Andrea Briosco: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
[[File:Grandi Vincenzo e Gian Gerolamo e Briosco Andrea, il Riccio - Monumento Trombetta - Basilica del Santo - Padova.jpg|left|thumb|Basilica del Santo a Padova - ''Monumento Trombetta''.]]
Nacque a Trento nel 1470, figlio di un orafo milanese che dopo avere lavorato in varie parti d'Italia si stabilì a Padova.<ref name="DBI" /> AmbrogioIl Riccio si formò nella bottega di [[Bartolomeo Bellano]] per il quale, tra il [[1497]] e il [[1498]], completò il monumento a [[Roccabonella]] nella [[Chiesa di San Francesco Grande (Padova)|chiesa padovana di San Francesco Grande]].
 
Negli anni successivi fu particolarmente attivo nella [[Basilica di Sant'Antonio di Padova]], dove sono di sua mano i due rilievi in bronzo del [[1506]], conservati nel coro ai lati dell'altare maggiore: il ''Cristo al Limbo'' e ''La danza di Davide dinanzi all'Arca''; il candelabro del cero pasquale che ha una ricchissima ornamentazione (forse la sua opera più famosa, fatta dal [[1507]] al [[1516]]), e la tomba di [[Antonio Trombetta]], scolpita tra il 1521 e il 1524.
 
Nella maturità lL<nowiki>''opera di maggior pregio deldella Ricciomaturità è stata l'</nowiki>arca di Gerolamo e Marcantonio della Torre, datata dal [[1516]] al [[1521]], fu tuttavia eseguita per la [[chiesa di San Fermo Maggiore]] a [[Verona]], dove è tuttora conservata, fatta eccezione per i bassorilievi in bronzo trasferiti, nel [[1796]], al [[Louvre]].
Di lui vanno inoltre ricordate molte piccole sculture in bronzo, ispirate a soggetti classici (putti, divinità, centauri), che risultano di elegante e accurata fattura. Le sue bronzee ''Lucertole'' sono conservate al [[Museo civico Amedeo Lia]] a [[La Spezia]].
 
Caratteristico dell'opera del Riccio è il progressivo abbandono della vigorosa carica espressiva di ascendenza bellanesca e il parallelo affermarsi di un classicismo accademicamente inteso, di stretto legame con l'ambiente culturale dell'umanesimo padovano.
 
[[Leopoldo Cicognara]] lo ricorda nella sua ''Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d'Agincourt'' e lo innalza agli onori come "il Lisippo dei bronzi veneziani".
 
Secondo alcuni fu attivo nella progettazione della [[Basilica di Santa Giustina]].