Kenelm Digby: differenze tra le versioni
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Gayhurst
|GiornoMeseNascita = 11 luglio
|AnnoNascita = 1603
|NoteNascita = <ref>Vittorio Gabrieli, ''Sir Kenelm Digby: un inglese italianato nell'età della controriforma'', Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1957, p. 26.</ref>
|LuogoMorte = Londra
|GiornoMeseMorte = 11 giugno
|AnnoMorte =
|Epoca = 1600
|Attività = filosofo
|Attività2 = diplomatico
|Nazionalità = inglese▼
|Attività3 = corsaro
|Immagine = Kenelm Digby.jpg
|DimImmagine = 180
}}
== Biografia ==
Appartenente alla piccola nobiltà dello [[Buckinghamshire]], Kenelm era figlio di sir [[Everard Digby]], giustiziato nel [[1606]] per la sua partecipazione alla [[Congiura delle polveri]].
Allevato al [[chiesa cattolica|cattolicesimo]] nel [[1618]] frequentò senza laurearsi l'[[università di Oxford]] dove ebbe come maestro il matematico, astronomo ed [[ Tra il [[1620]] e il [[1623]] Digby si recò in Europa e soggiornò in Italia dove frequentò la corte dei [[Medici]] e dove nel [[1621]] fu colpito dal [[vaiolo]].
Nel [[1623
Verso il [[1625
[[File:Sir Kenelm Digby by Sir Anthony Van Dyck.jpg|thumb|upright=0.8|Ritratto da [[Van Dyck]]]]
Nel [[1628]]
Dopo aver suscitato l'ostilità dei
▲Nel 1628 Gigby offrì il suo servizio come corsaro gentiluomo all'Inghilterra in guerra con la Spagna e la Francia. Con una flottiglia composta dall'Eagle e da George and Elisabeth Digby perlustrò il Mediterraneo rimanendo poi alla fonda ad Algeri per un'epidemia che aveva colpito il suo equipaggio. Intanto «la voce della mia presenza negli Stretti si sparse per tutti quei mari e io persi la migliore stagione» non potendo più contare sulla sorpresa.<ref>V. Gabrieli, ''op.cit.'', p.46</ref>
La morte della moglie nel [[1633]] colpì profondamente Digby, anche per le voci che circolavano sulla morte della consorte che si diceva dovuta ad avvelenamento procurato dallo stesso marito per gelosia. Voci che portarono, fatto insolito per l'epoca, a far condurre dalle autorità un'autopsia che stabilì la causa della morte a una non meglio precisata malattia congenita <ref>V. Gabrieli, ''op.cit'', p.101 e 115</ref>.
▲Dopo aver suscitato l'ostilità dei veneziani vendendo le merci ricavate dagli abbordaggi nei porti da quelli controllati si scontrò con successo con le galere veneziane schierate a difesa di navigli spagnoli nella baia di Alessandretta. Tornò in Inghilterra nel 1629 dove la sua fama di pirata gentiluomo gli valse un'ampia notorietà di patriottismo e devozione alla Corona anche per la sua conversione al protestantesimo nel 1630.
In esilio volontario a Parigi per aver sostenuto [[Carlo I d'Inghilterra|Carlo I]] nella sua [[Guerre dei Vescovi|lotta per stabilire episcopato in Scozia]] fu costretto a tornare in Francia quando i [[puritani]] nel [[1641]] lo avevano fatto dichiarare [[apostasia|apostata]] dal Parlamento.
Durante la [[Guerra civile inglese]] fu incaricato
Con la Restaurazione tornò nel [[1660]] in Inghilterra dove fu uno dei fondatori della [[Royal Society]] ([[1663]]). Godé del favore della regina madre Enrichetta Maria ma non fu altrettanto benvisto dal re Carlo II che lo bandì temporaneamente dalla corte. Molto stimato morì a Londra all'età di 62 anni probabilmente per [[Nefrolitiasi|calcoli renali]].
Suo discendente fu lo scrittore, nobile e religioso [[Henry Digby Beste]].
== Pensiero e opere ==
Pur estimatore della fisica moderna di [[Galileo Galilei]] e del razionalismo di [[Cartesio]] e [[Pierre Gassendi|Gassendi]], egli condivideva le credenze del suo tempo nell'occultismo e
Pur disprezzando la cultura accademica seicentesca, il pensiero di Digby rimase nel solco tradizionale della filosofia aristotelica a cui si ispirano i suoi due trattati sulla natura del corpo e dell'anima.<ref>Come filosofo naturale «sembra sia stato il primo a spiegare la necessità dell'ossigeno per la vita delle piante». (in ''Sapere.it'' alla voce corrispondente)</ref>
Tra i suoi scritti più importanti vi sono:
*''Observations upon religio medici'', (1643);▼
==Note==▼
* ''Two Treatises: Of Bodies and of Man's Soul'', (1643);
* ''Letters between Lord George Digby and Sir Kenelm Digby Concerning Religion'', (1651);
* ''A Discourse concerning Infallibility in Religion'', (1652);
* ''Institutiones peripateticae ad mentem Kenelmi'', Lione 1646, Londra, 1647; Parigi, 1655, pubblicate dal suo amico Thomas White (1593–1676) con lo pseudonimo di Thomas Anglus.
* ''Demonstratio immortalitatis animae rationalis'', Parigi, 1651, seconda edizione Parigi 1655, con una prefazione di Thomas Anglus.
▲== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
{{Portale|Biografie|Filosofia}}▼
* [[Ritratto di Lady Venetia Digby come allegoria della Prudenza]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Corsari britannici]]
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