Monologion: differenze tra le versioni
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|immagine = Illuminated initial from Anselm's Monologion.jpg
|didascalia = Iniziale [[Miniatura|miniata]] da un [[manoscritto]] del ''Monologion'' della fine dell'[[XI secolo]].
|annoorig = 1076
|forza_cat_anno =
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}}
Il '''''Monologion''''' ("soliloquio")<ref name=simonetta_475>{{cita|Simonetta|p. 475.}}</ref> è un [[saggio]] di [[teologia]]
Il testo, che è la prima opera filosofica scritta da Anselmo,<ref>{{cita libro|autore=Giuseppe Colombo |wkautore=Giuseppe Colombo (filosofo) |titolo=Invito al pensiero di Sant'Anselmo |editore=Mursia |anno=1990 |id=ISBN 88-425-0707-5 |pagine=p. 33.}}</ref> è incentrato sull'analisi degli attributi [[Dio|divini]] e sul problema di dimostrare l'[[esistenza di Dio]] non con argomenti ''[[a priori]]'' (cioè basati su una definizione della divinità a sua volta fondata sulla fede nella [[rivelazione]] contenuta nella [[Bibbia]]), ma piuttosto con argomenti ''[[a posteriori]]'' (basati cioè su evidenze tratte dal mondo sensibile e sviluppate con procedimenti razionali).
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[[File:Anselmstatuecanterburycathedraloutside.jpg|thumb|left|upright|Una statua di Anselmo d'Aosta all'esterno della [[cattedrale di Canterbury]].]]
Tale idea viene sviluppata, per esempio, a proposito del [[
Dopodiché, avendo dimostrato che deve esistere un ente che corrisponde al sommo bene, Anselmo applica il medesimo procedimento ad attributi come la [[perfezione]] e la stessa [[esistenza]], così da provare che deve esistere qualcosa che è caratterizzato da assoluta perfezione e da assoluta pienezza d'essere (e dal quale tutte le creature finite ricavano la loro misura di perfezione e di esistenza).<ref name=simonetta_476/> Per quanto riguarda l'essere, risulta secondo Anselmo che ogni cosa esistente esiste in virtù di una [[Causa (filosofia)|causa]], e da questo consegue che tutto ciò che non esiste per sé dipende per la sua esistenza da qualcosa che è appunto "essere per sé"; questo qualcosa può essere unico, nel qual caso è la causa [[Ontologia|ontologica]] fondamentale del mondo, o plurale, ma in questo secondo caso tale pluralità di "esseri per sé" sarà accomunata da un'unica «facoltà di esistere per sé»<ref name=gilson_294/> che è a sua volta la causa ontologica fondamentale del mondo; Anselmo prova così l'esistenza di un ente primo, creatore e increato, che esiste per sé e possiede l'esistenza al sommo grado.<ref name=gilson_294/> Per quanto riguarda la perfezione, Anselmo sostiene che è immediatamente evidente a chiunque che gli esseri finiti sono più o meno perfetti e che esiste una gerarchia tale per cui essi possono essere ordinati in base al loro grado di perfezione; ora dal momento che, egli sostiene, è assurdo concepire un numero infinito di esseri, bisogna convenire che deve esistere un ente perfettissimo, tale che nessun altro gli possa essere superiore; se anche esistessero più enti ugualmente perfetti, collocati insieme alla sommità di tale gerarchia, la loro comune perfezione dovrebbe essere dovuta o alla loro comune essenza o a un'altra natura, in entrambi i casi unica e perfettissima.<ref>{{cita|Gilson|p. 295.}}</ref>
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|testo=la:De divinitatis essentia Monologium|testo_preposizione=in [[Lingua latina|lingua originale]] del|testo_etichetta=''Monologion''
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