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{{Bio
{{Citazione|Forse non è l’anno che voglio ricomporre. La ricomposizione riguarda me stessa. Non è il tempo a dover essere tenuto assieme, sono io, io e il dolore frantumato che provo aumenta sempre di più. Il dolore per la violenza, la vergogna per la violenza, il dolore per la vergogna|Elisabeth Åsbrink, 1947}}{{Bio
|Nome = Elisabeth KatherineLiliana
|Cognome = ÅsbrinkSaporetti
|PostCognomeVirgola = nota come '''Elisabeth Åsbrink'''
|Sesso = F
|LuogoNascita = GöteborgGorizia
|GiornoMeseNascita = 29 aprile
|AnnoNascita = 19651903
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 8 maggio
|AnnoMorte = 1955
|Attività = scrittrice
|Attività2 = giornalista
|Epoca = 1900
|Attività = scrittricepartigiana
|Epoca2 = 2000
|Attività2 = giornalistaantifascista
|Nazionalità = svedeseitaliana
|Immagine = Elisabeth Åsbrink 01.JPG
|Didascalia = Elisabeth Åsbrink
}}
 
Nel 2011 ha vinto il premio svedese August con il suo primo libro ''Och i Wienerwald står träden kvar'', e nel 2014 il prestigioso Ryszard Kapuściński per il miglior reportage letterario.<ref name=":0">{{Cita web|url=http://elisabethasbrink.se/en/wienerwald/awards/|titolo=Elisabeth Åsbrink Awards|lingua=en|accesso=22 febbraio 2019}}</ref>
 
Nel 2018 è stato tradotto in italiano per i tipi di Iperborea il saggio ''1947''.<ref>{{Cita web|url=https://iperborea.com/titolo/487/|titolo=1947}}</ref>
 
== Biografia ==
Ha lavorato per diversi anni come reporter per la televione di stato svedese [[SVT (azienda)|Sveriges Television (SVT)]] e come ''giornalista'' investigativa per il programma televisivo ''Uppdrag Granskning''. Come editorialista e critica letteraria collabora, tra gli altri, al quotidiano svedese ''Dagens Nyhete''r e al settimanale danese ''Weekend Avisen''<ref name=":0" />.
 
Il suo primo libro, ''Smärtpunkten - Lars Norén, pjäsen Sju tre och morden i Malexander'' (lett.: Punto dolente - Lars Norén ), pubblicato nel 2009, è incentrato su uno dei progetti teatrali più dibattuti in Svezia - 7:3, del drammaturgo Lars Noren - collegato a uno dei più noti crimini avvenuti nel 1999: il brutale omicidio di due agenti della polizia a [[Malexander]], durante l'inseguimento dei rapinatori di una banca. Si sarebbe in seguito scoperto che gli autori, poi arrestati, appartenevano a una frangia neo-nazista che programmava le rapine per autofinanziarsi. Essi avevano lavorato in un progetto teatrale con Lars Norén, e nel 2010 avrebbero anche partecipato, fra mille polemiche, ad una sua rappresentazione, grazie a un permesso richiesto alla prigione di Österåker. <ref>{{Cita news|lingua=svedese|autore=Lars Lindström|url=https://www.expressen.se/nyheter/inloggad/nazister-ranare-och-polismordare---sa-lever-de-i-dag/|titolo=Nazister, rånare och polismördare - så lever de i dag|pubblicazione=Expressen|data=26 maggio 2010|accesso=22 febbraio 2019}}</ref>
 
Nel 2009 quest'opera ricevette la nomina per il Augustpriset.<ref>{{cite web|url=http://www.expressen.se/kultur/bocker/elisabeth-asbrink--smartpunkten/|title=Elisabeth Åsbrink / Smärtpunkten|work=Expressen|accessdate=30 May 2015}}</ref>
 
Nel 2010 ha ricevuto la borsa di studio Jarl Alfredius perchè "è riuscita a rappresentare con grande curiosità e sensibilità le questioni sociali contemporaneei".<ref>{{cite web|url=http://sverigesradio.se/sida/gruppsida.aspx?programid=2938&grupp=21081&artikel=3394365|title=Olle Hägg och Elisabeth Åsbrink de första Jarl Alfredius-stipendiaterna|author=Sveriges Radio|publisher=|accessdate=30 May 2015}}</ref>
 
