Abu l-'Atahiya: differenze tra le versioni

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{{S|biografiepoeti arabi}}
{{o|biografie|settembre 2012|arg2=letteratura}}
 
{{Bio
|Nome =Abu Abū l-ʿAtāhiya
|Cognome =l-Ata'hiya
|ForzaOrdinamento = Abu l-Ata'hiyaAtahiya
|PreData = {{arabo|أبو العتاهية}}
|Sesso = M
|LuogoNascita=
|LuogoNascita = Kūfa o ʿAyn al-Tamr
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|AnnoNascita = 748
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|Attività=poeta
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|Nazionalità=arabo
|AnnoMorte = 825 o 826
|Immagine=}}
|Epoca = 700
|Epoca2 = 800
|Attività = poeta
|Nazionalità = arabo
}}
 
''[[Laqab]]'' di Abū Isḥāq Ismāʿīl b. al-Qāsim b. Suwayd b. Kaysān, fu cortigiano degli [[Abbasidi]] a [[Baghdad]], poeta e autore di [[poesia gnomica]].
 
== Biografia ==
La sua famiglia era, da qualche generazione, "cliente" (''[[mawlā]]'') della [[tribù]] dei [[Banu 'Anaza|B. ʿAnaza]] e il sentimento d'inferiorità, esaltata dalla sua povertà, fu da lui espresso in alcuni dei suoi ultimi poemi.<ref>Cfr. il lemma a lui dedicato da [[Alfred Guillaume]] sull'''[[The Encyclopaedia of Islam|Encyclopaedia of Islam]]''.</ref>
 
Un [[panegirico]] da lui composto in onore del [[califfo]] [[al-Mahdi|Muḥammad al-Mahdī]] lo fece entrare nelle grazie della corte abbaside di Baghdad, anche se al-Mahdī non gradì affatto un suo ''[[ghazal]]'' amoroso rivolto a una schiava di una sua cugina, che lo fece frustare ed esiliare a [[Kufa|Kūfa]] quando il poeta compose alcuni versi irriguardosi nei confronti del califfo, ritenuto responsabile dell'insuccesso del suo corteggiamento.
 
Quando alla morte tragica di al-Mahdī tornò nella capitale abbaside, le cose non migliorarono, dal momento che le lodi da lui rivolte al nuovo califfo [[al-Hadi|al-Hādī]], provocarono l'indispettita reazione del fratello (e presto successore) [[Hārūn al-Rashīd]], che lo imprigionò assieme all'amico [[Ibrāhīm al-Mawșilī|Ibrāhīm al-Mawṣilī]], che aveva messo in musica alcune sue liriche.
 
Cambiò più tardi inspiegabilmente registro e passò alla composizione di poemi [[ascesi|ascetici]] e l'insistito riferimento al contrapposto binomio Bene-Male fece sorgere alcuni sospetti circa un suo preteso (ma indimostrato) sentimento [[Manicheismo|manicheo]].
 
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |lingua = inglese |autore = Arthur Wormhoudt |titolo = Diwan Abu'l Atahiya |anno = 1981 |isbn = 0-916358-05-4}}
* {{Cita libro |lingua = inglese |autore = Stefan Sperl |titolo = Mannerism in Arabic Poetry: A Structural Analysis of Selected Texts (3rd Century AH/9th Century AD–5th Century AH/11th Century AD) |città = Cambridge |editore = [[Cambridge University Press]] |anno = 2005 |isbn = 0-521-52292-7}}
* {{Cita libro |lingua = inglese |curatore = Tzvetan Theophanov |capitolo = Abu-l-'Atahiya and the Philosophy |titolo = Philosophy and Arts in the Islamic World: Proceedings of the 18th Congress of the Union Europeenne des Arabisants et Islamisants |anno = 1998 |pagine = 41-55 |isbn = 978-90-6831-977-4}}
 
== Collegamenti esterni ==
Cortigiano degli [[Abbasidi]] a [[Baghdad]], fu grande autore di [[poesia gnomica]].
==* {{Collegamenti esterni==}}
*[http://www.treccani.it/enciclopedia/tag/abu/ Articolo su Treccani.it]
 
{{Controllo di autorità}}
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