Structures from Silence: differenze tra le versioni
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|artista = Steve Roach
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|anno = 1984
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| recensione1 = ''[[AllMusic]]''
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| giudizio2 = 8/10
| recensione3 = ''OndaRock''
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}}
'''''Structures from Silence'''''
Nel 2001 è uscita una versione [[Rimasterizzazione|rimasterizzata]] di ''Structures from Silence'', mentre al 2014 risale una sua edizione deluxe, con tracce bonus, che celebra il suo trentennale. Dell'album è uscita anche una versione album video (1987), che riproduce immagini realizzate da Marianne Dolan.<ref name=Bio>{{cita web|url=https://steveroach.com/Info/Info.html|titolo=Bio|accesso=6 dicembre 2018|lingua=en}}</ref>
== Il disco ==
''Structures from Silence'' rappresenta la prima vera e propria incursione dell'artista nella musica d'ambiente, genere che ha approfondito dopo gli album degli esordi, ancora vicini all'estetica sonora di [[Vangelis]] e dei [[Tangerine Dream]].<ref name=Scaruffi>{{cita web|url=https://www.scaruffi.com/avant/roach.html|titolo=Steve Roach|accesso=6 dicembre 2018}}</ref> Le tre lunghe composizioni del disco vennero registrate fra il 1982 e il 1984<ref name=Scaruffi/> e si caratterizzano per gli accordi diafani e le armoniche sospese.<ref name=Bio/> ''Reflections In Suspension'' è basata sulla variazione di due figure melodiche sovrapposte fra loro e sugli accordi delicati che si ripetono ciclicamente,<ref name=PF/><ref name=Scaruffi/> la seguente ''Quiet Friend'' riprende la formula sonora del primo brano in maniera più eterea<ref name=Scaruffi/> mentre la conclusiva [[title track]] sarebbe invece una "mezz'ora di beatitudine contemplativa, piena di [[bordone (musica)|droni]] fusi e note alte che brillano e svaniscono".<ref name=PF/>
== Accoglienza ==
''Structures from Silence'' è stato accolto molto positivamente dalla critica e viene considerato da alcuni uno degli album ambientali migliori di sempre.<ref name=PF/><ref name=PR>{{cita web|url=
https://projektrecords.bandcamp.com/album/structures-from-silence|titolo=Structures From Silence|accesso=6 dicembre 2018|lingua=en}}</ref> [[Piero Scaruffi]] ha dato ad esso un voto pari a 8/10 e afferma che si tratta di uno degli album solisti migliori dell'artista insieme a ''[[Dreamtime Return]]'' (1988) e ''[[World's Edge]]'' (1992).<ref name=Scaruffi/> Lo ''[[Yoga Journal]]'' ha affermato che "da qui (l'album ''Structures from Silence'') gli ascoltatori vengono trasportati da una dolce corrente di maestosi bassi, rintocchi e nuvole sfocate di suoni in bilico", mentre la rivista ''[[Fact (rivista britannica)|Fact]]'' afferma che si tratta di uno degli album ambient più importanti mai realizzati.<ref name=PR/> ''[[AllMusic]]'' dà all'album il massimo dei voti e sostiene che "la profondità dei dettagli, dalle alte note e dai toni scintillanti, alle spazzate synth semi-orchestrali e ai bassi droni che fanno le fusa, rendono piacevole l'ascolto", mentre
== Tracce ==
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