Arcangelo Guglielmelli: differenze tra le versioni

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[[File:Int Gir5.jpg|thumb|Girolamini: Altare]]
{{Bio
|Nome = Arcangelo
|Cognome = Guglielmelli
|Sesso = M
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|AnnoNascita = 1648
|LuogoMorte = Napoli
|GiornoMeseMorte = 22 gennaio
|AnnoMorte = 1723
|Epoca = 1600
|Epoca2 = 1700
|Attività = architetto
|Attività2 = ingegnere
|Attività3 = pittore
|Epoca = 1600
|Epoca2 = 1700
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
}}
 
== Biografia ==
Nacque da Marcello e Caterina Vera, crebbe nell'abitazione di un certo [[Onofrio de Marino]], pittore. La sua formazione avvenne sotto la guida del noto [[Dionisio Lazzari]], che lo introdusse agli ordini religiosi più rappresentativi. Divenne, nel tempo, rivale di [[Francesco Solimena]] perché ricercava, a differenza di Solimena, nella consolidata tradizione napoletana. Questi fastidi procurarono non pochi danni sulla memoria dell'architetto che venne completamente trascurato da [[Bernardo De Dominici]], che istigato dal Solimena stesso, non trattò nelle sue biografie sugli artisti napoletani il Guglielmelli. Guglielmelli fu anche pittore specializzato nelle [[Quadratura (pittura)|quadrature]] collaborando con [[Luca Giordano]] tra i quali la ''Cacciata dei Mercanti del Tempio'' nella [[chiesa dei Gerolamini]], e prima della definitiva rottura, con Solimena dove realizzò le architetture nel ''Miracolo delle Rose'' nella [[chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova|Chiesa di Donnaregina Nuova]] e prospettive nella sagrestia della [[basilica di San Paolo Maggiore]].
 
Iniziò la sua attività come progettista di macchine effimere per la festa di San Gennaro nel [[1671]] e per le Quarantore nel [[1677]]. Nel [[1677]] sposò la figlia di Onofrio de Marino, dal matrimonio nacquero due figli: [[Marcello Guglielmelli]], architetto, e Gaetano, novizio nella [[chiesa di Santa Maria della Vita]]. Nello stesso anno lavorò alla ristrutturazione del presbiterio della [[chiesa del Gesù delle Monache]], aggiungendo un cupolino, di riferimento culturale [[Gian Lorenzo Bernini|berniniano]], che illumina l'altare. Nel [[1678]] fu attivo presso il [[complesso di Santa Maria della Consolazione]] e in una cappella della [[chiesa di Santa Maria della Stella]], oggi non pervenuta a causa dei danni bellici.
 
Tra il [[1682]] e il [[1684]] fu il progettista degli stucchi nel [[complesso di Sant'Antonio delle Monache a Port'Alba]], contemporaneamente progettò l'intervento della facciata della [[chiesa di Santa Maria in Portico]], tuttavia i due terremoti sviluppano l'occasione per il rinnovo dell'apparato decorativo, ma nel contempo riuscì ad accogliere gli sviluppi architettonici da [[Roma]] introdotti dagli architetti della città papale. Dopo il sisma del [[1688]] si occupò del restauro della [[chiesa della Compagnia della Disciplina della Santa Croce]]. Dal [[1690]] al [[1693]] rifece completamente la [[chiesa di Santa Maria del Rosario alle Pigne]], la struttura, caratterizzata da una planimetria a [[croce greca]] con bracci trasversali corti, possiede una facciata molto singolare: al centro si apre una nicchia che allggiaalloggia la statua della Vergine sotto un panneggio di matrice berniniana. Dal [[1691]] lavorò al completamento della [[chiesa di Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone]]. Al seguito dei danni provocati dal sisma, realizzò gli interventi di restauro e consolidamento nella [[Cattedrale di Amalfi]] e della [[Cattedrale di Salerno]]. Nella prima chiesa pufu autore di rilevanti modifiche alla struttura originaria come la sostituzione dei pilastri alle colonne, murazione finestre, stucchi e cassettonato nella navata centrale. La facciata fu cancellata alla fine del [[XIX secolo]] e rifatta da [[Errico Alvino]]. Alla chiesa salernitana, i cui lavori durarono dal [[1691]] al [[1697]], fu eseguita un percorso di iglobamentoinglobamento delle precedenti strutture.
 
Dal [[1691]] al [[1703]] rifece completamente la [[Chiesa di San Domenico (Barra)|chiesa di San Domenico]] di [[Barra (quartiere di Napoli)|Barra]]. Il Guglielmelli trasformò la pianta ellittica di [[Giuseppe Nuvolo]] ed espanse il complesso, ma dal 1703 fu estromesso e il cantiere fu affidato a [[Francesco Solimena]].
 
