Inno all'Istria: differenze tra le versioni

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Se per alcune fonti il [[1869]] potrebbe essere la data di composizione di questo '''Inno all'[[Istria]]''', lo storico Antonio Pauletich la colloca invece presuntivamente tra il 1874 ed il 1882 periodo in cui a [[Parenzo]] – dove viveva Giorgieri – officiava mons. Giovanni Cleva, autore dei versi.
Musicato nel [[1869]] dal parentino Giulio Giorgieri su un testo di Mons. Giovanni Cleva (edito da G. [[Ricordi (editore musicale)|Ricordi]]), l''''Inno all'Istria''' è diventato l'inno degli [[Istria|istriani]] di origine italiana, in particolare degli esuli costretti a lasciare questa terra dopo la [[Seconda Guerra Mondiale]]. Tra diverse armonizzazioni va ricordata quella del maestro compositore [[Dignano|dignanese]] Luigi Donorà.
 
== TestoStoria ==
Giulio Giorgieri, apprezzato maestro e autore della musica, nacque a [[Massa Carrara]] nel [[1842]] e visse fin da giovanissimo in Istria, in particolare a Parenzo, dove sposò la parentina Caterina Sincich. Fu apprezzato maestro anche a [[Pola]], [[Pisino]] (dove fu responsabile della filarmonica), a [[Capodistria]] (come insegnante al Ginnasio, direttore della filarmonica e del corpo bandistico) e a [[Trieste]]. Oltre all'Inno all'Istria creò molti altri componimenti per banda o coro e marce divenuti celebri, come il "Canto popolare istriano", "Pro Patria", "Ecco Salvore", "Le nostre putele". Il maestro Giorgieri morì a Trieste nel [[1900]].
Mons. Giovan Battista Cleva, autore del testo, nacque a Prato Carnico nel [[1829]], dopo aver studiato nel seminario di [[Udine]], fu preposto in varie località della diocesi di Pola. Oltre che canonico e scrittore occasionale, fu studioso di [[archeologia]]. Vari suoi studi sono raccolti dalla Società Istriana di Archeologia e Storia Patria. Mons. Cleva morì a Pola nel [[1901]].
La composizione (edita da G. [[Ricordi (editore musicale)|Ricordi]]) – che divenne dopo la [[seconda guerra mondiale]] e l'[[esodo istriano]] l'inno degli esuli dall'[[Istria]] – fu anche una delle massime espressioni canore dell'[[irredentismo]] d'Istria sotto la dominazione austriaca. Infatti vari documenti ed articoli della stampa dell'epoca attestano che esso veniva ad esempio eseguito con gran partecipazione popolare durante feste, balli e celebrazioni delle associazioni patriottiche "Pro Patria" e "Lega Nazionale" oltre che in alcune cerimonie ufficiali come ad esempio la mostra d'arte di Pisino del 1907 (2).
Dopo un concerto, tenutosi nell'aprile del 1881 al teatro sociale di Pisino, il giornale "L'Indipendente" descrisse così l'avvenimento: ''"Chiuse il trattenimento il bellissimo Inno all'Istria musicato dal Giorgieri, accolto come sempre con entusiasmo dal pubblico. Sarebbe anzi desiderabile che in tutte le città dell'Istria si rendesse più popolare quest'inno, tutto nostro"''.
 
Tra diverse armonizzazioni va ricordata quella del maestro compositore di [[Dignano d'Istria]] Luigi Donorà.
Oh bell' Istria, chi lungo il tuo lido
 
== Testo ==
và scorrendo sul placido mar
{{Citazione|Oh bell' Istria, chi lungo il tuo lido<br/>
và scorrendo sul placido mar<br/>
a te manda un festevole grido<br/>
come amico ad amico suol far.<br/>
Quai smeraldi i tuoi pingui oliveti<br/>
sono invidia al lontano stranier.'<br/>
Sono sempre I tuoi dolci vigneti<br/>
nuova fonte di vita e piacer.<br/>
Delle muse qui il mite sorriso,<br/>
qui il sapere ebbe culto ed onor.<br/>
A tuoi figli qui brilla sul viso<br/>
l'amistade che viene dal cor.<br/>
Istria Salve!<br/>
Istria salve ! Ruggente procella<br/>
mai turbi il sereno tuo ciel,<br/>
ma di pace e di gioia la stella<br/>
a te splenda benigna e fedel.<br/>
Istria Salve !|Inno all'Istria}}
 
==Fonti==
a te manda un festevole grido
- A. Pauletich, "Inni e canti delle genti dell'Istria, Fiume e Dalmazia", CRS Rovigno, 2003 (1)
 
- N.Feresini, "Il teatro di Pisino", Manfrini, 1986
come amico ad amico suol far.
- N.Feresini, "Pisino: 1902 Visita di D'Annunzio, 1907 - Mostra d'arte", famiglia pisinota, 1971 (2)
 
- M.Bogneri, "Così si cantava in Istria", Unione degli Istriani, 1994
Quai smeraldi i tuoi pingui oliveti
 
sono invidia al lontano stranier.
 
Sono sempre I tuoi dolci vigneti
 
nuova fonte di vita e piacer.
 
Delle muse qui il mite sorriso,
 
qui il sapere ebbe culto ed onor.
 
A tuoi figli qui brilla sul viso
 
l'amistade che viene dal cor.
 
Istria Salve!
 
Istria salve ! Ruggente procella
 
mai turbi il sereno tuo ciel,
 
ma di pace e di gioia la stella
 
a te splenda benigna e fedel.
 
Istria Salve !
 
==Voci correlate==
*[[Istria]]
*[[Giorno del Ricordo]]
*[[Esodo istriano|Esodo giuliano-dalmata]]
 
==Collegamenti esterni==
* [{{cita web|http://www.piemonte-istria.com |Esecuzioni classica (per coro-organo) e moderna del brano]}}
 
{{Questione adriatica}}
==Voci correlate==
{{portale|Venezia Giulia e Dalmazia}}
*[[Istria]]
*[[Giorno del Ricordo]]
*[[Esodo istriano|Esodo giuliano-dalmata]]
 
[[Categoria:Inni politici]]
[[Categoria:StoriaQuestione della Venezia Giuliaadriatica]]