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Riga 1:
{{Bio
===Creare l’elenco delle “Opere”===
|Nome = Liliana
Se ci si sta occupando della redazione di una voce di un autore con molte pubblicazioni, è necessario elencarle dalla meno recente alla più recente prendendo come riferimento la prima edizione in lingua originale.
|Cognome = Saporetti
Nel caso di opere tradotte in italiano (ricava questa informazione dall’[http://opac.sbn.it opac.sbn.it] facendo una ricerca prima per autore poi dalla lista dei risultati, per lingua: italiano) la descrizione dell’opera tradotta, sempre nella sua prima edizione, va riportata nella riga immediatamente successiva a quella lingua in originale. <br>
|Sesso = F
'''Per creare questo elenco è necessario utilizzare l'editor "Modifica wikitesto"''', creando l'elenco puntato con un asterisco "*" all'inizio della prima riga, e il rientro senza pallino, per l'opera tradotta, con due punti ":" all'inizio della seconda riga:
|LuogoNascita = Gorizia
|GiornoMeseNascita =
'''Ordine delle informazioni (area occidentale):'''
|AnnoNascita = 1903
*Anno. Titolo, luogo di pubblicazione, eventuale editore
|LuogoMorte =
:''Titolo'', eventuale nome traduttore, luogo di pubblicazione, editore, anno, ISBN
|GiornoMeseMorte = 8 maggio
Esempio:
|AnnoMorte = 1955
* 1998. ''The Hours'', New York, Farrar Straus Giroux
|Epoca = 1900
: [[Le ore|''Le Ore'']], Milano, Bompiani, 2001, ISBN 8845240975
|Attività = partigiana
|Attività2 = antifascista
|Nazionalità = italiana
}}
== Biografia ==
 
Liliana nasce il 27 luglio 1924 a [[Gorizia]] dove è di stanza il padre ufficiale Vincenzo Saporetti, futuro Generale di Cavalleria. Dopo la separazione dei genitori cresce con la madre Livia e i nonni materni, Giuseppina Viola e Ubaldo Serena, industriale, sindaco di [[Castelfranco Veneto]]. '''(aggiungere dal - al)'''
'''Ordine delle informazioni (area orientale):''' <br>
'''Cinese''' <br>
*Anno.《titolo in cinese》 traslitterazione pin yin
:''Titolo traduzione italiana'', traduzione di "nome traduttore", luogo di pubblicazione, editore, anno, ISBN
Esempio:
* 1986.《红高粱家族》 Honggaoliang jiazu
: ''[[Sorgo rosso (romanzo)|Sorgo Rosso]]'', Roma, Theoria, 1994, ISBN 88-241-0390-1
 
Frequenta il liceo presso l’Istituto Sacro Cuore delle [[Suore Orsoline]] di [[Padova]] e a [[Messina]] '''(Messina in Sicilia? se sì, come mai finisce là?)''', completando poi gli studi alla Facoltà di Lingue dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
'''Giapponese''' <br>
 
*Anno. titolo in giapponese, ''traslitterazione Hepburn''
Nel 1944 la casa in cui Liliana vive a Castelfranco, Villa Caprera, viene occupata dallo [[Stato maggiore generale tedesco|stato maggiore tedesco.]] Grazie alla sua conoscenza della lingua tedesca, la ragazza intercetta le conversazioni dei militari e la notte raggiunge in bicicletta il comando partigiano a cui riferisce i piani delle operazioni militari di cui è venuta a conoscenza, riuscendo a prevenire arresti e uccisioni.
:''Titolo traduzione italiana'', traduzione di "nome traduttore", luogo di pubblicazione, editore, anno, ISBN
 
Esempio:
Il 5 agosto 1944 avverte il parroco di [[Campigo]] di Castelfranco, don Carlo Davanzo, che tedeschi e fascisti stanno per raggiungere la sua canonica, dove sono nascosti sette militari inglesi. Questi riescono a fuggire, mentre il parroco viene arrestato. Ai primi di settembre 1944 informa i comandanti partigiani [[Gino Sartor]] e [[Primo Visentin]] “Masaccio” del piano di [[Operazione Piave|rastrellamento del Grappa]], e il 15 ottobre consegna al Comando partigiano fogli di interesse militare che era riuscita a copiare dal comando tedesco di [[Castello di Godego|Godego]], come documenta nel suo diario-giornale di brigata Enzo Rizzo.
* 1993. 顔に降りかかる雨, ''Kao ni Furikakaru Ame''
 
