Mahmud ibn Muhammad: differenze tra le versioni
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{{F|sovrani tunisini|luglio 2013}}
{{Bio
|Nome = Mahmud
|Cognome = ibn Muhammad
|Sesso = M
|LuogoNascita = Il Bardo
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|GiornoMeseMorte = 28 marzo
|AnnoMorte = 1824
|Attività = ▼
|Epoca = 1800
▲|Attività = sovrano
|Nazionalità = tunisino▼
|Categorie = no
▲|Nazionalità =
▲|FineIncipit = è stato Bey di Tunisi dal [[1814]] alla sua morte
}}
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==La rivolta della milizia turca==
Sorpresi dall'immediata proibizione di depredare lungo le coste tunisine e privati di parte delle loro usuali risorse, nonché umiliati all'opinione pubblica, i corsari tunisini rinfacciarono al Bey di aver accettato con debolezza un trattato stipulato con dei cristiani. I corsari turchi, inoltre, si scontrarono soprattutto col fatto che il Bey non aveva tenuto a difendere la dignità e l'influenza della propria nazione nel Mediterraneo. Due settimane dopo la partenza di Lord Exmouth, i giannizzeri tentarono un [[colpo di Stato]]. Riuniti a [[suq]] di al-Turuq (Ettrouk) il 30 aprile [[1816]], gli scontenti [[giannizzeri]] elessero due loro capi: [[Delibashi]] e [[Sha'ban Khoja]], e nei giorni successivi riuscirono ad arrestare i principali personaggi di governo presenti nella capitale, vale a dire il Gran [[
==Vicissitudini e calamità==
Ad ogni modo, le difficoltà finanziarie risultate dalla soppressione della pirateria, costrinsero il Bey a cercare nuove risorse nelle tasse. Egli le riteneva necessarie infatti per estendere i monopoli di Stato che [[Hammuda ibn Ali|Hammuda Bey]] e i suoi predecessori avevano largamente sostenuto. Tutti i prodotti esportati erano
Allo stesso tempo, gli ordini del Bey vennero disattesi ed alcuni gruppi di corsari continuarono la loro attività contro le navi europee. Il 21 settembre [[1819]], una nuova commissione franco-britannica giunse a Tunisi, comandata dall'Ammiraglio Jurels il quale ribadì col Bey la necessità di bloccare la pirateria. Il Bey questa volta fu costretto a fare solenni promesse ed a mantenersi a regole ferree imposte ancora una volta dall'Europa.
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