Filippo Capocci: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Fu organista della basilica di [[San Giovanni in Laterano]] dal [[1875]] e, successivamente, [[Maestro di cappella]] della [[Cappella musicale Pia Lateranense]] nella stessa Basilica, subentrando al padre ([[Gaetano Capocci|Gaetano]])
nel [[1898]]. Prestò, inoltre, servizio nelle chiese romane di [[Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio|Sant'Ignazio]] e di [[Santa Maria di Monserrato]].
Accademico della Regia [[Accademia Nazionale di Santa Cecilia|Accademia di Santa Cecilia]], egli fu anche
Filippo Capocci, al contrario del padre - piuttosto legato all'estetica della composizione liturgica (strumentale e vocale) ottocententesca in voga in Italia - si svincolò del tutto dallo stile ''teatrale'', ripensando sia l'interpretazione, sia la composizione organistica in modo che fossero molto
L'occasione per mettersi in luce giunse nel [[1881]], quando "quasi improvvisò" la sua ''Prima sonata'' per organo durante il concerto di inaugurazione del [[Organo della chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma|nuovo organo]] di Joseph Merklin della [[chiesa di San Luigi dei Francesi]] tenuto da Guilmant.
Nel [[1890]], la sua esecuzione con Alexandre Guilmant e [[Giovan Battista Polleri]] per l'inaugurazione del nuovo organo di [[William George Trice]] della [[Chiesa di Santa Maria Immacolata (Genova)|Basilica dell'Immacolata]] a [[Genova]] segnò un ulteriore punto a favore di quel [[Movimento Ceciliano|Movimento Riformista]] che propiziò (più o meno volontariamente) con la sua opera di
Fu favorevole alla proposta del Capitolo dei Canonici di San Giovanni in Laterano di costruire due [[Organi_della_basilica_di_San_Giovanni_in_Laterano#Organi_del_coro|nuovi organi]], che vennero collocati in Basilica al termine dei lavori per il rifacimento dell'abside voluto dal papa Leone XIII e che egli stesso inaugurò (tra il [[1886]] e il [[1887]]). Questo lavoro venne affidato a Nicola [[Morettini]], uno dei primi organari in italia che fece propri i principi per una riforma dell'organo italiano.
Nel [[1899]], Filippo Capocci venne accolto tra i membri dell'''American Guild of Organists''.
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Capocci, in quanto maestro di cappella, si dedicò anche alla composizione vocale. Di lui si ricordano almeno tre ''Messe''.
Le sue opere sono di impronta quasi neoclassica e riflettono un gusto orchestrale e [[
Ad oggi ([[2019|2022]]), le sue composizioni tornano ad essere inserite nei programmi da concerto. Questo è il segno evidente di un rinnovato interesse verso l'operato di colui che è da considerarsi (a tutti gli effetti) tra i padri di una nuova scuola organistica italiana.
==Onorificenze==
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==Bibliografia==
* Boezi, E., (1912), ''In Memoriam'', Scuola Tip. Fanese, Fano.
*{{DBI
|nome = Capocci, Filippo
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|accesso = 30 agosto 2015
}}
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{{Portale|biografie|musica classica}}▼
* Di Lenola, M., (2019), ''Introduzione'', in ''Short studies'', a cura di Canale, M., i.p.
* Di Lenola, M., (2019), ''Filippo Capocci. Organista riformatore a Roma'', Armelin, Padova.
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[[Categoria:Organisti della Basilica di San Giovanni in Laterano]]
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