<nowiki>{{'</nowiki>}}''Introduzione ad un nuovo sistema d'armonia'' ([[1862]]) e un ''Compendio della storia della musica'' ([[1866]]).
 
Denominò "[[solita forma]]" la: «solita forma de’ duetti, cioè quella che vuole un tempo d’attacco, l’adagio, il tempo di mezzo, e la Cabaletta» (''Studio sulle opere'' di Giuseppe Verdi, op. cit. p. 82.).
Denominò "[[solita forma]]" la struttura formale basata su grandi unità - numeri musicali - tipica del [[melodramma]] italiano ottocentesco.
 
== Scritti ==
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*''La divinazione e la scienza'', Firenze, Cellini, 1876
*''La filosofia della divinazione'', Firenze, Cellini, 1882
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* A. Pironti, «BASEVI, Abramo». In: ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Vol. VII, Roma: Istituto dell'Enciclopedia, 1965, ''ad vocem'' ([http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Dizionario_Biografico_degli_Italiani/VOL07/DIZIONARIO_BIOGRAFICO_DEGLI_ITALIANI_Vol07_004101.xml on-line])
*Andrea Chegai, ''Sui progressi della percezione. Abramo Basevi e i fondamenti psicologici dell'armonia'', "[[Acta Musicologica]]", Vol. 72, Fasc. 2, 2000, pp. 121-143
* {{cita libro|autore= AA.VV.|titolo= Storia della Musica|editore= EDT|città= Torino|anno= 1979-1981}}
* {{cita libro|autore= Maurizio Mini, Andrea Pellegrini|titolo= Livorno, dalla 'musica americana' al Jazz - La storia, le storie|editore= Erasmo|città= Livorno|anno= 2013|isbn= 978-88-89530-55-9}}, Collana Erasmo Musica - I Quadrati, pp.180-181
*Susanna Pasticci, "La fonction de la perception dans l’écoute de la mélodie: les théories d’Abramo Basevi", in ''Mélodie et fonction mélodique comme objets d’analyse'', textes réunis par Bruno Bossis, Delatour France, Le Vallier 2013, pp. 65-76.
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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