=== ''Och i Wienerwald står träden'' ===
Nell'agosto 2011 pubblica il libro ''Och i Wienerwald står träden kvar'' (lett.: ''E a Wienerwald gli alberi rimangono in piedi)'', oltre 500 lettere scritte dai genitori del tredicenne ebreo austriaco Otto Ullmann (1925-2005), che nel 1939 riuscì a riparare in Svezia, salvandosi dalla persecuzione nazista.<ref name="dn.se">{{cite web|url=http://www.dn.se/dnbok/bokrecensioner/elisabeth-asbrink-och-i-wienerwald-star-traden-kvar/|title=Elisabeth Åsbrink: "Och i Wienerwald står träden kvar"|work=DN.SE|accessdate=30 May 2015|deadurl=yes|archiveurl=https://web.archive.org/web/20150924051608/http://www.dn.se/dnbok/bokrecensioner/elisabeth-asbrink-och-i-wienerwald-star-traden-kvar/|archivedate=24 September 2015|df=}}</ref> In Svezia Otto trovò lavoro come bracciante presso l'azienda agricola della famiglia Kamprad ad Agunnaryd, nella provincia di [[Småland]], e divenne amico intimo di Ingvar, figlio del proprietario e attivista fascista. Il libro racconta di questa strana amicizia fra un rifugiato ebreo e un membro del partito nazista svedese, ma anche descrive l'antisemitismo diffuso nella società svedese del tempo e il dramma delle famiglie distrutte dalla guerra e dalla politica di asilo.<ref name=":0" />
 
Le lettere pubblicate, le ultime delle quali spedite dal campo di concentramento di [[Theresienstadt|Terezin]], dove i genitori di Otto morirono nel 1944, vennero messe a disposizione di Åsbrink, di origine ebraica, da una figlia di Ullmann dopo la sua scomparsa. Il libro ricevette molta attenzione da parte del pubblico perchè portò alla luce, attraverso fonti inedite, i trascorsi nazisti di [[Ingvar Kamprad|Invar Kamprad]], futuro fondatore dell'[[IKEA|Ikea]], a quel tempo attivista hitleriano e grande sostenitore del politico di estrema destra [[Per Engdahl]], capo negli anni Trenta e Quaranta del partito fascista svedese ''Sveriges Fascistiska Kamporganisation'', SFKO. Le rivelazioni verranno poi confermate da un'intervista a Kamprad condotta dalla stessa autrice e pubblicata nel libro, nella quale il proprietario del colosso svedese dichiarerà la sua imperitura fedeltà a Engdahl.<ref>{{Cita web|url=http://www.arcanestorie.it/2018/04/05/elisabeth-asbrink/|titolo=Elisabeth Åsbrink: “Se cancelli il passato, il presente diventa illeggibile”|autore=Alessandro Mezzena Lona|sito=ArcaneStorie|accesso=22 febbraio 2019}}</ref>
 
Nel 2013 il libro è stato insignito dell'Augustpriset, del "Dansk-svensk kulturfonds kulturpris", e nel 2014, del Premio polacco Ryszard-Kapuściński per il miglior rapporto letterario. Nella ricerca del libro, Åsbrink aveva scoperto ulteriori dettagli sul passato nazista di Ingvar Kamprad , con il quale Ullmann era diventato amico in Svezia.
 
Liliana nasce il 27 luglio 1924 a [[Gorizia]] dove è di stanza il padre ufficiale Vincenzo Saporetti, futuro Generale di Cavalleria. Dopo la separazione dei genitori cresce con la madre Livia e i nonni materni, Giuseppina Viola e Ubaldo Serena, industriale, sindaco di [[Castelfranco Veneto]]. '''(aggiungere dal - al)'''
. <ref>{{cite web|url=http://www.svd.se/sargade-barn-som-vuxna|title=Sargade barn som vuxna|author=Kristina Hermansson|work=SvD.se|accessdate=30 May 2015}}</ref>
 
Frequenta il liceo presso l’Istituto Sacro Cuore delle [[Suore Orsoline]] di [[Padova]] e a [[Messina]] '''(Messina in Sicilia? se sì, come mai finisce là?)''', completando poi gli studi alla Facoltà di Lingue dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Il libro è stato tradotto in tedesco, olandese, polacco, danese, norvegese, slovacco ed estone.
 