Nel [[1692]], su commissione di [[Antonio Sanfelice]] e di [[Carlo Celano]], fu il progettista del restauro della [[Basilica di Santa Restituta]]; si occupò della soluzione berniniana del proscenio sorretto dagli angeli di [[Bartolomeo Ghetti (scultore)|Bartolomeo Ghetti]] che incornicia un dipinto di [[Lorenzo Vaccaro]]. Tra il [[1692]] e il [[1693]] progettò la nuova cupola della [[chiesa del Gesù Nuovo]], abbattuta nel secolo successivo per dissesti; si occupò del restauro delle cappelle e realizzò i portali laterali con il fastigio del portale centrale realizzato da [[Pietro Ghetti]] e [[Bartolomeo Ghetti (scultore)|Bartolomeo]]. Nel [[1693]] sostituì [[Giovan Battista Contini]] come architetto ordinario dell'[[Abbazia di Montecassino]] e rimaneggiò la chiesa di San Germano a [[Cassino]]. Nel [[1694]] gli venne commissionato il progetto di espansione della [[chiesa di Santa Maria Donnalbina]], aggiungendo un presbiterio con cupola. Contemporaneamente realizzò il completamento della [[chiesa di San Carlo all'Arena]] e di [[Chiesa di San Giorgio Maggiore (Napoli)|San Giorgio Maggiore]] e dal [[1696]] fu presso il cantiere di restauro della facciata della [[Basilica di San Paolo Maggiore]], fu estromesso nel [[1701]]. Nel [[1699]] si conclusero i lavori di rifacimento nella [[chiesaChiesa di Sant'Antonio Abate (Napoli, capoluogo)|chiesa di Sant'Antonio Abate]]; nella chiesa si occupò della totale riorganizzazione decorativa della navata, tra le finestre dipinti di [[Domenico Viola]] e progettò il cassettonato e l'altare maggiore.
 
Nel [[1703]] assunse l'incarico, in collaborazione con [[Nicola de Marino]], di completare la facciata della [[Chiesa dei Girolamini]]; nella stessa struttura vi aveva già realizzato tra il [[1697]] e il [[1699]] nelle cappelle dell'''Immacolata Concezione'' e del ''Santissimo Sacramento'' lavorando anche come [[Quadratura (pittura)|quadraturista]] di [[Giacomo del Po]] e disegnò l'altare maggiore. Nello stesso complesso riprogettò la ''Biblioteca dei Girolamini'' che venne terminata nel [[1727]] da suo figlio. Tra il [[1705]] e il [[1710]] lavorò per i domenicani nella [[Basilica di Santa Maria della Sanità]], fu autore della congrega di San Vincenzo Ferreri e fu, insieme a [[Cristoforo Schor]], il progettista della macchina teatrale in marmi e stucco nel presbiterio della Basilica. Contemporaneamente, insieme al figlio Marcello, fu l'altefice del restauro della [[Chiesa di Sant'Angelo a Nilo]]. Tra il [[1715]] e il [[1723]] progettò la [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Piazzetta Mondragone)|chiesa di Santa Maria delle Grazie]], la chiesa fu completata da [[Giovan Battista Nauclerio]]. Nel frattempo fu attivo presso la [[chiesa di San Giuseppe dei Ruffi]] e, con l'assistenza di Marcello, realizzò la seconda calotta della cupola, la facciata (completata nel 1721) e diversi lavori nel monastero.
 
Il Guglielmelli morì nel [[1723]] e venne seppellito nella [[Chiesa dei Girolamini]] come attesta il certificato di morte conservato presso la parrocchia di Santa Maria dell'Avvocata in San Domenico Soriano. A [[Montecassino]] vi è una collezione di incisioni datate [[1733]], a dieci anni dalla morte, le incisioni sono state realizzate su riferimenti di disegni e tavole di progetto realizzate tra il [[1697]] e il [[1699]] dall'architetto stesso.
 
== Disegni di Montecassino ==
<gallery>Image:Disegni Guglielmelli.jpg|Pavimento della Chiesa dell'Abbazia
Image:Disegni Guglielmelli 2.jpg|Vista del complesso abbaziale
Image:Disegni Guglielmelli 3.jpg|Spaccato della chiesa</gallery>
 
== Bibliografia ==
* Giosi Amirante, ''Arcangelo Guglielmelli e l'architettura a Napoli tra la fine del '600 e l'inizio del '700'', in «Napoli nobilissima», 3.a serie, XVIII, 1979.
* Giosi Amirante, ''Trasformazioni della scena urbana tra '600 e '700'', in ''Barocco napoletano'' di AA.VV. a cura di Gaetana Cantone, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 1992.
* ''Il "Poggio delle Mortelle" nella storia dell'architettura napoletana"'', tesi di laurea in ''Storia dell'architettura e della città'', candidato Emilio Ricciardi.
* [[Roberto Pane|R. Pane]], ''L'architettura dell'età barocca in Napoli'', Napoli 1939.
* R. Mormone, ''Architettura a Napoli 1600-1734, in Storia di Napoli'', VI, Cava dei Tirreni 1970.
 
== Voci correlate ==
* [[Complesso di Sant'Antonio delle Monache a Port'Alba]]
* [[Chiesa di Sant'Angelo a Nilo]]
* [[Chiesa dei Girolamini]]
 
== Collegamenti esterni ==
==Voci correlate==
* {{Collegamenti esterni}}
*[[Complesso di Sant'Antonio delle Monache a Port'Alba]]
*[[Chiesa di Sant'Angelo a Nilo]]
*[[Chiesa dei Girolamini]]
 
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