Alec Issigonis: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseMorte = 2 ottobre
|AnnoMorte = 1988
|Attività = ingegnere▼
|Epoca = 1900
▲|Attività = ingegnere
|Nazionalità = britannico
|PostNazionalità = di origine [[Grecia|greca]] conosciuto come il "padre" della [[BMC Mini|Mini]]
|Immagine = Thinktank Birmingham - Issigonis A.jpg
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}}
== Biografia ==
Alec Issigonis nacque a Smirne, allora parte dell'[[Impero
Inizia la sua attività lavorativa nel [[1928]], partecipando alla progettazione di una [[trasmissione (meccanica)|trasmissione]] semi automatica per una piccola azienda meccanica, passando poi alla [[Humber (azienda)|Humber]] di [[Coventry]] e, nel [[1936]], alle dipendenza della [[casa automobilistica]] [[Morris Garages|MG]]. È per conto di quest'azienda che Issigonis
Il risultato dei suoi studi ebbe luce nel [[1948]] con la presentazione ufficiale della "Minor" ma i problemi societari della Morris, in quegli anni fusasi con la [[Austin Motor Company]] crearono i presupposti per un passaggio di Issigonis ad un'altra azienda, la [[Alvis]], dove rimase sino al [[1955]] progettando una [[berlina sportiva]] [[motore a V|V8]] che non sarà però mai prodotta in serie.
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Nel periodo della sua maggior notorietà ottenne vari riconoscimenti in patria: nel [[1967]] divenne membro della [[Royal Society]] e nel [[1969]] venne nominato Commendatore dell'[[Ordine dell'Impero Britannico]].
La sua intensa attività ebbe un brusco fermo nel [[1971]] quando gli venne diagnosticata la [[malattia di Parkinson]], cosa che non gli impedì peraltro di restare nell'ambiente come consulente aziendale fino al [[1987]]. Morì il 2 ottobre [[1988]] per una polmonite.
Per il suo lavoro nel campo delle [[automobili]] è stato inserito nella [[Automotive Hall of Fame]] nel [[2003]].
== Curiosità ==
* Nonostante la vita trascorsa a progettare autovetture, Issigonis era un grande appassionato di [[Treno|treni]]. Negli anni da pensionato costruì, pezzo per pezzo, un [[Modellismo ferroviario|modellino di treno]] e i [[Binario ferroviario|binari]] su cui farlo correre; questi ultimi in una quantità talmente sovrabbondante che dovette chiedere il permesso ai vicini di casa per poterli posizionare. Così, ogni giorno, il convoglio in miniatura di Issigonis usciva dal garage e vi ritornava dopo aver percorso anche i giardini delle villette adiacenti, per la gioia dei bimbi che vi abitavano.<ref>Alec Issigonis, ''Io, Issigonis'', [[L'Automobile speciale]], n.1 del 1966, pag.134</ref>
== Note ==
<references/>
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
*{{cita web|url=http://www.designmuseum.org/design/index.php?id=98|titolo=Biografia|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060517080906/http://www.designmuseum.org/design/index.php?id=98|dataarchivio=17 maggio 2006}}
{{Designer automobilistici}}
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{{Portale|biografie|ingegneria|trasporti}}
[[Categoria:Ingegneri del
[[Categoria:Automotive Hall of Fame]]
[[Categoria:Membri della Royal Society]]
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