Nel 1944 la casa in cui Liliana vive a Castelfranco, Villa Caprera, viene occupata dallo [[Stato maggiore generale tedesco|stato maggiore tedesco.]] Grazie alla sua conoscenza della lingua tedesca, la ragazza intercetta le conversazioni dei militari e la notte raggiunge in bicicletta il comando partigiano a cui riferisce i piani delle operazioni militari di cui è venuta a conoscenza, riuscendo a prevenire arresti e uccisioni.
Nel 2012 Elisabeth ha debuttato come drammaturga con lo spettacolo "RÄLS", basato su protocolli autentici di una riunione convocata da Hermann Göring nel 1938, e interviste a bambini rifugiati della Germania nazista . Ha scritto successivamente le commedie ''Pojken och Det Sjungande Trädet'' e ''Dr Alzheimer'' . Il 13 luglio 2010 Åsbrink è stata ospite del programma radiofonico Sommar i P1 sulla radio pubblica svedese, Sveriges Radio . <ref>{{cite web|url=http://sverigesradio.se/sida/avsnitt/104757?programid=2071|title=Elisabeth Åsbrink|author=Sveriges Radio|publisher=|accessdate=30 May 2015}}</ref>
 
Il 5 agosto 1944 avverte il parroco di [[Campigo]] di Castelfranco, don Carlo Davanzo, che tedeschi e fascisti stanno per raggiungere la sua canonica, dove sono nascosti sette militari inglesi. Questi riescono a fuggire, mentre il parroco viene arrestato. Ai primi di settembre 1944 informa i comandanti partigiani [[Gino Sartor]] e [[Primo Visentin]] “Masaccio” del piano di [[Operazione Piave|rastrellamento del Grappa]], e il 15 ottobre consegna al Comando partigiano fogli di interesse militare che era riuscita a copiare dal comando tedesco di [[Castello di Godego|Godego]], come documenta nel suo diario-giornale di brigata Enzo Rizzo.
Nel 2016 ha pubblicato l'opera ''1947'', nominata in quello stesso anno per l'Augustpriset. In questo saggio Åsbrink racconta le vicende di un anno, suddivise mese per mese, incrociando eventi cruciali e altri meno importanti, accaduti in diverse zone del mondo: dall'emigrazione degli ebrei in Palestina e la contemporanea fuga dei nazisti verso l'America Latina, alla proclamazione dell'indipendenza dell'India, alle vicende di Orwell e del padre.
 
Ai primi di novembre sventa l’arresto del comandante Gino Sartor e di altri partigiani avvertendoli in tempo dell’arrivo in massa dei fascisti a [[Resana]], sede del Comando.
Nel 2017 ha ricevuto il premio Letterstedska Författar della Royal Swedish Academy of Sciences ''per 1947'' .
 
Grazie alle informazioni raccolte da Liliana dai discorsi del Maggiore Meyer del Comando ferroviario tedesco distaccato a Villa Caprera, i partigiani organizzano un servizio rapido di deragliamento dei treni sulla linea di Castelfranco, punto obbligato di passaggio di tutto il traffico dal fronte dell'Appennino verso l'[[Austria]], la [[Jugoslavia]] e il [[Brennero]].
Nel 2017-2018 è stata presidente del PEN svedese .
 
Per sua iniziativa presso il Comando SS di Treviso venne liberato l’avvocato [[Domenico Sartor]], arrestato nel febbraio del 1945.
Åsbrink vive e lavora a Stoccolma e Copenaghen .
 
Il 28 e il 29 aprile 1945 partecipa a Villa Bolasco, in qualità di interprete, alle trattative della resa dei tedeschi, a fianco di Gino Sartor, comandante della Brigata Cesare Battisti, e della staffetta [[Tina Anselmi]].
== Opere ==
 
Il 4 maggio appare in prima fila, a fianco di Tina Anselmi, tra i comandanti partigiani e il comandante delle forze alleate, nel grande raduno della Liberazione in Piazza Giorgione a Castelfranco.
* 2009. ''Smärtpunkten: Lars Norén, pjäsen Sju tre och morden i Malexander.'' Stockholm: Natur & Kultur
* 2010. ''Bläck: tatueringar, hud, minnen. Tillsammans med fotograf Björn Abelin''. Stockholm: Natur & Kultur
* 2011. ''Och i Wienerwald står träden kvar'' (Trad. ''E a Wienerwald gli alberi sono ancora in piedi'' ). Stockholm: Natur & Kultur
* 2015. ''Anna Odell.'' Stockholm: Orosdi-Back 2015, i serien Svenska illustratörer och konstnärer.
* 2016. ''1947.'' Stockholm: Natur & Kultur
* 2018. ''Orden som formade Sverige''. Stockholm: Natur & Kultur
 