:''[[Pioggia sul viso]]'', traduzione di Gianluca Coci, Neri Pozza, 2015, ISBN 978-88-545-0910-8
Ai primi di novembre sventa l’arresto del comandante Gino Sartor e di altri partigiani avvertendoli in tempo dell’arrivo in massa dei fascisti a [[Resana]], sede del Comando.
 
Grazie alle informazioni raccolte da Liliana dai discorsi del Maggiore Meyer del Comando ferroviario tedesco distaccato a Villa Caprera, i partigiani organizzano un servizio rapido di deragliamento dei treni sulla linea di Castelfranco, punto obbligato di passaggio di tutto il traffico dal fronte dell'Appennino verso l'[[Austria]], la [[Jugoslavia]] e il [[Brennero]].
 
Per sua iniziativa presso il Comando SS di Treviso venne liberato l’avvocato [[Domenico Sartor]], arrestato nel febbraio del 1945.
 
Il 28 e il 29 aprile 1945 partecipa a Villa Bolasco, in qualità di interprete, alle trattative della resa dei tedeschi, a fianco di Gino Sartor, comandante della Brigata Cesare Battisti, e della staffetta [[Tina Anselmi]].
 
Il 4 maggio appare in prima fila, a fianco di Tina Anselmi, tra i comandanti partigiani e il comandante delle forze alleate, nel grande raduno della Liberazione in Piazza Giorgione a Castelfranco.
 
Alla Liberazione risulta inserita nel ruolo di partigiana, con la funzione di informatrice, fin dal giugno 1944, nella [[Brigata Cesare Battisti]], Gruppo Romeo Pasqualetto.
 
Dopo la Liberazione è incaricata di coadiuvare, con la funzione di interprete, il maggiore dell’esercito inglese Walter Jones nell'assegnazione di contributi da parte della Corona alle famiglie che hanno aiutato i soldati inglesi prigionieri. Liliana e Walter si sposano a Gorizia sede del distaccamento del marito, per poi stabilirsi in Cile dove i Jones possiedono ingenti proprietà.
 
Muore l’8 maggio 1955.
 
== Bibliografia ==
 
* {{Cita libro|curatore=Bellina, Luisa e Maria Teresa Sega|titolo=Tra la città di Dio e la città dell'uomo: donne cattoliche nella Resistenza veneta|anno=2004|editore=Iveser|città=Venezia|ISBN=88-88880-07-0}}
* {{Cita libro|autore=Caberlin, Rita|titolo=La primavera delle ragazze : storie di Resistenza al femminile a Catelfranco Veneto|anno=2017|editore=Andersen|città=Novara}}
* {{Cita libro|autore=Corletto, Gianfranco|titolo=Masaccio e la Resistenza tra il Brenta e il Piave / Gianfranco Corletto|anno=1965|editore=Neri Pozza|città=Vicenza}}
* {{Cita libro|autore=Giacobino, Teresa|titolo=Sta bona, Tecla!|anno=1968|editore=Giacobino|città=Susegana}}
* {{Cita libro|autore=Gramola, Benito|titolo=Sandro e i patrioti della Castellana : una resistenza veneta di pianura|anno=2008|editore=ANPI|città=Castelfranco Veneto}}
* {{Cita libro|curatore=Ramazzina, Giuliano|titolo=La resistenza castellana negli scritti di Enzo Rizzo|anno=1995|editore=Istituto per la storia della resistenza e della societa contemporanea nella Marca Trevigiana|città=[Treviso]}}
 
Testimonianza della figlia Vivien Saporetti Jones, console onoraria del Cile, raccolta da L.Bellina a Torino il 26.6.2015
 
[[:Categoria:Donne nella Resistenza italiana]]