Ancilia: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|l'omonimo [[Demo (antica Grecia)|demo]] dell'antica Attica|[[Ancile (demo)]]|Ancile}}
Gli '''Ancilia''' erano i dodici scudi (ovali e tagliati sui lati) sacri utilizzati dai fratelli [[Salii]]
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[[File:Ancile%2C_Nordisk_familjebok.png|thumb|Ancile]]
== Origine del nome ==
Autori differenti danno diverse etimologie. Per alcuni deriva dal [[lingua greca|greco]] {{greco|ἀγκύλος}}, "curvo". [[Marco Terenzio Varrone|Varrone]] lo fa derivare da ''ab Ancisu'', essendo arcuato o tagliato dai due lati, come gli [[scudi traci]], chiamati ''peltæ''. [[Plutarco]] pensava che la parola derivasse dal greco {{greco|άγκών}}, "gomito", essendo l'arma indossata sul gomito. Secondo [[Ovidio]] {{Citazione|lingua=la|E chiama ancile quello che è reciso da ogni parte, e se lo guardi, tutti gli angoli svaniscono|Ovidio, ''[[Fasti (Ovidio)|Fasti]]'' iii|Idque ancile vocat, quod ab omni parte recisum est,<br />Quemque notes oculis, angulus omnis abest.}}
== Storia ==
Questi scudi erano di bronzo ma solo uno era l'originale inviato da [[Marte (divinità)|Marte Gradivo]] a re [[Numa Pompilio]] come pegno dell'eterna invincibilità di Roma. La tradizione narra che durante una pestilenza uno scudo bilobato scese dal cielo e l'epidemia subito cessò<ref name="Treccani">{{Treccani|ancile|ancile}}</ref>.
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{{Citazione|lingua=la|ci furono sette garanzie a tenere il potere a Roma: l'ago della [[Cibele|Madre degli Dèi]], la quadriga di argilla dei [[Veio|Veienti]], le ceneri di [[Oreste (figlio di Agamennone)|Oreste]], lo scettro di [[Priamo]], il velo di [[Iliona]], il [[palladio (mitologia)|palladio]], gli ancilia|[[Servio Mario Onorato|Maurus Servius Honoratus]] ''In Vergilii carmina comentarii''|septem fuerunt pignora, quae imperium Romanum tenent: acus matris deum, quadriga fictilis Veientanorum, cineres Orestis, sceptrum Priami, velum Ilionae, palladium, ancilia.}}
[[File:Salii2.jpg|miniatura|I Salii che portano gli ancilia]]
Numa affidò gli scudi a dodici giovani patrizi detti [[Salii]] che li custodirono nella [[Regia (Roma)|Regia]].
Alle idi di marzo i Salii portavano gli ancilia in processione per le vie di Roma, percuotendoli con le loro aste e cantando inni a [[Marte (divinità)|Marte]] danzando in ritmo a tre tempi, alla fine del mese venivano solennemente riposti, ed era vietato intraprendere operazioni militari prima di quella data.<ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri|Ad urbe condita]]'', I, 20.</ref> [[Otone]], che partì in guerra senza attendere la deposizione degli ancilia, perse la [[anno dei quattro imperatori|guerra]].<ref>[[Svetonio]], ''Otho'', 8.</ref><ref>[[Tacito]], ''[[Historiae (Tacito)|Historiæ]]'', I, 90.</ref>
== Araldica ==
Il termine ''ancile'' è anche utilizzato, in [[araldica]], per indicare lo [[scudo ovale]].
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore-voce = Anna Ferrari |voce = Ancile |titolo = Dizionario di mitologia greca e latina |città = Torino |editore = UTET |anno = 1999 |isbn = 88-7750-754-3}}
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=ancile|etichetta=ancile}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{religione romana}}
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