Alla Liberazione risulta inserita nel ruolo di partigiana, con la funzione di informatrice, fin dal giugno 1944, nella [[Brigata Cesare Battisti]], Gruppo Romeo Pasqualetto.
== Premi ==
 
Dopo la Liberazione è incaricata di coadiuvare, con la funzione di interprete, il maggiore dell’esercito inglese Walter Jones nell'assegnazione di contributi da parte della Corona alle famiglie che hanno aiutato i soldati inglesi prigionieri. Liliana e Walter si sposano a Gorizia sede del distaccamento del marito, per poi stabilirsi in Cile dove i Jones possiedono ingenti proprietà.
* 2010. Borsa di studio Jarl Alfredius
* 2011. Augustpriset per ''E a Wienerwald gli alberi sono ancora in piedi''
* 2013. Premio Cultura danese-svedese per ''E a Wienerwald gli alberi sono ancora in piedi''
* 2014. Ryszard Kapuscinski Prize per il reportage letterario ''E a Wienerwald gli alberi sono ancora in piedi''
* 2017. Freedom Pen (Fondazione Torgny Segerstedts)
* 2017. Lifeguard
 
Muore l’8 maggio 1955.
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
{{Cita web|url=http://www.arcanestorie.it/2018/04/05/elisabeth-asbrink/|titolo=Elisabeth Åsbrink: “Se cancelli il passato, il presente diventa illeggibile”|autore=Alessandro Mezzena Lona|sito=Arcanestorie|accesso=22 febbraio 2019}}
 
* {{Cita libro|curatore=Bellina, Luisa e Maria Teresa Sega|titolo=Tra la città di Dio e la città dell'uomo: donne cattoliche nella Resistenza veneta|anno=2004|editore=Iveser|città=Venezia|ISBN=88-88880-07-0}}
{{Cita web|url=https://www.panorama.it/cultura/libri/1947-un-anno-secondo-elisabeth-asbrink/|titolo=1947: un anno secondo Elisabeth Åsbrink|autore=Matilde Quarti|sito=Panorama|data=23 maggio 2018|accesso=22 febbraio 2019}}
* {{Cita libro|autore=Caberlin, Rita|titolo=La primavera delle ragazze : storie di Resistenza al femminile a Catelfranco Veneto|anno=2017|editore=Andersen|città=Novara}}
* {{Cita libro|autore=Corletto, Gianfranco|titolo=Masaccio e la Resistenza tra il Brenta e il Piave / Gianfranco Corletto|anno=1965|editore=Neri Pozza|città=Vicenza}}
* {{Cita libro|autore=Giacobino, Teresa|titolo=Sta bona, Tecla!|anno=1968|editore=Giacobino|città=Susegana}}
* {{Cita libro|autore=Gramola, Benito|titolo=Sandro e i patrioti della Castellana : una resistenza veneta di pianura|anno=2008|editore=ANPI|città=Castelfranco Veneto}}
* {{Cita libro|curatore=Ramazzina, Giuliano|titolo=La resistenza castellana negli scritti di Enzo Rizzo|anno=1995|editore=Istituto per la storia della resistenza e della societa contemporanea nella Marca Trevigiana|città=[Treviso]}}
 
Testimonianza della figlia Vivien Saporetti Jones, console onoraria del Cile, raccolta da L.Bellina a Torino il 26.6.2015
== Collegamenti esterni ==
{{Cita web|url=http://elisabethasbrink.se/en/|titolo=Sito ufficiale Elisabeth Åsbrink|lingua=svedese, inglese}}
 
[[:Categoria:Donne nella Resistenza italiana]]
{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=Ht3jHsk06bQ|titolo=Elisabeth Åsbrink parla con Lars Dencik del suo libro ''1947''|autore=Judisk kultur i Sverige Jewish Culture in Sweden|sito=youtube|data=15 dicembre 2016|lingua=svedese}}
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